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TVTrascrizione
00:00Bene eccoci, bentrovati a un nuovo appuntamento con il magazine che ci vede insieme radio
00:20e tv, un appuntamento che come sempre porta al mio fianco un ospite che approfondisce
00:26un tema. Oggi in particolare parliamo di lavoro a Brescia, di welfare e non solo perché l'ospite
00:34paga pegno e ci racconta anche un po' di sé. Quindi diamo il bentrovato al vicepresidente
00:39di Confindustria Brescia, Roberto Zini, condelega al lavoro, al welfare e sto dimenticando una
00:45cosa. Le relazioni industriali. Relazioni industriali, così abbiamo raccontato la carica
00:51formale, però adesso prima di entrare nel mondo del welfare del lavoro a Brescia ci
00:58piacerebbe un po' raccontare la sua storia professionale. Lei è Bresciano Doc, nasce a Chiari
01:05e si laurea in Sociologia. È una scelta diciamo così di cuore, legata a attività di famiglia
01:17oppure ha un interesse? No, direi un interesse personale. Diciamo che come famiglia io vengo
01:26da una generazione, da tre generazioni di impresedini, per cui il mio era un destino
01:32segnato dell'andare in edilizia. Studi da geometra, la cosa non mi piace, non mi attira
01:42particolarmente, inizio a lavorare nell'azienda di famiglia e poi cambio e mi occupo di sicurezza
01:49sul lavoro. Cosa che l'ha portata fino a qui, nel senso che lei è a capo del gruppo Farco,
01:55per cui in questo vi occupate. Sì, da una piccola esperienza, due soci che iniziano, avevo 22 anni,
02:04ha adesso un gruppo articolato con 140 persone dove gestiamo ormai 6 SRL che fanno cose diverse
02:14tutte nel settore della sicurezza. Però vanno tutte a indirizzarsi verso la sicurezza del lavoro. Come
02:18mai ha scelto proprio questo tema per diventare il professionista, l'imprenditore che è ora?
02:26Credo che sia un tema di grande attualità, lo era 40 anni fa quando ho iniziato, per cui questo
02:34discorso della sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro sempre mi ha interessato, venivo da un
02:43momento giovanile di grande voglia di cambiare il mondo. E meno male, aggiungerei, questa è una
02:51cosa che non dovrebbe mai mancare. Non dovrebbe mai mancare e io ho trovato un po' in questa
02:57attività, questa attenzione che andava a gestire un po' la mia competenza tecnica, che comunque c'era,
03:03ma questa competenza e questa passione anche un po' per la sociologia, per i problemi sociali,
03:11per il mondo del lavoro visto dal punto di vista del sociologo. In genere chiedo sempre ai miei
03:19ospiti quali sono gli incontri intercettati, soprattutto in giovane età, che hanno un po'
03:25fatto svoltare la propria vita. C'è chi mi risponde un professore, chi mi risponde un genitore, le
03:34risposte sono varie, ma non c'è mai nessuno che non sa darmi una risposta, perché tutti abbiamo
03:39avuto quell'incontro felice o infelice, che però è stato capace di darci la forza di essere quello
03:46che siamo adesso. Per lei? Penso soprattutto a due persone, una il mio socio storico Beppe Zoni,
03:52con cui abbiamo iniziato questa avventura, un po' più grande di me, che mi ha così aiutato a fare
04:02la scelta di cambiare vita dalla famiglia a una nuova attività e poi sicuramente mia moglie Rosa,
04:09che mi ha spronato a concludere gli studi e a entrare un po' in questo mondo con una competenza
04:16diversa. Questa è una bella risposta anche perché, chiedo conferma anche a Ruggero Tavelli, che si
04:21sta occupando della regione audio-video, nessuno ha mai parlato della propria compagna e quindi
04:27molto bello, è vero assolutamente. Un inizio di carriera a 22 anni, quindi estremamente giovane,
04:35ancora in fase di studio, evidentemente però già partito con un'attività. La mia domanda è ai
04:41giovani di oggi, per quello che è il suo osservatorio, che certamente è un osservatorio
04:46privilegiato, manca lo stesso coraggio? Mancano le chance? Che cosa manca per buttarsi in un mondo
04:55che certamente lascia delle incognite? No, io credo che sia cambiata la percezione, non la voglia,
05:02non la passione. Per noi il lavoro era l'elemento identitario, io faccio l'imprenditore, lei fa la
05:10giornalista, lui fa l'operaio, l'altro fa l'insegnante, andava a definire la nostra vita. Per i
05:17giovani oggi non è più così, il giovane fa tante cose, il lavoro è una parte di queste cose, per
05:24cui la sua realizzazione è su tanti ambiti diversi. Mi viene in mente una ricerca recente
05:33dell'Università Cattolica che va a identificare cosa cercano i giovani oggi nel lavoro. Mi fa
05:40piacere che la citi, perché la citiamo spesso, perché per me è stato estremamente illuminante
05:45vedere l'esito della ricerca. Si, dice fondamentalmente alcune cose. La prima è che c'è
05:52una grande ricerca di senso, di significato. Il giovane vuole nel lavoro realizzare anche la
06:01sua richiesta di senso, fare qualcosa di utile che va oltre il profitto, oltre lo stipendio,
06:08ma sentirsi parte di un progetto più ampio. L'altro elemento è la voglia di lavorare in
06:16un team. Non esiste più l'uomo solitario, il fuoriclasse al lavoro che fa delle cose,
06:23ma i giovani hanno questa grande capacità di lavorare insieme che credo vada evidenziata
06:30e portata avanti. E la terza cosa cercano il benessere, cercano di stare bene sul luogo
06:36di lavoro. Che non necessariamente passa per l'agio economico, è proprio avere anche
06:41del tempo da dedicare a se stessi, un equilibrio dentro il lavoro e fuori il lavoro. Certamente,
06:48quando si parla di conciliazione vita-lavoro a me non piace la parola conciliazione perché
06:53sembra che ci sia una disputa, qualcosa da conciliare. Siamo una cosa unica, è un intreccio
06:59la nostra vita lavorativa con la nostra vita fuori dal lavoro. Trovare un'armonia, trovare
07:06un benessere in questi due elementi credo che faccia star bene le persone e le faccia
07:13anche lavorare meglio.
07:13Le faccio una domanda personale, lei ce la fa con tutti gli impegni tra professione,
07:18ruolo in confindustria?
07:20Sì, io credo e dico sempre di fare una cosa che mi piace tantissimo, per cui al di là
07:26dell'impegno, delle ore che sono tante eccetera, faccio davvero un lavoro che mi piace, a
07:32contatto con le persone, facendo tante cose, l'impegno associativo mi assorbe molto,
07:38però è una cosa che mi piace e mi dà soddisfazione. Nel momento in cui non mi piace più, cambiamo
07:44vita.
07:44Mi ha sollecitato la prossima domanda a sentirla dire, i giovani cercano anche un buon lavoro
07:54in team e un grande imprenditore, in un'intervista di qualche tempo fa, ha detto che è una cosa
08:02che quando scelgo i miei manager, non scelgo quello che magari è più bravo, ma scelgo
08:10chi sa lavorare in squadra, dalla sua esperienza è d'accordo?
08:16Assolutamente, è fondamentale, ormai tutte le nostre imprese sono imprese dove si lavora
08:24in team, per cui il fatto di poter essere capaci, sono quelle che vengono definite
08:31le soft skill, uno ha delle grandi competenze tecniche, però magari non sa relazionarsi
08:37con le persone, non sa rapportarsi, fa fatica a vivere con i colleghi, è il classico mal
08:44mostoso come diciamo a Brescia, non funziona nelle aziende, nelle aziende ci vuole invece
08:50la capacità di interagire, di lavorare in gruppo, perché tutte le nostre imprese ormai
08:55sono in questa dimensione.
08:58Tra poco andiamo a fotografare quella che è la realtà delle aziende bresciane, come
09:05stanno cambiando le cose, partendo da un presupposto abbastanza complesso, noi non abbiamo un problema
09:13di disoccupazione, abbiamo un problema a trovare il personale.
09:17Sì, sempre più è così, negli ultimi due anni si è proprio cambiato, stravolto il
09:25paradigma, noi diciamo un po' per ridere, le farò sapere, ormai lo dicono i lavoratori
09:32che vengono a fare il colloquio e non il contrario, è cambiato e questa cosa è destinata
09:40a peggiorare, nel senso che abbiamo una situazione di inverno demografico sempre più grave,
09:48nella mia generazione quando sono nato io negli anni 60 nascevano un milione di bambini,
09:54l'anno scorso 349 mila, l'anno prima 352 mila, siamo in continuo cado, abbiamo l'ultimo
10:03rapporto di Union Camera del Camera di commercio, ci dice che in provincia di Brescia nel giro
10:09dei prossimi 10 anni mancheranno 60 mila lavoratori.
10:13E come si fa?
10:14E come si fa? Noi stiamo lavorando su tre livelli, tre idee di lavoro, uno il tema dell'immigrazione
10:25e c'è un tema di immigrazione importante nel nostro territorio e mi sento di dire senza
10:36ombra di dubbio che le nostre imprese hanno bisogno di immigrazione, immigrazione è un
10:41buono programma di immigrazione, quote corrette a seconda delle esigenze anche lavorative
10:47delle aziende, ripensare il tema dell'immigrazione come davvero un'opportunità per il nostro
10:56paese, andando a trarre anche un tipo di immigrazione qualificata per cui persone che vengano capacità
11:05di attrarre talenti, laureati etc., questa è una grande sfida.
11:10La seconda sfida che noi vediamo è quella del lavoro femminile, noi abbiamo un lavoro
11:18femminile che si è diventato un po' più grande, siamo a livelli del 56%, l'ultimo
11:26dato siamo aumentati un pochino come occupazione femminile in provincia di Brescia, ci confrontiamo
11:34con le imprese del nord della Germania e degli altri paesi che arrivano a 78-76% di occupazione.
11:41Abbiamo la possibilità di recuperare delle competenze, del sapere, una gestione anche
11:50diversa all'interno delle imprese, vuole dire ripensare le nostre aziende con un'attenzione
11:57particolare a questo, vuole dire flessibilità di orari, vuole dire investire sugli asili
12:02nido, su una genitorialità che non sia solo a scapito delle donne, ma dove i padri assumono
12:10un ruolo sempre più complementare, giuste distribuzioni, vuole dire ripensare un pochino.
12:18Io credo che le nostre imprese dovranno sempre più essere in grado di gestire le diversità,
12:29noi abbiamo lo stereotipo, forse a Brescia un pochino di più del lavoro è l'uomo adulto
12:36maschio, non è così, dobbiamo aprire al tema femminile, dobbiamo aprire ai giovani,
12:42noi abbiamo una quantità ancora di giovani che non lavorano, non studiano, i cosiddetti
12:47net, che vanno recuperati a questa direzione. Poi c'è tutta la sfida dell'innovazione,
12:56dell'intelligenza artificiale, come cambierà il mondo del lavoro con questa dimensione
13:03qua nuova della tecnologia. Certamente va trovato un equilibrio tra quello che l'intelligenza
13:08artificiale può venire a supportare in tema di mancanza di numeri e poi però ci vuole
13:14che in ogni ambito il lavoratore sia preparato, qualificato etc., in ogni ambito, anche quello
13:21in cui magari una volta si faceva fatica a pensare a una formazione. Sì, ormai noi parliamo
13:27di formazione in tutto l'arco della vita, non esiste più ottengo il diploma, la laurea
13:33sono operativo in azienda, no, esiste una formazione che ci accompagna tutta la nostra
13:41vita, esiste una formazione continua, esistono delle competenze che vanno sempre aggiornate,
13:49il mondo del lavoro è talmente veloce per cui le competenze e le conoscenze che avevamo
13:54due o tre anni fa sono già obsolete, vanno rinvertite.
14:00Ci fermiamo per 40 secondi, ma tra poco torniamo con questa estremamente interessante chiacchierata
14:07con Roberto Zini fra poco.
14:11Eccoci ritornati con Roberto Zini, stiamo parlando di lavoro a Brescia, in generale credo
14:16che sia un tema estendibile in tutta Italia, quello che stiamo trattando fino a qui, ma
14:22adesso cerchiamo di fotografare quella che è la situazione bresciana delle aziende.
14:27C'è un problema di chiaramente trovare dei lavoratori, dei lavoratori qualificati da
14:33calare in un mondo che come dicevamo poco fa è estremamente dinamico nel cambiamento
14:38e da qui andiamo avanti, cosa possiamo fare per attrarre forza lavoro all'interno delle
14:45aziende bresciane?
14:47Io credo che qua si giocherà la sfida della competitività, la competitività delle nostre
14:54imprese sarà la capacità di attrarre e di trattenere i talenti, attrarre da un lato
14:59per cui essere attrattivi e poi trattenere, perché poi la gente adesso non resta più
15:06nello stesso posto tutta la vita, ma cambia molto facilmente anche il posto del lavoro.
15:13Allora le nostre imprese si stanno un po' ripensando da questo punto di vista.
15:18E credo che non possano esimersi dal tenere in considerazione la ricerca a cui facevamo
15:24accenno in apertura o comunque elementi che sono noti.
15:28Assolutamente sì, per cui sto vedendo davvero tante imprese che si ripensano dal punto di
15:36vista per esempio del welfare che è una davvero opportunità, il welfare nasce e viene applicato
15:44nelle imprese soprattutto all'inizio perché è una sorta di sgravio contributivo, per
15:51cui andiamo a tagliare il famoso cuneo fiscale, do 200 Euro al dipendente, gli arrivano 200
15:59Euro rispetto a altre situazioni che sono ulteriormente tassate e diventano per il
16:05dipendente il raggiungimento della metà di quello che eroga l'impresa.
16:10E allora il pensare però al welfare che non è, all'inizio era soprattutto buoni benzina,
16:16buoni pasto, queste cose qui.
16:18Come è cambiato?
16:19Come è cambiato invece?
16:20Invece le aziende un po' più strutturate, un po' più aperte, un po' più avanti nel
16:25ragionamento hanno utilizzato questa leva proprio nel discorso della conciliazione,
16:32nel discorso del benessere delle persone.
16:35Abbiamo situazioni dove il welfare è tradotto in un'attenzione al momento di vita del lavoratore,
16:44il lavoratore è inserito in una famiglia, è padre, è partner, è conige, è figlio,
16:51per cui i momenti e le stagioni diverse delle famiglie richiedono dei servizi diversi.
16:56Alcune esperienze significative, anche noi come impresa per esempio abbiamo attrezzato
17:03il tema del GREST per i figli dei dipendenti, alcune settimane durante l'anno dove notoriamente
17:12sono chiuse le scuole, chiuse le scuole ma aperte le aziende e chiusi anche i servizi
17:18complementari GREST comunali, parrucchiali che ci sono sul territorio, lì noi ci siamo
17:24inseriti andando a fare un'esperienza, ormai sono 7-8 anni che lo facciamo, con una cooperativa
17:32ed educatori professionali affittiamo degli spazi all'oratorio di Roncadelle e lì i
17:38bimbi possono essere portati al mattino dal papà, dalla mamma, ritirati al pomeriggio
17:45e hanno delle attività che vanno in questa direzione, è un'attenzione a una tipologia
17:51di problema in un'età particolare della vita dei nostri collaboratori che è stata
17:57molto gradita perché è andata in questa direzione. L'altra cosa che tante aziende
18:03stanno facendo e anche noi è quella del bonus bebè, in un momento in cui la natalità
18:12è davvero ferma in questo paese, siamo all'1,2 indice di natalità rispetto ai 2 per avere
18:20il ricambio corretto all'interno della società, è andare così a incentivare, incentivare
18:26no perché uno non fa un figlio per i 1.000-2.000 Euro di bonus, ma avere un'attenzione rispetto
18:37a questa cosa per cui… Alleggerire un po' le fatiche di chi diventa
18:41genitore. Alleggerire rispetto a tempi in cui la maternità
18:43in alcune aziende era vissuta come un problema, un dramma, invece di dire guarda che la tua
18:49azienda questa cosa qua la riconosce, la premia, la sottolinea, credo che sia stato anche quello
18:55un bel segnale. Immagino che sia molto più facile per le
19:00aziende più strutturate e magari un po' più difficile praticare il welfare aziendale
19:06in aziende più piccole a Brescia o è uno stereotipo?
19:10Abbiamo fatto anche qui una ricerca qualche anno fa che è sfociata poi in una pubblicazione
19:17che si chiamava il welfare latente, abbiamo tante situazioni di aziende, anche piccole,
19:23che fanno tante azioni di welfare non sapendo neanche che si chiamano in altri modi, ma
19:31che sono davvero attente alle esigenze dei propri collaboratori da tempo e abbiamo provato
19:38a raccontarle, abbiamo preso 10 aziende molto piccole che facevano delle cose particolari
19:44e siamo andati un po' a raccontarle proprio per dire c'è questa cosa. Se posso dire un
19:50difetto dei nostri imprenditori bresciani è proprio quello un po' della riservatezza,
19:56noi facciamo tante cose… Magari fanno e non raccontano, invece sarebbe
19:59interessante che raccontassero. È importante anche raccontare, raccontare
20:03storie buone di lavoro, noi spesso del lavoro parliamo sempre in termini negativi, il lavoro
20:10che non c'è, il lavoro che uccide, il lavoro che inquina, poi ci chiediamo perché i giovani
20:15non amano il lavoro e li raccontiamo sempre così, e invece ci sono tante storie positive,
20:22buone di aziende che fanno davvero delle cose egrege e vanno un po' più condivise, raccontate.
20:30Abbiamo 30 secondi per una battuta flash su un tema che però è importante, in tema di
20:35welfare, come si colloca Brescia e la sua provincia rispetto al welfare nazionale?
20:42Bene, noi abbiamo sul territorio fatto diversi accordi cosiddetti di secondo livello, anche
20:51in collaborazione con il sindacato che devo dire su questa tematica ci ha seguito e attento
20:58anche a fare accordi che vadano in questa direzione, per cui credo che Brescia ha fatto
21:05delle cose importanti, ricordo sempre che sia stata la prima provincia in Italia che
21:11ha firmato il protocollo Covid per il rientro delle persone in azienda assieme al sindacato
21:16e quello è stato davvero un segnale forte di attenzione.
21:19Siamo arrivati al termine della nostra chiacchierata, il tempo è davvero volato e la ringrazio
21:24molto per la sua generosità e la sua chiarezza nel raccontare.
21:29Quindi, grazie a Ruggiero Tavelli che ha curato la regia audio e video, grazie a chi ci ha
21:33ascoltati alla radio, a chi ci ha guardati in tv, ma grazie soprattutto al nostro ospite
21:38di oggi, abbiamo toccato un tema estremamente interessante, quello del lavoro e del welfare,
21:43l'abbiamo fatto con il vicepresidente di Confindustria Brescia, Roberto Zini.
21:47Alla prossima.
21:47Grazie a voi.
21:54Grazie a voi.