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TVTrascrizione
00:00Eccomi ci sono e così pure l'ospite che vi presento tra poco ma intanto diamo il
00:19buongiorno agli amici di Teletutto che da questo momento sono connessi con Radio Brescia 7. Oggi
00:25mettiamo al centro l'arte, lo facciamo attraverso la curatrice di una mostra molto bella che sta
00:32per inaugurare, succederà precisamente il 23 di novembre. Sto parlando di Ilaria Bignotti che è
00:38tornata a trovarci. Buongiorno Ilaria, ben trovata. Ciao, buongiorno a tutti. Come stai? Bene, mi fa
00:44molto piacere. Sono quei momenti credo intensi che precedono l'inaugurazione di una mostra e
00:51non so proprio i dettagli del tuo lavoro ma credo che sia uno dei momenti più affascinanti,
00:58quelli di costruire una narrazione che poi regali al pubblico. Sì, ma D'Elena a questa mostra,
01:05a questo progetto sono molto legata. È il quarto anno che lo stiamo facendo e come dici tu il
01:13momento dell'allestimento, dell'organizzazione, quando scarti le opere sei lì nello spazio vuoto
01:19che le domanda è sicuramente la parte più interessante e anche più challenge, più sfidante.
01:27Parliamo del progetto in generale perché giustamente prima di planare su quello che è
01:33l'appuntamento che inaugura il 23 e quindi svelare quali saranno i due artisti protagonisti mi piace
01:38l'idea che tu racconti l'interezza del progetto. Il progetto nasce da un'idea di un artista,
01:45un uomo della cultura bresciano che è Albano Morandi che è anche l'inventore di Meccaniche
01:50della Meraviglia e si intitolò Una generazione di mezzo. Quattro anni fa, quindi eravamo proprio
01:55subito dopo il lockdown, Albano disse io voglio sfatare il mito Nemo profeta in patria e allora
02:04si mise a scegliere, poi mi chiamò poco dopo, una serie di artisti bresciani che appunto come dice
02:12il format una generazione di mezzo hanno diciamo vissuto scavalcando il novecento e sono tuttora
02:21attivi nel nuovo millennio. Sono stati appunto oltre allo stesso Albano Morandi perché giustamente
02:26è anche lui artista, Armida Gandini, Gabriele Picco, Maurizio Donzelli, Paola Pezzi e quest'anno
02:34appunto è il quarto anno di questo format, un format importante perché lo vedi anche dalla
02:41vede la partecipazione, la coparticipazione di Fondazione Provincia Brescia 20, di Fondazione
02:46Brescia Musei, di Fondazione SM, insomma un progetto molto di condivisione come i bresciani
02:52hanno imparato a comprendere, cioè di vivere insieme i progetti congiuntamente perché questo
03:00aiuta davvero la valorizzazione e anche una sorta di change culturale di cui abbiamo bisogno. Sì,
03:06il principio del fare rete è di dare anche ciascuno le proprie capacità e di lavorare
03:11unitamente. La sede è Palazzo Martinengo Cesalesco Novarino quindi via Musei 30 ed è molto bello il
03:18format perché vede a ogni mostra in dialogo due artisti appunto bresciani, scusa bresciani che
03:25però all'estero sono magari famosissimi ma che a Brescia non avevano ancora avuto un loro momento
03:31celebrativo, questo ecco è la cosa interessante, nemo profete in patria. Perché poi sfatiamo il
03:37mito sì, ma lo sfatiamo attraverso la concretezza perché sennò forse non è così mito questa cosa
03:44qui che magari a casa tua sei meno attenzionato. No, no, no e la cosa bella è anche il fatto che
03:50sono due artisti a coppie che insieme non avevano mai dialogato prima e questo sai affanascera anche
03:57cose divertenti nel momento in cui uno con l'altro si mette a scoprire affinità elettive o anche
04:05delle distanze forti. Le abbiamo scelti, le ho scelti insieme a Camilla Rimondina a farli
04:10dialogare a due a due e quest'anno, lo posso dire? Devi, è il momento di dirlo. E quest'anno è la volta di
04:17Buonomo Faita e di Massimo Uberti. E qui c'è una storia drammatica che permea questa mostra secondo
04:28me che dà ancora più valore perché ricorda la figura di Massimo Uberti che è recentemente scomparso
04:35purtroppo. Massimo è stato uno dei, probabilmente è stato il mio più caro amico e la persona con cui
04:41mi sono confrontata da quando ho iniziato a lavorare e quindi. Ce la facciamo? Sì, sì, ce la facciamo.
04:47Perché per me è stato un momento molto importante, la figlia Beatrice Uberti che è l'erede diciamo
04:55dell'artista, ha lavorato a poco più di vent'anni, ha lavorato molto tenacemente per portare avanti
05:02appunto la sua eredità artistica intellettuale insieme a uno staff composto da donne, Silvia
05:09Ferrata che poi la curatrice dell'archivio e stiamo lavorando con loro per raccontare
05:15l'opera, il concetto artistico di Massimo in quella che si può davvero definire la sua prima
05:21retrospettiva. Perché abbiamo tirato fuori cose storiche e anche grandi installazioni da interno
05:27che non avevamo mai prima di oggi portato appunto diciamo fuori. Posso dire che Massimo Uberti è stato
05:34un vero e proprio maestro della luce, quindi di quella che è la forma d'arte amplificata
05:39sottolineata dalla luce. Sì, Massimo ha lavorato trasversalmente dagli anni 90 in poi, lui è stato
05:46tra gli artisti che ha fondato il cosiddetto gruppo di Lazzaro Palazzi che adesso è riconosciuto come
05:52uno dei gruppi degli anni 90 di rottura nei confronti di trasformazione radicale dell'arte
05:57visiva ed è al museo del Novecento di Milano e poi negli anni ha iniziato a lavorare con la
06:02fotografia e la luce e poi negli anni ha proprio definito con questi segni e archetipi luminosi un
06:10suo linguaggio che ti dico è noto da Helsinki a Dubai e davvero a Brescia ha avuto delle apparizioni
06:18importanti all'anno scorso, anche anni prima. Ricorderete la scritta in occasione di Capitale
06:24della Cultura al vignetto del castello. Sì, la scritta fra l'altro è stata l'ultima opera, una
06:29delle ultimissime che lui ha seguito fino in fondo perché era già molto malato, avevamo dovuto
06:33spostare l'inaugurazione per quello, per una ricaduta e insomma fa sorridere, fa pensare al
06:40suo lascito perché la scritta diceva expect more, cioè aspettati di più ma anche guarda oltre e lui
06:46all'inaugurazione aveva detto io oggi sono qua per miracolo però con la mia arte vorrei che la mia arte
06:53fosse una sorta di guida luminosa per i naviganti che amano ancora guardare al cielo. E questa credo
06:58che sia la grande responsabilità e la grande gioia contemporaneamente che gli artisti riescono
07:03a dare, cioè riuscire a vivere in eterno attraverso quello che lasciano sulla propria strada. E poi dare
07:10una speranza perché Massimo sempre affrontato, non voglio fare un elogio di lui, però ha affrontato
07:17la malattia sempre con quell'ironia intelligente che lo caratterizzava e mostra, abbiamo voluto
07:22creare una mostra gioiosa perché lui era così, cioè la luce per lui era proprio un segno di
07:27speranza, era la linea da seguire per fare del bene. Tra poco parleremo anche di Ibono, lo fai
07:33talo facciamo tra un attimo ma prima mi piacerebbe chiederti qual è in generale la situazione di
07:40salute degli artisti bresciani dal tuo osservatorio che è assolutamente un osservatorio privilegiato.
07:45Gli artisti bresciani stanno bene, noi vantiamo artisti straordinari, artisti che hanno anche
07:54avuto secondo me proprio per una sorta diciamo di relazione con i grandi centri la capacità e
08:01la volontà di non farsi omologare. Sono stata recentemente, io vado sempre a vedere le mostre,
08:07sono stata recentemente a vedere una mostra alla galleria dell'incisione a Brescia e c'erano tanti
08:12artisti bresciani esposti, una mostra sul tema dei felini e insomma voglio dire dai grandi fumettisti
08:19Fosso Gilberti, uno scultore come Luido Scarpella, senti proprio questa capacità di non essere
08:25incasellabili ma anche di portare avanti una coerenza e la ricerca e anche le nuove generazioni
08:32stanno molto bene, tu lo sai io insegno in accademia quindi c'è sempre, io vedo tanto fermento molto
08:38molto interessante. Questa è una parentesi che mi piacerebbe appropriare con te cioè la parte
08:44di insegnamento ti consente di entrare in connessione con dei giovani che probabilmente
08:50non rappresentano uno spaccato generale perché già se vuoi comunque lavorare in quello che è il
08:56mondo dell'arte hai una sensibilità diciamo così abbastanza marcata ma come li vedi questi ragazzi
09:02rispetto al fatto che tu sei molto giovane ma insomma fai questo lavoro da tanto tempo?
09:06C'è stata una cesura forte che è stato il lockdown che ha decretato una generale sfiducia e adesso ho
09:16visto anche il report che ha fatto il comune sui giovani sul tema della storia una generale
09:21sfiducia ma in positivo perché bisogna sempre vedere il positivo chi ha resistito e chi è andato
09:28avanti ha una una spinta in più cioè io sto vedendo io ho sempre creduto moltissimo lo sai
09:35nelle giovani generazioni però sto vedendo anche nelle classiche adesso ma anche nelle ricerche ma
09:40anche nei giovani galleristi nei giovani curatori una volontà molto chiara di essere di nuovo
09:47protagonisti non con l'idea ammazziamo i nostri padri ma con l'idea di voglio assorbire il più
09:54possibile dai professori da quello che mi circonda perché anch'io avrò qualcosa da dire e questo è
09:59un grandissimo messaggio. Tu hai una piccola donnina di sette anni che si chiama Anita una
10:04ragazzina una bambina dalla personalità molto forte esplosiva che cosa è l'elemento che fa
10:11amare l'arte tu che in qualche modo la so che la coinvolge molto in tutte quelle che sono le tue
10:18attività? Ma secondo me la cosa che da sempre fa amare l'arte quindi oggi come ieri è il
10:25fatto che l'arte è un chiavestello verso il trascendentale cioè la toccata piano qui
10:32portiamola un po' a terra vuol dire che l'arte vuol dire che l'arte è un chiavestello una chiave
10:38che ti permette di aprire quelle porte che di solito hai paura di aprire e che ti portano a
10:43contatto con la spiritualità il tuo io più intimo anche per certi versi ma anche l'indicibile anche
10:51ciò di cui hai paura ti vergogni la fisicità tutte quelle cose selvagge e pure cioè l'arte
10:58per questo spesso si dice no che l'arte vera è come la natura selvaggia è il sublime lo si
11:04cerca sempre ancora oggi e i bambini che sono così vicini alla terra e così vergini cioè così non
11:10senza sovrastrutture non tarati dalle sovrastrutture è ovvio che quando l'arte vera la riconoscono
11:17subito tra poco continueremo a parlare di segni e di icone che come detto inaugura il 23 di
11:23novembre ne stiamo parlando con una delle curatrici l'aria bignotti un saluto anche a camilla
11:28remondina ci ritroviamo qui tra 40 secondi ma prima volevo fare gli auguri in diretta al nostro
11:34regista audio e video rogero tavelli che oggi festeggia il suo compleanno tra poco siamo di
11:40nuovo con voi rieccoci tornate insieme abbiamo parlato della figura di massimo oberti contrapposta
11:46a quella di bonomo fayta anche di lui mi piacerebbe che tu tracciassi un profilo e che ci
11:51dicessi che cosa troviamo in mostra allora si la mostra si intitola l'hai detto poco fa di segni
11:57ed icone segni e icone bonomo fayta è un'altra figura vabbè straordinaria state vedendo alcune
12:06immagini dico agli amici che ascoltano la radio che le immagini le possono rivedere alle 17 40
12:12nella replica di teletutto guarda anche questo secchio con la luna dentro che meraviglia
12:16bonomo è un inventore di storie nella sua casa studio che ha qua a brescia che è una specie
12:22veramente di fucina vulcanica trovi centinaia di queste opere che continuano a lavorare su alcune
12:28ossessioni di bonomo no e quindi per esempio la notte l'insonnia il discorso della del libro come
12:38luogo all'interno del quale trovare dei racconti che diventano immagini tutto il lavoro che lui fa
12:45con le ceramiche che appunto plasma e poi rende ecco come in questo caso no delle case delle
12:53luci insomma c'è tutta una narrazione davvero fatta di icone cioè di immagini che si ripetono
12:59e ritornano continuando a modificarsi nel corso di oltre 40 anni di ricerca e l'idea di mettere
13:07bonomo faita insieme a massimo berti era proprio l'idea di far vedere come due artisti che non si
13:12sono si sono sempre sfiorati ma non hanno mai lavorato insieme abbiano in comune si conoscevano
13:17però loro due si conoscevano nell'ultimo periodo erano anche vicini di casa però abbiano tutti e
13:23due una relazione molto stretta dal punto di vista del modo di intendere con molta poesia
13:30e molta ironia la vita no c'è quella specie di leggerezza che però diventa profondissima e poi
13:35sai bonomo lavora tantissimo sulla notte sul notturno e su questi punti di luce e quindi mi
13:40piaceva farlo dialogare con c'è un forte parallelismo con uberti con massimo esatto e la
13:47mostra adesso spero che piaccia insomma sarà proprio giocata anche sulle dimensioni perché
13:52poi massimo è pulito e espande bonomo è molto sintetico molto piccolo le opere di bonomo al
13:57massimo sono grandi così però hanno una forza espansiva cromatica incredibile quante opere
14:03sono in tutto per bonomo soltanto nelle prime tre sale che stiamo allestendo ne ho contate una
14:10trentina secondo me quindi avremo un numero abbondante la scelta la fai insieme in questo
14:17caso l'hai fatta insieme a faita oppure allora per quanto riguarda massimo berti torni indietro
14:23l'abbiamo fatta a tavolino perché massimo era riuscito a vedere gli spazi l'anno scorso quindi
14:29era consapevole che ci sarebbe stata questa cosa dedicata a lui sì era consapevole pensava di
14:34farcela per un anno ancora quindi massimo aveva già in testa il suo progetto perché massimo è
14:39così è un analitico è un preciso mi piace che tu ne parli al presente perché questa mostra lo rende
14:44assolutamente presente ma lui c'è sempre e invece bonomo io non lo so cosa succede con bonomo
14:51bonomo arriva con le scatole guarda gli spazi e pianta prima dei chiodi fa così lui pianta dei
14:57chiodi e poi inizia a fare collage visivi e quindi sono delle nuvole di di opere che si
15:04compongono man mano lui dialoga chiede consiglio a tutti cioè qualsiasi persona passi lui chiede
15:10consiglio quindi in realtà è un modo di completamente opposto di lavorare certo però
15:15cosa è interessante perché ci consente di entrare un po in quello che è il backstage di un lavoro di
15:20allestimento poi gli artisti sai ognuno ha il suo modo di lavorare davvero c'è qualcuno che arriva
15:25addirittura non so con i render che è esattamente così e c'è qualcun altro davvero che lo trovi
15:30deve vederlo spazio e poi capire o in crisi a gambe incrociate per otto ore tu dici abbiamo un
15:36giorno e mezzo nella tua carriera hai provato dei degli spaventi veri proprio legati a queste a
15:44questi imprevisti diciamo così da artista allora spaventi veri no ho assistito a litigate feroci
15:52per artisti che dovevano condividere la stessa sala a fantastico e quindi o che per paura si
15:57cannibalizzassero l'uno con l'altro c'erano queste litigate feroci o odi non so degli anni 70 che
16:05venivano fuori ecco 30 anni dopo e oppure sai la cosa più oggi più difficile è che ti fa anche
16:14quindi stare insomma sotto stress molto sono le mostre con le nuove tecnologie e le mostre
16:20cosiddette site specific cioè fatte a posto per quelle nuove tecnologie perché le accendi le
16:25attivi solo quando sei lì e se non vanno che faccio fermiamoci per tre minuti di musica e
16:33poi ritorniamo con la nostra Ilaria Bignotti a fra poco credo abbiamo perso la testa o soltanto
16:42perso di vista le cose più vere nel mare in tempesta e forse non basta ti confesso d'avere
16:49paura e non mi era ancora successo paura del mondo di te e a volte anche di me stesso no no no no
16:56non passa abbiamo un battito che batte come un martello pneumatico in noi ma se lo controlli
17:08col senno di poi non batterà mai abbiamo un battito sano che ci prende la mano come una
17:21moto che va che va contro il vento in velocità è un rischio si sa se questo mondo non è mai
17:36come lo volevi se ti viene voglia di gridare non fermarti più e il battito animale batte come non
17:56ce n'è e c'è un tiro micidiale che ti prende che ti porta via con se lo smette di picchiare
18:08prima quando non sarà il tuo battito normale nell'istinto naturale che c'è in te
18:16ma ogni volta che suono con la mia bella
18:29batte più forte batte fino alla morte a volte parte della musica
18:36e va contro il vento è la parte di te più vera che c'è e allora prova a lasciarti andare che ti sale
18:52su vai dritto al centro del tuo cuore e non si ferma più
19:02e il battito animale batte come non ce n'è e c'è un tiro micidiale che ti prende che ti porta via
19:15con se lo smette di picchiare fino a quando non sarà il tuo battito normale nell'istinto naturale
19:30che c'è in te
19:39batte che sa di tribare è il nostro essere naturale che batte si ribella a questa nostra vita un mondo che ci ha cambiato molto si ma non fino in fondo no no no no non passa
19:56e allora batte e batte e batte incombinatamente il battito animale che ne è la gente e se lo vuoi esprimere
20:03arraffa con il battito animale intanto io e Ilaria stiamo chiacchierando forte forte
20:08siamo state richiamate all'ordine perché manca poco e vorremmo dedicare gli ultimi due minuti a raccontare quelli che sono i dettagli di questa mostra esatto il pratici vorrei più che altro dire
20:20non sono molto brava però ci provo allora la mostra apre il 23 novembre alle 17 ci sarà ovviamente Buonomo l'artista ci sarà lo staff di Massimo Berti a Palazzo Martinengo l'ingresso è gratuito
20:32siamo in via Musei 30 Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino in via Musei 30 saremo lì tutti i presenti e ci sarà poi la vista guidata
20:42poi la mostra resta aperta fino al 29 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 l'ingresso è sempre gratuito
20:52quindi è una gran bella opportunità perché l'arte ve la potete veramente godere basta come dire essere attenti ed aperti
21:01sì è una mostra anche un po' passami il termine giusta per questo periodo invernale perché queste luci è una mostra molto calda insomma che scalda
21:10e insieme alla mostra qua devo ringraziare Fondazione Brescia Musei perché per il progetto Una Generazione di Mezzo ha supportato per ognuno di questi artisti la realizzazione di una monografia
21:22quindi di un libro proprio di un volume dedicato al singolo artista quindi ci sono quest'anno quello dedicato a Massimo Berti e quello a Buonomo Faita ed it da Schira che è insomma una delle case editrici più importanti
21:35decisamente per l'arte siamo arrivati al termine del nostro tempo per cui grazie a Ruggero Tavelli ancora auguri che ha curato la regia audio video
21:44grazie a voi che ci avete ascoltati alla radio a voi che ci avete seguiti in tv il mio grazie più grande va ovviamente alla nostra ospite di oggi Ilaria Mignotti alla prossima
21:53grazie a tutti