• 4 giorni fa
Abbonati a Money.it! Ti abbiamo riservato contenuti esclusivi e offerte sempre nuove da una selezione di aziende partner.

Per te che ci segui c'è il 30% di sconto a vita, usa il codice YOUTUBE30

Abbonati qui: http://go.money.it/PremiumYT

In regalo per gli abbonati il libro la raccolta annuale di Money.it con la rilettura delle notizie salienti del 2024. In alternativa la puoi anche acquistare nel nostro shop:

https://shop.money.it/prodotto/libro-2024

-----------------------------------------------------------------------------
I nuovi dazi minacciati da Donald Trump potrebbero avere un impatto pesante sull’economia europea. Quali settori saranno più colpiti? Come potrebbe reagire l’UE? Ne parliamo con Marco Carnelos, ex ambasciatore ed esperto di geopolitica e relazioni internazionali.
----------------------
Iscriviti al canale YouTube: http://bit.ly/money-yt
Seguici su Twitch: https://www.twitch.tv/moneypuntoit
Seguici su FB: http://bit.ly/money-it-fb
Seguici su Twitter: http://bit.ly/money-it-twitter
Seguici su Instagram: https://cutt.ly/rx4s9

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Casabianca, buongiorno, ben ritrovato. Grazie, buongiorno a voi, grazie per l'invito soprattutto.
00:06Ex ambasciatore, oggi fondatore di MC Geopolicy, appunto la geopolitica è tra i temi, dove Marco
00:17Carnello si trova spesso dei punti di vista molto molto interessanti. Allora, che cosa potrebbe
00:23accadere in queste settimane? Che strategia, intanto, potrebbe avere Trump su questa materia?
00:30Un Trump che, tra ordini esecutivi, tra piani per Gaza, che poi, no, ogni tanto c'è qualche
00:37parziale retromarcia, non è facile, diciamo, capirci qualcosa. Beh, direi che siamo in quella
00:45che sarebbe bene ormai iniziare a chiamare l'era della complessità, ovvero siamo stati per 500
00:52anni in quella che chiamavamo l'era moderna, dal 1500, più o meno, agli inizi del XXI secolo,
00:59stiamo entrando in quella della complessità, in cui tutta una serie di parametri in cui eravamo
01:05abituati ad operare e a pensare stanno saltando. Devo dire, Trump ci sta mettendo del suo per,
01:11in qualche modo, disarticolare e disorientare tutti coloro che fino a questo momento hanno
01:21pensato il mondo e hanno, mi perdoni il gioco di parole, hanno pensato il modo di pensare il mondo
01:29secondo un certo schema. Ne stiamo vedendo un po' di tutti i colori e, devo dire, le aspettative
01:37erano piuttosto alte e, devo dire, Trump sta andando ben oltre le aspettative, sia dal punto
01:44di vista interno negli Stati Uniti, con tutta una serie di provvedimenti citati che stanno
01:49letteralmente mettendo sotto sopra tutto il sistema del governo federale degli Stati Uniti,
01:54con chiusura di agenzie, licenziamento di persone, revisione dei criteri di spesa, dei budget. Insomma,
02:02un vero e proprio uragano che non sappiamo ancora se avrà un impatto fondamentale e per quanto a
02:12lungo questo impatto si protrarrà. Trump, in qualche modo, ci aveva già provato all'esordio
02:18della sua presidenza nel 2017, ma all'epoca quello che lui definisce il Deep State, lo Stato
02:25profondo, lo aveva in qualche modo resistito a questo uragano. In questa circostanza Trump si
02:36trova in una situazione molto diversa anche dal punto di vista del consenso elettorale interno,
02:42ma soprattutto del controllo di tutte le leve del potere degli Stati Uniti, alla maggioranza
02:47del Senato, alla maggioranza della Camera dei rappresentanti. E' abbastanza intuitivo che
02:53controlla almeno sei dei nove giudici della Corte Suprema, non che li controlla perché i giudici
02:59fanno quello che lui gli dice di fare, ma perché sono dei giudici che hanno una visione legale e
03:08su quello che dovrebbero essere le questioni fondamentali degli Stati Uniti, che come
03:12andrebbero regolate è piuttosto vicina alle idee del Presidente Trump, che ne ha nominati alcuni,
03:17non tutti, ma alcuni. Quindi ha un'opportunità unica di rimodellare gli Stati Uniti nel modo
03:28che lui vuole, aiutato da personaggi di grosso calibro. Sono tutti miliardari, da Elon Musk a
03:35Mark Zuckerberg, impegnati nel settore della tecnologia della Silicon Valley. L'immagine del
03:49giuramento di Trump nella Sala del Congresso, in cui lui parlava e alle spalle erano seduti tutti
03:55questi signori, ha offerto un'immagine plastica di quello che è la commestione. Quella è una
04:01sorta di oligarchia tecno-finanziario-feudale. Si parla tanto del neofedalesimo. L'uomo più ricco
04:17del mondo entra nella stanza dei bottoni e va a creare un nuovo dipartimento che sovraintenderà
04:24tutte le spese federali del governo degli Stati Uniti. Questa è una cosa un po' senza precedenti.
04:30Ben inteso, noi sapevamo e abbiamo visto che nel corso della storia i personaggi influenti
04:36dell'economia hanno avuto un ruolo importante in come certe democrazie sono state operando.
04:45Ricordiamoci di Rockfeller e Morgan negli Stati Uniti. Ma si trattava di persone che operavano
04:51un po' nell'ombra, defilati. Qui abbiamo per la prima volta tutto alla luce del sole,
04:57tutto in grande trasparenza. Il fatto che poi sia trasparente non necessariamente
05:03implica il fatto che sia un qualche cosa più o meno accettabile. Ci è stato detto negli ultimi
05:12quattro anni dall'amministrazione Biden che era in corso nel mondo un confronto tra democrazie e
05:20autocrazie mi sia consentito almeno di pensare, parzialmente di dirlo, che quelle che Biden
05:28chiamava democrazie assomigliano sempre più a delle oligarchie tecnologiche e finanziarie.
05:37Questo è dove sta andando lui negli Stati Uniti, ma come abbiamo visto dalle ultime decisioni Dazzi
05:43nei confronti dei paesi vicini e le ultime uscite su Gaza, ne vedremo delle belle anche
05:50in politica internazionale. A proposito appunto di Dazzi, nei giorni scorsi è venuta fuori la
05:58notizia di una sorta di congelamento dei Dazzi rispetto al Messico, di possibili trattative con
06:06Cina e Canada e poi con l'Europa. Da capire qui se saranno Dazzi univoci per l'Europa,
06:15questi Dazzi ovviamente ci saranno, o se ci saranno delle distinzioni all'interno dei paesi
06:22europei, cioè se l'Italia sarà trattata esattamente come gli altri. Oggi alcuni giornali
06:29italiani facevano riferimento, come il Sole 24, alla possibile mossa dell'Europa, a sua volta
06:36potrebbe mettere Dazzi soprattutto sul settore tech per non farsi trovare in contropiede. Quindi
06:44sarà un'amministrazione di Trump all'insegna dei Dazzi oppure dopo tanto abbagliare magari sarà
06:50molto meno? La mia sensazione è che lo strumento del Dazzi in quanto tale è un mezzo più che un
07:00fine e lo si vede già da queste prime mosse, nel senso che Trump minaccia i Dazzi ma la minaccia
07:08del Dazio è una specie di strumento preventivo e, chiamiamolo anche, intimidatorio per ottenere
07:18qualche cos'altro. Quindi tutti i paesi che rischiano di essere esposti ai Dazzi statunitensi
07:26preferiscono intavolare subito una trattativa su quelle che poi sono le vere priorità di Trump.
07:35Per quanto riguarda il caso del Messico è evidente che Trump ha un interesse,
07:41avendoci poi fatto gran parte dalla campagna elettorale, a che il flusso di immigrati dal
07:46dal Messico verso gli Stati Uniti venga in qualche modo arginato e per arginarlo quello
07:53che Trump vuole è il dispiegamento dell'esercito messicano lungo i confini perché il controllo
07:59dei flussi non dovrebbe essere fatto dal suo punto di vista soltanto al di là della frontiera
08:04statunitense e quindi nel provare a fermare chi arriva, ma dovrebbe essere in qualche modo
08:11coadiuvato da un dispiegamento di sicurezza dalla parte del confine messicano in cui le
08:19principali aree in cui si concentrano le persone che tentano di varcare il confine e che si affidano
08:28a aree di raccolta dove poi vengono, come dire, istradati dai trafficanti di esseri umani,
08:33vengano messi in qualche modo sotto controllo e a questo si aggiunge anche, e questo vale anche
08:40per il Canada, fermare il traffico di fentanyl che sta letteralmente annichilendo gran parte
08:49della società americana. Abbiamo visto immagini drammatiche da questo punto di vista di quello
08:54che sta producendo il fentanyl in tutta una serie di settori disagiati della società.
09:02Naturalmente anche la Cina è sul banco degli imputati. Quello che Trump non fa o finora non
09:10ha fatto e non ha detto è che bisognerebbe anche andare a chiedersi perché così tanti americani
09:18fanno ricorso a queste sostanze. È un indice di una disperazione, di una vita che non offre più
09:26prospettive e quindi la responsabilità di un governo che voglia in qualche modo occuparsi e
09:33tutelare la salute fisica e mentale dei propri cittadini e offrire delle prospettive e anche
09:40quella di andare a capire le ragioni profonde che inducono così tanti americani a fare uso di queste
09:45sostanze, capire che c'è qualcosa che non va nel modello di vita e di sviluppo che in tante aree
09:52del paese portano le persone verso questa scelta che è una scelta di fuga dalla realtà,
09:58una realtà che è in larga parte intollerabile. Ecco che quindi la minascia di Trump ha indotto
10:04il Canada a intavolare un discorso per quanto riguarda fermare il fentanyl e la stessa cosa
10:12starebbe facendo il governo messicano. Il discorso sull'Europa è un discorso un po'
10:17più complesso perché innanzitutto l'Europa è un soggetto multiplo. A noi sarebbe piaciuto,
10:25almeno io sono uno di quelli, che l'Europa fosse in grado di parlare con una voce sola. Non è
10:31accaduto perché per troppi motivi che non è questa la sede giusta per andarli a sviscerare,
10:39io credo che Trump approverà a lavorare sui paesi europei singolarmente perché si rende conto che
10:45ingaggiare l'Europa in blocco significa avere un interlocutore più forte. Il problema è che
10:52questo interlocutore potrebbe non essere forte per due motivi. Il primo, mi sia consentito,
11:00la tecnocrazia europea al governo a Bruxelles è estremamente deludente. La seconda è che gli
11:13egoismi nazionali, le sensibilità, i paesi che vogliono primeggiare tendono sempre, è difficile
11:20far mettere paesi come Francia e Germania, ricondurli in un'alveo di collaborazione
11:26stretta e far fronte comune nei confronti degli Stati Uniti. In Europa abbiamo dei paesi che si
11:32stanno distinguendo per una politica molto molto vicina a quella del presidente americano. Parliamo
11:39della Polonia, di altri paesi dell'Europa dell'Est, c'è anche l'Italia. Ecco, in queste
11:43situazioni creare un fronte comune nei confronti di un leader carismatico come quello degli Stati
11:50Uniti, che è Trump, con un presidente della Commissione europea che è tutto forché carismatico
11:56e che ha avuto delle priorità negli ultimi anni che francamente sono del poco discutibili,
12:02si profila con un'impresa molto difficile. Quindi Trump avrà gioco facile con l'Europa.
12:08Chiaramente il settore tecnologico è uno di quelli che può colpire un nervo sensibile negli Stati
12:15Uniti, però bisogna anche che i paesi europei prendano atto del fatto che dal punto di vista
12:20tecnologico rispetto agli Stati Uniti l'Europa almeno per il momento si profila come un nano,
12:26e quindi non è che l'Europa ha un qualcosa di suo, di alternativo da manifestare in modo
12:34convincente non solo per gli europei ma anche per il resto del mondo in una sorta di competitività
12:40con gli Stati Uniti nel settore tecnologico. Il vero competitor tecnologico degli Stati Uniti non
12:46è l'Europa, è la Cina e lo sta dimostrando impensierendo non poco gli Stati Uniti.
12:52In che scenari si potrebbero intravedere proprio tra Stati Uniti e Cina, cioè l'America di Trump e
13:01la Cina nei prossimi mesi, nei prossimi anni? Trump come di consueto nei confronti della
13:09Cina ha lanciato dei segnali misti, ambiqui, ha mosso delle critiche ma neanche riconosciuto
13:19la valenza. Se non ero nella prima conversazione telefonica con Xi Jinping, ogni indichiarazione
13:26che l'hanno preceduta, Trump ha riconosciuto che la relazione Stati Uniti-Cina è la relazione che
13:33può definire l'andamento del ventunesimo secolo. Di per sé questa è già un'affermazione che
13:41riconosce qualcosa che i leader cinesi cercano da tempo, cioè essere riconosciuti alla pari degli
13:47Stati Uniti. Devo dire che i numeri parlano in favore della Cina, sia come capacità produttiva
13:56industriale, il paese, benché adesso non stia andando più di moda, è all'avanguardia in tutto
14:03quello che è la transizione verde, il numero di veicoli elettrici prodotti, tutta la transizione
14:10energetica verde sia nel know-how che nella produzione, che nella disponibilità delle
14:18cosiddette terre rare, dei materiali per portarle avanti, è tutta in mano alla Cina.
14:24Torno qui brevemente all'Europa. Con la guerra in Ucraina l'Europa ha deciso di rinunciare al
14:32petrolio russo, il gas a buon mercato che arrivava sulla base di contratti a lungo termine per una
14:39scelta politica che può essere più o meno legittima, per operare una transizione verde
14:44che in questo momento vede il principale fornitore essere la Cina e quindi si trova
14:53in una situazione un po' in mezzo al guado con gli Stati Uniti che stanno facendo marcia indietro
14:57sulla transizione verde. Ecco, gli Stati Uniti avranno un dialogo esclusivo con la Cina sui
15:05grandi temi mondiali, l'Europa che poteva essere un soggetto terzo in questo grande confronto e
15:12dialogo geopolitico planetario si trova a non avere alcun ruolo purtroppo.
15:17E questo è un altro tema da tenere in considerazione. Ci sono settori europei che potrebbero temere più
15:29di altri in caso di tazzi? Ma questo dipende per ogni paese per quanto riguarda il settore
15:36merceologico dell'import e dell'export. Noi per esempio noi italiani abbiamo grosse
15:43esportazioni negli Stati Uniti nel settore agroalimentare che per noi sono nel settore
15:48della meccanica. E' difficile fare un quadro ben preciso. Naturalmente se noi dobbiamo
15:56ponzecchiare gli Stati Uniti nell'ambito di una trattativa serrata, ecco che il settore
16:02tecnologico e il settore fiscale per quanto riguarda le grandi corporation digitali statunitensi è uno
16:09degli strumenti che l'Europa ha a proprio favore. Resta il fatto che anche in Europa occorrerebbe
16:20stimolare un po' più la domanda interna. La scelta negli ultimi anni è stata quella di dare
16:25la precedenza a un'economia basata sull'esportazione. Vedasi il caso della Germania, ma vale anche per
16:31il nostro paese. Vediamo dove si ritrova la Germania oggi, in precessione, ed è una cosa
16:37che dovrebbe impensierire anche noi perché se la Germania va in recessione potrebbe portarsi dietro
16:43almeno il 30% del manifatturiero italiano. E questa è una prospettiva che atterrisce vedendo
16:51poi, almeno dal nostro punto di vista, siamo un canale economico. Qui lo 0,5% di crescita del
16:56nostro PIL fa mettere le mani letteralmente nei capelli. Quindi è un discorso che va portato
17:05in una visione comprensiva che, ahimè, manca a Bruxelles. Abbiamo avuto il rapporto Draghi,
17:14che è stato un campanello d'allarme importante. L'Unione Europea ha tirato fuori una sua bussola
17:23per dare senso e dinamismo al rapporto Draghi, alle raccomandazioni, ma il problema dell'Europa
17:32è un problema decisionale. Il processo decisionale europeo è talmente lungo e farragginoso che,
17:40per qualunque iniziativa, prevede un periodo di almeno due anni, tra regolamenti e quant'altro
17:46nelle varie architetture istituzionali europee. Abbiamo il Presidente degli Stati Uniti che arriva
17:52in un giorno, dichiara e sfirma 110 ordini esecutivi. È stridente la differenza che c'è,
18:00il passo che c'è tra Stati Uniti ed Europa. È vero che gli Stati Uniti prendono una serie di
18:09iniziative molto precipitose che poi hanno delle conseguenze. Noi abbiamo l'eccesso opposto,
18:15ovvero abbiamo una foga regolatoria tesa a evitare che poi possano esserci delle conseguenze che
18:22molto spesso rappresentano una vera e propria zavorra. In Europa, la cultura della tutela
18:30degli effetti negativi e delle decisioni è molto più forte che non negli Stati Uniti.
18:38Poi, alla fine, questo si riflette anche nei numeri e nelle performance economiche. Se noi
18:44pensiamo che intorno al 2008-2009 Stati Uniti ed Europa erano di poco distante in termini di
18:53prodotto di Pil globale, credo gli Stati Uniti fossero intorno ai 15 miliardi di euro, l'Europa
19:03era giù di lì nella stessa situazione. A distanza di un quindicennio ci troviamo che gli Stati
19:09Uniti stanno intorno ai 30 miliardi e l'Europa sta a circa 18 miliardi. Il dato è inequivocabile
19:20e devastante, direi. Potrebbe diventarlo ancora di più. In uno scenario così complesso, anche per
19:31ragioni storiche di debolezza dell'Europa, potrebbe essere l'ulteriore vittima. La Cina
19:44da una parte, gli Stati Uniti con Trump dall'altra, potrebbero trovare un nuovo slancio e quindi c'è
19:50un rischio sempre più di una deindustrializzazione europea. Non esisterei il condizionale per
19:56descrivere questa situazione. L'Europa è già una vittima, non potrebbe essere una vittima.
20:01Il punto che l'Europa deve capire è che, mentre ha avuto negli ultimi anni un fortissimo afflato
20:08verso gli Stati Uniti per ragioni geopolitiche, ricordiamoci il conflitto in Ucraina, la cosiddetta
20:14minaccia cinese, etc., adesso l'Europa si ritrova che gli Stati Uniti hanno preso una
20:19direzione completamente differente. Della rivoluzione verde non gli importa quasi più
20:24nulla, a quanto pare, e pretendono dall'Europa che nel frattempo sia distanguata, ripeto,
20:31sia nel ridurre e nel mettere sotto una luce diversa grandi scambi commerciali con la Cina,
20:39sia nel ridurre la propria dipendenza dalla Russia, ecco che l'Europa adesso non sa più
20:46dove andare a sbattere, perché praticamente dopo aver avuto tutta una politica così vicina
20:51agli Stati Uniti, adesso si trova agli Stati Uniti che potrebbero anche minacciarli tutta
20:55una serie di sanzioni. Adesso l'Europa a chi si può rivolgere? Deve tornare a rivolgersi
21:01alla Russia? Deve rivedere i rapporti con la Cina che in tutti questi anni ha cominciato
21:05a ridurre proprio su pressione americana? Il disorientamento è palese e resta da capire
21:13o l'Europa ritrova in se stessa le risorse, gli strumenti, la volontà, la forza di un
21:22colpo di reni in cui comincia a dire io ho il potere, voglio controllare il mio potere,
21:29non dipendo più da nessuno e quindi farò esclusivamente i miei interessi. A quel punto
21:35l'Europa si dovrebbe mettere d'accordo su quali sono i veri interessi dell'Europa in
21:41questa gigantesca partita geopolitica e l'Europa su questo è divisa perché esistono tutta
21:46una serie di paesi che vedono il futuro dell'Europa come un qualche cosa che l'Europa dovrebbe
21:51decidere operando le distinzioni con chi interloguire nel mondo a seconda dei propri interessi e
21:57poi c'è un'Europa che invece è completamente appiattita verso gli Stati Uniti, parlo dell'Europa
22:05orientale, Polonia e quant'altro, che invece intravedono in una più stretta relazione
22:10con i Stati Uniti il futuro dell'Europa e bisogna uscire da questo dilemma, bisogna ritrovare un
22:16filo conduttore comune. L'Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo diverso anche col governo
22:26Meloni, rapporti con con Trump e via dicendo oppure facendo parte chiaramente dell'Unione
22:34Europea alle mani legate. Ma io credo che per quello che ho potuto vedere il presidente
22:41Meloni non ha nessuna intenzione di restare con le mani legate, si sta costruendo un rapporto
22:50esclusivo con gli Stati Uniti e il punto è che come abbiamo visto poi gli Stati Uniti
22:56nel tempo cambiano e costruirsi un rapporto esclusivo con gli Stati Uniti mentre l'intera
23:04Europa potrebbe essere destinata a una rotta di collisione con gli Stati Uniti e poi un
23:10bel giorno questo se lo potrebbe ricordare o se lo ricorderà, cioè in fin dei conti
23:15noi siamo in Europa e resteremo in Europa. Quindi giocare la carta del rapporto esclusivo
23:23con gli Stati Uniti mentre in Europa si va delineando una politica che vuole in qualche
23:28modo smarcarsi da alcuni aspetti della politica americana potrebbe essere una cosa utile a breve
23:35termine ma certamente potrebbe essere poco lungimirante e potremmo scontarla a medio
23:42lungo termine. Insomma mi sembra un po' un tentativo furbesco all'italiana di ritagliarsi
23:50un posto privilegiato mentre arriva una tempesta però un domani le nostre esigenze torneranno a
23:59farsi valere e il governo Meloni ma qualunque governo italiano che ci sarà non dovrebbe mai
24:05dimenticare che dei 750 miliardi del recovery fund europeo ben 200 sono stati destinati all'Italia.
24:14Qualcuno un giorno dinanzi a una nostra politica poco sensibile verso le esigenze europee e più
24:23sensibile verso quelle americane potrebbe richiederne conto all'Italia e soprattutto
24:28anche perché non credo che siano stati esborsati tutti. Ecco bisogna stare è un crinale molto
24:34scivoloso questo. Se l'Europa dovesse andare al muro contro muro cioè mettere come dicevamo
24:41prima l'ipotesi di Dazi in alcuni settori dove gli Stati Uniti primeggiano potrebbe avere effetti
24:49nefasti una mossa di questo tipo? Beh per come è messa l'Europa adesso il muro contro muro diventa
24:56veramente pericoloso per l'Europa intendo o c'è un come dire io non sto qui sostenendo che noi
25:07adesso dobbiamo rivedere gli ultimi anni di policy però a un certo punto cominciare a guardarsi un
25:14po' intorno e un po' più da vicino perché se quello che Trump sta facendo rappresenta un dato
25:20irreversibile della politica americana beh allora è bene che l'Europa cominci a fare i conti e a
25:25pianificare su una prospettiva di medio e lungo termine e naturalmente non è che esistono poi
25:31tante alternative in giro qui in giro cioè le alternative sono l'Oriente, l'Asia nel suo
25:36complesso ma quando diciamo Asia sappiamo che prevalentemente si dice Cina anche perché l'India
25:44si ha delle grandi prospettive ma saranno più lente nel tempo e poi il nostro retroterra energetico
25:51se non vogliamo più avere a che fa con gli Stati Uniti ahimè resta il Medio Oriente in cui gli
25:56Stati Uniti stanno come dire ritornando in auge e poi la Russia ferme restando che la transizione
26:04verde come si sta avvenendo come si inizia così a intravedere presenta alcune problematicità e
26:11alcuni costi che forse non erano stati ben calcolati e comunque come ho detto prima
26:18presenta forti aspetti di dipendenza dalla Cina allora un'ultima domanda se paradossalmente questo
26:29scenario americano potrebbe citava prima il piano il piano Draghi che di fatto sembra andare in
26:39direzione verso quelli che una volta venivano chiamati Stati Uniti d'Europa cioè paradossalmente
26:46l'Europa potrebbe essere spinta a arrivare all'unione di capitali a fare quegli altri passi
26:55che erano previsti dai vari step di chi ovviamente era a favore di questo tipo di
27:00scenario o è più probabile che la situazione rimanga così frastagliata in cui anche difficile
27:08come diceva la nostra ascoltatrice nella chat capire anche quale sia la vera finalità oggi
27:14dell'Unione Europea diciamo che se noi andiamo a vedere qual è la politica che l'amministrazione
27:22Trump ha iniziato a fare ancora prima di insediarsi prendiamo il caso della Germania
27:28prendiamo il caso di Elon Musk con la fortissima interferenza nel processo politico tedesco con
27:33sostegno ad Alternative for Deutschland cioè c'è un sostegno dell'amministrazione statunitense
27:39ad una serie di forze politiche europee che non credono più nell'Europa nell'Europa Unita
27:45nell'Europa come un soggetto coeso ed efficace sul sul teatri internazionali agenda Draghi dà
27:56tutta una serie di strumenti ma alla fine poi ci vuole una volontà politica e per il momento
28:01questa volontà politica stenta ad affermarsi anzi il trend politico va in una direzione
28:10diametralmente opposta proviamo a immaginare quello che potrebbe succedere in Germania con
28:15l'avanzata di Alternative for Deutschland o di qui a qualche mese un effetto di traino
28:21sulla Francia con un'affermazione ancora più forte del rassemblement national di Marine Le Pen
28:29ci stanno tanti piccoli Orban che crescono guardiamo alla Slovacchia con il premier Fico
28:38anche l'Italia viene in questo momento incasellata in quelli in quei paesi che non
28:45hanno tutto questo entusiasmo verso un rilancio dell'Europa nel suo formato attuale purtroppo c'è
28:52anche la stupidità di tanti europei mi riferisco soprattutto ai nordici perché nel momento in cui
28:59noi avessimo fatto una vera armonizzazione fiscale forse la forza dell'Europa la sua
29:07capacità di resistenza sarebbe stata molto più forte ma purtroppo abbiamo costruito l'Europa ma
29:15non abbiamo costruito gli europei o almeno non sono non so nemmeno a che livello di costruzione
29:21siamo come coscienza comune in Europa anzi credo che siamo in un stiamo retrocedendo da questo
29:28punto di vista e quindi mi dispiace ma io vedo il futuro piuttosto non voglio dire nero ma al
29:36quanto opaco grazie davvero a marco carnellos per queste preziosissime analisi e buon lavoro e a
29:45presto grazie a voi buona giornata

Consigliato