I nuovi dazi minacciati da Donald Trump potrebbero avere un impatto pesante sull'economia europea. Quali settori saranno più colpiti? Come potrebbe reagire l'UE? Ne parliamo con Marco Carnelos, ex ambasciatore ed esperto di geopolitica e relazioni internazionali.
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NovitàTrascrizione
00:00Buona giornata amici di Money.it, le 11.01 per tornare a parlare di attualità, in particolare
00:14tiene banco da quando Trump è tornato Presidente degli Stati Uniti il tema Dazi, le eventuali
00:21ripercussioni anche sull'Europa e ritroviamo con piacere Marco Carnelos che avevamo avuto
00:28proprio a caldo per commentare il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Buongiorno, ben ritrovato.
00:35Grazie, buongiorno a voi e grazie per l'invito soprattutto.
00:39Ex ambasciatore, oggi fondatore di MC Geopolicy, appunto la geopolitica è tra i temi dove Marco
00:50Carnelos ci offre spesso dei punti di vista molto molto interessanti. Allora,
00:54che cosa potrebbe accadere in queste settimane? Che strategia intanto potrebbe avere Trump su
01:02questa materia? Un Trump che tra ordini esecutivi, tra piani per Gaza che poi no,
01:09ogni tanto c'è qualche parziale retromarcia, non è facile diciamo capirci qualcosa.
01:14Beh, direi che siamo in quella che sarebbe bene ormai iniziare a chiamare l'era della
01:21complessità. Ovvero, siamo stati per 500 anni in quella che chiamavamo l'era moderna,
01:27dal 1500 più o meno agli inizi del XXI secolo. Stiamo entrando in quella della complessità in
01:34cui tutta una serie di parametri in cui eravamo abituati ad operare e a pensare stanno saltando.
01:41E devo dire, Trump ci sta mettendo del suo per in qualche modo disarticolare e disorientare
01:50tutti coloro che fino a questo momento hanno pensato il mondo e hanno, mi perdoni il gioco
01:58di parole, hanno pensato il modo di pensare il mondo secondo un certo schema. Ne stiamo
02:06vedendo un po' di tutti coloro e devo dire che le aspettative erano piuttosto alte.
02:12Devo dire che Trump sta andando ben oltre le aspettative, sia dal punto di vista interno
02:18degli Stati Uniti, con tutta una serie di provvedimenti citati che stanno letteralmente
02:23mettendo sotto sopra tutto il sistema del governo federale degli Stati Uniti, con chiusura di
02:29agenzie, licenziamento di persone, revisione dei criteri di spesa, dei budget. Insomma,
02:35un vero e proprio uragano che non sappiamo ancora se avrà un impatto fondamentale e per quanto a
02:45lungo questo impatto si protrarrà. Trump in qualche modo ci aveva già provato all'esordio
02:51della sua presidenza nel 2017, ma all'epoca quello che lui definisce il deep state, lo stato profondo,
02:59lo aveva in qualche modo resistito a questo uragano. In questa circostanza Trump si trova
03:10in una situazione molto diversa anche dal punto di vista del consenso elettorale interno,
03:15ma soprattutto il controllo di tutte le vede del potere degli Stati Uniti. Ha la maggioranza
03:20al Senato, ha la maggioranza alla Camera dei rappresentanti e è abbastanza intuitivo che
03:26controlla almeno sei dei nove giudici della Corte Suprema. Nel senso non che li controlla perché i
03:31giudici fanno quello che lui gli dice di fare, ma perché sono dei giudici che hanno una visione
03:37legale e su quello che dovrebbero essere le questioni fondamentali degli Stati Uniti che
03:45come andrebbero regolate è piuttosto vicina alle idee del Presidente Trump. Ha un'opportunità unica
03:55di rimodellare gli Stati Uniti nel modo che lui vuole, aiutato da personaggi di grosso calibro.
04:05Sono tutti miliardari, da Elon Musk a Mark Zuckerberg, impegnati nel settore della
04:15tecnologia della Silicon Valley. Si sta profilando e l'immagine del giuramento di Trump nella sala
04:23del congresso in cui lui parlava e alle spalle erano seduti tutti questi signori ha offerto
04:30un'immagine plastica di quello che è la commistione. Mi sono permesso di chiamarla
04:37di oligarchia tecno-finanziario-feudale. Si parla tanto del neofedalesimo. Abbiamo l'uomo
04:50più ricco del mondo che entra nella stanza dei bottoni e va a creare un nuovo dipartimento che
04:56sovraintenderà tutte le spese federali del Governo degli Stati Uniti. Questa è una cosa
05:01un po' senza precedenti. Ben inteso, noi sapevamo e abbiamo visto che nel corso della storia i
05:08personaggi influenti dell'economia hanno avuto un ruolo importante in come certe democrazie
05:14sono state operando. Ricordiamoci Rockfeller e Morgan negli Stati Uniti. Ma si trattava di
05:23persone che operavano un po' nell'ombra, defilati. Qui abbiamo per la prima volta
05:28tutto alla luce del sole, tutto in grande trasparenza. Il fatto che poi sia trasparente
05:35non necessariamente implica il fatto che sia un qualche cosa più o meno accettabile. Ci è stato
05:44detto negli ultimi quattro anni dall'amministrazione Biden che era in corso nel mondo un confronto tra
05:51democrazie e autocrazie mi sia consentito almeno di pensare, parzialmente di dirlo,
05:59che quelle che noi e che Biden chiamava delle democrazie assomigliano sempre più a delle
06:05oligarchie tecnologiche e finanziarie. E questo è dove sta andando lui negli Stati Uniti, ma come
06:14abbiamo visto dalle ultime decisioni Dazzi nei confronti dei paesi vicini e le ultime uscite
06:20su Gaza, ne vedremo delle belle anche in politica internazionale. A proposito appunto di Dazzi,
06:28nei giorni scorsi è venuta fuori la notizia di una sorta di congelamento dei Dazzi rispetto
06:36al Messico, di possibili trattative con Cina e Canada e poi con l'Europa. Da capire qui se
06:45saranno Dazzi univoci per l'Europa, se infatti questi Dazzi ovviamente ci saranno, o se ci saranno
06:52delle distinzioni all'interno dei paesi europei, cioè se l'Italia sarà trattata esattamente come
06:58gli altri. Oggi alcuni giornali italiani facevano riferimento, come il Sole24, alla possibile
07:06mossa dell'Europa, a sua volta potrebbe mettere Dazzi soprattutto sul settore tech per non farsi
07:14trovare in contropiede. Quindi sarà un'amministrazione di Trump all'insegna dei Dazzi,
07:21oppure dopo tanto abbagliare magari sarà molto meno? La mia sensazione è che lo strumento del
07:29Dazzi in quanto tale è un mezzo più che un fine e lo si vede già da queste prime mosse, nel senso
07:37che Trump minaccia i Dazzi, ma la minaccia del Dazio è una specie di strumento preventivo e
07:47chiamiamolo anche intimidatorio per ottenere qualche cos'altro. Quindi tutti i paesi che
07:55rischiano di essere esposti ai Dazzi statunitensi preferiscono intavolare subito una trattativa su
08:03quelle che poi sono le vere priorità di Trump. Per quanto riguarda il caso del Messico è evidente
08:11che Trump ha un interesse, avendoci poi fatto gran parte dalla campagna elettorale, a che il
08:18flusso di immigrati dal Messico verso gli Stati Uniti venga in qualche modo arginato e per arginarlo
08:26quello che Trump vuole è il dispiegamento dell'esercito messicano lungo i confini, perché
08:32il controllo dei flussi non dovrebbe essere fatto dal suo punto di vista soltanto al di là
08:37della frontiera statunitense e quindi nel provare a fermare chi arriva, ma dovrebbe essere in qualche
08:44modo coadiuvato da un dispiegamento di sicurezza dalla parte del confine messicano in cui le
08:52principali aree in cui si concentrano le persone che tentano di varcare il confine e che si affidano
09:01a aree di raccolta dove poi vengono come dire istradati dai trafficanti degli esseri umani
09:06vengano messi in qualche modo sotto controllo. A questo si aggiunge anche, e questo vale anche
09:13per il Canada, fermare il traffico di fentanyl che sta letteralmente annichilendo gran parte
09:22della società americana. Abbiamo visto immagini drammatiche da questo punto di vista di quello
09:27che sta producendo il fentanyl in tutta una serie di settori disagiati della società.
09:35Naturalmente anche la Cina è sul banco degli imputati. Quello che Trump non fa,
09:42o finora non ha fatto e non ha detto, è che bisognerebbe anche andare a chiedersi perché così
09:50tanti americani fanno ricorso a queste sostanze. È un indice di una disperazione, di una vita che
09:58non offre più prospettive e quindi la responsabilità di un governo che voglia in qualche modo occuparsi
10:06e tutelare la salute fisica e mentale dei propri cittadini e offrire delle prospettive è anche
10:13quella di andare a capire le ragioni profonde che inducono così tanti americani a fare uso di queste
10:18sostanze. Capire che c'è qualcosa che non va nel modello di vita e di sviluppo che in tante
10:25aree del paese portano le persone verso questa scelta che è una scelta di fuga dalla realtà,
10:31una realtà che è in larga parte intollerabile. Ecco che quindi la minascia di Trump ha indotto
10:37il Canada a intavolare un discorso per quanto riguarda fermare il fentanyl e la stessa cosa
10:45starebbe facendo il governo messicano. Il discorso sull'Europa è un discorso un po'
10:50più complesso perché innanzitutto l'Europa è un soggetto multiplo. A noi sarebbe piaciuto,
10:58almeno io sono uno di quelli, che l'Europa fosse in grado di parlare con una voce sola. Non è
11:04accaduto perché per troppi motivi che non è questa la sede giusta per andarli a sviscerare,
11:13credo che Trump proverà a lavorare sui paesi europei singolarmente perché si rende conto che
11:18ingaggiare l'Europa in blocco significa avere un interlocutore più forte. Il problema è che
11:25questo interlocutore potrebbe non essere forte per due motivi. Il primo, mi sia consentito,
11:33la tecnocrazia europea al governo a Bruxelles è estremamente deludente. La seconda è che gli
11:46egoismi nazionali, le sensibilità, i paesi che vogliono preingaggiare tendono sempre,
11:52è difficile far mettere paesi come Francia e Germania, ricondurli in un alveo di collaborazione
11:59e far fronte comune nei confronti degli Stati Uniti. In Europa abbiamo dei paesi che si stanno
12:05distinguendo per una politica molto vicina a quella del Presidente americano. Parliamo della
12:12Polonia, di altri paesi dell'Europa dell'Est, c'è anche l'Italia. In queste situazioni creare un
12:18fronte comune nei confronti di un leader carismatico come quello degli Stati Uniti,
12:24che è Trump, con un Presidente della Commissione europea che è tutto forché carismatico e che ha
12:31avuto delle priorità negli ultimi anni che francamente sono del poco discutibili,
12:35si profila con un'impresa molto difficile. Quindi Trump avrà gioco facile con l'Europa.
12:41Chiaramente il settore tecnologico è uno di quelli che può colpire un nervo sensibile
12:47nei Stati Uniti, però bisogna anche che i paesi europei prendano atto del fatto che dal
12:53punto di vista tecnologico rispetto agli Stati Uniti l'Europa almeno per il momento si profila
12:58come un nano e quindi non è che l'Europa ha un qualche cosa di suo, di alternativo da manifestare
13:06in modo convincente non solo per gli europei ma anche per il resto del mondo in una sorta di
13:12competitività con gli Stati Uniti nel settore tecnologico. Il vero competitor tecnologico
13:17degli Stati Uniti non è l'Europa, è la Cina e lo sta dimostrando impensierendo non poco gli Stati
13:25Uniti. In che scenario si potrebbero intravedere proprio tra Stati Uniti e Cina, cioè l'America
13:33di Trump e la Cina nei prossimi mesi, nei prossimi anni? Trump come di consueto nei
13:42confronti della Cina ha lanciato dei segnali misti, ambiqui, ha mosso delle critiche ma ne
13:51ha anche riconosciuto la valenza. Se non erro nella prima conversazione telefonica con Xi Jinping,
13:57ogni indichiarazione che l'hanno preceduta, Trump ha riconosciuto che la relazione Stati Uniti-Cina
14:05è la relazione che può definire l'andamento del ventunesimo secolo. Di per sé questo è già
14:11un'affermazione che riconosce qualcosa che i leader cinesi cercano da tempo, cioè essere
14:19riconosciuti alla pari degli Stati Uniti. I numeri parlano in favore della Cina, sia come
14:27capacità produttiva industriale, il paese, benché adesso non stia andando più di moda, è all'avanguardia
14:36in tutto quello che è la transizione verde, il numero di veicoli elettrici prodotti. Tutta la
14:42transizione energetica verde sia nel know-how che nella produzione, che nella disponibilità delle
14:51cosiddette terre rare e dei materiali per portarle avanti, è tutta in mano alla Cina.
14:57Torno brevemente all'Europa. Con la guerra in Ucraina, l'Europa ha deciso di rinunciare al
15:05petrolio russo, il gas a buon mercato che arrivava sulla base di contratti a lungo termine per una
15:12scelta politica che può essere più o meno legittima, per operare una transizione verde
15:17che in questo momento vede il principale fornitore essere la Cina e quindi si trova
15:26in una situazione un po' in mezzo al guado con gli Stati Uniti che stanno facendo marcia indietro
15:30sulla transizione verde. Ecco, gli Stati Uniti avranno un dialogo esclusivo con la Cina sui
15:38grandi temi mondiali, l'Europa che poteva essere un soggetto terzo in questo grande confronto e
15:45dialogo geopolitico planetario si trova a non avere alcun ruolo purtroppo.
15:50E questo è un altro tema da tenere in considerazione. Ci sono settori europei che potrebbero temere più
16:02di altri in caso di tassi? Ma questo dipende per ogni paese per quanto riguarda il settore
16:09merceologico dell'import e dell'export. Noi per esempio noi italiani abbiamo grosse
16:16esportazioni negli Stati Uniti nel settore agroalimentare che per noi sono nel settore
16:21della meccanica. E' difficile fare un quadro ben preciso. Naturalmente se noi dobbiamo
16:29ponzecchiare gli Stati Uniti nell'ambito di una trattativa serrata, ecco che il settore
16:35tecnologico e il settore fiscale per quanto riguarda le grandi corporation digitali statunitensi è uno
16:42degli strumenti che l'Europa ha a proprio favore. Resta il fatto che anche in Europa occorrerebbe
16:53stimolare un po' più la domanda interna. La scelta negli ultimi anni è stata quella di dare
16:58la precedenza a un'economia basata sull'esportazione. Vedasi il caso della Germania, ma vale anche per
17:04il nostro paese. Vediamo dove si ritrova la Germania oggi, in recessione, ed è una cosa
17:10che dovrebbe impensierire anche noi perché se la Germania va in recessione potrebbe portarsi
17:16dietro almeno il 30% del manifatturiero italiano. E questa è una prospettiva che atterrisce vedendo
17:24poi, almeno dal nostro punto di vista, siamo un canale economico. Qui lo 0,5% di crescita
17:29del nostro PIL fa mettere le mani letteralmente nei capelli. Quindi è un discorso che va portato
17:38in una visione comprensiva che, ahimè, manca a Bruxelles. Abbiamo avuto il rapporto Draghi,
17:47che è stato un campanello d'allarme importante. L'Unione Europea ha tirato fuori una sua bussola
17:56per dare senso e dinamismo al rapporto Draghi e alle raccomandazioni, ma il problema dell'Europa
18:05è un problema decisionale. Il processo decisionale europeo è talmente lungo e farragginoso che,
18:13per qualunque iniziativa, prevede un periodo di almeno due anni, tra regolamenti e quant'altro,
18:19nelle varie architetture istituzionali europee. Abbiamo il Presidente degli Stati Uniti che arriva
18:25in un giorno, dichiara e sfirma 110 ordini esecutivi. È stridente la differenza che c'è,
18:33il passo differente che c'è tra Stati Uniti ed Europa. È vero che magari gli Stati Uniti
18:39fanno tutta una serie di iniziative molto precipitose che poi hanno delle conseguenze.
18:45Noi abbiamo l'eccesso opposto, ovvero abbiamo una foga regolatoria tesa a evitare che poi
18:53possano esserci delle conseguenze che molto spesso rappresentano una vera e propria zavorra.
18:58In Europa la cultura della tutela degli effetti negativi e delle decisioni è molto più forte
19:08che non negli Stati Uniti. Poi, alla fine, questo si riflette anche nei numeri e nelle
19:15performance economiche. Se noi pensiamo che intorno al 2008-2009 Stati Uniti ed Europa
19:23erano di poco distante in termini di prodotto di PIL globale, credo gli Stati Uniti fossero
19:30intorno ai 15 miliardi di euro, l'Europa era giù di lì nella stessa situazione. A distanza di un
19:40quindicennio ci troviamo che gli Stati Uniti stanno intorno al 30 miliardi e l'Europa sta
19:49circa a 18 miliardi. Il dato è inequivocabile e devastante direi. Potrebbe diventarlo ancora
19:59di più. In uno scenario così complesso, anche per le ragioni storiche di debolezza dell'Europa,
20:09potrebbe essere la vera vittima in tutta questa situazione, l'ulteriore vittima. Nel senso che la
20:16Cina da una parte, gli Stati Uniti con Trump dall'altra, potrebbero trovare nuovo slancio e
20:22quindi c'è un rischio sempre più di una deindustrializzazione europea. Io non userei il
20:28condizionale per descrivere questa situazione. L'Europa è già una vittima, non potrebbe essere
20:33una vittima. Il punto che l'Europa deve capire è che mentre ha avuto negli ultimi anni un fortissimo
20:40afflato verso gli Stati Uniti per ragioni geopolitiche, ricordiamoci il conflitto in
20:45Ucraina, la cosiddetta minaccia cinese, etc., adesso l'Europa si ritrova che gli Stati Uniti
20:51hanno preso una direzione completamente differente. Della rivoluzione verde non gli importa quasi più
20:57nulla, a quanto pare, e pretendono dall'Europa che nel frattempo sia dissanguata, ripeto,
21:04sia nel ridurre e nel mettere sotto una luce diversa i grandi scambi commerciali con la Cina,
21:12sia nel ridurre la propria dipendenza dalla Russia. Ecco che l'Europa adesso non sa più dove
21:19andare a sbattere, perché praticamente dopo aver avuto tutta una politica così vicina agli Stati
21:25Uniti, adesso si trova agli Stati Uniti che potrebbero anche minacciarli tutta una serie di
21:29sanzioni. Adesso l'Europa a chi si può rivolgere? Deve tornare a rivolgersi alla Russia? Deve
21:35rivedere i rapporti con la Cina che in tutti questi anni ha cominciato a ridurre proprio
21:39su pressione americana? Il disorientamento è palese e resta da capire che o l'Europa ritrova
21:47in se stessa le risorse, gli strumenti, la volontà, la forza di un colpo di reni in cui comincia a
21:57dire io ho il potere, voglio controllare il mio potere, non dipendo più da nessuno e quindi farò
22:05esclusivamente i miei interessi. A quel punto l'Europa si dovrebbe mettere d'accordo su quali
22:11sono i veri interessi dell'Europa in questa gigantesca partita geopolitica e l'Europa su
22:17questo è divisa perché esistono tutta una serie dei paesi che vedono il futuro dell'Europa come
22:23un qualche cosa che l'Europa dovrebbe decidere operando le distinzioni con chi interloquire
22:28nel mondo a seconda dei propri interessi e poi c'è un'Europa che invece è, lo vediamo,
22:34completamente appiattita verso gli Stati Uniti, parlo dell'Europa orientale, Polonia e quant'altro,
22:40che invece intravedono in una più stretta relazione con i Stati Uniti il futuro dell'Europa. E bisogna
22:47uscire da questo dilemma, bisogna ritrovare un filo conduttore comune. L'Italia potrebbe ritagliarsi
22:55un ruolo diverso anche con il governo Meloni, rapporti con Trump e via dicendo, oppure facendo
23:06parte chiaramente dell'Unione Europea alle mani legate. Ma io credo che per quello che ho potuto
23:13vedere il presidente Meloni non ha nessuna intenzione di restare con le mani legate,
23:20si sta costruendo un rapporto esclusivo con gli Stati Uniti e il punto è che, come abbiamo visto,
23:27poi gli Stati Uniti nel tempo cambiano e costruirsi un rapporto esclusivo con gli Stati Uniti mentre
23:35l'intera Europa potrebbe essere destinata a una rotta di collisione con gli Stati Uniti,
23:41e poi qualcuno un bel giorno se lo potrebbe ricordare o se lo ricorderà. Cioè, in fin dei
23:48conti noi siamo in Europa e resteremo in Europa, quindi giocare la carta del rapporto esclusivo con
23:56gli Stati Uniti mentre in Europa si va delineando una politica che vuole in qualche modo smarcarsi
24:02da alcuni aspetti della politica americana potrebbe essere una cosa utile a breve termine, ma
24:09certamente potrebbe essere poco lungimirante e potremmo scontarla a medio-lungo termine.
24:17Mi sembra un po' un tentativo furbesco all'italiana di ritagliarsi un posto privilegiato mentre
24:25arriva una tempesta, però un domani le nostre esigenze torneranno a farsi valere e Governo
24:35Meloni, ma qualunque governo italiano che ci sarà, non dovrebbe mai dimenticare che dei 750 miliardi
24:42del recovery fund europeo ben 200 sono stati destinati all'Italia. Qualcuno un giorno dinanzi
24:49a una nostra politica poco sensibile verso le esigenze europee e più sensibile verso quelle
24:57americane potrebbe richiederne conto all'Italia e soprattutto, anche perché non credo che siano
25:03stati esborsati tutti, ecco bisogna stare è un crinale molto scivoloso questo. Se la coppa
25:11dovesse andare al muro contro muro cioè mettere, come dicevamo prima, l'ipotesi di Dazi in alcuni
25:17settori dove gli Stati Uniti primeggiano, potrebbe avere effetti nefasti una mossa di questo tipo?
25:24Beh, per com'è messa l'Europa adesso il muro contro muro diventa veramente pericoloso,
25:33pericoloso per l'Europa intendo, o c'è un, come dire, io non sto qui sostenendo che noi
25:40adesso dobbiamo rivedere gli ultimi anni di policy, però a un certo punto cominciare a
25:47guardarsi un po' intorno e un po' più da vicino perché se quello che Trump sta facendo rappresenta
25:52un dato irreversibile della politica americana, allora è bene che l'Europa cominci a fare i
25:57conti e a pianificare su una prospettiva di medio-lungo termine e naturalmente non è che
26:03esistono poi tante alternative in giro, qui in giro, cioè le alternative sono l'Oriente,
26:08l'Asia nel suo complesso, ma quando diciamo Asia sappiamo che prevalentemente si dice Cina,
26:15anche perché l'India sì ha delle grandi prospettive ma saranno più lente nel tempo,
26:21e poi il nostro retroterra energetico se non vogliamo più avere a che fare con gli Stati
26:26Uniti ahimè resta il Medio Oriente in cui gli Stati Uniti stanno, come dire, ritornando in
26:32auge e poi la Russia, ferme restando che la transizione verde come si sta avvenendo,
26:39come si inizia così a intravedere, presenta alcune problematicità e alcuni costi che forse
26:47non erano stati ben calcolati e comunque, come ho detto prima, presenta forti aspetti di dipendenza
26:55dalla Cina. Allora un'ultima domanda, se paradossalmente questo scenario americano
27:04potrebbe, citava prima il piano Draghi, che di fatto sembra andare in direzione verso quelli
27:14che una volta venivano chiamati Stati Uniti d'Europa, cioè paradossalmente l'Europa potrebbe
27:21essere spinta a arrivare all'Unione dei Capitali, a fare quegli altri passi che erano previsti dai
27:30vari step di chi ovviamente era a favore di questo tipo di scenario o è più probabile che la
27:36situazione rimanga così frastagliata in cui è anche difficile, come diceva la nostra ascoltatrice
27:42nella chat, capire anche quale sia la vera finalità oggi dell'Unione Europea.
27:48Diciamo che se noi andiamo a vedere qual è la politica che l'amministrazione Trump ha iniziato
27:56a fare ancora prima di insediarsi, prendiamo il caso della Germania, prendiamo il caso di Elon
28:03Musk con la fortissima interferenza nel processo politico tedesco con sostegno ad Alternative
28:08for Deutschland, cioè c'è un sostegno dell'amministrazione statunitense ad una serie di
28:13forze politiche europee che non credono più nell'Europa, nell'Europa Unita, nell'Europa come
28:19un soggetto coeso ed efficace sui teatri internazionali. Agenda Draghi dà tutta una serie
28:30di strumenti ma alla fine poi ci vuole una volontà politica e per il momento questa volontà politica
28:36stenta ad affermarsi, anzi il trend politico va in una direzione direttamente opposta.
28:44Proviamo a immaginare quello che potrebbe succedere in Germania con l'avanzata di Alternative for
28:49Deutschland o di cui a qualche mese un effetto di traino sulla Francia con un'affermazione
28:57ancora più forte del rassemblamento nazionale di Marine Le Pen. Ci stanno tanti piccoli Orban
29:07che crescono, guardiamo alla Slovacchia con il Premier Fico, anche l'Italia viene in questo
29:13momento incasellata in quei paesi che non hanno tutto questo entusiasmo verso un rilancio
29:21dell'Europa nel suo formato attuale. Purtroppo c'è anche la stupidità di tanti europei,
29:27mi riferisco soprattutto ai nordici, perché nel momento in cui noi avessimo fatto una vera
29:34armonizzazione fiscale forse la forza dell'Europa, la sua capacità di resistenza sarebbe stata molto
29:42più forte. Ma purtroppo abbiamo costruito l'Europa ma non abbiamo costruito gli europei,
29:50o almeno non so nemmeno a che livello di costruzione siamo come coscienza comune in
29:56Europa, anzi credo che stiamo retrocedendo da questo punto di vista. E quindi mi dispiace,
30:04ma io vedo il futuro piuttosto, non voglio dire nero, ma alquanto opaco.
30:10Grazie davvero a Marco Carnelos per queste preziosissime analisi, buon lavoro e a presto.
30:18Grazie a voi, buona giornata.