Mondo Triathlon - puntata 67

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Sport
Trascrizione
00:00cari amici sportivi cari amici di bike channel benvenuti a questa nuova
00:29puntata di mondo triathlon io sono Dario D'Addonardone e con me quest'oggi c'è
00:34Massimo Leonardi ciao Max benvenuto grazie ancora dell'invito e allora
00:39davvero un grande piacere perché come al solito noi vogliamo cominciare a
00:43scoprire tutto quello che riguarda il mondo sportivo del nostro ospite allora
00:48Massi raccontaci come è iniziato lo sport nella tua vita da quando eri bimbo
00:52però lo vogliamo sapere. Allora arrivo dal calcio come spesso accade
00:56nelle mie generazioni di quarantenne il triathlon l'abbiamo scoperto un po' dopo
01:00però sul calcio scatta subito la domanda perché ti devo fare la domanda
01:04classica è ruolo da calciatore? Ruolo portiere. Portiere di solito i triathleti
01:10poi sono a la terzina. No portiere mi ha aiutato tanto con la bici infatti un po' la
01:14frazione che ho fatto meglio all'inizio perché portiere avevo sviluppato
01:18magari più la parte esplosiva. Quanto hai vissuto nel mondo del calcio? Ho vissuto
01:23tanto perché l'ho fatto da piccolino proprio l'età adolescenziale quindi 12
01:2710 anni poi ho fatto comunque buoni livelli a Piacenza, primavera di
01:31Piacenza Calcio, ho l'ambito della serie C, Vughera, poi da lì ho cominciato
01:36ovviamente la pressione perché evidentemente è un mondo che è difficile
01:41da gestire per vari punti di vista poi pian piano ho cominciato a diminuire un
01:44po' l'impegno nei dilettanti ho smesso completamente a intorno ai 27 28 anni e
01:49poi da lì un amico cagliaritano mi disse Max ti vedrei bene con il treno
01:56perché non provi? Come mai ti ha detto una cosa del genere? Perché noi andavamo a
02:01correre ogni tanto qua a Milano, c'è un amico qua di Milano che viveva in Sardegna
02:04che ogni tanto veniva qua a Milano a lavorare, andavamo a correre al parco
02:07Radizza, le solite corse, io poi un periodo un po' di down perché finivo col
02:12calcio quindi non sapevo bene cosa fare ovviamente essendo amante dello sport
02:16andavamo a fare qualche corsetto lui mi vedeva a correre, Max ti vedrei bene
02:19magari fisicamente, questa è stata un'idea, perché non provi a fare un primo sprint?
02:24Ci sarebbe anche Agliari Hill, sai dove era? Forte Village che ai tempi era il circuito
02:28non brandizzato, 2013, la prima gara, primo triathlon di Forte Village
02:37questo la devo raccontare, sono partito da Milano che non avevo la bicicletta
02:41perché me la dovevano prestare là, non avevo la muta, avevo solo le scappe al
02:44ginnastico, questo è stato il mio primo triathlon sprint. Devo dire che hai saputo
02:48scegliere perché il triathlon al Forte Village, il racer numero uno al mondo, hai fatto
02:53proprio una bella scelta. Se va male almeno mi faccio la vacanza. Giustamente e
02:57com'è andata? Data esperienza tamorosa perché innanzitutto sul luogo... Però ti
03:01chiedo prima questo, che aspettativi avevi? Cioè tu sei arrivato lì, tra l'altro
03:05c'è la zona Camp, lo sappiamo un neofite arriva, è un mondo totalmente nuovo
03:09straordinario, mi ricordo come se fosse ieri, un'emozione pazzesca, la sera prima
03:13non avevo dormito, ma seriamente, perché il nuoto avevo fatto un po' di allenamento,
03:17però quel mare, tu lo sai perché sei stato, non è un mare facile, è un mare aperto,
03:22quindi dove fatalmente quel giorno ovviamente c'era l'onda assassino, e io
03:27mi ricordo che, a parte la struttura fisica che era molto più massiccia, già
03:32quello, il peso da portare era più importante, quindi la sera prima ansia, vado
03:37a recuperare la bici, con la bici da corsa erano andato forse un paio di volte,
03:40poi mi prestavano la muta, me la prestò un amico cagliaritano, che forse anche tu
03:46conosci, che è Beppe Solla, che ha un negozio, lo conosci benissimo, si ricorderà
03:52anche lui di quest'aneddoto, perché a prima gara fai qua, mi ha detto, sì la faccio qua,
03:56mi ha prestato la muta a lui, la bicicletta a un altro amico, quindi con lì ho cominciato
04:00a portare la zona Camp. Allora siamo a Bike Channel, quindi anche questa domanda è sacra,
04:04prima bici, marca della bici, te la ricordi? Non la ricordo neanche, ma era una Bianchi,
04:07cambia ancora attenzione, quella che ho adesso è una Cervelo P5, però è da crono quella che
04:17allora era invece una bici normale, perché era una gara sprint, era proprio un cancello,
04:22come si dice. Ecco, ricordiamo le distanze del triathlon sprint, 750 metri di nuoto,
04:2720 chilometri di bici, 5 chilometri di corsa, delle tre diciamo che era il nuoto,
04:32quello che ci dava più da fare. Ho fatto la fatica, ricordo che nuotai tanto a Rana,
04:36però non ero uscito ultimo, c'è l'obiettivo mio e anche del mio amico Max di non uscire ultimo,
04:41perché sei ospite, ce l'ho fatta, non uscire ultimo, e già quello per me è stato un risultato.
04:47Poi sai, il nostro sport è fatto anche di emozioni ogni singola frazione, avevo preso
04:51molto entusiasmo, perché pensavo diretto qua una tragedia, invece ero riuscito a nuotare,
04:55ero riuscito, poi da lì avevo un grande entusiasmo, perché poi in bici andavo benino,
05:00e sulla corsa me la cavano. Quindi avevi già fatto degli allenamenti. Ho fatto gli allenamenti
05:04mirati, ovviamente su distanze, che pensando adesso mi viene da ridere, però allora mi
05:08sembravano distanze, cioè 20 chilometri di bici, allora mi sembrava un'enormità,
05:13e adesso non li fai neanche. E quell'aspetto anche particolare, sempre per i neofiti,
05:18del correre dopo la bici, che all'inizio è sempre il pinocchio. No, erano 5 chilometri che
05:23sembravano 20 poi allora, perché però oggettivamente è quella la difficoltà del nostro sport, cioè di
05:29riuscire a correre dopo la bici, inutile girarci intorno, perché la differenza la fai lì,
05:34secondo me. E quindi anche quella gara così corta mi aveva insegnato quella cosa lì.
05:39Ok, allora adesso vogliamo che ci racconti quelle che sono state le emozioni di quella
05:45tua prima finish line. Incredibile, a parte una cosa che venendo dal sport del calcio,
05:49che è uno sport di squadra, questa è la prima cosa, sport individuale, dove il destino tu lo
05:54giochi da solo. Questa è la prima cosa che mi ha colpito e anche entusiasmato, cioè di essere tu
05:59padrone di te stesso. Non ci sono scuse nel nostro sport, non c'è scusa di stare a zero, sei tu.
06:03La responsabilità è tua. Sia di equipaggiare la bici, sia di mettere la posta, sia di nutrirti,
06:09sia di fare colazione. Ci possono essere condizioni climatiche, però ci sono per tutti. Quindi questa
06:14è la prima cosa che mi ha colpito. E poi un'altra cosa, il gruppo di persone. Non pensavo così un'
06:19atmosfera di persone che magari non conosci, ma che in dieci minuti immediatamente si crea
06:24quella sintonia che tu sai. Perché sono persone che tu magari non hai mai visto, però ti metti
06:29a parlare. Quell'ambiente rispetto al calcio è stato quello che mi ha colpito di più. È straordinario,
06:34cioè quasi una famiglia, che è quella che ancora c'è adesso. Allora la domanda che ti faccio subito
06:38dopo è quanto tempo, quanti secondi hai impiegato per pensare alla gara successiva? Pochissimo.
06:45Chiudo e vado a vedere subito il calendario. Tipico. Che però eravamo a fine stagione,
06:50quindi come hai fatto? E da lì ottobre poi è cominciato un altro aneddoto incredibile. Poi da
06:55lì è cominciato, guardando ai tempi su Sport Italia, c'era uno speciale che facevano delle
07:03pillole di triathlon, di Ironman. Cioè facevano vedere delle puntate dedicate all'Ironman. Io una
07:09volta così sempre, io credo molto nella fatalità. Tu cosa sapevi dell'Ironman fino a quel momento?
07:14Zero. Ma zero vero. Sapevo del triathlon perché sapevo che c'era la distanza olimpica,
07:19perché poi mi ero informato. Però non sapevo di questa gara ultra. Destino vuole che una
07:25sera accendo, vedo quel programma dell'Ironman. È stata tipo una fulgorazione. Secondo episodio,
07:34vedo, sai chi in quella puntata? Vedo Daniel Fontana, che vince il suo Ironman. Non so se
07:41qualche puntata dopo, il primo. Lo scavo. Vedo lui con altri italiani. Allora dico,
07:47ma c'erano altri italiani? Allora da lì comincia la mia informazione sull'Ironman. Ok. E metto in
07:51programma, ovviamente molto dopo, due anni dopo, quindi neanche troppo dopo, come prima come sogno.
07:57Dico, vorrei provare a farlo. Ok. E poi da lì ho fatto un cammino che mi ha portato poi a fare
08:01le distanze un po' più lunghe. Ecco diciamo che ovviamente per te lo sport agonistico era già il
08:08prepararsi in una certa maniera. Quindi immagino che hai subito contattato qualcuno che potesse
08:13aiutarti. Subito. Anche se il primo errore che ho fatto, ho fatto un po' d'autodidatta all'inizio.
08:17Perché? Anche perché era tutto nuovo. Certo. Non ho avuto quell'umiltà di... avevo sbagliato,
08:24infatti adesso il consiglio che do a chi mi dice vai subito da uno, perché è importante. Quella
08:28volta feci molto da solo, devo dire. E anche ho fatto da solo per tanto. E quindi attraverso
08:33amici, magari non completamente da solo. Però ecco, ho fatto un po' d'autodidatta. Fino al
08:38primo Ironman addirittura. Il primo l'ho preparato quasi da solo. Ok. Senza costi.
08:42Prima di arrivare al primo Ironman raccontaci un po' le tappe che hai fatto. Mi ricordo benissimo,
08:47quella gara. Poi feci una gara intermedia a Pietraligure, te la ricorderai. Molto dura.
08:52Molto dura. Però avevo la bici e quindi si sale sopra. Era distanza olimpica. Seconda gara feci
08:59quella. Poi feci un'altra gara, non so se c'è più, a Lago d'Orta. Cusiomen. Cusiomen. Cosa c'è
09:05ancora? Quella lì, l'arco temporale non mi ricordo bene gli anni, però 2013 quella,
09:11quindi comincia il 2014. Probabilmente l'estate 2014 ho fatto quella di Pietraligure. Poi feci
09:16il Cusiomen per preparare poi l'Ironman dell'anno dopo. Prima feci però un'altra gara nella mia
09:22terra, Piacentina, a Diga. Forse conosce. E il Betto. Perché tu sai tutto. Tu sei la nostra
09:30fonte primarie. Ho fatto la gara là, lunga, mi ricordo che fece un'edizione con una gara più
09:37lunga, quasi simile all'Ironman, che poi fecero solo un anno perché poi è difficile organizzare,
09:44in preparazione proprio di questo primo. Questo è un avvicinamento lento ma abbastanza veloce.
09:51Come hai programmato? Com'è arrivata la scelta? Quali sono state le cose che ti hanno spinto a
09:58scegliere un Ironman piuttosto che un altro? Qual è stata la scelta? Mi ricordo che allora c'è
10:03il problema, ovviamente, perché è neofita, c'è il problema di viaggio con la bici. Quindi ho
10:07scelto uno vicino. Prima scelta scelto Zurigo. Il primo Zurigo. Perché comunque ricordo che in
10:13quel periodo dell'anno, Zurigo era a luglio, io volevo farlo più o meno in quel periodo,
10:17c'era poca scelta. O andavi lì, o ricordo poi già dovevi prendere l'aereo. Il primo problema
10:22della bicicletta da portare sull'aereo. Quindi ho detto la prima, la scelgo vicino. Certo. Feci
10:28Zurigo che era intorno a metà luglio, fine luglio del 2015. Entriamo in questo Zurigo 2015,
10:34che tra l'altro è una gara veramente... adesso è cambiata la location, è a Tuna. Però Zurigo è
10:40stata per tanti anni uno degli Ironman più importanti di tutto il circuito internazionale.
10:443.800 metri di nuoto, 180 chilometri di bici, 42.200 metri di corsa, la maratona. Queste sono
10:52le distanze del full distance appunto di Ironman Switzerland in questo caso. Sembrava un'enormità.
10:58Ecco, qual è stato il tuo approccio anche mentale? Perché poi si parla sempre di quanto vi allenate
11:05tutti i giorni, fate i doppi, fate i tripli, ma quanto ci vuole di testa? Posso dire Dario che,
11:09se torno indietro, penso che la prima gara è stata paradossalmente quella che ho fatto con
11:13più spregiudicatezza, anche nella preparazione. Cioè l'ho preparata, ma ad esempio è arrivato
11:18là il venerdì, cosa che è incredibile. All'ultimo momento, perché con la macchina è arrivato là,
11:23proprio perché era nuovo per me, non sapevo di questa complessità anche nel prima. Quindi non
11:28ero preparato, perché sì mi ero informato, ma sai, fin quando non provi una cosa non puoi mai
11:32sapere. Quindi arrivavo là il venerdì e già era tardi. Ricordo che il pacco gara già era shiftato,
11:36non potevo più prenderlo. L'ho preso addirittura il sabato, davano l'ultima possibilità. E già
11:40prima ho detto cavolo, qua ho fatto il primo errore, cominciamo male. Però ho preso il pacco
11:44gara, poi ho dato tutto bene, consegnai la bici, preparai. Il backchecking è anche quello un momento
11:49veramente emozionante, perché il giorno prima della gara negli Ironman, ragazzi, si consegna
11:55la bici e quindi c'è questa processione di migliaia di atleti che entrano in zona campo per sistemare
12:02tutto il materiale. E anche lì non me lo immaginavo di quante persone c'erano. Certo. Non immaginavo
12:05tre mila. Quella è una di quelle gare che era full, quindi stiamo parlando di un campo di calcio,
12:10lo sai, dove ci sono tutte le bici. E poi mi davano le sacche, tutte queste procedure che
12:16io avevo visto ma che non conoscevo così certo, per preparare la bici. E' stata la cosa che ti
12:22ha messo un po' più di conquisto? Mi ricordo che era andato già in crisi sul discorso,
12:27perché molti vedevano che sgonfiavano la bici, la ruota. Come mai? Se tu la chiedi a molti non
12:35si sa, però io la sgonfio prima. Allora mi ricordo che era andato un po' in crisi,
12:39quindi avevo cominciato a chiedere, ero con un amico, abbiamo deciso di sgonfiarla,
12:43poi c'era il primo problema. Ma l'indomani ci saranno le pompe per sgonfiare la bici? Io non
12:48ce l'avevo. Invece poi dice tutto ovviamente. Però mi ricordo queste piccole difficoltà,
12:52che poi ci sono anche adesso a volte, nel non capire bene come andare avanti. Però poi è
12:58andato tutto. Perché poi in effetti il triathlon si dice sì, ma poi è semplice,
13:03nuoto, devi nuotare, pedalare e correre. In realtà appunto, come sta dicendo il nostro
13:07Massimo, ci sta raccontando, l'Ironman è veramente un insieme di cose, tante cose da
13:13fare. Prima, durante e dopo. Quella mattina, anzi quella notte hai dormito. Non ho dormito,
13:21ma veramente, tutta la notte in bianco, tutta. Ricordo benissimo, avevamo preso un appartamento
13:26con questo amico vicino ovviamente, cercare di essere vicino alla zona cambio. Poi comunque
13:32Zurigo non era neanche banale arrivare là, quindi anche la logistica, no? Poteva andare
13:37con la macchia, invece avevamo scelto di andare col pullman, perché c'era un pullman. Quindi
13:43l'avvicinamento la mattina, ricordo la sveglia, che praticamente non era una sveglia, era una
13:48prosecuzione di un non dormire. E quindi colazione, anche lì colazione sai, non si sapeva bene cosa
13:54mangiare, cioè non è che anche lì è così banale. Però mangiai, mi ricordo, marmellato,
14:00cose normali. Però anche lì sul rifornimento in bici, erano tutte esperienze che si facevano,
14:06non avevo la ricetta, proprio perché anche non avevo un coach che mi ha preparato così bene,
14:10quindi è stata una novità. Ricordo i panini. È carino questa cosa dei panini, si vede in zona
14:15cambio, si vede una volta sui telai delle biciclette delle robe incredibili con i panini
14:20attaccati con lo scotch. Dagli atleti ognuno ovviamente si prepara. Poi erano anche altri
14:24tempi, ti ricordi? Prima c'era più la cosa di mangiare di più in bici, cose sostanze più
14:30consistenti. Adesso ormai è tutto gel, è cambiato molto. Anche se si vedono ancora i panini. Però
14:37allora era proprio tutti col panini, con le fette biscottate, di tutto, si vedeva di tutto. Quindi
14:44mi ricordo questa cosa della sveglia. Poi cominciamo l'aspetto. Quell'estate un caldo
14:52torrido. Era la muta o non muta? C'era la muta, la prima gara non c'è stata la muta. Che poi
14:59azzurriga. Il nuotatore è un piccolo dramma. Tra l'altro c'era ancora la mass start, quindi si
15:04partiva tutti insieme. Cominciavo la prima seria preoccupazione. Una gara così in un lago non
15:14l'avevo mai fatta. Avevo fatto il lago d'orta ma la distanza era 1.900 con la muta. Quella era già
15:19subito senza muta. La partenza tutti insieme e sapevo che il nuoto era la mia frazione più
15:27debole che avevo. Quindi sei lì allineato in mezzo a tanti altri. Un'ansia pazzesca. Da lì
15:34dico sempre comunque la testa che è fondamentale. Cercare di non agitarsi troppo. La parte del nuoto,
15:42con l'esperienza che ho, è quella più complicata dal punto di vista emozionale. Perché tu parti
15:47molte volte alla prima gara ma anche la seconda. Non è questa grande esperienza dove ti agiti di
15:53più. Infatti purtroppo alcuni anche infortuni capitano lì. Sono capitati tanti problemi anche
16:01a livello cardiovascolare. Ti agiti, parti tutti insieme, le prime bracciate. Qualche botta arriva.
16:08Adesso finalmente hanno fatto la partenza, però prima lo sai bene. Tutti insieme 3.000 persone.
16:15Se uno già nuota bene. Ricordo che ho preso molte botte. Ne ho anche date un po' in modo
16:23bonario. La bracciata, riuscì a partire pian piano facendo il mio passo. Ho uscito tardi,
16:31un'ora e venti. Ragazzi poi lui dice tardi ma è tutto relativo perché c'è gente che metterebbe
16:37firma e controfirma per fare un'ora e venti. È verissimo. Dico in base a quello che poi è stato
16:43mio. Però io mi ero accontentato. La prima per me era da finirla. Questo è l'obiettivo Dario.
16:50Prima di andare avanti vorrei chiederti questo. Quanto ti aveva aiutato? Abbiamo già cominciato
16:55a parlare dell'importanza dell'aspetto mentale. Quanto il tuo essere stato un calciatore e quindi
17:01avere già un tipo di formamenti per l'agonismo ti ha aiutato ad affrontare quelle che erano le
17:06difficoltà? O se ne trovate diverse? Tanto il negativo di quello che ti ho detto prima dello
17:11sport di squadra. Perché là sei un componente di una squadra. L'errore è tuo anche se io facevo il
17:16portiere dove l'errore è fondamentale. Però diciamo che una mano lava l'altra nel senso che
17:20si gioca insieme. Quindi evidentemente un errore è importante ma può essere bene o male. Qui la
17:28prima cosa è quella lì. Quindi l'essere da solo con te stesso. La prima difficoltà. Invece l'aspetto
17:34positivo è sicuramente il fatto di non mollare. Magari ti arrivava già dello sport. C'è questa
17:39mentalità di dire la voglio finire. Non voglio mollare. Nuove sfide. La grinta. Tutte queste
17:46cose che ti arrivano magari se hai già avuto un'esperienza sportiva. Che però qua è diversa.
17:50Perché comunque è una gara all'inizio troppo grande rispetto a quello che vai a fare. Dici
17:56che non ce la posso fare. Comunque queste ore e venti passata. Il dramma iniziale. Passato.
18:04L'entusiasmo massimo. Perché ho finito. Mi butto in bici. La bici ragazzi sono ore ed ore di
18:09bicicletta. Per quanto uno poi possa essere più avvezzo. Comunque sono 180 chilometri in cui ci
18:16sono mille pensieri che attraversano le pensieri. Se torno indietro da ridere. Cioè ero partito. Ma
18:22giuro. Ho anche le foto per dimostrare. Non ci crede. Con l'orologio della Nike GPS. Avevo
18:29strumenti tecnologici pari a zero. Ok. Cioè neanche il coso sulla bici. Andavo con quello
18:36lì. Quindi per dirti come ero sulla base. Però con quello già avevo impostato alcuni miei. Avevi
18:42un'idea. Un'idea di come avrei dovuto affrontare. Magari all'inizio cercare di recuperare un po' di
18:46posti. Perché ero magari sapendo che la bici era il mio punto forte. Quindi cominciai. La bici
18:51l'hai abbastanza. Adesso l'hanno cambiata. Prima era abbastanza piana. C'era una salita da fare.
18:55Un percorso di due volte di 90 chilometri. Con questa salita. Si chiama Albrecht Hill. Dove
19:00c'è un piccolo strato straordinario. Quindi faccio questo pezzo in discesa. Comincio a recuperare un
19:07po' di posti. Quindi vedevo l'entusiasmo. Le stelle. Poi difficoltà. Probabilmente avevo perso
19:12una borraccia. Le difficoltà che capitano. I rifornimenti mai fatti. Ovvero di prendere
19:18al volo la borraccia. Tutte queste cose erano tutto nuove per me. Comunque nelle gare in Italia
19:22non c'è così un rifornimento continuo. Ce n'è una. Là invece è una continuità. Quindi la prendi
19:28prendi il rifornimento non lo prendi. Mangi non mangi. E poi anche il draft no draft. Lo sapevo.
19:34Allora insomma. Adesso era meno accentuato però c'erano i giudici che giravano con le moto. Lo
19:42ricordiamo perché nell'aeroman e nelle distanze lunghe in genere è vietato stare a ruota della
19:48atleta che ti precede. Ma bisogna avere 10 12 addirittura in alcuni casi anche 20 metri di
19:53distacco dall'atleta che ti precede. Devo dire su quello lo sai anche tu. Difficile. Poi ci sono
19:58sempre quelli che magari fanno un po i furbi. Però nel nostro sport è molto devo dire. Da
20:01questo punto di vista spezzo una lancia a favore. C'è molta onestà su quello. Poi è chiaro che ci
20:06può essere quello che approfitta. Però in generale anche io lo vedo sempre adesso. C'è
20:10rispetto. Poi magari sono 10 8 possono capitare. Però si sta attenti. Io ricordo che stavo attento
20:15perché comunque lì c'era la squalifica con due ammunizioni. Quindi ricordo che stavo attento poi
20:20sorpassavo e non erano andato. Non c'erano stati intoppi su quello ricordo. Però poi quando feci
20:26quella salita straordinario ancora i brevi di adesso una quantità di gente ma veramente da
20:32stadio da stadio non ho mai visto. C'è quei cartelloni con. Lo sai tu lo sai perché anche
20:39io mi hai fatto tornare in mente il mio 2005 adusurigo e ricordo proprio quello ebreo cartelli
20:45la gente che ti bagnava con le canne della casa. Cioè capisci quella roba lì dove sono finito. Io
20:51non pensavo a una roba del genere c'è un tifo del genere io non lo vedevo neanche da stadio
20:55ma non ho mai visto. L'estra è un'emozione enorme. Mi ricordo enorme c'è una grinta. Ti veniva un
21:00entusiasmo che non avevo mai proprio energie energie positive di gente che non ti conosce
21:06fa il tifo per te. Cioè follia. Così è perché là poi soprattutto in quei posti dove c'è una
21:11cultura magari un po più ampia della nostra Zurigo è nato lì gli Ironman e quindi la gente era proprio
21:17un evento della giornata e ti sostenevano. Certo. Quindi è stato straordinario. E poi arriva questa
21:24benedetta maratona ragazzi. Maratona tra l'altro complicata perché comunque era tra tre giri mi
21:31ricordo che erano su e giù porticelli destra e sinistra giardino parco quattro giri a dieci
21:36scusami. Quindi con il braccialetto che ti davano ogni giro quindi anche il primo braccialetto di
21:41quelli che erano due. E comunque era una maratona come spesso accade nelle nostre maratone non una
21:46maratona come può capitare a Milano o la classica rettilineo sono tutti purtroppo giri contro
21:54controviali. Marciapiedi. Bravo quindi fermati e riparti. Quindi aumentava la difficoltà. Ricordo
22:01che camminai tantissimo e è stata un'agonia. Però piano piano corricchiando l'ho terminata
22:10feci 12 ore e 40 come tempo finale. E cosa ti sei detto quando sei arrivato? Mi ricordo proprio il
22:18ponte finale quando c'era l'arrivo straordinario. Poi stava arrivando buio mi ricordo. Speriamo di
22:25riuscire a finire. E allora invece poi aveva tenuto la temperatura. Il mio amico era già
22:29arrivato prima di me e arrivai con questo viale che porta l'arrivo che questo tappeto rosso e
22:41questo tifo enorme anche lì. Ho detto penso di aver capitato di essere capitato in un grande
22:46evento. Non pensavo una cosa del genere. Un trepudio così una felicità e sono momenti unici
22:54che ti ricorderai per sempre. E da lì in avanti il nostro Massimo ne ha visto in tanti anche in
22:59tanti palcoscenici ancora più importanti se si può dire di quello di Zurigo che è stato comunque
23:04per tanti anni uno degli Ironman di riferimento a livello internazionale. Prima di raccontarci poi
23:10quelle che sono state le tue esperienze più più belle che hai vissuto fino ad ora perché ovviamente
23:15un Ironman non finisce mai di stupirsi e di stupirci. Raccontaci un pochettino come si fa
23:24a fare un Ironman. Nel senso che spesso quando si parla con un altro sportivo anche che non ci
23:31conosce così bene come sport parli di Ironman e si spaventa un po'. Tre sport così lunghi,
23:37un sacco di tempo da dedicare agli allenamenti. Tu fai un lavoro anche molto impegnativo. Come
23:43riesci a incastrare il tutto? Io credo, e questa è una cosa che mi arriva dalla mia nascita,
23:48credo che lo sport sia la salvezza dell'umanità. Non lo dico così per sport, per slogan. Questa la
23:57tagliamo e la metto come clip. Sì perché credo che se sono arrivato a questo alla fine io credo
24:02in generale anche col mio lavoro che chi fa sport ha una marcia in più. In generale ho rispetto per
24:08tutti gli sport ovviamente. Cioè ha una marcia in più perché lo sport ti aiuta in tutto,
24:12ti aiuta a essere puntuale, a gestire i tuoi vari impegni che hai, a superare i momenti di crisi.
24:19Perché lo sport è quello poi. Cioè quando hai, ciascuno di noi, la vita fatta di momenti di
24:25crisi. Lo sport, personalmente sto dicendo da me, ha aiutato quello. Ti aiuta a stare meglio con te
24:31stesso. Già queste quattro cose dove le trovi in un'altra parte? Il tempo lo trovi, come dico io,
24:38perché spesso a volte c'è l'idea. Ma come fai a fare tutto? Bisogna far del rinunce. Cioè non è
24:44che ovviamente uno fa tutto. Devi magari uscire meno la sera. Però se è qualcosa che ti piace
24:51lo fai. Questa secondo me è la base di tutto. Fare qualcosa che ami, di cui non riesci a fare
24:57meno. Se ci dovessi dire, chiaramente lo sappiamo, nell'arco di una stagione anche di un atleta,
25:02tu non sei un atleta professionista, ma sei un atleta amatore evoluto, diciamo così,
25:06un age group evoluto. Usiamo questo termine. Settimanalmente il carico dei tre sport?
25:15Diciamo che poi anche lì è venuto sempre in crescendo. Perché poi sai, giustamente io dico,
25:20ognuno di noi fa la gara su se stesso. Cioè il buon risultato, ho detto giustamente 12 anni,
25:24ognuno fa. Bisogna migliorarsi, come dico io. Quindi ovviamente secondo me deve esserci un
25:28processo che cresce fino ad arrivare a un momento in cui dici, basta, questo è il mio massimo di ore
25:33che riesco a dedicare. Però anche lì è stato un crescendo. Quindi per arrivare, per dare i
25:37numeri, a 20 ore a settimana, 22 di periodo di piccolo, dove tu devi allenare tutte e tre bene
25:45per un Ironman. Quindi le 2-3 settimane prima è il momento in cui tu spingi di più e devi portare
25:51queste ore, 23-24 di allenamento, che sono già ora importanti, perché vuol dire…
25:56Ci dicevi prima che però poi è cambiato qualcosa dopo il tuo primo Ironman,
26:00che hai deciso di farti aiutare.
26:02Fammi aiutare, prima da vari coach, ma anche lì molto non così in modo corretto come andrebbe
26:12fatto. Quindi il primo consiglio che mi sento di dare è affidatevi a qualcuno proprio di
26:16professionale, per evitare sia infortuni, come a me è capitato, perché ti alleni male. Quindi
26:22credo che questa sia la prima cosa da poter… E poi niente, con questa amicizia che ho avuto
26:28con Daniel, ovviamente, che per me è sempre stato un'istituzione in tutto, e io gli ho detto
26:35Daniel io non ho mai avuto un allenatore serio, se vuoi una volta seguirmi, e da lì poi ho
26:38cominciato a diventare lui come mio coach amico, che è quella cosa che è perfetta per me, perché
26:44poi ovviamente non è che lo facciamo di lavoro, come dico, deve essere una passione, quindi deve
26:49essere qualcosa di sostenibile. E poi coach Daniel Fontana. Daniel è stato un triatleta che ha fatto
26:56la storia anche in Italia. Lui è argentino di nascita, poi è diventato anche italiano, ci ha
27:01regalato delle emozioni incredibili sia sul corto che sul long distance. Io so bene che come coach è
27:08abbastanza anche severo. Molto severo ed è giusto così, perché io credo che un coach deve innanzitutto
27:15fare i complimenti quando ci sono, perché non è che va sempre bene. Uno deve essere anche, anche
27:19se siamo dilettanti, siamo agi group, però, come dicevo io, deve essersi un processo di
27:23miglioramento. Lui è uno molto esigente e molto obiettivo, perché ha questa grande esperienza che
27:28gli consente di dire se hai fatto una buona gara te lo dice. Non è che ti regala il bravo così,
27:33cioè ti dice bravo se l'hai meritato. A Francoforte mi dice Max hai fatto una buona
27:38gara. Più di così, cioè quando hai questo messaggio da parte del coach, secondo me devi
27:44essere contento. Certo, certo. Allora abbiamo gli ultimi minuti e noi ci servirebbero almeno
27:49tre puntate per raccontare tutto quello che ha vissuto poi di esperienze belle il nostro Max.
27:54Quindi ti chiediamo una mission impossible all'Ironman. Cioè ci devi raccontare in questi
28:00pochi minuti quelli che sono stati i punti salienti fino ad ora, perché ovviamente...
28:04Ti dico, cerco di essere sintetico al massimo. L'infortunio che ho avuto al tenere l'Achille,
28:09che mi ha praticamente tutti e due fatti, rottura, ricostruzione, anti-covid,
28:14quello è stato il momento più difficile di ripartire. Però il primo messaggio è si ritorna
28:20sempre più forti, ed è la verità. Cioè sembrava una balla, no? Il tipo quando ti dicevano come ti
28:24fai male, dico guarda che ritorni più forte, ed è vero. Nove volte su dieci, perché ci metti ancora
28:29più determinazione, ci metti più impegno, stai più attento. Quindi idea, prima cosa. E infatti
28:34sono migliorato. Questo è un bellissimo messaggio. Prima sono migliorato dopo quell'infortunio che
28:38sembrava terribile, tipo non so se potrei ricominciare. Sono ritornato pian piano,
28:42ho dato il mio tempo, ho fatto le prime gare. Mondiale a St. George, qualificazione per Kona,
28:48e lì è stato il mio primo sogno realizzato. Poi dopo Kona inizia l'anno scorso, quest'anno
28:54l'ho mancata a Francoforte, ho fatto una gara un po' così così in Texas, anzi non buona,
29:00però è sempre una voglia di riprovarci. Fantastico. Se dovessi riassumerci in poche parole quello che
29:07si vive a Kona, quali sono i flash? Kona sono un'isola fatta di atleti che arrivano da tutte le
29:15parti del mondo, invasati, nel vero senso della parola. Quasi un film sembra che tu vivi, perché
29:23vedi queste persone, dei fisici assurdi, degli atleti incredibili, che vivono di quello in quei
29:29cinque giorni. Vivono esclusivamente di quello, di preparare quella gara. Non avevo mai visto un'isola,
29:36un paese che è composto da tante persone che vivono tutta la giornata in funzione di quella gara,
29:41quindi la preparazione che c'è lì, le emozioni per arrivare a quell'evento, non l'ho mai vissuto.
29:46Ascolta, domanda finale, banale ma non lo è, lo sappiamo soprattutto noi triatleti. Che cos'è per
29:52te in questo momento preciso della tua vita il triathlon o meglio l'Ironman? Che cos'è?
29:57Sicuramente l'Ironman è una lezione di vita che ti dà ogni volta che tu fai una gara. Ci sono
30:04imprevedibilità come quelle proprio che è la vita che soltanto quella gara ti può dare. Cioè una
30:09gara più di corte distanze te la può dare, ma lì è enfatizzata al mille per mille. Cioè ti può
30:14capitare la cosa peggiore e tu devi riuscire a risolverla se vuoi portarla a termine. Ci piace
30:20un sacco. Grazie caro Massimo di questa bellissima chiacchierata. Abbiamo vissuto emozioni da Ironman.
30:25Finisce qui la puntata di Mondo Triathlon, ci vediamo ovviamente sulla prossima sempre qui
30:30su Byte Channel. Da Doceio Triamo buon triathlon a tutti. Ciao amici.