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SportTrascrizione
00:00cari amici di Bike Channel benvenuti a questa nuova puntata di
00:29Mondo Triathlon. Io sono Dario D'Addonardone, con noi oggi come
00:33graditissima ospite c'è la nostra Ilaria Del Grande. Ciao Ilaria, benvenuta.
00:37Ciao D'Addo, grazie mille per l'invito. Allora, come di sconsueto, noi sapete
00:43cominciamo la nostra chiacchierata chiedendo a Ilaria quando hai iniziato a
00:46nuotare? Lo so già che è il suo primo sport, è il nuoto, perché è l'ossigeno nel
00:51nuoto. Dopo speriamo anche questa questa liaison. Ho iniziato a nuotare, sì, come
00:57detto bene D'Addo è il mio primo sport è il nuoto, ho iniziato a nuotare all'età di
01:01sette anni. Solo nuoto o c'è stata anche qualche altra contaminazione? No, all'inizio solo nuoto, i
01:07miei genitori erano per il nuoto perché io ero una bimba alta, magretta, che doveva
01:14svilupparsi e quindi il nuoto. Classicamente era quello che si propone. Ho iniziato a
01:19sette anni e da lì ho un po' costruito, fra virgolette, la mia carriera da
01:24nuotatrice, nel senso che da subito ho iniziato il nuoto, probabilmente da subito è uscita la mia
01:32vena competitiva già da bimba. Ho iniziato con la pre-agonistica, poi sono passata
01:36all'agonistica e ho cominciato a fare i primi trofei, le prime garette. Spiegaci un
01:41po' questa vena agonistica, come ti è venuta fuori? Perché inizialmente sarà
01:45stato un divertimento il nuoto, però poi invece? All'inizio è stato un divertimento,
01:50però sono nata così, come dico io, avevo proprio questo spirito di allenamento,
01:58di voglia di andare ad allenarsi, però anche di voglia di ottenere dei risultati. Mi piaceva
02:08fare le gare, magari contrariamente ad altre bimbi a cui non piace, invece mi divertivo nel
02:13fare le gare e poi da lì è nata questa passione per il nuoto, che come sempre è una passione,
02:20ma poi diventa anche un po' un amore-odio quando poi sali di livello, insomma arrivi a certi
02:25livelli. Il nuoto è abbastanza, come tu sai, è uno sport abbastanza solitario, faticoso,
02:30di testa, però che comunque mi ha afforgiato molto, mi ha aiutato tanto. Ecco, da questo
02:35punto di vista parliamo subito dell'aspetto mentale, perché poi diventa preponderante
02:39anche per quanto riguarda il trietro, non lo sappiamo. Il fatto di aver vissuto nella tua
02:46adolescenza, infanzia e adolescenza il nuoto, hai qualche ramarico per qualcosa che ti sei persa,
02:54tipo quella festa, quella vacanza, ogni tanto ci pensavi? Sì, da ragazzina sì tanto,
03:01sinceramente sì. Dovevi nuotare parecchio, allenarti parecchio. Sì, da ragazzina ci ho
03:06pensato parecchio, nel senso che ai primi anni finché ero ancora una bimba non molto,
03:11poi quando ho cominciato l'età adolescenziale questa cosa chiaramente è uscita, perché
03:16poi avevo gli allenamenti sei giorni su sei e la gara al settimo giorno, per cui succedeva
03:21soprattutto i primi anni di liceo, le feste e quant'altro, tu non ci potevi andare,
03:27dovevi nuotare, devi fare la gara, quindi ti alzavi presto. In questo caso cos'è
03:33che ti spingeva invece ad andare avanti, a fare quello che facevi, cioè nuoto, piuttosto
03:36che dire mamma, papà, basta, io vado a fare quello che mi piace fare di più? No, la passione,
03:45la mia determinazione, era più forte quella rispetto al fatto di andare alle feste o quant'altro,
03:54comunque la vivevo bene, non l'ho mai vissuta bene a parte l'ultimo periodo in cui poi
03:59ho dovuto fare delle scelte diverse. Adesso ce ne parli, prima di arrivare a questa scelta,
04:03vorrei capire quali sono stati i momenti per te più significativi, che sia magari
04:08una vittoria, piuttosto che un traguardo personale conquistato di un tempo o piuttosto che aver
04:15conosciuto delle persone che poi sono diventate persone importanti per te? Io ho costruito
04:25la mia carriera da nuotatrice con il mio allenatore storico con cui sono rimasta molto affezionata
04:31per tantissimi anni e lui mi ha portato un po' a quello che era il mio risultato nel
04:36senso che io volevo vincere i campionati italiani giovanili, delfino, farfalla. Una roba semplice
04:43proprio. Sì, sì, 100 farfalla, 100-200 farfalla, era un po' la mia ambizione e niente, quindi
04:51quella è stata un po' la mia soddisfazione e sono arrivata a vincere appunto questi campionati.
04:57Io ho centrato, sono rimasta ovviamente contentissima e poi però da lì un po' quando ho
05:05centrato questo obiettivo un po' mi è venuta meno in quegli anni perché poi erano gli anni finali,
05:10verso i 18 anni, lì ho cominciato a far fatica nel senso che ai miei tempi la preparazione del
05:19nuoto non era la preparazione del nuoto che c'è adesso, cioè c'è poco allenamento a secco e
05:24molto allenamento in acqua, quindi l'acqua diventava, era praticamente sempre preponderante
05:31con i due allenamenti al giorno. Io iniziavo l'università e lì facevo la pendolare Varese
05:37Milano per cui cominciò a diventare veramente impegnativo e di testa, sia di testa, sia di
05:42fisico, sia proprio per una questione di trovare la giusta logistica per potersi allenare facevo
05:49fatica, i risultati venivano meno perché chiaramente avendo una preparazione sull'acqua
05:56ridotta rispetto agli altri, poi non aiutata devo dire in questo caso dalla mia famiglia perché in
06:03questo non mi hanno aiutato nel senso che non mi hanno spinta a continuare perché per loro era…
06:09Doveva essere un divertimento… Doveva essere un divertimento, comunque dovevi in ogni caso
06:15studiare perché sai di solo il nuoto non si vive come si dice e quindi poi da lì ho detto vabbè
06:23forse è venuto il momento di… ho raggiunto il mio obiettivo ma è venuto il momento di lasciare
06:27il nuoto o di praticarlo in modo diverso insomma. Ok, se ripensi adesso a quel momento lì,
06:32a quel momento lì che sensazione ti crea questo pensiero? Un po' ramarico, tristezza, un po' di
06:38odio, avrei potuto in realtà fare altro di più? Da una parte ci penso ogni tanto e dico sempre per
06:48la questione della sfida, della competitività dico avrei potuto fare e il mio sogno era andare
06:54avanti e arrivare alle Olimpiadi, sai il classico sogno della bambina, della ragazza. Dall'altra
06:59parte però sono contenta se vuoi con la parte razionale di dire comunque sono riuscita a fare
07:06un percorso universitario di un certo tipo. E poi anche perché sei arrivata al triatron. Esatto e essere
07:12arrivata al triatron è anche cambiare lo sport e fare altro non solo il nuoto perché poi negli anni
07:17del nuoto mi privavo e mi privavano perché non potevi fare altri sport perché altrimenti c'era il
07:23problema dell'infortunio. Ecco questa è una cosa che poi fortunatamente grazie anche al triatron
07:28si è un po' sfatata nel fatto che il nuotatore deve solo nuotare, il ciclista solo pedalare,
07:34non è vero ragazzi l'abbiamo dimostrato col triatron e non solo che il cross training è
07:39qualcosa che aiuta. Assolutamente fra l'altro il cross training nel triatron mi ha salvato
07:43da un'infortunio importante che ho avuto quattro anni fa sulla corsa. Fantastico adesso ne parliamo
07:48però vorrei capire quindi comincio all'università, abbandoni completamente lo sport, il tuo nuoto e
07:54tutto lo sport? Abbandono il nuoto, il nuoto lo abbandono e passo. Da un giorno all'altro secco,
08:02no ho cominciato a diminuire gli allenamenti, portarli da tutti i giorni a tre giorni alla
08:09settimana e a un certo punto siccome non riuscivo neanche più a viverlo serenamente perché poi quella
08:16classica cosa che ti succede quando sei agonista che poi quando non riesci a raggiungere certi
08:22risultati o quanti alla fine l'ho lasciato. L'ho lasciato con l'obiettivo comunque di fare
08:29l'università, di laurearmi e lì ho cominciato a correre. Non avevi mai corso, tra l'altro per un
08:35nuotatore la corsa non è il massimo, è sempre particolare come approccio. Lì ho iniziato a
08:41correre, ho iniziato a correre perché con l'università e anche subito dopo l'università
08:48io ho cominciato a lavorare per una società di consulenza americana quindi ho iniziato a girare
08:54un po' per il mondo e l'unica cosa che potevo fare perché non ci potevo assolutamente rinunciare
09:00era la corsa perché passava il paio di scarpette e via. Quindi ho cominciato a correre che appunto
09:08per il nuotatore non è semplicissimo soprattutto per una che arriva dal delfino e non dalla rana
09:14che magari è un po' più semplice. Ho iniziato a correre e da lì mi sono appassionata alla corsa,
09:20potevo farla più o meno dappertutto e ho cominciato a fare qualche garetta.
09:25Ovviamente lo spirito agonistico della nostra Ilaria è venuto fuori.
09:29Un'altra volta e infatti ho detto ma posso correre solo così? Devo fare qualcosa in più
09:34quindi qualche garetta di corsa e ho cominciato a fare qualche garetta di corsa fino ad arrivare
09:40alle mezze maratone. Insomma proprio garetta, proprio garetta non era una mezza maratona.
09:45Esatto e quindi sono andata avanti un po' con la corsa. Poi improvvisamente siccome la corsa da
09:57sola non mi bastava, nel 2014 ho scoperto il tanto amato triathlon. Allora però bisogna
10:05capire bene se c'è un colpevole. Cosa sapevi prima del triathlon? C'è un colpevole, c'è il
10:13colpevole, c'è sempre il colpevole. Sì diciamo che avevo già iniziato qualche anno prima a così
10:20un po' informarmi sul triathlon perché avevo voglia di sperimentare qualcosa di diverso e
10:28siccome comunque avevo il nuoto e la corsa ho detto esatto della bici assolutamente proprio
10:36nulla, zero. Andavo in bici da bimbetta con le rotelle e poco più, quindi niente. Poi nel 2014
10:44ho conosciuto il mio attuale compagno che faceva triathlon ma è stato Giuseppe che faceva triathlon
10:54e casualmente l'ho conosciuto in palestra non sapendo fosse in realtà un triatleta e nel 2014
11:04lui mi portò a vedere l'Ironman di Nizza. Era la gara che lui aveva in programma e lì ho visto
11:14per la prima volta l'ambiente del triathlon legato all'Ironman. Diccelo subito cosa hai pensato la
11:19prima cosa? Quanto sono matti questi, sono dei matti furibondi? Ma neanche più di tanto. Anche se
11:26il matto in quel momento lo associavo alla distanza. Mi piaceva molto lo sport e dicevo
11:33chissà che impegno, che allenamenti ci sono. Però mi è piaciuto molto l'ambiente perché lo
11:47conosci bene, l'ambiente dell'Ironman è un ambiente in cui ci sono le varie tipologie del
11:55triatleta. C'è quello più competitivo, c'è quello meno competitivo, c'è quello che lo fa solo
12:01perché deve giustamente una sua sfida personale arrivare, c'è quello che lo fa perché ha una
12:06certa ambizione di tempo. Quindi è un ambiente vario però è un ambiente molto bello. La tosse
12:11era unica e particolare. Da lì ho detto vabbè ovviamente… Com'è andata l'Ironman di Giuseppe
12:20a Nizza? Non benissimo. Non benissimo perché povero è caduto al 160° di bici. Però poi si è
12:28rifatto. E lì ho detto vabbè se lo fa lui perché non provare anch'io la classica sfida. Paio di
12:42mesi dopo così d'amblè, la solita cosa che succede a chi inizia a quell'età, il solito discorso non
12:53hai la bici e tutto quanto, me l'ha prestata lui. Quindi la bici me l'ha prestata lui. Ho cominciato
12:59a fare il primo sprintino a Cremona, il primo classico sprint di Cremona con il nuoto in piscina.
13:06Quindi assolutamente a tuo agio. Esatto. Quindi nuoto e corsa, vabbè ero tranquilla. Quindi
13:14il nuoto sei uscita per prima dall'acqua? Quasi. Poi bici però avevo la sua bici.
13:22Quindi evidentemente anche le misure un po' particolari. Decisamente un 85 contro un 70
13:28insomma. Però vabbè sai era giusto per provare, non al solito discorso, provo, vedo se mi piace e
13:35ho fatto giusto qualche uscita in bicicletta ma proprio così. Per capire come girare i pedali.
13:43Però niente ho portato a termine questo sprintino. Non mi interessa la corsa dopo la bici perché in
13:50genere il primo triathlon modi Pinocchio. Invece no. Vedi? Invece no. C'è chi ha portato proprio.
13:57Sì invece no. Nel senso che quello sprint lì mi è andato tutto bene. Ok. Nel senso che è stata
14:04la gara, l'esordio ma un esordio buono. Bello. Nel senso che è da lì ovviamente ho detto mi
14:10piace. Cosa ti sei detta al traguardo? Ti piace e penso subito alla prossima? Sì. Wow. Che
14:16innamoramento a prima vista. Mi sono innamorata a prima vista. Non ho avuto quella sensazione che
14:22dici mi piace però non lo so ma magari no. Dopo quanto tempo hai preso la bici? La tua bici? Ah
14:31subito. Subito. Quindi siamo su Bike Channel. La marca della tua prima bici qual era? Te lo
14:37ricordi? Una Guerciotti. Ok perfetto. Hai iniziato con una Guerciotti le tue prime avventure nel
14:44trietro. Da quello sprint di Cremona poi come? Come sono andata avanti. Allora ho cominciato
14:50lo sprint di Cremona. Poi l'anno successivo è stato un anno un po' sfortunato perché ero partita
14:59con tantissime ambizioni. Stiamo parlando del 2015. Nel 2015 però a un certo punto mi ero
15:05iscritta al triathlon di Bardolino dove volevo fare la mia gara diciamo un po' top. Però vabbè
15:13passavo dagli sprint all'olimpico solo che a sei settimane da Bardolino mi sono strappata il
15:20polpaccio. Quindi Bardolino diciamo che l'ho ripresa a allenarmi dopo quattro settimane di
15:27fermo e l'ho portata a termine ma non come come volevo insomma. Quindi mi ero un po' demoralizzata.
15:36In tutto questo il tuo spirito agonistico da ex nuotatrice di alto livello in uno sport che
15:42stavi approcciando ti aiutava o ti creava difficoltà perché non riesco ancora a
15:48performare come vorrei? Mi creava qualche difficoltà. Diciamo che mi creava qualche
15:53difficoltà perché non riuscivo a essere così performante però ovviamente con una maturità
15:58diversa rispetto a quando ero ragazza. Era di stimolo nel stesso tempo riuscivo a comprenderla
16:07neanche una ragione perché avevo appena iniziato. Lo riuscivo ad accettare abbastanza bene. Poi nel
16:162016 invece ho detto vabbè visto che mi ero anche infortunata nel 2015 probabilmente avevo fatto un
16:22po' il fai da me in quell'anno oggi dico di non farlo nel senso che appunto come tu ben sai
16:29sicuramente bisogna strutturarsi e essere seguiti proprio anche per un discorso di infortunio perché
16:36la voglia di fare può essere tanta ma c'è anche il rischio di farsi male e di infortunarsi per cui
16:40poi ho iniziato a farmi seguire e gli anni dopo ho un po' costruito diciamo le basi sono ripartita
16:47dalla tecnica ho iniziato a farmi seguire anche un po' in bici perché chiaramente in bici ero zero
16:52e quindi ho iniziato un po' a mettere a posto la tecnica tant'è che sono arrivata un po' nel mio
16:59anno d'oro è stato un po' il 2018 e il 2018 dove ero riuscita a qualificarmi sia per il mondiale
17:07challenge di Samorin sia per il mezzo Ironman di Nizza. Però spiegami come siamo arrivati anche
17:14alle mezze distanze perché eravamo partite dallo sprint, Barolino fatto così così perché per questo
17:20infortunio che stimolo hai avuto ad andare ancora più in là perché poi tu venivi da uno sport in cui
17:26in pochi secondi rispetto al tirato non si decideva tutto. Come hai scoperto quest'amore
17:31dell'endurance prolungato? L'ho scoperto perché mi sono resa conto che nel nuoto ero già quando
17:42facevo gli allenamenti per il primo sprint e tutto quanto complice probabilmente anche l'età e tutto
17:47quanto ero sempre molto più performante sull'aerobico lungo piuttosto che sulla velocità
17:54avevo perso un po' lo spirito esplosivo che avevo ovviamente da ragazzina però nello stesso tempo
17:59mi piaceva la parte lunga. Nella corsa anche nel senso che come ti dicevo avevo corso in precedenza
18:08e alla fine la mia distanza era la mezza maratona quindi me la sentivo mia. La bici non ce l'avevo
18:15però anche lì il 40 chilometri mi stava un po' stretto, mi sentivo meglio su una distanza un po'
18:26più lunga, mi sentivo un po' più performante ma anche più a mio agio in una distanza lunga senza
18:33essere eccessiva anche nella qualità degli allenamenti, nella tipologia di allenamenti e
18:40quindi da lì sono passata agli olimpici e poi non è che ho fatto il salto sprint olimpico mezzo in
18:49un attimo, sono stata un po' negli olimpici poi quando ho visto che però probabilmente la distanza
18:55a me più congeniale era il mezzo allora sono passata al mezzo. Sindrome quindi d'acque libere
19:01non ti appartiene perché sappiamo insomma la pellegrini quando ha detto quella cosa
19:07delle acque libere ha fatto un po' scalpore evidentemente è una cosa che per tanti nuotatori
19:11è reale c'è un po' il timore proprio di non vedere il fondo, di essere abituati alla linea sotto che
19:18aiuta. Allora ti dico all'inizio un po' l'avevo questa sindrome delle acque libere. Come l'hai
19:25superata? Potrebbe essere un aiuto anche per chi magari in questo momento lo vive. Ma l'ho superata
19:32cercando di come dire pensare semplicemente al fatto che nuotavo cioè senza concentrarmi sul
19:40fondo perché in effetti noi nuotatori ci concentriamo sul fondo spesso proprio perché la
19:47linea blu secondo me ti porta anche ad entrare un po' nel tuo mondo e invece nelle acque libere
19:55ho fatto il contrario cioè mi piaceva nuotare quindi mi concentravo sulla nuotata ma non
20:01guardando il fondo perché tu sai che spesso nelle acque libere non vedi il fondo, nuoti nelle
20:07condizioni peggiori per cui mi concentravo solo sul benessere che avevo nella nuotata. Un'altra
20:13grande differenza ovviamente è il fatto che il nuoto in piscina non è uno sport di contatto e
20:18invece le mazzate diciamo così in gergo tecnico nel nuoto in acque libere si danno e si prendono
20:25evidentemente. Questa cosa ti ha creato dei problemi? Questa cosa mi ha creato dei problemi
20:31ma solo all'inizio nel senso che all'inizio ho dovuto un po' prendere le misure su questa cosa
20:38per mantenere lo spazio acqua poi quando ho visto che diciamo riuscivo a gestire lo spazio acqua
20:46basta questa cosa non mi ha dato più fastidio sono riuscita a superarla tranquillamente.
20:53Torniamo a quel 2018 ci raccontavi che per te è il tuo anno in cui hai raggiunto i risultati
20:59più belli, quelli più gratificanti? Sì, quelli più gratificanti con anche poi quest'anno perché
21:06è stato altrettanto un bellissimo anno. Infatti volevo dire anche questo non è sbagliato. Però
21:12nel 2018 ho raggiunto i risultati migliori nel senso che avevo ottenuto queste due qualifiche
21:18che erano un po' il mio obiettivo di stagione e quindi ero particolarmente contenta e soddisfatta
21:25dell'annata. Poi purtroppo è da lì che poi ho ritentato la qualifica a quest'anno perché
21:31l'anno scorso al mondiale del 70.3 perché poi purtroppo nel mondiale di inizia a due settimane
21:38prima durante la ricognizione del percorso sono caduta in bicicletta. Quindi lì è iniziato un
21:45po' il mio travaglio nel senso che poi per i successivi due anni praticamente io ho dovuto
21:51quasi smettere con il triathlon. Nel senso che allora faccio questa caduta, mancano due settimane
21:58al mondiale, poco meno di due settimane. Ero in Francia, mi fanno le radiografie e tutto,
22:05sembrava non ci fosse niente. Poi in realtà così non è stato nel senso che ho avuto dei
22:10grossi problemi al ginocchio sinistro ma mancavano poi alla fine tre giorni alla gara
22:15per cui ho cercato di fare in qualche modo lo stesso il mondiale per onorarlo, come era giusto
22:21che fosse, sono riuscita a traguardarlo e portarlo alla fine. Poi però da lì è iniziato un po'
22:27il mio, come dire, i miei due anni di, come li chiamo io, un po' di incubo e d'infortunio
22:34perché ho fatto una primo intervento al ginocchio che non è andato bene e dopo otto mesi ho dovuto
22:40rifare un intervento al ginocchio e alla fine ho asportato il menisco, però devo dire che col
22:46secondo intervento con dei tempi di recupero un po' lunghi sono riuscita a recuperare perché
22:53considera che mi avevano detto dopo il primo intervento che io non avrei più potuto correre.
22:57Ecco e qua nasce, scatta la sfida del triatleta che dice te lo faccio vedere io.
23:02Esatto, esatto, nel senso che mi avevano detto poi, vabbè, sai ogni medico ha un po' il suo
23:10punto di vista. Quando arriva una cosa, una sberla del genere, un pugno nello stomaco così
23:15forte, come si fa a reagire? Abbiamo detto ovviamente si tira fuori la cazzimma, scusate,
23:22nel termine del triatleta, la determinazione. Per te come sei riuscita a tirar fuori questa
23:28voglia di andare oltre e dire ok ce la devo fare comunque nonostante questo macigno che
23:33mi stanno tirando addosso? Perché anche quella per me era una sfida, nel senso che anche quella
23:39l'ho presa come una sfida, cioè una sfida proprio personale, nel senso che lì ho accantonato lo
23:45spirito competitivo che non potevo più avere in quel momento, ma era una sfida con me stessa,
23:51mi impegno per cercare di recuperare il mio infortunio, quindi mi doto di una caratteristica
24:01che io tipicamente non ho, che è la pazienza e quindi mi alleno alla pazienza, quindi ho
24:11introdotto una caratteristica che di solito io avevo poco e che secondo me invece anche
24:18quella è importante, quindi la pazienza mi sono messa lì, esercizio dopo esercizio,
24:23fisioterapia, mi sono fatta seguire e quando c'erano degli intoppi perché non è stata tutta
24:31una strada semplice, non mi sono scoraggiata, ho detto vado avanti, vado avanti, prima o poi
24:36la luce la vedrò e alla fine sono riuscita a recuperare il ginocchio, ti dico la verità,
24:43ci ho impiegato tanto tempo. Come è stato quindi il rientro, come è stato riassaporare il campo
24:49gara, quell'emozione, ritornare a essere triatleta? Una bambina con le caramelle,
24:55si vede che ti bruciano gli occhi ed è fantastico l'aria. Sì, non vedevo l'ora di tornare sul campo
25:00gara, sono ripartita con uno sprint, ma ero felice, veramente felice, ero tornata nel mio
25:08mondo, nella mia passione. E pedalata, pedalata, dopo pedalata, nuotata e rullata, dopo rullata,
25:16sei arrivata di nuovo a conquistare dei traguardi importanti, degli obiettivi importanti anche dal
25:21punto di vista cronometrico. Raccontaci un po', facci vivere queste emozioni. Sì, sono tornata,
25:27nel senso che ho fatto ovviamente, ho fatto un anno nel 2021 dopo gli infortuni, ho fatto un
25:36anno a proposito di sole e acque libere, dove lì ho solo nuotato, ho fatto tutti i trofei possibili,
25:42immaginabili delle acque libere e quindi lì il nuoto era tornato ai vertici di una volta. Poi
25:51sono ripartita bene anche con la bici e chiaramente ho introdotto per ultima la corsa,
25:57però ho ricostruito un buon fondo aerobico e poi pian piano da lì sono ripartita,
26:03ho fatto un buon 2023, ricostruendo però un po' le basi e poi devo dire che con la preparazione
26:11sono riuscita a metterci la qualità vera, quella che poi fa la differenza fino al 2023 e inizio
26:19al 2024 e quest'anno finalmente sono tornata, devo dirti, sono tornata al 2018. Nonostante siano
26:28passati tanti anni, però anche che bello cronometrico, sono riuscita a tornare ai miei
26:32tempi precedenti, con sei anni di differenza. Qual è il traguardo che ti poni in questo momento,
26:38che cos'è il triathlon per te in questo momento della tua vita?
26:41Allora il triathlon per me al di là, in questo momento, al di là degli obiettivi diciamo dei
26:48traguardi di mondiale o quant'altro, è veramente quello che mi fa star bene, cioè quello che mi
26:56dà il benessere al di là della parte lavorativa, nel senso che per me l'allenamento è anche una
27:05valvola di sfogo, faccio un lavoro impegnativo, un lavoro comunque dove sono quasi sempre sotto
27:11pressione e per me potermi allenare su molte discipline dal punto di vista mentale fa tanto,
27:21mi aiuta tanto e mi dà uno stimolo importante, importante nella vita oggi e mi completa,
27:30diciamo che completa un po' quella che sono io, ecco.
27:33Che bello, grazie di cuore e l'aria per averci condiviso la tua storia e ovviamente finisce
27:38qui la nostra puntata di Mondo Triathlon, ci aspettiamo, vi aspettiamo per la prossima
27:43sempre su Bike Channel, da Doceio Triamo, buon triathlon a tutti, ciao amici.
27:47Grazie a tutti.
27:50Grazie a tutti.