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SportTrascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:27Cari amici di Bike Channel, benvenuti a questa nuova puntata di Mondo Triathlon.
00:31Io sono Dario Dado Nardone e con noi quest'oggi ho il piacere di avere la mia amica Caterina Vacchi.
00:36Ciao Cate, benvenuta.
00:37Ciao Dado, tutto a posto?
00:38Molto bene, sono veramente felice di averti qui con me perché voglio farti raccontare, innanzitutto, come di consueto,
00:45ma quali sono stati i primi sport che la nostra Cate ha fatto quando era bimba?
00:50Wow, mi chiedi veramente di andare tanto indietro con il tempo visto che ormai siamo ad un'età.
00:57Allora, devo dire che ho cominciato con, come abbastanza succede a tante ragazzine, con la ginnastica ritmica.
01:05Che bello.
01:06Che ho dovuto lasciare e abbandonare abbastanza presto perché mi sono spostata con i miei genitori da una città all'altra
01:14e poi ho continuato ancora più classicamente con la danza classica.
01:19Bello.
01:20A cui ho abbinato per tantissimi anni, praticamente fino agli anni dell'università, la palla a volo.
01:25Ah, hai capito però.
01:27Sì, ho cominciato con, devo dire che avevo una passione degli sport in squadra, ho sempre seguito il calcio pur non avendolo giocato
01:35e vabbè, poi gli sport sulla neve, ma quelli, diciamo così, amatorialmente, sì, perché sciavo come sciano tantissimi, ovviamente, persone della mia età.
01:48Ok, ascolta, di quegli anni cosa ti rimane? Sia della danza, sia della ginnastica, sia della palla a volo? Quali sono le emozioni che ti riaffiorano?
01:57La ginnastica ero veramente piccolissima, quindi ricordo solo questa consapevolezza iniziale del proprio corpo e di come si muoveva
02:05che mi lasciava sempre, io ero molto snodata, quindi mi lasciava sempre molto stupita davanti al confronto, nei confronti delle altre bambine.
02:14Per me era normale un certo tipo di movimento e invece magari per le altre no. Per della danza ricordo la disciplina, la disciplina è molto ferrea,
02:26io avevo un insegnante che veniva dalla scala, aveva ballato, era stata ballerina di fila della scala, era una disciplina a 360 gradi, non solo nell'atto sportivo
02:38ma anche soprattutto in tutto quello che ci stava intorno, quindi un certo tipo di abbigliamento, un certo tipo di portamento, lei era molto rigida da questo punto di vista.
02:49Mi ricordo che ci faceva pagare la multa se dimentichavamo un pezzo della divisa d'allenamento, diciamo così.
02:56Invece della pallavolo ricordo soprattutto la dimensione di squadra, ricordo le compagne, il gioco di squadra ha una potenza straordinaria sulla vita delle persone
03:11perché crea relazioni, crea lo spirito della squadra, crea la sensazione di sentirsi uniti verso un obiettivo con delle montagne russe emotive molto importanti.
03:25Quello è il ricordo più forte che ho degli anni della pallavolo che sono stati quelli più lunghi perché ho giocato fino a 21 anni praticamente.
03:34Ok, l'aspetto agonistico come è entrato in tutta questa parte che ci hai raccontato di emozione e di divertimento? C'era evidentemente.
03:41Beh, io devo dire che come tante persone al mondo non mi piace perdere e da questo punto di vista raggiungere un obiettivo in squadra è parte del mio carattere, mi dà più soddisfazione che raggiungerlo da sola.
03:59È vero anche nella vita, è vero nel lavoro, è vero nella federazione adesso ultimamente. Mi piace molto lavorare in squadra e quindi mi piaceva giocare in squadra
04:12e l'agonismo che cresce all'interno di una squadra e la sensazione della vittoria e talvolta anche della sconfitta vissuta in un ambiente è una parte molto importante del legame che si costruisce.
04:29Ovvio che l'agonismo cresce anche con il raggiungimento degli obiettivi e cerchi di puntare sempre più in alto. Io da questo punto di vista devo dire che anche negli obiettivi della vita è sempre stato così e a volte è un bene e talvolta è un male.
04:48A volte bisognerebbe fermarsi e dire ok mi accontento o non mi accontento ma sono felice di quello che ho.
04:56Ascolta poi com'è andata avanti la tua storia sportiva perché poi arriva il lavoro, gli studi universitari immagino.
05:02È successo esattamente quello che dici tu. Io per l'università mi sono spostata, sono andata a studiare prima in Toscana poi in Inghilterra quindi ovviamente ho affrontato tutta una serie di cambiamenti
05:15non solo di studi perché ovviamente stavo facendo l'università e prima facevo il liceo ma anche di vita, di casa, di ambiente, di amici.
05:27Ho continuato a giocare un po' a pallavolo in modo molto meno agonistico di prima però c'è stato un lungo periodo in cui riuscire a conciliare la mia vita peraltro spesso in viaggio con quello che era lo sport
05:43e questo vale anche per i primi anni del lavoro, è diventato sport di squadra, è diventato praticamente impossibile ed è lì che più o meno ho cominciato a corricchiare diciamo così.
05:53Arriva la corsa, attenzione che incominciamo a infiltrare un po' l'Indora. Esattamente.
05:59Ma questa corsa all'inizio quindi come è entrata, ti piace, cos'è che ti ha affascinato? Mi ha sempre fatto schifo correre.
06:05Ecco diciamolo bene, che adesso fa molto ridere. Nel senso che lo trovavo noiosissimo rispetto allo sport di squadra, allo sport con la palla, lo trovavo veramente noioso però obiettivamente è uno sport, lo sappiamo tutti, che di fatto ti puoi portare ovunque.
06:24Nel senso che è facile, è di facile accessibilità, metti le scarpe e un completo da corsa dentro la valigia e io appunto un po' perché studiavo fuori e poi perché ho cominciato a lavorare fuori, spesso viaggiavo, era semplicissimo infilare dentro la valigia le scarpe da corsa e un completo da corsa.
06:44Ed è un buon modo anche per approcciare i posti nuovi, nel senso che comunque se vai per 4-5 giorni a lavorare in un posto fuori che non conosci, farti dire dove si può correre e vedere è sempre un aspetto interessante dell'approccio ad un posto nuovo.
07:02E quindi ho cominciato inizialmente con una fatica abbastanza importante da puntista mentale e poi però ovviamente avendone quei benefici che sono tipici di sport come la corsa e cioè la botta di endorfine che arriva subito dopo e poi ho conosciuto mio marito e da lì è stata la fine.
07:26Quindi il colpevole sei tu Simone sappilo. Esatto è lui esattamente lui. Lo salutiamo ovviamente, lui faceva già triathlon? Io l'ho conosciuto che lui faceva già triathlon perché lui ha cominciato giovanissimo affascinato da uno sport, aveva visto il campionato di lungo di Nizza in vacanza con i suoi genitori.
07:48Lui veniva da tutt'altro, dallo sci, dall'hockey, quindi da sport completamente diversi, ha passione per la bicicletta e lui faceva già triathlon. Per me il triathlon inizialmente mi è piaciuto subito nel senso che sono andata ad una gara sua e io avevo 25 anni, giovanissimo ad un mila e due mi sembra e ho detto mamma mia l'aspetto agonistico.
08:14Per me lo sport è sempre piaciuto molto, ho una famiglia di gente che guarda tra un po' anche le bocce nel senso siamo sempre stati appassionati. Quando sono arrivata sul campo gara del triathlon è stato subito amore però ho pensato ok io non potrò farlo mai perché io nuotare al mare nelle acque libere in mezzo a tutta quella gente non ci penso neanche. Questo è stato il primo aspetto dell'impatto col triathlon.
08:42Con la bici com'è rimessa?
08:44Io sono di Ferrara e se venite a Ferrara e ci venite a trovare a vedere il castello e a mangiare i cappelletti scoprirete che sul cartello di Ferrara c'è scritto la città delle biciclette.
08:58La bici è una religione. Penso di aver imparato a pedalare ancora prima di camminare perché è proprio una tradizione. La bici da corsa per me era questa sconosciuta e anche lì sempre colpa di Simone a un certo punto mi ha portato in bici da corsa ed è stato amore immediato. La bici a differenza della corsa è stato un amore subitaneo.
09:24Quali sono le caratteristiche dell'andare in bici che ti hanno colpito?
09:28Siccome mio marito è una persona gradevole ma un po' cattivella la prima volta che mi ha portato a uscire in bicicletta mi ha portato al tonale. Io non me ne sono resa conto perché noi eravamo in vacanza di vicino e lui mi ha detto scendiamo a valle che così fai i pedali in piano.
09:52Poi abbiamo cominciato a salire, io vedevo strada del tonale, non capivo, dicevo ma siamo sicuri? Alla fine mi sono ritrovata al passo del tonale e credo di averlo insultato come mai prima.
10:04La salita è rimasta la mia passione perché la montagna è la mia passione da sempre. Io se potessi viverei sui monti nonostante venga da una terra completamente piatta e quindi della bici questo mi piace.
10:21Mi piace lo sforzo in mezzo alla natura quando la natura non è piatta meglio quindi quando è mossa molto meglio e la sensazione comunque del mezzo meccanico perché da buona emiliana ha pure quello nel sangue.
10:38Allora però qui abbiamo di fronte un problema perché abbiamo risolto la bici, abbiamo risolto la corsa. Come hai risolto il nuoto? Perché evidentemente al triathlon ci siamo arrivati.
10:51Allora in realtà io sapevo nuotare, ho cominciato a nuotare da bambina, ho sempre detestato la piscina letteralmente. Quello che mi spaventava erano le acque libere tanto che il debutto nel triathlon l'ho fatto in piscina in una gara se non sbaglio dell'allora a Cremona, un super sprint una gara promozionale in cui c'era addirittura mio fratello molto più giovane che è molto più giovane di me
11:20e ho nuotato in piscina e quindi ovviamente nuoto in piscina per quanto fosse per me comunque uno scoglio perché nuotavo, non mi piace nuotare e comunque se ti senti sicuro non hai la tematica delle acque libere.
11:40Da lì ho provato a nuotare nelle acque libere e poi a un certo punto durante forse il primo o secondo Ironman di mio marito in Svizzera ho fatto una delle gare promozionali della mattina.
11:58Erano gare in cui veramente non c'era quasi nessun agonista, erano proprio le mogli, i parenti, gli amici che gareggiavano, ho detto vabbè al massimo nuoto a rana se mi viene l'ansia e l'ho fatto e da lì è stato un passettino alla volta.
12:20Un passettino alla volta fino a quando non sono riuscita a nuotare nel lago di notte per l'Embra Man che per me è stato forse il punto d'arrivo massimo.
12:33E ci dobbiamo arrivare. Io ti faccio ritornare però a Cremona, a quel Super Sprint. Innanzitutto la domanda su Bike Channel è d'obbligo, la prima bici che hai utilizzato per quel trio tu non te la ricordi la marca?
12:43Sì, era una Cinelli, Cinelli Azzurra, era il regalo che mi ha fatto mio marito dopo tre volte che sono andata in bicicletta e ho capito che non eravamo neanche sposati, era ancora mio fidanzato, quando ho capito che la bici mi piaceva ed ce l'ho ancora.
13:00Quindi nuoto, bici, corsa, arrivi al traguardo di questo Super Sprint, che cosa ti sei detto? Questo è il mio sport?
13:07No, questo è il mio sport? No, perché ero e sono rimasta molto scarsa, però ho avuto la sensazione che io reputo veramente importante nella vita, mi sono sentita felice.
13:26Che è diverso da pensare di essere un campione e di essere nella proprio ambiente ideale, però la felicità sono momenti rari nella vita, ho imparato, e quelli importanti me li ricordo, quella sensazione è stata penso la molla per non lasciare più il triathlon da allora.
13:53Eh già, e poi anche in altre vessi dove andremo a raccontare. Prima di andare a raccontare quelle che sono state le tue poi gare più significative, quelle che ti hanno regalato più emozioni, ci hai parlato di un Embranman, dopo andremo a raccontare che cos'è Embranman, è una delle gare più mitiche al mondo, non in Europa o in Francia, ci arriviamo.
14:15Vorrei che ci raccontassi un pochettino anche quello che è l'equilibrio che tu e Simone, tuo marito attualmente, siete riusciti a trovare nel corso degli anni perché già un triatlete in famiglia le dura, due è veramente un incastro, poi tra l'altro con il lavoro che fai tu, con tutti gli impegni che avete, tutti e due insomma.
14:34Ma allora, in realtà come dico io sempre a chi mi chiede come fai con un marito che si allena così tanto, io rispondo sempre la stessa cosa, io me lo sono preso così.
14:50Nel senso, quello che dicevo all'inizio, l'ho conosciuto che già faceva triathlon, ha un valore nel senso che veramente il nostro approccio è stato quello, lui già andava in bicicletta, lui già nuotava, lui già correva, quindi la sua vita già era costruita intorno a un certo numero di ore di allenamento che per me facevano parte della sua personalità
15:16e per fortuna perché io mi sono resa conto che negli anni questa cosa costituisce un aspetto fondamentale del suo equilibrio, della sua felicità e su questo abbiamo costruito tutto quello che c'era, non tutto però tanto di quello che sta intorno.
15:32Io per tanti anni ho corso, ho continuato a correre, ho fatto delle maratone, per un po' ho anche smesso di fare sport per motivi miei, però quando sono arrivata ad allenarmi per il triathlon, ricominciare ad allenarmi per il triathlon è stato un incastro abbastanza semplice.
15:56Devo dire che noi non abbiamo figli quindi questa cosa ovviamente aiuta tra virgolette, anche se non aiuta in altri aspetti, ma ovviamente siamo due adulti quindi possiamo incastrare i nostri impegni in modo responsabile e poi abbiamo trovato un equilibrio soprattutto nel momento in cui entrambi ci allenavamo per cercare di far coincidere almeno i momenti quelli di allenamento più lungo, diciamo così, quindi i lunghi in bicicletta,
16:26che non vuol dire che ci alleniamo insieme perché è tutto un altro tema, per esempio io di corsa non mi potrei mai allenare con lui, però per esempio in bici magari organizziamo dei percorsi per cui riusciamo ad essere più o meno insieme o comunque a muoverci in allenamento abbastanza regolarmente nello stesso momento.
16:50Il resto della vita ovviamente ci sono stati momenti in cui per esempio io ultimamente negli ultimi anni ho fatto molta più fatica ad allenarmi per coincidenze di lavoro, impegni federali e tutto quello che ne è venuto, nello stesso modo per lui, però siamo sempre riusciti a trovare un equilibrio. Non è mai stato un tema di attrito e di discussione l'allenamento per noi, mai stato proprio.
17:21Prima di chiudere un'altra parentesi che secondo me può essere significativa perché mi ricordo bene che a un certo punto hai cominciato anche a scrivere sul tuo blog del trietro. Come ti è venuta questa ispirazione e che cosa condividevi?
17:34Io ho sempre avuto una passione per la scrittura, ho sempre scritto, ho sempre letto moltissimo e sempre scritto moltissimo e di nuovo la fonte principale del blog non era né un approccio tecnico né un aspetto agonistico del triathlon perché di nuovo non sono all'altezza e non sono neanche un atleta che possa dare indicazioni di questo tipo.
18:04Siamo un age group molto modesta che ha fatto quello che possono fare tutti quelli che accettano la sfida con se stessi e cominciano a mettersi in gioco.
18:17Quello che guidava, quello che scrivevo era principalmente l'emozione perché nuovamente quello che ho scoperto dopo quel primo triathlon è che l'emozione non smette di esserci anche quando gareggio oggi che sono passati tanti anni da quella data.
18:35Sono emozioni diverse, sono emozioni talvolta positive e a volte anche negative ma alla fine della gara anche quando non la porto a termine l'emozione del viaggio è qualcosa che vale la pena di essere vissuto. Questo io ho raccontato nel mio blog per qualche anno.
18:56Ascolta Kate, arriviamo anche ad Embran però prima nel percorso. Quali sono state per te le tappe più significative che ti hanno anche portato ad avere consapevolezza del voler affrontare una sfida così importante come quella dell'EmbranMan?
19:10Allora l'EmbranMan io l'ho vissuto da spettatrice moltissime volte di nuovo.
19:17Ti interrompo un secondo. Diciamo anche che cos'è l'EmbranMan. Praticamente è un triathlon full distance alle classiche 3.8 di nuoto, 180 di bici che a Embran sono anche di più.
19:27E 42.195 insomma la maratona di corsa con dei dislivelli pazzeschi diciamo così. Di piano ce n'è ben poco. Anche nel nuoto c'è difficoltà perché si parte al buio.
19:39Anche se il nuoto devo dire che nonostante il buio devo essere sincera è un nuoto facile tra virgolette lo dice una scarsa nel nuoto. Dicevo l'EmbranMan io l'ho vissuto tantissime volte da spettatrice perché appunto di nuovo mio marito sempre colpa sua l'ha fatto svariate volte.
19:59Ora non mi ricordo più se sono 7 o 8 addirittura. E quindi l'ho vista ed è una gara, avevo visto gli Ironman prima, ero stata spettatrice di tante gare di long distance ma è una gara veramente molto diversa.
20:21E' una gara che nasce da un evento locale. E' una gara molto sentita sul territorio. E' sempre il 15 di agosto che è una giornata un po' particolare anche in Francia.
20:35Vengono chiuse le strade e nonostante questo c'è un disagio che viene affrontato dalle persone che sono lì a un sostegno continuo dall'inizio alla fine. Anche nei piccoli paesini sul percorso.
20:53Fino ad Embran dove è proprio la festa locale e mi si spezza la voce. Ecco di nuovo l'emozione. E io sin dal primo momento pur sapendo e con la consapevolezza che la possibilità di andare a nuotare dentro quel lago alle 6 del mattino di notte senza vedere,
21:17con solo le luci praticamente inizialmente, solo la luce della barca davanti a te, fosse per me una cosa praticamente impossibile, ho desiderato farla. Pensando che fosse un desiderio che mai avrei potuto affrontare.
21:32In realtà poi è arrivata, negli anni è arrivata. Il percorso ovviamente è passato per un Ironman diciamo così normale, un mezzo prima, cioè dei mezzi prima, poi l'Ironman a Zurigo che è stato il primo a cui è seguito quello di Barcellona
21:55e poi c'è stato di mezzo il Covid e avrei dovuto fare la gara di Embran l'anno che poi l'hanno cancellata in corrispondenza del Covid, l'ho fatta l'anno dopo e ho fatto quell'anno che era il 2021, ho fatto sia Embran che Nizza.
22:17Due piettoni ragazzi.
22:20A distanza di un mese perché Nizza l'avevano spostata a settembre sempre per il Covid perché era il 2021, quindi ho fatto, o devo dire che Nizza l'ho fatta un po' come si dice qualcuno in conserva nel senso che comunque avevo l'allenamento di Embran a cui sono arrivata comunque meno preparata di quanto avrei voluto per motivi di tempi, di tempo di allenamento.
22:43A proposito di tempo, la cui presente, visto che ha così tanto tempo a disposizione in realtà è il contrario, ha deciso qualche anno fa di intraprendere un ulteriore viaggio nella multidisciplina dal punto di vista dirigenziale ed è diventata parte del Consiglio federale della Federazione Italiana Trietro, rieletta recentemente insieme anche con il Presidente Riccardo Giubilei, appunto il nuovo consigliere, adesso attualmente Vice Presidente della Federazione Italiana Trietro
23:12e non solo perché c'è un altro importantissimo impegno che si è preso nella World Triathlon, nella federazione internazionale, nel board della World Triathlon, ci racconti questa tua voglia di essere presente e di dare il tuo al tuo amato triathlon anche in questo aspetto dirigenziale?
23:32L'avventura che è cominciata 4 anni fa è arrivata inaspettata, non avevo mai pensato di mettere a disposizione l'esperienza non tanto sportiva ma l'esperienza professionale in questo caso per la direzione della federazione,
23:59quindi è arrivata come una proposta inaspettata, non l'avevo pianificata. Devo dire che in questi anni che sono stati anni di grandissimo apprendimento, che grazie al Presidente, al Direttore sportivo e anche a alcuni miei colleghi consiglieri
24:27ho appreso tantissimo di tutta quella parte di gestione federale che di cui non ero consapevole, mi rendo conto di quanto poco sapessi 4 anni fa e di quanto oggi sappia e ancora però di quanto ho da imparare.
24:45Nel percorso, un po' per la mia inclinazione un po' più internazionale rispetto ad altri e via dicendo, ho avuto l'occasione di essere affiancata al Presidente nei rapporti politici internazionali
25:05e quest'anno si è aperta la possibilità grazie alle nuove elezioni con un importante cambio al vertice in World Triathlon perché è uscita la Presidente Marisol Casado ed è entrato il Presidente Antonio Arimani,
25:21di essere una degli otto rappresentanti all'interno del consiglio, del board mondiale, quello che viene chiamato Executive Board di World Triathlon dentro questo board, di essere una dei rappresentanti di questo board.
25:37E' stato un lavoro complesso, diciamo così, quello dell'elezione internazionale perché ci sono più di 150 federazioni che votano e l'Italia conta uno esattamente come tutte le altre federazioni, quindi è stato un lavoro ovviamente di politica internazionale per arrivare ad alleanze,
25:57per poter essere rappresentati, l'Italia ha un ruolo importante a livello del triathlon internazionale, uno dei paesi più importanti per organizzazioni di eventi ma anche per peso politico e alla fine questa elezione è andata a buon fine,
26:17quindi mi ritrovo appunto all'interno di questo board che è decide del triathlon internazionale da qui a Los Angeles 2028, è una sfida incredibile, una emozione e un'adrenalina altissimi, una grossa responsabilità, ti dirò magari se facciamo un altro incontro tra due anni facciamo metà perché siamo arrivati.
26:45Allora adesso è il momento però della domanda da un milione di dollari, nel senso che il nostro triathlon nel corso degli anni ha continuato una crescita che quando è arrivata l'Olimpiade nel 2000 poteva sembrare più tendente a un'iperbole, quello che ci aspettavamo in realtà è stata una crescita costante,
27:05chiaramente come tutto il mondo dello sport abbiamo anche noi vissuto quello che è stato il dramma del Covid insomma di quello che è venuto fuori e adesso il triathlon sta ricontinuando la sua marcia, rispetto ad altri paesi lo sappiamo ovviamente, rispetto ad altri sport anche nel nostro paese è uno sport che deve crescere, deve continuare a investire e dovremmo fare non so quante puntate su quello che sta facendo, la federazione continua a fare e dovrà fare,
27:32quello che ti chiedo è se tu dovessi dare delle linee guida dei punti principali che bisogna perseguire in questo momento per far sì che il nostro sport continui ad avere sempre più importanza rispetto a quello che è il panorama italiano sportivo, secondo te quali sono le cose più importanti?
27:48Io credo di sfondare una porta aperta o comunque di dire un elemento quasi lapalissiano nel dire che l'investimento nel giovanile è assolutamente fondamentale, ogni sport ha svariate leve di crescita, lo vediamo nel tennis, faccio un esempio molto banale,
28:13quando c'è un campione crescono gli appassionati e cresce anche chi lo vuole praticare quello sport, quindi ovviamente un campione è un trascinatore ed è un'enorme e importantissima pubblicità,
28:38ma noi dal punto di vista federale e dal punto di vista della crescita organica del nostro sport dobbiamo continuare ad investire nella crescita dei giovani perché la base di uno sport come il nostro costituisce non solo il bacino da cui poi questi campioni possono crescere,
29:06ma costituisce anche tutto quel mondo di amatori del futuro, quindi di age group del futuro che magari saranno nati triatletti, cosa che non era tipica della nostra generazione, noi venivamo tutti da altri sport, questo sicuramente è un elemento fondamentale dal punto di vista sportivo,
29:24dobbiamo lavorare sul rendere come direbbe qualcuno tecnico della comunicazione per rendere il triathlon il più possibile mainstream, cioè per farlo arrivare dal punto di vista del televisivo ma anche di appassionati,
29:44di farlo arrivare anche a chi triathlon non lo pratica, la forza degli sport mainstream è che hanno una fan base, quindi hanno dei sostenitori che sono molti di più di quanti siano i praticanti, questo rende uno sport popolare e che getta le basi ancora per aumentare la base dei praticanti
30:12e ovviamente poi dobbiamo lavorare, e questo è abbastanza chiaro, sull'alto livello in modo professionale, ma questo già lo stiamo facendo, continuare ad investire sui nostri campioni, quelli che riteniamo possano essere i nostri campioni del futuro, il futuro prossimo, quello che arriva con Los Angeles 2028
30:36e lavorare ad un generale innalzamento di tutta la qualità del mondo del triathlon, perché se abbiamo gare migliori, più sicure, più interessanti, se forniamo ai nostri atleti dei servizi migliori e se possiamo dare loro comunicazioni, informazioni migliori, tutto il mondo del triathlon ne beneficia.
30:58Si possono fare poi ovviamente azioni tattiche per aprire la base, per poter coinvolgere più persone, ma io credo che la base debba crescere veramente dai giovani e il nostro è uno sport in cui gli age group sono importantissimi, sono una parte forte e un cuore pulsante, diciamo così,
31:21tuttavia credo che gli age group del futuro siano i nostri giovani di oggi e quindi è importante che noi lavoriamo su quelli.
31:31Grazie davvero di quello che hai condiviso, l'ultima domanda la voglio fare alla mia amica Katia, triatleta, e ti chiedo il sogno del cassetto da triatleta, quella gara lì che hai fatto già e potrebbe già essere quella che non sono riuscita a finire l'anno scorso.
31:47L'anno scorso? Io ero iscritta al Swissman.
31:54Tutte gare piatte semplici ragazzi, un triathlon estremo.
31:59Che attraversa tre passi alpini svizzeri che sono un po' il sogno di ogni montanaro come sono io e devo essere sincera sono arrivata che non ero preparata abbastanza per quella gara,
32:20era molto freddo e sul passo del Gottardo cominciava a nevicare.
32:31La gara l'hanno proprio fermato gli atleti a un certo punto dopo il secondo passo perché diventava pericolosa, c'era una discesa a zero gradi con la nieve e non era il caso.
32:50E lì la persona che è in me, perché io non sono una molto, tendo ad essere un po' spericolata da questo punto di vista, però la persona che in me ha delle responsabilità lavorative e anche familiari ha detto va bene scendo da questa bici perché è più importante arrivare sani che arrivare stesi sul passo alpino sotto la neve.
33:17E quindi non l'ho finita la gara, ho deciso di non partecipare al ballot di quest'anno perché non credo che potrei avere la testa, il tempo e lo spazio per potermi preparare e la prossima volta invece voglio arrivare a Kleine Schede.
33:34Ma questo Kate è solo una rivederci perché tra due anni ci rivedremo qui a metà mandato per raccontare del suo Swissman, ti ringrazio di cuore Kate per questa bellissima chiacchierata.
33:44E finisce qui la puntata di Mondotriatron, ci vediamo sempre su ByteChannel per la prossima, da Doceio Triamo, buon triatron a tutti, ciao amici.