• 2 mesi fa
Trascrizione
00:00cari amici di Bike Channel benvenuti a questa nuova puntata
00:29di mondo triathlon, io sono Dario D'Addonardone e con noi c'è Veronica Bellandi-Bulgari. Ciao
00:35Vero come stai? Ciao amici di Bike Channel, ciao D'Addo grazie per l'invito. Benvenuta,
00:40benvenuta. E allora con la nostra Vero dobbiamo parlare di un sacco di cose particolari del
00:45nostro mondo del triathlon perché se io che lei lo viviamo da un palcoscenico diverso rispetto
00:51a quello degli atleti. Behind the scene. Esatto, col microfono in mano spesso e volentieri. Ma
00:57cominciamo come sempre facciamo con il tuo approccio allo sport. Qual è stato sin da
01:02bambina? Quali sono gli sport che hai praticato, che ti piacciono, che ti sono piaciuti nella tua
01:08crescita? La mia è una storia un po' strana Dario perché io non arrivo dagli sport di endurance che
01:13sono esattamente tutti quelli che conduco come ben sai. In realtà sono un ex pallavolista votata
01:19alla danza e al tennis. Fantastico, ci piace un sacco perché sei molti sportiva anche così,
01:25quindi va bene. Di base sono molto appassionata di sport, fin da piccola sono cresciuta con un'anima
01:30sportiva, volevo fare pattinaggio, ho sempre praticato danza, poi agonisticamente fino alla
01:35Serie C ho giocato a pallavolo. E non so se sai che all'epoca nacque proprio un nuovo ruolo nel
01:40mondo della pallavolo che è quello del libero. Certo. Quindi io fui uno dei primi approcci al
01:45libero che poi adesso ruolo mai consolidatissimo nel gioco della pallavolo moderna, però all'epoca
01:50fu ruolo nuovo, quindi passai da schiacciatrice, da centrale, non ero abbastanza alta per diventare
01:56centrale professionista e mi votai a difendere il campo essendo poi un libero. Ascolta, quali sono
02:04stati allora magari dei tuoi punti di riferimento, magari della pallavolo e non solo, i tuoi miti
02:09dello sport anche attuali magari o di quando eri ragazza? Allora pallavolisticamente parlando
02:15avevo la fortuna che anche mia sorella che ha sei anni più di me giocava anche lei, quindi mi
02:20prelevava da casa e andavamo a vedere le partite, tu sai che io originaria sono di Cremona anche se
02:25ormai da vent'anni la mia casa è Firenze, anche se poi sai noi siamo un po' cittadini del mondo,
02:29prendiamo la valigia ogni weekend, colonizziamo una città con le nostre voci e la nostra energia,
02:36quindi da piccola lei mi prelevava e andavamo a vedere la grande Italia, la grande Cariparma,
02:41squadre che all'epoca facevano la storia della pallavolo, quindi da Sartoretti a Gianni,
02:46piuttosto che Zorzi, Basvan de Gorg, avevamo il poster in camera dei grandi pallavolisti della storia,
02:54da donne parlando, prima di cacciatori, piccinini, alcune che poi adesso si sono tramutate o in
02:59allenatrici piuttosto che anche in commentatrici sportivi, io sognavo di diventare una di loro,
03:08anche se in realtà il mio rapporto con la pallavolo era un po' contrariato, io ho sempre
03:12sognato di diventare una ballerina, quella che tu sai che poi in fondo sono diventata, ma i miei
03:17genitori spingevano tantissimo che io facessi questa fantomatica pallavolo, la facevamo in
03:22casa entrambe, entrambe le sorelle, tutto sommato è diventato poi uno sport che mi ha dato tantissimo,
03:27il team building, il gioco di squadra, l'energia di un gruppo che va verso un obiettivo e come
03:34dico sempre a me piacciono gli sport di gaming, che poi secondo me è la grande differenza rispetto
03:39agli sport di endurance, cioè gli sport di endurance sono sport che va per obiettivi
03:43individuali dove tu magari ti alleni mesi per raggiungere un traguardo e commentativamente
03:51parlando comunque nel raccontarlo questo a me dà un'adrenalina, un'emozione assolutamente unica,
03:57gli sport di gaming invece hanno una sfida continua sul campo, c'è l'adrenalina della
04:03squadra che va verso l'obiettivo, c'è i punti, il punteggio della partita, l'arrivare a una
04:08conclusione insieme punto dopo punto. Spiegaci allora questa evoluzione che hai avuto da atleta
04:15che sognava di fare anche la commentatrice a appunto diventare... che cosa è successo? Com'è
04:20che sei diventata? Quando è stata la tua prima esperienza col microfono in mano? Dario è una
04:25storia davvero molto curiosa perché anche lì nasce un po' da il caso che diventa poi la passione.
04:31Io venivo dalla radio dove mi occupavo di una trasmissione di calcio, facevo già radio da
04:37diversi anni e ricevetti la famosa chiamata di uno degli organizzatori che possiamo dirlo
04:42Michele Parpaiola che tutti conosciamo. Super Miki. Super Miki di Tri Evolution Team dicendomi
04:49Veronica ho un campionato italiano a Barberino di Mugello, l'aerolay che poi quella è una gara
04:55che ancora in essere e vorrei avere una voce femminile professionista che non viene dal
05:00nostro mondo ma che in realtà è una brava speaker però che non conosce la materia e ti affiancherò
05:07un altro amico nostro del teatro che è Stefano Spina. Io che di triathlon non conoscevo
05:12assolutamente nulla e racconto sempre l'aneddoto che guardai su wikipedia che cos'era il triathlon
05:18cioè io e il triathlon eravamo le cose più distanti che ci potessero essere nel mondo. Mi
05:24approcciai a questo primo evento completamente un po' inconsciente un po' inconsapevole e un
05:29po' curiosa di quello che avrei poi presentato, introdotto. C'era qualcosa che ti ha fatto quando
05:35sei andata su wikipedia e hai scoperto bene il triathlon? C'era qualcosa che ti ha affascinato
05:39da subito? Che cos'erano le tipicità, le caratteristiche del triathlon che ti sono saltate
05:44subito all'occhio? Era molto diverso dal mio modo di vedere lo sport proprio per questo gioco che
05:48ti dicevo gaming e endurance. In realtà mi affascinava questa completa capacità di affrontare
05:54tre sport differenti in una sola giornata, in una sola race e soprattutto la tenaccia con
06:02mi sembravano delle distanze anche perché lì parlavamo di un campionato di medio quindi
06:05comunque quasi la massima distanza, la penultima distanza tra le varie che noi presentiamo.
06:111.9, 20, 21 no? 1.9 di nuoto, 90 di bici, 21 di quadro. E una mezzanaratona per chiudere. Quindi mi sembrava quasi
06:18surreale che io avrei visto centinaia di uomini e di donne di varie età. Ecco l'altra cosa che mi
06:25colpì fu il fatto che mentre magari tu guardi una partita di pallavolo e l'età media degli atleti
06:30è più o meno a un range, possono andare dai 18 ai 40 anni, ma difficilmente vedi un settantenne
06:37piuttosto che un teenager fare la stessa partita. Lì invece in quello stesso giorno si sarebbero
06:42cimentate persone di tutte le età. A me affascinò tantissimo, arrivai molto emozionata, non ti nego,
06:49conobbi subito Stefano che era una persona molto competente, mi affidai molto alla sua
06:54conduzione e cercai di portare una novità che all'inizio non fu subito molto capita,
07:00quella di un'energia nuova, quella di un professionismo magari di conduzione a cui
07:05non erano abituate le persone del mondo del triathlon, quindi anche un po' più intrattenitivo.
07:09In realtà però finì quella gara con un'emozione, un'adrenalina che mi durò per giorni e dissi
07:18questo è il mio sport. Oh che bella questa cosa che ci hai raccontato. Subito, dalla prima gara
07:24ho proprio percepito la materia umana, l'energia vitale, il materiale umano da trasformare di
07:34quegli atleti, della finish line dove uno a uno noi lo facciamo costantemente, li incoraggiamo a
07:40non mollare, la zona cambio che in realtà è una delle mie parti preferite, devo svelartelo,
07:47perché nella zona cambio hai la calma apparente quando si svuota tra una disciplina e l'altra,
07:53ma è anche il massimo dell'energia vitale nel momento in cui le persone arrivano stremate dal
07:59nuoto, si devono togliere la muta e prendere la bike e partire nella seconda. Cioè io trovo che
08:04c'è tanta trasformazione in zona cambio e quindi io mi ricordo che Stefano mi mise molto in zona
08:09cambio e da quelle transenne mi sembrava di guardare un film. Non l'ho mai raccontato a
08:15nessuno, ho questa esclusiva di avere il mio primo racconto, perché poi è difficile anche,
08:21sai nel mondo del triathlon è un mondo un po' settoreale di nicchia dove tutti sono abbastanza
08:25esperti. Io in realtà mi sentivo tanto un pesce fuori d'acqua, ricordo ancora che alle prime dieci
08:29gare vengo con i tacchi e tutti mi prendevano in giro e mi dicevano ma che fa questa con la
08:34minigonna e i tacchi? Cioè è un po' un personaggio fuori dagli schemi anche di quel meccanismo e di
08:40quel mondo. Invece io dalla prima volta arrivai a casa e dissi non vedo l'ora di tornare sul campo
08:47e di ricondurre un altro triathlon e devo dire che così. Allora sicuramente abbiamo un sacco di gare
08:55da raccontare, non possiamo raccontarle tutte sennò facciamo dieci puntate, però di tutti
08:59questi anni di conduzione che adesso hai già come esperienza. Goppone, sbrillo. Ci sono delle storie
09:07in particolare, delle persone che hai conosciuto, delle situazioni che hai vissuto che ti hanno
09:12particolarmente emozionato? Allora Dario, intanto mi permetto di dirti che da quel mondo poi è partito
09:18un circolo virtuoso di tutti gli sport di endurance perché poi mi sono aperta alla mountain bike,
09:23all'enduro, al ciclismo, alle maratone. Cioè davvero è partito la bella vero nel mondo dell'endurance
09:29ma in maniera talmente spontanea e naturale che per me è come se ci fossi sempre stata. Non ho più
09:35sentito quell'imbarazzo, quell'impatto di dire oddio ma sarò la persona giusta perché tu sai
09:41bene che noi abbiamo una grossa responsabilità col microfono in mano, quello di rappresentare
09:46al meglio le persone che ci scelgono per dare voce ai loro eventi. Invece da subito mi sono sentita
09:53nel posto giusto, al momento giusto e per quanto invece riguarda le persone e le storie naturalmente
09:59altro che dieci puntate, l'almanacco delle belle persone. Però ecco un mondo se possiamo
10:05racchiuderlo come macro mondo che mi ha affascinato molto ed è stata una grandissima scoperta per me
10:09è stato tutto il mondo del paralimpismo. Wow. Quindi si aver lavorato, ho avuto la fortuna di
10:16presentare anche lì grazie al comitato italiano paralimpico dal campionato del mondo di calcio a
10:21cinque non vedenti a ovviamente tante tante gare sia a livello nazionale che internazionale del
10:27mondo di paratriathlon e posso dirti con grande consapevolezza che le storie più belle, le energie
10:36più belle, il magnetismo quello che veramente ti resta dentro per tanto tempo l'ho vissuto
10:43vedendo magari i ragazzi amputati. Ho anche avuto la fortuna di presentare le paralimpiede giovanili
10:50che sono tra l'altro un evento bellissimo sempre come le paralimpiede ogni quattro anni. Un anno
10:54sono state fatte in Italia a Genova, ho avuto l'onore di essere la voce di questi dieci giorni
11:00e lì ho visto addirittura ragazzini amputati non vedenti con tantissime disabilità sia intellettuali
11:08relazionali che in particolare fisiche mettersi in campo con il massimo della tenacia della gioia
11:15e ho avuto veramente un impatto con la relazione socio umana e lo sport secondo me di massimo
11:22livello. Entriamo un po' di più nel nostro lavoro ovvero che realmente come dicevi tu molto
11:29importante perché siamo la vetrina dell'organizzazione ma abbiamo anche il dovere
11:34e abbiamo la responsabilità di dare voce alle emozioni che vediamo negli occhi degli atleti
11:40che arrivano al traguardo e dobbiamo coinvolgere il pubblico. Siamo coinvolti però in tutto questo
11:45perché non siamo solo degli strumenti ovviamente quindi viene fuori anche la nostra emozione. È
11:51bello complicato oltre che bellissimo fare lo speaker. Cosa ne pensi? Allora anche lì io poi
11:56venivo da esperienze diverse perché io nasco proprio come presentatrice di eventi di piazza
12:01quindi presentavo sfilate di moda, presentazioni d'auto sempre che poi tutto fa brodo tutto fa
12:07esperienza e tutto fa gavetta. Poi sono approdata al mondo della radio per poi invece concentrare
12:11le mie energie principalmente anche se in realtà poi in realtà è tutto un pastiche di varie
12:16tipologie nel mondo dello sport. Negli anni ho un po' codificato quello che tu dici perché in realtà
12:24a volte ti fai la domanda di dire ma sono nella direzione giusta, sto conducendo nel modo giusto
12:30qual è? Io dico sempre che ogni speaker lascia un segno se non lo lascia qualcosa non va cioè nel
12:37suo operato e io mi sono chiesta per tanti anni qual era il mio e l'ho codificato in quattro
12:46e. Secondo me lo speaker dovrebbe possedere quattro e, se ne manca una o ce n'è o quelle
12:54quattro non sono belle solide c'è qualcosa che non sta. Dici dici sei curiosito. Allora l'idea è anche
13:03nominata tu in questi speech ma probabilmente senza averle proprio messe nero su bianco, la prima per me è
13:09l'energia. L'energia è quella che per me proprio muove il mondo muove muove le relazioni è un luogo
13:18dove lo speaker non è in grado perché lo speaker ha un doppio ruolo energeticamente parlando di
13:22governarla ma anche di trasformarla. Noi lo sai bene molte volte siamo su campi gara dove davvero
13:29devi prendere in mano la situazione e scuoterla e quindi la consapevolezza la sensibilità nella
13:37gestione energetica delle dinamiche che non sono solo quelle di gara perché noi non ci occupiamo
13:42solo di gare ci occupiamo di eventi. Certo. Questa è la grande poi differenza quindi l'energia muove
13:48il mondo ma davvero è fondamentale nel nostro lavoro. La seconda sono le emozioni che hai poi
13:53citato poco fa la capacità anche lì di leggerle di valorizzarle di emozionarci noi e di trasmetterle
14:02quindi lì è proprio una sorta di corsia bionivoca dove le emozioni devono traghettare nel modo
14:10corretto. La terza è una parola inglese ma che per tempo molto utilizzata anche in Italia ma
14:16in realtà secondo me calza molto bene che è engagement. Certo. C'è la capacità proprio di
14:21catturare il pubblico perché il pubblico è spesso sottovalutato negli eventi sportivi soprattutto in
14:30quelli di endurance. Io ho trovato io che venivo da eventi magari più dove il pubblico era più
14:35importante quasi degli atleti in realtà mi sono ritrovata ad un pubblico abbandonato mi sono
14:41ritrovata davanti un pubblico annoiato un pubblico a cui non veniva data a mio parere modesto
14:48la giusta considerazione. Che non partecipava. Non partecipava magari la moglie al bar col
14:56figliolo piccolo nel passeggino piuttosto che anche a livello parliamo anche a livello di tifo
15:00di cheering delle persone persone giustamente siccome dico siamo più spiaggiate sulle transenne
15:06particolarmente demotivate delle ore perché poi sappiamo che le gare di triathlon possono durare
15:11parecchio gli sprint no gli olimpici ma quando iniziamo a parlare di una gara di triathlon medio
15:18lì si comincia a parlare anche di 6-7 ore di finish line quindi queste finish line così lunghe
15:24dove magari all'inizio si arrivano tanti atleti ma poi arrivano allo spicciolata il pubblico
15:29eccogli a un ruolo secondo me va veramente preso per mano e sostenuto sostenuto e l'ultima è
15:36l'empatia. Lì è una dote che io ho affinato molto soprattutto quando si parlava di paralimpismo che
15:43è poi una dote tu mi insegni personale perché l'empatia di base difficilmente si impara neanche
15:49se fai master impari l'empatia cioè l'empatia è un indole è un talento però l'empatia applicata
15:56al nostro lavoro si può allenare affinare. E fa la differenza aggiungo io giusto? Sì perché anche
16:03lì io dico sempre ogni gara un milione di storie tu in questo sei molto brava una delle cose che
16:10io ammiro molto di te come speaker sì non te l'ho forse mai detto lo possiamo dire pubblicamente
16:15agli amici di bike channel perché tu hai la capacità di raccontare forse perché sei un
16:20giornalista storyteller ti piace molto questo aspetto e di cogliere la storia dietro l'atleta
16:29ed è molto bello perché comunque magari abbiamo amici in comune so gente che fa triathlon col
16:35parkinson piuttosto che magari con un lutto alle spalle fresco quindi noi siamo l'evento è veloce
16:44tu devi cercare di dare attenzione a tutto però spesso dietro quel traguardo c'è un significato
16:51molto più profondo per la persona che lo sta tagliando. Assolutamente noi vediamo chiaramente
16:56gli atleti che arrivano con loro pettorale al traguardo dietro quel pettorale c'è una persona
17:01che ha un suo vissuto che spesso e volentieri è un qualcosa che va condiviso e quando viene
17:06condiviso si crea quella magia. Esatto quindi l'empatia è la capacità magari di vedere non
17:13so anche il sorriso della bambina della figlia che 50 metri prima. Sto facendo emozionare è vero.
17:19Bello sono contenta. Da è vero perché poi anche noi ci vediamo molto spesso lo avremo anche spesso
17:25insieme però difficilmente abbiamo il tempo materiale di condividere e di ragionare sulle
17:31emozioni perché quando sei nell'evento sei tanto settato tanto concentrato il tempo a disposizione
17:37di free time è molto poco e fermarsi un attimo è anche io lo faccio spesso quando torno a casa
17:43superata il day off e la stanchezza che ci vuole per ricaricare le energie mi domando cosa ho
17:51portato a casa da quest'evento qual è il materiale umano che mi resterà dentro per sempre che magari
17:59è un abbraccio appunto il sorriso di una bambina in finish line che ti ha detto grazie perché gli
18:05hai chiamato il papà per nome piuttosto che appunto l'atleta che ti è venuta a dire io tre
18:10mesi fa ho fatto la chemio e te lo dice nell'orecchio e questo mi è capitato purtroppo più volte e mi
18:16ha aperto il cuore in quattro però magari tu in quel momento mi stai regalando un attimo di gioia.
18:22Magari l'atleta che arriva dopo e ti veda un'altra gara e ti dice tu mi hai accolto in quella gara
18:28io non me lo scordo più fai parte della mia vita. O che te lo scrivi su instagram dopo a volte torni
18:34a casa e le persone ti mandano un direct e ti dicono guarda grazie Veronica mi hai fatto stare
18:39tanto bene soprattutto perché mi hai valorizzato e io sai che magari un mese fa mi hanno diagnosticato
18:46un brutto mal. Quindi spesso ti capita che tu dici ma io non ho fatto niente di più di quello che
18:51avrei fatto per qualunque persona ma sai che per quella persona hai fatto tanto e questo è
18:56la bellezza di quello che possiamo riuscire a fare nel nostro mondo nel mondo del triathlon
19:02in particolare perché appunto abbiamo la possibilità di avere questo rapporto con gli
19:06atleti. Recentemente hai vissuto facciamo questa parentesi che non c'entra molto col triathlon ma
19:11c'entra con Baichal e c'entra anche con il San Felice. Saranno felici gli amici. Hai vissuto un'esperienza davvero
19:17bellissima al Tour de France con le tappe italiane ci racconti un po' cosa hai vissuto.
19:22È stata molto torta. Allora io sono stata speaker della carovana quindi la carovana commerciale che
19:28è diciamo il plotone di macchine che precede l'arrivo dei ciclisti. Io avevo un brand che mi
19:36ha scelto come voce quindi ero microfonata, avevo cinque car che diffondevano la mia voce e abbiamo
19:42fatto una media come nelle tappe di 200 e oltre chilometri al giorno anche a 90 all'ora. Fantastico.
19:49Devo dire che è stata un'esperienza estremamente strong e sai che bene Dario che ha detto da noi
19:55che l'esperienza è strong. Ne facciamo tante. Ironman in primis. Insomma entrambi siamo e siamo stati speaker
20:02di Ironman. Dirti io che è un'esperienza approvante. Allora è stata un'esperienza magica.
20:09Intanto a scoprire l'Italia. Partiamo da questo presupposto perché comunque in questi 200 chilometri al
20:13giorno si percorrono perché noi facevamo proprio lo stesso identico percorso dei ciclisti quindi
20:20in realtà passavi da paesini, dai nomi più improbabili come Cicogna, Godo, facciamo un
20:26po' di Gozzi, Pulci, paesini sconosciuti, frazioni, ma la vera vera magia è stato le persone, sono state
20:35le persone. Non avrei immaginato, ma non tanto i paesi organizzati lì, vabbè uno lo può immaginare,
20:41arriva il Tour de France, passa il Tour de France e c'è i vari comuni che fanno nella piazza
20:46l'entrettenimento, aspettano il passaggio, quindi in realtà tantissimo materiale umano da
20:52condividere, ma le persone sulla strada. Io ho credo incontrato qualche milione di persone in tre
21:01giorni, quattro giorni ed è stato splendido. Splendido vedere le piccole famiglie lato strada
21:07con il bar. Cioè ho visto dal barbecue a Chiaville mi lanciava una brioche, un pezzo di torta che non
21:12lo potevo prendere perché a 90 all'ora. Andava molto veloce la caravana, è stato veramente tosto
21:18anche resistere per me, perché ero imbragata, tipo hai presente i lavavetri di Dubai, quelli
21:23dell'edilizia acrobatica? E' più o meno l'imbragatura è questa. Bella esperienza. Devo dire che è stata
21:30provante, però a livello emotivo e umano meravigliosa. Comunque noi passavamo sulla stessa finish line,
21:37sulla stessa line up dei ciclisti, solo con qualche ora di anticipo e l'energia vitale a
21:43proposito di una delle nostre 4e che ho percepito in quei giorni non la dimenticavo mai. Bellissimo.
21:51Ascolta parlavi prima di famiglia e bisogna parlare della tua famiglia, vorrei parlare del
21:55tuo Andrea. Il pucci per tutti, lo salutiamo Andre. Com'è essere la compagna di un triatleta? Perché
22:04questo è anche un tema. Allora io l'ho conosciuto una volta che io già lavoravo, quindi in realtà
22:09non ho molto a che pensare alla Veronica che lavora, grazie al marito, no. L'ho conosciuta su un
22:15campo di gara, finito da cambio. Galliotta fu la zona cambio e allora è uno sport anche lì molto
22:24impegnativo anche a livello familiare. Certo, poi c'è la vostra pubblica anche. Mi troncano da casa
22:31gli amici, o meglio le mogli, mi scriveranno in directo per una ragione. Allora è molto impegnativo
22:36perché ovviamente allenandosi su tre sport, la mole di ore di allenamento che poi va a influire
22:43sulla gestione familiare è abbastanza consistente. Abbiamo comunque anche una bambina piccola che ha
22:49fatto le sue prime gare di triathlon quest'anno. Fantastico, evviva. Quindi ovviamente traviato dal padre, non potete
22:56dire niente. È bello perché è una famiglia, io dico sempre, questa famiglia si sta crescendo da sola. Perché tu immaginati io
23:01su un campo gara. Qualche volta Andrea sullo stesso campo gara, molte volte su un altro campo gara la
23:08figliola casualmente random o con lui con l'altro, quindi il margine di quanto è. Vabbè, però io anche
23:13gli dico sempre, il grande pregio che ha Frida è che si sa relazionare con gli adulti. Che bello. E a
23:20cinque anni ha una bella soft skill da avere perché comunque si trova spesso anche gestita
23:27o comunque coordinata da compagni di squadra, mogli dei compagni di Andrea. Quindi devo dirti che sta
23:33crescendo in una bella energia vitale. Anche perché poi mi aggiungo questa considerazione, usare lo
23:39strumento come sport, come strumento di crescita per i nostri figli, credo che faccia la differenza
23:44tutta la vita. Educazione, ecco l'esempio. Poi soprattutto per lei un altro aspetto che poi mi
23:50leggo è sempre quello del paralimpismo, del paratriathlon. Frida che va sulla carrozzina
23:55di Pieralberto e fanno le giratine insieme, piuttosto che Frida che mi chiede. Ti faccio
24:01questo esempio carino proprio di ieri live. Gli ho comprato Ermione di Harry Potter, la bambola,
24:07che ha perso la mano giocando e probabilmente se non avessi questo know-how non le avrei detto
24:13che gli costruiamo una mano bionica come beve Dio. Ok. E Frida contenta di avere una sagnola.
24:18Con questo penso sia anche il mio approccio di mamma perché non è più un problema ma è
24:27un'opportunità anche per i miei amici fisici. Ci piace un sacco. Vero. Qual è il tuo sogno
24:35nel cassetto come speaker di eventi di Endurance? C'è un evento in particolare che mi piacerebbe un
24:41giorno poter far parte della crew di quella gara lì? Allora mi hai fatto una domanda e qui non so
24:48rispondere. Intanto anch'io non so rispondere. Allora ti direi le Olimpiadi ma è banale nel
24:54senso che... Insomma banale. No, no, no. Permettevi di definire l'Italia. Cioè sarebbe quasi banale
25:02come risposta di ripresentare le Olimpiadi. Quella la mettiamo lì. Però ecco io credo che anche a
25:09volte l'evento più insospettabile ti può stupire. A me piace moltissimo, se proprio ti devo dare una
25:15caratteristica che a me piace tanto, presentare gli eventi con migliaia e migliaia e migliaia di
25:21persone. Cioè più sono grandi, più c'è energia, più l'adrenalina va in circolo. Ecco grandi e
25:31ben organizzati. Non lo so qual è il prossimo, però non mi pongo limiti. Vedi, Popolo Gelli Sport,
25:40mi piacciono molto i trail. Ultimamente, insomma in questi anni, ho presentato anche dei bellissimi
25:44trail running. Vi piacerebbe la Marte invece degli Onomiti. Ecco non pongo un limite sul tipo di
25:50sport, piuttosto che quella in realtà ti piacerebbe tantissimo il Skate from Alcatraz, perché è una
25:57gara talmente particolare. Sì ecco, il Norseman, ecco gare extreme. Proprio non so se resisto io,
26:05cioè se mi lasciano là sul cucuzzolo della montagna. Però ecco, so che tu hai fatto anche
26:10gare di quel, so che sorprende. Bisogna essere speaker extrema anche in quello, insomma. Però
26:16ecco, devo dirti che se ti devo dare due caratteristiche che mi danno, mi fanno salire
26:22l'adrenalina dalla punta dei piedi, sono la folla, cioè proprio il crowd, cioè tantissimo pubblico,
26:30tantissimo essere capace di moltiplicare quell'energia. Questo bisogna riconoscerlo
26:35assolutamente. E allora siamo in chiusura della nostra puntata. Io ringrazio la Bella Vero per
26:40essere stato con noi e per averci raccontato assolutamente il nostro mondo triathlon da
26:47un spioncino diverso, da un punto di vista diverso, assolutamente affascinante. Finisce qui
26:53dunque la nostra puntata di mondo triathlon. Ci vediamo ovviamente sulla prossima, sempre su
26:57Bacchannel, da Doceio Triamo, buon triathlon a tutti! Ciao amici!