• 2 mesi fa

Category

📺
TV
Trascrizione
00:00Buonasera e ben trovati ad una nuova edizione di TT Preview, come sempre si parla di attualità,
00:21questa sera lo facciamo parlando di giovani, di disagio e di quando il disagio arriva a
00:28sfociare in violenza e addirittura in criminalità, lo facciamo come consuetudine partendo dall'attualità
00:35e con diversi ospiti, questa sera abbiamo con noi Giuseppe Maiolo in studio, psicoterapeuta,
00:41docente dell'Università di Trento, buonasera e grazie di essere con noi e abbiamo in collegamento
00:46Skype Carolina Margani, avvocato, buonasera anche a lei.
00:51Buonasera a tutti e a tutti, buonasera.
00:54Come dicevamo siamo soliti partire dai fatti, dalla cronaca, dallo spunto di attualità e allora partiamo con un servizio
01:05nel quale ripercorriamo l'ultimo caso di cronaca su questo tema che abbiamo affrontato proprio in queste ultime edizioni
01:13nel nostro telegiornale anche, ovvero il fatto che sia stata fermata una gang di giovani e giovanissimi,
01:21sette persone sono state fermate per essere rese responsabili di episodi di violenza perpetrata
01:28ai anni di giovanissimi in Valtrompia e non solo, arrivando fino in città. Facciamo il punto.
01:36Hanno terrorizzato la bassa Valtrompia per mesi scorazzando tra Villa Carcina, Concesio e Gardone
01:41diversi episodi di spietata violenza ai danni di coetani, spesso minorenni, vittime di rapina, aggressioni e distorsioni.
01:48L'unico discorso è finito in manette il capo della gang, Yahava Sogne,
01:52diciannovenne residente a Villa Carcina originario del Burkina Faso, finito in carcere nonostante la giovane età
01:58perché ha spiegato il G, dotato di un significativo spessore criminale.
02:02Con lui nei guai altri sei ragazzi tra i 18 e i 22 anni, italiani e stranieri, uno ai domiciliari, gli altri con obbligo di firma.
02:10Mercoledì il capo della gang è stato ascoltato in prigione dal GIP nel corso del primo interrogatorio di garanzia.
02:16Dalle indagini coordinate dalla Procura di Brescia e affidate ai carabinieri di Gardone-Valtrompia
02:20emerge un quadro allarmante non solo dal punto di vista criminale ma soprattutto sociale
02:25per la giovane età di vittime e di carnefici.
02:28Finito in carcere il capo è smantellata la banda, è venuto meno anche il clima di terrore che lo stesso aveva instaurato
02:34e gli inquirenti ritengono che potrebbero esserci molti più casi e molte più vittime.
02:39Per gli inquirenti i sette giovani sono responsabili a vari titoli in concorso tra loro
02:44di rapina, estorsione, lesioni personali, porto di armi e oggetti, atti ad offendere.
02:51Allora ho l'impressione che i numeri siano in aumento nel senso
02:56ce ne stiamo occupando da diverso tempo, queste baby gang, ne avevamo parlato nei mesi scorsi
03:03anche il fenomeno era arrivato in città, addirittura nel Salotto Buono
03:07pensiamo agli episodi che erano avvenuti anche in Piazza Vittoria
03:12stanno aumentando e sembra che si stia abbassando sempre più l'età
03:18cioè la violenza che arriva a diventare pane quotidiano purtroppo per gruppi di giovanissimi.
03:25Sì, è una realtà che dobbiamo prendere in considerazione
03:29che è quella dell'aumento per tanti motivi
03:32non credo che sia collegato al fenomeno della micro criminalità o della criminalità giovanile
03:38ma è più secondo me connesso con il fatto che queste bande, quelle che noi chiamiamo bande
03:45o baby gang che hanno un'altra conformazione nei paesi dove sappiamo che queste funzionano
03:53come bande criminali, da noi sono organizzate sullo slancio magari di un momento
03:59che ad esempio si formano sul richiamo di un trovarsi insieme
04:08e fare delle cose strane, violente, aggredire eccetera
04:12e quindi sono improvvisate secondo me, non sono organizzate
04:18e questa può essere una prima spiegazione che però ci fa dire
04:23perché noi non riusciamo a contenere questo disagio che sta aumentando
04:28perché questo disagio si trasforma in violenza
04:31che cos'è che ci sfugge e io credo che ci sfugga per esempio l'attenzione ai giovani, ai minori
04:38Da parte del mondo adulto?
04:39Eh direi di sì, che dobbiamo chiamare in causa il mondo adulto
04:44della comunità che una volta si chiamava educante che non c'è più
04:48dobbiamo chiamare in causa i genitori, la famiglia
04:52ma non è che solo la famiglia sia responsabile
04:55io credo che la comunità educante sia fatta anche dai vicini di casa
04:59degli adulti che stanno attorno ai giovani, degli allenatori, degli insegnanti, degli educatori
05:05tutti questi guardano ma non si rendono conto di quello che stanno provando i giovani a mio avviso
05:13Avvocato chiedo a lei, spesso reati che si accompagnano
05:19cioè si passa dalla minaccia e come in un crescendo si arriva alle botte
05:27alla violenza, proprio anche quella fisica
05:31Sì, io intanto volevo fare i complimenti a chi è intervenuto prima di me
05:37perché tutto quello che ha detto è esattamente il tema fondamentale
05:42il tema centrale di questo fenomeno
05:45che non è un fenomeno allarmante perché se no come si continua a parlare
05:50è sempre soltanto alla pancia e non si cerca di risolvere invece i problemi
05:55c'è una crisi dell'agenzia educativa che è fatta appunto da tutto il contesto
06:00infatti nel vostro servizio di prima, introduttivo, si parlava di un quadro allarmante sociale
06:06c'è una facilità al ricorso della violenza nei rapporti interpersonali
06:16lo è per gli adulti, ha maggior ragione per questi giovani e queste giovani
06:21che sono stati esposti fin da bambini a situazioni violente o a situazioni di deprivazione
06:29e quando parlo di deprivazione è che non siamo riusciti a garantire loro
06:35il diritto allo studio, il diritto a sperare, il diritto a un'educazione sentimentale
06:45perché questi giovani spesso e volentieri in preda alle loro pulsioni
06:50non hanno la capacità di gestirle, non hanno la capacità di interleggerle
06:56e quando parliamo di band in realtà è il gruppo, il branco, magari da soli
07:02avrebbero più difficoltà a commettere alcuni tipi di reato
07:07nel momento in cui si ritrovano, è un po' la legge di natura nel banco
07:12si diventa un po' più, non vorrei dire coraggiosi perché è un aggettivo positivo
07:17però si riesce a trasgredire molto di più.
07:21L'ossessione è che siano ragazzi che quindi vengono da un contesto sociale
07:28problematico, comunque più difficoltoso?
07:32No, è intersezionale, cioè la possibilità, allora si può sbagliare
07:39e noi già questo, i nostri ragazzi e le nostre ragazze spesso e volentieri
07:44tendiamo a non insegnare il messaggio positivo del si può sbagliare
07:49quando si sbaglia si chiede scusa se è possibile e si ripara
07:55ecco perché bisogna andare in una direzione molto più decisa
08:00di giustizia riparativa che non è la giustizia punitiva
08:04direi che è intersezionale in tutti i contesti della società
08:10possono delinquere ragazze e ragazze che vengono da contesti di genitori sposati
08:16così come separati, classi più agiate, classi meno agiate, italiani,
08:22estracomunitari, io non farei un distinguo, parlerei proprio del momento
08:28oggi di com'è difficile essere giovani oggi.
08:33Qual è il ruolo dei social? In qualche modo ha aggravato sicuramente il fenomeno?
08:41sicuramente i social hanno appunto questa funzione di mettere insieme i giovani
08:50quindi di comunicare attraverso i social, cosa che non avviene più a livello personale
08:57e quindi con i social passano ovviamente tante comunicazioni distorte
09:03che sono anche quelle appunto di azioni violente, di azioni che tendono a disturbare
09:11ma di cui appunto il giovane non è consapevole che sarà quello che farà un reato
09:17è una partecipazione e sicuramente come diceva l'avvocato è il gruppo che funziona
09:23è il gruppo che dà all'individuo la possibilità di tirare fuori
09:30questo è sempre stato, anche io quando ero giovane andavo con il gruppo a suonare i campanelli delle case
09:36e mi sentivo forte, da solo non l'avrei mai fatto
09:40ecco oggi questo è dato appunto anche, viene data molta risonanza attraverso i canali
09:47appunto i social, tutta la rete
09:50che amplificano purtroppo anche il danno che subiscono però le vittime
09:55perché poi se i social vengono utilizzati anche per diffondere messaggi di un certo tipo
10:00assolutamente, i social sono importanti per creare questo tipo
10:06però è più importante il fatto che di fronte ai social noi che cosa stiamo facendo?
10:12ecco questo direi che è l'interrogativo che dobbiamo porre a tutti gli adulti
10:17quanto siamo in grado di dire quali sono le funzioni dei social
10:23quali sono i limiti, questo io credo che sia il primo passo da fare
10:28e ovviamente chiedere a chi è responsabile dei social di attrezzarsi
10:33adesso c'è un certo movimento attorno appunto a questo tema
10:38e quindi ci auguriamo che ci siano dei limiti che vengano dati già dai gestori dei social
10:44personalmente mi ha preoccupato il fatto che per molte sia difficile chiedere aiuto
10:50per molte vittime sia difficile chiedere aiuto, non si riesca forse appunto sicuramente
10:55per timore di ritorsioni o per le minacce subite però non si arriva a chiedere aiuto
11:01al genitore, all'insegnante, alle persone che invece dovrebbero essere le prime a venire in soccorso
11:07sì è verissimo questo ma questo accade a tutte le persone che subiscono atti di violenza
11:12persone che subiscono atti di violenza che siano minori, adulti, donne
11:18tendono a tenere per sé quello che hanno subito perché il meccanismo è quello di sentirsi anche colpevoli
11:26e di non avere più fiducia negli altri che possano essere d'aiuto
11:32i ragazzi che io incontro, i bambini che incontro nelle scuole primarie
11:37sono bambini appunto non ancora attrezzati come gli adolescenti
11:44ma di fronte alle azioni bulle del compagno tacciono e quando io chiedo perché
11:50loro dicono ma che cosa ci fa l'adulto e quindi la domanda ci fa capire quanta poca fiducia hanno
11:57nell'autorevolezza dell'adulto che dovrebbe essere in grado di proteggere i difetti
12:03e in tal senso l'adulto cosa può fare?
12:05deve aumentare di autorevolezza questo è il punto
12:10e quindi deve costruire una relazione, delle relazioni autorevoli
12:16da adulto a minore dove entro certi limiti ma deve essere in grado di porre dei confini
12:24l'autorevolezza è anche quella di dire fino a qui sì e non giustificare sempre le azioni
12:31quando noi diciamo è stata una bravata ovviamente stiamo dando al bambino, al ragazzino, all'adolescente
12:39l'autorità, l'autorizzazione a fare ancora di più
12:43minimizziamo quello che invece è qualcosa di grave
12:48avvocato il ruolo della pena ma soprattutto della rieducazione?
12:55il ruolo della pena è minimo secondo me e quello che è importante è proprio il processo rieducativo
13:06quando un minore entra nel circuito penale lo scopo è la fuoriuscita dal sistema penale
13:18il più velocemente possibile e in maniera efficace
13:22cioè la velocità della fuoriuscita dal sistema penale deve essere garantita da un sistema efficiente
13:31non si può fare quello che è stato fatto con il decreto caivano
13:37che va esattamente nella direzione opposta
13:41nel processo penale minorile esiste e era presente ancora prima che non per il processo
13:48diciamo così tribunale ordinario degli adulti l'istituto della messa alla prova
13:52che è un istituto molto importante perché prevede la sospensione del procedimento penale
13:58non significa lo sospendo e vado a fare altro ma in realtà comporta una rete e un lavoro sul minore
14:07è importante per cui se c'è l'abbandono scolastico i servizi sociali minorili supportano nella ripresa del percorso scolastico
14:18si chiede la partecipazione ad attività di volontariato
14:22si fa quello che in quel momento magari in famiglia per una serie di motivi più svariati
14:29non si è riusciti a garantire e basta pensare che nel decreto caivano per esempio
14:36hanno escluso la sospensione del procedimento commessa alla prova per i reati più gravi
14:41ma quando un reato, la gravità del reato dovrebbe portare a tutti noi una riflessione
14:48su quanto questo minore o questa minore ha necessità di supporto
14:53e invece gli è stata fatta questa operazione transciante
14:56avete bisogno di aiuto? Bene, ma voi che avete commesso dei reati più gravi non vi aiutiamo
15:00dovete andare a fare i processi
15:02per esempio un altro istituto importantissimo che mi piace ricordare è la mediazione penale minorile
15:10Mi ha anticipato, gliel'avrei chiesto, tra l'altro a Brescia so che è anche un buon modello
15:19è stata fortemente voluta, è un modello su base nazionale
15:24la mediazione penale minorile significa che chi ha subito il reato, la persona offesa
15:30e chi lo ha commesso, se accettano entrambi di fare questo percorso
15:34viene gestito attraverso due mediatori, uno per la persona offesa e uno per chi ha commesso il reato
15:40e se si arriva anche a un incontro, dove chiaramente ci vuole la disponibilità della persona offesa
15:47ci si racconta quello che è successo
15:52passo un esempio proprio più scolastico
15:55se tu mi ronchi un astuccio a scuola, tu mi rubi lo zainetto
15:59e poi dopo quando noi in mediazione penale minorile riusciamo a raccontare
16:04che quello zainetto non è solo uno zainetto ma me l'ha regalato mia nonna che è morta qualche mese prima
16:09e tu riesci a raccontare che l'hai fatto perché non ci stavi pensando
16:13non perché ce l'hai con la persona offesa in particolar modo
16:16si riescono anche a stemperare tante costruzioni e sovrastrutture
16:21che noi adulti mettiamo sulle spalle dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze
16:27ed è l'ottica della giustizia riparativa
16:32non si può dare una risposta all'emergenza educativa
16:37ampliando il novero delle figure di reato, inasprendo le pene
16:42sottraendosi alla responsabilità invece di creare, rafforzare la rete
16:49che ha bisogno di finanziamenti, che ha bisogno di personale preparato
16:53che ha bisogno di lavorare su cinque fascicoli e non su cinquecento
16:58per dare un aiuto completo e effettivo
17:02se posso e lo faccio, nella mia esperienza personale
17:07tutte le volte che c'è stata la possibilità di fare la mediazione penale minorile
17:12ha portato dei risultati incredibili dal punto di vista umano
17:16perché a me interessa l'umano e poi proprio per la crescita di queste ragazze e questi ragazzi
17:22così come la messa alla prova
17:25Ecco Maiolo, anche un genitore va in crisi di fronte a un fenomeno di questo tipo
17:32l'accompagnamento, se adesso si parlava di messa alla prova
17:36così tutto va di pari passo a quello che probabilmente deve essere l'accompagnamento di un contesto
17:41che probabilmente ha bisogno di ritrovare un equilibrio
17:45perché immagino che ritrovarsi ad accompagnare un figlio
17:50che si è reso responsabile di certi episodi non sia facile neanche per un genitore
17:55Assolutamente sì e credo che questa sia la strada anche per aiutare la famiglia
18:00a ricomporre un progetto educativo che probabilmente non si è avuto
18:11o è stato perso per diverse ragioni
18:14non è l'accusare la famiglia e basta
18:17però io dico che oltre a questo momento che è fondamentale di recupero
18:24e quindi di recupero del minore ma anche appunto del contesto in cui vive
18:28dovremmo pensare a progetti per aiuto alle famiglie nell'educazione
18:36perché oggi quello che manca è proprio un'educazione
18:39stiamo vivendo un tempo in cui il progetto educativo è poverissimo
18:44la comunicazione è poverissima e quindi dobbiamo cominciare da lì
18:49dobbiamo provare a vedere di ridurre queste situazioni
18:53e quindi creare occasioni di confronto anche al di fuori del contesto scolastico
18:57assolutamente, famiglia e scuola dovrebbero essere più in grado di cooperare
19:04di collaborare e questo è davvero urgente secondo me
19:09Quali sono i campanelli d'allarme da genitore a cui badare?
19:16Allora ce ne sono molti, non è che ce n'è uno solo e dice
19:20mi accende questa lampadina allora questo devo
19:23no ce ne sono tanti, credo che una delle cose che i genitori e gli adulti
19:27in genere dovrebbero imparare a fare è quello di osservare bene i loro figli
19:32i loro nipoti, i vicini per essere in grado di cogliere
19:38perché ci sono sempre delle avvisaglie, dei segnali, dei messaggi
19:44che ovviamente sono anche in codice molto spesso e quindi
19:49quello del comportamento soprattutto, un comportamento cambia
19:53quando un ragazzo progetta una strage sicuramente ha mandato dei segnali
20:00ma non sono stati percepiati
20:02I percorsi educativi a cui faceva riferimento forse vanno anche
20:05nella direzione di accompagnare le famiglie anche a capire quali sono
20:08Sì assolutamente
20:10Allora io ringrazio, ci sarebbe moltissimo da dire ma il tempo e tirano
20:14ringrazio innanzitutto l'ospite collegata via Skype
20:18ancora l'Avvocato Carolina Margani, grazie di essere stata con noi
20:22prima di salutarci però volevo far ricordare a lei un appuntamento
20:26a cui so che tiene molto relativo al Festival della Parola che inizia domani
20:29Sì esattamente perché il Festival della Parola nasce proprio con questo obiettivo
20:34quello di migliorare o comunque dare fiato alla comunità educante
20:41migliorare quindi il contesto sociale della comunità educante
20:44e a proposito di questo devo segnalare che nei nostri incontri
20:48domani appunto c'è questo incontro sul Teatro d'Ombre tenuto da Alberto Iona
20:52che è un regista e un musicista e che propone un momento di riflessione particolare
20:59ma ci saranno dei laboratori proprio per i ragazzi che faremo
21:03e dove si parlerà di costituzione, dove si affronterà il tema della legalità
21:09della società appunto civile, di quello che si può fare
21:14delle cose che possiamo fare e ci sarà poi anche la presenza di Gerardo Colombo
21:19che parlerà proprio di giustizia riparativa
21:22Ricordiamo solo telegraficamente l'appuntamento quindi domani
21:25Domani alle 20.30 a Villa Nuova sul Crisi, Sala Consiliare
21:29Perfetto, grazie Professor Maiolo anche a lei per essere stato con noi alla prossima
21:33Grazie a voi
21:34Io vi do l'appuntamento tra pochissimo con una nuova edizione del telegiornale di Teletutto
21:41puntuale alle 19.30, parleremo purtroppo in apertura di cronaca
21:45perché purtroppo si è registrato un nuovo incidente stradale
21:49che ha costato la vita ad un 66enne, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi a Sirmione
21:55e anche di una tragedia di cui vi avevamo dato conto una settimana fa
22:00una custode di una ditta di castenedolo che era rimasta schiacciata da un pesante cancello
22:06purtroppo la donna ha una settimana dal ricovero, è espirata
22:10Torneremo in via Montello perché è avvenuto un nuovo incendio
22:15questa mattina nella stessa palazzina dove già era scoppiato un rogo nei giorni scorsi
22:20ci sono 16 persone intossicate, per fortuna nessuna è grave
22:24e poi andremo anche a vedere la nuova sede dell'Università degli Studi di Brescia
22:29di via Portapile per concludere come sempre con lo sport, con il Brescia
22:34che sabato incontrerà la capolista Pisa ma c'è qualche emergenza per Maran
22:39Vi aspetto tra pochissimo
22:45Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org