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Trascrizione
00:00Buonasera, buon venerdì e ben ritrovati con il nostro appuntamento quotidiano col Tg Preview
00:17di Teletutto, che oggi chiude la settimana parlando di temi economici, perché parleremo
00:21di export, di dazi, di tensioni geopolitiche, delle sfide del mondo produttivo brecciano
00:27e non solo, lo facciamo con due ospiti, Franco Gussali Beretta, Presidente di Confindustria
00:31Brescia, buonasera Presidente. Buonasera a tutti, grazie. E con Pierluigi Cordua, Presidente
00:37di Confapi Brescia, buonasera Presidente Cordua. Buonasera. Per capire di cosa parliamo e per
00:43iniziare a prendere confidenza con alcuni dati, vediamo questo servizio della collega
00:48Litizia Filini.
00:49L'emorragia tedesca non si ferma. Nel 2022 hanno record dell'export bresciano. La nostra
00:57provincia aveva esportato in Germania beni per 4,5 miliardi di euro, diventati 3,8 nel
01:032023 e 3,4, vale a dire meno 10,3 per cento l'anno scorso. Se si guarda invece al mercato
01:10globale, l'economia bresciana nel 2024 si è comunque difesa bene. Le esportazioni hanno
01:15mantenuto una sostanziale tenuta in termini di valore, superando la cifra di 20,1 miliardi,
01:22meno 2,1 per cento rispetto al 2023. Merito anche della crescita del mercato statunitense,
01:28che si è rivelata per Brescia un ottimo contrappeso, anche se non sufficiente alla significativa
01:33crisi dello storico alleato tedesco. Tant'è che la diminuzione delle esportazioni nell'Unione
01:38Europea ha comunque segnato un meno 4 per cento. Tra i beni venduti all'estero si segnala
01:44il consistente calo dei prodotti della metallurgia, meno 8,2 per cento, che pesano circa un quinto
01:50di tutto l'export bresciano. In contrazione, le vendite di macchinari e apparecchiature,
01:55meno 3,8 per cento, che vale più del 23 per cento del flusso in uscita. In controtendenza,
02:01ma con pesi più modesti, i prodotti tessili, più 6,6 per cento, chimici e farmaceutici,
02:06più 6,1 per cento. Presidente Gusali Beretta, il dato che più fa eco è quello dell'export
02:16nei confronti della Germania. Ormai è sodato che nei confronti dei partner tedeschi, soprattutto
02:23anche per quanto riguarda l'automotive, è un periodo di grande passione. Assolutamente,
02:29la Germania è sempre stato il nostro partner più importante, sia perché aveva le grandi
02:36industrie del settore automotive, ma non solo, e perché era un po' il nostro faro di riferimento
02:43per la sua solidità e continuità. Quindi questo rallentamento è stato veramente drammatico,
02:52è stato ed è purtroppo. Adesso con le nuove elezioni abbiamo un minimo di speranza, però
02:58sappiamo che i cicli economici e i trend non si inverte la tendenza in qualche settimana
03:06o mese. L'altro partner importante sono gli Stati Uniti che, come è stato detto correttamente
03:14nel servizio, avevano segnato un trend positivo, però adesso con questa nuova politica minaccia
03:24dei dazi potrebbero essere veramente un ulteriore tassello negativo. Quindi dobbiamo essere
03:35assolutamente concentrati sull'Europa e cosa fare per rimanere competitivi e sperare che
03:46a livello europeo ci sia veramente uno stimolo in Europa per rifare, rilanciare i consumi
03:55europei. Sul tema Europa torneremo anche più tardi, ha parlato di minaccia dei dazi e prima
04:02anche dei dazi, una minaccia che però anche sui mercati abbiamo visto l'effetto di quanti
04:07centinaia di miliardi di dollari sono stati bruciati solo sui mercati finanziari, anche
04:12solo con l'annuncio dei dazi. Vado dal Presidente Cordu, anche per quanto riguarda il manifatturiero,
04:19le piccole e medie imprese, la flessione nei confronti della Germania è più che tangibile,
04:24anzi sta pesando molto. Assolutamente sì, la situazione è sostanzialmente
04:30la stessa, c'è una forte incertezza in questo momento sui mercati perché sono veramente tante
04:37le questioni aperte e quelle che si stanno aprendo. C'è il grande tema dell'automotive,
04:43evidentemente la flessione nella vendita delle macchine è penalizzata da un lato dal mercato,
04:50da un lato sicuramente da una situazione poco favorevole in termini di competitività dell'intera
04:59filiera e anche un quadro normativo che sicuramente non aiuta. E poi come dicevamo
05:06prima c'è Trump con quello che sta annunciando sui dazi che di fatto crea ulteriori instabilità e
05:16incertezza, quindi i nostri imprenditori e anche delle piccole e medie industrie fanno fatica ad
05:21orientarsi e quindi sviluppare quelle che possono essere delle strategie. Bisognerà capire adesso il
05:282 di aprile cosa succederà, quanto in definitiva la strategia di Trump sia economica e quanto
05:36viceversa sia politica. Dal nostro punto di vista, dal mio punto di vista è più una strategia
05:41politica che è proprio di correzione di asimmetrie di mercato che viceversa sarebbero le tipiche
05:50contromisure che si farebbero con i dazi. Prima di arrivare a parlare di America vi faccio la
05:55stessa domanda parlando invece di Europa e tornando sulla Germania. E' chiaro che fine
06:01sostanzialmente in questi anni tutta l'Europa si è affidata alla Germania da un punto di vista
06:08politico ma anche economico. Parto da lei Presidente Cordo chiedendole un parere spassionato
06:15se questa è stata effettivamente una scelta corretta dal punto di vista dei stati membri.
06:22La Germania aveva tutta una serie di fattori competitivi che si sono espressi negli ultimi
06:32anni in maniera significativa. Aveva un costo dell'energia molto bassa legata al gas che
06:40importava dalla Russia, aveva un mercato per quanto riguarda l'automotive molto florido con
06:47lo sbocco evidentemente cinese. Le condizioni sono drasticamente cambiate a livello geopolitico,
06:57la Germania è andata in crisi, il mercato dell'automotive è drasticamente cambiato.
07:03Lo sappiamo adesso che purtroppo il cuore pulsante dal punto di vista tecnologico si
07:10è spostato in Cina e quindi la locomotiva europea dal punto di vista industriale purtroppo
07:17ha perso. Ha perso e noi in termini di filiera altrettanto. Adesso c'è da dire che Trump ha
07:25aiutato i tedeschi sicuramente a eliminare dei vincoli di bilancio. Adesso sono previste delle
07:33manovre di circa 500 miliardi di infrastrutture spalmate in dieci anni, quindi 50 miliardi all'anno,
07:41quindi infrastrutture politiche economiche fatte dallo stesso Stato tedesco per cercare di far
07:51ripartire l'economia. Speriamo che questo possa a sua volta avere un influso anche positivo per il
07:58nostro territorio e per le nostre imprese. Presidente Gussaliberetta, la locomotiva d'Europa
08:03si è ingolfata a essersi affidati politicamente, economicamente, forse non ha pagato così tanto,
08:12però potrebbero esserci in questo momento anche degli spirali per altri paesi per prendere questo
08:16posto, forse anche per l'Italia. Assolutamente, io soprattutto penserei che dobbiamo smettere
08:24di affidarci da altri. La Germania ha le sue caratteristiche, gli Stati Uniti le sue. Ricordiamoci
08:34che l'Europa nella sua completezza è il mercato più importante del mondo e perché tutti stanno a
08:42guardare l'Europa? Per questa ragione e quindi cerchiamo di fare veramente l'Europa nel suo
08:52sistema e rilanciare una politica che non sia un boomerang per noi stessi, ma che sia invece un
09:02incentivo per far funzionare non la Germania o la Francia, tutta l'Europa che è il più grande bacino
09:12di consumatori con capacità manifatturiere eccezionali, sicuramente Italia, Germania,
09:20Francia, ma anche Spagna e altri paesi e quindi la soluzione è potremmo averla anche in casa,
09:31però dobbiamo riuscire a convincere chi ci governa in Europa che siamo veramente un asset
09:40fondamentale e quindi toglierci tutti quei vincoli che invece ci continuano a limitare e
09:47diventiamo terreno di frontiera per gli altri, quindi se facciamo un bel lavoro a livello
09:56europeo tutti insieme probabilmente la soluzione ce l'abbiamo in casa. Sul tema dei vincoli le
10:03chiedo allora subito quando ci parla di Green Deal quanto può invece affossare un'industria
10:11produttiva manifatturiera che vuole in qualche modo ripartire? Io non sono tra quelli che metto
10:18il Green Deal piuttosto che il Fit for 55 a processo immediatamente, è la metodologia che
10:28sono persi di vista i criteri sacrosanti per noi imprenditori. Prima di tutto va bene ragionare
10:37nel cambiamento per un miglioramento, tutti lo vogliamo e noi imprenditori abbiamo sviluppato
10:44le nostre aziende su questo concetto, però non può essere ideologico, deve essere pragmatico,
10:51quindi bisogna capire quali sono gli obiettivi che si vogliono intraprendere e lasciare da una
10:59parte l'innovazione che prende il sopravvento senza costringerlo solo in un angolo. I tempi
11:07di attuazione devono essere realisti, i finanziamenti tanto quanto perché se si vuole
11:13fare dei grossi cambiamenti bisogna fare un programma di finanziamenti e quindi in questa
11:20direzione l'Europa, per tornare al discorso di prima, potrebbe essere attrice di un grande
11:28cambiamento, ma su basi pratiche e pragmatiche, invece solo andare per ideologia dimostra che
11:38non si va da nessuna parte, dimenticandosi poi il tema principale, il mercato alla fine è quello
11:46che comanda e se non si segue quello che vuole il mercato non si ha riscontro, quindi il fallimento
11:55della transizione per quanto riguarda l'automotive è dato da tutta una serie di cause in testa,
12:03il mercato non risponde. Vedo che anche il Presidente Cordua annuisce quanto si parla di
12:08fallimento delle imposizioni sul mercato e questo vale anche per quanto riguarda le piccole e medie
12:15imprese, è sempre il mercato che comanda Presidente? Bisogna ricordarsi che le imprese
12:21che siano piccole, che siano medie o che siano grandi sono in primis dei player economici,
12:27quindi sostanzialmente devono essere messe nelle condizioni di poter stare sul mercato con prodotti
12:34competitivi, inserite in un sistema che le possa aiutare, perché ricordiamoci che molte delle
12:44nostre aziende del nostro territorio hanno comunque una vocazione all'export molto importante
12:49e le risorse per il green deal e per la digitalizzazione, i grandi temi, si fanno solo se
12:55si hanno i capitali e quindi i soldi, quindi la prima cosa bisogna ricordare sempre anche all'Unione
13:03Europea, alla Commissione, che le nostre imprese devono essere in grado di essere competitive a
13:10livello di mercato. Ci sono i grandi temi dell'energia, delle materie prime, della
13:16iperregolamentazione, vi faccio un esempio su tutti, ci sono gli Stati Uniti che hanno sviluppato la
13:23loro intelligenza artificiale, i Cinesi che a loro volta ne hanno sviluppata un'altra molto
13:29più economica, l'Europa è stata la prima a sviluppare la regolamentazione per l'intelligenza
13:35artificiale. Adesso la sto semplificando su un tema giusto per far capire, l'automotive è la stessa
13:41situazione, non può essere il legislatore a fornire le soluzioni tecnologiche, ma devono
13:48essere gli imprenditori, devono essere i tecnici degli imprenditori, cioè il legislatore può mettere
13:54l'obiettivo, quindi neutralità sì, però per raggiungimento di determinati obiettivi, ma nel
14:01sentiero della neutralità tecnologica, i nostri imprenditori piccoli, grandi che siano, con la
14:06loro creatività, con le loro risorse, devono poi trovare correttamente le soluzioni all'interno del
14:13mercato, se si va fuori dal mercato chiaramente si rischia di fare un flop complessivo, come
14:20purtroppo sta succedendo in alcuni ambiti. Un mercato delle esportazioni bresciane che nel
14:262024 segnava 1.577 milioni di euro nei confronti degli Stati Uniti, Stati Uniti che in questo
14:36momento rimangono una materia semi-oscura, con i chiari di luna del Presidente Trump e scopriamo
14:44il 2 di aprile cosa succederà, rimango da lei i cordua, perché in questa triangolazione poi
14:50bisognerà capire poi il ruolo che prenderà anche il mercato cinese. Allora, qui innanzitutto
14:59bisognerebbe, e non è facile, capire cosa sta facendo Trump, perché i dazi hanno un significato
15:09se servono per correggere delle situazioni ben precise, dumping oppure aiuti di Stato su determinati
15:19prodotti, ma quando sono fatti in maniera così trasversale, omnicomprensiva, senza tenere conto
15:27delle filiere, è chiaro che a questo punto mi viene più da pensare che lo scopo sia più di
15:32carattere politico che economico. Vediamo cosa è successo per esempio con i dazi Canada-Messico
15:39per il discorso sempre dell'automotive, dove non si è tenuto conto delle filiere, quindi dove una
15:46componente meccanica per la forte integrazione che c'è tra i tre Stati, dal punto di vista
15:52chiaramente della filiera, un pezzo faceva 3-4 volte il passaggio tra Stati Uniti, Canada e
16:00Messico, quindi se ogni volta ad ogni passaggio fosse stato aggiunto un 25 per cento di dazio,
16:06e chiaramente il primo a risentirne sarebbe lo stesso consumatore americano. Infatti c'è
16:10stata una clamorosa retromarcia. Adesso c'è un discorso con l'Europa, che inizialmente sta
16:19proponendo di creare una situazione di dazi simile a quelli nostri, cioè creare una situazione
16:28paritetica, ribilanciare i due dazi per aprire probabilmente quello che sarà un negoziato.
16:37Chiaramente ci sono dei cambi di paradigma importantissimi che si stanno verificando.
16:43Oggi tanti si stanno chiedendo gli Stati Uniti che ruolo avranno in futuro dal punto di vista
16:49economico, della difesa, saranno nostri partner o non lo saranno più tanto. Da questo punto di
16:55vista, concordo con il Presidente Beretta, l'Europa diventerà centrale. L'interlocuzione
17:02saprà fare potrà determinare dei vantaggi e degli svantaggi per le nostre imprese. Ci vuole
17:08necessariamente un cambio di marcia, non solo nelle politiche, ma anche nell'architettura
17:15del sistema europeo stesso. Le vostre consorciate quanto sono preoccupate
17:20della possibilità che si arrivi veramente ai dazi da parte dell'America?
17:24Le consorciate stanno facendo la loro analisi di come potremmo essere impattati. Però quello
17:38che sorprende molto è che negli Stati Uniti c'è grandissima incertezza, che è la cosa peggiore,
17:47perché è quello che noi imprenditori da sempre diciamo, lo diciamo spesso per la nostra Italia,
17:57ma in questo momento vale per tutto il mondo. Per noi imprenditori la stabilità è la cosa più
18:04importante e sicuramente negli Stati Uniti in questo momento non c'è chiarezza di cosa sarà
18:13la prossima decisione, nel bene o nel male, e questo crea incertezza e quindi cos'è il successivo
18:21l'incertezza? Il rallentamento dei consumi, che quindi è veramente preoccupante o nefasto per noi
18:31operatori economici di qualunque categoria, perché quando c'è incertezza, quindi non uno stimolo,
18:41anzi un rallentamento dei consumi, qualunque cosa tu vuoi fare a tua volta reagisci rallentando
18:49gli investimenti che quindi a catena, a cascata vanno nella direzione sbagliata.
18:57Siamo quasi in chiusura, le faccio un'ultima domanda al Presidente Gussali Beretta perché il 7 di aprile
19:04verrà disegnato il suo successore, quindi il suo mandato alla guida di Confindustria si avvicina
19:10al termine, il passaggio ufficiale poi sarà il 12 di giugno, le chiedo quali sono le sfide secondo lei
19:17che il suo successore insieme all'Industria Beresciana dovrà affrontare? Sicuramente le due
19:23colonne portanti dell'Industria Beresciana sono da una parte la Sidermetallurgia e dall'altra
19:30l'Automotive e purtroppo siamo in un momento che sia per la Sidermetallurgia che l'Automotive
19:40questa grande incertezza di molti fattori li mette a repentaglio, quindi il mio successore e la sua
19:50squadra penso che dovranno affrontare queste tematiche. Oltre a queste purtroppo ormai post
19:59Covid siamo abituati che ogni due anni salta fuori anche qualcosa di completamente inaspettato
20:07e quindi non assolutamente glielo auguro ma c'è sempre questo dubbio oramai che tra qualche
20:16mese, settimana, anno un terzo tsunami arriva e quindi come associazione di categoria ce ne
20:27dovremmo far carico e se ne dovranno far carico. E se ne dovranno far carico vi ricordiamo dal Covid
20:32alla guerra tra Russia e Ucraina ad arrivare poi ad oggi l'incertezza nei mercati americani. Io
20:38ringrazio Franco Cussa Liberetta presidente di Confindustria Brescia per essere stato con noi
20:42questa sera, grazie presidente. Grazie a voi. Ringrazio anche il presidente di Confapi Brescia
20:47Pierluigi Cordua per essere stato nostro ospite, grazie presidente. Grazie a voi e buonasera,
20:53buona continuazione. Il nostro preview di oggi termina qui, non l'informazione di Teletutto,
21:01fra qualche minuto il nostro telegiornale e come sempre vi aspettiamo lì, buona serata.