• l’altro ieri

Categoria

🥇
Sport
Trascrizione
00:00cari amici di Bike Channel benvenuti a questa nuova puntata di
00:29Mondo Triathlon. Io sono Dario D'Addonardone e con noi quest'oggi c'è Andrea Secchiero. Ciao
00:34Andrea, benvenuto. Ciao, buongiorno e grazie dell'invito. E allora abbiamo tante cose di cui
00:39parlare con il nostro Andrea, davvero un atleta esperto che ancora sta performando ad alti livelli,
00:44ma come al solito domanda rompighiaccio, Andrea, raccontaci qual è stato il tuo
00:50cammino da quando eri bambino nella scoperta degli sport. Allora diciamo che io come molti
00:56miei tra virgolette colleghi, amici e compagni d'avventura in questo mondo del triadò ho iniziato
01:03con una disciplina singola, io prevalentemente nasco come nuotatore, fino al 2003 ero solo
01:10nuotatore e poi per forza di cose, la poca voglia, i pochi risultati, la monotonia dell'allenarsi
01:18sempre solo in vasca ha fatto in me cambiare, volevo andare a giocare a pallone come fanno
01:24molti o proprio smettere o fare qualcos'altro. Io ho avuto la fortuna, dico in questo momento,
01:30di trovare un collega di mio padre, all'epoca era Daniele Bargellini. Il grande Barge. Esatto,
01:37allenatore storico della Friesland Team che ha visto un po' che ero un po' incerto su cosa fare
01:42nella mia vita sportiva e allora da lì mi ha invogliato appunto a provare questa multidisciplina
01:49che all'inizio vedevo in maniera un po' ostica perché nuotare e correre era una cosa che
01:53fondamentalmente sapevo fare, ma andare in bicicletta era una cosa che mi piaceva poco,
01:58era una cosa che solo mi piaceva per andare tra virgolette all'oratorio, al campo sportivo o
02:03uscire con gli amici finché sei ragazzino. Però perdonami, di solito per i nuotatori la
02:07corsa non è così facile, eppure invece tu ci dici che già comunque avevi una certa...
02:12Sì, diciamo che o con gli amici o con le gare studentesche o soprattutto con il fatto che mi
02:18piaceva giocare molto a palloni, io correvo come un forsennato, la corsa mi veniva facile,
02:24infatti fin dalle prime gare che appunto ho fatto molto bene il nuoto e la corsa,
02:30ovviamente la bicicletta è una cosa che non mi apparteneva, soprattutto perché la prima gara mi
02:34ricorderò ancora un campionato italiano a Battuda, Cadetti, quindi 2003, avevo partecipato a questa
02:42gara, mi ricorderò ancora con una bicicletta mountain bike, un po' sgarruppata come si può
02:46dire, tutta muccata, che era la classica bicicletta che davano in dotazione ai nuovi
02:53arrivi alla frisantime, siccome la frisantime aveva questo logo della mucca e quindi ovviamente
02:58era tutto muccato, sia dalla divisa e in questo caso anche la bicicletta. La mia prima gara è
03:03stata nel 2003, poi... Scusami, ti interrompo per una cosa, prima di cominciare questo percorso
03:10nel triathlon, tu sapevi qualcosa di questo sport? Lo conoscevi già? No, non sapevo assolutamente
03:15nulla, sapevo un po' che c'era appunto vicino a casa Cesate questa società, c'erano dei ragazzi
03:24che facevano triathlon, ma io fondamentalmente fino a quel momento lì ero solo un notatore e non mi
03:29era mai perso per la testa di andare a fare una disciplina di questo tipo, soprattutto al di fuori
03:35di un luogo chiuso, perché comunque stando tanto tempo in piscina avevo sempre focalizzato a
03:39guardare la linea sotto la vasca, però devo dire la verità che mi ha cambiato la vita, mi ha cambiato
03:46la vita, mi ha cambiato il modo di approcciarmi agli allenamenti, perché prima l'allenamento era
03:50soltanto un dopo scuola, andare non lo prendevo obiettivamente seriamente come ho cominciato a
03:57prenderlo già fin da ragazzino, quando mi sono approcciato alle prime gare nazionali e soprattutto
04:03alle prime gare internazionali, perché da lì in poi sono entrato nel giro della nazionale
04:08giovanile, perché per i risultati, per quel che stava avvenendo, per l'evoluzione che stavo cercando
04:15di avere con gli allenamenti, soprattutto nel mettere insieme le tre discipline, che non è
04:20semplice all'inizio, anzi è un'agonia molte volte, perché uno può dire corri anche forte da fresco,
04:26ma dopo la bici, dopo il nuoto è tutta un'altra cosa, e diciamo che da lì in poi sono diventato
04:34l'atleta a livello nazionale, a livello internazionale, ho cominciato a girare con la nazionale nel 2005,
04:41perché poi c'è stato un passaggio fondamentale, che dalla frisian team sono diventato un atleta
04:45del rotriatron, per motivi più che altro logistici, perché erano accesati, abitavo ad Arese, la scuola,
04:52gli orari, una cosa e l'altra, ho dovuto incastrare in questa maniera e mi sono trovato in questa
04:57sprint della realtà, che all'inizio era un po' titubante, perché la frisian team era una società ed
05:01era ancora una società molto buona a livello giovanile, e quindi per me avevo i miei coetanei,
05:07amici, compagni allenamenti che erano della mia età, invece mi sono trovato in questa realtà di amatori,
05:12che erano tutti per me dei fratelli maggiori, dei secondi padri, amici e sicuramente dei buoni
05:18ottimi consiglieri, che dal 2005 al 2010 sono stati per me una seconda famiglia, che mi hanno
05:24messo molte volte anche sulla retta via, come si dice quando magari c'è anche qualche momento
05:30di smarrimento. Poi dal 2010 al 2021 sono stato un triatleta professionista delle Fiamme Oro,
05:36di gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, e lì ho girato prettamente il mondo grazie
05:42alla federazione, grazie all'Afitri, grazie alle Fiamme Oro che mi hanno permesso di fare
05:46professionista, e dal 2021 in poi, fino a oggi, come potete vedere, sono ritornato a Rotriatron,
05:52dando la mia esperienza, la mia voglia ancora di fare, di creare comunque gruppo, sia sul gruppo
05:58degli amatori e anche un po' ogni tanto qualche consiglio al gruppo Kids, che adesso, grazie al
06:02nuovo presidente Massimiliano Gennaro e a tutto l'entourage dei vari coach e soprattutto sempre
06:10al consiglio che è composto da amatori appassionati, volenterosi e sempre a disposti a dare aiuto,
06:17stiamo cercando di creare questa squadra che più o meno adesso siamo sui 50 amatori e una
06:23quindicina dei ragazzini, che non è semplice gestire ai giorni d'oggi. Insomma il nostro
06:27Andrea ci ha raccontato vent'anni e più di Triatron in pochi minuti, adesso però andiamo a
06:32vedere un pochettino più nel dettaglio, perché innanzitutto la cosa che vorrei sottolineare è
06:37che tu hai cominciato comunque da molto giovane, non da giovanissimo, ma già avevi 14-15 anni
06:42quando hai fatto le prime gare? Io la prima gara di Triatron l'ho fatta nel 2003, quindi avevo 15
06:48anni, perché io sono dell'88. A differenza, posso dire che a differenza di quello che si sta
06:52creando adesso, adesso si stanno creando proprio dei veri triatletti dall'inizio. Invece noi eravamo
06:58dei ex nuotatori, ex podisti, ex ciclisti e quindi eravamo tutti da una disciplina singola,
07:05ovviamente una delle tre. Adesso la cosa che si sta cercando di fare, sicuramente grazie alla
07:11federazione, grazie alle società che comunque combattono ogni giorno, perché non è semplice,
07:16fin da ragazzini creare dei veri propri triatletti, dalle categorie kids che partono dai minicucci
07:22dai 6-7 anni, fino alle categorie juniors che sono dai 18-19 anni, per poi entrare nel mondo
07:28tra virgolette ed it o dei grandi, come volevamo dire, con la categoria under 23, dai 20-23 anni.
07:33Diciamo che adesso fortunatamente stiamo entrando in quella mentalità che dobbiamo far crescere
07:40i ragazzini, i ragazzini, i bambini, i bambini, dei triatletti. Quindi la monodisciplina, siamo
07:46cambiati come fanno, secondo me, già da molti anni, molti più anni, gli altri paesi dell'Unione
07:52Europea o anche paesi degli Stati Uniti. Possiamo vedere quelle grandi realtà che noi ci speriamo,
07:58come Australia, Nuova Zelanda, ma anche nello stesso piccolo, Francia, Germania, Spagna,
08:03paesi che sono con noi confinanti, che avevano già da anni acquisito questa tipologia di strategia.
08:10Per quanto ti riguarda il triatlo, lo sappiamo, è comunque uno sport impegnativo per quando si è
08:15ragazzi, poi magari si pensa anche al gruppo, al divertimento. Per te non è mai stata una
08:20difficoltà il doverti dedicare, poi sei entrato subito nel giro delle nazionali,
08:24quindi anche ad allenamenti davvero molto impegnativi, a gare che magari sin da quando
08:29eri ragazzo incominciavano a essere molto… ti chiedevano un grande sforzo, una grande concentrazione.
08:35Non è mai stato un problema per te, ragazzo, giovane, che magari aveva voglia anche comunque
08:39di viversi la sua adolescenza? Molte volte io andavo, uscivo con gli amici, ero uno di quelli
08:47che ero in casa prima, molte volte non uscivo, molte volte andavo a fare le gare, quindi stavo
08:53via il sabato o la domenica, poi parlavi con certi ragazzi e ti dicevano che te lo fa fare.
08:57Poi alla fin della FIA, dopo anni che l'ho rivisti, mi hanno detto, eh, però vedi, tu hai insistito,
09:02tu hai avuto la voglia, il coraggio di farlo e, tra virgolette, sei arrivato e hai avuto una
09:08carriera da professionista che comunque ti ha fatto, nel limite possibile, conoscere
09:13nell'ambiente, comunque sei riconosciuto per quel che hai fatto e ancora stai facendo. Quindi,
09:17diciamo che tutti i sacrifici che ho fatto secondo me non sono stati in vani. Poi, soprattutto,
09:21dal momento in cui sono entrato nel gruppo sportivo Fiammola della Polizia di Stato,
09:24ed ero a tutti gli effetti un professionista, ed ero pagato per far quello, alla fine mi
09:29poteva pesare anche la giornata di allenamento, ma, obiettivamente, era diventato il mio lavoro.
09:32Chiaro.
09:32Quindi, alla fine, sì, ti pesava fino a un certo punto, ma poi se tu una cosa la fai,
09:37perché ti piace, hai una passione, anche rinunciare al venerdì sera o al sabato sera,
09:41uscire con gli amici, sai che tu in gara devi performare. Quindi tu sai che sei tutta la
09:46settimana, tutto il mese, preparato per quella gara e poi vai a sprecare tutto il lavoro fatto
09:50per farti un'uscita che, magari, può essere anche solo tornare a tardi, arrivi alla gara,
09:55che comunque non sei al cento per cento, alla fine manda a tallare tutto quello che hai fatto.
09:59Chiaro. Da quella prima gara nel 2005, qual'è stato? 2003, scusami. Qual'è stato poi il momento
10:07in cui ti sei reso conto, evidentemente poi anche con le convocazioni per le nazionali,
10:12ma qual'è stato? C'è stata una gara in cui hai detto, cavoli, qui realmente posso fare
10:17qualcosa di importante? E come vivevi sin da ragazzo anche l'aspetto agonistico? Evidentemente
10:22era uno a cui piaceva mettere il pettorale.
10:24Guarda, io dalla seconda gara che ho fatto capito che potevo essere uno che poteva dire la sua in
10:29questo sport, perché come ti dicevo nel 2003 ho fatto questa prima gara a battuta, che ero uscito
10:34dal nuoto, mi ricordo insieme a Giulio Molinari, un altro ragazzo come me. Un altro pezzo di storia
10:39del nostro sport. Esatto, siamo usciti primo io e lui, soltanto che lui era già un oro dato nella
10:44disciplina, aveva la bicicletta da corsa e mi era sfrecciato a fianco al tripo della velocità. Io
10:48con la mountain bike arrancavo e quindi quella gara lì mi ricordo che l'avevo portata a termine,
10:53mi ricordo che ero arrivato tra la decima e la ventesima posizione. Poi tipo due settimane dopo,
10:58tre settimane dopo mi avevano dato in prestito una bicicletta da corsa e avevo fatto sempre una
11:03stessa gara del circuito nord-est, mi sembra, in Valle d'Aosta, Villeneuve. In quella gara lì ero
11:08piazzato secondo, battendo gente che era arrivata molto più avanti al campionato italiano semplicemente
11:13con la bicicletta da corsa. Ovviamente le distanze erano 200 di nuoto, 6 chilometri in bici e 1500
11:19metri di corsa e già in una gara così, con salite e discese, ma mi è bastato prendere in mano la
11:24bicicletta da corsa la gara mi era cambiata, anche a livello prestativo era cambiata molto il mio
11:30risultato finale. Quindi da quel momento in poi non dico che le difficoltà sono state poche,
11:34perché comunque incominciare ad andare in bici da zero non è semplice, infatti ancora adesso anche
11:39in ultimi anni da professionista era sempre un po' la mia disciplina, la mia parte dolente
11:45diciamo delle tre discipline, però da lì ho detto se investo il tempo, ho voglia, voglio arrivare,
11:50vedo che qua comunque posso piazzarmi bene, posso dirla mia, può diventare realmente una mia
11:58passione, ma che potrà diventare il mio lavoro come è diventato. E com'è arrivata poi invece
12:02l'opportunità di entrare in un gruppo militare che evidentemente ti dà una consapevolezza diversa
12:09anche di tutto quello che puoi fare e raggiungere? Allora diciamo che dal momento in cui incominci a
12:14girare, a essere nel giro della nazionale, la prima convocazione l'ho avuta nel 2005 campionato
12:20europeo youth dal vecchio ECT università nazionale, il vecchio si chiamava, si chiama tuttora Attilio
12:28Boni, che era lui che gestiva le convocazioni. Io nel 2005 ero già rotriatro e ho avuto questa
12:35prima convocazione. Da quel momento in cui tu arrivi e bazzichi nel giro della nazionale è
12:41ovvio che i gruppi sportivi militari guardano, osservano, cominciano un po' a guardare quello,
12:47quel ragazzo, quella ragazza, le caratteristiche di quel ragazzo, che cosa potrà dare, se è già
12:53arrivato perché già da ragazzino gli allenatori l'hanno spremuto tanto o se è uno che ha ancora
12:58tanti margini di miglioramento. Io fondamentalmente sono stato in ballo un po' più rispetto agli altri,
13:04perché c'è stato qualcuno che ha avuto la chiamata subito dopo la categoria juniores. Nonostante io
13:08da juniores mi ricordo ancora il primo anno juniores, ho fatto ottavo al campionato del
13:11mondo nel 2006 a Losanna e quell'anno lì mi ricordo che avevo battuto paradossalmente anche
13:16uno dei più forti tredetti al mondo fino all'anno scorso, Vincent Luis, il francese,
13:20che lui è arrivato 10°-11°. Quel campionato del mondo l'aveva vinto Alistair Brownlee,
13:24che è lui il mio coetaneo. C'era tanta gente forte. Un po' di miti. Esatto, però non ero
13:31riuscito ad entrare per tante situazioni, soprattutto a livello di palmarès. Fondamentalmente a un certo
13:38punto vedono i tuoi risultati, vedono le tue caratteristiche, vedono le tue possibilità di
13:42margine di miglioramento e fondamentalmente quando esce un concorso, che è comunque un
13:46concorso statale, tu mandi il tuo curriculum, poi vai a fare le visite mediche, psicologiche,
13:51test attitudinali, quello che c'è, li passi e dopo c'è una classifica con i tuoi risultati
13:57dell'anno inerente, del concorso e anche l'anno precedente. Il discorso è che alla fine più o
14:04meno tu sai se sei il primo, il secondo, il terzo rispetto ai tuoi coetanei che magari devono
14:09entrare. Quindi ho provato due o tre volte e alla fine sono entrato nel gruppo sportivo
14:13delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, che adesso tuttora è il mio lavoro, perché quando
14:19sono uscito nel 2021-2022 adesso sono diventato un vero poliziotto e lavoro proprio per
14:25l'amministrazione. Ecco, questa possibilità di lavorare nel gruppo sportivo Fiamme Oro come
14:30triatleta professionista che plasta dato alla tua carriera, che cosa riconosci in questo?
14:35Sicuramente da dato una stabilità, non una ricerca di sponsor continui o una ricerca di
14:42gare per tra virgolette raccimolare qualche soldo, perché parliamoci chiaro, se sei un
14:46campione a livello internazionale, come in tutti gli sport, i soldi che girano sono tanti.
14:52Ovvio non parliamo di cifre esorbitanti come può essere il calcio, il tennis o altri sport,
14:56però comunque le cifre sono alte. E' ovvio che se sei un atleta di interesse nazionale e
15:02di interesse internazionale, ma comunque nelle gare ti piazzi e non le vinci, comunque devi
15:07fare anche i conti su quello che puoi portare a casa. Sicuramente quello che ti dà è una
15:14tranquillità a livello economico e anche una prospettiva di vita dopo l'attività d'atleta,
15:18che è quello di cui secondo me non è che uno vuole essere il classico italiano che
15:22pensa solo tra virgolette come per scherzare al posto fisso come dicono molti, però quella
15:27cosa lì è una cosa che ti dà sicurezza e ti dà anche un po' di tranquillità, che quella lì
15:32quando tu sei atleta, che già le cose molte volte non ti girano bene, infortuni, la gara che non va,
15:38quello che va più forte, la forma non arriva, quello comunque ti dà tanta tranquillità e tanta
15:42sicurezza in più rispetto a che non avercela. Ascolta, raccontaci la prima volta che hai
15:47indossato il body della nazionale, da ragazzo evidentemente, ancora nelle attività giovanili,
15:52che emozione è stata e in che occasione è stato, te lo ricordi? Sì, come stavo dicendo prima,
15:56avevamo fatto il campionato europeo Utah staffetta, si parteva praticamente una alla
16:02volta e il cambio eravamo in tre ed è stato nel 2005 ad Aleksandropolis, praticamente in Grecia,
16:09questo piccolo paesino al confine con la Turchia, se non sbaglio, e io partecipavo con la squadra B,
16:17mi ricordo all'epoca. Che significato ha avuto per te mettere quel body? Quella gara lì per me è
16:22stato tra virgolette un trampolino di lancio, perché comunque a prescindere che avevo fatto un
16:27paio di ritiri con la nazionale, ma essere entrato proprio nel giro della nazionale e
16:32essermi confrontato a livello internazionale con atleti di altre nazioni, mi ha dato un
16:38trampolino di lancio sia a livello fisico in quel momento, ma anche mentale, perché mi ha detto che
16:45se sono qua vuol dire che posso fare qualcosa e quella roba lì è stata una cosa che mi ha fatto
16:49partire più motivato di prima per poter arrivare e raggiungere gli obiettivi che ho avuto o anche
16:55la voglia di fare, che non guasta mai. Andrea stiamo parlando ovviamente delle distanze corte,
17:01delle distanze che poi per gli atleti elite danno i punti di qualifica anche per arrivare alle
17:07olimpiadi, di un mondo assolutamente particolare, completamente diverso da quello del long distance,
17:12di cui magari poi accenniamo anche qualcosa, che ti ha appartenuto per tanti anni e sappiamo un
17:17mondo in cui in pochi secondi, in pochi decimi di seconda a volte, una transizione che può andare
17:22più o meno bene, un'uscita, una scia che si prende o si perde, può completamente cambiare la gara.
17:28Tu da questo punto di vista come hai gestito la tua carriera, nel senso che è veramente uno sport
17:33tra virgolette anche a volte crudele, nel senso che in pochi secondi puoi andare in fumo mesi
17:38anche di lavoro, di dedizione per un evento? Sì, allora come dicevi te, io essendo stato del
17:44giudice nazionale ho provato due volte, in realtà una la qualifica per le olimpiadi, quella di Rio
17:512016, che sono stato alla riserva insieme a Luca Facchinetti, in quell'anno lì erano andati Fabiana
17:57e Uccellari. In quegli anni lì viaggiavamo tanto, si lavorava tanto, ci si allenava tanto insieme,
18:04avevamo sempre il trolley, lo zaino e la bicicletta addosso ed eravamo in giro per
18:10qualsiasi tipo di città, qualsiasi tipo di aeroporto, per appunto acciuffare la qualifica
18:14ai punti fondamentali per la nazione, per avere la seconda o la terza slot. Quelle gare lì sono
18:19delle gare, come dicevi te, crudele, perché molte volte ti stai in atto benissimo, stavi bene, però
18:26magari in quella transizione in autobici non ti si infila la scarpetta, ti cade l'elastico, parti e
18:32ti cade la scarpetta o parti e ti cade la catena e perdi realmente cinque secondi e tu ti dici,
18:39ma vabbè cinque secondi, cinque secondi tu hai perso la gara, perché in cinque secondi magari tu
18:43eri nella parte finale o nella pancia del gruppo del nuoto, in 5-10 secondi quando partono non
18:50guardano in faccia a nessuno, partono e vanno e cercano di emanare il più possibile per portare
18:54via la fuga subito e magari tu quel poco che hai guadagnato rispetto al gruppo dietro,
18:59che magari un gruppo che è uscito a 15-20 secondi, un gruppo che tu sai che devi assolutamente non
19:04averli attaccati perché è gente che ti può tra virgolette rubare punti preziosi o gente che può
19:09andare in bici forte e corre più forte di te, se tu stavi nel gruppo davanti sicuramente quelli
19:14rischiavano di non averceli, anche scendere con 30-40 secondi di vantaggio sicuramente era il
19:18grasso che colava per una gara di genere, invece magari avendo perso davanti il gruppo davanti ti
19:23sei ritrovato da sola ad aspettare quelli dietro che poi erano molto più forti di te o te la
19:29giocavi e quindi hai perso quel vantaggio che hai avuto nel nuoto, stessa cosa quando scendi
19:35dalla bici, quando scendi dalla bici molte volte la gente scende dalla bici, mette giù la bici e
19:39magari si rilassa, invece non ti devi rilassare minimamente perché mettere la scarpa che non
19:44tienta la soletta, perdi anche tre secondi, perdi quello che va di corsa e magari quello che doveva
19:49stare insieme a te. Io mi ricordo che ho fatto una gara di Coppa del Mondo a Kozumer che sono
19:54arrivato dodicesimo, io sono arrivato dodicesimo a dieci secondi dal primo, aveva vinto Richard
19:59Murray un triathlon sprint, io ho fatto dodicesimo una gara in un contesto spettacolare quando
20:05notavi i pesciolini come se fossi in una barriera corallina o un acquario a cielo aperto, mi ricordo
20:12quella gara lì che io avevo preso 12 secondi, 10 secondi dal primo che era Richard Murray che aveva
20:17vinto e io sono arrivato dodicesimo ed eravamo scesi in 50-60 tutti insieme, per farti capire
20:23attaccati a me ne avevo due che hanno fatto lo stesso tempo, quindi chi non fa queste gare non
20:28può capire, nel senso adesso tutti io non voglio sminuire il circuito aero, perché sono tutti dei
20:33fenomeni secondo me, ma queste gare qua sono proprio gare che quando parti, se così dall'inizio alla
20:38fine, sbagli di mezzo secondo e rischi veramente che la gara da che poteva andarti bene ti va
20:45male perché non acciuffi il gruppo, le persone con cui devi stare. Qual era la tua distanza preferita
20:50tra sprint e olimpico? Sprint, la mia distanza tra virgolette preferita era
20:57quella dove riuscivo a esprimermi meglio, anche se però la distanza dell'olimpico era la distanza
21:02olimpica, anche se negli ultimi anni poi c'è subentrata la mixer relay, che è la staffetta, che
21:07poteva essere anche una distanza che nelle mie corde, che la staffetta che era la metà.
21:13Mi apri mille porte, ho mille domande ancora da farti, perché vorrei chiederti cosa pensi anche di quello
21:18che sta succedendo nel triathlon attuale, cioè nel triathlon diciamo con distanze corte si stanno
21:24aprendo anche nuove possibilità come super tri, addirittura anche in indoor, come il fatto di
21:31mischiare anche le varie discipline o come dicevi tu la staffetta mista che oramai è diventata
21:37consolidata, c'è già due olimpiadi che vengono assegnate le medaglie anche appunto dei giochi, è un'evoluzione
21:45che ti piace, questa che rende più fruibile anche per il pubblico, per chi non è così tecnico,
21:50un aspetto spettacolare del nostro sport o sei un romantico legato? Ma allora se devo dirla mia,
21:57questi nuovi tipi di gare, questi nuovi, queste mix relay che stanno
22:04creando negli ultimi anni, queste triathlon indoor secondo me fanno solo bene al nostro sport, perché
22:09comunque stanno aprendo, stanno facendo una bella immagine, sono delle vetrine che possono essere
22:16comunque non guasta per i sponsor, per la televisione, e poi sono molto più,
22:26secondo me ti appassionano anche di più, perché tu sei sempre lì, la gara, una gara di 10 12 minuti,
22:32è brutto da dire, ma se tu guardi un aerome è una gara infinita, guardare 10 ore di gara,
22:398 ore di gara, 7 ore di gara, è tanto, quindi fondamentalmente anche nell'ultimo periodo che
22:45io facevo le coppe del mondo e le prove di VTS, ormai le gare erano sempre più sulla distanza sprint,
22:49nonostante la distanza olimpica, era appunto la distanza olimpica 1540-10, per farti fare le gare
22:56un po' più spettacolari per il pubblico, una gara come a Hamburgo, che in bici, se non ricordo male,
23:01erano 7 giri o 6 giri da 3 km, 3,5 km, con la gente lì che si accalcava per vedere i passaggi
23:09della bici, per renderla molto più spettacolare e molto più anche appetibile agli sponsor,
23:15soprattutto alle televisioni, per farla vedere, una gara di 50-55 minuti, che tu dici,
23:19sia una gara corta, però per noi che la facevamo era una gara che fin dall'inizio era così,
23:22e rischiavi veramente che se ti andava male qualcosa, rischiavi di essere doppiato e ti
23:26finiva la gara, capito? E quindi io dico benvenga a queste distanze, sono delle distanze che secondo
23:32me fanno anche bene, perché fanno subentrare anche i giovani, tanto prima in questo mondo
23:36internazionale, quindi sì, sicuramente secondo me è un'evoluzione in tutto, sponsor, televisioni,
23:44merchandising, appassionati che lo guardano, perché comunque, ripeto, le distanze lunghe,
23:49mezze armi e armi, sono delle belle gare, la gente che le fa sono dei campioni e si fanno
23:53tanto tanto tanto, come si dice, il mazzo per arrivare a quei livelli, però magari a livello
23:59anche dei media non sono più così tanto appetibili, questi format evidentemente stanno
24:05dando qualcosa in più, che stanno cercando di fare entrare anche nuovi sponsor, nuove televisioni
24:11appunto nell'entourage del triatlo. Tra poco ti faccio una domanda che riguarda anche il passaggio
24:16che spesso si ha negli atleti, hai citato prima uno tra tutti, un grande Vincent Luis, che appunto
24:22dalla distanza corta, per tanti anni è stato un assoluto campionissimo su questa distanza con
24:27titoli mondiali anche vinti, alla media distanza adesso, hai già fatto vedere di che cosa è capace,
24:34e quindi sembra per tanti un'evoluzione normale, per te non lo è, lo dicevamo prima a microfoni
24:39spenti, ci spiegherei questo, però vorrei prima che ci raccontate di alcune gare mitiche,
24:43cioè di Hamburgo, di Cozumele, quali sono state per te i momenti più belli che hai vissuto da
24:49triatleta professionista, la gara che ti ricordi più o le gare che ti sono rimaste più nel cuore?
24:55Ma allora diciamo che tutte le gare di Coppa del Mondo, prove di VTS che ho fatto, sono tutte
25:00gare che comunque nel loro piccolo, anche se sono andate bene o anche se sono andate male,
25:03mi sono rimaste tutte perché sono state delle esperienze indimenticate. Hai girato tantissimo?
25:08Ho girato tantissimo, come una trottola, quello senza domanda, ma per forza di cose,
25:11perché o sei un campione campione e quindi come i primi dieci al mondo che sai che fai quelle gare
25:17mirate e ti piazze e quindi i tuoi punti sono quelli che riuscirei a prendere e quindi la
25:21qualifica la riesci a prendere senza grossi problemi. Diciamo che io mi sono trovato un
25:25punto che ero il terzo, dovevamo giocarci il terzo posto che poi purtroppo non siamo
25:29riusciti a qualificarci e quindi dovevamo andare in giro continuamente, perché se non andavamo noi,
25:35andavano le nazioni nostre avversarie che ci avrebbero tra virgolette portato via i punti
25:39preziosi. Quel che dire, a me il Triatoma ha cambiato la vita, la federazione mi ha supportato
25:46fin capotuto e come tanti altri atleti giovani, meno giovani, abbiamo avuto questa possibilità
25:50e questa fortuna. L'ultime due esperienze a livello internazionale che ho fatto che mi sono
25:54tra virgolette rimasti, perché le ultime due ho fatto grazie alla federazione, grazie al tecnico
25:59Andrà Gabba del multisport, ho fatto i campionati del mondo, i campionati europei assoluti di
26:04Aquatron, che sono state le ultime due gare con cui ho indossato il body alla nazionale a livello
26:08assoluto, in cui mi sono piazzato quinto al campionato del mondo a Pontevedra nel 2019 e
26:17nello stesso anno mi sono piazzato secondo al campionato europeo assoluto di Aquatron in
26:22Romania a Targomures e mi sono piazzato secondo. Quindi quelle sono le ultime due gare che ricordo
26:31con tanto piacere, perché le ultime due gare ho indossato il body alla nazionale. Poi tante gare,
26:37tanti triathlon, tanti sprint, tante gare a squadre e tanti collegiali con la nazionale in
26:43Italia e soprattutto all'estero, che comunque rimarranno sempre i miei ricordi. E tra i miti
26:47dello sport e del nostro sport che hai incontrato Alistair è il numero uno assoluto. Qual è il tuo
26:52preferito? Sì, secondo me Alistair Braulio è sempre stato una mina vagante, perché era un
26:58campione sulla carta che poteva vincere tutte le gare, ma molte volte era lui che si faceva fuori
27:03da solo. Era uno di quelli che fin dall'inizio voleva dominare la gara, voleva gestirla. Infatti
27:08molte volte lui è andato anche fuori fase per non saper gestire o andare oltre i suoi limiti,
27:14però sicuramente lui era... quando lo vedevi alle prime gare sembrava veramente uno scricciolo,
27:20un bambino, ma poi quando era in gara era devastante. Se conti che da Juniores,
27:24da primo anno Under-23 nel 2008 per tre quarti di gara ha tirato lui la corsa quando ha vinto
27:32Jan Frodeno e lui poi alla fine è saltato l'ultimo giro ed è arrivato dodicesimo. Poi nel 2012-2016
27:39ha vinto l'Olimpia di Scioltezza. Ascolta, battuta un po' di provocazione anche, ma vedremo mai
27:45il nostro Andrea Secchiero alla finish line di un Ironman? Mai dire mai? Mai dire mai, però io mi
27:53sono fermato da professionista con la distanza a mezzo Ironman. Ho fatto tre mezzi Ironman,
27:58il primo a Darona, una gara vicino a casa, il secondo a Borghegnazia e il terzo ancora a Darona,
28:03e comunque mi rendevo conto che bisognava prepararla. Sì, diciamo che con la distanza
28:08olimpica hai la preparazione di fare un mezzo Ironman. È un po' come il discorso con la
28:13preparazione di un 10.000, puoi preparare una mezza maratona o finirla, ma mi rendo conto che
28:17per fare un Ironman è tutto un altro sport, quindi ci vorrebbe veramente tanto tanto tempo
28:22e tanta tanta voglia. Non so, magari per una scommessa da bar magari si può fare tutto.
28:27Vedremo di fare una scommessa con il nostro Andrea. Allora, domanda finale che riguarda
28:32quello che continui a fare, ad amare con così tanta passione. Che cosa rappresenta per te il
28:38triatron in questo momento della tua vita, dopo che hai vissuto un'intera vita da atleta
28:43professionista, però continui a vivere intensamente questa triplice? Allora,
28:47io forse andando controcorrente a molti miei amici, colleghi, compagni di nazionale o compagni
28:53di squadra sono di quelli che non hanno mollato i campi gara, molte volte anche arrivando e dicendo
28:58chi me lo fa fare. Però mi sono reso conto che comunque è una cosa che mi piace ancora molto,
29:02ho ancora voglia di fare, voglia di allenarmi. Ovvio non è più come prima, passando dalle 30-40
29:08ore a settimana di allenamento quando facevamo i collegiali, adesso a raccimolare quelle 10-12
29:13ore a settimana di allenamento tra famiglia, lavoro, non è semplice, lo posso assicurare.
29:18Però la mia voglia di fare è soprattutto per la voglia di trasmettere, in questo momento io sono
29:22tecnico del rotriatrono e atleta del rotriatrono, soprattutto a quelli che alleno. Poi sinceramente
29:28è una cosa che auguro a tutti, perché se tu trovi nella tua ex lavoro, tra virgolette, la passione di
29:34continuare a fare senza avere un peso e comunque tutte le mattine svegliando e dicendo oggi voglio
29:40fare quello, oggi voglio fare quest'altra cosa, parlo di allenamenti, è una cosa che vuol dire
29:44che tu fino a ieri l'hai fatta bene e ti è rimasta addosso ed è una cosa che ti ha fatto bene e ti
29:49fa stare ancora bene. Grande, allora noi auguriamo ai nostri amici neofiti del triatron che vogliono
29:54cominciare ad incontrare il coach Andrea Secchiero. Grazie Andrea per questa bellissima chiacchierata.
29:59Finisce qui la puntata di Mondo Triatron, vi aspettiamo per la prossima sempre su Bike Channel,
30:03da Doceio Triamo, buon triatron a tutti. Ciao amici.