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LifestyleTrascrizione
00:00:00Una nuova puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta, ci aspetta. Torneremo a
00:00:04parlare di violenza di genere in occasione di un ciclo di seminari
00:00:09promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia con il dottor
00:00:14Andrea Giostra, psicologo, criminologo e saggista.
00:00:19Osserveremo la realtà del carcere visto da dentro con il dottor Enrico Sbriglia,
00:00:24penitenziarista e garante dei diritti della persona della regione Friuli-Venezia-Giulia.
00:00:30Insieme a Stefano Solimeo e Massimo De Luigi conosceremo una nuova
00:00:34applicazione di baratto digitale per frenare iperproduzione e consumismo.
00:00:39E da ultimo in compagnia della giornalista e autrice Assunta Gorbo
00:00:43faremo un viaggio alla scoperta del potere della gratitudine.
00:00:46Tutto questo ci aspetta ovviamente insieme alle nostre rubriche subito dopo la sigla.
00:00:54Ben ritrovati alla nuova puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta.
00:01:20In apertura parliamo di un ciclo di seminari che si terrà a partire dal
00:01:24prossimo 7 febbraio fino all'11 di aprile, promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica
00:01:30di Sicilia e dal titolo Violenza di genere, definizione, incidenza del fenomeno,
00:01:36norme, strumenti di prevenzione e a tutela delle vittime.
00:01:39Il ciclo di eventi sarà aperto dal preside e professor Don Vito in Pellizzeri e diretto
00:01:45dal dottor Andrea Giostra, esperto in criminologia e coautore del saggio
00:01:50femminicidio e narcisismo patologico, che abbiamo in collegamento.
00:01:53Andrea buongiorno, ben trovato.
00:01:54Buongiorno Francesca, grazie per l'invito e buongiorno a tutti i tuoi telespettatori.
00:02:00Grazie, grazie a te per averlo accettato, a nome mio della redazione.
00:02:04Come sai io parlo spesso di violenza di genere, di violenza in generale e chiaramente di genere
00:02:12perché i fatti di Gronaca ci danno dei numeri, ahimè a discapito delle donne, ma ricordo
00:02:16sempre che bisogna parlare di violenza a tutto tondo, anche quando le vittime sono degli
00:02:21uomini perché è la violenza contro la persona.
00:02:24Dottor Giostra, allora, è fondamentale una visione interdisciplinare, io immagino, l'ho
00:02:32visto anche dalla Locandina, poi chiedo alla regia magari di mandarla anche in sovraimpressione
00:02:36gentilmente per capire l'entità del problema.
00:02:39Anche voi, dall'alto della vostra esperienza clinica e non solo, avete riscontrato che
00:02:44bisogna lavorare in team per cercare di fronteggiare un fenomeno come questo, grazie regia.
00:02:49Allora, il problema qual è quello che noi abbiamo riscontrato, che purtroppo molto spesso
00:02:57si dà una cattiva informazione, quindi si danno delle informazioni proprio sbagliate
00:03:02che non aiutano le persone a trovare un modo per uscire fuori da certi meccanismi, oppure
00:03:10l'altro problema, diciamo, secondo me grave è che c'è una informazione settoriale, ossia
00:03:16si parla solo dell'aspetto psicologico, oppure si parla solo dell'aspetto giuridico, oppure
00:03:21si parla solo dell'aspetto dell'accoglienza. Allora, quello che noi abbiamo cercato di
00:03:25fare, sia con il saggio, che è quello che tu citavi prima, che è questo, Femminicidi
00:03:30e narcisismo patologico, che è un libro, lo voglio precisare, lo dico sempre, che si
00:03:34legge e si scarica gratuitamente dal momento in cui l'abbiamo pubblicato, sia col ciclo
00:03:39di seminari che abbiamo organizzato con la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia,
00:03:44nella quale io sono il direttore dell'ufficio sviluppo e progettazione, quindi insieme
00:03:48al preside, a tutta l'equipe, abbiamo proprio pensato, ed è una cosa abbastanza nuova per
00:03:54un ente legato alla Chiesa, quale appunto la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia,
00:03:59di affrontare il problema da tutte le prospettive, quindi dall'aspetto psicodinamico, psicopatologico,
00:04:05razionale, dall'aspetto giuridico, quindi ci sono 5 avvocati che tratteranno il fenomeno
00:04:11da tutti i punti di vista, quindi dal punto di vista penale, dal punto di vista civile,
00:04:15dal punto di vista della separazione, dal punto di vista dei risarcimento di danni e
00:04:19tutta questa cosa che curano gli avvocati, sia soprattutto, questa è una cosa che ancora
00:04:24è stata fatta proprio in Italia e in altre esperienze di questo tipo, dal punto di vista
00:04:29della magistratura, quindi della giustizia, quindi ci saranno 4 magistrati, ognuno dei
00:04:35quali affronterà il problema dalla sua prospettiva istituzionale, quindi c'è un magistrato inquirente,
00:04:41un magistrato giudicante, un magistrato che fa parte del Tribunale di Sorveglianza di
00:04:47Palermo e quindi che cosa succede poi a queste persone quando vengono condannate e che cosa
00:04:53si fa nel momento in cui vengono recluse in carcere, quindi tutto quello che si fa appunto
00:04:58per cercare di curarle, di riabilitarle, di far comprendere quello che hanno fatto e poi
00:05:04c'è un altro magistrato che insieme ad un avvocato penalista che è il Presidente della
00:05:09Camera Penale di Termini Merese, racconteranno come all'interno di un processo avviene il
00:05:16dibattimento, l'accusa e la difesa, quali sono gli indizi, quali sono le prove, come
00:05:21vengono raccolte, come vengono debattute, come funziona un incidente probatorio e quindi
00:05:26questa è un'altra parte importantissima, poi c'è tutta la parte dell'accoglienza alle
00:05:31case di rifugio che verrà spiegata e c'è un'altra parte molto interessante che riguarda
00:05:38le storie di alcune di queste donne che sono state vittime e ne sono uscite e poi un ultimo
00:05:44pezzo che riguarda l'aspetto sociologico, perché oggi il problema va affrontato anche
00:05:49dal punto di vista sociologico. Assolutamente, è un problema estremamente complesso di dinamiche
00:05:55che si vengono a distaurare e quindi sarebbe monco se non facessimo un approccio così
00:06:02a 360 gradi, perché poi nel momento in cui si è vittime oppure si è carnefici, ma quindi
00:06:08probabilmente vittime di determinati comportamenti di cui uno non si rende conto e che non riesce
00:06:16ad intervenire prima di aver commesso purtroppo un atto del genere, si deve avere una rete
00:06:23intorno che ci permetta di capire quali sono i meccanismi, sia da parte della vittima
00:06:32sia da parte di colui che in qualche modo è incappato in atti di violenza commettendoli.
00:06:38Andrea hai citato e qui ci volevo dedicare proprio un momento a questo, la presenza di
00:06:46testimonianze dirette, che ruolo avranno queste persone che verranno a raccontarsi nel corso
00:06:52di questo ciclo di seminari? Queste sono quattro donne, tre di queste donne sono coautrici del
00:06:59saggio perché in questo saggio che abbiamo scritto c'è tutta questa parte che ho raccontato
00:07:04che viene poi ripetuta nel ciclo di seminari, ma ci sono anche 12 donne che raccontano le loro
00:07:08storie, quali vittime di narcisisti patologici che però hanno avuto la fortuna e la forza di
00:07:15uscirne fuori. Allora queste donne racconteranno tutto quello che è stato il loro processo
00:07:20all'interno di queste relazioni perché c'è la fase che poi viene realizzata dell'incontro,
00:07:27dell'innamoramento, poi c'è la fase della cattura come viene definita nel saggio in cui questi
00:07:33soggetti hanno l'unico obiettivo che hanno queste persone di catturarla, quella prete,
00:07:38la cattura avviene attraverso l'innamoramento, quindi queste donne cadono in questa trappola,
00:07:43pensano di avere il principe azzurro dal quale si sono innamorati, invece si accorgono nel momento
00:07:48in cui si sono perdutamente innamorate che non è affatto un principe azzurro, ma è un ragno
00:07:54assassino della tele dell'imbuto come viene raccontato utilizzando la metafora nel saggio,
00:08:00quindi colui che invece la denigrerà, la ucciderà, la mortificherà, la offenderà,
00:08:06la rinchiuderà in casa e quindi queste quattro donne racconteranno quattro storie parallele
00:08:11in cui appunto verrà raccontato ai partecipanti al seminario come avviene la prima fase
00:08:16dell'innamoramento, come avviene poi la seconda fase in cui capiscono di essere prigionieri di
00:08:21questa relazione, come avviene la fase della mortificazione e nel loro caso come sono riuscite
00:08:27a liberarsi ad uscire da fuori questa relazione, quindi l'esempio di queste donne può essere anche
00:08:33un modo per molte donne che magari vivono questa relazione e non sanno come uscirne,
00:08:38per capire che ci sono state donne che sono riuscite ad uscirne, perché chiaramente questo
00:08:42è un elemento importantissimo, perché adesso pochi giorni fa abbiamo fatto una pagina facebook
00:08:48dedicata al saggio e siamo già in tre giorni, quattro giorni, abbiamo avuto più di mille
00:08:53attesioni e abbiamo ricevuto tantissime donne, proprio alcune che mi chiedono proprio di parlare,
00:08:58di confrontarsi rispetto a questo problema per capire come, dice, voglio uscire, mi rendo
00:09:03conto di avere una dipendenza affettiva, mi ha scritto qualcuno di queste donne, e voglio capire
00:09:07come uscirne, perché questo è un altro problema importantissimo, perché da un lato c'è la capacità
00:09:13razionale di capire che ci si trova all'interno di un problema molto difficile da superare,
00:09:19ma poi non c'è quella forza emotiva, quella forza psicologica che riesce a far sì che queste donne
00:09:25si liberano di questi uomini e quindi riescano ad uscire fuori da questa relazione che sono per
00:09:31loro molto dolorosa. Molto dolorosa e purtroppo a volte finisce anche con una fine che è tutt'altro
00:09:39che lieta, ed è per questo che ne parlo anche io tanto in trasmissione, perché ogni volta mi
00:09:45sembra di non parlarne mai abbastanza, ma si spera sempre di aggiungere un piccolo mattoncino,
00:09:50affinché le donne non si sentano sole e tutte le vittime di violenza, appunto ribadisco,
00:09:57perché non voglio fare una discriminazione all'interno di un problema così enorme,
00:10:03e sapere che ci sono anche dei nomi validi a cui poter fare riferimento in caso si incominci
00:10:10ad avere qualche campanello d'allarme, oppure essere sensibilizzate a aprire gli occhi affinché
00:10:17si vadano a percepire, a scorgere quei campanelli d'allarme che dicevi tu tante volte,
00:10:22sì razionalmente, ma poi la leva psicologica, quella emotiva, quella personale e interiore,
00:10:27non va di pari passo. Andrea, nel vostro libro, appunto lo ripeto, il titolo è Femminicidio e
00:10:35narcisismo patologico, comunque torna questa parola, narcisismo accompagnata dall'aggettivo
00:10:41patologico, quindi mi sembra di capire che una correlazione al narcisismo ci sia sostanzialmente
00:10:46sempre in questi episodi, è così o no? Sicuramente per quello che riguarda la
00:10:51nostra cultura, quella cosiddetta occidentale o giudaica o cristiana, che è fatta di alcuni
00:10:57valori, sicuramente la maggior parte di queste donne che cadono in questa trappola sono vittime
00:11:03di cosiddette persone che soffrono di questo disturbo di personalità, cosiddetto narcisismo
00:11:10patologico, così come è definito dal DSM V, il DSM V è il manuale che viene utilizzato in
00:11:16psichiatria e in psicologia clinica per definire ed è riconosciuto a livello internazionale che
00:11:21definisce tutte le patologie psichiatriche, tutti gli disturbi di personalità. Allora,
00:11:26questi soggetti sicuramente sono delle persone che hanno un modo di relazionarsi con le loro vittime,
00:11:32indipendentemente dal sesso, come dicevi correttamente tu all'inizio, perché non è
00:11:36che sono sempre gli uomini carnefici e le donne sono vittime, ci sono tantissimi casi di donne
00:11:43narcisiste patologiche le cui vittime sono degli uomini, o anche nelle relazioni omosessuali per
00:11:50così dire, non è importanza il genere o l'inclinazione sessuale, l'importanza è la
00:11:57relazione tra due persone, la relazione amorosa in questo caso e la relazione sentimentale. Allora,
00:12:02quando incontro queste persone che soffrono di questo disturbo, sicuramente la relazione finirà
00:12:09male, non è detto chiaramente perché fortunatamente i casi in cui poi viene agito la violenza fisica o
00:12:17addirittura l'omicidio, e poi nel caso di specie viene chiamato femminicidio, quando la vittima è
00:12:24una donna all'interno di una relazione amorosa o familiare, sono molto pochi rispetto al numero
00:12:30di persone che soffrono all'interno di queste relazioni. Quello che facciamo noi è dare degli
00:12:37elementi molto semplici e concreti, anziché parlare genericamente di tutte queste forme
00:12:45ideologizzate, che poi non danno nulla di concreto alla donna, il maschilismo, il macismo,
00:12:56insomma tutte queste cose che poi in realtà non servono, perché una donna che soffre di questo
00:13:01problema tu dici ok facciamo la marcia contro il macismo, contro tutte queste forme ideologizzate
00:13:11che vengono diffuse, contro il patriarcato, non serve alla donna che soffre di questo
00:13:17problema queste cose per risolverlo veramente, quella è una questione che c'è sicuramente che è
00:13:23una questione politica e culturale che va risolta nei prossimi, come è già stato fatto la 68 info,
00:13:30ma che ha necessità di molto tempo. Le persone che vivono queste relazioni devono capire cosa
00:13:34devono fare, in che situazione si trovano, come devono essere aiutate, quali sono i segni per
00:13:39comprendere che all'interno di quella relazione hanno di fronte un soggetto che sicuramente non
00:13:44le ama, sicuramente non gliene frega niente delle loro persone e che ha l'unico obiettivo
00:13:49di distruggerle. Allora questa è quello che facciamo noi, dare un'informazione corretta,
00:13:54degli elementi molto semplici perché la persona, la donna in questo caso, possa essere aiutata.
00:13:59Chiarissimo, un'ultima domanda proprio così di servizio e di utilità per poter partecipare
00:14:08anche chi è a distanza a questo ciclo di seminari, com'è l'accesso?
00:14:12Allora l'accesso è molto semplice perché giustamente come correttamente ha detto tu si
00:14:18può partecipare sia in presenza a Palermo, presso la sede della Facoltà Teologica,
00:14:22sia online e quindi bisogna andare sul sito della Pontificia Facoltà Teologico di Sicilia,
00:14:29lì c'è tutta l'indicazione per come iscriversi, quindi si può fare per e-mail o fare una
00:14:34telefonata alla segreteria della Pontificia Facoltà Teologico di Sicilia, è molto semplice
00:14:40partecipare, verranno date poi le credenziali per partecipare online a tutti i dieci incontri.
00:14:45Perfetto, ve lo ricordo dal 7 febbraio fino all'11 aprile appunto si vanno ad articolare
00:14:51questi dieci momenti. Dottor Giostra, Andrea, per me grazie per essere stato il nostro ospite,
00:14:58grazie anche per tutta la parte operativa che state mettendo in cantiere, che portate avanti,
00:15:03grazie davvero. Grazie a te Francesca, alla tua trasmissione, a tutta l'equipi di lavoro
00:15:09che ti segue, grazie. Grazie, grazie al dottor Andrea Giostra, rimanete con noi perché arriva
00:15:14la nostra Costanza Maranago nel suo piccolo quotidiano poetico, ascoltiamola insieme.
00:15:22Benvenuti nel nostro piccolo quotidiano poetico, oggi parleremo di un poeta francese il cui nome
00:15:36è René Char e gli nasce nel 1907 sull'Ile, sulla Sorga. La Sorga è la sorgente di Fontaine
00:15:46d'Evanclus, dove il nostro poeta Francesco Petrarca aveva incontrato nel 1327 la sua amata
00:15:56Laura. René Char è l'ultimo di quattro fratelli e trascorre l'infanzia nelle campagne avignonesi.
00:16:04Suo padre, Emil, era un commerciante e anche sindaco della città. Morì quando René aveva
00:16:12solo dieci anni. Dopo la perdita del padre, la famiglia si troverà in ristrettezze economiche,
00:16:18tanto da portare la svendita all'asta della tenuta. René, dopo gli studi all'École des
00:16:25commerces di Marseilla, comincerà a pubblicare le sue prime raccolte poetiche. Nel 1929 entrerà
00:16:33a far parte del movimento surrealista. René parteciperà al saccheggio del bar Maldorora
00:16:40di Parigi. Questo episodio stigmatizza la sua natura, caratterizzata da azione e violenza. Era
00:16:48un uomo alto e possente, la cui costituzione fisica sugellava la sua forza interiore. Nel
00:16:561942 René aderisce all'Armée Secrète con il nome di Alexandra, diventando uno dei protagonisti
00:17:05della resistenza francese contro il nazifascismo. René si distaccherà poi dal movimento surrealista
00:17:12tra il 1933 e il 1934. René Char era amico della principessa Marguerite Catani, che era la
00:17:22fondatrice della rivista Botteghe Oscure, nata proprio a Roma nel 1948. Grazie alla principessa
00:17:30cominciarono a diffondersi le opere di questo poeta. Il primo a tradurre dei suoi versi fu
00:17:36Carlo Bo, ma sarà Giorgio Bassani, l'autore del Giardino dei Finzi Contini, il principale
00:17:42fautore della diffusione delle sue opere poetiche. Bassani all'epoca era il direttore della biblioteca
00:17:50di letteratura della Feltrinelli. Bassani si occuperà della valorizzazione delle opere di
00:17:57René Char. Egli desiderava pubblicare la sua antologia di poemi e prose scelte del 57 e
00:18:04proporrà a Vittorio Sereni e Giorgio Caproni un lavoro di traduzione dei versi del poeta.
00:18:11Vittorio Sereni purtroppo sarà fatto prigioniero in Algeria e non potrà, con il suo grande
00:18:17rammarico, partecipare alla resistenza. Proprio per questo era interessato al lavoro poetico di
00:18:23René Char, in particolare voleva tradurre il suo diario di lotta della resistenza, mentre Giorgio
00:18:31Caproni tradurrà ben 120 testi poetici di Char. Caproni tradurrà Char proprio per un'affinità di
00:18:40spirito e perché lo riteneva un vero e proprio suscitatore di vita e questo lo affascinava molto
00:18:47del poeta. Lo stile di René Char è caratterizzato da una verticalità che è poggiata sul modello di
00:18:56Eraclito. Nei suoi versi si respira lo spirito sia di Baudelaire che di Rimbaud. La sua malinconia
00:19:03non è mai spenta ma è piena di ardore e l'azione è la sua parola d'ordine. René descrive nella
00:19:12sua poetica una volontà di cambiamento, un desiderio di rinascita, un vero e proprio
00:19:16sollevamento della parola, un carattere quasi materno nella sua impostazione poetica poiché
00:19:23c'era la volontà di dare origine. E adesso alcuni versi dalle notti giuste. Con un vento più forte,
00:19:33una lampada meno scura, dobbiamo trovare l'alte, dove la notte dirà passate e ne saremo certi,
00:19:42quando il vento si spegnerà. O terra diventata tenera, o ramo, ove matura la mia gioia,
00:19:49le fauci del cielo son bianche, che luccichi io, là sei tu, mia caduta, mio amore, mio scompiglio.
00:19:58Grazie come sempre a Costanza Marana. E ora parliamo sempre di un libro di tutt'altro
00:20:15stampo. Nel 2022 ha scritto infatti Captivi con l'editore Di Cusano dove attraverso le storie e
00:20:23ricordi di un direttore penitenziario, un personaggio di fantasia, il dottor Cesare San
00:20:29Filippo, narra aspetti della vita delle persone detenute e anche degli stessi operatori penitenziari
00:20:35che sono spesso sconosciuti. L'autore di questo libro è il dottore Enrico Sbriglia, penitenziarista
00:20:43e anche garante dei diritti della persona della regione Friuli, Venezia, Giulia. Dottor Sbriglia,
00:20:49buongiorno, ben trovato anche a lei. Buongiorno a lei dottoressa Gezzani e a tutti coloro che
00:20:55seguono la sua trasmissione. Grazie. Allora, perché scrivere questo libro? Un piccolo accenno,
00:21:04input te l'ho dato io, però vorrei che ce lo spiegasse lei visto che va a narrare una realtà
00:21:10che è sconosciuta a molti. Sì, perché? Anzitutto per non dimenticare. Ho avuto la
00:21:18fortuna di fare un lavoro che mi ha consentito di conoscere tante persone. Sì, certamente persone
00:21:25diverse rispetto ai canoni ordinari di quelle che si incontrano nella vita di tutti i giorni,
00:21:30ma comunque persone, seppure detenute, ognuna con il suo bagaglio di storia, di drammi,
00:21:39di responsabilità pagante, perché stare in carcere significa che stai pagando qualche cosa,
00:21:46di colpa oppure anche di innocenza, attenzione. Tutte pagavano un prezzo doloroso in termini di
00:21:54libertà e la libertà è preziosa, è cosa sacra, è il secondo bene dopo la vita. Ecco, perciò era
00:22:06giusto secondo me che con dei racconti che sono ispirati da persone che ho visto in carne e ossa,
00:22:13provare indirettamente a ricordarle. Le persone non sono nebbia, aria, polvere spazzata dalla
00:22:22bora che oggi particolarmente a Trieste dove mi trovo è particolarmente impetuosa. Anche la
00:22:31location Trieste è rappresentativa perché in gran parte dei racconti traggono spunto da situazioni
00:22:40che ho vissuto lavorando in questo carcere, nel carcere di Trieste. Voglia molta umanità per
00:22:49raccontare, per narrare le dinamiche del carcere e ha un orecchio e un occhio un po' distratti,
00:22:57diciamo così, cattivi, cioè il titolo del suo libro rimanda subito all'idea di cattivi,
00:23:04ma in realtà deriva dal latino, l'etimologia è latina e vuol dire prigionieri. Mi piaceva
00:23:10con lei soffermarmi un attimo su questo spunto di riflessione, se le va. La parola cattiva che
00:23:18spesso utilizziamo nel linguaggio comune deriva appunto dal termine latino cattivus, prigioniero,
00:23:24ma il suo significato è anche un po' più ampio a dir il vero perché può significare anche attratto,
00:23:30così come le calamiti attraggono il ferro. E forse questa è l'interpretazione che ho in
00:23:37qualche modo preferito, quella di una serie di racconti di assassini e assassine seriali,
00:23:45di sfigati, di furboni, di sovversivi, di persone al di sopra ad ogni sospetto, di soldati che si
00:23:56trasformano in cecchini e di magistrati che diventano detenuti per atti di corruzione
00:24:02giudiziaria, perché anche questo ho avuto nella mia esperienza. Di giovani detenuti addirittura
00:24:10pronti a sottoporsi ad inseminazioni pericolose con metodi rudimentali pur di rimanere incinta,
00:24:17pur di tornare in libertà. Di maldestri ladri, o di mercanti di cannoni, o di armi cararmati,
00:24:29cannoni e quant'altro la mente umana sa ideare in termini di armi. Di spacciatori di droga e di
00:24:38trafficanti di droghe, di tossicodipendenti che non sanno fermarsi e di folli, di folli che nessuno
00:24:45vuole più curare. Ebbene tutta questa umanità ha attratto, ecco quindi anch'io sono in qualche
00:24:52modo diventato un captivus, ha attratto la mia attenzione ricordandomi come talvolta solo la
00:25:01fortuna faccia la differenza. Ecco perché penso che fosse giusto che raccontassi quelle storie.
00:25:08Dottor Sbriglia, che figura è il direttore penitenziario Cesare Sanfilippo? Attraverso
00:25:15la sua voce, le sue esperienze, cosa le ha permesso di raccontare?
00:25:21Ebbene, mi arrivederà a dire che è un sognatore disilluso, un puro che non vuole arrendersi,
00:25:31che crede fortemente nella giustizia dell'esempio e non nei soloni delle belle parole che nascondono
00:25:40l'ipotesia. Vorrebbe uno stato forte, ma non con i muscoli, bensì forte nel rispetto dei principi
00:25:47che la Carta Costituzionale impone a tutti i servitori dello Stato, non concedendo dispense
00:25:54o licenze di sorta, tutti uguali sotto la legge. Questo direttore vede invece prevalere la giustizia
00:26:04talvolta formale, quella delle formule e dei rinvii, quella che demanda ai diversi gradi del
00:26:12processo la responsabilità di decidere. Vede una giustizia che piega le persone e che non
00:26:20rialza i cittadini, indifferente poi se si tratti di vittime o colpevoli. È un funzionario che non
00:26:28crede più nella giustizia esemplare, ma nello Stato che deve farsi esempio, esempio di rispetto
00:26:36delle leggi e constata al contrario come le carceri siano spesso fuori legge. Direttore,
00:26:44lei senza mai lasciare l'amministrazione penitenziaria ha svolto contestualmente anche
00:26:51diversi e importanti incarichi presso altri enti di rilevanza pubblica che hanno però tutti una
00:26:58sorta di fil rouge tra di loro, ovvero la tutela dei diritti in una cornice di sicurezza. Ecco,
00:27:05abbiamo parlato di giustizia, seppure purtroppo i tempi televisivi non permettano mai di
00:27:10approfondire a sufficienza. Lei affronta anche il tema della sicurezza che è importantissimo e
00:27:17sostiene che il miglior modo di fare sicurezza consista proprio nell'assicurare al meglio i
00:27:22diritti delle persone, pure allora quando essi siano vantati da uomini e donne che abbiano
00:27:28commesso dei reati. Ho proprio citato testualmente una sua frase e mi piacerebbe con lei altrettanto
00:27:39testualmente commentarla qui in studio. Sì, è semplicemente una questione di coerenza. Con
00:27:49quale credibilità lo Stato nella sua veste di giustizia può esigere e pretendere che i detenuti
00:27:58rispettino le norme del vivere civile se esso stesso non le rispetti? Come posso dire al detenuto?
00:28:06Comportati bene, rispetta le leggi, se poi le metto queste persone in celle prive di acqua
00:28:16d'inverno o con acqua non potabile d'estate, se nego a queste persone o ritardo le cure mediche,
00:28:26se pretendo che lavorino gratis e bene per terzi o per lo Stato stesso, facendo passare
00:28:34il loro lavoro come se fosse di volontariato, ben sapendo che quei soldi che pure ad essi
00:28:42spetterebbero potrebbero servire per pagare l'avvocato, per esercire le vittime dei reati,
00:28:47per aiutare la famiglia, per dare dignità attraverso il lavoro. E' rispettoso delle
00:28:54leggi negargli perfino in alcune carceri un postoletto, ad esempio, costringerlo a vestire
00:29:02perché spera di ricevere dalla Caritas un paio di mutande, una felpa, dei calzini, una maglietta.
00:29:11Allora, se occorre che il cittadino rispetti le leggi, il primo a doverle rispettare deve essere
00:29:20sempre e soprattutto lo Stato. Oggi le nostre carceri assomigliano a dei gran van serragli,
00:29:28verrebbe dire, e gran parte dei diritti che sono stabiliti, che ci sono, sono stabiliti
00:29:33dall'ordinamento penitenziario, risultano risattesi. Tutto questo spingerà il detenuto
00:29:39a comportarsi meglio, oppure lo convincerà che in ogni reato commesso c'è un complice nascosto e
00:29:46c'è proprio quello Stato che avrebbe dovuto aiutarlo a redimersi. Sì, sono convinto che la
00:29:54sicurezza si crei e si formi soprattutto quando lo Stato rispetta le norme che esso stesso si è
00:30:02dato. Solo così si fa sicurezza, altrimenti è una sicurezza strana, sbilenca, che disorienta. È come
00:30:12il maestro che dice ai bambini non fumate perché fa male, ma mentre lo sta dicendo a scuola sta in
00:30:19maniera molto tranquilla, serena, fumando un sigaro. Non funziona così. Così non determini
00:30:27un reale cambiamento nel sociale, ma addirittura accutizzi le differenze. Certo, anche perché è
00:30:33volto poi il tutto ad una rieducazione, ad una riabilitazione, ad un reinserimento, per cui si
00:30:41dovrebbe lavorare in sicurezza tutto tondo, in tutte queste varie fasi. Un'ultima domanda,
00:30:47dottor Sbriglia. Io so che lei, è una notizia recente tra l'altro, come garante ha fatto la
00:30:55proposta di realizzare, tra l'altro è accaduto in altre realtà territoriali, una sorta di manifesto
00:31:02dei diritti delle persone anziane. Lei sempre attento a quello che è l'welfare sociale. Ecco,
00:31:08quali temi in questo senso cercherete di affrontare? Sono tanti. Il primo diritto è quello di non
00:31:16essere discriminati. Il diritto per gli anziani di essere informati sui propri diritti. Il diritto
00:31:23alla salute, fino a quando Dio lo vorrà e di poter ricevere ogni forma di benessere. Il diritto
00:31:30di essere accuditi e curati in contesti dignitosi, adeguati, che rispettino una vita trascorsa semmai
00:31:38fatta spesso di sacrifici e di lavoro. Il diritto del rispetto della propria volontà decisionale e
00:31:46di conservare la libertà di scegliere dove vivere e con chi si desideri vivere. Il diritto di poter
00:31:55mantenere i controlli se stessi e di essere inclusi nel sociale. Ma anche il diritto alla
00:32:01sicurezza, alla sicurezza in casa. Lei sa che ormai si è formato proprio un filone di reati
00:32:10che hanno come soggetto passivo le persone anziane. Reati che si perpetrano nelle case,
00:32:16nelle strade, nei luoghi più diversi. Quindi il diritto alla sicurezza in casa e all'esterno.
00:32:23Il diritto di vivere in un'abitazione dignitosa e poi anche il diritto di avere un fine vita
00:32:33dignitosa. Non sono cose banali come lei intuisce, ma sono ciò che può spiegare se davvero viviamo
00:32:45in una società procredita e rispettosa dei diritti o se invece viviamo una grande finzione,
00:32:53una grande rappresentazione scenica dove si è sempre soltanto comparsa. Insomma quando si parla
00:33:02di sociale anche in circostanze e in ambiti differenti c'è sempre tanto tanto tanto che
00:33:09rimane da fare e io la ringrazio tanto per aver portato qui da noi. Posso permettermi di mostrare
00:33:17la copertina del mio libro perché ha un significato. Non so se si riesce a vedere.
00:33:25Ecco qua, si vede? Raffigura un detenuto che legge all'interno di una cella. Sì,
00:33:38libro e libero sono parole che si assomigliano e che hanno molto ovviamente tante cose in comune.
00:33:45Conoscere è già il miglior modo per cominciare a gustare la libertà. La ringrazio.
00:33:53E noi ringraziamo lei per aver portato l'esperienza del carcere visto da dentro e anche per aver
00:34:01parlato dei diritti degli anziani. Tra l'altro è una popolazione che sappiamo essere sempre più
00:34:06anziana, sempre meno nascite, più culle vuote e sempre più anziani. Quindi davvero dottor Sbiglia,
00:34:11sono io che ringrazio lei e le auguro buon lavoro e anche una buona giornata.
00:34:17Grazie.
00:34:18E ora arriva invece la nostra Stefania Pilera in collegamento da Roma con la sua rubrica VIP News.
00:34:26Ascoltiamola.
00:34:37Buongiorno a tutti. Eccoci di nuovo qui dopo queste lunghe vacanze. Ci ritroviamo con le
00:34:44news del 2025 e come non si fa. Dobbiamo parlare di Sanremo. Sanremo che andrà in onda tra l'11
00:34:54e il 15 febbraio. Parliamo della nostra testata ciodonna che trovate attualmente in edicola e
00:35:04trovate uno Stefano che vuole fare gli auguri a Carlo Conti, conduttore di Sanremo, con un pacco,
00:35:19con un pacco come buon auspicio, come porta fortuna. Sicuramente Stefano in questo momento
00:35:29è lo showman più amato da tutti noi, è una persona positiva, allegra, capace di cantare,
00:35:41ballare, intrattenere il pubblico e sicuramente sarà anche lui, lo speriamo tutti, uno degli
00:35:50ospiti, non sappiamo ancora sotto quale veste, di questo Sanremo 2025. E chissà, forse il prossimo
00:36:00anno riuscirà a condurlo lui? Questo non lo sappiamo, staremo a vedere. Intanto tantissimi
00:36:08auguri a Carlo Conti per questa edizione del 2025. E direi ora di passare all'amore con Ilari e
00:36:17Sebastian. Ilari sostiene che questa separazione da Totti è sicuramente una seconda chance della
00:36:24sua vita e quindi ha iniziato questo anno 2025 presso il gioiello delle isole dei Garaibi,
00:36:44St. Bart. Nell'isola ovviamente ha fatto tantissime foto in bikini belle e stuzzicanti
00:36:54e tantissime passeggiate col suo Sebastian. Chissà che cosa succederà a un figlio? Staremo
00:37:06a vedere. Comunque al momento quando rientrerà si metterà sui libri e perché vuole prendere una
00:37:13laurea in criminologia con l'aiuto di Federica Sciarelli. Dopodiché andrà ancora avanti con
00:37:22Alessia Marcuzzi, la quale è felicemente single. Felicemente perché riesce a tenere in equilibrio
00:37:30due famiglie ed è molto circondata da tanto amore, da tante persone che le vogliono bene.
00:37:38In particolar modo dai suoi due figli. Tommaso ha avuto da Inzaghi e Mia ha avuto da Facchinetti.
00:37:47Come dicevo prima riesce a tenere in equilibrio due famiglie perché ha due figli con due padri
00:37:55diversi. Quindi un bel equilibrio che non vuole rompere. Si sente quindi felicemente single e
00:38:03aggiunge che è anche una grande ghiacchierona, che le piace molto parlare. Quindi a questo
00:38:10punto vi saluto e ci vediamo alla prossima trasmissione. Grazie per avermi seguito e un
00:38:22caro saluto a tutti voi. A presto!
00:38:33E da Roma ritorniamo virtualmente in studio e andiamo in Toscana adesso. Si è tenuta a
00:38:40dicembre scorso a Palazzo Ducale di Massa la conferenza stampa di presentazione della
00:38:45startup Apuana che ha dato vita ad una nuova applicazione dal nome WeGiWi che apporterà
00:38:52sicuramente un cambiamento nella modalità di acquisto e di riuso per molti di noi. Ne
00:38:57parliamo con i fondatori Stefano Solimero e Massimo De Luigi in collegamento. Buongiorno
00:39:02ragazzi entrambi grazie. Ciao buongiorno a tutti. Innanzitutto l'ho pronunciato bene WeGiWi?
00:39:09Sì, perfetto. Mi sono esercitata per due giorni interi ce l'abbiamo fatta adesso è tutto in
00:39:18discesa. Raccontateci come è andata, come è nata, che cosa c'è dietro le guinte rispetto
00:39:27a questa idea? Allora questa idea nasce circa due anni fa. In realtà nasce da una discussione
00:39:33che io e mia moglie abbiamo avuto con i nostri figli all'epoca adolescenti e quindi a quell'età
00:39:45si gioca con la Playstation, con l'Xbox e quindi loro ci chiedevano costantemente dei nuovi titoli
00:39:51da giocare e per noi era un impegno, un impegno anche abbastanza gravoso, non economico, però
00:39:58non volevamo, come dire, non volevamo deluderli, insomma, che poi la delusione è una parola un po'
00:40:09troppo grossa, però insomma volevamo cercare di soddisfare le loro richieste, non era possibile,
00:40:14abbiamo cercato di parlare, di discutere, di fargli capire insomma che il budget familiare
00:40:17importante da spendere per altri motivi eccetera. Loro hanno capito, però rimane sempre l'amaro in
00:40:23bocca che non hai soddisfatto un desiderio dei tuoi figli. Quindi da qui, ragionandoci, è nata
00:40:31l'idea che poteva esserci una soluzione. Per esempio, visto che i miei figli e il loro gruppo
00:40:40di amici tutti giocavano con le stesse console fondamentalmente, ho preso i miei figli e ho
00:40:45detto loro ma perché non create un gruppo di persone, ognuno compra un titolo nuovo da giocare
00:40:50e così siete in grado di, una volta che avete finito di giocarlo, di scambiarvelo a rotazione
00:40:56e ognuno giocherà un titolo diverso avendo speso soltanto per uno sostanzialmente. Ci hanno provato
00:41:03e ci siamo riusciti. Non erano tantissimi, erano circa sette, comunque hanno giocato sette titoli
00:41:10diversi spendendo solo per uno e questo ci ha aiutato tantissimo anche da un punto di vista
00:41:14economico. Però questa cosa poi ci ha gasato, ci ha dato un po' di entusiasmo e ho detto perché
00:41:22non cercare di allargare quello che è successo tirando dentro altre persone, altri ragazzi. Ci
00:41:29abbiamo provato, abbiamo cercato di capire come fare per creare un sistema che convogliasse più
00:41:35persone all'interno di questa idea. Ci abbiamo pensato, siamo partiti dai videogiochi, in realtà
00:41:43poi siamo arrivati a includere tutto perché poi sostanzialmente era un sistema che poteva aiutare
00:41:50a scambiarsi di tutto, non necessariamente solo dei videogiochi. E' il classico baratto che utilizza
00:42:00insomma il nostro interscambio digitale perché come dire è il mezzo della nostra epoca sostanzialmente
00:42:09Stefano. Esatto, esatto. Da curiosità, quali know-how avete messo insieme? Provenite da settori
00:42:18differenti, formazione accademica differente per poi trovarvi a tavolino e dare vita a questa
00:42:24applicazione? Sì, siamo partiti che ci siamo conosciuti appunto tramite questo progetto,
00:42:33questa idea, a me è piaciuta subito e dall'idea poi invece siamo riusciti a concretizzarla, è stato
00:42:41fatto uno studio di fattibilità, informatico ovviamente, è stato creato un progetto e da
00:42:49questo progetto siamo partiti poi subito con lo sviluppo, lo sviluppo proprio informatico,
00:42:55quindi dal linguaggio di programmazione, dal motore centrale che poi è il cuore del progetto e
00:43:02quindi da lì è nato tutto, è nato prima il sito internet in versione, in tutte le varie versioni,
00:43:13quindi per quanto riguarda computer, la versione mobile, tablet, anche smart tv, quindi abbiamo
00:43:20messo anche dentro tutta la parte della smart tv e sì fino ad arrivare anche all'applicazione che
00:43:27per noi c'è stata richiesta che in questo momento è in fase di pubblicazione sia su apple che su
00:43:36android, abbiamo già fatto tutti i certificati di sicurezza, certificati per la geolocalizzazione,
00:43:42quindi in questo momento stiamo appunto in attesa della pubblicazione all'interno degli stori ufficiali.
00:43:52Insomma e come funziona? Mettiamo che io voglia per mia figlia barattare a tutti gli effetti un
00:43:59gioco visto che da qui è partito ma un qualsiasi altro oggetto, che cosa dobbiamo fare sostanzialmente?
00:44:05Allora innanzitutto registrarsi sul sito o sull'app quando sarà disponibile e registrandosi,
00:44:13è importante questa fase perché vengono inseriti numeri di telefono e mail che poi sono importantissimi
00:44:20ai fini poi dello scambio, quando verrà concretizzato lo scambio. Cosa faccio io? Una
00:44:26volta che mi sono registrato entro in una sorta di uno spazio virtuale che è appunto wigiwi che
00:44:32è un posto all'interno del quale ognuno, chiunque si registra, porta tutti gli oggetti che ha,
00:44:42che non usa più, ma oggetti nuovi e usati, oggetti qualsiasi, anche rotti perché poi abbiamo pensato
00:44:48anche all'uso di oggetti come pezzi di ricambio, soprattutto nell'ambito dell'elettronica,
00:44:53molto spesso si buttano via degli oggetti che possono essere invece recuperati in pezzi di
00:44:58ricambio. Quindi ognuno crea una sorta di sua cantina virtuale, una vetrina come chiamata
00:45:05all'interno del sito, che viene resa disponibile e visibile a tutti i membri della community. Cosa
00:45:14succede? Nel momento in cui, intanto c'è da dire che viene fatto tutto in forma anonima,
00:45:19quindi la navigazione, la ricerca degli oggetti è sempre fatta in forma anonima. Io una volta che
00:45:24sono all'interno del sito faccio la ricerca di un oggetto, posso fare una ricerca mirata
00:45:30all'interno della casella ricerca, oppure posso andare a fare zapping, come si fa col telecomando
00:45:36o con la televisione, quindi cercare casualmente un oggetto che può interessarmi, oppure andare
00:45:42a fare una ricerca per categorie. Il tutto tra l'altro può essere guidato da una geolocalizzazione,
00:45:47perché io posso anche decidere di cercare oggetti che siano vicini a me, quindi all'interno della
00:45:54mia città, della mia provincia o comunque nelle città adiacenti. Una volta che trovo un oggetto
00:46:00di mio interesse basta cliccare su Tazzo Scambia e in questo caso il sistema non fa altro che inviare
00:46:08un invito al proprietario di quell'oggetto, un invito con il quale lui può entrare nella mia
00:46:14vetrina, nel mio negozio virtuale e vedere tutti i miei oggetti e selezionare uno o più
00:46:20dei miei oggetti da richiedere in cambio del suo. Questa è la funzione base. Naturalmente lui può
00:46:26anche rifiutare, perché potrebbe anche essere che io non ho nulla di entusiasmante o di interessante
00:46:32per lui, quindi lui potrebbe rifiutare la mia richiesta. Nel caso in cui se dovesse selezionare
00:46:38degli oggetti, a quel punto la risposta passa a me, io vedo gli oggetti che lui ha selezionato
00:46:43da ricevere in cambio, io posso a quel punto accettare lo scambio oppure fare altre cose,
00:46:49perché ci sono tantissime cose che si possono fare in realtà. Di base, ammettiamo che io accetti lo
00:46:56scambio, nel momento in cui si accetta lo scambio il sistema libera a tutte e due le parti i dati
00:47:01importanti per incontrarsi, quindi la foto se è stata caricata, il nome e cognome, l'indirizzo,
00:47:05il numero di telefono e email, e un promemoria degli oggetti che sono stati scambiati. Cosa
00:47:11porta uno e cosa porta l'altro sostanzialmente. Chiarissimo, e non deve esserci Stefano,
00:47:15necessariamente un valore a livello proprio ergonomico, peguniario, per forza pari. Immagino,
00:47:22se ho capito bene, sia più l'interesse e la necessità di quel determinato oggetto,
00:47:28è così? Esatto, anche se quando si entra nella modalità di scambio, di richiesta di scambio,
00:47:34sotto ogni oggetto viene riportato il valore che è stato dato personalmente, una valutazione
00:47:44personale di quell'oggetto, in maniera tale che funga da indicazione per la scelta che viene
00:47:51fatta dall'altra parte. Se a me viene richiesto un oggetto che io valuto 50 euro, naturalmente,
00:47:59se qualcuno mi chiede quell'oggetto, quando io vado a vedere la sua vetrina, sceglierò oggetti
00:48:03più o meno che si avvicinino come importa alla valutazione che ho dato io del mio. Ciò non
00:48:10toglie che io possa accettare però una richiesta anche sproporzionata da un punto di vista economico,
00:48:16magari mi interessa tanto quell'oggetto, io accetto di dar via oggetti che hanno un valore
00:48:21superiore, a me non interessa, l'importante magari è la voglia di avere quell'oggetto lì.
00:48:26Rientra comunque un concetto di trasparenza, a questo si può scendere l'arbitro di decidere
00:48:33che cosa fare. La cosa che mi è piaciuta molto e del motivo per cui oltre all'innovazione io vi
00:48:39ho voluto qui oggi ospiti in questa puntata, è il fatto che in questo periodo storico,
00:48:44sociale abbiamo tantissimo bisogno dell'educazione al riuso e parliamo spesso denunciando,
00:48:53appuntando il dito contro a quello che è l'iperproduzione e il consumismo sfrenato.
00:48:58Io trovo che questo sia un approccio fortemente etico, ma anche ecologico,
00:49:06quindi sostenibile, che è un'altra parola di cui parliamo tantissimo ultimamente.
00:49:11Siete d'accordo con me?
00:49:13Assolutamente, a me mi è colpito qualche tempo fa in una trasmissione che discuteva,
00:49:21che parlava proprio del riciclare, del riutilizzare oggetti eccetera, un signore
00:49:27in quell'occasione disse, ciò che per noi è considerato un rifiuto per altri può essere una
00:49:34risorsa. Alla base del nostro progetto c'è proprio questo, l'idea di poter dare nuova vita
00:49:43agli oggetti, di evitare di buttare via la roba perché non ha senso e quindi da un punto di
00:49:50vista ecologico sicuramente fare del gran bene all'ambiente, fare del gran bene anche alle tasche,
00:49:56perché sostanzialmente è anche vero, bisogna anche guardare a quello. Tutti i siti oggi di e-commerce
00:50:01propongono vendita, vendita, ma dove c'è una vendita dall'altra parte c'è anche qualcuno
00:50:08che deve acquistare, non tutti sempre sono disposti e disponibili ad acquistare, quindi
00:50:13anche l'aspetto economico è importante. Oltre poi vedremo anche un aspetto sociale,
00:50:17perché noi come dirà Massimo, spingiamo all'utilizzo della piattaforma in maniera
00:50:28locale proprio per cercare di incontrarsi e uscire dal virtuale e rientrare un po' nel
00:50:33sociale sostanzialmente. Quindi è una sorta di gonciatto di comunità, io questo non lo
00:50:38sapevo assolutamente, anzi Massimo in chiusura vi avrei chiesto un po' di default, di rito,
00:50:44quali siano i prossimi passi, tu ci stavi spiegando quello che è stato fatto fino a oggi,
00:50:48ecco da oggi in poi, raccontaci anche di questo prima di salutarci. Sì, il sistema è sempre in
00:50:56fase di aggiornamento e di autoapprendimento, quindi in funzione delle attività che vengono
00:51:02fatte dall'utente il sistema appunto si aggiorna, quindi cerca di categorizzare quello che tu fai,
00:51:10quindi in base alle ricerche, in base agli scambi, in base alle ricerche che poi vengono
00:51:17fatte anche attraverso i motori di ricerca e quindi il sistema appunto autoapprende quello
00:51:24che tu fai, quello che tu cerchi e cerca appunto di categorizzarti, così che possa rispondere in
00:51:31maniera molto più fluida e diretta alle richieste, anche anticiparti volendo, quindi in base alle
00:51:38ricerche che tu vai a fare, il sistema può anticipare, può proporre degli oggetti che
00:51:45ritiene che possono essere interessanti, quindi questo è quanto. Uno sviluppo futuro sarà appunto
00:51:51come diceva Stefano di mettere insieme appunto le persone, attualmente noi consigliamo insomma
00:52:02di vedersi di persona e fare lo scambio, però c'è già un progetto in corso per una doppia
00:52:07spedizione, quindi cercare di garantire anche a distanza che entrambe le parti possano ricevere
00:52:13gli oggetti che hanno uno cercato e l'altro richiesto. Mi sembra che abbiate pensato un
00:52:22po' a tutto, anche se immagino che la tecnologia siccome corre veloce richieda continuamente una
00:52:28sorta di upgrade, che dire ragazzi in bocca al lupo per questo progetto e insomma che sia un
00:52:34utilizzo etico, sociale, di occasione d'incontro, di scambio, sostenibile, tutti gli aggettivi che
00:52:42abbiamo utilizzato nel corso di questa intervista. Non mi resta che ringraziarvi entrambi. Grazie a
00:52:48te, grazie a voi. Grazie, grazie a Massimo, grazie Stefano, grazie a entrambi e ora l'ultima
00:52:56ospite di questa puntata. Ed eccola in collegamento l'ultima ospite di questa puntata,
00:53:03giornalista freelance, anche autrice nel 2019, insieme ad altri colleghi giornalisti ha fondato
00:53:08il Constructed Network, ovvero il primo network di professionisti dell'informazione e della
00:53:14comunicazione impiegati nella divulgazione del giornalismo costruttivo. E tornate qui per
00:53:20parlarcene di recente in libreria con una nuova edizione del diario della gratitudine inedito da
00:53:28Do It Human Editori. Tra l'altro, galza pennello perché l'11 gennaio scorso è stata la giornata
00:53:35internazionale della parola grazie, quindi con lei parliamo proprio di questo, di gratitudine
00:53:39assunta. Ben trovata, buongiorno. Buongiorno Francesca, grazie, è sempre un piacere venire
00:53:46a trovarti. Per me tu porti il sorriso in studio, quindi grazie, grazie, grazie. L'abbiamo già detto
00:53:54al cubo, siamo partite benone con questa intervista. Allora, torni in questa veste nuova editoriale che
00:54:01ci prende per mano e pensate ci accompagna, non l'ho detto il sottotitolo, non l'ho svelato
00:54:06volutamente, per ben due anni. Raccontaci, dici qualcosa di più assunta. Allora, questa è una
00:54:14nuova edizione del diario della gratitudine che in realtà è uscito sette anni fa nella sua prima
00:54:20versione e abbiamo voluto rilanciare per arricchirlo. Arricchirlo e farne non soltanto un diario su cui
00:54:29scrivere proprio, quindi bisogna lavorare in questo volume, ma anche che fosse ricco di
00:54:36suggerimenti, suggestioni, approfondimenti, musica da ascoltare che ha delle risonanze, insomma delle
00:54:45vibrazioni sulla gratitudine. Quindi volevamo che fosse anche, proprio come dicevi tu Francesca,
00:54:50un viaggio e quindi un accompagnamento anche del viaggio. Dura due anni, come dicevi giustamente,
00:54:56si può iniziare in qualunque momento, quindi l'anno lo decidiamo noi, decidiamo anche il giorno,
00:55:01perché dura due anni? Perché la caratteristica di questo diario, che aveva anche la precedente
00:55:06edizione, è che ogni anno poi noi guardiamo quel giorno specifico dell'anno precedente a che punto
00:55:14eravamo nella nostra vita e quando andiamo a scrivere i nuovi pensieri di gratitudine questo
00:55:20fa un grandissimo lavoro anche di crescita personale ed interiore su di noi. Quindi questa
00:55:26è la ragione per cui l'abbiamo confermato, anche perché è piaciuto molto nella versione dei due
00:55:31anni, ma ci abbiamo messo veramente tanto più materiale e anche un'altra cosa che sta piacendo
00:55:36tantissimo, la misurazione del livello di gratitudine ogni mese. Quindi in questo lavoro che si fa
00:55:42continuamente, poi bisogna anche capire a che punto siamo, stiamo procedendo bene, stiamo
00:55:48evolvendo come esseri umani, perché è un po' questo il principio e quindi ogni mese ci sono
00:55:53una serie di quesiti, di indicazioni per valutare a che punto siamo. Quindi insomma dobbiamo tirare
00:56:00la riga e fare dei bilanci e questo ci permette di avere una sorta di feedback incrociato col
00:56:07punto a cui eravamo magari appunto lo stesso giorno di un anno fa ed è molto bello perché
00:56:14permette di tracciare l'evoluzione o l'involuzione purtroppo immagino possa accadere anche questo,
00:56:20Assunta, giusto? Sì certo, può sicuramente anche accadere questo, però come noi sappiamo sono
00:56:28sempre insegnamenti di vita, sono sempre momenti da cui apprendiamo ed è sempre importante riuscire
00:56:35a vedere che tipo di persone stiamo diventando, che tipo di esperienze stiamo vivendo, in modo
00:56:41anche un po' da suggellarle e magari a distanza di un anno anche di comprenderle, perché no?
00:56:47Del resto è un percorso a tutti gli effetti di crescita personale, di consapevolezza, ma di solito
00:56:54dov'è dall'alto della tua esperienza il momento in cui ci blocchiamo? Qual è quello stop and go che
00:57:01ci permette di fare il punto e da lì poi di ritracciare una nuova partenza? Possono essere
00:57:10tantissimi secondo me, spesso almeno gli esseri umani siamo abituati a definire quel punto come un
00:57:17punto di dolore, quindi quando arriviamo a un punto di profondo dolore o di rabbia o di cambiamento
00:57:25significativo talvolta non voluto da noi ma da circostanze esterne, riprendiamo un pochino in
00:57:31mano quello che è la nostra vita, il nostro incedere nella vita e quelli di solito sono i
00:57:37momenti in cui diciamo ok devo cambiare visione, devo cambiare punto di vista, devo iniziare a
00:57:42lavorare sulla gratitudine. L'invito che con i miei editori Do It Human facciamo con questo diario
00:57:48invece facciamolo a prescindere dal percorso, facciamolo proprio perché è ovvio che la vita
00:57:55ci presenterà momenti di difficoltà, di dolore, insomma fa parte del viaggio che percorriamo tutti,
00:58:01però quando noi abbiamo quell'attitudine di gratitudine riusciamo a starci dentro in modo
00:58:07diverso nel dolore e nella difficoltà, non tanto per cercare il lato positivo, io non dico mai le
00:58:12persone cerche il lato positivo della difficoltà perché quando siamo lì dentro facciamo veramente
00:58:17fatica a trovarlo, quello che invito a fare sempre è volgi lo sguardo altrove dove c'è invece qualcosa
00:58:23che ti dà forza, lucidità, che ti dà quell'energia necessaria per affrontare la difficoltà e questo
00:58:31lo consente la gratitudine perché se io ho bene a fuoco ciò per cui sono grata o sono grato,
00:58:37ciò che mi riempie la vita è chiaro che le difficoltà le affronto con delle spalle un
00:58:43po' più solide per quanto siano importanti. È proprio un cambio di prospettiva, di mindset
00:58:49a fronte di determinate dinamiche o di fatti che ci succedono e che come dire inesorabili fanno
00:58:57parte della vita di tutti noi anche a livello proprio ciclico, però è questa prospettiva che
00:59:02ci permette di affrontarli con le spalle più o meno larghe, come dicevi tu prima Assunta,
00:59:07tra l'altro tu sempre per lo stesso editore nel 2015 avevi scritto anche il libro dire fare
00:59:13ringraziare, sempre appunto un manuale per allenare la gratitudine nella propria quotidianità ma non
00:59:19solo perché avevi scritto anche empatia digitale nel 2020. Torniamo sempre a questi concetti di
00:59:26gratitudine e di empatia, qua uniamo qualcosa di più. Vorrei spostarmi man mano con te sull'ambito
00:59:32che ti guarda in faccia tutti i giorni, la tua professione nonché la mia, cioè il giornalismo
00:59:37e l'informazione. Allora ti chiedo Assunta, in qualche modo empatia digitale come creare questo
00:59:45binomio affinché sia un binomio vincente? Beh la chiave secondo me è quello di ricordare che
00:59:56al di là di uno schermo, al di là di uno smartphone c'è sempre una persona, che sia una,
01:00:01che siano dieci, che siano cento, che siano milioni, miliardi, a seconda delle persone con
01:00:07cui parliamo. Ricordarci sempre che quando noi mettiamo in circolo un messaggio, un contenuto,
01:00:13un articolo nel nostro caso o che realizziamo un servizio televisivo, radiofonico, noi stiamo
01:00:20comunque arrivando nella visione e noi non sappiamo la vita di quelle persone com'è,
01:00:26a che punto è, quali sono le esperienze di quelle persone. Quindi dobbiamo avere quella
01:00:31delicatezza, quell'empatia, quella capacità di ascolto e anche di non soltanto mettersi nei
01:00:37panni degli altri, ma togliersi i propri per poter veramente capire che cosa riusciamo a
01:00:45trasferire come messaggio, per modificare anche il nostro modo di comunicare, ma come dico sempre,
01:00:51non in maniera strategica, perché l'empatia non è una strategia, l'empatia è una scelta e per
01:00:58poterla rendere autentica bisogna uscire dal concetto di strategia e allenarsi talmente
01:01:04tanto col lavoro su di sé, attraverso la gratitudine, attraverso dei percorsi di crescita interiore,
01:01:09che diventa naturale, diventa una nostra naturale attitudine. Dopodiché non si è perfetti quando
01:01:16si diventa comunicatori empatici, si fanno degli errori, ma anche in questo caso si riescono poi
01:01:22a prendere in considerazione e ad analizzare con una lucidità diversa e si riesce anche a
01:01:28migliorarsi sempre. Insomma serve un'inversione, da qui il rimando spontaneo anche a un altro
01:01:37libro di cui tu sei coautrice, uscito nel 2023, che è in versione AU, il come il giornalismo
01:01:43costruttivo può cambiare la società. Qua si entra proprio nei meandri di quella che è la
01:01:50nostra professione e mi sembra di aver capito, però correggimi se sbaglio, assunta che anche
01:01:55una volta in cui questa empatia e questa gratitudine è un qualcosa che abbiamo acquisito e di cui siamo
01:02:03consapevoli, come valore aggiunto che abbiamo dentro noi stessi, è un qualcosa che va continuato
01:02:09ad allenare, non è un qualcosa dove si arriva, si prende l'attestato, il diploma o la laurea e
01:02:17siamo lì, è un percorso che ci accompagna durante tutta l'esistenza, sia come professionisti ma
01:02:22ancora prima come persone. È esattamente così Francesca, è quello che penso e che vivo anche
01:02:29sulla mia pelle, io mi occupo di queste tematiche dal 2012 ma ancora oggi imparo, imparo tantissimo
01:02:36nella relazione, la nostra professione è un terreno in cui si può imparare tanto, lo sai
01:02:44anche tu che hai sempre delle personalità, dei professionisti e delle professioniste che racconti
01:02:52attraverso i tuoi canali e questo è importante, il giornalismo è relazione, quindi non si può
01:02:59prescindere quando si fa giornalismo e si fa buona informazione, quindi informazione costruttiva in
01:03:06Inversione AU insieme a Maria Grazia Villa che è l'altra autrice e che è una docente di etica
01:03:12dei media, ecco l'Inversione AU è proprio questa, torniamo a quella che è la relazione con le persone,
01:03:21con il pubblico, perché ahimè nei decenni abbiamo un po' assunto noi giornalisti, un po' ce
01:03:27l'hanno messo questo ruolo, un po' ce lo siamo presi comodamente, di essere un po' una sorta di
01:03:34categoria messa su un piedistallo, che ha voce su tutto, che può esprimere opinioni, che deve
01:03:42essere cinica, non è così, siamo esseri umani anche noi, scegliamo delle storie da raccontare ed è giusto
01:03:49empaticamente prendersi cura di quelle storie, ma anche dei protagonisti delle storie e questo è
01:03:56fondamento, questo gratitudine, empatia, giornalismo costruttivo ha sempre cercato di creare un legame
01:04:01tra loro e il legame credo che sia proprio il punto di vista diverso, quindi modificare il
01:04:07punto da cui si osserva una storia, un fatto, la vita delle persone, le esistenze. Assolutamente,
01:04:15questo è proprio uno dei capisaldi appunto del giornalismo costruttivo che è il Costafit Network
01:04:21che porta avanti e quindi se dovessi chiederti in chiusura, rispetto a quel 2015, quindi rispetto
01:04:27a dire, fare, ringraziare, a oggi c'è stato tanto cambiamento che troviamo anche all'interno dei
01:04:33tuoi libri, mi sembra di capire, una palestra, un continuo allenamento da parte tua? Sì, un
01:04:39continuo allenamento, una continua scoperta, un continuo affinare le sfumature, ogni tanto riprendo
01:04:46in mano dire fare ringraziare mi fa tenerezza, perché quella era l'assunta di allora che scopriva
01:04:52la gratitudine, lì racconto anche molto della mia esperienza, l'incontro con questa attitudine e oggi
01:04:58sono chiaramente diversa, ma soprattutto la cosa che mi arricchisce molto è essere riuscita a
01:05:04portare la gratitudine in un ambito come quello giornalistico, che come sappiamo bene appunto ha
01:05:10queste caratteristiche un po' di freddezza e di cinismo a cui ci avevano abituati, ora siamo in
01:05:16un tempo invece in cui abbiamo tutti bisogno di tornare all'autenticità dell'essere umano, anche
01:05:22nella nostra professione che come sappiamo non gode proprio di ottima salute in questo momento.
01:05:27Assolutamente, gratitudine, empatia sono due ingredienti fondamentali affinché si faccia
01:05:33un'informazione migliore e poi ricordiamoci sempre che le parole hanno un peso specifico, per cui
01:05:39quando le usiamo dobbiamo dosarle adeguatamente, ecco questo vorrei che fosse anche un messaggio
01:05:45da far passare in chiusura di puntata Assunta. Sì, condivido pienamente, insomma la parola per
01:05:53noi è uno strumento ma è qualcosa di molto delicato perché la parola può veramente trasformare le
01:06:00relazioni, trasformare le storie e riuscire anche a passare dei messaggi di speranza costruttiva
01:06:07oppure distruttiva e quindi è fondamentale prestare sempre cura nella scelta delle parole
01:06:15che utilizziamo, penso ai titoli dei media, penso ai post dei social, a quelle comunicazioni che
01:06:22sono un pochino più d'effetto, che ci dicono devono essere di effetto, ok, ma l'effetto
01:06:30non si può creare anche utilizzando altre parole, mi chiedo sempre, io ogni tanto mi sfido e provo
01:06:36a farlo e diventa anche un esercizio di creatività, quindi la parola come strumento, la parola che
01:06:41cura, la parola che stimola la creatività. E quindi facciamone un buon uso e adesso rimani
01:06:48qui con noi in collegamento, non mi resta che in chiusura di puntata ringraziare tutti coloro che
01:06:53ci hanno seguito, grazie a te, grazie agli altri ospiti, grazie a chi cura le rubriche, grazie
01:06:58alla regia e appuntamento alla prossima settimana con una nuova puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta, grazie da Assunta Corbo.