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Trascrizione
00:00Buonasera, ben ritrovati con l'appuntamento del Tg Preview di Teletutto ad approfondire
00:17temi di attualità. Oggi parliamo di Europa, meno di 20 giorni fa il voto e il via libera
00:26alla nuova Commissione e noi lo faremo, approfondiremo alcune questioni con due europarlamentari
00:34che sono stati eletti in questo collegio e che possiamo dire quasi tutti e due bresciani
00:39che non si offenda, Giorgio Gori in collegamento da Bruxelles del Partito Socialista e Democratico.
00:46Buonasera Gori. Buonasera. E Paolo Inselvini, fratello d'Italia del
00:52Partito Socialista e conservatori. Buonasera Paolo Inselvini.
00:56Buonasera, grazie dell'invito a te e grazie a tutti i telespettatori.
01:00In verità questo ruolo di europarlamentare nuovo per entrambi, partirei da Giorgio Gori,
01:06non si offenda se l'ho chiamato segiodato del bresciano di adozione perché anche quando
01:11si presentava in campagna elettorale voleva rappresentare questo territorio, Gori è cambiato
01:17ruolo decisamente da sindaco di Bergamo, anche dopo l'esperienza di Brescia, Bergamo
01:22capitale della cultura, è passato all'europarlamento. Come è stato l'impatto con l'Europa?
01:27Sempre che rispetto a quello che ho fatto negli anni scorsi è come giocare ad uno sport
01:36diverso. Ho giocato a pallone per dieci anni, qua devo imparare a giocare a golf per farmi
01:43capire, è proprio un altro ruolo, l'amministratore fa cose, le fa in una dimensione molto più
01:53contenuta che ovviamente è quella della sua comunità, qui siamo parte di un processo
01:58legislativo, quindi come membri del Parlamento siamo il legislatore europeo, quindi affrontiamo
02:04dei temi molto più grandi, molto più rilevanti per una platea di 450 milioni di persone,
02:11ovviamente ognuno di noi è solo un pezzettino di un ingranaggio molto più grande, quindi
02:17è anche più complicato trovare il proprio spazio, il proprio modo per essere efficaci.
02:22Paolo Inselvini, diciamo anche una sorpresa l'elezione di uno dei membri più giovani
02:29di questo Parlamento europeo, come è stato l'esordio a Bruxelles?
02:35Grazie nuovamente dell'invito, sì è stata una sorpresa, è stato il frutto di un lavoro
02:42costante che ho portato avanti come partito e come comunità politica giovanile in questi
02:50dodici anni da quando ho cominciato a fare politica, perciò è sì stata una sorpresa
02:54per tanti, sia all'interno che all'esterno del partito, ma non lo è stata per chi al
02:59mio fianco ha fatto la differenza aiutandomi sul territorio bresciano e non solo. È stato
03:05il risultato di qualcuno che crede in un'Europa diversa rispetto a quella troppo ancorata
03:14a ideologie, da una parte o dall'altra, senza stare a fare adesso polemica politica, ma
03:21delle ideologie che ci allontanano invece dal realismo, dal pragmatismo che noi dobbiamo
03:25utilizzare qui in Europa per difendere i diritti e i veri interessi dei cittadini, cosa che non
03:32è stata fatta da invece quelle follie ideologiche green legate all'era Timmermans che speriamo sia
03:38ormai relegata al passato. E dall'altro lato dobbiamo poi cercare di difendere io credo
03:44quelle radici cristiane dell'Europa che ci siamo un po' troppo dimenticati negli ultimi anni. È
03:50stato un ambientamento anche più veloce del previsto perché abbiamo cercato davvero di
03:56utilizzare ogni attimo, ogni secondo, ogni minuto in questi primi sei mesi di legislatura. È vero,
04:02per poter contare sicuramente fra i 720 parlamentari non è facile, ma noi siamo sicuri e ci
04:11stiamo riuscendo piano piano che con abnegazione e con sacrificio e studiando tanto e avendo a
04:16fianco delle persone fidate questo possa essere fatto davvero. Chiedo ad entrambi come è stato
04:22arrivare appunto al voto sulla commissione europea che ha dato il via al von der Leyen bis, dove
04:31anche per quanto riguarda gli equilibri e anche per quanto riguarda la geografia politica europea
04:38c'è stata qualche preoccupazione. Salvini parto da lei. Noi abbiamo ribadito quanto abbiamo
04:49disentito e disentiamo tuttora rispetto a certe follie ideologiche che la vecchia commissione
04:56von der Leyen aveva portato avanti, quindi in maniera coerente noi abbiamo votato contro il
05:01presidente von der Leyen, anche perché crediamo che la maggioranza che ha portato alla selezione
05:09di von der Leyen come nuovo presidente e vecchio presidente sia lontana dalla volontà degli
05:15elettori. Infatti gli equilibri all'interno del parlamento sono cambiati, ci sarebbe teoricamente
05:20una maggioranza di centro-destra, cosa che non è stata poi tramutata in fatti e atti perché il
05:27PPA non ha avuto evidentemente abbastanza coraggio. Dopodiché però la strategia da un
05:33lato coerente e dall'altro sicuramente intelligente da parte di Giorgia Meloni ha portato a far
05:38identificare come vice presidente della commissione Raffaele Fitto. Una vittoria storica crediamo per
05:46la nostra nazione, una vittoria per il nostro governo e per Fratelli d'Italia. Ci dicevano che
05:52non avremmo contato nulla avendo votato von der Leyen, ci dicevano di essere i soliti estremisti
05:57fuori dai giochi, evidentemente invece si può essere da un lato coerenti e dall'altro comunque
06:02avere posizioni che contano. Questo quindi ci ha portato per il maggiore interesse nazionale
06:07ovviamente a votare a favore del collegio dei commissari per votare il nostro Raffaele Fitto
06:13ed averlo in posti strategici come quello della coesione e sotto di lui avrà altri commissari
06:20molto importanti e strategici come quello all'agricoltura a Anselm, perciò crediamo di avere
06:26davvero una carta importante nel nostro mazzo per cercare di condizionare meglio la commissione in
06:32questi prossimi mesi e anni. C'è già spiegato in Selvini come le maggioranze all'interno del
06:38Parlamento italiano e diciamo quelle che sono non tanto le unioni ma le coalizioni poi non
06:45vengono rispecchiate in Europa e questo lo spieghiamo anche, abbiamo spiegato ai telespettatori
06:50a casa. Giorgio Gori come è stato arrivare a questo Von der Leyen bis che ha avuto un percorso non
06:57semplicissimo? Ma meno complicato di come forse è apparso dall'Italia devo dire, per quanto ci
07:06riguarda noi abbiamo discusso e approvato con convinzione il programma che Ursula von der
07:14Leyen ha presentato nell'aula di Strasburgo a luglio. È un programma coerente con quello che
07:21è stato fatto in questi anni, un programma non ideologico perché pone alcuni temi molto
07:25pragmatici, la competitività per esempio al centro dell'azione della nuova commissione europea ed è
07:33su quella base che si è costruita la maggioranza che ha dato il voto favorevole a von der Leyen a
07:39luglio, quindi formata da socialisti, liberali, popolari che sono il primo partito del Parlamento
07:46e a cui si sono giunti i voti dei Verdi. In quell'occasione come ricordava adesso Paolo
07:51Inselvini il suo partito, il suo gruppo politico ha votato contro con tutte le polemiche che adesso
07:58Paolo ha velocemente richiamato. È abbastanza curioso che lo stesso gruppo politico tre mesi
08:04dopo invece abbia dato un voto favorevole ad una commissione che è impegnata a fare esattamente quel
08:09programma. Se voi prendete le lettere d'incarico che von der Leyen ha scritto per ciascun commissario
08:16e quindi anche per Raffaele Fitto, sono lettere fortemente agganciate al programma che citano
08:22ogni due passi il rapporto Draghi, che parlano di un'Unione europea più integrata, più forte e io
08:30ho salutato come fatto positivo che il Siar e il gruppo dei conservatori di cui fanno
08:37parte i parlamentari fratelli d'Italia abbiano cambiato idea rispetto a Luglio e abbiano deciso
08:43di votare a favore. A me sembra non che la commissione sia spostata a destra come qualcuno
08:48ha cercato di raccontare, perché il programma è esattamente quello di Luglio, semmai è chi aveva
08:54votato contro che ha cambiato idea e ha modificato la propria posizione. Ho sostenuto, anche tra i
09:01colleghi del gruppo socialista, che bisognava dare un parere favorevole alla candidatura di
09:08Raffaele Fitto, non soltanto perché lo conosco e penso che sia una persona che certamente non
09:13può essere tacciata di estremismo, tanto meno di fascismo, sia perché quel ruolo di vicepresidente
09:21esecutivo, ancorché ancorato ad una delega abbastanza scarica, va detto, nel senso che
09:27Paolo Gentiloni era commissario dell'economia, qui parliamo di una delega più contenuta, è tuttavia
09:34un riconoscimento dato al nostro paese, dato all'Italia, l'Italia è uno dei paesi fondatori,
09:41è uno dei grandi paesi che hanno dato vita all'Unione Europea e quindi a me è sembrato
09:48sensato che Ursula von der Leyen, tenendo anche conto dell'orientamento politico che in questi
09:53anni si è affermato in tante elezioni nazionali, in cui i partiti del centro-destra hanno avuto
09:59buoni risultati, abbia deciso di allargare un po' la base politica della sua commissione.
10:05Questo vuol dire che abbiamo una commissione europea di destra, non credo, è una commissione
10:13europea in cui il Partito Popolare ha una presenza molto più significativa che negli scorsi anni,
10:18ma come ho detto è ancorato ad un programma politico che personalmente non ho nessuna
10:23difficoltà a condividere, anzi che sostengo con convinzione, in cui il tema della decarbonizzazione,
10:29cioè del contrasto, del cambiamento del clima, è affrontato in modo ragionevole,
10:33non ci sono quegli ideologismi di cui parlava Enselvini prima, ma neanche un'inversione a U,
10:41come quella che qualcuno vorrebbe, qualche negazionista, non sto parlando di Enselvini
10:48in questo caso, però qualcuno che immagina che i problemi del clima non ci siano e che
10:52quindi si possa andare avanti tranquillamente come prima. I problemi del clima esistono,
10:58esistono nel mondo, esistono anche nelle province di Bergamo e di Brescia, come sanno i nostri
11:04agricoltori e quindi provvedere a azioni che in tutti i modi ci conducano quanto prima a contenere
11:12le emissioni è una cosa sana, giusta, che va fatta senza penalizzare però il settore industriale,
11:18quindi l'equilibrio è difficile da tenere perché non è una partita facile, la transizione è una
11:24partita complicatissima che va accompagnata, ma va fatta e sarebbe un gravissimo errore secondo me
11:36girarsi dall'altra parte, far finta di non vedere e proseguire come se nulla fosse. In territori,
11:42dialoghiamo con territori come Brescia e Bergamo, dove appunto l'industria è un settore decisamente
11:49forte, ma non possiamo dire che è in crescita soprattutto se guardiamo a quello che è uno dei
11:55problemi anche a livello europeo, quello dell'automotive sul quale entrambi vi state impegnando,
12:01dove avete anche visioni diverse, ma proprio sulle quali il territorio, ne abbiamo parlato in questo
12:09spazio lunedì con Industria Brescia, con l'Università degli Studi di Brescia, del fatto che ci sia
12:16bisogno di un intervento anche del legislatore, in questo caso il legislatore è l'Europa. Come
12:23state lavorando per risolvere la crisi dell'automotive europeo che ovviamente si riverbera
12:29anche su quello italiano? Inselvini parla lei. Mi permetto di fare un piccolissimo passo indietro
12:37per dire che noi non abbiamo cambiato idea sul voto al collegio, anzi la nostra idea è sempre una,
12:43fare l'interesse nazionale, quindi di volta in volta scegliamo, non in maniera ideologica,
12:49se votare a favore o contro qualcosa e quindi nel caso del collegio, visto che c'era di mezzo il
12:56nostro vicepresidente Fitto e c'era di mezzo la nostra credibilità e la possibilità di contare
13:00di più all'interno della commissione, abbiamo scelto di votare a favore. Siamo ancora molto
13:07scettici rispetto a certe linee guida che la von der Leyen ha. Dall'altro lato speriamo invece
13:13appunto che questi equilibri che in parte sono cambiati possano spostare l'asse verso politiche
13:19che noi riteniamo più coerenti rispetto alle esigenze europee, tra le quali sicuramente c'è
13:25quella legata alle politiche legate all'industria in generale e all'automotive in particolare. La
13:31prima battaglia che stiamo facendo è quella per fare in modo che vengano alla luce i problemi,
13:36perché c'è qualcuno in Europa e non parlo anche io in questo caso del collega Gori,
13:41ma soprattutto da stati esteri che nega il problema, nega il fatto che noi non possiamo
13:46semplicemente affidarci alla soluzione elettrica. Noi quello che diciamo è neutralità tecnologica,
13:54se noi vogliamo arrivare alla neutralità energetica e climatica dobbiamo anche permettere alle aziende
13:59di raggiungere gli obiettivi che l'Europa dà come meglio credono. E' questo quello che noi
14:03diciamo e anticipiamo l'anno prossimo la possibilità di poter analizzare come sono
14:10andate le cose. Abbiamo dato gli obiettivi, ci siamo detti che entro il 2035 dobbiamo arrivare
14:14a delle cose che a noi sembrano irrealistiche in questo momento, quindi analizziamo come vanno le
14:19cose e eventualmente se dobbiamo spostare alcuni termini, se dobbiamo cambiare alcune strategie,
14:26perché è questo quello che fanno delle persone che guardano la realtà con pragmatismo. Noi non
14:31vogliamo obbligare l'Europa a scegliere di rimanere semplicemente col motore endotermico,
14:37nemmeno però vogliamo obbligare tutti a comprarsi un'auto elettrica se questo non può essere una
14:42soluzione sostenibile, perché non sarebbe ugualmente sostenibile nemmeno questo e lo
14:46vediamo da parte del mercato, dei cittadini, dei consumatori che di auto elettriche evidentemente
14:52non vogliono saperne. E anche quando importiamo purtroppo la maggior parte delle auto dalla
14:57Cina vediamo che la percentuale di auto elettriche è comunque minore, solo che la
15:02Cina ormai si è guadagnata una fetta di mercato grandissima per quanto riguarda l'acquisto di
15:06automobili in Europa e quindi anche lì noi retrocediamo. Quello che noi diciamo è prima
15:11di tutto quindi evidenziare il problema, avere il principio della neutralità tecnologica e visto
15:17che il settore sta soffrendo cercare di aiutarlo in ogni modo, perché da questo dipendono i posti
15:24di lavoro di centinaia di migliaia di persone in Europa e in Italia e in particolare anche
15:30soprattutto nella nostra provincia bresciana. Parliamo di un settore gori che impiega in
15:34Europa 14 milioni di persone e se si arriva anche in Germania a chiudere gli stabilimenti,
15:41a Germania patria dell'automobile quasi europea, diciamo che evidentemente un problema c'è legato
15:49al settore? Il problema c'è ed è grosso, io me ne sto occupando direi come prima cosa,
15:57principale cosa che sto seguendo a Bruxelles in queste settimane perché sono vice presidente
16:03della commissione industria perché appunto il settore è talmente rilevante che merita tutta
16:08l'attenzione necessaria. Il problema è grosso perché ha molti aspetti, il primo è quello di
16:14una contrazione complessiva del mercato che prescinde dalle motorizzazioni, cioè si vendono
16:21meno auto in Europa e questo perché la popolazione sta invecchiando, perché c'è una stagnazione
16:26economica, perché i giovani hanno meno interesse a comprarsi una macchina di quanto ne avevamo noi
16:32quando avevamo la loro età. In questo quadro di flessione quindi dei volumi c'è il problema del
16:41ritardo molto significativo che i produttori europei, anzi diciamo il sistema europeo
16:46dell'automobile, parliamo in modo più esteso, ha questa distanza che ha maturato questo ritardo
16:53nei confronti dei competitor. Il tema della trazione elettrica, dell'elettrificazione delle
17:01auto è soltanto uno degli aspetti del cambiamento che sta attraversando il settore dell'automotive,
17:09il secondo è altrettanto importante e riguarda la trasformazione dell'auto in una specie di
17:14sistema digitale complesso, in questo caso la competizione è forse quasi più con gli americani
17:24che con i cinesi, ma il ritardo è lo stesso, cioè noi stiamo fabbricando in Europa delle auto
17:30tendenzialmente vecchie rispetto ai competitor, questo a prescindere da qualunque principio
17:36regolatorio, da qualunque direttiva regolamento scadenza imposta dalla Commissione Europea ed è
17:43per questo che stiamo perdendo quota di mercato, quindi la regolazione europea al massimo potrebbe
17:51anzi potrebbe persino servire a facilitare un recupero di questa competitività. Immaginare
17:59che ci si possa fermare, rallentare quando si è in ritardo secondo me è molto controproducente
18:04e rischia di far estinguere questo settore, non di perdere qualche decina di migliaia di posti
18:11di lavoro che comunque è un problema molto grosso, ma di desertificare la produzione europea di auto,
18:18quindi il problema è come fare in modo che questo settore recuperi il ritardo. Ho parlato molto
18:25spesso in queste settimane con produttori, ancora oggi pomeriggio ho speso un'ora e mezza a parlare
18:30con Stellantis, ma ho visto Renault, Volkswagen eccetera. Vi posso giurare che non ce n'è nessuno
18:36che in questo momento dica cambiateci le regole, cambiate la scadenza del 2035 e anche quando io
18:46vado a parlare di neutralità tecnologica, argomento su quale io sono totalmente aperto,
18:51perché non sono ideologico, sono un imprenditore prima di essere un politico, sono pragmatico e
18:58non mi piace neanche l'idea che si sia sposata una tecnologia rispetto delle altre. Devo dirvi
19:05che nessuno mi dice che le alternative all'elettrico sono credibili, cioè il biofuel,
19:14che è una richiesta del governo italiano, i carburanti sintetici che invece sono una battaglia
19:21del governo tedesco, non sono, a detta dei produttori, un'alternativa reale alla proiezione
19:30elettrica. Possono essere marginalmente rilevanti, sicuramente i carburanti bio saranno la soluzione
19:38per gli aeroplani, per le navi, per i trasporti pesanti, le quantità che potranno essere prodotte
19:46sono contenute e quindi nessuno di loro ritiene che, ancorché condividono il principio di
19:53neutralità tecnologica, sia davvero interessante cambiare strada, abbandonare l'elettrico, andare
20:00su altre forme di motorizzazione endotermica più tradizionali. Il punto è che secondo me questo
20:08settore non evolve soltanto per opera dei produttori, la gente oggi non compra le auto
20:16perché sono troppo costose, soprattutto quelle elettriche, e sono costose per tante ragioni,
20:21minori economie di scala, ma anche costo dell'energia. In Europa paghiamo l'energia molto
20:28più che negli altri continenti, questa è una colpa dei produttori? Secondo me no, è un problema
20:33nostro capire come riusciamo a rendere disponibile l'oro e l'energia a costi più contenuti. Il fatto
20:41che manchino le infrastrutture di ricarica, pensate che in Calabria ci sono 17 colonnine,
20:46è un problema dei produttori o è un problema della politica? Cioè di chi avrebbe dovuto magari
20:53provvedere a fare in modo che ci fosse una rete di ricarica più estesa? Cioè è tutto il sistema
20:59che deve evolvere e non evolve se non ci sono investimenti adeguati. Oggi c'è stata una
21:04conferenza stampa del Partito Popolare Europeo che ha ribadito che loro sono contrari a investimenti
21:18comuni europei per spingere la transizione. A me sembra una scelta veramente sbagliata,
21:25cercheremo di fare battaglia su questo, perché senza investimenti comuni rilevanti non si avrà
21:31una competitività dell'automotive europea. Abbiamo parlato di temi caldissimi, questa sera
21:37abbiamo potuto parlare anche di altri, ma ovviamente automotive, energia, industria,
21:41sono al centro anche di quelli che sono i temi dell'industria e dell'impresa,
21:45Bresciana e Bergamasca. Ringrazio quindi gli europarlamentari Giorgio Gori e Paolo Inselvini
21:50per essere stati con noi e averci dato questo quadro iniziale del loro lavoro in Europa, grazie.
21:56Grazie a voi. Si ferma qui il nostro preview, torniamo fra qualche minuto con il nostro
22:02telegiornale, partiremo dall'ambiente della Metalli Capra, ci vediamo fra poco.