Nuovo appuntamento con "Note Scarlatte": la storia di Annalisa e di come si reagisce ad uno shock
In studio Sergio Siciliano, autore e attore; ospite in collegamento Annalisa Albanese, impiegata
Torna un nuovo appuntamento di "Note Scarlatte", la rubrica con Sergio Siciliano a Non solo Roma. Raccontiamo, attraverso le storie e le testimonianze degli ospiti, il dolore a 360°. Come si esce da un momento doloroso? Siamo le stesse persone di prima? Ma soprattutto, quante sfaccettature ha questo sentimento?
Oggi la storia di Annalisa Albanese, giovane donna che nel 2001 affrontò un momento davvero difficile. Per una serie di coincidenze si trovò ad essere vittima di rapina in un ufficio postale; i rapinatori la presero come ostaggio, momenti concitati, difficili, che lei ricorda con estrema lucidità.
"Il rapinatore mi teneva stretta con il braccio al collo e avevo una pistola piantata sulla tempia, - racconta Annalisa - il freddo dell'arma non lo ricordo solo sulla testa, sentivo freddo su ogni organo del corpo. In seguito ho avuto bisogno di essere aiutata con la terapia, avevo attacchi di panico, paura, è stato terribile. Ma nonostante tutto, in quei momenti pensi davvero che la persona che potrebbe potenzialmente ucciderti, ha la tua vita tra le mani e quindi in un certo senso lo ringrazio".
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Oggi la storia di Annalisa Albanese, giovane donna che nel 2001 affrontò un momento davvero difficile. Per una serie di coincidenze si trovò ad essere vittima di rapina in un ufficio postale; i rapinatori la presero come ostaggio, momenti concitati, difficili, che lei ricorda con estrema lucidità.
"Il rapinatore mi teneva stretta con il braccio al collo e avevo una pistola piantata sulla tempia, - racconta Annalisa - il freddo dell'arma non lo ricordo solo sulla testa, sentivo freddo su ogni organo del corpo. In seguito ho avuto bisogno di essere aiutata con la terapia, avevo attacchi di panico, paura, è stato terribile. Ma nonostante tutto, in quei momenti pensi davvero che la persona che potrebbe potenzialmente ucciderti, ha la tua vita tra le mani e quindi in un certo senso lo ringrazio".
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:06Il dolore è il filo con cui la stoffa della gioia è il tessuto e noi tessiamo alle fila
00:15di questa nuova puntata di Note Scarlatte con questa donna meravigliosa Elisa Mariani.
00:20Sergio Siciliano, siamo pronti?
00:23Siamo prontissime e cari.
00:25Io devo dirti che attendo ogni volta che iniziamo insomma la nostra rubrica con le
00:29tue citazioni perché sono per me stupende.
00:34Oggi ho preso un caffè senza zucchero perché sai io di mio sono già zuccherato e quindi
00:40mi sento un po' così.
00:42Hai voluto regalarci questa perla anche oggi.
00:44Allora devo dire che oggi trattiamo una storia forte, lo diciamo ogni volta, però questa
00:49è particolare.
00:50Noi appunto trattando il dolore diamo spazio a tutte le forme del dolore e la cosa più
00:57interessante è che diamo voce a tutti che possono essere noti, meno noti piuttosto che
01:03persone di diversa età, diversificazione sociale perché io credo che la forza proprio
01:10di Note Scarlatte stia nel fatto di come dire coniugare il dolore attraverso il racconto
01:17e poi lo facciamo credo perché mi hanno scritto perché è interessante conoscere anche le
01:24critiche.
01:25Assolutamente, noi le vogliamo.
01:26Nel bene e nel male, assolutamente, quindi ci hanno scritto che noi trattiamo il dolore
01:33senza giudizio ed è la cosa più bella perché noi diamo senso al dolore così per come ci
01:40viene raccontato e oggi come al solito abbiamo dovuto insieme fare un'opera di convincimento
01:53perché quella che abbiamo oggi è un'esclusiva perché chi si racconterà non ha mai come
02:01dire esposto nel dettaglio quello che le è accaduto e niente a te la parola per presentarla.
02:10Assolutamente, con molto piacere che ovviamente diamo il benvenuto in collegamento video ad
02:15Annalisa Albanese che è già pronta a raccontarci insomma una storia molto forte.
02:20Ciao Annalisa, benvenuta.
02:23Ciao, buon pomeriggio Elisa, ciao Sergio, ciao Annalisa, è bellissimo per noi averti
02:32qui però io non voglio partire chiedendoti insomma di raccontarci che cosa ti è successo
02:37ma parto rubando una domanda al mio compagno di viaggio che è che cos'è per te il dolore?
02:43Ma il dolore credo che sia un'esperienza inevitabile nella vita di ognuno di noi,
02:53è un'esperienza che forse ti attraversa e ti devassa e io purtroppo ho avuto i primi
03:01contatti col dolore da piccolissima perché all'età di dieci anni mi è morto il padre
03:06in un incidente stradale, quindi ho iniziato presto va, è stata una vita difficile.
03:13Tu come riesci a coniugare?
03:18È iniziata difficile, è iniziata difficile e poi penso che sia a noi insomma a tramutarla
03:26no?
03:27Assolutamente sì, in base appunto alla tua esperienza come coniughi e che ruolo dai al
03:34dolore in generale e poi arriviamo nel dettaglio.
03:38Scusami Sergio si sente poco la tua voce, puoi ripetere?
03:45Ho detto come riesci a coniugare il dolore in base al tuo vissuto, poi arriviamo nel
03:51dettaglio su quello che è questa storia, cioè in che ruolo dai al dolore, dai un'importanza
04:01particolare, riesci a metabolizzare in base a quello che ti può accadere in generale?
04:06Sì certo, allora metabolizzare è fondamentale per tutti perché altrimenti vivere perseguitati
04:18dal dolore vuol dire cronicizzarlo e per me cronicizzare, io un dolore cronico lo associo
04:25alle malattie e non è quello che mi auguro nella vita.
04:28Quindi cerco intanto di renderlo consapevole, che fa parte insomma del mio vissuto, vabbè
04:37in particolare nella storia di oggi, lo attraverso, lo faccio quasi amico e cerco di superarlo.
04:47Perché penso che, Annalisa mi permetto di inserirmi, penso che il dolore può anche
04:52esserci di aiuto, può anche farci diventare persone magari anche diverse, perché prima
04:57di subire magari un determinato episodio della nostra vita magari siamo delle persone
05:03e poi ne diventiamo altre, non so se è questo il tuo caso, però insomma tu hai una storia
05:10molto particolare, è successo qualcosa nel 2001, ti va di raccontarcelo?
05:14Sì, ci tengo a precisare, non so se la avete già detto voi, non ricordo, che è la primissima
05:22volta che racconto questa storia e la racconto tra l'altro direttamente a un pubblico così
05:28basso, cioè sono passata da me stessa all'altro, da niente, e grazie a voi, però fa bene a volte
05:38parlare insomma, adesso con i social sembra che si condividano solo cose belle, foto belle, tutto
05:47bello, ma in realtà non è così, e quindi niente, praticamente era il giorno del compleanno di mia
05:54sorella, quindi anche una data che è rimasta insomma in vibrata, mia mamma stavo scendo
06:04presto di casa per andare a pagare dei bolettini all'ufficio postale e io mentre che dormivo
06:11l'ho bloccata dicendole che sarei comunque dovuta uscire io a comprare gli ultimi addobbi per la
06:16festa, quindi non aveva senso uscire in duo, ho detto guarda vado io, c'è stato anche un piccolo
06:22battibecco tra me e lei tipo vado io adesso, vado io dopo, insomma alla fine l'ho spuntata io e
06:29questa cosa ti fa rendere conto che delle volte abbiamo proprio degli appuntamenti col destino,
06:35perché se lei fosse uscita tipo alle 9 del mattino non sarei uscita io a mezzogiorno e insomma non
06:43mi sarei trovata a mezzogiorno. Sono entrata, mi sono messa a una prima coda dove però c'era un
06:53impiegato postale, sai lì un piccolo rion, un piccolo quartiere, bene o male ci conosciamo,
07:00questo qui era un po' lento, ho detto no vabbè cambio, cambio sportello, mi sono messa quella
07:06l'ingresso. Io in realtà non ti posso dire che c'è stato un allarme forte tipo come nei film,
07:15mani in alto, questa è una rapina, perché i miei rapinatori, diciamo così, sono entrati
07:20abbastanza silenziosamente e io quindi mi sono quasi ritrovata direttamente afferrata dal collo,
07:27dal braccio di uno di questi due. Quindi secondo te, scusa Annalisa, secondo te erano già esperti,
07:35erano comunque navigati come rapinatori? Sì, questo è un pensiero che per me è diventata
07:44quasi una convinzione, una certezza per una serie di cose, intanto perché appunto nelle rapine credo
07:55che meno si dessa attenzione si dovrebbe essere al loro vantaggio, quindi il fatto che siano
08:01entrati con quasi una sorta di tranquillità, come se fossero abituati a fare questo,
08:07quindi sono entrati in questa una rapina, state calmi e mi hanno preso a me. Era un volto coperto?
08:17Sì, avevano un collo in nylon, quindi il volto era coperto e anche un po' deformato,
08:26io non ho ricordi vivi del volto, solo della sagoma della persona, dell'altezza, del fisico.
08:33Quindi tu sei stata presa in ostaggio in sostanza, Annalisa?
08:39Sì, io sono stata scelta tra virgolette e presa in ostaggio, perché comunque non ero
08:48l'ultima della fila, quindi insomma sono stata io essere presa in ostaggio.
08:56Ricordi, Annalisa scusami, ricordi quegli istanti? Cioè che cosa hai provato? Vuoto,
09:07senso di inadeguatezza, paura, che sensazione hai provato in quell'istante? Ricordi questa cosa?
09:17Sì, la ricordo bene, perché insomma non è un'esperienza che ti capita tutti i giorni,
09:24ho fatto abbastanza di solito. Sicuramente ricordo la freddessa della pistola pulsata
09:33alla tempia e dal collo in giù come se tutti gli organi fossero altrettanto freddi e collassati,
09:43l'unica cosa che continuava a funzionare credo che fosse il cervello, la mente, perché in quei
09:51minuti che sembrano, cioè si può parlare di minuti, ma per chi sta sotto tiro sembra un'eternità,
09:59quindi per me in quel momento ogni secondo c'era lunghissimo. E ricordo, che non lo so spiegare,
10:10però vi posso dire che ho provato, ho cercato di accarezzare il braccio del rapinatore per
10:16stilarmi da sotto, come se volessi, non lo so, impietosirlo, non so dire neanche io perché ho
10:23avuto questa reazione, però mi ricordo che lo accarezzavo per stilarmi dal suo braccio,
10:29volevo scivolare da sotto, quindi strincolarmi. Questa cosa, analisa, perdonaci, noi andiamo a
10:37step, perché è interessante il racconto ed è interessante anche traslarlo nel dolore. Quel
10:46senso di possesso, cioè tu avevi questo braccio intorno al collo, il fatto stesso di accarezzarlo,
10:56comunque di toccarlo quasi per impietosirlo, effettivamente, cioè per creare una sorta di
11:02empatia. Come si è poi manifestata, tutto come si è manifestato dopo, cioè lui ha compreso la
11:09tua paura, ti ha, come dire, in qualche modo protetta? Guarda, tornando alla domanda di prima,
11:18quando mi chiesto se fossero professionisti, anche dalla sua risposta, perché a questo mio
11:24atteggiamento lui ha risposto con, stai tranquilla se non facciamo niente. Quindi,
11:30da queste piccole cose io mi è stato sempre tranquillizzata. Ti sei un po' tranquillizzata,
11:37in un certo senso. Tranquillizzata non la immagino. No, quello no. Però è una frase,
11:45chiaro, avere la pistola puntata sulla tempe non è assolutamente facile, però ci fa forse
11:53ritornare con i piedi per terra. Annalisa, io devo mandare il consueto momento di pubblicità,
11:58ma ti chiedo di restare ancora in nostra compagnia perché ci sono diversi ascoltatori che ci stanno
12:02scrivendo e vorrebbero farti delle domande. Torniamo tra pochissimi istanti qui a Non Solo
12:07Roma con Note Scarlatte insieme a Sergio Siciliano e ovviamente alla storia di Annalisa. A tra poco.
12:11Eccoci, bentornati a Non Solo Roma. Continuiamo ovviamente qui con Note Scarlatte in compagnia
12:18del mio compagno Sergio Siciliano. Raccontiamo il dolore a 360 gradi insieme ovviamente ai
12:25nostri ospiti, alle loro testimonianze. Oggi è una storia molto forte, quella di Annalisa che
12:29nel 2001, non volendo ovviamente, si trova all'interno di una rapina e viene presa in
12:35ostaggio. Ci stava raccontando quei momenti davvero drammatici, momenti di paura, potremmo
12:41definirli così. Ecco, Annalisa. Bisogna dire una cosa, bisogna ringraziare tutti coloro che ci
12:47stanno scrivendo, come ogni volta partecipano attivamente. Assurdo, Sergio. Infatti io volevo
12:54leggere un po' di messaggio ad Annalisa e dare modo a lei di rispondere. Allora, abbiamo una
12:59nostra ascoltatrice che ci scrive. Ciao Annalisa, purtroppo tu sei stata presa in ostaggio dai
13:04rapinatori e sicuramente è stato un evento grave e drammatico in grado di incidere profondamente
13:08la tua vita. Psicologicamente come ne sei uscita? Questa è una. Io te ne leggo due e poi ti do il
13:13modo di rispondere. Annalisa, c'è un altro ascoltatore che ci chiede. Se tu oggi vedessi in
13:19faccia con l'uomo cosa gli diresti? Guarda, è un po' paradossale, però mi verrebbe da dire grazie.
13:30Grazie perché comunque lui per dei minuti ha avuto in mano la mia vita e non so se lui,
13:38l'universo, il mio angelo custode, comunque sono stata graziata. Quindi mi verrebbe da dire tutto
13:45sommato grazie. Anche a dispesso di quello che è successo dopo, perché comunque questa rapina non
13:55ha avuto un buon fine perché gli insegnati dell'ufficio postale se la sono defilata nel
14:01retro lasciandomi insomma sola con il rapinatore. Annalisa, cosa rimproveri agli impiegati di questo
14:13ufficio postale? Che cosa secondo te ti hanno protetta oppure no? Come lo sta raccontando
14:20secondo me? No, credo che lo stagio per un rapinatore sia intanto il suo personale
14:33salvavita e poi anche il bottino tramitato in persona. Io credo che anche insomma una parvenza,
14:43un gesto, mettiamo 200 lire, non mi ricordo se erano lire o euro all'epoca. 2001 mi sembrava per
14:51entrare nell'euro. La domanda che ti ho fatta io è per dire appunto che sono pochi coloro che si
15:04prostano, che con generosità proteggono perché in un ufficio postale anche il direttore dovrebbe
15:11essere in qualche modo come dire istruito nel proteggere. Si lascia un po' a terribile anche
15:18questo nella storia di Annalisa, il fatto che lei sia stata lasciata da sola è un po' insomma brutto.
15:24Cioè addirittura è un paradosso quasi. Cioè colui che il suo carnefice in qualche modo la protette,
15:31non l'ha protetta invece un ufficio con il dirigente stesso che avrebbe dovuto in qualche
15:38modo non preoccuparsi. Ti dico Sergio a quanti fatti per me era come se entrambi uno, vabbè chi
15:48rappresenta il crimine comunque lo fa, cioè mi ha messo in pericolo, mi ha preso in ostaggio,
15:53mi ha segnato la punta della tempia. Ma nello stesso modo dall'altra parte chi mi doveva salvare,
16:00in questo caso doveva essere l'ufficio postale, comunque non è stato insomma a defilarsela,
16:08gli ha dato subito l'allarme in questura e fortunatamente devo dire fortunatamente a me
16:15non mi è stato portato un capello, mi hanno lasciato. Adesso Annalisa focalizzati. C'è una
16:24domanda molto interessante, una di quelle forse un pochino più forti perché c'è Federica che
16:31ci scrive vorrei chiedere al vostro ospite cosa le è rimasto di quella paura, se in qualche
16:35altra storia, situazione che ha vissuto anche personale, ha percepito le stesse emozioni,
16:40cioè quello shock in sostanza Annalisa, poi è stata anche un po' una ripercussione nelle
16:46tue relazioni future o comunque quelle che hai avuto subito dopo. Chiaramente non parliamo
16:51soltanto di relazioni affettive, anche amicizia, personali insomma con i parenti,
16:57nella vita di tutti i giorni ecco. Allora nelle relazioni personali no, però quello che mi è
17:04rimasto sicuramente è che da quel momento io ho iniziato a guardarmi sempre alle spalle perché
17:10io sono stata presa alle spalle e quindi adesso non c'è un momento quando cammino,
17:16quando ho qualcuno dietro che io non mi giuro di scasso, sempre con lo stesso senso di paura,
17:23perché nella mia mente quello è accaduto più di vent'anni fa e questa cosa ancora può succedere,
17:30cioè avere il nemico alle spalle, il male dietro che mi prende, quindi questa è una cosa che mi
17:37è rimasta sicuramente. Nelle relazioni personali fortunatamente tra l'altro ho avuto degli amici
17:44che per farmi superare anche un po' il trauma hanno anche sempre ironizzato su dicendomi che
17:50i raffinatori hanno stati sfigati a prendere me perché non avevo beccato un soldo. C'è stata
17:57anche un po' l'ironia no, poi alla fine. Annalisa posso fare un'altra domanda? Io sono un curioso,
18:05tu lo sai, noi ci siamo sentiti tanto al telefono, ma hai ritrovato mai quella energia negativa,
18:11della sensazione di paura in qualcuno che magari si rivolgesse a te in malo modo,
18:17cioè magari con un'espressione un po' più cruda, più eroenta? Magari puoi capitare di
18:24discutere con qualcuno e percepire le stesse sensazioni. Guarda, proprio in riferimento a
18:33quello che ti ho raccontato, penso che le persone peggiori criminali di Ciudad Emere sono quelli
18:40più sensiosi perché quella rapina fu appunto abbastanza iniziosa silenziosamente, quindi io
18:47questa cosa ce l'ho sempre, anche perché lavorare in contatto col pubblico e ogni persona che entra
18:54per me, a prescindere che sia rumorosa, irascibile o aggressiva, anche le persone più calme, più
19:04tranquille per me possono rispondere altro, sono sempre in un stato di allersa. Io ti voglio
19:12osare un po' di più, no Annalisa? Secondo te quel senso di fermezza, di quel blocco,
19:20può essere commensurato, può essere paragonato al blocco che provano le ragazze vittime di
19:27violenza sessuale? Cioè quel sentirti costretto da questo braccio, secondo te può essere simile
19:34ad una sensazione ricevuta da una ragazza che subisse violenza sessuale? Sì, credo che siano
19:41correlate perché in quel momento si crea una forma di dipendenza, cioè tu tra virgolette dipendi,
19:51il tuo salvarsi dipende comunque da questa persona. Dalle decisioni di questa persona,
19:57no? Sì, certamente sì, credo che in maniera diversa e in misura differente ovviamente,
20:07però sono delle dinamiche che si dipendono, sono abbastanza similari tra loro. Annalisa,
20:13io invece ti chiedo se tu hai avuto mai voglia poi di andare da qualcuno che ti aiutasse a
20:18superare questo shock, quindi immagino un percorso psicologico, non so se tu hai intrapreso
20:24un percorso di questo tipo, se ne hai sentito mai il bisogno? Sì, in realtà è stato necessario,
20:34quel giorno comunque la festa a sorpresa mia sorella si conclude. Tu sei andata alla festa
20:43poi alla fine? La festa era festa mia e c'erano questi primi ospiti, i primi invitati che
20:50arrivarono prima di mia sorella, guardavano la notizia al cg, era un fatto di cronaca che
20:57riguardava insomma il nostro rione e guardavano questa notizia e io la guardavo insieme a loro
21:02come se fossi estranea al fatto, come se non fossi la protagonista, però a festa finita,
21:09quindi non so come dirsi, forse rilassata. Quando poi le luci si spengono, no? Quando
21:16poi le luci si spengono, ho iniziato ad avere attacchi di panico, mi portarono quella notte
21:22stessa al contosoccorso per dominicarmi insomma dei tranquillanti e da lì sono iniziati gli
21:31incubi e ti spiego anche perché, perché il giorno dopo a questo episodio, a questa
21:36rabina spararono dei colpi di fucile all'azione di uno degli incubi che c'erano nella possa
21:43che abitava insomma nella mia. Sul giornale della mia città avevano messo questo articolo
21:55che avete mandato in onda dove dicevano dateci soldi o la uccidiamo e tra l'altro era un titolo
22:03non mio, non avevo mai pronunciato niente del genere e in più c'erano i miei dati anagrafici,
22:10nome e cognome, fotografia e quindi io vengo a sapere che di questi colpi di fucile a questa
22:19abitazione io dovevo avere i primi incubi necessariamente il mio medico curante per
22:25essere insomma una visita al centro di salute mentale dove sono stata in cura per diverso
22:35tempo. Annalisa sei bellissima quando sorridi e quindi sorridi perché è tutta vita, quando sorridi
22:47ti apri al mondo, ci arriva una bella energia. Sì, noi purtroppo Sergio siamo in chiusura anche
22:54oggi, il tempo è volato. Annalisa che dirti, per noi è stato un piacere devo dire, voglio
23:00sottolinearlo tantissimo, questo è un onore che tu ti sia raccontata, abbia deciso di raccontarti
23:05a noi. Noi speriamo che per te sia insomma sia stata un'esperienza positiva e che possa essere
23:12anche di esempio, nel senso che il dolore a tante tantissime sfaccettature, noi lo ripetiamo
23:17spesso qui a note scarlatte, ma se ne esce magari diversi ma insomma sempre migliori. Grazie
23:24Annalisa è stato un vero piacere. Grazie Annalisa, abbraccio, grazie veramente di cuore, grazie
23:29mille. E cosa dire Elisa mia? Io voglio soltanto leggerti un messaggino a chiusura, salve e
23:39complimenti per la rubrica sempre più coinvolgente e poi ha ovviamente fatto una domanda ad Annalisa
23:44che non abbiamo fatto in tempo a leggere, però era sempre incentrata su questa questione di sciocco,
23:49di come si reagisce. Vogliamo ringraziare anche i nostri spettatori che sono sempre così attivi
23:54nel nostro programma. Noi torniamo l'8 maggio con un'altra storia meravigliosa,
24:04quella un po' più pubblica diciamo, però non anticipata come al solito. Io avrei fatto altre
24:091500 domande perché tu lo sai io sono curioso. Adesso niente, la registra ci sta sollecitando,
24:16quindi un abbraccio a tutti all'8 maggio con note scarlatte. Grazie Sergio e non solo Roma
24:22ovviamente tornerà domani. Grazie a tutti voi per essere stati in nostra compagnia.
24:26Vi lasciamo al ricchissimo palinzesso di Radio Roma Television. Buon proseguimento di giornata.
24:31Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.