"Disagio sociale: dal bullismo al codice rosso", il convegno organizzato da SIDI
Ospite in collegamento Roberto Giuliano, sociologo e presidente del "Sindacato Italiano Diritti Invalidi"
Si è tenuto la settimana scorsa nella Capitale il convegno “Disagio sociale: dal Bullismo al Codice rosso”, organizzato dal Sindacato italiano per i diritti degli invalidi (Sidi) in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L'incontro si è tenuto presso la sede dell’associazione di categoria e ha visto diversi interventi, tra cui il presidente del sindacato, Roberto Giuliano, che ha sottolineato come la disabilità non è relegata puramente a una questione fisica ma anche cognitiva.
“Certi fenomeni dipendono dai problemi cognitivi che i ragazzi vivono all’interno delle famiglie e lo sviluppo di alcuni drammi può arrivare anche ad atti violenti – afferma Roberto Giuliano – come associazione di disabili contrastiamo molti casi di bullismo, ma nello stesso tempo consideriamo il bullo vittima stessa, perché dietro c’è sempre un ragazzo che va aiutato a capire la sensibilità del dolore che può provocare con le sue azioni”.
Sono intervenuti anche Nicola Franco, presidente del VI Municipio; Carmelo Mandalari, coordinatore dell’Osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile del Creg; Romano Amato, Politiche sociali VI Municipio; la professoressa Rosaria Alvaro, prorettore all’innovazione sociale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Luca Gaspari, ricercatore dell’Università di Roma-Tor Vergata; Maura Ianni, docente di Psicologia generale presso l’Università di Tor Vergata; Daniela Pavoncello, psicologa e ricercatrice dell’Inapp e Marco Bartorelli di Konsumer italia.
"È fondamentale capire come approcciarsi a questi ragazzi, soprattutto durante l'adolescenza; - ha spiegato Roberto Giuliano - gli adulti devono impostare un dialogo con loro, parlare è la chiave. Spesso chi è vittima di bullismo non ne parla con i propri genitori anche e soprattutto per vergogna, ma è qui che bisogna intervenire: molti casi possono sfociare in eventi drammatici, la cronaca ce lo ricorda bene".
Strettamente correlato al contesto familiare è poi la questione violenza di genere: come ha spiegato l'esperto, infatti, molti soggetti violenti lo sono proprio perché hanno vissuto in un ambiente che potrebbe averli resi tali: "Uomini e donne che hanno atteggiamenti aggressivi nei confronti del proprio partner possono aver avuto un'infanzia difficile, chiaramente non è sempre così ma anche in questo caso è importantissimo capire come sono cresciuti e quali valori sono stati loro impartiti".
Ultimo, ma non per importanza, il peso del digitale: "Questi ragazzi sono come disumanizzati, - ha concluso Giuliano - rimane da capire se la causa possono essere anche i social network dove tutto è alla portata di tutto. Video, foto, contenuti anche molto intimi possono arrivare praticamente ovunque e considerate che lì restano. Massima attenzione dunque anche a questo aspetto".
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Ospite in collegamento Roberto Giuliano, sociologo e presidente del "Sindacato Italiano Diritti Invalidi"
Si è tenuto la settimana scorsa nella Capitale il convegno “Disagio sociale: dal Bullismo al Codice rosso”, organizzato dal Sindacato italiano per i diritti degli invalidi (Sidi) in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L'incontro si è tenuto presso la sede dell’associazione di categoria e ha visto diversi interventi, tra cui il presidente del sindacato, Roberto Giuliano, che ha sottolineato come la disabilità non è relegata puramente a una questione fisica ma anche cognitiva.
“Certi fenomeni dipendono dai problemi cognitivi che i ragazzi vivono all’interno delle famiglie e lo sviluppo di alcuni drammi può arrivare anche ad atti violenti – afferma Roberto Giuliano – come associazione di disabili contrastiamo molti casi di bullismo, ma nello stesso tempo consideriamo il bullo vittima stessa, perché dietro c’è sempre un ragazzo che va aiutato a capire la sensibilità del dolore che può provocare con le sue azioni”.
Sono intervenuti anche Nicola Franco, presidente del VI Municipio; Carmelo Mandalari, coordinatore dell’Osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile del Creg; Romano Amato, Politiche sociali VI Municipio; la professoressa Rosaria Alvaro, prorettore all’innovazione sociale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Luca Gaspari, ricercatore dell’Università di Roma-Tor Vergata; Maura Ianni, docente di Psicologia generale presso l’Università di Tor Vergata; Daniela Pavoncello, psicologa e ricercatrice dell’Inapp e Marco Bartorelli di Konsumer italia.
"È fondamentale capire come approcciarsi a questi ragazzi, soprattutto durante l'adolescenza; - ha spiegato Roberto Giuliano - gli adulti devono impostare un dialogo con loro, parlare è la chiave. Spesso chi è vittima di bullismo non ne parla con i propri genitori anche e soprattutto per vergogna, ma è qui che bisogna intervenire: molti casi possono sfociare in eventi drammatici, la cronaca ce lo ricorda bene".
Strettamente correlato al contesto familiare è poi la questione violenza di genere: come ha spiegato l'esperto, infatti, molti soggetti violenti lo sono proprio perché hanno vissuto in un ambiente che potrebbe averli resi tali: "Uomini e donne che hanno atteggiamenti aggressivi nei confronti del proprio partner possono aver avuto un'infanzia difficile, chiaramente non è sempre così ma anche in questo caso è importantissimo capire come sono cresciuti e quali valori sono stati loro impartiti".
Ultimo, ma non per importanza, il peso del digitale: "Questi ragazzi sono come disumanizzati, - ha concluso Giuliano - rimane da capire se la causa possono essere anche i social network dove tutto è alla portata di tutto. Video, foto, contenuti anche molto intimi possono arrivare praticamente ovunque e considerate che lì restano. Massima attenzione dunque anche a questo aspetto".
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno anche in questo venerdì in diretta insieme a voi sul canale 14 del Digitale Terrestre
00:14per un nuovo appuntamento di Non Solo Roma, pronti ad informarvi sulle notizie che caratterizzano la nostra capitale
00:20con il nostro consueto sguardo alle notizie che riguardano anche il territorio.
00:25Oggi però apriamo parlando di disagio sociale, in particolar modo di due fenomeni
00:31che caratterizzano in maniera evidente questo problema, il bullismo e la violenza di genere.
00:38Due problemi che hanno contraddistinto purtroppo in maniera tristemente negativa anche questo 2023.
00:44La cronaca ci ha raccontato dei fatti davvero sconvolgenti su entrambi i versanti.
00:50Il 20 dicembre scorso si è tenuto un convegno a Roma incentrato proprio su questo tema
00:56organizzato dal Sidi Sindacato Italiano per i Diritti degli Invalidi
01:00in collaborazione con l'Università Torvergata di Roma.
01:04Tanti gli interventi che si sono susseguiti in questo incontro,
01:07è importante il passaggio del presidente del Sidi Roberto Giuliano
01:12che anche in veste di sociologo ha sottolineato come certi fenomeni
01:16dipendono anche da tante dinamiche che caratterizzano in un certo senso
01:21il contesto familiare dei ragazzi, nel caso specifico ad esempio del bullismo.
01:26Ma chiaramente non si è parlato solo di questo, tanti gli argomenti in ballo
01:30ce li facciamo raccontare proprio da lui, dal dottor Roberto Giuliano,
01:34sociologo e presidente appunto del Sidi, che è nostro ospite qui oggi in collegamento video.
01:39Buongiorno Roberto, ben trovato.
01:42Buongiorno Elisa, buongiorno agli ascoltatori.
01:45Grazie per la sua presenza in questo spazio.
01:48Allora, questo convegno si è tenuto la settimana scorsa,
01:53circa una decina di giorni fa nella Capitale.
01:56In primissima battuta le chiedo di raccontarci com'è andato, cosa è emerso.
02:02Il convegno è stato veramente interessante,
02:05sia per la qualità dei partecipanti, ma abbiamo avuto anche
02:09una simpatica presenza di ragazzi della terza media,
02:15della scuola di istituto di San Paolo, di Sorbella Monaca.
02:20Per cui c'è stato anche un minimo di feedback importante,
02:26con i ragazzi, parlando di come loro vivevano le notizie che si ascoltavano,
02:33se qualcuno era stato soggetto di bullismo.
02:36Abbiamo parlato dei rischi della rete,
02:39molti ragazzi non sanno, anche per l'età che hanno,
02:42che quello che fanno è di diretta responsabilità dei genitori,
02:47quello che loro possono fare.
02:49Molti ragazzi non sanno che uno scherzo in rete è uno scherzo per sempre,
02:55perché la rete conserva tutto, non rimane per sempre.
02:59Un altro aspetto che noi abbiamo sempre fatto presente ai ragazzi,
03:03è stato veramente un qualcosa che a loro ha fatto molto piacere,
03:08sapere dei rischi, il consiglio che ne abbiamo dai ragazzi,
03:12e di quando c'è qualcuno che non conoscono,
03:15che si intromette nella loro privacy in qualche modo,
03:20di parlare con gli adulti, con l'insegnante, con i genitori.
03:24Perché il disagio sociale, che molte volte capita,
03:28di stare spesso con questo cellulare o con il computer,
03:32poi può determinare nei ragazzi un isolamento.
03:36Dopo il Covid abbiamo avuto tanti problemi,
03:39anche alcuni molto gravi,
03:41di ragazzi che non hanno più il coraggio di uscire di casa,
03:44di ragazzi che, se gli togli il computer o il cellulare,
03:48vanno in una fase, come potremmo dire, di nervosismo.
03:55Sono tutti comportamenti che manifestano un disagio sociale,
03:59ma la cosa più importante che voglio mettere in risalto,
04:03è che se il burlo crea un disagio a un'altra persona,
04:10i ragazzi che stanno a guardare e riprendere
04:13devono intervenire, far capire al burlo che è sbagliato
04:16quell'atteggiamento, rendere le persone non spettatori,
04:22ma partecipi per evitare un disagio sociale,
04:25sapendo che poi anche il burlo, come possiamo dire,
04:28anche lui una vittima, probabilmente ha disagi in famiglia,
04:31è un ragazzo con una personalità più fragile di altri,
04:34che se la prende ovviamente con chi reputa più debole,
04:39ma in realtà c'è anche una lettura di un masochismo della vittima,
04:45ma io credo che al di là del masochismo della vittima
04:48la cosa più importante è quella che
04:51nessuno si deve mai permettere di offendere una persona,
04:54più che mai in rete, perché in rete rimane per sempre.
04:58E l'altra cosa molto interessante è stata che
05:02il ministero Orvergata con la presenza della prolettrice,
05:05la professoressa Alvari, ha fatto presente
05:11che l'università si dedicherà a stare più presente nel territorio,
05:18in particolare questo di Torbellamonaca,
05:20nel sesso municipio dove insiste l'università,
05:25e con questo incontro che abbiamo favorito anche con il municipio,
05:31di creare una sinergia a favore dei ragazzi.
05:35Un'ultima cosa che adesso accenno
05:38è quello che molte volte il bullismo, se non è contrastato,
05:42può portare anche a forme di violenza verso le donne.
05:48Di autolesionismo anche, no?
05:51Oltre ad autolesionismo, ma anche di violenza,
05:54in questo caso se il bullo è un maschio,
05:58perché i bulli sono anche femmine,
06:00non c'è un bullismo solamente di un sesso,
06:03ma abbiamo visto casi anche di bande di ragazze
06:06che picchiano un crochard o cose del genere.
06:10Però la cosa che io considero importante
06:13è che contrastare il fenomeno del bullismo
06:15è un modo come prevenire anche forme di violenza sulla donna,
06:19considerata oggetto, per cui roba di possesso.
06:24E come il bullo è anche portatore di una fragilità,
06:28questa fragilità che lui le esprime
06:31nel rapporto relazionale con la crescita
06:34tenta di avere questo bisogno di possesso dell'altro,
06:37dell'altra persona.
06:39E questo ovviamente poi può, nei casi peggiori,
06:43degenerare in questi casi di femminicidio,
06:46cioè di non accettare che l'altra persona
06:50non ti vuole più o che non è obbligata ad amarti,
06:53perché l'amore non è un obbligo,
06:55è un desiderio, un piacere,
06:57che deve essere reciproco tra le persone,
06:59non può essere qualcosa di costretto.
07:02Non si può stare insieme perché sia obbligati.
07:06Non a caso abbiamo una legge sul divorzio.
07:10Assolutamente, questi due aspetti Roberto,
07:14in un certo senso sono collegati.
07:16Lei ci sta fornendo veramente tantissimi aspetti
07:18su cui ragionare, però io vorrei partire
07:20un attimino dall'inizio,
07:22cioè dalla questione bullismo.
07:24Lei ha specificatamente detto in questo caso
07:27che è importante il contesto familiare,
07:30quindi molto spesso ragazzi o ragazze
07:32che diventano bully hanno un problema in famiglia?
07:37Secondo me sì, nel senso che molte volte
07:40sono famiglie dove non c'è dialogo,
07:44famiglie che hanno atteggiamenti possessivi
07:48sia verso i figli,
07:50per cui l'atteggiamento possessivo
07:52fa venire meno l'autostima a ragazzo,
07:54perché si sente controllato
07:56e a sua volta questo bisogno di controllo
07:59lo porrà con le persone che lui conoscerà
08:02o che lui riterrà importanti per la sua vita.
08:05Come dice Freud,
08:07il primo amore per ogni maschio è la madre,
08:11come per ogni donna è il padre,
08:13come fatto proprio psicologico,
08:15per cui se in famiglia si osservano
08:17comportamenti violenti, aggressivi,
08:21i ragazzi saranno portati nella loro crescita
08:24a replicare questi comportamenti,
08:27perché credono che siano gli unici comportamenti possibili,
08:30perché l'hanno visto in famiglia,
08:33l'hanno vissuto sulla loro pelle,
08:35credono che quello sia un modo comportamentale corretto.
08:38Per questo è importante andare nelle scuole,
08:41incontrare i ragazzi
08:43e favorire in particolare un discorso di dialogo,
08:48ma oltretutto,
08:50lei parla giustamente di bullismo,
08:53ma c'è il fenomeno del cyberbullismo
08:55che è ancora più grave,
08:57noi abbiamo avuto casi di persone
09:00che si sono suicidate,
09:02perché non reggevano la vergogna
09:05di qualche foto mandata al ragazzo
09:08e il ragazzo la circolarizzare,
09:11non sapendo il ragazzo,
09:13a 13-14 anni,
09:15che quella è un reato.
09:18Per cui abbiamo spiegato ai ragazzi
09:20che fare cose senza il consenso
09:22della persona che ti invia una foto
09:24o mettere un like
09:26anche a un piccolo video
09:31dove si bullizza un disabile,
09:34anche quello è un reato,
09:36perché non si può ridere su queste cose.
09:38Forse penso sia anche peggiore
09:42fare bullismo su una persona
09:44che ha disabilità,
09:46perché ha una difficoltà maggiore
09:48rispetto alle altre persone.
09:50È grave in entrambi i casi,
09:52però penso che debba essere considerato
09:54ancora più grave nei confronti di un disabile.
09:56Non so se è corretto quello che dico.
10:00Sicuramente anche perché
10:02mentre un ragazzo
10:04tra virgolette normodotato,
10:06normale,
10:07ha altre problematiche
10:09per cui avrebbe anche le capacità
10:11di reagire,
10:13un ragazzo disabile o una ragazza disabile
10:15non ha questa capacità.
10:17Per di più è lampante
10:20di una persona più debole
10:22da un punto di vista anche visivo,
10:24proprio perché sta in carrozzina
10:26o perché ha comportamenti
10:29di una disabilità cognitiva
10:31per cui viene preso in giro
10:33pensando che il ragazzo
10:35non se ne rende conto.
10:37Proprio perché si pensa che una persona
10:39che è disabile sia motore o cognitivo
10:41non abbia la capacità di comprendere
10:43o di soffrire.
10:45Invece ha una maggiore sensibilità.
10:47La persona disabile in generale
10:49sviluppa capacità,
10:51abilità e sensibilità
10:53diverse e molte volte
10:55migliori delle nostre
10:57norme dotate.
10:59Questo è un dato drammatico
11:01perché ovviamente
11:03quella è una sofferenza
11:05che per il ragazzo disabile
11:07è più difficile da smaltire.
11:09Assolutamente.
11:11Allora Roberto io devo
11:13mandare il consueto minuto di pubblicità.
11:15Le chiedo cortesemente di restare
11:17ancora in nostra compagnia perché ci sono
11:19altri aspetti che vorrei approfondire con lei.
11:21In particolar modo lei ha parlato
11:23del cyberbullismo.
11:25Per capire un attimo se il cyberbullismo
11:27e purtroppo la piaga del
11:29revenge porn ad esempio siano
11:31strettamente correllati tra di loro
11:33e poi ovviamente parlare
11:35delle possibili soluzioni in questo senso.
11:37Ci ritroviamo tra esattamente
11:39un paio di minuti. Restate ancora qui
11:41in nostra compagnia sul canale 14.
11:43Bentornati.
11:45Siamo ancora in diretta qui sul canale 14
11:47del digitale terrestre
11:49con non solo Roma. Continuiamo con
11:51il nostro approfondimento partito
11:53da un convegno che si è attenuto
11:55la settimana scorsa nella Capitale.
11:57Disagio sociale dal bullismo
11:59al codice rosso. Un
12:01convegno che ha visto la partecipazione
12:03di tante personalità sia
12:05del mondo politico ma anche
12:07del mondo universitario. Il convegno in
12:09questione infatti è stato organizzato dal
12:11Sidi Sindacato Italiano
12:13per i diritti degli invalidi in collaborazione
12:15con l'Università Roma
12:17Tor Vergata e sono stati esposti
12:19tanti temi. Appunto dalla
12:21traga sociale del bullismo fino
12:23ad arrivare alla questione del codice
12:25rosso. Sì perché ahimè sia il
12:27bullismo che il codice rosso, la
12:29violenza di genere hanno caratterizzato
12:31tristemente questo 2023.
12:33I fatti di cronaca che ci sono stati
12:35raccontati sono davvero
12:37agghiaccianti. Ne stavamo parlando
12:39insieme al dottore
12:41Roberto Giuliano, sociologo nonché presidente
12:43proprio del Sidi
12:45con il quale stavamo approfondendo un po'
12:47queste dinamiche. Roberto
12:49allora proprio come annunciavo
12:51poco prima della pausa
12:53pubblicitaria, lei ha parlato
12:55prima di una piaga che è molto
12:57importante da considerare in questo contesto
12:59cioè quella del cyberbullismo. In
13:01questo contesto specifico
13:03cyberbullismo e dunque
13:05revenge porno sono strettamente
13:07correlati tra di loro immagino?
13:11Noi di norma
13:13per bullismo intendiamo quando
13:15una persona
13:17con un gruppo accanto
13:19o altri amici
13:21di questo gruppo deritono
13:23una persona, la prendono in giro
13:25e questo diventa
13:27bullismo per dire
13:29nel momento in cui questo si ripete
13:31spesso perché noi dobbiamo sempre
13:33distingue uno scherzo, una
13:35battuta di un particolare
13:37di ognuno di noi è una cosa
13:39a sé
13:41se diventa un modo come
13:43viene ripetuto più volte
13:45diventa ovviamente
13:47bullismo. Con le
13:49tecnologie digitali
13:51quello che si mette
13:53in rete rimane per sempre
13:55perché questa è una cosa che molti
13:57ragazzi non sanno per cui
13:59anche una caduta
14:01uno scherzo
14:03in rete è per
14:05sempre e questo ovviamente
14:07porta la persona che diventa
14:09soggetto in questo caso
14:11di questa attività
14:13di cyberbullismo
14:15si troverà per sempre nella rete finché
14:17non si fa richiesta, non ne parla
14:19innanzitutto coi geritori
14:21per informare poi la polizia postale
14:23che svolge un ruolo
14:25importantissimo e devo dire sono
14:27veramente molto bravi
14:29per rimuovere
14:31questa cosa, ma la cosa è tremenda
14:33perché la persona che
14:35è soggetta di cyberbullismo
14:39sa che tutti gli amici
14:41delle persone
14:43che non sa chi sono
14:45vedono quel video e deridono di lui
14:47poi ci stanno in alcuni casi
14:49avvenendo in gruppi di Whatsapp
14:51dove in questi gruppi di Whatsapp
14:53per non arrivare a TikTok che è proprio
14:55pubblico, comunque gira
14:57questa immagine
14:59creando alla persona
15:01un senso
15:03di frustrazione, di vergogna
15:05a cui per reagire
15:07l'unico modo, quello che noi
15:09diciamo ai ragazzi
15:11vittime
15:13di questo atteggiamento è di parlarne
15:15con gli adulti, per uscire
15:17da una situazione di anomia in cui
15:19si chiude in se stesso, perché
15:21pensa che la colpa è la sua
15:23il fenomeno che invece
15:25lei ha presentato
15:27quello del
15:29porno
15:31o comunque anche di una fotografia
15:33intima che una ragazzetta
15:35manda al proprio ragazzo
15:39non si rendono conto
15:41che quella foto che invia
15:43dal momento che è inviata
15:45non sa cosa ne farà quell'altro
15:47dovrebbe rimanere
15:49tra loro due
15:51però molte volte poi il ragazzo
15:53per un fatto di vanità
15:55la prende e la manda agli amici
15:57questa cosa
15:59già facendo questo commette un reato
16:01cosa che i ragazzi non sanno
16:03reato punito dalla legge
16:05per cui non è un dato
16:07così semplice
16:09ma non solo, ma si mette in modo
16:11un meccanismo
16:13che porta ad
16:15una chiusura della persona che se non
16:17interagisce corre il rischio
16:19di arrivare poi purtroppo
16:21tra le vizie di cronica anche a situazioni di
16:23suicidio, di
16:25persone che
16:27diventano autolesioniste
16:29perché questo senso di colpa
16:31di aver fatto questo gesto
16:33è che viene
16:35ripercorso contro
16:37nel senso che la motivazione probabilmente
16:39sia della ragazza o del ragazzo
16:41che ha scattato una foto
16:43e l'ha mandata alla sua amica
16:45del cuore, al suo amico del cuore
16:47ovviamente poi determina
16:49una grande delusione
16:51perché si sente la persona addirissa psicologicamente
16:53dalla persona amata
16:55o dall'amico del cuore
16:57e questa cosa crea una frustrazione che può portare
16:59a drammatiche conseguenze
17:01se non si interviene con una presenza
17:03di adulti, torno a dire che
17:05sempre possono essere
17:07ovviamente i più abbattuti i genitori
17:09ma anche un amico adulto, un insegnante
17:11persone che ti possono
17:13supportare nel uscire
17:15da una situazione perché si
17:17ha la percezione per chi ci sta dentro
17:19che non ci stanno vie d'uscita
17:21e questo è drammatico ragazzi
17:23lo dico ai ragazzi in modo particolare
17:25invece una via d'uscita c'è sempre
17:27e questo è un messaggio
17:29che noi dobbiamo dare ai ragazzi
17:31Roberto, ecco, magari sono proprio i ragazzi
17:33in primis a non rivolgersi agli adulti
17:35per paura di essere derisi
17:37in misura ancora maggiore forse
17:39è anche questo uno dei motivi?
17:41No, io penso più
17:43un sentimento di vergogna
17:45perché credo che se
17:47un ragazzo venisse da me
17:49un amico che
17:51fosse mia figlia, un amico di famiglia
17:53e mi direbbe
17:55guarda, mi è capitato questo
17:57io non potrei mai deriderlo
17:59io penso che nessun adulto serio
18:01a cui un ragazzo ti viene a chiedere
18:03aiuto
18:05ti può deridere, ti darebbe i consigli
18:07come uscire da una situazione
18:09inquietante, frustrante
18:11per la persona che la subisce
18:13ma l'aspetto importante
18:17è che si manda
18:19io penso sempre una cosa, a me mi ha molto colpito
18:21quel video
18:23che si è visto di quel branco
18:25di ragazzi che hanno violentato
18:27una ragazza
18:29quel video mi ha colpito perché mi ha fatto
18:31pensare che quando io ero ragazzo
18:33se uno voleva vedere
18:35un film porno
18:37andava al cinema
18:39sapevo che quelli erano attori
18:43per cui non era la vita reale
18:45quella che vedevo, erano degli attori
18:47che facevano una certa
18:49funzione che è legata
18:51a quel tipo di film
18:53invece se uno si vede
18:55un porno
18:57su TikTok o su
18:59internet, YouTube
19:01questi siti qui
19:03può pensare il ragazzo
19:05specialmente in età
19:07adolescenziale
19:09che quella è una realtà
19:11vera
19:13che quello è il modo come un uomo si deve comportare
19:15con la propria donna
19:17e che le donne piacciono
19:19quello che lui vede
19:21manca
19:23quella barriera, io andavo a pagare un biglietto
19:25andavo al cinema
19:27era uno spettacolo
19:29fin dei conti
19:31poi uno può dire uno spettacolo moralmente
19:33non corretto
19:37a chi può piacere
19:39ma era uno spettacolo
19:41non è la vita reale
19:43si capiva che c'era il limite della finzione
19:45invece adesso forse non c'è più
19:47questi ragazzi non riescono più a distinguere
19:49il vero dal falso
19:51che è un problema del digitale
19:53di ciò che si vede
19:55e uno quando vede queste persone
19:57anche su TikTok che fanno proposte
19:59lo fanno
20:01non perché è la loro vita
20:03perché stanno che facendo in quel modo
20:05attirano una morbosità
20:07che gli porta i like
20:09e per loro è un guadagno
20:11ma loro li stanno recitando
20:15Qual è secondo lei Roberto
20:17il modo più giusto per
20:19riportare questi ragazzi
20:21effettivamente alla realtà
20:23perché poi ci siamo resi conto anche di un altro aspetto
20:25che sia il bullismo che
20:27purtroppo gli episodi di violenza di genere
20:29sono più accentuati non si sa perché
20:31nel Lazio e nel caso specifico di Roma
20:33come mai secondo lei?
20:35Io guarda credo che
20:37io penso
20:39sono almeno 30 anni che questa città
20:41sta in una decadenza continua
20:43è una decadenza
20:45io ho sempre pensato
20:47quando andavo a scuola
20:49se vedevo che la mia scuola era decrepita
20:51pensavo che andavo in qualcosa di vecchio
20:53che non mi dà nulla
20:57vedere una città che è in decadenza
20:59non c'è un minimo di decoro
21:01al di là
21:03dei rifiuti per strada
21:05dà un senso di abbandono
21:07dove comincia a venire meno
21:09la legalità, comincia a venire
21:11quello che tu puoi fare, quello che ti pare
21:13tanto nessuno ti dirà nulla
21:15e in qualche modo il digitale in questo dà
21:17io credo che noi dobbiamo puntare
21:19coi ragazzi al dialogo
21:21a farli stare fuori da casa
21:23a socializzare con altri amici
21:25frequentare
21:27lo sport, frequentare locali
21:29di socializzazione
21:31perché socializzando ci si frequenta
21:33molte volte in alcune
21:35di queste attività di socializzazione
21:37c'è anche un adulto che può essere una persona
21:39che può dare dei consigli
21:41per cui
21:43bisogna che loro vivono di più la vita reale
21:45e meno quella digitale
21:47il digitale non va criminalizzato
21:49è importante ma va usato
21:51con la dovuta competenza e attenzione
21:53c'è un bellissimo libro
21:55di Ferrarotti
21:57nel quale
21:59questo grande sociologo
22:01disegna una società di
22:03giovani idioti
22:05informati
22:07idioti perché? Perché non hanno
22:09sviluppato, non gli si dà la possibilità
22:11di sviluppare le competenze
22:13per selezionare l'informazione
22:15che arriva
22:17è come se fossero
22:19una volta si parlava di
22:21analfabetismo funzionale
22:23potremmo definirlo analfabetismo digitale
22:25esatto
22:27infatti noi ad esempio
22:29io sto anche al corecom del Lazio
22:31noi come corecom, come commissione
22:33stiamo portando avanti una specie di
22:35l'abbiamo chiamata
22:37la patente digitale
22:39la patente per portare la macchina
22:41serve anche una patente
22:43conoscere i rischi della rete
22:45dalla privacy
22:47da tutto quello che può avvenire
22:49sono elementi che
22:51ovviamente noi non possiamo caricare
22:53io questo lo dico perché
22:55tutti ce la prendiamo con la scuola
22:57la scuola fa quello che può, c'è il personale che ha
22:59tanti bravi insegnanti ma anche tanti
23:01secondo me inadeguati
23:03dovrebbe essere organizzata in modo
23:05diverso la scuola
23:07la scuola deve avere un tempo più pieno
23:09dove i ragazzi quando stanno insieme
23:11fanno anche attività extrascolastiche
23:13perché il teatro
23:15il cineforo
23:17sono tutte cose che portano il ragazzo a crescere
23:19a conoscere il mondo
23:21perché l'adolescenza
23:23è il momento migliore
23:25per conoscere il mondo
23:27perché c'è la curiosità nei ragazzi
23:29c'è il piacere di sentirsi utili
23:31per cui anche fare del volontariato
23:33è qualcosa di importante
23:35venite alla scuola con un servizio civile
23:37obbligatorio per i ragazzi
23:39invece del militare obbligatorio
23:41servizio civile che aiuta le famiglie
23:43perché i ragazzi non stanno per strada
23:45senza sapere cosa fare
23:47e invece prestare la loro opera
23:49vede
23:51Elisa il problema importante
23:53è sviluppare l'empatia
23:55esatto
23:57forse è quello che manca
23:59e certo
24:01con l'editazione
24:03perché l'empatia
24:05ha la capacità
24:07di farci sentire
24:09nei panni dell'altro
24:11siamo da poco usciti dal Natale
24:13c'era un personaggio
24:15che ha detto non farà all'altro
24:17quello che non vuoi che faranno a te
24:19l'empatia ti permette di
24:21entrare in questa
24:23dimensione
24:25di evitare ad altri delle sofferenze
24:27che non vorresti che farebbero
24:29a te
24:31anche perché sembra
24:33quasi che ci stiamo disumanizzando
24:35sotto certi punti di vista Roberto
24:37io la ringrazio per aver concluso
24:39questo bellissimo intervento con queste parole
24:41che sono davvero preziosissime
24:43in un momento come questo
24:45la ringrazio per essere intervenuto
24:47sicuramente avremo modo di risentirci
24:49per parlare di altre questioni legate
24:51sempre alla nostra società
24:53grazie davvero
24:55ringrazio a lei
24:57auguro buon anno a te e a tutti gli ascoltatori
24:59grazie anche a lei, a presto