• 4 ore fa
00:00 Intro
03:11 Acqua e foreste, la tutela del pianeta parte da qui. In collegamento Raniero Maggini, presidente Wwf Roma e Area Metropolitana
26:07 Abusi e violenze di genere, lo spettacolo è virtuoso? In collegamento Celeste Gugliandolo, Coordinamento Slc Cgil Roma e Lazio

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Novità
Trascrizione
00:00Extra, tutti i colori
00:06dell'attualità con Claudio
00:10Michalizio bentornati bentornati
00:14a destra ventuno e ventidue
00:17marzo, due giornate in cui il
00:20mondo accende l'attenzione
00:22dell'opinione pubblica su due
00:24simboli di quanto possa essere
00:27rigogliosa la natura, il nostro
00:29mondo mondiale delle foreste
00:32ventidue marzo è la giornata
00:34dell'acqua sono forse davvero
00:36gli elementi che più di tutti ci
00:38danno l'idea di una pianeta vivo
00:41rigoglioso appunto verde e in
00:44salute due risorse che però sono
00:48a rischio da cui questa scelta di
00:50dedicare loro una giornata di
00:52riflessione l'argomento di questa
00:54puntata di extra tra poco vi
00:56presento il nostro ospite adesso
00:57per farci la copertina a cura
00:59della nostra redazione per
01:01introdurre il tema di puntata la
01:03firmata per noi Gabriele
01:06Silvestri in questi giorni
01:08l'allarme riguarda soprattutto il
01:10nord Italia con la pianura padana
01:12le prese con le conseguenze di
01:13una siccità che da mesi sta
01:15assettando il fiume Po e che sta
01:17spingendo molti enti locali a
01:18prendere in considerazione
01:20l'ipotesi di misure di
01:21razionamento per contenere gli
01:23sprechi di una risorsa più che
01:24mai preziosa come l'acqua ma
01:26in modo forse meno eclatante
01:27l'inverno appena trascorso è
01:29stato difficile anche per il
01:30Tevere e per le regioni centrali
01:32della nostra penisola alle prese
01:34con una penuria idrica che ormai
01:36si ripropone ciclicamente da al
01:38meno 50 anni a questa parte e se
01:40è innegabile che negli ultimi
01:41tempi anche i cambiamenti
01:43climatici stiano facendo la loro
01:45parte spesso è anche la cattiva e
01:47caotica gestione delle acque da
01:49parte dell'uomo ad aggravare la
01:51situazione se agricoltura e
01:52industria contribuiscono ad un
01:54ingente consumo dell'acqua
01:55disponibile e spesso finiscono
01:57sul banco degli imputati per gli
01:59eccessi nel mirino finisce la
02:01scarsa capacità di conservare e
02:03amministrare l'acqua piovana ma
02:05anche l'eccessiva dispersione
02:06idrica favorita da un sistema
02:08infrastrutturale vecchio e
02:10inefficiente e poi ovviamente ci
02:12sono i consumi individuali
02:14dicono le statistiche che gli
02:16italiani sprechiano più acqua di
02:17tutti gli europei circa 120 150
02:21metri cubi in media per ogni
02:23famiglia in un anno e in ogni
02:25italiano consuma circa 220 litri
02:27d'acqua al giorno con forti
02:29variazioni dovute al territorio
02:30di provenienza ma l'acqua non è
02:32l'unica risorsa che rischiamo di
02:34perdere e non è un caso che la
02:36data celebrativa sia ravvicinata
02:38prendersi cura delle foreste è
02:40un'altra sfida vitale per la
02:42salvaguardia del paese se è vero
02:44che la loro distruzione procede
02:45da anni ad una velocità
02:47impressionante contribuendo ad
02:49aggravare il cambiamento
02:50climatico e la perdita di
02:51biodiversità anche qui l'uomo
02:53ha le sue responsabilità dal
02:55momento che il 90 per cento
02:56della deforestazione è dovuta
02:58all'espansione dei terreni
03:00agricoli e ad altre attività
03:01antropiche che mettono a rischio
03:03anche gli altri ecosistemi
03:04naturali dalle praterie alle
03:06savane così come le zone umide
03:08e le torbiere e allora l'ospite di
03:12questa puntata di estra è
03:14Raniero Maggini presidente del
03:17VUF per Roma e area
03:19metropolitana bentornato buonasera
03:21grazie buonasera buonasera a voi
03:25calendario ci aiuta ad aprire un
03:28come dire un focus su questo tema
03:32della tutela ambientale e le date
03:34ravvicinate ci ricordano davvero
03:37come ci sia una correlazione tra i
03:40vari habitat e questa risorsa
03:42preziosissima che è l'acqua che
03:44anche la cronaca ci sta
03:45ricordando da qualche settimana
03:46questa parte davvero
03:48scarseggiante ma io partirei
03:50proprio dalle dalle foreste perché
03:52i dati che voi di VUF denunciate
03:54sono preoccupanti e molto spesso
03:57ammettere a repentaglio questo
03:59patrimonio è l'agricoltura che pure
04:01è una risorsa che per l'uomo è
04:03importante perché quella che ci dà
04:05cibo come si riesce a far coesistere
04:08convivere queste due dimensioni
04:10presidente ma allora spesso
04:14parliamo di forme di agricoltura
04:16diversa un'agricoltura intensiva
04:18spesso purtroppo in qualche modo ha un
04:21impatto diretto sul territorio
04:23perdiamo anche un pochino di quel
04:25paesaggio agrario che caratterizza i
04:27nostri territori perché per far spazio
04:29alla vita degli alberi magari alberi
04:32importanti centenari pensiamo comunque
04:35nell'agro romano ad esempio alle
04:38querce secolari e questo oggettivamente
04:42anche un impatto sulla sulla biodiversità
04:44ma a maggior ragione se il profitto
04:47diciamo è in qualche modo la nostra
04:49guida è evidente che noi cercheremo di
04:52conquistare quanto più terreno possibile
04:55appunto agli usi agricoli andando anche
04:57ad impattare sulle fasce tampone ad
05:01esempio di tutela degli ambienti
05:03dolciacquicoli quali possono essere
05:05fossi, fiumi che si trovano ovunque nel
05:08nostro territorio quindi un uso più
05:11volato del territorio e forme di
05:14agricoltura più compatibili sono
05:16sicuramente la risposta più corretta
05:18almeno in questo comparto chiaramente.
05:21Le statistiche dicono che appunto il
05:2390% della deforestazione è imputabile
05:27all'attività agricola quali sono gli
05:30altri fattori di rischio per i nostri
05:33paesaggi per le foreste ma anche per
05:36esempio per le praterie?
05:38Sì diciamo che probabilmente quando
05:40parliamo della scala internazionale
05:42quando parliamo di agricoltura si parla
05:44anche degli allevamenti che hanno un
05:46impatto straordinario da questo punto di
05:48vista. Sicuramente per quanto riguarda il
05:52nostro paese c'è sicuramente il consumo
05:54del territorio che al netto appunto
05:57dell'uso intensivo ai fini agricoli
05:59purtroppo spesso vede comprometto
06:01del territorio anche come
06:03trasformazione ai fini industriali o
06:06comunque abitativi e quindi è ovvio che
06:12c'è un impatto diretto che stravolge
06:15completamente la destinazione di questi
06:17luoghi e che compromette definitivamente
06:21la funzione ecosistemica che hanno assolto
06:24fino a quel momento. Quindi certamente
06:26c'è questa forma, c'è un'altra forma
06:28che è legata a un uso non competente
06:34delle risorse forestali pertanto anche
06:37qui bisognerebbe tornare ad investire
06:40seriamente nel settore anche in termini
06:43formativi per avere un approccio più
06:45equilibrato. Peraltro noi siamo in un
06:48paese che ha utilizzato moltissimo il
06:50patrimonio forestale ai fini antropici
06:54quindi abbiamo una gestione lente
06:57acceduo che in tanti casi è stata
07:00abbandonata. Allora potremmo avere
07:02l'intelligenza, la scelta, la possibilità
07:04di convertire queste aree o alcune di
07:08queste ad alto fusto e quindi in qualche
07:11modo riavviarle ad un processo
07:13pienamente naturale, mantenere delle altre
07:16con una gestione che pro abbia appunto
07:18la capacità di intervenire in un bosco
07:21con grande rispetto.
07:23Noi avevamo la fortuna peraltro, questo
07:26ci spostiamo anche su altri terreni ma
07:28certamente in termini di controllo,
07:30avevamo una forza di polizia
07:32straordinaria quale la forestale che
07:35sappiamo essere stata poi accorpata
07:37appunto all'interno delle competenze
07:39dei carabinieri, oggi carabinieri
07:42forestali. Parte di patrimonio insomma
07:45l'abbiamo un po' disperso, sicuramente
07:47diluito ed era invece un corpo di polizia
07:50completamente dedicato con una formazione
07:52mirata proprio alla tutela del patrimonio
07:55del patrimonio forestale dove anche gli
07:57incendi a seconda della tipologia
08:00del bosco si sviluppano diversamente
08:03quindi bisogna conoscerli per
08:05intervenire più rapidamente e in modo più
08:07efficace.
08:09Senta, l'Italia così come altri paesi
08:11europei dicono di essere consapevoli
08:14dei rischi che il proseguimento di una
08:17politica così scelerata nei confronti
08:19dell'ambiente può provocare, può
08:21provocare per il pianeta. Poi nella
08:23realtà è come se non si riuscisse a
08:27andare oltre la presa d'atto, è un
08:29problema di legge, è un problema di
08:31sensibilità, è un problema di volontà.
08:34Voi del WWF che idea vi siete fatto per
08:38spiegare questa inerzia che sembra
08:40caratterizzare un po' tutti i paesi?
08:44Sì, c'è sicuramente un tema legato
08:47comunque alla cultura ambientale perché
08:49essere informati, essere consapevoli sono
08:51due dimensioni ben diverse
08:53quindi certamente bisogna investire
08:55maggiormente sotto questo profilo
08:58finché tutti gli attori competenti
09:00sulle diverse materie abbiano una
09:03cultura adeguata per approcciarsi
09:07alla gestione delle risorse naturali o
09:10alla risoluzione di alcune questioni già
09:13aperte.
09:14E dall'altra evidentemente, ma questo
09:16insomma non credo che sia un caso
09:18italiano, ma lo vediamo, lo diceva lei
09:21poco anzi, è un tema alla scala
09:23internazionale, il profitto talvolta
09:26sembra superare qualsiasi logica.
09:28Quello che ci stupisce è che in realtà
09:31questo conflitto non c'è. Un uso
09:34razionale delle risorse è compatibile
09:36con un adeguato riso del profitto
09:38rispetto a chi opera in determinati
09:40settori. Tutto sta a voler in qualche
09:44modo investire seriamente appunto
09:46nell'acquisizione di quelle pratiche
09:47che consentono una gestione corretta.
09:50Forse c'è anche un po' di diffidenza
09:52no? Nel senso che si ha sempre
09:54l'impressione che, mi rilaccio quello che
09:57lei diceva prima, il correre di meno
10:00verso lo sfacelo del pianeta
10:02inevitabilmente significhi dover tirare
10:05il freno anche nello sviluppo per
10:06esempio dell'economia. Invece in realtà
10:08molti studi dicono che le due cose
10:10possono andare a braccetto, addirittura
10:13una riconversione verso temi di maggior
10:16sensibilità ambientale potrebbe essere
10:18un forte volano.
10:21Non solo potremmo scoprire come dire
10:24nuove pratiche, nuovi settori da
10:28sviluppare, ma soprattutto dobbiamo
10:30ricordarci che per garantire uno
10:32sviluppo sul lungo periodo
10:34ovviamente in modo correlato va anche
10:37tutelato il bene, le risorse per l'appunto
10:40da cui traiamo beneficio e quindi
10:43anche appunto profitto.
10:45L'immagine di coloro che, visto che
10:48parliamo di foreste, tagliano il ramo
10:50sul quale sono seduti credo che sia
10:52iconica rispetto a una situazione di
10:55depauperamento delle risorse che
10:57francamente non ci possiamo più
10:59permettere, dinanzi anche a eventi come
11:01quelli climatici. Oggi noi abbiamo
11:04fortemente bisogno delle nostre foreste,
11:07dobbiamo non solo tutelarle, ma poi
11:09avviare anche campagne di forestazione
11:11mirate laddove è opportuno, soprattutto
11:14in contesto urbano.
11:16Ci vuole un cambio di paradigma, un
11:18cambio di passo da questo punto di vista
11:20perché è la tutela di queste aree
11:22fondamentali naturalmente per il pianeta
11:24ma anche perché poi molto spesso è
11:26l'uomo che più o meno consapevolmente
11:28mette a repentaglio questo patrimonio
11:31abbiamo parlato delle foreste, delle
11:33praterie, delle zone umide, insomma in
11:36realtà le biodiversità che sono a
11:38rischio talvolta per comportamenti
11:40incongrui da parte dell'azione umana
11:44sono davvero molteplici. Tra un attimo
11:46verremo alla strettissima attualità
11:48perché soprattutto in alcune regioni
11:50italiane, questo è stato un inverno molto
11:53siccitoso, ma anche in questo caso la
11:56carenza d'acqua di questa risorsa così
11:59preziosa non dipende totalmente dal cielo
12:02dal destino, anche l'uomo ci mette la
12:05sua. Ne parliamo tra un attimo con il
12:07nostro ospite, adesso c'è la pubblicità.
12:10Bentornati a destra, stiamo celebrando
12:13due giornate che il calendario ha voluto
12:16ravvicinare, quella delle foreste che si
12:19celebra il 21 marzo e la giornata
12:21mondiale dell'acqua che invece cade il
12:2322 di marzo, lo facciamo con Raniero
12:26Maggini che è il presidente di WWF per
12:29Roma e area metropolitana con il quale
12:31abbiamo capito quanto sia importante
12:34riuscire a preservare questo patrimonio
12:37forestale, in generale tutti gli ambienti
12:39e le loro biodiversità che compongono
12:42in modo lussureggiante il nostro
12:45pianeta, ma l'attualità di queste ore ci
12:47ha portato a ricordarci come l'acqua sia
12:50un bene prezioso che mai forse come in
12:53questo inverno è siccitoso, anche se voi
12:56del WWF avvertite, guardate che in Italia
12:59è da 50 anni che in realtà ci accorgiamo
13:03ogni anno che c'è sempre meno acqua a
13:06disposizione, anche questo mi pare di
13:08capire sia uno di quei casi in cui noi
13:10non riusciamo a prendere realmente
13:12consapevolezza che c'è un problema serio.
13:16Troppo spesso non ce ne accorgiamo perché
13:18non c'è la scarsità della risorsa per cui
13:21appunto nel caso dell'acqua è quello più
13:23evidente, forse ci possiamo ricollegare
13:25facilmente anche al tema delle foreste,
13:27noi riteniamo che queste siano risorse
13:29infinite o perlomeno chi ne fa un uso
13:33smodato e in realtà dovremmo essere molto
13:36più consapevoli di quanto queste siano
13:39risorse finite e quindi di usarle in modo
13:42equilibrato o quanto più razionalmente
13:44possibile. Il discorso della siccità ci
13:47impone un'attenzione peraltro, sempre per
13:51diciamo celebrare questa sorta di
13:53gemellaggio con le risorse forestali,
13:56anche nei confronti di questo patrimonio
13:58perché purtroppo maggiore e più
14:01frequente sono le siccità, più aumentano
14:04le vulnerabilità per gli incendi estivi.
14:08Parlo di vulnerabilità perché sappiamo
14:10che poi dietro spesso se non nella quasi
14:13totalità dei casi c'è la mano dell'uomo
14:16se non dolosa colposa e quindi è ovvio
14:20che dobbiamo esserci molto molto più
14:22attenti. Roma e Lazio sono ricchissime di
14:26acqua ma non possiamo continuare a farne
14:30uso così irresponsabile e soprattutto
14:35abbiamo già detto in altre occasioni
14:37non possiamo pensare di rispondere ad
14:40una siccità aumentando i prelievi.
14:42Insomma significa veramente mettere la
14:44testa sotto la sabbia.
14:47Ecco è un problema voi dite di gestione
14:50della risorsa idrica, è evidente che non si
14:52può fare nulla se non piove, immagino
14:55non sia possibile indurre la pioggia
14:57artificialmente, poi se sbaglio lei me lo
14:59spiegherà. Ovviamente è evidente che
15:01però l'uomo potrebbe mettere il suo
15:04ingegno, il suo intelletto al servizio di
15:07una miglior gestione del patrimonio
15:09idrico e in realtà questo mi par di
15:11capire che non riusciamo a farlo.
15:15Non riusciamo a farlo forse per quelle stesse
15:17ragioni che dicevamo prima rispetto appunto
15:20al patrimonio forestale.
15:23L'Italia può vantare veramente una grande
15:26ricchezza di conoscenze, di competenze
15:29su questi settori e dovrebbero essere
15:32molto più presenti nelle scelte fatte
15:35dalla politica. Non possiamo continuare a
15:38fare scelte che sono controproducenti
15:41rispetto appunto al garantire
15:44continuità ad una risorsa che non è
15:47semplicemente preziosa, è fondamentale
15:50per la vita di chiunque di noi, oltre
15:53che per i sistemi naturali dove anche
15:56uno stress importante ha degli impatti
15:59diretti e rilevanti. Insomma noi ricordiamo
16:02sempre il caso già del 2017 al Lago di
16:06Bracciano, riserva idrica di Roma e che
16:10ha avuto uno sbalzo tale che sicuramente
16:14insomma il sistema naturale ne presenta
16:16ancora oggi dei segni rilevanti.
16:19Insomma noi questi errori non possiamo,
16:21non dobbiamo permetterci, dobbiamo
16:24veramente rivedere la programmazione
16:26dell'uso della risorsa, cercare di capire
16:29come meglio convogliarla, non si risponde
16:33all'emergenza solo facendo qualche invaso
16:35ma appunto evitando invece di consumarla
16:37in modo dissennato. Certamente i settori
16:40oltre all'uso domestico, in modo
16:43prevalente insomma con l'agricolo
16:45industriale, insomma bisogna fare un
16:47investimento, chiedere a quei soggetti
16:49che guadagnano anche grazie all'acqua
16:52di investire maggiormente per la tutela
16:54della stessa. Ecco in realtà mi pare che
16:57soltanto un 15 per cento dell'acqua, del
17:00nostro patrimonio idrico poi alla fine
17:02viene sprecata nelle nostre attività
17:05quotidiane, poi sono come dire l'utilizzo
17:08per fini agricoli, industriali, elettrici
17:11i principali fattori di consumo di
17:15questa risorsa. Ma è possibile rivedere
17:17questi ambiti del nostro assetto
17:20produttivo anche qui glielo chiedo senza
17:23avere necessariamente un impatto sulle
17:26attività stesse perché molto spesso ogni
17:29settore agisce un po' egoisticamente
17:31quando si dice bisogna consumare meno
17:33acqua. Ci sono dei modi, dei modelli
17:35virtuosi invece che potrebbero essere
17:37applicati per raggiungere l'obiettivo
17:39senza impattare negativamente sulle
17:41attività?
17:44Certamente, nel senso che non è
17:46l'agricoltura ad essere compromessa ma
17:48possono essere fatti degli investimenti
17:50diversi sulle diverse culture e dall'altra
17:53anche qui insomma recuperare anche
17:55quelle sementi che magari sono
17:57maggiormente resilienti sotto questo
18:00profilo minore e richiedono minore
18:04consumo d'acqua, quindi sono in maniera
18:07inferiore idroesigenti,
18:10che significa ovviamente che nel momento
18:12in cui ad esempio gli enti competenti
18:15prevedono comunque degli incentivi di
18:17destinarli a quelle culture che per
18:19l'appunto possono aiutarci in questa
18:23direzione e non certo invece affaticare.
18:26Ricordo che in anni recenti si è
18:29facilitata la diffusione di alcuni
18:34cultivar che hanno richiesto veramente
18:36tanta acqua anche in territori in cui
18:38di acqua se ne usava veramente poca
18:40magari per la produzione di vinicola
18:44che ovviamente è invece in modo minore
18:47e esigente dal punto di vista idrico.
18:50Quindi sono scelte a monte che
18:53ovviamente hanno un impatto e questo
18:55non significa compromettere l'indotto
18:57agricolo, significa in qualche modo dare
18:59degli indirizzi che facilitano la
19:01produzione in modo più responsabile.
19:04Poi certo ci può aiutare anche la
19:06tecnologia ma l'evoluzione è continua e
19:09costante o devi dare magari la
19:11dispersione di acqua e quindi in qualche
19:14modo ottimizzarne gli usi, ma non può
19:17essere un'unica scelta. E a monte
19:20l'indirizzo che si pensa di fare di
19:22questo bene straordinario, continuo a
19:24dirlo, fondamentale per la vita di tutti.
19:27Poi parliamo di come si potrebbe
19:30migliorare la gestione anche dal punto
19:32di vista infrastrutturale di questo
19:34paese, però mi perdoni, mi è tornato in
19:36mente un passaggio della copertina che
19:38ha aperto questa nostra puntata, ma
19:40davvero siamo in Europa il popolo più
19:43sprecone di acqua e se sì, vi siete mai
19:46chiesti per quale motivo?
19:49Diciamo che il nostro paese deve ancora
19:52percorrere una distanza lunga per
19:54acquisire una consapevolezza in termini
19:56di rispetto del nostro ambiente,
19:59della nostra natura, per cui purtroppo
20:02non c'è quell'attenzione necessaria che
20:05dovrebbe essere maggiormente perseguita,
20:08sostenuta, favorita e quindi questo è il
20:12primo elemento sicuramente che dobbiamo
20:14tenere in considerazione e che oggi ci
20:17viene imposto da quello che ci succede
20:19attorno, insomma se in qualche modo
20:21vogliamo far finta di nulla, oggi non
20:23possiamo più farlo, per cui dovremmo
20:26diciamo riprendere quell'investimento
20:28nell'educazione ambientale, non solo
20:31verso le nuove generazioni, ma un'educazione
20:34ambientale che guardi a tutti gli adulti
20:37di oggi che sono coloro che fanno le
20:39scelte, quindi non possiamo continuare a
20:41dirci ci pensate a domani, perché è oggi
20:45che stiamo facendo degli errori, è oggi
20:47che responsabilmente dobbiamo cercare
20:49perlomeno di contenerli.
20:52Ho messo volutamente il problema della
20:55dispersione idrica all'ultimo posto
20:57perché non vorrei che venisse visto come
20:59una sorta di alibi, nel senso che l'uomo
21:02ne consuma troppo più o meno
21:04consapevolmente e poi c'è il fatto che
21:07purtroppo in Italia c'è una rete idrica
21:09che è colabrodo e perde tantissima di
21:13quell'acqua che viene immessa in rete.
21:16Da questo punto di vista mi pare di
21:17capire che nonostante associazioni come
21:20la vostra da anni richiamino
21:22l'attenzione delle istituzioni su questo
21:24fronte non si faccia mai abbastanza o
21:26forse non si fa proprio nulla?
21:30Si fa sicuramente poco e come si diceva
21:33prima, le aziende che vivono della
21:36risorsa idrica debbono investire
21:39maggiormente a tutela della risorsa
21:43che garantisce in qualche modo proprio
21:45il proprio essere in vita.
21:48Quindi l'investimento sull'aggiornamento
21:51delle reti di distribuzione non deve
21:54attendere il momento dell'emergenza.
21:56Va programmata con attenzione,
21:58ovviamente è un lavoro imponente che
22:01riguarda tutto il paese come si diceva,
22:03ma mai si inizia a programmare e mai
22:06riusciremo a farlo.
22:08Forse, faccio una piccola provocazione,
22:11poteva essere la volta buona di sfruttare
22:13in modo oculato le risorse che venivano
22:15dall'Europa col PNRR, ma sembra che queste
22:19risorse da volta vadano all'altro
22:21destinate come esempio degli impiatti
22:24innovamenti artificiali, insomma un
22:26nonsenso veramente.
22:28Infatti gliel'avrei chiesto, non poteva
22:31essere un'occasione quella del PNRR,
22:33lei mi ha già risposto, la cosa
22:35clamorosa è che ogni volta che noi
22:37parliamo con settori che avrebbero
22:39bisogno tantissimo di questi soldi che
22:42ci sono diciamo così piovuti dal cielo,
22:45pur come risarcimento per gli anni
22:47drammatici che abbiamo vissuto a causa
22:49della pandemia, questo chiaramente non va
22:51dimenticato, beh ogni volta lo sa che
22:53mi dicono quello che mi ha detto lei, i
22:55soldi sono stati destinati ad altro e
22:58anche questo forse dà l'idea di come la
23:01nostra classe dirigente forse non abbia
23:03un'adeguata, una reale consapevolezza
23:06anche di come si definiscono le
23:08priorità.
23:11Sì, mi permetto di dire che probabilmente
23:14è un'esigenza di tutti noi, insomma noi
23:16abbiamo una forza straordinaria quando
23:19scegliamo tramite il voto,
23:21probabilmente una maggiore
23:22consapevolezza diffusa porterebbe come
23:24dire, una maggiore responsabilità anche
23:26della classe dirigente.
23:28In questo momento forse dobbiamo
23:30fermarci e riflettere sui limiti che
23:33stanno caratterizzando delle scelte che
23:35vengono fatti sulla scia di un
23:39imprinting tradizionale,
23:41oserei dire tradizionalista, che però è
23:45veramente superato in sé, quindi
23:48aggiornarci nel nostro interesse oltre
23:51quello dell'ambiente della casa che ci
23:53ospita e cercare veramente di fare un
23:56salto in avanti.
23:58Ripeto, questo lo vogliamo stigmatizzare
24:01perché insomma diciamo le tesi
24:03ambientaliste talvolta vengono messe
24:05nell'angolo come se volessero andare
24:07contro un'idea di sviluppo che
24:11ovviamente debba essere sostenibile e
24:14compatibile con il territorio e le
24:16risorse naturali, ma questo non è
24:19assolutamente vero, vanno solo praticate
24:21delle scelte diverse rispetto a quelle a
24:23cui ci siamo abituati per 50-60 anni.
24:28Abbiamo delle sfide nuove da accogliere,
24:30le possibilità ci sono, ci sono le
24:32competenze e le conoscenze per poterlo
24:35fare, tutto sta a scegliere e a sbucciare
24:38in quella direzione.
24:40Speriamo davvero che qualcosa si muova,
24:42ne va devo dire dell'interesse collettivo
24:45e forse mai come quando si parla di
24:48ambiente dovrebbe esserci questa adeguata
24:50consapevolezza. Intanto io ringrazio
24:53Raniero Maggini che è il presidente di
24:55WWF Roma e Area Metropolitana, grazie per
24:58averci ricordato quanto importante, ricco
25:02e prezioso sia il patrimonio naturale
25:04che compone questo nostro pianeta e quanto
25:07anche soltanto eventi come questi ci
25:10ricordino la necessità di prendercene
25:12cura. Le auguro una buona serata
25:14presidente, grazie. Le auguro a voi, vi
25:17ringrazio e ricordiamoci dell'importanza
25:19dell'acqua oltre che delle nostre foreste
25:21ogni volta che abbiamo sede abbiamo il
25:23privilegio di poter attingerli direttamente
25:25dal rubinetto di casa. Eh sì, non è una
25:28cosa scontata, grazie, grazie al nostro
25:31ospite. Adesso ci prendiamo un'altra
25:34pausa perché c'è un po' di pubblicità,
25:36poi a rientro cambiamo decisamente
25:39argomento, state con noi. Bentornati a
25:42destra, differenza di genere il gender
25:46gap ma anche molestie, abusi, violenza, il
25:51ruolo, la condizione della donna nel
25:53mondo del lavoro spesso è stato oggetto
25:55di confronto e di dibattito in questa
25:58nostra trasmissione. Oggi vogliamo
26:00riprendere questo tema applicandolo però
26:03a un settore particolare del mondo del
26:05lavoro, quello dello spettacolo. Lo
26:07facciamo con Celeste Gugliandolo del
26:11del coordinamento di SLC, CGL, Roma e
26:15Lazio. Buonasera e bentornata a estra.
26:18Buonasera, buonasera, grazie dell'invito,
26:21grazie. Lo spunto ce l'offre un
26:24convegno che si è tenuto all'inizio di
26:26questa settimana, ieri praticamente,
26:28poche ore fa per chi ci sta seguendo in
26:30questa serata di martedì in cui voi
26:32avete voluto accendere un riflettore
26:35proprio su questo tema, quello delle
26:38abusi anche nel settore dello
26:41spettacolo. Per quale motivo?
26:45Beh, allora, diciamo che il tema delle
26:48violenze e degli abusi e della, in
26:52generale, discriminazione di genere è un
26:56tema che tocca tutta la condizione
26:59femminile. Ma nel mondo dello spettacolo
27:04questo problema diventa più strisciante.
27:07Perché? Perché le donne che lavorano
27:11nello spettacolo usano il corpo, i propri
27:14corpi in prima linea e perché incontrano,
27:19fanno degli incontri, come dire, con
27:23registi, produttori, alle volte anche gli
27:26stessi colleghi, purtroppo vittime
27:28anch'essi delle dinamiche patriarcali e
27:31maschiliste, molto più spesso che una
27:35lavoratrice normale. Perché noi facciamo
27:38delle audizioni, dei casting, dei provini
27:42e, essendo il nostro un lavoro
27:44fisiologicamente discontinuo, con
27:48diciamo, quantitativamente, come dire, in
27:51maniera più ampia di quanto questo
27:54possa... e quindi questa cosa ci
27:58mette in una condizione sempre molto
28:02difficile e anzi direi che quasi il
28:06problema è sistemico, culturale, di chi
28:11pensa che magari le donne che fanno arte,
28:14che fanno le attrici, che fanno le
28:16danzatrici, in qualche modo debbano
28:18scendere al compromesso del... beh, ma se
28:22non sei abbastanza affascinante, sexy,
28:25avvenente e in questo momento lo devi
28:27dimostrare a me adesso, che sono il
28:31regista, il produttore, non farai mai
28:35questo lavoro. Quindi se ne fa, come dire,
28:38la femminilità viene usata come ricatto
28:41e soprattutto gli abusi vengono
28:45perpetrati non solo negli ambienti di
28:47lavoro, ma anche nelle scuole, nelle
28:50scuole di formazione artistica, che come
28:52tutto il nostro mondo, ma non parlo solo
28:56dello spettacolo, parlo in generale della
28:57nostra società, è assolutamente
28:59minato da questo tipo di dinamiche e
29:02molte giovani allieve e attrici purtroppo
29:05non hanno i mezzi per riconoscere e
29:10allora sono stati varati diversi
29:12protocolli, codici etici, che in qualche
29:16modo possano mettere i luoghi del lavoro
29:19e della formazione in una safe zone, se
29:22vogliamo chiamarlo, ma l'esigenza è
29:24quello di incardinare questi protocolli
29:27alla realtà e alla concretezza di quello
29:29che succede realmente ed è per questo
29:31che noi abbiamo voluto fare questa
29:35conferenza coinvolgendo diverse
29:37associazioni femministe, associazioni
29:39anche di categoria, coinvolgendo le
29:42scuole di alta formazione del territorio
29:44di Roma e soprattutto l'assessora alla
29:47scuola lavoro e formazione,
29:49Claudia Pratelli, che si è, come dire,
29:53subito accesa positivamente nel
29:56tentativo di voler costruire insieme
29:59qualcosa che metta a terra questi
30:01protocolli validissimi ma che rischiano
30:05di restare un po' lettera morta per la
30:07serie. L'abbiamo fatto, lo appendiamo lì
30:09bello alla porta e poi ci resta.
30:12Ecco, lei ha toccato un tema e lo ha fatto
30:15tra l'altro con parole che secondo me
30:17vale la pena rimarcare. È un fenomeno
30:21quello del rispetto di genere che nel
30:24settore dello spettacolo manca a livello
30:27sistemico, lei dice, e parallelamente, lo
30:31dico da operatore della comunicazione ma
30:34anche da cittadino, io credo che oggi ci
30:38si scandalizzi se certi comportamenti
30:41scopriamo che avvengono in banca, nei
30:44luoghi di lavoro, diciamo così, tra
30:46normali, ma forse l'opinione pubblica un
30:49po' se lo aspetta che sia un viatico
30:52necessario da pagare se si vuole emergere
30:56in un settore molto competitivo come il
30:59mondo dello spettacolo, ma le potrei dire
31:01che vale anche per chi fa informazione,
31:03perché poi, voglio dire, questi fenomeni
31:05sono presenti anche purtroppo nelle
31:07nelle redazioni. Ecco, forse questo è
31:10l'ostacolo più grande per far sì che
31:12anche l'opinione pubblica ne sia
31:14consapevole e magari anche chi lavora in
31:16quegli ambiti siano debitamente attenti.
31:21Sì, infatti il grande, la grande sfida è
31:29proprio quella di rigenerare in qualche
31:33modo il paradigma, il modello culturale e
31:37sociale che è quello anche della società
31:40in cui viviamo. Potrei citarle
31:45tantissime frasi, proprio luoghi comuni
31:51che vengono citati da alcune
31:55testimonianze che sono state raccolte
31:58dall'osservatorio di genere dell'Associazione
32:00Amleta che si occupa proprio di questa
32:02problematica e questo farebbe proprio il
32:06paio con quello che le dicevo prima,
32:08rispetto al dire, beh, ma se vediamo
32:13come baci, a un certo punto c'è questa
32:15scena, facciamola insieme, io e te, come
32:18baci? Ah, ma se baci così freddamente
32:22l'attrice non la potrai fare mai, forse
32:25neanche la donna. Cioè si prende, come
32:29dire, c'è una maschilità troppo figlia
32:34del paternalista, figlia di questa
32:37società patriarcale che fa la guerra sui
32:43corpi delle donne e su quello che le
32:46donne dovrebbero dimostrare o essere.
32:49Non è il segreto di Pulcinella il fatto
32:53che a parità di mansioni, ancora oggi, le
32:59donne abbiano degli stipendi più bassi
33:02e tanto più se se ne fa una
33:06questione di merito o ambizione, questi
33:12valori potrebbero essere applicati e
33:14quindi il merito, tu vali di più, tu vali
33:16di meno, potrebbero essere applicati in
33:18un sistema non asimmetrico come il
33:21nostro, perché il nostro, e parlo
33:24dell'Italia, potrei parlare di tutto il
33:26mondo, ma parlo specificatamente
33:27dell'Italia, è un sistema completamente
33:30asimmetrico perché la rivoluzione degli
33:34spazi delle donne è avvenuta nello
33:38scorso secolo, è dal 46 che le donne
33:43votano e dal 73 che non sono più vittime
33:48diciamo della patria potestà del marito
33:51e così via, ed è solo del 1996 il fatto
33:59che lo stupro non diventi, non fosse più
34:02inteso come un crimine contro la
34:06morale pubblica, ma come un
34:09crimine contro la persona, quindi il 96
34:13è ieri, quindi è chiaro che il problema è
34:18un problema sistemico, culturale, di
34:21linguaggi, di pensieri, di luoghi comuni
34:25che purtroppo si alimentano perché è
34:27come se questi schemi sentiti, risentiti
34:33sono insidiosi perché sono come quelle
34:35canzoni che ascolti migliaia di volte e
34:40si infilano tra le parole ma senza una
34:43vera partecipazione della coscienza, ecco
34:46e quindi riescono a condizionare la mente
34:50di tutte e di tutti e riescono anche a
34:53condizionare quelle delle persone giovani
34:55che per esempio si trovano a doversi
34:58confrontare col proprio talento che è
35:00una delle cose più incerte che esista e
35:02anche con la voglia di studiare e con la
35:04propria diversità, ecco quindi credo che
35:07sia necessario riscrivere questi
35:09paradigmi sociali di ampliare lo sguardo
35:13e di coinvolgere in questo caso la
35:16scuola, le scuole di formazioni perché
35:18la scuola è fondante, costituente
35:21ed è attraverso non solo la formazione
35:24ma anche i nostri corpi, la postura con
35:27cui gli insegnanti e le insegnanti si
35:29pongono che si aiuterà a cambiare, a
35:36ribaltare o come meglio mi piace dire a
35:38me ad ampliare diciamo l'inquadratura
35:44senza volerci sempre tenere noi donne
35:47fuori campo, il fuoricampo nel cinema
35:50esiste ma è fuori dall'inquadratura e
35:53allora le donne esistono, la storia delle
35:55donne c'è, le donne autrici, le donne
35:57scrittrici, le donne musiciste, le donne
36:00attrici, le donne politiche ma è molto
36:03difficile entrare nel campo e allora per
36:08questo ampliamo l'inquadratura con il
36:11linguaggio, con la formazione, con il
36:16rispetto.
36:20Noi abbiamo pochi secondi prima della
36:24sigla finale su questo tema se lei vorrà
36:26torneremo perché credo che davvero sia
36:29un percorso che senza un approccio di
36:33tipo culturale ma pervasivo sia
36:37difficile riuscire a far passare questi
36:40valori e questi principi che lei prima
36:42ricordava. D'altro canto lei dice il mondo
36:45dello spettacolo è una società molto
36:47maschilista, mi immagino che la presa di
36:50coscienza sia solo il primo punto di
36:54partenza per una potenziale vittima e la
36:57mia domanda però è se certi comportamenti
37:00anche nel mondo spettacolo italiano
37:01avvengono e dal fatto che voi vi siate
37:03mossi con questa serie di iniziative
37:05immagino che siano più frequenti di
37:07quanto si possa immaginare. Il problema è
37:10le vittime che denunciano non rischiano
37:13di ritrovarsi sole perché voglio dire
37:15certe voci, certe malelingue su certi
37:17comportamenti di questo o quell'altro
37:19personaggio eccetera dubito che possano
37:23rimanere non essere per esempio conosciute
37:27da chi fa parte di una produzione, da chi
37:29rappresenta una casa di produzione a
37:31livello societario. Bisogna forse riuscire
37:35da questo punto di vista anche a ad
37:37aiutare le vittime a trovare il coraggio
37:39di denunciare qualora si trovino in
37:42presenza di un comportamento scorretto.
37:44Abbiamo però soltanto un minuto
37:46Celeste altrimenti poi ci sfumano.
37:49Assolutamente, bisogna innanzitutto
37:52non mettere in prima pagina le vittime,
37:55bisogna tutelarle perché sappiamo quali
37:58sono gli esiti di quella che diventa
38:02poi forse a tutti gli effetti un'agonia
38:04mediatica o anche social. È importante
38:08però e questo si fa con le alleanze, con
38:12gli scambi, con la fiducia, con le
38:15collaborazioni, riuscire a proprio nelle
38:17scuole dire alle ragazze ma anche ai
38:20ragazzi vittime di violenza o di abusi
38:22anche soprattutto psicologici perché
38:25anche quella è una forma di abuso e di
38:27violenza dirgli ci siamo potete rivolgervi
38:30a questo sportello, a questo centro
38:33potete potete star certe che le vostre
38:37le vostre non saranno semplicemente
38:39delle intuizioni, se avete la sensazione
38:42che questa cosa stia accadendo sta
38:45sicuramente accadendo perché nessuna di
38:48noi donne di spettacolo o meno possa
38:51può veramente dire che non ha ricevuto
38:54una molestia, un abuso anche fosse solo
38:56psicologico nell'arco di tutta la sua vita
38:59e della sua carriera.
39:02Ci torniamo su questo aspetto, credo che
39:04sia importante anche perché è giusto
39:06che i giovani continuino a sognare la
39:09possibilità di esprimersi artisticamente
39:11e che questo diritto, questa opportunità,
39:14questa chance venga loro concessa senza
39:17che qualcuno se ne approfitti e credo
39:19che sia una cosa molto molto importante.
39:22Celeste Gugliandolo, coordinatrice di
39:25SLC CGL Rome Lazio, grazie per i minuti
39:28che ci ha dedicato questa sera,
39:29buon lavoro a lei. Grazie a voi, grazie
39:32mille, è sempre un piacere. A presto.
39:36Noi ci fermiamo qui, adesso ci sono gli
39:38altri programmi della nostra emittente,
39:40Extra torna domani alla solita ora.
39:42Grazie per averci seguito, arrivederci.
39:46Extra, tutti i colori dell'attualità,
39:48con Claudio Michelizio.

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