Roma Di Giorno con Elisa Mariani - Puntata di Lunedì 24 Ottobre 2022
00:00 Intro
01:30 Appello di Ance Acer a Gualtieri, Ospite Antonio Ciucci;
24:05 I biologi del TartaLazio in Azione sul litorale, Ospite Luca Marini
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NovitàTrascrizione
00:00Roma di giorno, le notizie della Capitale, con Elisa Mariani.
00:06Buongiorno e bentrovati ad un nuovo appuntamento con Roma di giorno, tutte le notizie di attualità e di cronaca in diretta dalla Capitale.
00:16Di cosa parliamo oggi? Parliamo di programmazione, qualità degli interventi e supporto di project management.
00:24Questi sono i tre punti fondamentali e forse i più importanti contenuti nell'appello firmato da Ance, Acer, Roma e Oice nei confronti del sindaco di Roma Capitale, Gualtieri, e di tutta la Giunta Capitolina.
00:38Qual è l'obiettivo di questo appello? In particolar modo accelerare sui tempi e risolvere i gap di tipo amministrativo e tecnico, esattamente come leggiamo appunto nello stesso appello,
00:51in vista degli importanti appuntamenti che Roma dovrà affrontare nei prossimi anni. Pensate ad esempio al PNRR, ma anche al Giubileo che dovrebbe concretizzarsi nel 2025,
01:03ma anche alla possibile iniziativa dell'Expo del 2030. Interventi particolarmente importanti, appuntamenti che potrebbero portare la Capitale a risollevarsi in un periodo particolarmente buio
01:16e che quindi vedono la collaborazione ma anche l'impegno da parte di questa associazione di costruttori edili. Ne andiamo a parlare però con uno dei protagonisti e forse firmatario per primo di questo importantissimo appello,
01:30Antonio Ciucci che è il presidente di Ance, Roma, Acer. Buongiorno, ben trovato. Buongiorno, buongiorno a tutti gli ascoltatori.
01:40La ringraziamo per la sua disponibilità in primo luogo e vorremmo farle come prima domanda di spiegarci qual è il contenuto di questo appello.
01:50Bene, innanzitutto grazie a voi di avermi ospitato. L'appello è un appello rivolto all'amministrazione fondamentalmente affinché ci sia uno scatto in avanti e si possa naturalmente scongiurare qualsiasi pericolo
02:12relativo al fatto che l'ingenti risorse che sono state stanziate dal governo per Roma non vadano perdute e vengano messe a sistema. Ricordiamo, l'ha ricordato lei nella sua introduzione, il giubileo, i fondi del PNRR e naturalmente auspichiamo anche l'Expo.
02:36E quindi è un appello a fare uno scatto di efficienza da parte della pubblica amministrazione affinché vengano risolti, lo dico purtroppo, gli annosi problemi di inefficienza che vedono coinvolti non solo le imprese ma un pochino tutti i cittadini romani e che finalmente si possano risolvere questi problemi
03:02e si possano mettere a frutto l'ingenti risorse per, speriamo, dare un volto nuovo alla nostra amatissima città.
03:12Ecco, nella proposta, io cito testualmente le parole appunto contenute in questo appello, voi volete evitare dannosi sprechi e fate riferimento al supporto di Project Management. Vuole spiegarci qualcosa in più? Che cosa significa e soprattutto che cosa significa evitare dannosi sprechi? Si sprecava molto negli anni passati?
03:36Beh, gli sprechi li dobbiamo vedere un pochino a 360 gradi, gli sprechi sono anche le risorse non utilizzate perché di fatto è uno spreco per il cittadino, per l'erario. Se le risorse vengono stanziate ma non utilizzate chiaramente questo in senso lato è uno spreco.
03:55Il ricorso al Project Management è qualcosa di molto facile, anche se la parola magari può sembrare un pochino complicata. L'amministrazione, la pubblica amministrazione, l'amministrazione capitolina è sicuramente sottodimensionata, quindi ha problemi di carenza di personale.
04:15Oggi naturalmente visti i vincoli di spesa e anche i vincoli nelle assunzioni probabilmente non ci sarà tempo per fortificarla da questo punto di vista e quindi noi riteniamo che per fare i preestri e naturalmente sempre per far sì che le risorse non vadano sprecate si potrebbe ricorrere a queste forme di contratto che vedono coinvolte i terzi professionisti.
04:43Le aziende di progettazione, insomma dei contratti di supporto alla pubblica amministrazione.
04:53Sì, è questo che intendete voi con Project Management perché magari molti ascoltatori, come facevamo noi e lei, non conoscono questa parola che risulta sicuramente un pochino più difficile.
05:04Un altro concetto devo dire molto importante e che fa onore al vostro appello è il riferimento alla sicurezza nei cantieri che sembra essere ancora oggi purtroppo in base a quello che siamo costretti a sentire forse un concetto un pochino sottovalutato.
05:22Quanto è importante diciamo programmare o comunque dare importanza a un contesto di questo tipo, a un concetto di questo tipo anzi?
05:31Per noi è fondamentale, pochi sanno e naturalmente sfrutto questo spazio per chiarirlo, che il nostro contratto collettivo dell'edilizia è uno dei pochi contratti che ha dotato di questa bilateralità, cioè di questa doppia componenti fra la parte datoriale e la parte sindacale.
05:58Quindi è un contratto che ha all'interno naturalmente tutto quello che è formazione e quindi indirettamente sicurezza.
06:10Purtroppo lo devo dire, negli ultimi tempi anche a causa del proliferare di cantieri, tra virgolette io lo dico, edili come quelli del Superbonus, troppo spesso abbiamo visto non applicato il nostro contratto collettivo e purtroppo riteniamo che molti incidenti siano da ricercare proprio nella non applicazione correttamente del contratto collettivo dell'edilizia.
06:37Quindi anche in previsione di ulteriori investimenti come quelli straordinari di cui stavamo parlando, cioè Giubileo e PNRR, naturalmente il nostro auspicio e la nostra collaborazione in tal senso è nell'applicazione del contratto collettivo dell'edilizia.
06:54Vi dico che noi prima poco prima dell'estate abbiamo firmato con il prefetto il dottor Piantedosi, che tra l'altro oggi è diventato anche neoministro, un protocollo naturalmente con le forze sindacali proprio per naturalmente valorizzare la sicurezza nei futuri cantieri.
07:14Viene licito chiedersi come mai questi contratti non vengono rispettati? C'è un motivo alla base? C'è negligenza? Cosa succede precisamente?
07:25Una cosa molto semplice, il contratto dell'edilizia avendo questa completezza è uno dei contratti più costosi del mondo industriale e quindi evidentemente applicare altri contratti o purtroppo non applicarli proprio i contratti, naturalmente mi riferisco al lavoro nero,
07:52può naturalmente favorire l'entrata in cantiere di personale non adeguatamente formato e naturalmente e chiaramente il personale non adeguatamente formato poi purtroppo è anche il personale che è più soggetto a infortuni.
08:12Quali difficoltà più evidenti sta riscontrando il vostro settore in tempi come questi? Si parla molto di rincari energetici ma nel vostro caso cos'è che pesa di più il rincaro a livello di energia o il costo dei materiali, delle materie prime?
08:27Sicuramente il secondo, il costo dei materiali, nel senso che noi non siamo tecnicamente un settore energivoro, però subiamo naturalmente le forniture da parte di settori energivori, mi lasci ricordare l'acciaio, i calcestruzi e quindi il cemento, sono naturalmente industrie molto energivore.
08:50Noi purtroppo subiamo aumenti delle materie prime dalla fine del 2020, poi durante tutto il 2021 e naturalmente poi da febbraio del 2022 con lo scoppio della crisi in Ucraina sono addirittura esplosi.
09:06Il governo ci ha venuto incontro con delle misure straordinarie per la parte pubblica naturalmente, con delle misure straordinarie che però sono relative solamente al 2021 e al 2022.
09:23Il 2023 non sappiamo cosa ci succederà, i cantieri sono naturalmente, anche quelli del PNRR potrebbero essere a rischio e quindi noi ci aspettiamo una misura straordinaria in questo senso e poi rimane anche il problema dei cantieri privati, perché i cantieri privati non sono toccati da questi decreti straordinari
09:46e questo potrebbe comportare in ultimo l'aumento del costo delle case che se unito all'aumento dei tassi potrebbe rendere inaccessibile alle famiglie il poter comprare una casa.
10:02Quindi come pensate di risolvere questa situazione se nel 2023 non dovessero esserci gli aiuti concreti da parte dello Stato come magari sono avvenuti fino a questo momento?
10:15Innanzitutto noi auspichiamo che la crisi internazionale possa naturalmente finire e questo sarebbe un sollievo per tutti, non solo per la questione dei materiali ma proprio per la pace in un mondo.
10:29Secondariamente se così non dovesse essere evidentemente il governo dovrà intervenire e rispetto ai 10 miliardi circa stanziati nel 2022 probabilmente ce ne vorranno anche qualcosa di più.
10:46Obiettivamente rispetto agli investimenti straordinari del PNRR si potrebbe anche ripensare alle opere da dover realizzare sempre nel rispetto dei tempi ma facendone di meno quindi sostanzialmente così andando ad ammortizzare l'aumento delle materie prime.
11:06Bene, staremo a vedere quello che succederà appunto nel 2023. Ci fermiamo però per qualche secondo di pausa. Voi restate con noi in compagnia del Presidente di Ance Roma Asher e continueremo a parlare di questo appello rivolto a Gualtieri e alla giunta capitolina e anche di altri problemi di Roma. Restate con noi.
11:24Bentornati a Roma Digiorno. Siamo felici di avervi ancora in nostra compagnia per parlare delle principali notizie di attualità e di cronaca in diretta dalla Capitale.
11:36Abbiamo aperto il nostro spazio oggi parlando di un appello che è stato rivolto al Sindaco Gualtieri e a tutta la giunta capitolina da parte di Ance Asher Roma. Qual è l'obiettivo?
11:48L'obiettivo è accelerare sui tempi, risolvere i gap amministrativi e tecnici e programmare gli interventi che dovranno essere fatti dal punto di vista dell'edilizia nella nostra Capitale in vista degli importanti appuntamenti che Roma stessa dovrà affrontare tra qualche anno.
12:05Pensate al PNRR ma anche al Giubileo del 2025 e all'ipotesi dell'eventuale Expo del 2030. Interventi importanti che potrebbero risollevare la situazione grigia della Capitale.
12:23Parlavamo appunto di questo e di altri argomenti in compagnia del nostro ospite di oggi Antonio Ciucci che è il presidente di Ance Asher Roma. Presidente non abbiamo però detto all'inizio del nostro spazio di cosa si occupa la vostra associazione, vogliamo ricordarlo?
12:41Sì certamente, è la nostra associazione che rappresenta le imprese edili di Roma e Provincia. Rappresentiamo più di 6.000 imprese che sono praticamente le imprese iscritte in cassa edile nel nostro territorio.
12:58Nel vostro appello voi parlate di risolvere in un certo senso i gap amministrativi e tecnici. Per chi non è proprio esperto del settore o magari non conosce bene questi termini, ci riferiamo in particolar modo alla solita vecchia storia della lentezza della burocrazia?
13:20Beh assolutamente sì, è la solita vecchia storia della lentezza della burocrazia che oggi è diventata particolarmente lenta in quanto ahimè le norme si sono di molto complicate.
13:34La difficoltà nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme è connessa all'indebolimento della pubblica amministrazione in termini proprio quantitativi.
13:51Io faccio sempre un esempio relativamente al Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma che nel 2012 aveva più di 500 impiegati e oggi sono poco più di 300, quindi si sono ridotti di molto.
14:07Quindi queste due cose congiunte fanno sì che le cosiddette pratiche e quindi tutto quello che serve per far sì che poi le risorse vengano spese e portate a compimento diventi particolarmente lungo.
14:24Ma questo buco in un certo senso, questa carenza forte di personale, secondo lei è dovuta a qualche motivo specifico? Lei che comunque lavora in un settore molto ampio e è comunque anche cittadino di Roma, secondo lei c'è un motivo specifico per il quale c'è questa forte carenza di personale che poi porta a tutta quest'altra serie di problemi evidenti anche dal punto di vista dell'edilizia?
14:51Diciamo che il problema della pubblica amministrazione è un problema nazionale. Negli ultimi vent'anni purtroppo ci sono stati continui tagli alla pubblica amministrazione e quindi il tema dell'inefficienza e dell'inadeguatezza della pubblica amministrazione è un problema nazionale.
15:12È un problema locale e io ritengo che se ne accorga anche il cittadino che va a chiedere naturalmente anche servizi anagrafici al proprio municipio, una cosa di tutta evidenza. C'è un problema personale, c'è un problema di strutture, c'è un problema di digitalizzazione, c'è un problema di informatizzazione dei processi.
15:34Roma purtroppo, ahimè, è rimasta da questo punto di vista molto indietro. Ritengo che l'amministrazione dei quartieri questo problema lo abbia molto chiaro, naturalmente ci attendiamo e aspettiamo, auspichiamo che lo possa risolvere.
15:50Secondo lei che cosa dovrebbe essere fatto in larga scala per rilanciare Roma?
15:58C'è da fare molto perché naturalmente siamo rimasti molto indietro. Io le posso naturalmente svolgere la sua domanda relativamente al nostro settore. Il nostro settore che tra l'altro riguarda molte problematiche ataviche della città.
16:19Penso al decoro urbano e quindi alla manutenzione della città, delle sue strade, dei suoi parchi, ma penso anche alla mobilità e quindi alle grandi infrastrutture per il trasporto di massa. Penso in generale alla rigenerazione del tessuto urbano e quindi tutto ciò che riguarda la parte degradata che va rigenerata.
16:43Questo è quello che noi ci aspettiamo, è tantissimo da fare, però pensiamo anche che oggi c'è l'opportunità perché bene o male fra Giubileo e PNRR arriveranno più di quattro miliardi e mezzo di investimenti solamente per la città di Roma e la città metropolitana che poi possono arrivare quasi a otto miliardi se sommati con gli investimenti regionali che però hanno una ricaduta sulla città.
17:11Quindi abbiamo un'opportunità incredibile, noi naturalmente speriamo di non sprecarla e quindi l'auspicio è questo, potremmo risolvere veramente tanti dei problemi atavici che riguardano non solo le aziende di Roma ma gli stessi cittadini.
17:30Infatti, è proprio in riferimento a questi appuntamenti che lei stava citando e che abbiamo già citato noi anche in apertura, cioè l'Expo possibile del 2030 ma prima il Giubileo del 2025, il PNRR, insomma tutti appuntamenti, iniziative molto importanti per la città di Roma che potrebbero risolvere molti problemi come diceva lei, ma secondo lei la Capitale è pronta per affrontare queste sfide o siamo anche un po' in ritardo?
18:00La Capitale sicuramente non è pronta, se no non avremmo fatto la pena, la Capitale non è pronta nel senso che purtroppo, lo dico ai miei, veniamo da troppi anni in cui le cose non si sono fatte e quindi abbiamo accumulato un ritardo da tutti i punti di vista, da quelli che citavo prima sul decoro urbano,
18:24sul naturalmente i rifiuti, sulla mobilità che è difficile, che colmiamo in così poco tempo, però possiamo comunque sia fare tanto, lo dobbiamo fare e avremo una città sicuramente migliore, non la città perfetta ma una città migliore.
18:46Lei però oltre ad essere Presidente di Anceacer Roma, quindi a rivestire un ruolo così importante in questo contesto, è anche un cittadino ovviamente di Roma, quindi voglio chiederle, secondo lei qual è il problema più evidente di Roma o cosa lei vorrebbe veder cambiato in questa città, cioè da dove si dovrebbe proprio ripartire per cambiare la città, ma glielo sto chiedendo da cittadino.
19:11Da cittadino, ripeto, c'è questa singolare comunione fra l'Antonio Ciucci cittadino e l'Antonio Ciucci Presidente dell'Associazione dei Costruttori, perché molti dei problemi ricadono proprio nel settore che poi io rappresento.
19:28Ripeto, il decoro urbano, io penso che qualsiasi cittadino vorrebbe avere una città da questo punto di vista migliore, con le strade manutenute, i marciapiedi manutenuti, il verde pubblico manutenuto.
19:58Il servizio pubblico di massa deve essere implementato e poi naturalmente c'è il problema dei problemi, i rifiuti. Ora abbiamo sicuramente fatto un plauso al sindaco per il coraggio che ha avuto nel dichiarare subito che farà il termovalorizzatore, indipendentemente poi dalla sua realizzazione, che comunque dovrà avvenire secondo quanto è dichiarato nel 2023,
20:25dobbiamo sicuramente porre rimedio al problema dei rifiuti perché non si può naturalmente accettare una città sporca. Ecco, io penso che quello che vuole il cittadino è questo, unitamente naturalmente a una dose di servizi perché evidentemente non si può pensare di avere una città dove per avere una carta d'identità ci vuole un tempo infinito.
20:50Questi sono dei servizi primari che andrebbero naturalmente garantiti in tempi brevissimi.
21:20Quindi ci auguriamo in un certo senso che questo appello venga ascoltato. Avete avuto delle risposte?
21:34Guardi, dal punto di vista politico noi, devo essere sincero, abbiamo un ottimo dialogo con l'amministrazione. Devo dire che nell'amministrazione c'è anche moltissima gente competente, moltissime persone, assessori che esprimono la loro competenza nei settori che coprono.
21:53Il problema è chiaramente molto ritardo accumulato negli anni precedenti e per questo il nostro appello era proprio teso, non tanto a ricercare un dialogo delle risposte ma a lanciare una proposta anche di un tavolo fra le forze produttive della città per trovare le eventuali soluzioni.
22:16Noi abbiamo gettato naturalmente la proposta del project management ma ce ne potrebbero essere tanti altri. L'importante è fare quadrato nel senso che Roma è una città ricca di professionalità, ricca di capacità che però oggi forse bisognerebbe mettere a fattor comune per dare una risposta certa.
22:37Ci auguriamo che questo avvenga in tempi più brevi possibili. Intanto ringrazio il Presidente Ciocci per la sua disponibilità e spero che tutto possa risolversi in tempi brevissimi. Grazie ancora.
22:50Grazie a voi, grazie a tutti, arrivederci.
22:53Bene, ci fermiamo nuovamente per qualche secondo di pausa, torniamo tra qualche istante e cambiamo totalmente argomento perché parliamo di ambiente di un esemplare animale molto importante che però potrebbe essere a rischio. Restate con noi.
23:07Bentornati a Roma, di giorno tutte le notizie di attualità e di cronaca in diretta dalla Capitale.
23:13Seconda parte del nostro spazio dedicato ora all'attualità. In particolar modo parliamo di ambiente di specie animali perché a fine settembre la rete regionale Tartalazio ha trasferito delle uova di tartaruga esemplare Caretta Caretta dal litorale laziale, nello specifico Ad Ardea, nella spiaggia di Minturno a Latina.
23:37Qual era l'obiettivo? Era spostare queste uova di tartaruga in vista del peggioramento delle condizioni climatiche che avrebbero portato a incessanti piogge e che quindi avrebbero provocato la probabile morte di queste piccole tartarughine.
23:55Che cosa è successo? L'esemplare è a rischio una stagione particolarmente travagliata per le tartarughe?
24:02Lo chiediamo a uno dei diretti esperti di questa vicenda, Luca Marini, coordinatore della rete regionale Tartalazio.
24:11Buongiorno, ben trovato. Buongiorno a tutti.
24:15La ringraziamo per la sua disponibilità. Questa vicenda del trasferimento delle uova di tartaruga, che l'ha vista diretto protagonista, in realtà parte a fine settembre, ma se ne continua ancora a parlare.
24:29Vogliamo ripercorrere che cosa è successo?
24:32Sì, allora, questo nido deposto da una tartaruga a fine luglio era un nido, come diciamo noi, un po' a tardivo perché di solito le deposizioni avvengono verso la fine di giugno, primi di luglio.
24:48Questo perché le uova hanno un periodo di incubazione di circa un paio di mesi, dipende molto dalla temperatura della sabbia, ma in linea di massima stiamo tra i 55-60 giorni.
25:01Chiaramente a questo punto le uova sono andate nel periodo di schiusa un po' tardi, quindi nel momento in cui si stava raffreddando la temperatura dell'aria e quindi ovviamente anche quella della sabbia.
25:17Generalmente questo tipo di raffreddamento della sabbia porta alla morte dei piccoli per shock termico.
25:25Proprio per evitare questa eventualità abbiamo deciso nella settimana che già era prevista per la schiusa, siccome stava arrivando alcuni giorni di abbassamento di temperatura molto forte, di trasferire le uova.
25:40Abbiamo aperto il nido all'interno del quale abbiamo trovato due piccoli vivi formati che sono stati immediatamente mandati in mare.
25:49Da quel punto di vista per loro è andato tutto bene e senza guardare proprio per evitare lo stress alle uova, se le uova fossero fertili o meno, le abbiamo trasferite nella nostra struttura Minturno dove abbiamo una incubatrice.
26:09Abbiamo tenuto sott'occhio temperatura e umidità per circa 15-20 giorni.
26:16Dopodiché visto che non succedeva nulla siamo andati a guardare che è successo e ci siamo accorti che non solo non era schiuso nulla, ma addirittura le uova non erano state fecondate, quindi di fatto non sarebbero usciti nulla neanche se le avessimo lasciate sulla spiaggia.
26:33Questo succede perché le nostre tartarughe sono delle pioniere, le tartarughe fino a pochi anni fa non nidificavano sulle coste del Lazio, considerate che il primo nido è stato trovato nel 2016 a Nettuno,
26:52e quindi sono animali che non sono nati sulle nostre spiagge, di solito le tartarughe vanno a fare le uova dove sono nate, vent'anni dopo che sono nate tra l'altro, perché hanno un tempo di maturazione molto lungo.
27:07Questi animali non sono nati sulle nostre spiagge, sono nati chissà dove, ma a causa delle variazioni climatiche l'acqua del mare si è riscaldata e quindi la popolazione si è ampliata, sta risalendo le coste del Tirreno, tanto che abbiamo avuto quest'anno anche un nido in Viguria,
27:25quando fino a 15 anni fa i nidi in Italia erano soltanto allampeduse, immaginate che razza di cambiamento climatico che c'è stato così rapido e forte, e quindi queste tartarughe vanno a deporre le uova dove capita, e quindi anche su spiagge che per qualche motivo possono non essere adeguate,
27:49oppure sono semplicemente animali troppo giovani, c'è già capitato in altri casi di trovare animali che avessero diposto delle uova che non erano fertili, è successo un paio di anni fa a Torvaglianiche per esempio, dove un nido molto bello, tra l'altro fatto molto bene in situazioni perfette ambientali, quando l'abbiamo aperto ha rivelato soltanto la presenza di uova non fertili.
28:13Quindi diciamo che noi lavoriamo sempre un po', noi ce la mettiamo tutta e teniamo d'occhio il nido fino all'ultimo e non sappiamo che cosa c'è dentro, a parte quando dobbiamo traslocare le uova perché vengono fatte in zone troppo pericolose, perché possono essere allagate, amareggiate, in questo caso non era un problema di mareggiata ma era un problema di temperatura.
28:37E si parla infatti, come lei stesso ha dichiarato, di una stagione molto travagliata per questo esemplare, ma è in relazione ai cambiamenti climatici?
28:47Questo è una situazione in evoluzione, fino a 2020 avevamo circa 4-5 nidi per quanto riguarda il Lazio per anno, l'anno scorso c'è stato un boom, siamo arrivati a 10 e quest'anno ci siamo fermati a 4 e quindi ci siamo domandati se fosse un problema organizzativo nostro che non trovavamo i nidi oppure se fosse un trend generale.
29:15Abbiamo scoperto che in realtà questo è un trend in tutta Italia, in tutta Italia c'è stato esattamente il 50% di deposizione di meno rispetto all'anno scorso, perché non si sa ancora, dobbiamo scoprirlo, lo stiamo studiando.
29:31Sicuramente ci saranno dei motivi climatici, l'acqua del mare quest'anno è stata particolarmente fredda fino ai primi di giugno, anche se magari la gente non se ne accorta, in realtà l'acqua era abbastanza fredda, però di fatto ancora non lo sappiamo.
29:49Anche perché ci aspetteremo invece il contrario, che l'acqua fosse più calda proprio per questo fatto di sul riscaldamento climatico, invece lei ci sta specificando.
29:59Sicuramente si è riscaldata, però si è riscaldata troppo tardi, per cui è probabile che nella stagione in cui questi animali si avvicinano alla costa per l'accoppiamento e per la deposizione delle uova fosse ancora un po' troppo fredda, tant'è che abbiamo avuto tanti nidi tardivi.
30:15Immaginatevi che gli ultimi nidi si stanno schiudendo oggi in Campania e in Calabria, quindi in una stagione assolutamente molto avanzata. Per fortuna la temperatura dell'aria è ancora molto elevata e quindi ce l'hanno fatta.
30:33Vogliamo raccontare nello specifico di cosa si occupa la vostra rete regionale, Tartalazio?
30:41La rete Tartalazio è stata formata già nei primi anni del 2010, 2012 in particolare, però poi è diventata esecutiva e effettivamente funzionata nel 2016 ed è partita un po' con l'idea di andare a recuperare gli individui spiaggiati in difficoltà per salvarli e riportarli in mare e per valutare invece la presenza di quelli che si spiaggiavano morti.
31:07Successivamente, proprio dal 2016, abbiamo avuto il primo nido e quindi da allora ci occupiamo anche della messa in sicurezza delle ricerche e dei nidi di tartaruga marina.
31:19Noi ci occupiamo esclusivamente di tartarughe marine perché le tartarughe d'acqua dolce hanno altre problematiche. Sono tra l'altro specie protette in particolare perché sono relativamente rare e quindi ci occupiamo di questo aspetto.
31:33La rete è formata da tantissime realtà che va dai dipendenti della regione Lazio alle associazioni ambientaliste che hanno dei protocolli in intesa con noi e anche associazioni di volontariato, oltre a una rete ormai che sta diventando grandissima di volontari, semplici privati cittadini che decidono di lavorare, di darci una mano e collaborano con noi in tutte le fasi del recupero o della ricerca dei nidi.
32:02O anche del trasporto delle tartarughe verso i centri di recupero che sono Zomarin a Torvajanica o Napoli per le situazioni più complicate. Generalmente noi recuperiamo una quarantina di animali l'anno, di cui una decina ancora vivi che poi dopo la cura vengono riportati in mare.
32:24Ma 30 esemplari morti, se questa è la media, sono veramente tanti? È un dato allarmante, preoccupante?
32:32Anche qui dipende un po' dalla situazione. Rispetto ad altre regioni no, ma dipende anche un po' da quanti animali abbiamo. L'importante è riuscire a capire perché muoiono questi animali.
32:44Abbiamo tanti individui che muoiono per esempio per l'impatto con la pesca, con diverse attività di pesca che vanno dai palamidi alle reti, alle strascicanti. Alcune probabilmente muoiono anche di vecchiaia, però noi fino a poco tempo fa non avevamo neanche idea di quello che succedeva.
33:01Quindi adesso stiamo lavorando anche in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico per esempio che ci dà preziosi informazioni sulle cause di morte che non sono sempre molto facili da determinare perché spesso gli animali arrivano in situazioni non eccezionali.
33:20Assolutamente e infatti proprio sul concetto anche di plastica e di inquinamento in mare voglio approfondirlo magari con più attenzione tra qualche istante appunto con il coordinatore di Tartalaccio perché sappiamo appunto che il mare d'Italia non è in buone condizioni.
33:37Abbiamo parlato anche in una recente puntata con uno dei protagonisti di Marevivo ad esempio quindi diciamo su questo aspetto magari voglio tornare con più attenzione in compagnia di Luca Marini.
33:49Ora però ci fermiamo nuovamente per qualche secondo di pausa. Restate con noi in compagnia appunto del coordinatore di Tartalaccio per parlare di ambienti di questo esemplare meraviglioso.
33:59Bentornati a Roma Digiorno. Tutte le notizie di attualità e di cronaca in diretta dalla Capitale.
34:07Oggi non siamo proprio al centro di Roma perché in questa seconda parte del nostro spazio stiamo affrontando una problematica che riguarda in particolar modo il litorale laziale.
34:18Siamo nello specifico ad Ardea perché a fine settembre è stato trasferito un gruppo, un insieme di uova di tartaruga caretta caretta appunto dalla spiaggia di Ardea sul litorale romano a Minturno in provincia di Latina.
34:34A fare questo trasferimento sono stati i coordinatori o comunque chi fa parte della rete regionale Tartalaccio.
34:42Appunto una rete che si occupa della salvaguardia e della protezione di questo meraviglioso animale che sembra però essere in un certo senso in pericolo.
34:51Da che cosa? Sicuramente dal cambiamento climatico ma anche dalle condizioni del mare.
34:56E siamo proprio in compagnia del coordinatore della rete regionale Tartalaccio Luca Marini con cui fino a poco fa accennavamo al fatto che il mare si trova in condizioni non buone.
35:09Si parla specialmente ultimamente della presenza ingombrante o comunque troppo eccessiva di plastica nel nostro mare ed è proprio la plastica nella maggior parte dei casi a provocare anche la morte di questi esemplari.
35:23Ma voglio chiederle, è soltanto la plastica a creare il problema nei confronti di questo esemplare o ci sono anche altri aspetti da tenere in considerazione?
35:34Allora cominciamo con la plastica. La plastica è una cosa un po' particolare. Ci sono studi in corso su questo tipo di impatto su questi animali
35:43e si è visto che circa il 50% degli animali che vengono recuperati morti contiene plastica, ha delle particelle di plastica che è una cosa enorme, uno su due.
35:56Sono però microplastiche, cioè non sono le famose buste di plastica che gli animali mangiano e poi delle quali restano soffocate.
36:06In realtà sono delle microparticelle. Questo non vuol dire che siano la causa diretta di morte, sono sicuramente però una causa di indebolimento di questi animali.
36:17Quindi questi sono animali molto resistenti. Noi abbiamo avuto animali che si sono spiaggiati, sono stati curati, sono stati amputati, addirittura senza una pinna rimessi in mare vanno tranquillamente.
36:28Quindi hanno una capacità di resistenza agli impatti e di resilienza molto elevata, ma il contenuto interno di queste microplastiche li avvelena e fa sì che le loro difese immunitarie vengano indebolite per altri impatti.
36:45Quindi di fatto questo tipo di impatto è molto importante anche se non è così appariscente al momento.
36:53Quindi sicuramente le plastiche hanno un ruolo molto importante, poi le plastiche, ormai lo sapete tutti, sono state trovate dentro i pesci, pesci che mangiamo anche noi, quindi ce ne mangiamo anche noi, quindi diventa effettivamente un grosso problema.
37:06Per quanto riguarda le tartarughe come tipo di minaccia, torno a dire che ci sono diversi tipi di impatto, tra cui sicuramente le prime sono la pesca, perché questi animali anche se non vengono pescati perché vengono consumati, anzi sono protetti, sono tutelati, non possono essere commerciati, venduti, mangiati per carità.
37:25Il famoso brodo di tartaruga che c'era fino agli anni Sessanta ormai è completamente fuori legge, però purtroppo capitano dentro le reti, capitano attaccate agli ami dei palamidi o capitano dentro le strasciganti e di questo abbiamo invece le prove, perché ogni tanto quando si spiaggiano li troviamo con braccioli, ami ingeriti eccetera eccetera.
37:46Un altro impatto è quello per esempio dato dalle imbarcazioni, che le speronano, questi sono animali abbastanza veloci in acqua, non le famose tartarughe che sono lenti, in realtà queste in acqua sono abbastanza veloci, però spesso si trovano per esempio a galleggiare perché si stanno riposando, prendono il sole e quindi sono un po' addormentate, vengono speronate e in quel caso se l'imbarcazione è grossa e va veloce provoca dei danni molto forti con lo sfondamento del carapace,
38:16eccetera che può determinare la morte di questi animali, queste sicuramente sono le prime cause di cui siamo sicuri, poi ce ne saranno altre sicuramente che sono dovute per esempio a infezioni virali eccetera eccetera che possono essere aggravate appunto da quella situazione di plastica di cui parlavamo prima.
38:36È chiaro però che si vede che questa popolazione di tartarughe in qualche maniera si sta un po' ampliando, sta aumentando fortunatamente di numero proprio grazie ai famosi cambiamenti climatici, qui dobbiamo fare questo discorso che è un po' particolare nel senso che è bello, siamo contenti che ci siano tartarughe però dobbiamo anche capire perché e il perché può essere una cosa negativa che sono appunto i cambiamenti climatici.
39:05Le tartarughe per esempio aumentano perché sono aumentate le meduse, le tartarughe mangiano le meduse quindi l'aumento delle meduse provoca anche un aumento delle tartarughe, le meduse sono aumentate perché l'acqua è più calda.
39:19Ecco è proprio in riferimento appunto a questi cambiamenti climatici quindi lei appunto ci sta fornendo un dato molto importante quindi questo esemplare non è a rischio come invece altri esemplari di tartaruga per esempio.
39:33Io so che quella terrestre è un pochino più delicata e quindi è salvaguardata ad esempio soprattutto in zone come la Sardegna no?
39:40Quindi per quanto riguarda l'esemplare marino non c'è questa problematica per fortuna?
39:45Sì diciamo che non è che sia proprio benissimo però adesso ha una fase sicuramente di recupero che si vede da queste cose.
39:58Diciamo che la cosa complicata per le tartarughe è un po' il censimento come tutti gli animali marini noi non sappiamo mai effettivamente quanti animali ci sono perché vivono in acqua, vivono sott'acqua e quindi non sono neanche tanto facili da identificare.
40:13Anche i sistemi di ricerca e censimento in mare non sono così facili come succede per le tartarughe terrestri.
40:22Le tartarughe terrestri sono sicuramente in pericolo così come lo sono le tartarughe d'acqua dolce nostrane.
40:28Le tartarughe d'acqua dolce nostrane sono ormai veramente a rischio, sono diventate pochissime perché sono soppiantate da quelle americane, quelle piccoline con le macchie rosse sulle guance tanto per intenderci,
40:41che tutti hanno comprato nei negozi di animali per i bambini poi quando sono cresciute non si potevano più tenere quindi sono state buttate nei fiumi, nei laghi, nei laghetti, nei parchi eccetera
40:50e quelle siccome sono molto resistenti, molto più resistenti delle nostre le hanno praticamente sostituite completamente e quindi ormai la povera emissore Vicolaris che è la nostra italiana è veramente ridotta all'omicino.
41:03Mentre queste americane addirittura noi ogni tanto le troviamo a mare, qualche volta ce le segnalano che escono dall'acqua di mare perché vengono buttate nei fiumi e poi quindi arrivano a mare
41:14e non sono tartarughe marine, sono anche molto più piccole da tartaruga marina adulta e lunga anche oltre un metro, una tartaruga d'acqua dolce al massimo arriva ai 40 centimetri insomma, sono anche molto facili da distinguere.
41:30Come curiosità vi posso anche dire che quest'anno pochi giorni fa abbiamo trovato a Civitavecchia un esemplare di una specie diversa, le nostre tartarughe marine appartengono quasi tutte alla specie caretta caretta o tartaruga comune,
41:45invece qualche giorno fa a Civitavecchia abbiamo trovato una tartaruga verde, diciamo che è la seconda volta che ci capita in sei anni, quindi è una specie che abita essenzialmente nella parte orientale del Mediterraneo,
42:00quindi Turchia, Grecia, soprattutto in quella zona lì e costa del Nord Africa e l'altro giorno abbiamo trovato una a Civitavecchia.
42:07Ecco, proprio nel riferimento a quello che lei sta dicendo, al trovare questi esemplari, voi ovviamente siete degli esperti quindi sapete come trattare gli esemplari, ma nel caso in cui un cittadino, un comune bagnante dovesse trovare una tartaruga spiaggiata, cosa deve fare? Vogliamo ricordarlo?
42:24Basta telefonare alla Capitaneria di Porto, la Capitaneria di Porto c'è un numero verde, si chiama quello, la Capitaneria di Porto ci informa e noi mandiamo i nostri collaboratori a recuperare l'animale in qualche maniera e a sistemarlo nella migliore delle situazioni ovviamente, sia se sia vivo, sia sia morto.
42:44L'unica cosa che deve fare è quello, se succede in estate magari si può fare qualche altra cosa, adesso per l'inverno le temperature non provocano grossi problemi, d'estate conviene magari tenerla fresca, mettergli un ombrellone vicino, se è viva ovviamente, se è morta non c'è più niente da fare,
43:03se è viva mettergli uno straccio bagnato sopra per evitare che si secchi, ma di solito il nostro intervento arriva nel giro di un'ora, se veniamo allertati in tempo in un'ora siamo lì, in due ore riusciamo a trasportarla nei centri di recupero, diciamo che siamo diventati più veloci del 118, siamo riusciti a portare le tartarughe da Ponsa a Napoli nel giro di mezza giornata, quindi diciamo che siamo abbastanza organizzati da questo punto di vista, l'importante è essere allertati in tempo.
43:33Quindi è sconsigliabile che il cittadino comune bagnante prenda delle iniziative personali, perché si potrebbe rischiare comunque di compromettere anche la vita e la salute dell'animale stesso, ricordiamolo questo?
43:45Assolutamente sì, in qualche caso ci è successo di vedere pescatori o bagnanti che con una tartaruga spiaggiata pensavano che stesse bene, la prendevano e la ributtavano in acqua, questo vuol dire addirittura in qualche caso farle affogare, è incredibile farle affogare un animale marino, ma se l'animale viene, sono animali questi che non so se l'avete visti mai, sono abbastanza tranquilli, ma se stanno bene non si fanno prendere,
44:13se si fanno prendere vuol dire che qualche problema ce l'hanno, se arrivano a terra vuol dire che sicuramente hanno dei problemi, anche grandi, quindi in ogni caso è bene portarli da un veterinario specializzato, perché ovviamente non tutti i veterinari sanno lavorare su questi animali,
44:29e quindi l'unica cosa da fare è quella, noi siamo disponibili H24, quindi non c'è nessun problema, non mettete le mani addosso, se l'animale è grande potrebbe anche mordere, quindi è anche pericoloso può essere, quindi assolutamente l'unica cosa da fare è chiamare la Capitanina di Porto, è proprio tranquillo, non c'è nient'altro da fare.
44:53Perfetto, anche perché lo sottolineavo appunto Luca Marini, loro sono molto tempestivi, la rete regionale Lazio è molto tempestiva, quindi affidiamoci ovviamente a mani esperte. Ringrazio di cuore il coordinatore di Tartalazio Luca Marini, è stato veramente gentilissimo e super disponibile, grazie ancora.
45:09Grazie a voi, buona giornata.
45:12Grazie, il nostro spazio di oggi finisce qui, noi però torniamo nuovamente domani dalle 13 alle 14 su questo canale, il canale 14 del Digitale Terrestre, ci trovate però anche in rete sul sito di Radio Roma, vi ringraziamo per averci seguito e vi auguriamo una buona giornata, grazie ancora.