Blu Notte Misteri italiani - St 10 Ep 6. Sicilia nera 1a parte (Carlo Lucarelli)

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18:31Cinisi, nelle trasmissioni satiriche di Radio Out,
18:34Peppino Impastato la chiama mafiopoli.
18:44Semma alle 5 della sera,
18:47in mafiopoli si riuniva la commissione edilizia.
18:52Ascoltiamo adesso l'inno nazionale di mafiopoli.
19:01Abbiamo ascoltato l'inno nazionale di mafiopoli.
19:06Mafiopoli a Cinisi, e non soltanto a Cinisi,
19:09significa una cosa ben precisa,
19:11anzi, significa una persona ben precisa,
19:13significa don Tano Badalamenti.
19:16Sì, sono sempre gli argomenti con i quali
19:19il grande capo Tano seduto ha imposto la tua legge.
19:26Ma che fate, vi lamenti?
19:28No, no, non mi lamento affatto.
19:30Bada.
19:31Bada, bada.
19:34Ma come ti lamenti?
19:35Il nome dei personaggi era ovviamente storpiato,
19:39per cui Gaetano Badalamenti,
19:41che era in assoluto il boss di Cinisi,
19:44diventava Tano seduto,
19:46perché ci si metteva in una dimensione da villaggio indiano.
19:49Il sindaco di Cinisi, che si chiamava Calogero di Stefano,
19:52diventava Gero, Geronimo.
19:54Gaetano Badalamenti diventa Don Tano molto presto,
19:57già dagli anni Cinquanta,
19:58quando viene espulso dagli Stati Uniti
20:00e rimandato a Cinisi, dove è nato.
20:02Cosa ci faceva Don Tano Badalamenti negli Stati Uniti?
20:05Secondo i rapporti di polizia,
20:07teneva i contatti tra la mafia siciliana
20:09e Cosa Nostra americana.
20:15E infatti, nell'ottobre del 1957,
20:18secondo i rapporti di polizia e la commissione antimafia,
20:21e comunque storia,
20:22Tano Badalamenti è all'hotel delle Palme, a Palermo,
20:25ad incontrare assieme a Luciano Leggio
20:27e ai fratelli La Barbera
20:28boss americani del calibro di Lucky Luciano e Joe Bananas
20:31per parlare del traffico di droga
20:33tra gli Stati Uniti e l'Europa.
20:39È un boss molto importante, Don Tano Badalamenti,
20:42un pezzo da novanta.
20:43Assieme a Stefano Bontade e a Totò Riina,
20:46in rappresentanza di Luciano Leggio,
20:48che si trova in galera,
20:49fa parte della cupola che regge Cosa Nostra.
20:51Poi cadrà in disgrazia
20:53e verrà addirittura espulso, posato si dice, da Cosa Nostra.
20:56Ma adesso, a questo punto della nostra storia,
20:59è ancora lì.
21:15A Cinisi non lo nominano neanche,
21:17lo chiamano il Padre Eterno,
21:19ma Peppino Impastato non lo chiama così.
21:21Lui lo chiama Tano Seduto,
21:23grande capo dei mafiopoli
21:25e lo fa vivere non in corso Umberto I,
21:27che è il corso principale di Cinisi,
21:29ma in corso Luciano Leggio.
21:31Tutto questo sberleffo nei confronti
21:33del Gaetano Badalamenti, della mafia,
21:36era una cosa molto sentita.
21:38Infatti c'era attorno allo studio un po' di allegria.
21:43Era un po' un'atmosfera per altri da inconsciente,
21:47ma noi ci divertivamo.
21:49Per cui impostare la trasmissione,
21:52fare la trasmissione sullo sminuire
21:56quello che è la mafia, l'intoccabilità,
21:59per noi è stato proprio il vero punto
22:02e la lotta proprio per scuotere un po' le persone.
22:07Parlare di persone intoccabili
22:10dove tu le ridicolizzi nelle proprie trasmissioni.
22:13Nelle trasmissioni, dandogli dei soprannomi,
22:17Tano Seduto, Percialino,
22:21ognuno un nomignolo un po',
22:23facendogli fare anche cose brutte nella vita quotidiana,
22:28portandola a persone normali così,
22:30sminuendo proprio quello che è l'intoccabilità,
22:34il mito, la persona che bisogna per loro emulare.
22:40Ci vuole molto coraggio per fare una cosa del genere.
22:43È molto difficile e molto pericoloso per chiunque ha cinesi,
22:46ma per Peppino Impastato è più difficile e più pericoloso
22:49perché lui, in una famiglia mafiosa, ci vive.
22:59Il padre di Peppino si chiama Luigi, Luigi Impastato.
23:02Il signor Luigi non è un mafioso di primo piano,
23:05ma è un mafioso di vecchio stampo, così viene definito.
23:08E anche la sorella del signor Luigi, la zia di Peppino,
23:11è sposata ad un altro mafioso, questo però importante e temuto,
23:14Cesare Manzella, che va parte della commissione che governa Cosa Nostra.
23:18Poi però succede una cosa.
23:26Cesare Manzella viene coinvolto in una guerra di mafia
23:29e nel 1963 salta per aria assieme al suo fattore
23:32mentre si trova in campagna,
23:34ucciso dalla prima autobomba nella storia dei delitti di mafia.
23:42Peppino ha 15 anni e quella è la prima volta
23:45che si trova faccia a faccia concretamente con quello che è la mafia.
23:49Proprio quel giorno siamo andati a vedere quello scempio,
23:53quella sagge, il buco, la macchina a pezzi,
23:57i brandelli umani sparsi in tutto il giardino.
24:00Lì Peppino si è espresso in questo modo.
24:03Se questa è mafia, così come si dice,
24:06io per tutta la vita mi batterò contro.
24:09E da lì Peppino incomincia a sviluppare
24:12la sua coscienza critica nei confronti della mafia,
24:15individuando il pagge come mafioso.
24:18Da lì iniziano i concassi all'interno della famiglia
24:21perché poi si vede un pagge affettuoso con i figli,
24:24molto umano, però nello stesso tempo
24:27un pagge che cerca di imporre le sue idee,
24:30le sue scelte e il suo codice comportamentale,
24:34cioè quello che Peppino non accetta.
24:36E da lì iniziano questi conflitti,
24:39cioè periodicamente viene buttato fuori di casa
24:43e si incomincia a parlare un po' di meno,
24:46lui riesce a comunicare sempre di meno col pagge,
24:51le promesse del pagge sono sempre le stesse,
24:54tu devi seguire, mi devi seguire,
24:57tu devi cercare di allontanarti da determinato ambiente
25:02perché io ti prometto una vita molto facile,
25:05una vita molto aggiata,
25:07quello che Peppino ha sempre rifiutato.
25:09Però dobbiamo anche riconoscere
25:11che mio paggio è una delle persone
25:13che forse ha sofferto più di tutti all'interno della famiglia,
25:17perché anche lui ha vissuto una congiadizione forte e profonda.
25:22Il signor Luigi butta Peppino fuori di casa,
25:25ma Peppino continua a fare quello che ha sempre fatto
25:27con i suoi compagni.
25:35Fare politica, fare cultura, cambiare il mondo,
25:37contro tutti, anche contro la famiglia se necessario.
25:44Forse proprio perché viene da una famiglia mafiosa,
25:46Peppino Impastato sa quanto sia importante combatterla la mafia.
25:50In questo ha un alleato prezioso,
25:52è proprio all'interno della sua famiglia,
25:54una persona che vive lo stesso dramma
25:56e le stesse contraddizioni,
25:58e neanche per lei è facile,
25:59sua madre Felicia.
26:02Lei era la moglie di un mafioso,
26:04però nello stesso tempo era la madre di un militante della Silincia
26:08che lottava contro la mafia.
26:10Che cosa ha fatto lei?
26:12Lei ha rispettato fino in fondo il proprio marito,
26:16non lo ha lasciato perché lei era incisa
26:19di una cultura cattolica, mediterranea,
26:22però quando questa donna è stata coscienza a fare una scelta,
26:28non si è grande rispetto per il marito,
26:30però non si è schierata dalla parte del marito,
26:33si è schierata dalla parte del figlio,
26:36cioè dalla parte della giustizia, della legalità.
26:39Ecco, questo ha contribuito sicuramente
26:42a far crescere una coscienza forte in Peppino.
26:47Il problema però non è soltanto un contrasto familiare,
26:51siamo a Cinisi, siamo a Mafiopoli,
26:53altro che signor Luigi,
26:55dove siamo seduti da un Gaetano Badalamenti
26:57che non le prende per niente bene le trasmissioni satiriche di Peppino.
27:04Intanto perché mettono in piazza gli affari della famiglia,
27:07ma non quella di Peppino, quella di Cosa Nostra,
27:09le estorsioni, le speculazioni di Lizzie,
27:11le collusioni con il potere politico.
27:16E poi per quell'ironia che Peppino ci mette,
27:19satira, vero e proprio cabaret,
27:21umorismo, ridere della mafia.
27:25Quelli che la mafia non ci risulta.
27:30Eh sì, infatti la democrazia cristiana
27:33è giunge e si tratta di un'indiscrezione.
27:37La democrazia cristiana ha fatto sapere,
27:39ha D'Ontano seduto,
27:41ha fatto sapere che è disponibile
27:43accedergli tutti e 27 gli scrutatori.
27:46Non sappiamo se D'Ontano seduto ha accettato la proposta.
27:50Non si può ridere della mafia,
27:52non si può ridere di D'Ontano Badalamenti,
27:54soprattutto in un momento in cui
27:56i corleonesi di Totò Riina e di Luciano Leggio
27:59stanno cercando di buttarlo fuori dalla cupola mafiosa.
28:02Che figura ci farebbe?
28:16Arrivano i primi avvertimenti, ne arrivano tanti.
28:19Arrivano al signor Luigi,
28:20che tenga a freno quell'impertinente di suo figlio.
28:23Ma cosa può fare il signor Luigi?
28:25Cosa si può fare con uno come Peppino?
28:27Ha questa strana, assurda, folla idea di cambiare il mondo.
28:40Il signor Luigi lo sa che non può andare avanti così.
28:43Lo sa che prima o poi Peppino lo ammazzano
28:46e lui non lo può proteggere di fronte a uno come D'Ontano Badalamenti.
28:50Badalamenti decide di uccidere Peppino.
28:55Lui che cosa fa? Scappa?
28:57Va negli Stati Uniti in cerca di protezione per il figlio.
29:01Una cugina americana gli chiede a mio padre
29:05perché si trovava così improvvisamente negli Stati Uniti
29:09e aggiunge se stava succedendo qualcosa a Peppino.
29:13Lui risponde, prima di uccidere Peppino,
29:16debbono uccidere me.
29:18Così il signor Luigi va negli Stati Uniti a cercare aiuto,
29:21a certi amici laggiù,
29:23e gli amici degli Stati Uniti, D'Ontano Badalamenti, li dovrebbe rispettare.
29:26Ma non serve a niente.
29:28Anzi, il signor Luigi torna dagli Stati Uniti.
29:41Poco tempo dopo, nel settembre del 1977,
29:44è appena uscito dalla pizzeria in cui lavora
29:46quando viene investito da una macchina.
29:50Muore sul colpo. Un incidente.
29:52Che però, secondo la commissione antimafia
29:55e secondo la famiglia Impastato,
29:57non sarebbe mai stato del tutto chiarito.
29:59Quando poi muore mio padre,
30:02il primo ad avere dubbi dell'incidente satale
30:06è stato proprio Peppino.
30:08Perché noi non avevamo elementi precisi
30:11per sostenere una cosa del genere.
30:14Sicuramente qualche sospetto è c'è venuto,
30:16ma Peppino aveva quasi una certezza.
30:19Infatti la sera, durante la veglia funebbre,
30:22è avvenuto uno scontro molto duro, quasi fisico,
30:25uno scontro fisico con lo zio, fratello di mio padre,
30:29in cui Peppino diceva chiaramente
30:32che erano stati loro ad uccidere il padre.
30:37Questo di Peppino senza compromessi
30:40è un passaggio fondamentale,
30:42altrimenti non riusciamo a capire Peppino Impastato.
30:45E per averne un'idea,
30:46basti pensare ai funerali di suo padre.
30:49Allorché i mafiosi venivano a fargli le condoglianze,
30:52Peppino si metteva la mano dall'altro lato.
30:54Anche in un momento del genere,
30:56Peppino con i mafiosi non ci vuole veramente che fare.
30:59E anche oggi nella nostra realtà,
31:01io penso che c'è molta gente
31:03che ci va a fare la spesa nel supermercato dei mafiosi,
31:07ci va a comprare la benzina, eccetera.
31:09Invece questa gente andrebbe isolata completamente.
31:12Ecco questa radicalità del messaggio della vita di Peppino,
31:16per me è la sua reazione migliore.
31:18Peppino però va avanti lo stesso,
31:20e adesso ancora di più.
31:22Sua madre si preoccupa,
31:23gli dice di procurarsi una pistola,
31:25ma Peppino non vuole.
31:26Era minacciato Peppino, di sta gente.
31:34La testa non l'ha abbassata mai,
31:36la teniamo sempre in alto.
31:39Sì.
31:41Coinvolto com'è nella politica,
31:43se gli trovano addosso soltanto un coltellino,
31:45lo sbattono subito dentro,
31:47e allora non c'è più neanche bisogno di ammazzarlo.
31:49E poi, se hanno deciso di farlo,
31:51se vogliono ucciderlo,
31:52pistola o non pistola,
31:54lo fanno lo stesso.
31:55L'ultima persona della famiglia che l'ha visto vivo
31:58sono stata io.
32:00Perché mi ricordo che l'8 maggio,
32:03il pomeriggio sono arrivate dei parenti
32:05dagli Stati Uniti
32:07e siamo andati in aeroporto
32:09con mia socia Giovanni.
32:11Quando siamo tornati dall'aeroporto,
32:13mia socia aveva dimenticato le chiavi di casa
32:15e siamo rimasti fuori.
32:17Allora mi ho detto di andare a Terrasini,
32:19perché il radioauto si trovava a Terrasini,
32:21e di andare a farmi dare le chiavi da Peppino.
32:24Lui si è avvicinato, ha salutato,
32:26con la promessa di avvicinare per la sera.
32:30Si è fatto le noti,
32:32verso le dieci, così qualcosa,
32:34bussano alla porta.
32:36Bussano alla porta ed era Giovanni Riccobono.
32:39Io vado ad aprire e lui chiede di Peppino.
32:43Io gli dico non c'è, non è venuto.
32:45Gli dice ma tu perché lo cerchi?
32:47Dice no, no, no, niente,
32:49siccome io sto tornando a Terrasini,
32:51volevo vedere se lui voleva scendere con me.
32:53E non ci ha allarmati.
32:55Quindi lui è tornato,
32:57mi ha chiesto di andare a Terrasini,
33:00quindi lui è tornato,
33:02mentre già i compagni erano in allarme,
33:06proprio perché Giovanni Riccobono,
33:09che lavorava a Palermo presso un cugino,
33:14che era amico di un mafioso locale,
33:17e quando questo cugino torna a Palermo,
33:20chiama Giovanni Riccobono,
33:23e confidenzialmente gli dice,
33:25lo avvisa di non venire in paese,
33:27perché sarebbe successo qualcosa di grave.
33:30Infatti quando poi Peppino che esce dalla rada,
33:33gli dice alle 9 io sarò di nuovo qua,
33:36alle 9 lui non rientra,
33:389 e mezza,
33:39già alle 10 loro sono in allarme
33:42e cominciano le ricerche.
33:45Prima vengono a casa,
33:47poi fanno il giro dei barri,
33:49e poi vanno nelle zone di campagna,
33:53Limitro, Frecciacini, Terrasini,
33:56con le macchine si dividono in squadre,
33:59e arrivano pure nella stradina dove c'è il casolare.
34:03Si avviano anche in quella stradella,
34:07e non essendo asfaltata,
34:10essendo mal ridotta,
34:14loro non si inoltrano,
34:17perché dall'inizio della stradella
34:19il casolare non si vede.
34:22Fanno marcia indietro e ritornano.
34:25Domani mattina si sa quello che è successo.
34:29C'è un piccolo treno che da Palermo va ad Alcamo.
34:32Il 9 maggio 1978, più o meno è l'una e mezza di notte,
34:36i ferrovieri che stanno sul locomotore
34:38lo sentono sobbalzare all'altezza del chilometro 30,
34:41tra le stazioni di Cinisi e di Carini.
34:47Un sobbalzo grosso,
34:49tanto che i ferrovieri pensano di aver deragliato,
34:51ma per fortuna non è così.
34:53Cos'è successo?
35:02Arriva una squadra di operai delle ferrovie
35:04a vedere cos'è successo.
35:06Scoprono un buco di mezzo metro sulle rotaie
35:08che sembra prodotto da un'esplosione.
35:10Così chiamano i carabinieri,
35:12che arrivano e vedono qualcosa di molto strano.
35:19C'è una macchina, una Fiat 850,
35:21ferma poco distante,
35:23e anche un paio di sandali per terra.
35:28Ma soprattutto ci sono resti umani,
35:30ci sono due gambe staccate
35:32a un centinaio di metri l'una dall'altra,
35:34c'è una mano e ci sono altri resti
35:36sparsi per un raggio di 300 metri.
35:38Ecco, quello è Peppino Impastato.
35:41Io lo immaginavo,
35:43e ce lo dicevo a Peppino perché ti ammazzano.
35:46Quando mi ammazzano se si fanno colpevole.
35:50E non c'era il modo come ammazzarli.
35:56E sì, e non cercavano il modo
35:58come ammazzarli.
36:03Che avevano fatto come terroristi.
36:08Invece fu così con la cosa.
36:10La verità viene a galla.
36:12Le indagini puntano subito
36:14in una direzione ben precisa.
36:16A condurle sono i carabinieri
36:18della stazione di Cinisi
36:20e quelli del nucleo operativo di Palermo,
36:22comandato dal Maggiore Antonio Subranni.
36:24A coordinarle all'inizio
36:26è il sostituto procuratore Domenico Signorino.
36:29E sul posto arriva anche il suo diretto superiore,
36:32il procuratore aggiunto Gaetano Martorana.
36:49Come abbiamo detto, puntano subito
36:51e direttamente su un'unica direzione.
36:54Noi abbiamo saputo la notizia
36:56nella tarda mattinata del 9 maggio.
36:59E quindi siamo accorsi subito a Cinisi
37:02e lì abbiamo trovato
37:04compagni che erano sconvolti
37:06ovviamente per quello che era accaduto.
37:09Ma anche per gli interrogatori
37:11che subivano le indagini
37:13che avevano fatto.
37:15Per gli interrogatori
37:17che subivano all'interno
37:19della caserma dei carabinieri.
37:22In pratica erano trattati
37:24come i complici del terrorista.
37:26Già si era formata
37:28una verità ufficiale.
37:30Peppino si era ucciso,
37:32quindi si trattava di un suicida,
37:34compiendo un atto terroristico.
37:37E i compagni di Peppino,
37:39quelli che lavoravano con lui
37:41a Radio Auto,
37:43che avevano cooperato con lui
37:45per più di 10 anni
37:47di lavoro culturale,
37:49di lavoro politico,
37:51venivano trattati
37:53come i complici del terrorista.
37:55Peppino Impastato
37:57è un extra parlamentare.
37:59Nella sua macchina viene trovato
38:01un cavo elettrico collegato
38:03alla batteria.
38:05La bomba esplosa
38:07sui binari del treno.
38:09La mattina del 9 maggio del 1978
38:11c'è malissimo.
38:13Diciamo che è quasi indescrivibile
38:15quella giornata,
38:17però noi l'abbiamo saputo
38:19di buon mattino,
38:21quando abbiamo visto
38:23i carabinieri arrivare a casa nostra,
38:25lo posso dire in maniera
38:27poco elegante,
38:29poco civile,
38:31subito comunicarci il fatto
38:33che a Bruciapelo
38:35ci hanno comunicato il fatto
38:37che, a meno a me in particolare,
38:39che Peppino
38:41era morto
38:43perché stava preparando
38:45un attentato terroristico.
38:47La prima botta è stata questa.
38:49Nella casa della zia
38:51in cui Peppino abita
38:53e che i carabinieri vanno subito a perquisire
38:55assieme a quelle dei compagni
38:57e alla sede di Radio Auto,
38:59viene trovata una cosa
39:01che Peppino ha scritto tempo fa,
39:03dal tono particolarmente pessimista
39:05nei confronti della vita
39:07e le domande venivano
39:09sempre indirizzate
39:11se Peppino faceva parte
39:13delle Brigate Rosse,
39:15se Peppino teneva degli esplosivi
39:17in casa,
39:19se lui aveva incontrato
39:21negli ultimi tempi alcune persone
39:23sospette.
39:25Mi hanno fatto vedere
39:27alcune foto delle Brigate Rosse,
39:29cioè tutta una serie di cose
39:31che chiaramente loro cercavano
39:33in tutti i modi di dirci
39:35non state dicendo la verità.
39:37Qui noi abbiamo prove
39:39proprio che lui ha preparato
39:41l'attentato, inutile che voi cercate
39:43di difenderlo. Ecco, in questa direzione
39:45andavano gli interrogatori.
39:47Extraparlamentare, bombe, ultime volontà.
39:49Quindi Peppino Impastato
39:51è morto per un attentato fallito
39:53oppure si è voluto suicidare
39:55con un'azione esemplare.
39:57Però c'è qualcosa che non quadra,
39:59anzi, ce ne sono molte.
40:01Per la mattina i compagni di Peppino Impastato
40:03che andavano
40:05sui luoghi in cui fu ritrovato
40:07il corpo o i resti
40:09di Impastato videro una scena
40:11come dire, un po' strana,
40:13un po' inusuale.
40:15Loro vennero tenuti fuori
40:17lontani dalla scena del delitto
40:19mentre invece
40:21come dire, il racconto
40:23di questi ragazzi ci fa
40:25vedere un intero
40:27pellegrinaggio di curiosi
40:29che vanno a toccare la macchina,
40:31che frugano dentro il casolare,
40:33che girano per i resti
40:35e loro invece confinati
40:37in un posto
40:39identificati dai carabinieri
40:41e trattati,
40:43dicono i racconti, come terroristi.
40:45Intanto le indagini.
40:47La relazione della Commissione Antimafia
40:49e anche le sentenze dei processi
40:51che si terranno poi hanno parole
40:53molto dure nei confronti
40:55delle indagini degli investigatori.
40:57Le definiscono oscure, superficiali,
40:59senza senso unico.
41:01Dicono anche qualcosa di peggio, ma questo lo vediamo dopo.
41:07Ci sono testimoni
41:09che non vengono sentiti,
41:11sopraluoghi che non vengono effettuati,
41:13tracce che non vengono rilevate,
41:15ci sono reperti che si perdono.
41:17E questo è strano, perché sul posto
41:19non ci sono investigatori alle prime armi,
41:21giovani carabinieri di stazione,
41:23ma ufficiali e sottofficiali esperti,
41:25gente brava, insomma.
41:27Subito dopo i funerali
41:29ci siamo
41:33travestiti, compagni,
41:35noi, da investigatori,
41:37siamo andati sul posto
41:39per vedere di trovare
41:41degli elementi
41:43che potessero darci
41:45una mano, un aiuto.
41:47Non potevamo accettare
41:49che Peppino passasse
41:51per un attentatore,
41:53assolutamente no.
41:55Quindi siamo andati sul posto.
41:57Anche la vicenda dei resti
41:59umani, dei resti di Peppino
42:01in passato è una vicenda singolare,
42:03nel senso che questi resti
42:05vengono raccolti sommariamente
42:07quando viene
42:09fatto il sopralluogo
42:11da parte degli inquirenti,
42:13però il corpo smembrato
42:15di Peppino in passato
42:17in larga misura resta sui luoghi.
42:19E i compagni di Peppino in passato
42:21quando possono tornare
42:23sui luoghi,
42:25si dedicano
42:27alla raccolta dei reperti
42:29e a quel punto,
42:31avendo avuto il trattamento che hanno ricevuto,
42:33sono stati trattati come terroristi,
42:35sono stati minacciati,
42:37sono stati spaventati,
42:39allora raccolgono questi resti
42:41clandestinamente,
42:43li fanno clandestinamente,
42:45questa è la parola giusta,
42:47fatti avere ad una persona
42:49che in quel momento è una persona
42:51del governo, è un
42:53medico legale,
42:55si chiama Ideale del Carpio,
42:57ha avuto un ruolo
42:59nelle vicende siciliane anche
43:01e attraverso Ideale del Carpio,
43:03attraverso i buoni uffici di Ideale del Carpio,
43:05questi resti possono
43:07essere repertati e quindi
43:09possono entrare
43:11in qualche modo nel processo,
43:13altrimenti noi non avremmo
43:15potuto ricostruire
43:17se non ci fosse stato anche l'intervento
43:19dei compagni di Peppino Impastato
43:21anche le modalità
43:23dell'omicidio.
43:25Ci sono alcune pietre insanguinate,
43:27una viene consegnata subito ai carabinieri ma si perde,
43:29le altre le trovano
43:31gli amici di Peppino Impastato qualche tempo dopo.
43:37Ci sono alcune pietre insanguinate
43:39che non si trovano sul punto dell'esplosione,
43:41ma da un'altra parte, sono davanti e dentro
43:43un casolare che si trova lì vicino
43:45e il sangue su quelle pietre
43:47è dello stesso gruppo di quello
43:49di Peppino Impastato.
43:57E poi c'è quel cavetto,
43:59quel filo elettrico trovato
44:01nella macchina di Peppino e che ha fatto pensare
44:03subito al materiale per costruire
44:05una bomba.
44:07Ecco, quel cavetto è un'altra cosa.
44:09Quando hanno trovato
44:11la macchina di Peppino Impastato,
44:13la 850 Fiat,
44:15con il cofano chiuso
44:17e un cavetto telefonico,
44:19cavetto elettrico che poi
44:21gli ho detto ieri era telefonico,
44:23pensolante sul lato
44:25del cofano,
44:27allora hanno ricostruito
44:29il tutto pensando che la batteria
44:31della macchina
44:33fosse servita
44:35con un filo più lungo che arrivava
44:37sui binari a far saltare la dinamita
44:39e lui tutto,
44:41il segno tra la macchina e la ferrovia.
44:43Il tutto,
44:45ritrovando questo filo, hanno fatto
44:47questa ricostruzione.
44:49Anche quando hanno interrogato me,
44:51io ho smentito e ho detto
44:53la versione che il cavetto l'avevo messo io.
44:55Perché? Perché il giorno prima
44:57l'ultimo comizio di
44:59Peppino Impastato,
45:01che abbiamo fatto qui sul corso
45:03di Cinesi,
45:05e io ero la parte tecnica
45:07che ho curato, l'allaccio
45:09tra la macchina posteggiata accanto al parco
45:11la 850 Fiat
45:13e un cavetto
45:15telefonico spellato da un lato
45:17avvolto
45:19ai morsettoni
45:21della batteria della macchina
45:23e poi agli spinotti
45:25che erano quelli che si piggiano all'amplificatore
45:27e si infila il filo spellato e si lascia.
45:29Per cui questo cavetto di circa
45:31due metri che è rimasto attaccato
45:33alla macchina, io ne ho fatto
45:35la descrizione
45:39parlando di questo cavetto che ero stato io
45:41e dopo poi loro l'hanno messo fuori
45:43facendomelo vedere, dicendo è questo
45:45sì è proprio quello, perché combaciava il tutto
45:47il cavetto l'ho riconosciuto
45:49da quel momento, diciamo, è stato
45:51messo a verbale, però non era
45:53la storia durò per qualche
45:55giorno Peppino l'attentava. Poi
45:57quando è stata
45:59ripresa la cosa dal dottor Chinici
46:01anche dal dottor Signorino
46:03c'è stata la svolta per cui
46:05attraverso questa testimonianza
46:07la ricostruzione è caduta
46:09ma soprattutto c'è una cosa molto importante
46:11Peppino Impastato non è un
46:13terrorista, non ha mai praticato
46:15teorizzato e neppure simpatizzato
46:17per la lotta armata e i suoi compagni
46:19non sono terroristi, sono
46:21gli stessi carabinieri a dirlo
46:23nelle relazioni che fanno su di loro
46:25e a Cinisi non c'è mai stata nessuna azione
46:27che potesse essere ricondotta
46:29a un atto terroristico
46:31però a Cinisi ci sono state
46:33altre azioni ed altre esplosioni
46:35e proprio con quel tipo di esplosivo
46:37che ha dilaniato Peppino Impastato
46:39quella polvere da mina
46:41era servita per far saltare per aria
46:43tanti negozi che non volevano piegarsi
46:45al racket delle estorsioni
46:47perché a Cinisi non c'è il terrorismo
46:49ma c'è la mafia ed era contro
46:51di quella che si era scagliato
46:53Peppino Impastato e con le parole
46:55non con le bombe
46:57Quelli di Macchiopoli
46:59Quelli di Macchiopoli
47:01Oh yes
47:03Oh yes
47:05Oh yes
47:07Indubbiamente la satire costituisce
47:09un delitto dell'esa maestà
47:11che Badanamenti non poteva sopportare
47:13questo e nello stesso tempo
47:15la candidatura di Peppino
47:17in consiglio comunale
47:19sono stati gli elementi fondamentali
47:21che hanno deciso i mafiosi
47:23a assassinare Peppino
47:25Passano sei mesi e finalmente
47:27in boccano la pista mafiosa
47:29il sostituto procuratore Signorino
47:31formalizza un'accusa di omicidio
47:33premeditato a carico di gnoti
47:35e passa la pratica al giudice istruttore
47:37un magistrato molto bravo e molto zelante
47:39in questa come in tante altre indagini
47:41che si chiama Rocco Chinnici
47:43Eliminare un rapporto
47:45che si è rivelato sempre deleterio
47:47qui in Sicilia
47:49della mafia col potere
47:51divisa che si toglie alla mafia
47:53un'altra possibilità di arricchimento
47:55è quella dell'apparto di opere pubbliche
47:57che è quella dell'intervento parassitario
47:59nell'attività economica
48:01della regione
48:03Marocco Chinnici non può fare molto
48:07prende in mano le indagini
48:09e mette assieme tutti quegli elementi
48:11che prima non erano stati presi in considerazione
48:19ma non c'è tempo
48:21perché il 29 luglio 1983
48:23il giudice Chinnici muore
48:41il fascicolo passa in mano
48:43ad un altro consigliere istruttore
48:45anche lui un magistrato molto bravo
48:47e molto zelante
48:49a cui si dovranno tanti successi
48:51come l'avere organizzato il pool antimafia
48:53che porterà al maxiprocesso
48:57un uomo mai abbastanza ricordato
48:59che si chiama Antonino Caponnetto
49:05ma anche il consigliere istruttore Caponnetto
49:07non può fare molto
49:09le indagini scrive il giudice Caponnetto
49:11nella sua sentenza
49:13sono state dubbiose
49:15la pista giusta era quella dell'omicidio per mafia
49:17ma è passato troppo tempo
49:19il giudice Caponnetto
49:21non può fare più le indagini
49:23così sempre su dichiesta
49:25del sostituto procuratore signorino
49:27è costretto ad archiviare
49:2919 maggio 1984
49:31ma non finisce qui
49:37è indescrivibile
49:39è sconvolgente un po'
49:41tutta la situazione
49:43però in tutto questo contesto
49:45noi che cosa abbiamo fatto?
49:47noi non abbiamo pianto il morto
49:49perché questo tempo di versare le lacrime
49:51non l'abbiamo avuto
49:53di fronte a quella bara vuota
49:55noi subito ci siamo
49:57rimboccate come si dice le maniche
49:59e siamo andati avanti
50:01lì non bisognava piangere
50:03lì bisognava subito reagire
50:07a qualcosa di grosso
50:09a qualcosa di terribile che stava avvenendo
50:11lì bisognava subito
50:13a tutti i costi
50:15a qualsiasi costo
50:17salvare la figura di Peppino
50:19che non era quella del terrorista
50:21ma era la figura
50:23di un militante della siniscia
50:25di una persona che aveva
50:27dedicato tutta la sua vita
50:29all'impegno antimafia
50:31che aveva dedicato tutta la sua vita
50:33nelle battaglie di civiltà
50:35e di democrazia
50:37non ci stanno gli amici di Peppino
50:39non ci stanno associazioni come
50:41il centro siciliano di documentazione
50:43o il centro impastato
50:45non ci stanno i familiari di Peppino
50:47soprattutto sua madre Felicia
50:49che invece di stassene chiusa in casa
50:51in silenzio come vorrebbe una certa tradizione
50:53soprattutto quella mafiosa
50:55si dà da fare, parla, interviene
50:57si costituisce parte civile
50:59vuole giustizia per suo figlio
51:01la signora Felicia
51:03il rapporto speciale invece era
51:05tra mamma Felicia e Peppino
51:07tra loro due c'era un rapporto
51:09veramente
51:11simbiosi
51:13lui ha trasmesso a mamma Felicia
51:15forse questo senso di
51:17libertà
51:19di scaricare
51:21questa
51:23come voglio dire
51:25lei era una donna libera rispetto alle altre donne siciliane
51:27e questo lo deve sicuramente a Peppino
51:29mentre lei a Peppino
51:31ha trasmesso il suo carattere
51:33il suo carattere così
51:35ribelle ma
51:37molto ironica
51:39era molto
51:41paziente
51:43e spesso
51:45tra di loro
51:47si confrontava

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