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Trascrizione
00:00E Nicola Calipari, come sempre, comincia a darsi da fare.
00:04Io Calipari lo vidi il primo giorno, la prima volta che lo incontrai fu dopo 5-6 giorni
00:09del rapimento di Giuliana, mi sorpresa anche un attimo perché mi aspettava una persona
00:15anche fisicamente un po' diversa, siamo tutti un po' viziati da stereotipi chiaramente,
00:20quando uno pensa a un dirigente dei servizi segreti pensa magari a una figura che a volte
00:26può apparire simile a tanti film che vediamo, invece no, è una persona minuta, apparentemente
00:33molto mite, molto silenziosa, con grande capacità d'ascolto e capace di infondere una certa
00:43sicurezza, questa fu la prima impressione che lui mi fece, non ci diede mai una sensazione
00:51di ansia, anche nei momenti più difficili come per esempio quando arrivò il primo
00:55video con cui Giuliana era disperata, piangeva, chiedeva aiuto, quel video lo vedemmo prima
01:01che venisse diffuso e mi ricordo lo sguardo, la faccia di Nicola Calipari che cercava di
01:10capire attraverso il nostro modo di guardare quel video nostro, mio e di Pier Scolari,
01:16mio compagno e Giuliana, quanto di quel messaggio fosse naturale o dettato, quanto Giuliana
01:24stesse recitando una parte, come poi abbiamo capito che era, in posto dei rapitori, oppure
01:30quanto il suo panico fosse vero. La sensazione che ho sempre avuto per tutti quei 30 giorni
01:36di rapimento è che la cosa principale a cui Nicola puntava era la conoscenza sia della
01:43controparte dei rapitori, ma anche delle relazioni possibili di Giuliana per capire
01:48esattamente cosa avrebbe dovuto fare in ogni singolo momento del rapimento. Nicola Calipari
01:54mobilita agenti, confidenti e conoscenze, viaggia avanti e indietro tra l'Italia e
01:59i paesi arabi vicini all'Iraq, dove incontra i contatti utili ad arrivare alla liberazione
02:05di Giuliana Sgrena. Non è un lavoro facile, ma Calipari lo conosce bene e non soltanto
02:13perché lo ha fatto per gli ultimi tre anni con i servizi segreti, ma perché in Calabria
02:17al tempo dei sequestri era praticamente prassi quotidiana. Intanto il tempo passa, Giuliana
02:27Sgrena è nelle mani dei suoi rapitori e in Italia si tengono manifestazioni di solidarietà
02:32e pressioni per la sua liberazione. Io ero andata in bagno e all'uscita della
02:43giornata, sentendo che stavano cominciando i telegiornali, ho chiesto se potevo vedere
02:48la televisione. Allora loro mi hanno messo su Euronews e mi hanno permesso di vedere
02:55la televisione. L'Euronews apriva il telegiornale con le notizie su di me e ho visto che c'era
03:02stata una manifestazione davanti al Campidoglio. Questo naturalmente mi ha rincuorato perché
03:14mi ha fatto pensare che non sarei stata abbandonata, se cominciavano subito le manifestazioni, questo
03:20era un buon segno. Però subito dopo avevo sentito anche la reivindicazione della Shiad
03:25Islamica che diceva che se entro lunedì sera alle 11 Berlusconi non annunciava il ritiro
03:31delle truppe io sarei stata uccisa, quindi è stata veramente una doccia scozzese, prima
03:36la speranza e poi la disperazione per questa rivendicazione. Devo dire che i sequestratori,
03:43i due guardiani, perché io sono sempre rimasta con due guardiani, erano sempre gli stessi
03:47e io li vedevo in faccia e questo mi faceva temere per la mia vita perché dicevo se li
03:51vedo in faccia evidentemente hanno già deciso di uccidermi. Comunque, i due sequestratori
03:57anche quando sono accorti di questa rivendicazione, del fatto che io fossi molto preoccupata,
04:02mi hanno detto no guarda non ti preoccupare, non è vero, non siamo noi, noi non siamo
04:06Shiad, noi non siamo i tagliagole di Zarqawi, non ti preoccupare, non ti curare di questa
04:12rivendicazione, però figuratevi io invece ero molto preoccupata, e come?
04:18Chiusa in quell'appartamento di poche stanze alla periferia di Baghdad, Giuliana sgrena,
04:22ci resta un mese, 30 giorni passati assieme a due uomini armati, senza sapere cosa succede
04:30fuori e col pensiero fisso giorno dopo giorno di poter essere ammazzati, tra momenti di
04:35terrore e di surreale tranquillità, disperazione e speranza, questa è la vita quotidiana di
04:41un sequestrato in Iraq come nel resto del mondo.
04:44A un certo punto uno dei guardiani mi ha portato da mangiare e lo vedevo un po' strano,
04:52e allora io che ero così sulle spine, io ho detto ma che cos'hai?
04:58Lui non mi ha risposto e io dicevo mi devi uccidere, mi devi uccidere, e poi se n'è
05:06andato e più tardi la sera io veramente ho avuto uno scoppio di isteria, quindi ho
05:14cominciato a bussare alla porta e finché loro sono arrivati e mi hanno detto ma cos'hai?
05:22Non fare così, non fare rumore, e io dicevo voi mi volete uccidere, mi volete uccidere,
05:27così per calmarmi mi hanno detto vuoi vedere un po' di televisione, allora aspetta un
05:31attimo e mi hanno portato di là nella nuova stanza e mi hanno fatto vedere un film, era
05:37l'inizio di un film di guerra dove c'erano solo ammazzamenti eccetera, che ho deciso
05:42che era meglio che me ne andassi perché non ero nello spirito adatto per vedere un film
05:48del genere.
05:49Tutti i venerdì sentivo il rumore delle partite di calcio arabe e la domenica di tutte quelle
05:55altre, una domenica sera è venuto da me e ha cominciato a farmi l'elenco, lui era
06:00tifoso della Roma, a farmi l'elenco di tutti i capitani delle squadre di calcio e
06:06mi ha detto che questi, mi ha fatto capire che erano scesi in campo con una maglietta
06:12che ho scritto Liberate Giuliana, ma lui mi diceva ma figurati Totti con la maglietta
06:17Liberate Giuliana, Totti e io gli ho detto vabbè figurati che io sono Juventina, allora
06:22lui cercava di convincermi che Del Piero era brutto e Totti era bello.
06:26Intanto il quadro si precisa, i sequestratori sono sunniti come lo sono gli autori di quasi
06:31tutti i sequestri di cittadini occidentali e italiani, sono probabilmente ex membri del
06:36partito Bahat, il partito di Saddam Hussein che controllano la zona.
06:47Ma cosa vogliono per liberare Giuliana Sgrena?
06:50Cosa vogliono per non ucciderla e lasciarla tornare a casa?
06:53Perché quella richiesta di ritirare le truppe dall'Iraq è troppo grossa e infattibile,
06:58lo sanno benissimo, come lo sapevano anche i sequestratori di Stefio, Aljana, Cupertino
07:03e Quattrocchi, quelli di Baldoni e quelli delle due Simone.
07:06Una settimana prima della liberazione di Giuliana ho avuto un lungo incontro, colloquio con Nicola
07:15dopo una riunione a Palazzo Chigi, ci siamo visti fuori sotto la pioggia, pioveva nella
07:22piazza dietro il Parlamento e lui mi raccontò tutta la vicenda, qual era lo stato delle
07:29trattative e le fece perché era convinto che si era arrivate a un punto decisivo, a un
07:36punto di svolta, dicendo che era una trattativa che aveva molto politica, che c'era in ballo
07:42certo un riscatto economico, ma anche che i rapitori volevano un riconoscimento politico
07:49attraverso questo sequestro del loro ruolo, perché era una componente dell'ex partito
07:55BAT di Saddam Hussein che voleva ritornare in gioco in Iraq, che lui sarebbe quindi partito
08:04dopo pochi giorni, non sapeva ancora quando, ma che se partiva partiva per chiudere le trattative.
08:09La situazione in qualche modo si è sbloccata, la sera del 3 marzo Nicola Calipari e i suoi
08:14collaboratori sono insieme in una stanza di albergo, in un paese arabo che fa da base
08:19operativa, stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli della liberazione di Giuliana Sgrena.
08:24Ti prego aiutami, aiutami a chiedere il ritiro delle truppe, aiutami a salvare.
08:29Ma c'è qualcosa che non va, qualcosa che non torna bene, Nicola Calipari come raccontano
08:34i suoi uomini in un libro a firma a Marco Bozza e a cura di Vincenzo Vasile, è nervoso,
08:39telefona spesso e urla anche, che è una cosa per lui molto inconsueta.
08:49La vera preoccupazione non sono tanti i sequestratori che sembrano decisi a concludere la trattativa,
08:54sono gli americani, sono le truppe che presidono la zona, perché in una situazione come quella
09:00bisogna muoversi in fretta e in segreto, e la città invece è piena di soldati che bloccano,
09:04controllano e in caso di dubbio sparano. Bisogna organizzarsi, informarsi, coordinarsi bene.
09:15Dal febbraio del 2005, dopo aver presidiato una zona calda come quella di Itagi,
09:20è arrivato a Baghdad un nuovo contingente americano.
09:24Del contingente fa parte anche il 69° reggimento di fanteria della Guardia Nazionale dello Stato di New York,
09:30che viene destinato dal comando a presidare la Route Irish,
09:34quattro corsie per 12 chilometri che costeggiano il fianco sud di Baghdad,
09:38dal centro della città fino all'aeroporto internazionale.
09:46Nel primo battaglione del reggimento c'è un SPC,
09:49un soldato specializzato, un caporale, che viene dal Bronx e si chiama Mario Lozzano.
09:54Anche la sua strada, partita da molto lontano nel tempo e nello spazio, si sta avvicinando.
09:59Vidi mio marito pochissimo in quel mese in cui lui viaggiò da Roma
10:06ad Abu Dhabi o comunque a zone limitrofe a Baghdad.
10:12L'ultimo viaggio io purtroppo non ero a Roma, quindi non lo salutai prima che lui partisse,
10:18lo videro solo i figli.
10:21Lo senti però telefonicamente due giorni prima e la sua voce non era una voce serena,
10:28era una voce molto preoccupata, molto tesa.
10:32Quello che mi ha fatto pensare è che non era una voce serena,
10:37era una voce molto preoccupata, molto tesa.
10:40Questo ovviamente aumentò la mia paura.
10:44Alle 3 del pomeriggio del 4 marzo del 2005, l'aereo con a bordo Nicola Calipari e Andrea Carpani,
10:50il funzionario dei sismi che lo accompagna, sorvola l'aeroporto di Baghdad.
10:54Resta girare per una mezz'ora, perché stanno piovendo colpi di mortaio,
10:58e poi, quando la situazione è sicura, atterra.
11:07Ad aspettarli c'è il generale Mario Marioli, vicecomandante delle forze multinazionali,
11:12e il capitano Green, il suo assistente militare americano,
11:15che li accompagnano al comando a ritirare i documenti, il badge di riconoscimento,
11:19le armi per la difesa personale e una macchina, una Toyota Corolla,
11:23un'auto molto comune e poco vistosa per le strade di Baghdad.
11:28Alle 17, Nicola Calipari e Andrea Carpani, alla guida dell'auto, si dirigono verso Baghdad.
11:34Calipari attende la telefonata del contatto che deve dirgli dove andare,
11:38e la telefonata arriva. Quartiere Mansour, alla periferia della città.
11:44Così la Toyota percorre la Ramadan Street, si ferma ad un certo punto,
11:48con le quattro luci accese, e aspetta, come ordinato.
11:51Poi a un certo punto sento il richiamo alla preghiera delle sette e mezzo,
11:54ho detto adesso è buio, non se ne fa più niente neanche per oggi, vabbè.
11:58Poi improvvisamente, subito dopo il richiamo della preghiera,
12:02arrivano i due miei guardiani, e uno dei due mi ha stretto la mano,
12:06mi ha detto complimenti, te ne torni a Roma.
12:09A loro mi hanno detto un'altra cosa, mi hanno chiesto di tornare a Roma,
12:13mi hanno chiesto di tornare a Roma.
12:16A loro mi hanno chiesto di tornare a Roma.
12:19A loro mi hanno detto un'altra cosa prima di uscire,
12:22mi hanno detto noi abbiamo promesso alla tua famiglia che tornerai sane e salve in Italia,
12:27ma gli americani non vogliono che tu torni in Italia.
12:30Io ho detto vabbè, il solito slogan anti-americano prima che io me ne vada,
12:36veramente non ho dato peso a questa cosa,
12:39l'unica mia preoccupazione era che arrivassimo al luogo della consegna
12:43e che veramente arrivassero degli italiani a prendermi,
12:46perché la mia preoccupazione, insomma non ero così sicura che mi consegnassero agli italiani,
12:52perché i dubbi sono leciti, ci sono stati altri ostaggi che sono stati consegnati a altri gruppi irachieni.
13:00Quindi loro mi hanno guidata perché non vedevo niente,
13:03mi hanno messa su una macchina, mi hanno fatto sedere dietro,
13:09e in macchina c'era oltre ai miei due guardiani anche un autista,
13:14da quello che percepivo dalle conversazioni.
13:17Ci siamo allontanati dal posto dove eravamo e la macchina ha viaggiato,
13:26non per moltissimo penso, era difficile percepire esattamente il tempo,
13:31ma per una ventina di minuti,
13:33finché a un certo punto ho sentito la macchina che entrava in una pozzanga,
13:39ho sentito proprio un splash e in quel momento ho pensato,
13:42mamma mia adesso questi si vanno a impantanare proprio mentre mi stanno,
13:46perché immediatamente dopo si è spento il motore,
13:49ho detto si vanno a impantanare proprio quando mi devono rilasciare.
13:53E invece poi ho capito che veramente eravamo arrivati nel punto dove dovevano rilasciarmi.
14:01In quel momento mi hanno detto che mi lasciavano lì in macchina
14:06e che io avrei dovuto aspettare che venissero a prendermi.
14:10Calipari e Andrea Carpani aspettano sulla Ramadan Street.
14:14Intanto comincia anche a piovere.
14:19Poi dopo un'ora di attesa arriva un pick up con due persone a bordo
14:23che gli fanno cenno di seguirli.
14:26La Toyota segue il pick up per le stradine di Mansour,
14:29un percorso tortuoso che come succede in tutti i sequestri,
14:32anche in Italia e soprattutto in Calabria,
14:34e questo Calipari lo sa bene,
14:36serve a disorientare e a capire se c'è qualcuno che li sta seguendo.
14:44Notte, la pioggia, la foschia, le stradine buie,
14:47dopo mezz'ora il pick up si ferma
14:49e uno degli uomini facendo di entrare in un vicolo.
14:52Nicola Calipari e Andrea Carpani esitano.
14:55Il vicolo è buio, è deserto e potrebbe essere una trappola.
15:03Nel vicolo, in fondo, sulla destra,
15:05c'è parcheggiata una macchina.
15:13Così la Toyota entra nel vicolo.
15:15Calipari e Carpani scendono,
15:17fanno scorrere il carrello delle pistole
15:19per mettere il colpo in canna
15:21e Calipari si avvicina all'auto, con cautela,
15:23perché potrebbe essere una trappola,
15:25potrebbe esserci una bomba.
15:33Qualcuno è sceso dalla macchina,
15:35si è avvicinato, ha aperto la portiera,
15:37non dal lato dove ero seduta,
15:39ma dall'altro lato,
15:41e ho sentito una voce che diceva
15:43«Giuliana, Giuliana, sono Nicola,
15:45sono Andrea Carpani,
15:47Giuliana, Giuliana, sono Nicola,
15:49sono un amico di Piere, di Gabriele,
15:51non aver paura,
15:53adesso ti vengo a prendere dall'altra parte
15:55e ti porto via».
15:57In effetti poi è venuto
15:59da dove ero seduta io,
16:01ha aperto la portiera,
16:03mi ha accompagnato su un'altra macchina,
16:05mi ha fatta sedere,
16:07e io ero sempre bendata,
16:09e lui si è seduto vicino a me
16:11e mi ha detto «mi siedo vicino a te,
16:13così ti senti più tranquilla».
16:15E la macchina è partita
16:17e dopo due o tre minuti mi ha detto
16:19«adesso ti puoi togliere la benda,
16:21adesso ti puoi togliere la benda,
16:23togliti anche la sciarpa,
16:25adesso sei libera, adesso non ti devi più preoccupare».
16:27Intanto in un altro punto di Bagdad
16:29sta succedendo una cosa.
16:31La route Irish ha sei grandi incroci
16:33che la collegano ad altre strade
16:35e ad uno di questi,
16:37alla fine della rampa che la collega
16:39alla route Vernon,
16:41è stato appena istituito
16:43BP 541
16:45blocking point
16:47posto di blocco numero 541
16:49tre barriere di jersey di cemento
16:51due a destra e una a sinistra
16:53due veicoli blindati
16:55uno per bloccare la strada e l'altro di appoggio e protezione
16:57e un plotone di sette uomini
16:59del primo battaglione
17:01del 69° reggimento di fanteria
17:03comandati da un tenente.
17:07Compito del BP 541
17:09bloccare tutte le auto
17:11che passassero sulla route Irish
17:13e farle tornare indietro.
17:15La strada infatti deve essere tenuta a sgombra
17:17perché sta per esserci un Rino Bus Run
17:19il passaggio di un autobus blindato
17:21un Rino Bus
17:23che serve a trasportare personalità importanti
17:25dalla zona internazionale
17:27che sta al centro della città
17:29all'aeroporto.
17:37Quella sera deve passare niente meno
17:39che l'ambasciatore americano in Iraq
17:41John Negroponte
17:43che non può prendere l'elicottero
17:45a causa del maltempo.
17:55Ore 19 e 30
17:57il BP 541 è pronto
17:59e comincia a rimandare indietro
18:01le auto che arrivano
18:03causando anche un tamponamento a catena.
18:05Sulla torretta del blindato
18:07che blocca il passaggio
18:09armato di una torcia da 3 milioni di candele
18:11per segnalare il blocco alle auto in arrivo
18:13e di una grossa mitragliatrice
18:15M240B per sparargli
18:17nel caso volessero forzarlo
18:19c'è lo specialista Mario Lozzano.
18:23Carpani e Calippari
18:25mi sembravano
18:27abbastanza
18:29tranquilli, sicuri
18:31di quello che bisognava fare
18:33certo poi ho saputo
18:35che Carpani si è orientato
18:37solo quando ha visto
18:39la torre delle
18:41telecomunicazioni, ma è una torre
18:43molto alta che si vede
18:47molto a Baghdad
18:49e Calippari continuava
18:51a parlarmi, a raccontarmi
18:53dell'appunto
18:55di vicende, di incontri
18:57con amici comuni
18:59e cercava di rassicurarmi
19:01d'altra parte è stata
19:03soprattutto la sua voce il primo impatto
19:05che mi ha molto rassicurato
19:07in realtà anche i due uomini del Sismi
19:09sono preoccupati, lo sanno che la situazione
19:11è pericolosa e all'inizio
19:13Andrea Carpani non riesce a orientarsi
19:15tra i vicoli di Mansur, è buio
19:17c'è foschia, dietro ogni angolo potrebbe
19:19esserci un agguato, poi però vede
19:21la Saddam Tower che si alza al centro
19:23della città e allora riesce ad orientarsi
19:25non puntano verso l'ambasciata italiana
19:27che sta dall'altra parte del Tigri
19:29è un po' lontana ed è sempre sotto attacco
19:31puntano verso l'aeroporto internazionale
19:33che è più vicino
19:43intanto Andrea Carpani chiama
19:45quelli che stanno all'aeroporto perché spostino
19:47le protezioni che bloccano l'accesso alle piste
19:49in modo da fare più in fretta e Nicola Calipari
19:51chiama l'Italia, chiama Palazzo Chigi
19:53dove ci sono il generale Pollari
19:55Gianni Letta e Silvio Berlusconi
19:57per dirgli che ce l'hanno fatta, che Giuliana
19:59è con loro. Dopo pochi minuti
20:01è arrivata una telefonata da Palazzo Chigi
20:03dal sottosegretario Letta che confermava
20:05che Giuliana era
20:07nell'automobile, nella famosa
20:09Toyota Corolla in viaggio
20:11verso l'aeroporto
20:13di Baghdad
20:15a quel punto
20:17insieme a Pescolari
20:19che è il compagno Giuliana Sgrena
20:21siamo andati a Palazzo Chigi
20:23di corsa, correndo
20:25il manifesto era pochi centinaia di metri
20:27insomma 4-500 metri fatti di corsa
20:29E' una bella notizia
20:31Giuliana Sgrena è stata liberata
20:33e Nicola Calipari la sta riportando a casa
20:35manca poco, pochissimo e sarà tutto
20:37finito. All'aeroporto troveranno
20:39un aereo per portarli a casa
20:41in Italia, sani e salvi
20:43Io ero appena uscita dall'ufficio
20:45e stavo rientrando a casa perché
20:47era il compleanno di mio figlio, faceva 12 anni
20:49e quindi quel giorno
20:51stavo cercando
20:53di arrivare a casa per
20:55preparargli una cena
20:57e fargli spegnere le candeline
20:59anche se il padre non c'era
21:03nel rientrare
21:07ricevete una telefonata
21:09una strana telefonata
21:11che io non capì
21:15era il direttore
21:17del Cesis
21:19io lavoravo in quel periodo
21:21lì, era l'ufficio
21:23che coordinava
21:25gli apparati di sicurezza del Cesis
21:27il quale mi chiese dov'ero
21:31e io ovviamente rimassi un po' colpita
21:33da questa strana telefonata
21:35ma non capivo
21:37chiesi se dovevo ritornare indietro
21:39se dovevo ritornare nell'ufficio
21:41mi fu detto di no
21:43poco dopo mi arrivò la telefonata
21:45di mia figlia che mi disse che
21:47aveva dato la notizia
21:49della liberazione della sgrena
21:51mia figlia era molto contenta
21:53ovviamente sapeva che questo
21:55significava il ritorno del padre
21:57manca poco, Route Vernon
21:59230 metri di rampa sull'asfalto bagnato
22:01un po' in salita, una curva
22:03e c'è la route Irish
22:05mancano 900 metri e siamo all'aeroporto
22:07in quel momento in me è scattata
22:09l'idea che forse veramente ero libera
22:11ma subito dopo
22:13siamo stati illuminati da un fascio di luce
22:15e sono cominciati gli spari
22:17all'improvviso una luce cecante
22:19schianti contro la carrozzeria
22:21ci sono bagliori che tagliano il buio
22:23l'uomo accanto alla donna lo sa cosa sta succedendo
22:25gli stanno sparando
22:27stanno sparando contro la Toyota
22:29gli stanno sparando addosso
22:31allora l'uomo che sta accanto
22:33alla donna fa una cosa
22:35su quella strada, in quel punto e in quel momento
22:37contrae i muscoli e scatta
22:39Nicola Calipari si piega in avanti
22:41e si getta su Giuliana Sgrena
22:43facendo le scudo col proprio corpo
22:45Nicola mi ha preso
22:47mi ha buttato giù tra i due sedili
22:49e mi ha coperto col suo corpo
22:53e questi spari
22:55sembravano
22:57una quantità infinita
22:59sono scoppiati i vetri della macchina
23:03l'autista urlava
23:05siamo italiani
23:07poi è sceso dalla macchina
23:09Nicola improvvisamente non ha più parlato
23:11prima continuava a parlare
23:13poi non ha più parlato
23:15io ero lì
23:17appunto sotto il corpo di Nicola
23:19e non riuscivo a capire
23:21cosa stava succedendo
23:23dicevo ma come non parla più
23:25Nicola non parla più
23:27quando ho cominciato a sentire
23:29che il suo corpo
23:31si appesantiva
23:33e allora pensavo
23:35cosa succede
23:37sono io che sono morta
23:39o è Nicola che sta morendo
23:41che cosa succede
23:45è successo che dal BP
23:47541 hanno aperto il fuoco
23:49sulla Toyota
23:51almeno 47 colpi di mitragliatrice
23:53calibro 7,62 di cui 11 a segno
23:553 hanno colpito il muso della macchina
23:57e altri 6 la fiancata
23:59entrando nei finestrini
24:03Andrea Carpani inchioda
24:05mette le mani contro il finestrino
24:07per vedere che è disarmato
24:09urla siamo dell'ambasciata italiana
24:11prima in italiano poi in inglese
24:13dal posto di blocco gli urlano
24:15di non parlare di stare fermo
24:17poi lo fanno scendere
24:25Carpani ha ancora in mano il cellulare
24:27preme il pulsante di chiamata
24:29per collegarsi con l'Italia
24:31e fargli sentire cosa sta succedendo
24:33siamo entrati
24:35in palazzo Chigi
24:37e si eravamo appena
24:39seduti che
24:41è arrivata
24:43telefonicamente la notizia tramite
24:45il generale Pollari che c'era stata una sparatoria
24:49e che c'erano dei feriti
24:51le prime notizie erano molto confuse
24:53la comunicazione cadde
24:55Giuliana sgrena è nell'auto
24:57un proiettile l'ha colpita
24:59ad una spalla e sta perdendo sangue
25:01ma ancora non se ne accorda
25:03perchè è in stato di shock
25:05non si rende bene conto di quello che sta succedendo
25:07ma lo vede
25:09ad aprire la porta dove era seduto Calipari
25:11è arrivato un soldato americano
25:13che ha alzato
25:15il corpo di Calipari
25:17e lì si è sentito rantolo
25:19ho avuto veramente la percezione
25:21che non c'era più niente da fare
25:23che stava morendo
25:25e il soldato ha detto
25:27shit, merda
25:33inginocchiato davanti all'auto
25:35sotto il tiro delle armi
25:37Andrea Carpani vede da sotto la macchina
25:39il corpo del suo superiore
25:41che viene steso sull'asfalto
25:43Nicola Calipari è stato colpito alla testa
25:45ed è morto
25:51le strade partite da posti diversi
25:53tanti anni e tanti chilometri prima
25:55da Cosenza, da Roma, dal Bronx
25:57si sono incrociate a Bagdad
25:59in quel luogo e in quel momento
26:01e in quel momento
26:03si è interrotta la mia
26:05la mia liberazione
26:07nel senso che io
26:09da quel momento
26:11non ho più potuto sentirmi
26:13veramente libera
26:15perchè
26:17la morte di Calipari
26:19non mi ha mai permesso
26:21di essere felice
26:23di essere libera
26:25io non
26:27non ho mai potuto festeggiare
26:29la mia liberazione
26:31il 4 marzo non è
26:33l'anniversario della mia liberazione
26:35l'anniversario della morte di Calipari
26:37e questo
26:39questo dolore
26:41questa
26:43non potrò mai dimenticarlo
26:45Giuliana Sgrena è ferita la spalla
26:47con un frammento del proiettile
26:49che le ha lesionato un polmone
26:51Andrea Carpani ferito ad un braccio
26:53Nicola Calipari ucciso
26:55da un colpo alla testa
26:57la notizia arriva in Italia
26:59dopo quella della liberazione di Giuliana Sgrena
27:01quando tutti hanno già cominciato a festeggiare
27:03ed è come una doccia fredda
27:05tutti al desk i giornalisti fuori
27:07tutti al desk i giornalisti fuori
27:09no no fuori fuori
27:11per favore tutti al desk
27:13i giornalisti fuori
27:15per favore i giornalisti fuori
27:18io arrivo sotto casa
27:20e sotto casa vedo un sacco di macchine
27:22salgo
27:24e trovo praticamente
27:26tutti
27:28non c'era solo il generale Pollari ma
27:30c'erano tutti
27:32gli altri funzionari
27:34dei servizi a casa mia
27:36e io apro
27:38quella porta vedo tutti e capisco
27:40che qualcosa di terribile doveva essere
27:42successo altrimenti non potevano star lì
27:44quindi do un urlo e arretro
27:48andate fuori
27:50per favore vi chiedo 5 minuti
27:52per parlare tra di noi
27:54poi a un certo punto un collega di mio
27:56marito mi disse
27:58guardandomi con un viso che era
28:00evidentemente triste ma io a quel punto
28:02non volevo più pensare
28:04a qualcosa di orribile
28:06quindi mi attaccavo ad ogni possibile
28:08speranza
28:10mi disse no credo che sia successo qualcosa
28:12alla macchina
28:14allora io faccio la seconda ipotesi è un autobomb
28:17ma nessuno mi dava risposta
28:19fin quando arriva la telefonata
28:21da Palazzo Chigi e solo allora
28:23Del Mese mi dice Rosa
28:25penso che le cose si siano messe veramente male
28:27Giuliano ha ferito le spalle ma sta bene
28:29un altro è stato ferito
28:31e Nicola Calipari è morto
28:35la mia prima preoccupazione in quel momento era che
28:37la
28:39vedova di Nicola Calipari, Rosa Calipari
28:41che non conoscevo peraltro
28:43venisse a sapere dai mesi di informazione
28:45la morte del marito
28:47perché siccome in questo paese succede spesso
28:49che i parenti delle vittime sanno
28:53l'uccisione dei loro cari
28:55dai mezzi di informazione
28:57la cosa proprio non mi sarebbe piaciuta
28:59comunque una volta comunicata la notizia
29:01il mio primo pensiero in quel momento
29:03non fu tanto chi
29:05era stato uccidere Nicola Calipari
29:07ma il fatto che Nicola Calipari era morto
29:09perché era una persona
29:11l'ultima volta che ci avevamo parlati
29:13ci siamo detti
29:15quando tutto questo sarà finito
29:17andiamo a cena assieme e parliamo d'altro
29:19ecco il fatto di non aver mai potuto fare quella cena
29:21mi dispiace molto
29:43ma cosa è successo esattamente a Baghdad?
29:45in quel luogo e in quel momento?
29:47perché Nicola Calipari è morto
29:49a poche centinaia di metri
29:51dal successo della sua missione?
29:59ci sono alcune inchieste
30:01che ci hanno dato un'idea
30:03di cosa succede
30:05e di cosa non succede
30:07ma non ci sono alcune
30:09incertezze
30:11ci sono alcune inchieste
30:13che cercano di accertarlo
30:15dopo le prime indagini piuttosto frettolose
30:17dell'autorità militare del luogo
30:19gli americani formano una commissione
30:21di inchiesta della quale per la prima volta
30:23fanno parte anche
30:25due rappresentanti italiani
30:27l'ambasciatore Cesare Ragaglini
30:29e il generale del Sismi Pierluigi Campreger
30:31ma allora non fu permesso
30:33quasi nulla
30:35perché venne gestita da un generale americano
30:37in realtà gli italiani
30:39non possono fare molto
30:41e si trovano di fronte a parecchie limitazioni
30:43devono fare domande scritte
30:45non possono ripeterle
30:47non possono interrogare direttamente i testimoni
30:49si trovano anche di fronte ad una scena del crimine
30:51piuttosto compromessa
30:53con il luogo ripulito
30:55la Toyota rimossa subito dopo la sparatoria
30:57rimossi anche i bossoli e le armi del reparto americano
31:03non c'è più neppure il duty log
31:05il diario della giornata
31:07dicono gli americani di solito viene distrutto
31:09al termine della giornata stessa
31:11e per ragioni di sicurezza
31:13non si può andare sul luogo della sparatoria
31:23le conclusioni
31:25a cui giungono gli investigatori americani
31:27e quelli italiani sono molto diverse
31:29per gli americani si è trattato di un incidente
31:31la cui responsabilità
31:33ricade quasi interamente
31:35su Andrea Carpani e Nicola Calipari
31:41la Toyota si stava avvicinando al posto di blocco
31:43a grande velocità
31:4580-100 km all'ora a fari spenti
31:47l'autista era distratto
31:49stava parlando al cellulare
31:51e nella macchina c'era un clima di grande euforia
31:59così Carpani non si è accorto del posto di blocco
32:01i cui uomini hanno agito secondo le regole
32:03il mitragliere che stava sulla torretta del blindato
32:05che bloccava la strada
32:07ha illuminato la Toyota con il faro
32:09ha gridato di fermarsi
32:11ha sparato una raffica di avvertimento di fianco alla macchina
32:13e poi visto che questa non si fermava
32:15temendo che fosse un'autobomba
32:17gli ha sparato contro
32:21poco prima di sparare Mario Lozzano
32:23il mitragliere
32:25ha pensato alla moglie e alle figlie
32:27e ha temuto di non rivederle più
32:29questo per gli americani
32:31per gli italiani invece
32:33le cose sono andate diversamente
32:35io ho lessi
32:37quando mi portarono alle 10 di sera
32:39quel rapporto
32:41che poi fu messo subito dopo
32:43su internet
32:45quindi potevano leggerlo anche i cittadini italiani
32:49io all'inizio leggendo
32:51quelle pagine
32:53ebbe un sussulto di speranza
32:55dissi siamo uno Stato
32:59perché nelle prime
33:0160 pagine
33:03anzi forse 67 per l'esattezza
33:07si racconta
33:09tutto ciò che di assurdo
33:11era avvenuto
33:13l'auto non andava così forte
33:15al massimo 50 km orari
33:17la rampa era bagnata e un po' insalita
33:19e poco prima di imboccarla
33:21la Toyota era entrata in una pozzangra piuttosto profonda
33:23che ne aveva rallentato
33:25ulteriormente la velocità
33:27e la velocità
33:29erano iniziali
33:31e non si ricordano bene
33:33sia Carpani che la sgrena
33:35i fari poi erano accesi
33:39non c'erano segnali a terra
33:41che segnalavano il posto di blocco
33:43come da regolamento
33:45cartelli con soprascritto
33:47Danger, Slow Down o Stop
33:49come ammettono anche gli americani
33:51che dicono che erano inutili
33:53perché tanto gli arabi non capiscono l'inglese
33:55e non c'è nessuno occidentale che lavora in Iraq
33:57e che li trovano particolarmente pericolosi
34:01il mitragliere, dicono le testimonianze
34:03di Andrea Carpani e di Giuliana Sgrena
34:05ha acceso il faro per segnalare il checkpoint
34:07e poi si è messo a sparare subito
34:09senza dare alla Toyota
34:11la possibilità di fermarsi
34:13e ha sparato direttamente nell'abitacolo
34:15per uccidere
34:19più tardi Andrea Carpani
34:21dirà alla magistratura italiana una cosa
34:23che ha sentito spari su due tonalità diverse
34:25come se fossero calibri differenti
34:27come se a sparare
34:29non fosse stato soltanto
34:31la M240B di Mario Lozzano
34:33io quando ho sentito gli spari
34:35mi sono chiesta ma chi ci può sparare qui
34:37sapevo che era una zona
34:39poco lontana dalla zona verde
34:41e che quindi lì
34:43era assolutamente una zona controllata
34:45dagli americani ma non potevo credere
34:47che fossero gli americani a spararci
34:49e poi ci sono altre circostanze
34:51molto contraddittorie se non misteriose
34:53intanto quel posto di blocco
34:55non avrebbe dovuto essere più lì
34:57all'arrivo degli italiani
34:59i BP come quello durano più o meno una quindicina di minuti
35:01per non tenere gli uomini
35:03esposti troppo a lungo
35:05tenendoli fermi nello stesso posto
35:15e infatti dopo le 19.30
35:17l'ufficiale responsabile chiama parecchie volte il comando
35:19molto nervoso
35:21chiedendo se possono andarsene
35:23ma dal comando gli dicono che devono aspettare
35:25il passaggio del Reno Bus con sopra Negroponte
35:27dopo le 20.30
35:29l'ufficiale chiama ancora
35:31e gli dicono che l'autobus blindato con l'ambasciatore
35:33passerà tra una ventina di minuti
35:45la cosa strana è che l'ambasciatore
35:47Negroponte è già passato sulla Route Irish
35:49ed è già arrivato a destinazione
35:51alle 20.10 è già a cena
35:53al comando americano
35:55nessuno ha avvertito gli uomini del checkpoint
35:57che restano lì per quasi un'ora
35:59sempre più tesi e sempre più preoccupati
36:01fino all'arrivo della Toyota con gli italiani
36:11e ancora Calipari poteva non sapere
36:13del checkpoint americano
36:15che era arrivato all'improvviso perché Negroponte
36:17non poteva prendere l'elicottero
36:25ma gli americani potevano non sapere di Calipari
36:27la sua presenza in Iraq è nota
36:29ad attenderlo all'aeroporto
36:31assieme a Generale Marioli
36:33ha trovato anche il Capitano Green
36:35gli americani gli hanno dato i documenti
36:37e anche la macchina sulla quale
36:39è lecito pensarlo, potrebbero aver messo
36:41un GPS, un segnalatore satellitare
36:43per tenerlo d'occhio
36:45come si fa anche tra servizi segreti alleati
36:51e il cellulare di Calipari
36:53è lecito pensare anche questo
36:55sarà probabilmente sotto controllo
36:59credo che la NSA stesse
37:01ascoltando le comunicazioni di Calipari
37:05e che l'esercito fosse a conoscenza
37:07di queste comunicazioni
37:09sia all'aeroporto che a Baghdad
37:11e nella cosiddetta Green Zone
37:15perché Calipari stava negoziando
37:17per liberare la giornalista
37:19Giuliana Sgrena
37:21in più, se consideriamo il fatto che
37:23Negroponte doveva passare per quella strada
37:25questo significa che il monitoraggio
37:27dell'area da parte dell'intelligence
37:29era ancora maggiore del solito
37:31ci sono immagini satellitari
37:33che riprendono la zona in cui è venuta la sparatoria
37:35e chiede la commissione
37:37no, rispondono gli americani
37:39che era a disposizione è stato consegnato
37:41e così anche la commissione italiana
37:43può scrivere la sua relazione
37:45io ebbe un sussurro di speranza
37:47il mio paese
37:49difende Nicola
37:51anche da morto
37:53lessi la frase in cui si diceva
37:55che quell'omicidio non poteva essere volontario
37:59quella frase
38:01diceva già i magistrati
38:03che per l'obbligatorietà
38:05dell'azione penale in Italia
38:07avevano aperto un fascicolo
38:09il giorno dopo la morte di mio marito
38:11dicevano a quei magistrati
38:13che comunque
38:15in ogni caso
38:17quell'omicidio non era volontario
38:19non ci sono elementi riconducibili
38:21ad atti di volontarietà
38:23soltanto soldati troppo nervosi
38:25impiegati in un posto di blocco fatto male
38:27un incidente deprecabile
38:29ma che può sempre accadere
38:31in un contesto di guerra come quello dell'Iraq
38:37è possibile e forse
38:39la commissione italiana non poteva arrivare ad altra conclusione
38:41in ogni caso
38:43ma c'è chi la pensa diversamente
38:45intanto la magistratura italiana
38:47che apre un fascicolo a carico di Mario Lopez Lozano Jr
38:49con l'accusa di omicidio volontario
38:51e duplice tentato omicidio
38:53con l'aggravante politica
38:55di aver messo in pericolo la sicurezza dello Stato italiano
38:59all'inizio
39:01l'identità di Mario Lozano è coperta da omissis
39:03come tante altre parti
39:05della commissione
39:07nel rapporto italiano viene indicato come
39:09il signor USA A8
39:11ma poi un ragazzo greco
39:13che studia medicina all'università di Bologna
39:15trova il rapporto pubblicato dal sito di Repubblica
39:17per curiosità
39:19seleziono la parola
39:21destro del mouse
39:23copy
39:25vado sopra qua il browser
39:27destro
39:29incolla paste
39:31e c'è la parola
39:33la parte oscurata
39:35dietro mantiene i caratteri
39:37ed ecco a parire tutto quanto
39:39tutti gli omissis
39:41la routine, le procedure dell'esercito americano
39:43i protocolli di sicurezza dei trasporti con rinobas
39:45tutto
39:47anche il nome del signor USA A8
39:49Mario Lozano
39:55nell'aprile del 2007
39:57si apre in Italia il processo a Mario Lozano
39:59che non è presente
40:01perché gli Stati Uniti
40:03come era prevedibile
40:05non hanno concesso l'estradizione di un loro soldato
40:09difeso da un collegio di avvocati bravi e famosi
40:11Mario Lozano che prima era sparito
40:13comincia a rilasciare interviste
40:15dando la sua versione dei fatti
40:17e dicendo che è distrutto dalla vicenda
40:19che Nicola Calipari è il suo eroe
40:21e dando tutta la colpa a Giuliana Sgrena
40:23che è andata dove non doveva e si è fatta rapire
40:25il processo si conclude in fretta
40:27nell'ottobre del 2007
40:29arriva la sentenza di proscioglimento
40:31per difetto di giurisdizione
40:33sentenza confermata dalla Corte di Cassazione
40:35nel giugno successivo
40:37è una decisione che trovo incredibile
40:39ha vinto l'arroganza degli Stati Uniti
40:41che non voleva questo processo
40:43e che ha cercato di impedirlo in ogni modo
40:45e l'Italia rinuncia alla sua sovranità
40:47con questa decisione
40:49La chiamano la legge dello Zaino
40:51una consuetudine internazionale
40:53per cui i soldati di un corpo di spedizione
40:55che si trovano ad operare in un territorio
40:57occupato militarmente
40:59sono sotto la giurisdizione del proprio paese
41:01quindi l'Italia non può precessare Mario Lozano
41:03che è un soldato americano
41:05nell'Iraq occupato
41:07ma devono farlo gli Stati Uniti
41:09che ovviamente non hanno nessuna interventa
41:11e per questo motivo
41:13la legge dello Zaino
41:15è una consuetudine internazionale
41:17che ovviamente non hanno nessuna intenzione di farlo
41:25e dicono di non essere i soli
41:27almeno secondo i cablogrammi
41:29pubblicati nel 2010 da Wikileaks
41:31in cui l'ambasciatore americano
41:33in Italia di allora
41:35scrive a Washington che anche il governo italiano
41:37vorrebbe lasciarsi alle spalle questa vicenda
41:39Ho pensato che questo Stato
41:41avrebbe portato avanti
41:43la mia richiesta di giustizia
41:45pensavo che lo dovesse
41:47a Nicola
41:49pensavo che lo dovesse a un funzionario dello Stato
41:51a un uomo che era andato lì
41:53per svolgere una missione
41:55che gli era stata affidata
41:57dallo Stato italiano
41:59e questo non è stato
42:01questo non è avvenuto
42:03lo Stato
42:05è il bene comune
42:07è la difesa del bene comune
42:09ma è la difesa anche
42:11di ogni singolo cittadino
42:13perché è in ogni singolo cittadino
42:15che si trova
42:17il bene di tutti
42:19la ragione di Stato è un'altra cosa
42:21è quella per la quale
42:23si deve soffocare
42:25o sopprimere
42:27o eliminare
42:29anche lo stesso diritto
42:31per un bene superiore
42:33ma io mi chiedo spesso
42:35se quel bene superiore è il bene sempre
42:37di tutta la collettività
42:39o soltanto di alcuni
42:41tutti i dubbi restano
42:43e anche questa vicenda come tante altre
42:45si apre alle più sfrenate dietrologie
42:47che poi molte volte
42:49come ci ha insegnato la storia segreta
42:51dei misteri italiani
42:53così sfrenate non sono
42:55Nicola Calipari
42:57il numero 2 del servizio segreto italiano
42:59è morto davvero perché un gruppo
43:01di soldati troppo nervosi
43:03ha sparato su un'auto
43:05che pensava si stesse avvicinando troppo?
43:07Poi ho ripensato
43:09la volontà degli americani
43:13di non farmi tornare
43:15a casa
43:17sicuramente c'era una forte
43:19tensione tra gli americani e gli italiani
43:21oppure tra
43:23gli americani
43:25e una parte del Sismi
43:27perché c'era un forte scontro nel Sismi
43:29una parte del Sismi
43:31che era quello che voleva
43:33trattare per la liberazione
43:35degli ostaggi perché c'era una parte
43:37più filoamericana
43:39che non voleva la trattativa per la liberazione
43:41degli ostaggi
43:43Possiamo però sicuramente chiedere
43:45perché a quel posto di blocco
43:47i comandi americani non hanno
43:49comunicato che stava arrivando quella macchina
43:51non è una formazione o una domanda
43:53e noi volevamo una risposta a questa domanda
43:55per questo chiedevamo un processo
43:57Anche in questo caso, come in altri che abbiamo già visto
43:59sono in molti a chiedere
44:01a una commissione parlamentare di inchiesta
44:03Nicola Calipari era un uomo dello Stato
44:05che ha sempre fatto bene e con passione
44:07il proprio dovere, la propria missione
44:09Dargli verità e giustizia
44:11come anche alle altre vittime
44:13di vicende oscure è il miglior modo per ricordarlo
44:15La cosa più difficile
44:17che mi si possa chiedere è come ricordo
44:19Nicola perché
44:23io non lo ricordo
44:25io lo vivo, è diverso
44:27io ce l'ho con me
44:29tutti i giorni
44:31siamo
44:33come essere diventati una sola persona
44:35non è retorica, è la verità
44:39era talmente giovane quando è morto
44:41aveva 50 anni
44:43mi è sembrato talmente ingiusto
44:45perdere la vita a 50 anni
44:47che il giuramento che io feci
44:49su quella tomba è che lui sarebbe
44:51vissuto insieme a me
44:53e credo che questa cosa sia avvenuta
44:55io faccio delle cose, ho fatto delle cose
44:57che non avrei mai fatto nella mia vita
44:59sono salita su elicotteri militari
45:01sono andata in giro
45:03per il mondo
45:05entrando in tutti i territori di conflitto
45:07sono andata in Afghanistan
45:09in Libano
45:11non l'avrei mai fatto una volta
45:13non è mio
45:15è come se
45:17fossimo insieme
45:19Ma quella notte in Iraq è soltanto la fine
45:21della storia di Nicola Calipari
45:23l'ultimo incrocio delle tre strade che abbiamo seguito
45:25la storia di un uomo
45:27e con lui quella di un paese
45:29il signor rappresentante delle istituzioni
45:31non si giudica soltanto dalla fine
45:39anche se qui c'è un gesto
45:41proprio all'ultimo istante che riassume tutto
45:43le luci, gli spari
45:45e invece di gettarsi in avanti
45:47di nascondersi dietro il sedile, di salvarsi
45:49un uomo contra i muscoli è scatta
45:51e si getta di lato
45:53a proteggere anche a costo della vita
45:55io sono convinto che
45:57nel momento in cui lui ha
45:59abbracciato la signora Sgrena
46:01lui l'ha fatto per un meccanismo razionale
46:03non è stato
46:05un fatto istintivo
46:07lui razionalmente perché lui era portato
46:09sempre ad abbracciare il prossimo
46:11per difenderlo
46:13io non ho un'idea specifica di Nicola
46:15lo vedo ogni giorno
46:17lo vedo magari una volta
46:19dietro alla scrivania
46:21che si fuma sta sigaretta
46:23che era abituato a tenersi spesso tra le dita
46:25lo vedo mentre
46:27sorride o parla al telefono
46:29lo vedo mentre ci facciamo una passeggiata
46:31lungo il corso a Cosenza
46:33a Roma
46:35in una piazza
46:37o a Reggio Calabria
46:39ma quello che mi ritorna
46:41continuamente in mente è
46:43quello che io non ho visto
46:45cioè questo abbraccio
46:47alla Sgrena nel momento
46:49particolare in cui lui donava
46:51la sua vita per le istituzioni
46:55la sua vita per le istituzioni
46:57la sua vita per le istituzioni
46:59la sua vita per le istituzioni
47:01la sua vita per le istituzioni
47:03la sua vita per le istituzioni
47:05la sua vita per le istituzioni
47:07la sua vita per le istituzioni
47:09la sua vita per le istituzioni
47:11la sua vita per le istituzioni
47:13la sua vita per le istituzioni
47:15la sua vita per le istituzioni
47:17la sua vita per le istituzioni
47:19la sua vita per le istituzioni
47:21la sua vita per le istituzioni
47:23la sua vita per le istituzioni
47:25la sua vita per le istituzioni
47:27la sua vita per le istituzioni
47:29la sua vita per le istituzioni
47:31la sua vita per le istituzioni
47:33la sua vita per le istituzioni
47:35la sua vita per le istituzioni
47:37la sua vita per le istituzioni
47:39la sua vita per le istituzioni
47:41la sua vita per le istituzioni
47:43la sua vita per le istituzioni
47:45la sua vita per le istituzioni
47:47la sua vita per le istituzioni
47:49la sua vita per le istituzioni