I Centri Storici come Disneyland? Come preservare e mantenere vivi i Centri Storici delle nostre città, di fronte alle trasformazioni imposte dalle nuove esigenze urbanistiche e dalle nuove tecnologie?
Lo spunto nasce da un interessante e provocatorio articolo del sociologo Francesco Mattioli, che suggerisce di trasformare le città più antiche, a partire da Viterbo, in una sorta di "Disneyland per turisti".
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00:00POLIS, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:30Benvenuti, benvenuti su POLIS, il racconto dei territori, le bellissime immagini del centro
00:55storico di Viterbo, perché da Viterbo parte la puntata di oggi e dal suo centro storico,
01:05un centro storico medievale, il più grande d'Europa, un centro storico che qualcuno in
01:11maniera un po' provocatoria vorrebbe forse trasformare in una Disneyland. Cosa fare del
01:18centro storico di Viterbo e degli altri centri storici del Lazio e d'Italia, luoghi spesso
01:25meravigliosi, ma che hanno migliaia di problemi per essere gestiti ed essere a tutt'oggi vitali
01:34e vivaci, centri che spesso vengono abbandonati dai propri cittadini, dando vita a un fenomeno
01:43che viene definito, quello della gentrificazione. Tutto questo parleremo oggi nella puntata di
01:49POLIS, ma partirei proprio da quell'articolo provocatorio di cui accennavo all'inizio, un
01:56articolo che ha la firma di Francesco Mattioli, sociologo, ex docente dell'Università La Sapienza
02:03di Roma e che ha lanciato l'idea di trasformare il centro storico di Viterbo in una sorta di
02:11Disneyland. Fa piacere sapere che il comune di Viterbo, con il sostegno dell'Università
02:17Sapienza di Roma, sta pensando a un vero piano di recupero del centro storico, ma qualcosa
02:23va precisato a riguardo. Il centro storico, come entità urbana unitaria, non esiste, o
02:30meglio, non esiste più. Come minimo ci sono tre diverse identità del centro storico, quella
02:37di pregio, meta di continue frotte di turisti, che vive una sua propria vita culturale, sociale
02:43ed economica, quella potenzialmente di pregio, che però va valorizzata, è un'estesa mediocrità
02:50urbana, anonima e decadente, spesso marginale e abbandonata. Questo vale non solo per Viterbo,
02:57ma per qualunque altro centro, grande o piccolo che sia in Italia, e non solo. Perché questo
03:03accade. Per la stessa ragione per cui oggi ci spostiamo in auto, invece che in carrozza
03:08a cavalli. Leggiamo le notizie su un tablet, invece che ascoltando le notizie da un banditore.
03:14Che viviamo un'abitazione smart, invece che in un antro illuminato dalle candele. Che
03:20acquistiamo beni online, invece che recarci con la sporta di vimini al mercato delle verdure
03:26in piazza. Può darsi che qualche nostalgico provi rimpianto per il tempo che fu. Magari
03:31se rimpiange gli agi esclusivi di una piccola elite di privilegiati, ma 99 consumatori su
03:38100 non tornerebbero indietro, o bleffano se dicono che 50 anni fa si viveva meglio,
03:44a misura d'uomo. E in ogni caso, la città oggi ha assunto significati diversi, e poco
03:50si può fare per invertire la rotta di una realtà urbana nata e cresciuta, quando era necessario
03:55proteggersi entro le mura civiche, spostarsi a piedi o a trazione animale, avere abitazioni
04:01difendibili, accontentarsi di consumare i beni delle campagne circostanti, e vivere una quotidianità
04:07sostanzialmente lontana dal mondo oltre l'orizzonte. Dunque, i centri storici sono sorpassati e tenerli
04:14in vita è pressoché impossibile, a meno che non si riesca a immetterli nel circuito sociale,
04:20economico e consumistico di oggi. Quelle parti che mantengono o acquistano valore nella
04:25logica della fruizione consumistica odierna, e soprattutto in quella turistica, oggi aspetto
04:31fondamentale di un crescente tempo libero o qualitativamente valorizzato, vanno quindi
04:37trattate come Disneyland, perché è nella logica di Disneyland, accessibilità, accoglienza,
04:42spettacolarità, che il prodotto turistico si vende e produce interesse e ricchezza.
04:48So che parlare di Disneyland farà brividire i puristi dell'urbanistica e del turismo culturale,
04:54ma sarà opportuno che scendano dall'Empireo dove sognano e guardino ai fatti del ventunesimo
05:00secolo. Disneyland è finta, certo, e un centro storico non lo è, ma non è neppure vero,
05:06perché quello vero non c'è più, neppure quello che ospitava lo struscio dominicale
05:11fino a venti o trenta anni fa. Riprendiamo le tre qualità della logica Disneyland, senza
05:17demonizzarne ricondite connotazioni. Iniziamo dall'accessibilità, cioè parcheggi a dismisura,
05:24serviti, protetti, meglio ancora se coperti e a buon mercato. Nessuno pensi minimamente
05:29di tornare al traffico cittadino, non è solo questione di inquinamento, perché magari
05:34domani si girerà solo in elettrico, è questione di spazio, di sicurezza e di libertà di movimento
05:40del pedone. L'accoglienza significa punteggiare il centro storico di hotel, b&b, ristoranti,
05:48trattorie, caffè, bar, servizi pubblici, spazi commerciali innovativi e soprattutto di garantire
05:54controlli, igiene e sicurezza H24 e valorizzarlo anche esteticamente, senza fili, filacci, crepe,
06:02strostature e rafforzamenti e con molti ornamenti, specie floreali. Terzo punto, spettacolarità.
06:10Il centro storico deve essere attraente, a 360 gradi, cioè deve avere non solo bellezze
06:16architettoniche, paesaggistiche e artistiche rispettate, ma offrire punti commerciali attrezzati
06:22e di qualità, informazioni capillari, eventi ricorrenti se non continui, servizi ad personam,
06:28compresi quei cinema, quei teatri, quei locali, quei negozi, che possono essere frequentati
06:34non solo da turisti, ma anche dai residenti. Insomma, in un certo senso i centri storici,
06:40almeno quelle parti che architettonicamente e urbanisticamente lo meritano o lo consentono,
06:45devono essere come i migliori centri commerciali, dove arrivi, parcheggi e comodamente raggiungi
06:51gli spazi dedicati a questa o a quella attività, in condizioni di igiene, di sorveglianza e di
06:57sicurezza estremamente elevati, per di più in un contesto ambientale particolarmente suggestivo
07:02e pittoresco. Qualcuno obietterà, ma un centro storico è più ampio e complicato di un centro
07:08commerciale, non ha visto certi centri commerciali e comunque non tutto il centro storico va organizzato
07:15come un centro commerciale, ovviamente. C'è un altro punto critico, infatti, la residenzialità.
07:22Oggi, un'abitazione moderna ha finestre ampie, locali luminosi, sistemi di riscaldamento
07:27e di arieggiamento aggiornati, risparmiosi, scale comode, garage e spazi di parcheggio sotto
07:33casa. Pregi che un'abitazione di solo cento anni fa, per non parlare di una medievale, non
07:40aveva e talvolta non era necessario avere. In tal caso, l'unica possibilità è quella
07:45di sfruttare i grandi edifici gentilizzi, affini alberghieri o culturali e soprattutto creare
07:51spazi abitativi a termine o supplementari, a costi calmierati, utilizzabili in varie
07:57forme, residenziali o semi commerciali, artigianali, professionali, eccetera.
08:03La parte più mediocre del centro storico andrebbe destinata prevalentemente ad attività di
08:08immagazzinaggio e di servizio, con forme di accessibilità strettamente regolate. E
08:14attenzione, soprattutto, occorre evitare la creazione di sacche di residenzialità povera
08:19o marginale, perché in tal caso si generano ghetti, eticamente intollerabili, ma anche
08:25socialmente pericolosi. Questo è un altro dei punti fondamentali per una rivitalizzazione
08:30del centro storico, ma lo è anche per una vera battaglia di civiltà. Nessun recinto
08:36va tollerato.
08:38Tutto ciò esige investimenti di grandi dimensioni, ai quali non può essere straneo l'apporto,
08:43quindi l'investimento di privati, che ovviamente non agiscono solo per la gloria e per un posto
08:49in paradiso. Dunque, ricapitolando, parcheggi sotterranei, scale mobili per l'accesso, navette,
08:55coperture e protezioni mobili contro le intemperie lungo le vie di maggior frequentazione pedonale,
09:01Corso Italia e Via Roma, retrattili o rimovibili per il trasporto della macchina di Santa Rosa,
09:07squadre di controllo e di pulizia in continua attività, programmazione degli eventi, coordinamento
09:12tra gli esercenti, promozione turistica sistematica, maturazione di una mentalità di accoglienza,
09:18ma anche di rispetto verso la città, informatizzazione spinta, riutilizzo mirato dei grandi contenitori,
09:25eccetera. Qualche esempio? Parking multipiano sotto Via Marconi con scala mobile di accesso
09:31e Via della Sapienza o a Piazza Verdi, navette circolari continue dai parcheggi di prossimità,
09:37in specie per i residenti. Agevolazioni fiscali per gli operatori, riuso dell'ex ospedale
09:43e dell'ex Banca d'Italia come sedi culturali, ma anche di grand hotel spa, capacità di creare
09:48narrazioni turistico-culturali, anche via social, in grado di attrarre turismo internazionale.
09:54Siena non subisce la concorrenza di Firenze grazie ad una corsa di cavalli in tondo. Viterbo
10:00non deve temere la concorrenza di Roma grazie a Santa Rosa e all'eccezionale Interland della
10:05Tuscia. Sorveglianza diurna non sono ammissibili né sporcaccioni né attaccabrighe. E poi, nella
10:12progettazione e nella gestione, più professionalità e meno dilettantismo di buona volontà, meno
10:18sacenteria e meno litigiosità provinciale e maggiore disponibilità verso un vero professionismo,
10:25lasciando da parte ciarlatani ed esibizionisti da talk show. Qualcuno obietterà ancora, così
10:30il centro storico viene snaturato e stravolto. Costui non si è accorto che il mondo è cambiato
10:35e ha altre priorità e rischia di dimostrarsi un passatista senza speranza e con molta ignoranza.
10:42Non abbiamo bisogno di nostalgici che rimpiangono i bei tempi andati, ma non sanno muovere un
10:48dito per salvare il moribondo o pensando di curarlo con la solita aspirina. Abbiamo bisogno
10:53di medici competenti e di cure di cavallo. Sonni piuttosto che mete? Non proprio. Altrove
10:59è stato fatto o si sta facendo. Basta documentarsi, girare il mondo intorno a noi, senza neppure
11:05allontanarsi troppo. Segno che tanto sogni non sono e poi non è forse il sogno che ha
11:11spinto l'umanità a crescere e a gettarsi fuori dalla comfort zone di una povera caverna?
11:16Oh, Moleno, che hai visto la pozione? Cos'è?
11:20Quello, sciacquamento sazze. Interessante, eh? Che qui almeno c'è un po' d'acqua calda e poi c'è
11:32l'autostrada. E un giorno mi incazzo, piglio la macchina e mi favo a Viterbo. E poi che ci favo a Viterbo?
11:43Che magari lì mi chiamano anche lo straniero. Allora io resto qui e quando viene uno di Viterbo
11:53e lo chiamo io lo straniero. Che qui c'è l'acqua calda e a Viterbo magari c'è anche l'acqua
11:59fredda. Vaffanculo a Viterbo.
12:02E allora abbiamo ascoltato le provocatorie parole di Francesco Mattioli su come andrebbe
12:10trasformato il centro storico di Viterbo e non solo. E proprio Francesco Mattioli sarà
12:16ospite qui con noi, ma non soltanto lui, tanti altri ospiti per parlare di centri storici
12:23del Lazio e d'Italia. A fra poco!