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Alle 8.30, presso l'Aula del IV piano, la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto ha svolto l'audizione di rappresentanti dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps). (10.04.25)
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Alle 8.30, presso l'Aula del IV piano, la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto ha svolto l'audizione di rappresentanti dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps). (10.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00L'ordine del giorno reca l'audizione dei rappresentanti dell'Istituto Nazionale di
00:00:06Previdenza Sociale, che ringrazio per la disponibilità a partecipare ai lavori della
00:00:11nostra Commissione. Ricordo che la Commissione ha ritenuto di avviare i propri lavori con un
00:00:15ciclo iniziale di audizioni dei soggetti istituzionali più qualificati, a fornire alla medesima i
00:00:21principali elementi informativi necessari per lo svolgimento delle sue funzioni e i sensi
00:00:25della delibera istitutiva. Nelle due precedenti settimane si sono svolte le audizioni dei
00:00:31presidenti del CNEL e dell'Istat, mentre martedì 8 aprile si è svolta l'audizione dei rappresentanti
00:00:37del Censis. Per l'Inps sono oggi presenti il direttore centrale pensioni Vitola Monica e
00:00:44il direttore centrale studi e ricerche Gianfranco Santoro, che ringrazio davvero nuovamente di
00:00:49cuore per la presenza. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha inoltre presentato
00:00:54alla Commissione una memoria relativa ai contenuti della presente audizione che è
00:01:00già stata trasmessa ai commissari e che sarà pubblicata, se i dottori Lamonica e Santoro
00:01:04concordano, in allegato al resoconto stenografico della seduta. Do quindi la parola al dottor Lamonica
00:01:10e al dottor Santoro per lo svolgimento della loro relazione. Prego.
00:01:16Grazie Presidente. Ringraziamo lei Presidente, i deputati, a cui porgiamo i saluti del Presidente
00:01:22Fava per l'invito a presentare alcune considerazioni sul tema della transizione demografica, che
00:01:27oggi incide sulle scelte di politica economica e sociale in ogni Paese. L'Istituto Nazionale
00:01:33di Previdenza Sociale è chiamato a implementare politiche pubbliche afferenti a ogni età della
00:01:37vita dei propri utenti. In quest'ottica l'Istituto monira costantemente le dinamiche demografiche,
00:01:43con particolare attenzione alla natalità, al sostegno al genitorialità, all'ampiamento
00:01:48della base contributiva, risposta all'esigenza crescente di sostenibilità della spesa previdenziale
00:01:54e alla tutela dei nuovi bisogni sociali generati dalla transizione demografica in atto.
00:01:59Il presente contributo, partendo da alcuni dati sul quadro demografico, già ampiamente
00:02:04scritto dalle eduzioni in Listat e funzionale alla contestualizzazione e le successive argomentazioni,
00:02:10analizza i dati relativi al mercato del lavoro a disposizione dell'Istituto e discute le misure
00:02:15volte ad ampliare la base contributiva, analizzando anche le dinamiche retributive e salariali.
00:02:21Inoltre, particolare attenzione viene dedicata alla spesa pensionistica e alle politiche di
00:02:26sostegno alla natalità, nonché in un'ottica comparata a livello europeo e agli altri interventi
00:02:31a sostegno degli anziani, inclusi coloro i quali versano in condizione di non autosufficienza.
00:02:37Nel quadro demografico le più recenti previsioni relative al futuro del Paese confermano la presenza
00:02:43di un quadro potenzialmente critico. Si prospetta infatti non solo una significativa riduzione
00:02:48della popolazione residente, ma anche un marcato processo di invecchiamento. Si prevede una
00:02:53crescita continua nei prossimi decenni, da 59 milioni nel 2023 a 58,6 nel 2030, 54,8 nel
00:03:022050, fino a 46,1 milioni nel 2080. Alla base di questa riduzione vi è una dinamica demografica
00:03:10negativa in essere da più di vent'anni, con un saldo naturale, rapporto nati-morti,
00:03:15negativo e nonostante il saldo migratorio positivo registrato nel 2024 dovuto in gran parte all'aumento
00:03:21dell'immigrazione straniera rispetto al decennio scorso. È previsto impeggioramento.
00:03:28L'Italia è tra quei Paesi che per primi hanno dovuto confrontarsi con questi andamenti
00:03:32demografici. Già nella prima metà degli anni 90 è stato il primo Paese al mondo dove
00:03:36il numero dei residenti sotto i 15 anni è sceso sotto quello degli over 65. Attualmente
00:03:43la fascia anziana sta recuperando persino la popolazione under 25. Nei prossimi 15 anni
00:03:48sorpasserà gli under 35. Neanche negli scenari di natalità e mortalità più favorevoli il
00:03:53numero piuttosto delle nascite arriverebbe a compensare quello dei decessi, soprattutto
00:03:58considerando che i più recenti dati stat registrano nel 2024 un tasso di fecondità di 1,18 figli
00:04:03per donna. Nuovo minimo storico rispetto al dato del 1995 il cui valore era pari a 1,19
00:04:09risultando ampiamente lontano dai livelli raggiunti negli anni 70, superiori a 2 e quindi
00:04:15anche ampiamente al di sotto dei tassi di sostituzione. Anche in base allo scenario mediano
00:04:20dove se ne contempla un aumento fino a 1,46 nel 2080 le nascite raggiungerebbero un massimo
00:04:26di 404 mila unità nel 2038, a fronte di un picco di decessi pari a 851 mila nel 2059.
00:04:35Inoltre dopo tale anno l'ulteriore crescita della fecondità media non condurebbe a un
00:04:38parallelo aumento dei nati per effetto dell'invecchiamento della popolazione e della conseguente
00:04:42diminuzione del numero potenziale dei genitori. Nonostante la previsione di una fecondità
00:04:48del recupero nel 2050 i giovani fino a 14 anni di età rappresenterebbero l'11,2% della
00:04:53popolazione. Il lieve a effessione rispetto ad oggi e con effetti importanti sulla struttura
00:04:59demografica. Sempre come rappresentato all'Istat il rapporto dell'individuo in età lavorativa,
00:05:04cioè tra 15 e 64 anni e non, cioè i giovani fino a 14 anni e 65 anni più, è destinato
00:05:11a scendere da circa 3 a 2 nel 2023 a circa 1 a 1 nel 2050. Secondo lo scenario mediale
00:05:21delle previsioni in l'Istat, entro il 2050 le persone di più di 65 anni potrebbero rappresentare
00:05:28il 34,5% del totale. Particolarmente interessante è il dato rappresentato all'indice di dipendenza
00:05:35degli anziani, cioè il rapporto tra la popolazione di età superiore tra 65 anni e più e la popolazione
00:05:40in età attiva, soprattutto in confronto con gli altri Paesi dell'Unione Europea. Se
00:05:45per l'UE a 27 il valore di tale indicatore si prevede passerà da 36,1 a 59,1 nel 2070,
00:05:54in Italia le stime ipotizzano che l'aumento andrà dal 48% al 65,5 nel 2070, con un rapporto
00:06:03di 3 persone di età da lavoro ogni 2 persone anziane. Parimenti è interessante osservare
00:06:08che l'indice di dipendenza degli anziani non aumenta solo in ragione dell'invecchiamento
00:06:11della popolazione, ma sempre di più per la riduzione della popolazione in età lavorativa
00:06:16causata all'arresto del tasso di fecondità che, come accennato, è inferiore al valore
00:06:21dell'1,5 stabilizzando uno scenario che non muta da oltre 40 anni.
00:06:28Non è trascurabile poi il dato sull'emigrazione dei giovani italiani, 25-34 anni, verso l'estero.
00:06:33In dieci anni si sono trasferiti 352.000 giovani e solo 104.000 si sono successivamente
00:06:39ristabiliti in Italia, un saldo negativo che contribuisce ad alzare l'indice di vecchiaia.
00:06:45Di fronte alle dinamiche demografiche appena iscritte e che stanno indebolendo il mercato
00:06:49del lavoro e disegnando i bisogni della società, diventa determinante impiegare la popolazione
00:06:53in età lavorativa in maniera strategica ed efficiente. Il nostro Paese, pur trovandosi
00:06:58in una fase critica, conserva ancora significative opportunità di miglioramento, potendo investire
00:07:03su quelle risorse umane che ancora oggi non sono penimentativi come forza lavoro, pensando
00:07:08ai giovani in primis, alle donne e ai lavoratori anziani, immagino cosiddetta silver economy.
00:07:14La sfida è dunque culturale, prima ancora che economica. Occorre ripensare l'approccio
00:07:18al lavoro, all'inclusione generazionale e alla valorizzazione del capitale umano, perché
00:07:23solo attraverso un'implementazione politica efficace e integrata sarà possibile trasformare
00:07:27quella che oggi appare come una minaccia in una concreta opportunità di rinnovamento.
00:07:32Una visione intergenerazionale e integrata richiede necessariamente la considerazione
00:07:36delle politiche a supporto della natalità e della genitorialità. Molti passi avanti
00:07:41sono stati fatti in Italia anche in confronto ad analoghi interventi adottati in altri Stati
00:07:45membri. L'assegno unico universale registra un andamento crescente sia nel numero dei beneficiari
00:07:50da 9,7 milioni nel 2022 e oltre 10 milioni di figli nel 2024, sia nel take-up, passando
00:07:58dal 90% del 2022 al 94% del 2024. Nonostante numerose misure a supporto delle famiglie con
00:08:07figli, quindi penso all'assegno unico, al bonus asino nido, al nuovo bonus nascite di cui
00:08:12è la legge di bilancio e il potenziamento dei congetti parentali, anche in Italia, come
00:08:16già ricordato, il tasso di natalità non migliora. Tuttavia non si tratta di un fenomeno
00:08:20che caratterizza solo il nostro Paese. Anche la Francia registra nell'ultimo decennio
00:08:24una decrescita importante del tasso di natalità, dal 2% del 2014 a 1,62 nel 2024. Sebbene il
00:08:39tasso di fecondità che contrastistingue la Francia si superiore alla media europea, il
00:08:44caro registrato mostra la complessità delle sfide poste ai cambiamenti demografici in
00:08:48atto, anche per uno Stato che storicamente ha sostenuto la natalità e la famiglia con
00:08:53numerose politiche strutturali. Come osservato a recenti studi, infatti, i dati sulle principali
00:08:57economie mostrano come il fenomeno della natalità sia alquanto complesso e articolato, essendo
00:09:03influenzato anche da aspetti culturali e sociali, che in alcuni casi sembrano avere una maggiore
00:09:08rilevanza rispetto alle politiche a supporto della natalità. Vediamo ora quali sono gli
00:09:13effetti di questa transizione demografica nel mercato del lavoro e quali sono i dati
00:09:17dell'Istituto. Gli indicatori relativi al mercato del lavoro e l'Istat registrano, come
00:09:21abbiamo detto, valori molto positivi per il nostro Paese, con un tasso di occupazione
00:09:25che ha raggiunto a febbraio 2025 il 63%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso sotto
00:09:31al 6%. Nonostante ciò, il tasso di occupazione italiano nella fascia tra 15 e 64 anni e il
00:09:362024 è rimasto significativamente inferiore alla media europea, attestandosi poco sopra
00:09:42al 62% rispetto al 71% della media europea. Questa situazione colloca l'Italia tra i Paesi
00:09:48con più bassi livelli di occupazione all'Europa, con una criticità, come il precedente espresso,
00:09:54marcata per quanto riguarda l'impiego di giovani e donne. Analizzando i dati pubblicati nell'ultimo
00:09:59rapporto annuale dell'Istituto, anche i dati occupazionali relativi agli assicurati INPS
00:10:05nell'anno 2023 risultano a livelli mai registrati prima e pari a 26,6 milioni, 1 milione e 100
00:10:14mila assicurati in più rispetto all'anno 2019. Nel quinquennio di osservazione 2019-2023
00:10:22si è registrato un incremento di oltre mezzo milione di assicurati in valore assoluto sia
00:10:27per le donne sia per gli uomini, rispettivamente in termini dativi più 5% e più 4%. Rispetto
00:10:34all'età si registra un incremento di circa mezzo milione nella fascia under 35 e quasi
00:10:37il doppio tra quelli over 54, evidenziando una polarizzazione verso le fasce di età
00:10:44estreme. Contemporaneamente si è assistito a una contrazione nella fascia intermedia,
00:10:49comprendente i lavoratori tra 35 e 54 anni, di circa mezzo milione di lavoratori. Nel periodo
00:10:55considerato l'incremento dei lavoratori extra OE si attesta sul mezzo milione. L'incremento
00:11:03dei assicurati è sostenuto soprattutto dall'aumento dei lavoratori dipendenti che hanno raggiunto
00:11:0721,8 milioni, 1,2 milioni in più rispetto al 2019 che assumiamo come anno di confronto
00:11:14perché pre-pandemico. Questa tendenza positiva rappresenta un chiare segnale della crescita e
00:11:20della stabilizzazione dell'occupazione che trova conferma anche nell'aumento dell'intensità
00:11:24occupazionale, misurata attraverso il numero medio di settimane lavorate. Nel 2023 ogni
00:11:31assicurato ha lavorato in media 43,1 settimane, in crescita rispetto al valore del 2019 42,9
00:11:38settimane. Negli ultimi 40 anni si è poi verificato un cambiamento della forza lavoro
00:11:42influenzato dalle dinamiche demografiche in atto. La quota dei lavoratori sopra i 60 anni
00:11:46è aumentata del 5% e l'età media dei lavoratori è cresciuta in tutti i settori, alcuni
00:11:51i quali hanno subito una crescita maggiore rispetto agli altri, come ad esempio quello
00:11:55del commercio o dei lavoratori pubblici. Secondo le proiezioni del modello previsionale
00:12:00IMSS, nei prossimi 15 anni, quindi tra il 2025 e il 2040, si è assisterato una variazione
00:12:06in composizione per l'età dei lavoratori contribuenti con un incremento della quota
00:12:10dei lavoratori anziani, 55 e oltre, fino a circa metà del periodo di previsione per poi
00:12:15regredire in nuovo ai livelli di partenza, un incremento della quota dei giovani, cioè
00:12:19lavoratori fino a 34 anni durante tutto il periodo di previsione, fino a un massimo di
00:12:255 punti percentuali, un decremento sostanziale della quota dei contribuenti nella fascia
00:12:30di età tra 35 e 54 anni di quasi 7 punti percentuali a fine periodo.
00:12:37I riflessi sulla spesa pensionistica. I fenomeni demografici sopra descritti hanno alimentato
00:12:42ricente il dibattito obbligo sulla sostenibilità del sistema pensionistico. Per consentire
00:12:46ogni valutazione dello Stato attuale del futuro sistema previdenziale occorre in primo luogo
00:12:51analizzare l'andamento della spesa pensionistica. T'analisi può essere sviluppata secondo
00:12:56due elettrici. La prima è carattere macroeconomico e si basa sui rilievi della ragione che ha
00:13:00generato lo Stato contenute nel ventiquesimo rapporto del 2024 sulle tendenze di medio e lungo
00:13:06periodo del sistema pensionistico e socialitario. La seconda è carattere finanziario e si basa
00:13:12la possibilità di bilancio consultivo e di previsione di breve e medio periodo che
00:13:16interessano le gestioni dell'Istituto e quindi il bilancio dell'Istituto. In particolare dal
00:13:23rapporto citato emerge nel bienio 2023-2024 l'andamento della spesa pensionistica. Il rapporto
00:13:29al prodotto interno lordo è crescente e si attesta intorno al 15,4% nel 2024. Le cause
00:13:36dell'andamento risiedono a elevato livello di indicizzazione delle pensioni a fronte di un
00:13:40significativo incremento del tasso di inflazione registrato tra la fine del 2021 e il 2023 e
00:13:47nel perdurare degli effetti le misure di pensionamento anticipate del decreto legge 4 del 2019. In base
00:13:53alle previsioni al 2040 la crescita del rapporto tra spesa pensionistica e PIL accelera fino a
00:14:01raggiungere il valore del 17,1%, mantenendosi tuttale livello per il successivo bienio. Quando
00:14:07entreranno in coscienza le generazioni dei baby boom. Successivamente il rapporto tra spesa
00:14:14pensionistica e PIL, previsto decrescente progressivamente, portandosi al 16% nel 2050, al 14,1% nel
00:14:212060, rimanendo piuttosto stabile per il decennio successivo. Il calo del rapporto tra spesa pensionistica
00:14:28e PIL dal 2040 in avanti è riconducibile all'applicazione generalizzata del calcolo
00:14:34contributivo e alla stabilizzazione del rapporto tra numero di pensione e numero di occupati,
00:14:39nonché come in parte anticipato all'esauramento dei pensionamenti da parte delle generazioni
00:14:45dei baby boomers ed anche agli ulteriori adeguamenti requisiti minimi di pensionamento in funzione
00:14:51della speranza di vita. I dati dell'Istat più recenti pubblicati nei giorni scorsi confermano
00:15:00i stimi preliminari di un recupero della speranza di vita, in particolare quella misurata all'età
00:15:05di 65 anni, che fa registrare un livello di 21,2 anni. Tale valore è coerente con la
00:15:11previsione di un incremento di tre mesi requisiti per la pensione di vecchiaia, 67 anni d'età
00:15:16e per la pensione anticipata, 42 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne,
00:15:21a partire dal 1 gennaio 2027 un incremento di tre mesi. A tale riguardo c'è da precisare
00:15:27che l'incremento dei requisiti presuppone l'emanazione di un decreto direttoriale dei
00:15:30Ministri del Lavoro e del Ministro dell'Economia da emanare entro il 31 dicembre 2025. Esiste
00:15:36quindi un margine temporale di intervento qualora il legislatore decidesse, come avvenuto
00:15:41in passato, di sterilizzare gli aumenti dei requisiti pensionistici.
00:15:44Per quanto riguarda il bilancio dell'Istituto, le previsioni a breve periodo indicano una
00:15:50situazione di sostenibilità, nonostante una crescita delle prestazioni. In particolare
00:15:54a fronte di un livello aumento delle entrate contributive, i trasferimenti della Fiscalità
00:15:59Generale a sostegno di gestione presidenziale per gli interventi assistenziali rimangono
00:16:03costanti. Osserverete il decremento dei trasferimenti che si registra dal 2024 al 2025 è dovuto
00:16:10al venir meno della decontribuzione della quota IVS, cioè invalidità vecchiai e stupesti,
00:16:17a carico dei lavoratori che dal 1 gennaio 2025 è stata resa strutturale e trasformata in
00:16:22una detrazione fiscale. L'avanzo di gestione rimane comunque positivo nel prossimo triennio
00:16:28tra il 2025 e il 2027. Quanto alle tendenze in medio periodo, le stesse evidenziano il risultato
00:16:34di esercizio di impeggioramento dovuto al disavanzo crescente della gestione dei dipendenti
00:16:38pubblici, con una platea di contribuenti in flessione e una crescente quota di pensionati.
00:16:43Le previsioni relative all'incidenza della spesa pensionistica rispetto al PIL in base
00:16:47al comparto di appartenenza evidenziano un decremento della spesa relativamente al settore pubblico
00:16:51a partire dal 2040, mentre registra un aumento costante di quella del settore privato fino
00:16:57al 2045. Quella del settore autonomo invece rimane costante, mantiene un costante decremento
00:17:05in ragione anche del calo dei lavoratori autonomi. Sulla base dei rilievi citati, che riguardano
00:17:10tanto il rapporto RGS e quantità di bilancio dell'Istituto, è possibile concludere che il
00:17:15sistema pensionistico va comunque meno iterato nei prossimi 30 anni. Tuttavia non vi sono ragioni
00:17:20per ritenere che lo stesso non sia in grado di garantire le prestazioni in cui è proposto.
00:17:24Occorre in ogni caso essere vigili e mettere in atto le politiche pubbliche adeguate ad alleviare
00:17:29l'impatto della transizione demografica in atto sul futuro delle pensioni. L'equilibrio
00:17:33del sistema pensionistico, basato su un sistema di finanziamento a ripartizione pura, è assicurato
00:17:38oltre dal contenimento della spesa pensionistica anche da un'adeguata consistenza delle entrate
00:17:43contributive dei lavoratori. Dopo 30 anni di riforme volte a contenere la spesa pensionistica,
00:17:48occorre lavorare per accrescere la base contributiva incrementando il numero dei contribuenti da
00:17:54un lato e assicurando retribuzioni e redditi adeguati ai contribuenti. Al fine di garantire
00:18:01il perdurare dell'equilibrio occorre mirare ad alimentare il flusso contributivo, rivolgendo
00:18:07quindi l'attenzione alle imprese e in particolare ai lavoratori, per incrementare il numero e migliorare
00:18:12la continuità delle posizioni lavorative. Parimenti è possibile intervenire sul lato
00:18:16delle uscite senza intervenire ulteriormente sull'innalzamento dei requisiti per il pensionamento.
00:18:21Sul venzante delle entrate è fondamentale incentivare la partecipazione al mercato del lavoro
00:18:25di donne e giovani. Due categorie storicamente registrano tassi di partecipazione piuttosto
00:18:30bassi, intervenendo per colmare il divario di genere e fornire una loro maggiore inclusione.
00:18:36Per quanto riguarda la bassa partecipazione femminile, si osserva come le carriere discontinue
00:18:41e la crescente flessibilità dei rapporti lavoro determinano un minore continuità nei
00:18:45versamenti contributivi, compromettendo così la solidità del rapporto assicurativo previdenziale.
00:18:54Ciò si riflette nel fatto che le donne si concentrano prevalentemente nelle fasce più
00:18:58basse di reddito pensionistico, fino a 1.500 euro mensili. Un ulteriore elemento critico
00:19:04per questa categoria è rappresentato dall'impatto della nascita di un figlio sulle distribuzioni
00:19:08anno. Meno 16% nell'anno immediatamente successivo all'evento e sulla probabilità di uscita
00:19:13del mercato del lavoro nell'anno di nascita, più 18%. Parliamo della cosiddetta child penalty.
00:19:20In questo senso occorre rafforzare misure introdotte nel corso degli anni volte a migliorare
00:19:23la conciliazione tra vita familiare e lavoro. Si pensa ad esempio agli strumenti previsti dall'ultima
00:19:28legge di bilancio, come i congedi parentali che hanno il dovice obiettivo di stimolare la
00:19:33natalità e promuovere una più equa ripartizione di responsabilità familiari, agevolando una
00:19:38maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. In questo contesto sarebbe opportuno
00:19:43continuare a rafforzare i servizi di assistenza tanto all'infanzia, sempre sul modello della
00:19:48legge di bilancio 2025, quanto alle persone anziane, in attuazione e coordinamento con
00:19:53le nuove politiche di assistenza disegnate con il Decreto legislativo 29 del 2024 e con
00:19:59i disegni di legge in materia di care giver attualmente in corso di esame. Rispetto
00:20:03agli interventi volti all'inserimento delle donne in mercato del lavoro, meritano particolari
00:20:08riguardo le misure previste dal DL 60 al 2024, il cosiddetto DL coesione, sugli esauri contributivi
00:20:14per un massimo di 24 mesi in favore dei datori di lavoro che assumono lavoratrici svantaggiate.
00:20:21In merito ai giovani è importante ridurre il disegnamento tra domande e offerte di lavoro,
00:20:25attualmente amplificato alla velocità della transizione tecnologica, che incide sul divario
00:20:29tra manzioni e competenze, con conseguenze negative sulla produttività, in particolare
00:20:34secondo i dati di Union Camera Excelsior a fronte di assunzioni programmate, in un caso su due
00:20:40le imprese continuano a dichiarare di non trovare i profili professionali richiesti.
00:20:44Per tale ragione diventa quindi importante l'adozione politica mirata e accompagnare l'inserimento
00:20:49e il consolidamento lavorativo dei giovani, diminuendo il mismatch formativo attraverso il sistema
00:20:54scolastico e possa allinearsi alle esigenze del sistema produttivo, riducendo i tempi di
00:20:58transizione dal sistema di istruzione e formazione lavoro, ma anche da occupazione all'altra.
00:21:03Potenziare il patrimonio conoscitivo acquisito nella formazione iniziale con lo scopo di aumentare
00:21:08la produttività. Infine rafforzare la potenzialità offerte dal sistema informativo per l'inclusione
00:21:14sociale e lavorativo come veicolo per favorire incontro fra domande e offerte di lavoro.
00:21:18Sempre per i giovani meritano particolare attenzione le misure del DL coesione sugli esoni
00:21:24contributivi per i datori di lavoro che assumano lavoratori in età al di sotto dei 35 anni.
00:21:30Nel complesso l'importanza delle politiche di incentivazione è confermata la quota di
00:21:33agevolazioni contributive, cioè la quota fiscalizzata, sul monte contributivo che è incrementata
00:21:39dal 9,3% nel 2021 al 12,9% nel 2023. È possibile riscontrare la relazione istente
00:21:48tra le politiche di incentivazione e un incremento delle assunzioni nella rappresentazione grafica
00:21:52sull'andamento dei saldi annualizzati fra assunzioni e cessazioni dei lavoratori dipendenti
00:21:57privati non agricoli. Il grafico che potete osservare nei documenti che vi sto illustrando.
00:22:03Soffermando l'attenzione sulle posizioni a tempo indeterminato è possibile notare un primo
00:22:08netto incremento in corrispondenza del periodo di applicazione dei sondori triennali introdotti
00:22:12alla legge 190 del 2014. Un graduale e costantamento grazie a politiche di incentivazione è ascrivibile
00:22:20anche ai contratti di apprendistato. A prescindere dall'andamento appena iscritto è possibile
00:22:26ritenere che le scelte del legislatore vadano nella giusta direzione. Se si considera che sempre
00:22:31secondo alcuni studi ricondotti all'Istituto l'impatto occupazionale e le agevolazioni contributive
00:22:36è più rilevanti per politiche caratterizzate da uno sgravio superiore al 50% e disegnate
00:22:44su target specifici dei lavoratori, come appunto le donne spantaggiate o i giovani, piuttosto
00:22:48che con aliquote agevolazioni inferiori applicabili a categorie generalizzate dei rapporti di lavoro.
00:22:55Altre valutazioni per l'incremento della base contributiva potrebbero inoltre prendere
00:22:59in considerazione le retribuzioni. I dati dell'Inps mostrano un incremento di redditi e di retribuzioni
00:23:04che non compensano la perdita del potere d'acquisto che è scaturito dall'aumento dei prezzi
00:23:08negli ultimi anni. Se guardiamo al 2023 il reddito medio anno da lavoro pari a circa 25.300 euro
00:23:15registra un incremento del 2,9% rispetto all'anno precedente, mentre il tasso di inflazione
00:23:20è stato pari al 5,7%. Risulta cruciale quindi il ruolo che la contrattazione collettiva
00:23:25svolge nella dinamica salariale in ragione della copertura che garantisce, secondo gli ultimi
00:23:30dati del CNEL, quasi il 100% dei lavoratori. In tale contesto il legislatore è intervenuto
00:23:35a più riprese per tutelare il potere d'acquisto di retribuzioni medio-basse con la riduzione
00:23:39dell'aliquota contributiva dell'invalidità vecchiaie e suveste a carico del lavoratore
00:23:44che hanno sostenuto 11,6 milioni di individui secondo le rivoluzioni fornite a ottobre del
00:23:492023 dall'Istituto. Alle medesime finalità di tutela sono altresì ascrivibili gli interventi
00:23:54di riduzione del cuneo fiscale previsti in via strutturale della legge e bilancio 2025.
00:24:01A riguardo preme dunque sottolineare la necessità di sostenere politiche virtuose che determinano
00:24:08l'incremento della produttività e quindi presumibilmente le retribuzioni per sostenere
00:24:12l'equilibrio del sistema pensionistico dal lato e garantire l'adeguatezza delle prestazioni
00:24:16dall'altro. Un breve cenno infine rispetto alla questione riguardo le uscite finanziarie
00:24:21del sistema pensionistico. Sul punto si ritiene un lieve incremento dell'età effettiva
00:24:24di pensionamento sotto forma di mera facoltà. Rispondo al difficile obiettivo di venire
00:24:29incontro alle esigenze personali dei lavoratori che hanno una rilevante anzianità contributiva
00:24:33e favorire il passaggio intergenerazionale delle competenze. In tal senso si pensa alle misure
00:24:39previste dall'ultima legge di bilancio in materia di prosecuzione dell'attività lavorativa
00:24:44dopo il conseguimento dei requisiti per il trattamento pensionistico anticipato, cosiddetto
00:24:49bonus Giorgetti e l'innalzamento dei limiti ordinamentali di età per i dipendenti pubblici
00:24:54ed infine il trattenimento del servizio sempre per i dipendenti pubblici fino ai 70 anni.
00:24:59Tutte misure su base volontaria. Gli anziani sono da considerare una risorsa
00:25:05per il Paese. Secondo le ultime indagini disponibili, penso l'indagine sui bilanci delle famiglie
00:25:12elaborata nel 22 sulla base dei dati del 2020 da Banca Italia, la fascia di popolazione
00:25:16e possiamo definire silver, dispone di un reddito più elevato rispetto alle altre
00:25:20che si è mantenute stabili anche negli anni della crisi economica. Gli over 65 si contraddistinguono
00:25:27per una condizione economica migliore rispetto alle altre fasce di età, sia per una minore
00:25:33propensione alla spesa, quantomeno in relazione all'attività quotidiane, ma soprattutto per
00:25:38i risultati di una vita di lavoro, di risparmi e di investimenti e quindi a simulare
00:25:42rilevante consistente. Gli anziani non autosufficienti. La composizione
00:25:47delle famiglie italiane risente delle tendenze demografiche sopradiscritte. Secondo le previsioni
00:25:52dell'Istat, entro il 2043 quasi il 40% delle famiglie sarà composta da una sola persona.
00:25:57In particolare si prevede che ci saranno 6,2 milioni di pensione over 65, più 38%, e 4 milioni
00:26:04di over 75, più 4%, che viveranno da sole. A questi trend si associerà un ulteriore indebolimento
00:26:11delle reti familiari che in passato rappresentavano un importante punto di riferimento per l'assistenza
00:26:16e il supporto. Per rispondere a questa evoluzione è stato introdotto il decreto legislativo
00:26:1929 del 2024, attuativa della legge delega 33 del 2023, che introduce nuove politiche volte
00:26:25a promuovere la dignità, l'autonomia, l'inclusione e l'invecchiamento attivo e per la prevenzione
00:26:29della fragilità della popolazione anziana. Tra le misure previste segnalano il sossegno
00:26:35allo sport, la valorizzazione del dialogo intergenerazionale, la trasmissione del patrimonio immateriale
00:26:39di cui gli anziani sono portatori. Inoltre, la riforma promuove la deistituzionalizzazione
00:26:44degli anziani e il potenziamento dei servizi sociali domiciliari al fine di offrire l'assistenza
00:26:50socio-sanitaria di prossimità, contrastando disabilità e marginalità.
00:26:55L'Ims svolge un ruolo centrale nell'attuazione di alcune di queste politiche. In primo luogo
00:26:59è convolto nella valutazione multidimensionale unificata in quanto ente erogatore dei benefici
00:27:05assistenziali legato allo stato di invalidità e di non autosufficienza. Inoltre, in vertu
00:27:09della sua esperienza nella gestione dei progetti a favore delle persone non autosufficienze,
00:27:13quali l'Homter Care e l'Homcare Premium, è stato affidato l'importante compito di erogare
00:27:17la cosiddetta prestazione unica e universale a favore degli anziani non autosufficienti.
00:27:23La misura vigente dal 1 gennaio 2025, seppur sperimentale per un milenio, è finalizzata
00:27:28al potenziamento progressivo delle prestazioni assistenziali di sostegno alla domiciliarità
00:27:32e all'autonomia personale per gli anziani autosufficienti con un grado di bisogno assistenziale
00:27:36gravissimo. Ulteriore importante politica introdotta alla riforma degli anziani è quella
00:27:40della valorizzazione e promozione dei progetti di coabitazione solidale e domiciliare per
00:27:45le pensioni anziani, senior co-housing o di coabitazione intergenerazionale, co-housing
00:27:50intergenerazionale, in particolare con i giovani in condizioni svantaggiate. Senza essere coinvolto
00:27:57riettamente sulla riforma degli anziani in quest'ultimo ambito, l'Inps ha iniziato a investire
00:28:01concretamente l'iniziativo di senior housing. Il progetto Spazio Blu, realizzato assieme
00:28:06al gruppo CDP Gemelli e Investire SGR, si tratta di un nuovo modo di concepire le residenzialità
00:28:12degli over 65 autosufficienti. Il primo progetto sarà implementato a Roma, inoltre sono in corso
00:28:17valutazioni sulla possibilità di incrementare i posti nel nostro casalbergo, finanziati dal
00:28:22fondo credito dei dipendenti pubblici. Uno dei temi che è strettamente legato all'invecchiamento
00:28:26dell'occupazione è quello del potenziamento delle politiche dell'hom-ter-care, ovvero
00:28:30di assistenza continuativa. L'Italia presenta un sistema di l'hom-ter-care ad accesso universalistico
00:28:35e finanziato mediante trassazione pubblica. Nonostante le patate degli anziani, compresi
00:28:39quelli che erano dosufficienti, si è aumentata negli anni le risorse dedicate all'hom-ter-care,
00:28:44sono rimaste sostanzialmente stabili sotto il 2% del PIL. La componente sanitaria e l'indennità
00:28:49di accompagnamento, che sono erogate nel 2023 a quasi 2,3 milioni di beneficiari, coprono
00:28:53complessivamente 4 quinti della spesa complessiva per l'hom-ter-care. Il restante quinto è
00:29:00rappresentato alle prestazioni assistenziali erogate a livello locale. La ragioneria generale
00:29:05dello Stato prevede una crescita continua della spesa a partire dal 2030. Guardando all'esperienza
00:29:11di altri Paesi europei sul tema, la Germania ha ad esempio dal 1991 introdotto un'assicurazione
00:29:18obbligatoria finanziata dai datori di lavoro e dai lavoratori. Potrebbe essere utile guardare
00:29:22a questo tipo di politiche, tenendo conto anche che in Germania abbiano acceso dibattito
00:29:27pubblico su questo intervento, in quanto il finanziamento assicurativo non sembra più
00:29:31essere sufficiente a coprire i costi delle prestazioni e dei servizi legati all'hom-ter-care.
00:29:38Mi avvio alla conclusione. In considerazione dell'importanza del fenomeno della transizione
00:29:42demografica, l'istituto dedica parte dell'attività di ricerca, funzione istituzionalmente attribuita
00:29:46nel recente passato allo studio degli effetti dell'invecchiamento della popolazione.
00:29:49In particolare, nell'ambito delle iniziative finanziate con i fondi del piano di ripresa
00:29:54e resilienza, la missione 4, istruzione e ricerca, l'Inps partecipa al partenariato esteso
00:29:59Egitte, a cui ha contribuito con studi sull'occupabilità dei lavoratori anziani, sui divari pensionisti
00:30:06di genere e per corte di nascita, sulla speranza di vita dei superstiti e sulla distribuzione
00:30:11di ricchezza e contrasto alla provertà operati dal sistema pensionistico.
00:30:16Si evidenzano a seguire alcuni risultati di maggior interesse, rinviando al portale
00:30:20web dedicato al partenariato analisi più approfondite.
00:30:26Relativamente all'occupabilità dei lavoratori anziani, l'analisi condotta sulla base dei
00:30:29dati dell'istituto sulle carriere dei lavoratori suggerisce che l'età riduce significativamente
00:30:35la probabilità di permanenza del mercato del lavoro a parità di altre caratteristiche.
00:30:39Ciò suggerisce di potenziare misure che incentivano la permanenza del mercato del lavoro,
00:30:43seppur volontaria, come quella introdotta nella legge bilancio 2025, accennata in precedenza,
00:30:48per mitigare la carenza di mani d'opera in settori chiave.
00:30:52Appare sempre più evidente la necessità di un cambiamento culturale che supera la visione
00:30:55dei lavoratori senior come un elemento di riciclità per il sistema.
00:30:58Al contrario, è fondamentale riconoscere il valore e promuovere per loro percorsi di uscita
00:31:02dal mercato del lavoro che siano graduali, sostenibili e rispettisi delle competenze maturate
00:31:07nel tempo.
00:31:07A riguardo è importante sottolineare come vi sia una crescente valorizzazione del potenziale
00:31:12legato all'invecchiamento della forza lavoro, soprattutto per quanto riguarda la formazione
00:31:16continua e la trasmissione di competenze tra generazioni.
00:31:19Sono poi in corso analisi sul tema delle disuguaglianze con l'obiettivo di valutare se i disuguaglianze
00:31:23osservati durante la vita attiva si attenuano, si mantengono o si acuiscono al momento del pensionamento
00:31:28per valutare l'efficacia del sistema previdenziale non solo in termini di sostenibilità, ma anche
00:31:32rispetto all'equità intergenerazionale e intragenerazionale.
00:31:36Gli studi effettuati mostrano come la disuguaglianza dei redditi da pensione, pensione vecchiaia
00:31:40anticipata, è minore rispetto a quella dei redditi da lavoro e ciò suggerisce che il
00:31:45sistema previdenziale svolge una funzione redistributiva della ricchezza.
00:31:49Per concludere, ringraziando nuovamente per l'opportunità concessa all'Inps di contribuire
00:31:53a un dibattito di rilevante interesse sociale come quello della transizione demografica e dei
00:31:58suoi effetti, si resta disponibile a qualsiasi ulteriore approfondimento che questa Commissione
00:32:04ritenga utile sul tema oggetto dell'edizione odierna.
00:32:07Grazie.
00:32:10Grazie, grazie davvero a lei, dottore, anche per la disponibilità che sicuramente accogliamo
00:32:19come un'opportunità importante per il lavoro di questa Commissione.
00:32:23Darei quindi la parola adesso ai colleghi commissari che vogliono formulare quesiti,
00:32:29osservazioni, richieste di chiaramenti, l'onorevole Ricciardi, l'onorevole Alifano,
00:32:34poi vediamo se dare moto qualcun altro.
00:32:36Buongiorno, grazie Presidente, ringrazio l'Inps per la relazione, il contributo, però una
00:32:46sottolineatura e un po' di domande di interlocuzione.
00:32:50la prima, 352 mila partite negli ultimi dieci anni è sbagliato come dato, macroscopicamente
00:32:57è sbagliato, noi viaggiamo una media di 120-150 mila persone che partono l'anno.
00:33:04glielo dicevo giusto per completezza poi d'analisi.
00:33:14Rispetto a un po' di questioni, lei ha citato il sistema tedesco, quello dell'assicurazione
00:33:25che vede un contributo sia dal datore del lavoro sia da parte del lavoratore o se vogliessimo
00:33:31un sistema a pilastri.
00:33:33Quindi prima domanda è se al vostro interno e se nell'ambito di studi e ricerche che voi
00:33:40fate, e ne conosco la qualità e anche la competenza di molti di voi che fanno questo
00:33:47mestiere, vorrei capire se voi prendete in considerazione concretamente il sistema a
00:33:53pilastri.
00:33:56Questa è la prima domanda.
00:33:57Secondo, non le sembra un tantino, mi passa il termine, anacronistico immaginare che bisogna
00:34:07incentivare la prosecuzione del lavoro fino ai 70 anni.
00:34:12se abbiamo problemi di tornisti o se abbiamo problemi di operai qualificati, le scelte sono
00:34:21due, è una domanda, non una provocazione retorica.
00:34:26O noi diciamo chiaramente che vogliamo formare, che la narrazione del long life learning, del
00:34:33far studiare i ragazzi e immaginare una mobilità sociale, tecnica, e io non sto dicendo che sia
00:34:40stato un bene, attenzione, gliela dico con una battuta, o noi diciamo, ragazzi iniziate
00:34:48a fare gli idraulici, gli elettricisti, i tornisti e quant'altro, perché questi sono gli ambiti
00:34:52produttivi che noi necessitiamo, perché immaginare la terza rivoluzione di innovazione in questo
00:34:59Paese che innovazione non fa più, evidentemente rischiamo di avere una narrazione sbagliata,
00:35:07oppure diciamo che dobbiamo immaginare come costruiamo modelli di gestione dei fenomeni
00:35:13migratori, perché il problema che oggi IMS ci fotografa, dello stato dell'arte del
00:35:18Paese, è un problema che 50 anni fa avevano altri Paesi in Europa e l'hanno risolto utilizzando
00:35:26braccia e cervelli, soprattutto italiani.
00:35:28li hanno presi e li hanno fatti migrare, non solo gli italiani, i turchi e così via.
00:35:34Lo dico perché se la proiezione è la seguente, quando lei sottolinea che ci sono misure positive
00:35:42per l'assunzione e l'essenzione contributiva, ma non rischia che viene meno l'oggetto vitale
00:35:51del contributo. Lei ha fatto un passaggio che credo sia essenziale, la madre di tutti
00:35:58i problemi. Fin quando noi manterremo salari bassi avremo pensioni basse. E se noi oggi
00:36:07non immaginiamo un innalzamento verticale dei salari, il crescente arrivo, già stanno
00:36:15arrivando, ma il crescente arrivo del baby boomer, che lei giustamente sottolinea, rischierà
00:36:20di creare un controllo circuito. Io non so come voi facciate a dire oggi che noi in prospettiva
00:36:26avremo un sistema pensionistico che regge, perché è un delta potenziale di sviluppo di cifre
00:36:36che la vedo difficile. Ultimo punto, mi scuso se l'ho fatta lunga. Immaginate, visto che
00:36:43voi avete fatto un'analisi molto positiva dal mio punto di vista, transitano in questo
00:36:50paese di pensioni pagate dall'estero, non quelle che IMSS paga all'estero, che sono poca
00:36:57cosa, all'incirca 10 miliardi, a partire dalla Svizzera, Germania e così via. Si può immaginare
00:37:06su quel bacino di persone di incentivarne maggiormente rientra ancora di più? Perché
00:37:13noi abbiamo un grande patrimonio che è quello lì, ed è dimostrato. Quando tu hai due miliardi
00:37:20che ti entrano alla Svizzera, due miliardi che ti entrano alla Germania e così via, potrei
00:37:25leggerle la tabella che voi conoscete meglio di me. Credo lì noi possiamo immaginare come
00:37:31incentiviamo ancora di più, esattamente per andare verso la Silver Age, che io reputo
00:37:37probabilmente l'unica soluzione possibile nell'immediato oggi in questo paese. Scusi
00:37:43se sono stato lungo e articolato nelle domande.
00:37:47Magari qualche osservazione, poi diamo la spazio.
00:37:50L'onorevole Alifano.
00:37:51Sì, grazie Presidente, ringrazio ovviamente gli auditi. Il collega Ricciardi mi ha rubato
00:37:57una domanda che avrei voluto svolgere, come sempre. È perché evidentemente c'è una
00:38:02come dire, una sintonia, un modo di pensare molto simile su alcune questioni. Infatti io
00:38:08volevo chiedere per l'appunto come le dinamiche salariali poi possono incidere ovviamente sulla
00:38:13decrescita demografica, anche perché è stato detto molti giovani vanno fuori, vanno all'estero.
00:38:21nel 2024 mi sembra quasi 200 mila residenti si sono trasferiti fuori. Oltre 157 mila, se
00:38:29ben ricordo il dato, di cittadini italiani. Una quota erano ovviamente migranti che poi
00:38:35sono passati in altri paesi. L'altra domanda che invece volevo fare è se è stato previsto
00:38:42l'impatto dell'intelligenza artificiale, se sono stati fatti studi, perché questo ovviamente
00:38:47determinerà una perdita di posti di lavoro e questo a sua volta a cascata, questo evento,
00:38:53questo fatto, determinerà un'ulteriore crisi del sistema previdenziale. Dunque volevo sapere
00:38:58se è stata fatta qualche considerazione anche in merito a questo.
00:39:02Grazie, ci sono altre domande? No, allora io ho una, anche io avevo alcuni approfondimenti
00:39:08che hanno anticipato. Ah sì, no, allora do la parola all'onorevole Maggi che invece
00:39:15si è prenotato. Grazie presidente, telegraficamente ringraziando gli auditi. Se c'è qualche dato,
00:39:23io ricordo uno studio di IMSS di qualche anno fa e magari una vostra analisi succinta, sul
00:39:30contributo del lavoro immigrato, cioè dei lavoratori stranieri proprio da un punto di vista della
00:39:35base contributiva e qualche tipo di analisi che voi fate, visto che in modo ricorrente
00:39:43abbiamo sentito la necessità di ampliare la base contributiva e lì io credo che ci sia
00:39:50un tema estremamente interessante da approfondire che poi va nella direzione che evocava anche
00:39:56il collega Ricciardi. Grazie.
00:39:58Grazie, grazie a lei. Questo era un punto di approfondimento. Allora arrivo solamente anch'io
00:40:04telegraficamente. Mi scuso perché è una domanda probabilmente anche, diciamo, non tecnicamente
00:40:11insomma approfondita e forse anche ingenua. Mi ha colpito nel suo intervento il passaggio
00:40:19che hanno già sottolineato i colleghi sulla questione dell'aumento della capacità salariale,
00:40:25in quanto ovviamente nel meccanismo ripartizione la proporzionalità, diciamo, del contributo
00:40:32che oggi serve a compensare. Tuttavia voi poi avete richiamato misure che sono in essere
00:40:40e lo dico da persona che le ha introdotte anche quindi, come dire, di investimento sul
00:40:46meccanismo della decontribuzione come aumento del netto del salario che arriva al lavoratore.
00:40:55Però dal discorso, effettivamente, immagino poi ci siano dei punti di equilibrio che vanno
00:41:01raggiunti. In teoria però il dubbio che mi sorge è se noi andiamo ad intervenire per
00:41:08aumentare il salario netto sulla parte contributiva in qualche modo hai un ingresso oggi inferiore
00:41:16allo Stato compensato dall'aumento della parte imponibile IRPEF. Ma in qualche modo abbiamo
00:41:21un effetto doppio poi nel senso del meccanismo di ripartizione abbiamo, come dire, un impoverimento
00:41:27del bacino da cui poi prendiamo per le pensioni. Allora la domanda che lei è in linea teorica
00:41:32barra pratica. Forse invece può essere che si stia lavorando insistendo su quella parte
00:41:40che invece ci si debba spostare su una diminuzione di tasse, su un aumento dei salari diversamente
00:41:46ma senza toccare quello che è in fondo l'ingresso che IMSA ha sulla parte contributiva, sia adesso
00:41:52ma anche come meccanismo di sostenibilità futura.
00:41:54A dare qualche risposta per quanto di competenza. Sulla prima suggestione dell'onorevole Ricciardi
00:42:06faremo una verifica, così mi dicono che non sia sbagliato il dato però mi riservo ed eventualmente
00:42:13è sui giovani 15, esatto. Però facciamo una verifica senza nessun problema.
00:42:26Non ho capito, diciamo, riferimento ai pilastri, lei intende dei pilastri previdenziali, diciamo
00:42:31di primo o secondo pilastro?
00:42:32Sì, perché esistono i primi o secondo pilastro.
00:42:35Certo, è evidente che, diciamo, storicamente noi abbiamo una tradizione, diciamo, di welfare
00:42:41diciamo, middle europeo, quindi abbiamo una forte componente del primo pilastro e un secondo
00:42:49pilastro che purtroppo è venuto un po' sul tardi e quindi, diciamo, corriamo il rischio
00:42:56di avere dei forti ritardi, così come su altre questioni. È evidente che non è decollato,
00:43:03diciamo, poi questo non dovrei essere io, ma soltanto come studioso, a dire che non esiste
00:43:09una grossa copertura del secondo pilastro e che andrebbe sicuramente, come dire, migliorato
00:43:19e andrebbero fatte politiche per favorire l'ingresso soprattutto dei giovani, soprattutto
00:43:26cioè della quota dei lavoratori che risentirà di più del diverso metodo di calcolo che è passato,
00:43:33come sapete, dal retributivo piano piano al Ministro e poi chi avrà interamente contributivo.
00:43:38Che non significa che deve essere necessariamente per tutti una perdita, ma mediamente, diciamo,
00:43:43avranno sicuramente prestazioni più basse e questo implica che sarebbe opportuno dare
00:43:50tutte le informazioni, il caso ai lavoratori e noi lo stiamo facendo attraverso una campagna
00:43:55informativa che l'Inps ha voluto, il Presidente ha voluto sostenere, soprattutto il CDA, per
00:44:02la sensibilizzazione dei giovani rispetto a quali sono le prestazioni di cui possono
00:44:08godere attraverso le varie assicurazioni, non solo quella di invalidità vecchia e supersti,
00:44:12ma in particolare per quella e per i livelli, sia per quanto riguarda la prospettiva di lavoro
00:44:17in termini di durata e di possibilità di accesso al pensionamento, sia in termini di importo
00:44:24della prestazione che inevitabilmente dovrebbe, dal punto di vista del calcolo, essere meno
00:44:31generosa, però dal punto di vista del tasso di sostituzione rispetto al passato, poiché
00:44:36stiamo ragionando con un numero di anni di lavoro più alto, diciamo comunque si mantiene
00:44:42più o meno stabile, a meno che non si decida di abbandonare presto il mercato del lavoro
00:44:47e quindi andare in pensione, in questo senso sicuramente sì. Quindi assolutamente l'Istituto
00:44:54è consapevole che esistono queste due, anche poi esiste pure il risparmio privato che non
00:45:01è gestito attraverso accordi, quindi possiamo pensare anche al terzo. Dal lato della sostenibilizzazione
00:45:12l'individuazione dei giovani, faccio un passo indietro e faccio questo ragionamento, per
00:45:19trent'anni abbiamo fatto un ragionamento sulla sostenibilità del sistema pensionistico
00:45:23pensando sempre alla parte dell'equazione di equilibrio tra contributi versati in un
00:45:31anno e prestazioni erogate in quell'anno, che è quello che regola l'equilibrio del sistema
00:45:36finanziario a ripartizione pura, pensando di abbassare il livello della pensione, cambiando
00:45:43regole di calcolo, allungando i requisiti, creando degli stabilizzatori automatici come
00:45:47il ricalcolo dei coefficienti biannualmente e i requisiti anche ripeterli a livello biannale
00:45:54in funzione della speranza di vita. Ora, quello che noi cerchiamo di mettere in evidenza
00:45:58è che va bene, secondo me non possiamo più lavorare su quella parte, dando le condizioni,
00:46:06lavoriamo sulla prima parte, registriamo dei dati favorevoli che non sono, come ho spiegato,
00:46:12pienamente soddisfacenti se li confrontiamo agli altri paesi europei, ci sono dei margini
00:46:18di miglioramento, per fortuna nel senso che esistono delle categorie di lavoratori come
00:46:25le donne, i giovani, in parte anche gli anziani, ma l'onorevole citava il ruolo che può giocare
00:46:34anche la gestione della forza lavoro degli extracomunitari da questo punto di vista, che
00:46:41noi non escludiamo in questo ragionamento, cioè immaginiamo che siano tutte con cause che
00:46:47possono favorire il sostegno dell'occupazione e quindi delle entrate contributive dell'istituto
00:46:55e quindi del sistema pensionistico, che è solo una di questa parte. Ovviamente non ho nascosto
00:47:03che esistono dei problemi di mismatch che non sono solo legati a un problema anagrafico
00:47:08per i lavoratori anziani, che possono dare il loro contributo, come dicevo, in alcuni termini,
00:47:13ma non in tutti, perché se ci servono dei lavori che non riusciamo a reperire è evidente
00:47:19che abbiamo un problema di formazione, un problema anche di gestione della domanda dell'offerta
00:47:24ai lavori, che secondo me, quindi parlavo del mismatch che si rileva, quindi secondo me
00:47:29è sicuramente una considerazione corretta quella di farlo onorevole. Anche quella che sul rientro
00:47:37dei pensionati dall'estero, esiste già una normativa sul Tuir che prevede le agevolazioni
00:47:45fiscali per chi rientra, si può fare di più. Per quanto ci riguarda verremo con favore
00:47:57tutte quelle politiche che permettano, non so se poi vuole aggiungere qualcosa al dottor
00:48:03Lamonica su questo, che gestendo le pensioni ogni mese sa precisamente quante se ne pagano
00:48:10all'estero e quindi è un passaggio importante per il ritorno in Italia di persone che hanno
00:48:21contribuito in questo Paese e che invece stanno godendo della pensione in un altro Paese
00:48:25con una tassazione agevolata. Anche qui bisognerebbe fare un ragionamento più complessivo sul
00:48:30problema di competizione in questo senso che spiazza all'interno addirittura di Paesi
00:48:35della comunità economica. Non so se ho dimenticato qualcosa, casomai ci ritorno, sulle dinamiche
00:48:42salariali che mi sono onorevole e la decrescita salariale. È evidente che una dinamica salariale
00:48:49e stagnante come c'è stata in questi anni crea una competizione sfavorevole per quanto
00:48:59riguarda la forza lavoro. Parliamo anche dei giovani ad esempio sul dato che citavamo.
00:49:03È chiaro che se noi non assicuriamo dei salari adeguati è evidente che la forza lavoro si
00:49:09sposta soprattutto in queste condizioni economiche che abbiamo percorso dal punto di vista dell'Unione
00:49:17economica che è veramente forse la fase più completa del percorso dal punto di vista e quindi
00:49:23della transizione delle persone da uno Stato all'altro per il lavoro. Dobbiamo fare politiche
00:49:30che non siano solo di aumento, quindi io facevo riferimento nell'audizione, facevamo riferimento
00:49:37al ruolo della contrattazione collettiva perché forse quello è il punto di snodo in un Paese come
00:49:44il nostro, però queste sono considerazioni un po' polie e lascio al legislatore. Però
00:49:55è evidente il legame fra livello salariale e partecipazione al mercato del lavoro. Non
00:50:03abbiamo noi studi sull'intelligenza artificiale, o perlomeno abbiamo nei nostri programmi di ricerca
00:50:10alcuni che stanno facendo questi approfondimenti che non abbiamo ancora evidenze che possiamo
00:50:16illustrare.
00:50:18Tengo un attimo in stand by l'On. Maggi, rispondo al Presidente sulla decontribuzione. È evidente
00:50:34le misure di decontribuzione seppure coperte interamente fiscalmente, quindi che avviene un
00:50:41trasferimento dalla fiscalità generale all'Inps e quindi che coprono interamente, non sono
00:50:49misure completamente sane dal punto di vista previdenziale, però sono incentivi. Ho fatto
00:50:55un passaggio e ho messo quel grafico, secondo me interessante, dove si vede che quello è
00:51:00il saldo annualizzato, quindi l'incremento di occupazione mese per mese sul lavoro privato.
00:51:06Se lo guardate ci sono evidenti riflessi dal punto di vista occupazionale che vale la
00:51:14pena di attenzionare. Ho citato nel passaggio della redazione soltanto il dato del 2015,
00:51:21quando è stato introdotto lo sgrave triennale che, come vi ricordate, era riferito a tutti
00:51:25i nuovi assunti sotto certe condizioni e si diceva che quei soldi sarebbero stati spesi
00:51:33male, perché incentivare dei rapporti di lavoro che sarebbero poi finiti.
00:51:39effettivamente questo no. Scusate, ho pensato di aver spento.
00:51:44Non ho sempre dato.
00:51:46No, no, pensavo di aver spento veramente, scusate.
00:51:51Spegni, grazie.
00:51:55Quindi, come vedete, invece il saldo annualizzato poi rimane costante e si riprende quando riprendono
00:52:01gli incentivi sui giovani e le donne del 2020, quindi a seguito della crisi pandemica.
00:52:13Quello che vediamo, quindi che il sostegno al tempo indeterminato sicuramente è servito.
00:52:18Ora, quei soldi sono stati spesi e, diciamo, non c'è evidenza, non sembrerebbe, o meglio,
00:52:25dai nostri studi è chiaro che gli impatti sono abbastanza stabili sull'occupazione.
00:52:32Non ci sono effetti sulle retribuzioni, ma questo non era nemmeno forse lo scopo di chi è voluto
00:52:43introdurre questi incentivi.
00:52:46Quello che vediamo è che l'occupazione è cresciuta proprio in corrispondenza di questi,
00:52:50e si è mantenuta proprio in corrispondenza di questi sgravi.
00:52:52Quindi, diciamo, anche vedendo in termini di ricerca con gruppi per fare analisi controfattuali,
00:53:03effettivamente vediamo che a margine di quell'età, per esempio, i giovani hanno funzionato,
00:53:11e così anche le donne che stanno in queste condizioni.
00:53:15Quindi noi lo valutiamo positivamente.
00:53:17Non può essere l'unica soluzione, questo è evidente.
00:53:22C'era riferimento invece allo sgravio contributivo sulla quota a carico dell'IVS e dei lavoratori.
00:53:29Di certo questo non incide sul livello delle retribuzioni, dal punto di vista dei salari,
00:53:37come stavamo dicendo, ma incide solo sul potere di acquisto.
00:53:39È una misura difensiva che è stata messa in atto, visto che le retribuzioni non crescevano,
00:53:45e quindi non è una misura che favorisce la produttività.
00:53:50Cioè le retribuzioni crescono se cresce la produttività e se le aziende decidono poi di redistribuire
00:53:55i maggiori utili derivanti della produttività sulle retribuzioni dei lavoratori.
00:54:01Questo è il percorso che dovremmo, diciamo, come Paese incentivare questi effetti.
00:54:10Ora, invece per l'intervento, sono un po' più in imbarazzo per l'intervento del senatore Maggi,
00:54:18onorevole, per quanto riguarda l'immigrazione.
00:54:23Perché noi abbiamo fatto, diciamo, studi e continuiamo a fare studi sull'immigrazione.
00:54:30Uno più recente che ricordo era un confronto fra la base dei contributi che versavano gli extraumunitari
00:54:39rispetto alle prestazioni che stavano godendo.
00:54:43È evidente che però è un confronto, come dire, in qualche modo viziato dal fatto che noi stiamo ragionando
00:54:49in un sistema previdenziale in cui prima si raccolgono i contributi e poi si pagano le prestazioni.
00:54:53Quindi, quello che vediamo è sicuramente una crescita dell'incidenza dei lavoratori
00:54:57extraumunitari nel tempo, però questo ovviamente porta anche a un riflesso sulle future prestazioni
00:55:06perché anche con lo sviluppo, il continuo sviluppo degli accordi tra Paesi per riconoscere,
00:55:15quindi le convenzioni internazionali per riconoscere i periodi lavorativi all'estero,
00:55:20esistono ormai poche situazioni in cui noi chiamiamo silenti che non prendono prestazioni,
00:55:28cioè che versano contributi e poi non godranno le prestazioni.
00:55:32Quindi è evidente che le prestazioni che stanno verso gli extraumunitari daranno poi luogo
00:55:38a prestazioni e in questo momento lo sbilanciamento che si verifica, cioè la percentuale di entrate
00:55:47è più alta della corrispondente percentuale di uscite, ma questo è evidente perché sono
00:55:53molti di più i lavoratori rispetto ai pensionati.
00:55:56Sì, su alcuni punti in particolare.
00:56:06Sull'ultimo punto, sì, ci riserviamo, ci possiamo riservare anche un ragionamento ulteriore
00:56:10anche in funzione di una serie di dati che abbiamo anche sul convegno migrantes, abbiamo creato una serie
00:56:18di costruzioni e quindi lì va fatto forse un ragionamento un po' più complesso e un po' più coordinato.
00:56:26Però volevo dire una cosa, attenendomi soprattutto dal punto di vista al lato pensionistico,
00:56:32la transizione demografica, in realtà più crisi demografica, sta attraversando l'intero mondo,
00:56:38cioè non soltanto l'Europa ricca, ma sta attraversando anche i paesi più poveri che continuano a crescere,
00:56:44sempre sì, ma con un tasso di crescita ridotto rispetto al passato.
00:56:50Nel nostro paese quello che io sto notando e che noi stiamo notando è che cominciano a nascere
00:56:55i germi di un nuovo ragionamento che si basa più, sempre pensioni, non sulla pensione, ma sul reddito pensionistico.
00:57:06Primo e secondo pilastro, le ultime norme della legge di bilancio hanno fatto un passo avanti, secondo me,
00:57:14perché hanno introdotto per la prima volta, non sto dicendo se le norme erano corrette,
00:57:20non è importante questo, ragioniamo sul concetto, hanno però introdotto un elemento fondamentale,
00:57:27cioè hanno introdotto un elemento di unione fra previdenza obbligatoria e previdenza complementare.
00:57:32Cioè è vero, come diceva Gianfetto Santoro, che la previdenza complementare al nostro paese
00:57:39non ha avuto grandissimo successo se non in determinati luoghi, territori, per determinati gruppi di lavoratori
00:57:48e per determinati gruppi di datori di lavoro, peraltro, perché dove è più forte la sindacalizzazione,
00:57:54più forte è stata l'adesione a previdenza complementare.
00:57:59Il legislatore ha agito in modo differente, unendo la previdenza obbligatoria e complementare,
00:58:04dicendo che, ad esempio, ai fini del conseguimento dell'importo soglia, che nel contributivo diventa
00:58:10un requisito, può essere utilizzato, può essere utilizzata anche l'importo derivante
00:58:17della previdenza complementare. Ora, questo è evidente che determina un effetto, come dire,
00:58:22di beneficio rispetto a chi è in previdenza complementare. Questo è un primo passo.
00:58:29Un secondo passo ancora, ad esempio, è stata la possibilità di aumentare volentualmente
00:58:34l'aliquota di quanto è versato, anche al di là del massimale. Anche questo sta introducendo
00:58:40nell'ambito del sistema obbligatorio un elemento volontario che vede più la pensione,
00:58:46non più come pensione, ma come reddito pensionistico. È indubbio che questo movimento si sta creando
00:58:51e sta andando in quel senso, in cui tutti i pilastri previdenziali cominciano a concorrere
00:58:57insieme per un reddito pensionistico finale. Mi interessava anche il ragionamento sull'incentivo
00:59:03al posticipo, al pensionamento, e quindi restare al lavoro un po' in più incentivati fiscalmente,
00:59:11ma il bonus Giorgetti, come l'ha definito il collega, in realtà trova il proprio fondamento,
00:59:17a parte nel bonus, ma trova il proprio fondamento del sistema contributivo. Il sistema contributivo
00:59:23nasce così. Nasce come un sistema all'interno del quale vi è un sistema di incentivi e disincentivi
00:59:30a lasciare il posto di lavoro. Perché il coefficiente di trasformazione cresce con il crescere
00:59:37dell'età anagrafica di accesso a pensione è chiaramente più ridotto con l'età inferiore
00:59:42di accesso a pensione. Ci sta portando in quel ragionamento. Allora, se ci porta in quel ragionamento
00:59:47e ci porta in quel ragionamento, evidente che sarà una spinta, probabilmente, a rimanere
00:59:53più al lavoro. Quindi dovranno essere usati pesi e contrapesi perché questa spinta a rimanere
00:59:59al lavoro sia però coerente con uno sviluppo di competenze rispetto a coloro che ha scelto
01:00:04con il mercato del lavoro. Ma questo sistema, peraltro, di incentivi e disincentivi, l'abbiamo
01:00:10visto anche in qualche modo nel sistema pubblico, quando il limite ordinamentale è stato spostato
01:00:17a 65-67. Voi direte, ma il limite ordinamentale riguarda l'aspetto giusto lavoristico, non riguarda
01:00:23l'aspetto previdenziale. In realtà riguarda anche l'aspetto previdenziale, perché è evidente,
01:00:28fermo restando, è che quella norma non sta togliendo diritti, perché chi ha un diritto
01:00:32a pensione, perché rimane come funzionava il limite ordinamentale. Se tu hai un diritto
01:00:37a pensione, io rimando via dal lavoro a 65 anni. Quindi lo è un diritto a pensione.
01:00:42Oggi è, se hai un diritto a pensione, io rimando via a 65 ma a 67. Cioè ti ho la possibilità
01:00:48di rimanere due anni in più. Non sta cambiando dal punto di vista personale la possibilità
01:00:53di rimanere o di rimanere. La tua opzione resta ferma. Quello che cambia è la possibilità
01:00:58di rimanere al lavoro utilizzando personalmente un coefficiente più alto per la quota contributiva
01:01:07che tutti hanno. E sta dando anche la possibilità agli amministrazioni di poter utilizzare soprattutto
01:01:14qualifiche più elevate e più, come posso dire, professionali per un passaggio di competenza.
01:01:23che d'altra parte si vede anche, ma anche qui, come dire, osservo il fenomeno e non
01:01:28do alcun giudizio, rispetto alla possibilità di rimanere fino a 70 anni, rispetto a attività
01:01:34di autoraggio e di affiancamento. Ripeto, parlo soltanto del ragionamento, come dire, del
01:01:39principio, giusto o sbagliato che sia. Cioè di un principio che sta agendo in un certo
01:01:43contesto. Allora, in tutto questo, cosa dire? Io non penso che esistano anche la decontribuzione
01:01:48ha un significato di un sistema retributivo. Allora, ha sempre un significato di un sistema
01:01:53ripartizione e ci mancherebbe. Ma ha un significato più forte del sistema contributivo, meno in
01:02:00quello retributivo. Il sistema retributivo, la mia pensione è calcolata sulla base della
01:02:05retribuzione, non della contribuzione. La contribuzione potrebbe essere anche uno o mille,
01:02:11non cambierebbe la pensione. Nel sistema contributivo il concetto cambia completamente. È vero che
01:02:16la copriamo, ma cambia proprio un concetto anche di approccio al sistema previdenziale.
01:02:21Ecco, io penso che in questo momento, di fronte alle grandi cambiamenti demografici che abbiamo,
01:02:27che avremo ancora di più nei prossimi anni, non c'è una ricetta. Io non penso esista
01:02:32una ricetta. Esiste invece la possibilità di un ragionamento sistemico complessivo di
01:02:38pesi e contrappesi in cui si possa intervenire cercando di, come dire, favorire il più possibile
01:02:44un andamento tutti insieme verso un obiettivo. E come diceva il dottor Santoro anche, posto
01:02:53che avremo probabilmente un problema, aumentare la base occupazionale è uno, non è la soluzione,
01:03:01ma certamente una soluzione importante per mantenere il più possibile il sistema in equilibrio.
01:03:07Grazie.
01:03:08Grazie, ringrazio davvero di cuore per l'ampia audizione. Mi sembra che siano arrivati i spunti
01:03:16sui quali sarebbe importante continuare a lavorare anche di approfondimento sui punti
01:03:22sollevati dai colleghi, quindi chiedo e accolgo, insomma, ho inteso la disponibilità
01:03:27a IMS di continuare a collaborare a questa commissione.
01:03:31Sapendo che c'è aula, direi che acceleriamo nel salutarci e ringraziando nuovamente i rappresentanti
01:03:37dell'istituto, dichiaro conclusa l'audizione. Grazie.