• l’altro ieri
https://www.pupia.tv - Roma - Gerardo Bianco - Discorsi politici e parlamentari - Interviene Fontana
Alle ore 10.30, presso la Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la presentazione del libro "Gerardo Bianco - Discorsi politici e parlamentari". Saluto del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Introduzione della Vicepresidente, Anna Ascani. Interventi Giuliano Amato, Ortensio Zecchino, Luigi Miraglia, Patrizia Toia. Modera Carmen Lasorella. (26.03.25)

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00:00Grazie. Saluto innanzitutto la vicepresidente Ascani, saluto tutti i colleghi parlamentari,
00:00:17visto che ce ne sono diversi, le autorità e ovviamente i familiari dell'onorevole Bianco.
00:00:23La Camera dei Deputati è lieta di presentare la raccolta dei discorsi politici e parlamentari
00:00:31dell'onorevole Gerardo Bianco. È un omaggio alla memoria di un'importante personalità
00:00:39politica, come ho già avuto modo di affermare in occasione dell'evento commemorativo che si è
00:00:45svolto proprio qui a Montecitorio nel febbraio del 2023 alla presenza del Presidente della
00:00:51Repubblica. Gerardo Bianco è stato un uomo di grande cultura e dotato di un alto senso
00:00:59delle istituzioni che ha sempre servito con lealtà. Ha arricchito il dibattito pubblico
00:01:06con il suo stile garbato e la sua capacità di analisi lucida e coerente, frutto di una
00:01:11solida formazione e di un'autentica passione civile. Qualità che si rintracciano con chiarezza
00:01:19in questa raccolta dei suoi interventi più significativi. Questo volume permette di
00:01:26ripercorrere diversi fasi del suo impegno in anni decisivi per la storia della Repubblica.
00:01:31Sono contributi dedicati a questioni cruciali, dalla riforma dello Stato all'economia,
00:01:41dal ruolo dei partiti alla posizione dell'Italia nel contesto internazionale. Ne possiamo apprezzare
00:01:48il rigore, la concretezza delle riflessioni e la solidità delle argomentazioni. Emerge con
00:01:57forza la sua instancabile opera per la promozione del dialogo tra le forze politiche, il consolidamento
00:02:05della democrazia, il rafforzamento dell'unità nazionale e l'interesse costante ai problemi
00:02:12del mezzogiorno. Penso alla sua ferrea difesa della centralità del Parlamento, da lui definito
00:02:21come massimo potere democratico controllato dal popolo. Era animato dalla sincera convinzione
00:02:30che qualsiasi riforma istituzionale dovesse preservare l'autonomia e l'indipendenza delle
00:02:37Camere dai condizionamenti dei partiti. Le sue parole ci ricordano che il confronto
00:02:43parlamentare è il fulcro di una democrazia vitale e che la democrazia si nutre delle
00:02:49idee e del rispetto reciproco. Altrettanto rilevante è il contributo di Bianco alla
00:02:55discussione sul progetto europeo. La sua adesione ai principi dell'integrazione comunitaria si traduce
00:03:03in considerazioni ancora attuali, che esortano a costruire un'Europa più coesa e in grado di
00:03:10trasformare le sfide in opportunità di crescita. Nell'attuale momento storico che stiamo attraversando,
00:03:16la visione europeista dell'onorevole Bianco, fondata sulla tutela dei valori cristiani e
00:03:22democratici, è un'eredità preziosa. I suoi scritti ci offrono, infatti, un'ulteriore chiave di lettura
00:03:31per analizzare processi storici e questioni che tutt'ora ci riguardano da vicino. Questo libro
00:03:37rappresenta dunque un'importante opportunità per approfondire il pensiero sia dell'intellettuale
00:03:43sia del politico, che ha sempre anteposto l'interesse pubblico a quello di parte.
00:03:49Auspico che il suo esempio possa ispirare un confronto all'altezza delle prove che ci
00:03:56attendono. Vi ringrazio. Buongiorno a tutte e a tutti. Ringrazio prima di tutto il Presidente
00:04:20Fontana, i relatori e le relatrici che interverranno a breve, il Presidente Giuliano Amato,
00:04:26il Senatore Ortenzio Zecchino, il Professor Luigi Miraglia e Patrizia Toia, europarlamentare
00:04:32di lungo corso. Un ringraziamento anche alla giornalista Carmela Sorella, che modererà
00:04:37questo incontro, e ai familiari dell'onorevole Gerardo Bianco, presenti qui oggi. E grazie a
00:04:44tutte e a tutti voi. Non posso aprire il mio intervento senza rivolgere un sincero ringraziamento,
00:04:52finale ma non per importanza, al servizio della Biblioteca della Camera dei Deputati in Il Degli
00:04:57Otti e all'Ufficio Pubblicazioni, ai quali dobbiamo questa raccolta dei discorsi politici
00:05:02e parlamentari dell'onorevole Gerardo Bianco. Un lavoro accurato e perciò prezioso, che esprime
00:05:09l'apprezzamento della Camera dei Deputati nei confronti di un uomo che ha dedicato la propria
00:05:14vita al servizio delle istituzioni. Ma anche una selezione che non deve essere stata facile
00:05:20articolandosi lungo un percorso pubblico durato 50 anni, che offre un quadro in grado di restituirci
00:05:27l'ampiezza degli interessi coltivati dall'onorevole Bianco, insieme alla raffinata sensibilità
00:05:33culturale e politica da tutti riconosciuta. L'Accademia, la cultura, la politica. Tante
00:05:40sono state le sue esperienze, tutte attraversate lasciando in ognuna di esse il segno della sua
00:05:46intelligenza. Dirigente politico, deputato, vicepresidente della Camera, europarlamentare,
00:05:53ministro, segretario di partito, direttore del popolo. La biografia dell'onorevole Bianco già
00:05:59ci parla di una personalità che ha attraversato da protagonista la nostra vicenda nazionale per
00:06:05qualche decennio. Possiamo dire però che sia stato in particolar modo un militante del
00:06:11parlamentarismo. La centralità del Parlamento nell'architettura costituzionale e soprattutto
00:06:18nella pratica democratica per lui non era una formula diritto. Un parlamentarismo dove riformare
00:06:24non significava stravolgere ma aggiornare, dove innovare richiedeva anche il coraggio di conservare
00:06:31quanto l'esperienza poteva suggerire in termini di prudenza e saggezza istituzionale. Nel mondo
00:06:37che cambiava non perdeva occasione per affermare che parlamentarismo e costituzionalismo dovessero
00:06:44essere completamente nuovi e insieme antichi per sostenere con la flessibilità dei loro principi
00:06:51il grandioso sforzo culturale necessario per far fronte ai mutamenti dei modi della politica. Ho
00:06:58accennato alla vastità dei temi che hanno costituito materia dell'impegno politico dell'onorevole
00:07:04Bianco tra cui l'istruzione, e mi piace ricordarlo perché è questione tra quelle che più mi
00:07:09appassionano e mi stanno a cuore, ricoprendo l'incarico di ministro nel sesto governo Andreotti.
00:07:15Però, come sottolinea nell'introduzione il professor Gianpaolo D'Andrea, Mezzogiorno ed
00:07:21Europa Unita rappresentano le due stelle polari della sua ricerca e del suo impegno. Di Europa
00:07:29e politica estera troviamo subito traccia in un discorso che fa parte della raccolta
00:07:34dell'ADC del 1969. È interessante notare come, dopo aver sottolineato «la felice intuizione
00:07:43degasperiana di dare respiro agli indirizzi di politica interna orientandoli e coordinandoli
00:07:50verso la costruzione di un'Europa Unita», sollecita i suoi colleghi di partito a «non essere stanchi
00:07:58epigoni di una formula, quanto piuttosto di incanalarne lo spirito alla luce di ciò che è
00:08:04maturato nella stessa politica europea e mondiale». Trovo di grande interesse, e dotato di uno spirito
00:08:12che supera la contingenza temporale, questo suggerimento a guardare con gli occhi del tempo
00:08:17che si vive il tema dell'Unità europea, andando oltre quella che avverte come la ripetizione
00:08:23stanca della straordinaria scelta degasperiana. Del resto, quanto sia importante e decisiva
00:08:30l'Unità dell'Europa proprio in questa stagione, ci appare particolarmente evidente, senza un
00:08:36sussulto di quel sentimento che ispirò i padri fondatori all'indomani della tragedia del secondo
00:08:43conflitto mondiale, senza quell'ispirazione all'Unità per sconfiggere definitivamente
00:08:49divisioni e rivalità che avevano insanguinato il continente, senza quella convinzione che i
00:08:55nazionalismi non sono la cura ma la malattia che distrugge l'organismo, oggi rischia di diventare
00:09:01drammaticamente arduo a riuscire a reggere le sfide che ci arrivano da est come da ovest.
00:09:07Questo non è il tempo per l'Italia di un europeismo debole. Serve, rammentando di essere tra i Paesi
00:09:14fondatori, la convinzione e la determinazione per portare l'Unione a compiere quel salto sulla
00:09:20politica estera e di difesa che rappresenti la risposta giusta e adeguata ai tumultuosi
00:09:26cambiamenti in corso. Concludendo, penso che quella che possiamo chiamare la lezione europea
00:09:33sia uno dei lasciti più importanti della testimonianza politica dell'onorevole Gerardo
00:09:38Bianco e auspico che la sua voce, anche grazie a questa raccolta, trovi ascolto e attenzione.
00:10:08Un uomo che con i suoi pensieri, le sue parole e con la sua attività politica e sociale
00:10:15è riuscito a dare tanto al nostro Paese, rimanendo nella percezione di tutti un galantuomo
00:10:21e questo è qualcosa di estremamente importante. Oggi siamo qui per evidentemente non solo
00:10:30dare un po' le chiavi di questo libro che la Camera ha voluto pubblicare e il Presidente
00:10:35lo ricordava, è stato un impegno ponderoso, veniva ricordato anche il ruolo della Biblioteca,
00:10:41ma ecco questo dato legato al Parlamento. Gerardo Bianco, come lo ha definito la Vice
00:10:48Presidente Anna Scani, un militante del parlamentarismo, qualcosa che è straordinario perché lui era
00:10:59convinto che la democrazia si difende tanto meglio quanto più il Parlamento è forte
00:11:06e quindi questo è un dato sostanziale. È inutile che io ripercorra la strada di Gerardo
00:11:12Bianco perché tutti coloro che sono qui lo sanno perfettamente, sui tantissimi incarichi,
00:11:17in tantissime legislature, il ruolo di Ministro dell'Istituzione a cavallo degli anni Novanta,
00:11:23il ruolo di europarlamentare, l'impegno per il Mezzogiorno, insomma sono veramente
00:11:28tanti gli aspetti. Però volevo dire due parole anche su questa presentazione fatta da Giampaolo
00:11:34D'Andrea, una presentazione ampia, esaustiva, che abbraccia appunto questo periodo raccontato
00:11:41dagli iscritti, dai pensieri di Bianco, che va dalla seconda metà degli anni Sessanta
00:11:47ed arriva alla seconda decada del Duemela. Quindi attraversa tutta questa storia, la
00:11:54nostra storia, e ce lo ricorda perché molte volte anche nel racconto dell'informazione
00:12:01molti aspetti sfuggono, quindi è importante, importante aver fatto questa selezione che
00:12:07è minima rispetto a quello che è avvenuto. Mi piace ricordare, anche se volete, il fatto
00:12:14di essere stata a mia volta amica di Gerardo Bianco, ne sono orgogliosa. E tra l'altro
00:12:19mi aveva chiesto di entrare ad ANIMI, che era la sua creatura, lui era diventato presidente
00:12:24nel 98 e praticamente ha continuato ad esserlo fino al giorno della sua morte. ANIMI, l'Associazione
00:12:30Nazionale per gli interessi del Mezzogiorno. Vedete, lui portava con forza il suo impegno
00:12:34per il Mezzogiorno, era forte di visione, era forte di una consapevolezza di come non
00:12:41bastasse essere presenti, bisognava fare e dare l'esempio. Era forte poi di dottrina
00:12:50e di impegno sul campo nel nome del grande meridionalismo, il Fortunato, i Rossi d'Oria
00:12:57e naturalmente anche Zanotti Bianco straordinario. Allora, a questo punto io direi entriamo
00:13:03subito nel merito. Saluto i familiari, i suoi affetti, per tutti la signora Tina, Lucio,
00:13:11i figli che sono lì tutti, non vi nomino tutti, ci sono tanti amici, ci sono tanti
00:13:17colleghi, la Camera nella sua massima espressione e quindi direi che a questo punto possiamo
00:13:22cominciare. Anche per chi è qui al tavolo non c'è bisogno di grandi presentazioni,
00:13:29questo è il pregio di un uditorio informato e qualificato e quindi direi che possiamo
00:13:35cominciare con la parola a Patrizia Toia, amica di Gennaro, per vent'anni europarlamentare,
00:13:44già ministra per i rapporti con il Parlamento. In questo tempo lo ricordava anche la vice
00:13:52presidente, questo tempo di challenges, di sfide, di radical shift e così via, in assenza
00:14:00per l'Europa di un forte progetto politico condiviso, lei ci parlerà proprio dell'europeismo
00:14:09di Bianco, laddove per lui la lettera F significava federalismo europeo. Prego.
00:14:17Grazie, anche da parte mia un saluto al Presidente della Camera e un saluto veramente intenso
00:14:29ai familiari. Noi abbiamo un po' questa caratteristica, vivevamo lungo o vivevamo, quando la politica
00:14:33era molto intensa e frequentata, non tanto in modo digitale, vivevamo lungo e discussioni
00:14:39eccetera con molti uomini o colleghi o colleghe ma non conoscevamo le loro famiglie, se non
00:14:43da qualche racconto, quindi è veramente un piacere scoprirle, vederle e conoscerle
00:14:48e condividere anche questo momento con loro. Molto brevemente, perché so che abbiamo i
00:14:54tempi stretti, accenderò questa parte che Anna ha già richiamato, diciamo il Presidente
00:14:58ha parlato più del parlamentarismo, Anna ha parlato di questo profilo e contributo
00:15:02anche europeo, che quanto mai attuale, me ne sono accorta andando a rileggere le tracce
00:15:06di questo volume così prezioso, curato da Andrea, di quanto fosse presente, diciamo,
00:15:15si parla di codice genetico, parlando della fede europea, diciamo della scelta europea
00:15:20da parte di questo uomo e degli uomini e delle donne di quel tempo, di quella formazione,
00:15:25con quelle radici e con quel, diciamo, orizzonte politico. Lo si ritrova, e sono estremamente
00:15:31attuali le parole, i riferimenti alle grandi potenze eccetera, cercherò di richiamarle
00:15:37pochissime. Voglio dire però anche io due parole, perché non è un caso, ognuno di
00:15:40noi qui è legato da qualche cosa, da qualche evento, da qualche militanza comune, da qualche
00:15:45esperienza con Gerardo Biacco. Allora io voglio dire insomma che con lui, io l'ho conosciuto
00:15:50più tardi perché è milanese e non avevo questa frequentazione, l'ho conosciuto nei
00:15:54momenti anche più dolorosi per la democrazia cristiana di allora e lui si è fatto carico
00:15:59e dovremmo sempre essere liegati a quel passaggio e anche del dolore che ha accompagnato quei
00:16:03momenti. Il dolore è la parola che usa lui nel primo congresso del PP, parla proprio
00:16:07di dolore per i distacchi, per gli abbandoni di tanti amici e quindi insomma abbiamo fatto
00:16:12parte di una comunità che aveva molta militanza in molti momenti, anche di conflitto, ma anche
00:16:18nei partiti di allora, ma anche di molta condivisione insomma, che io faccio fatica a ritrovare
00:16:23nelle nuove formazioni politiche. Non so se è un pregio o un difetto di questo cambiamento,
00:16:27ma non c'è più quella grande comunità che ci teneva insieme con molti legami.
00:16:33Il generale Dobianco, io gli sono anche grata, tu hai fatto riferimento alla tua esperienza,
00:16:38io credo di essere andata al governo per lui, per Andreatta e Marini, la scelta ne ha aspettata
00:16:43anche nel partito, nel mio partito, ne ha aspettata anche per me e quindi gli sono molto
00:16:47grata anche di questo fatto personale, quindi grande stima per lui e anche grande affetto.
00:16:51È stato detto e io lo voglio ribadire, potrebbe dire che anche l'ho conosciuto e frequentato
00:16:56più a lungo e guardo alcuni amici in particolare, è un uomo di grandissima cultura e a me colpisce
00:17:01sempre molto, anche in altre figure, come uomini di un tempo dove le tecnologie, l'importanza
00:17:07della scienza, della tecnologia non era così ordinariamente richiamata e incontrata anche
00:17:12nella vita di tutti i giorni. Lui è un uomo di cultura, è uno che cita Luzzi, poeti, non
00:17:19vorrei che non avessero questa profondità, però era molto attento anche ai temi della
00:17:24scienza, della tecnologia e parla di società dell'informazione in anni abbastanza lontani,
00:17:28quando questo termine non era così usuale sulla bocca di un politico, soprattutto con
00:17:32quella formazione. Quindi anche questo eclettismo culturale, questa curiosità, la signorilità
00:17:38e il tratto umano, oltre a una certa arguzie, e la bontà. Tu hai detto che eri un uomo e
00:17:42io voglio dire questa parola. Perché mi soffermo sui tratti umani? Perché più ho approfondito
00:17:48nella mia vita la politica, più mi sono accorta, non so se condivisa questa opinione, che le
00:17:52persone contano molto, contano molto le loro attitudini, il loro modo di essere persona
00:17:56prima che politico e conta molto l'influenzare anche la politica e le scelte della politica.
00:18:01Quindi sono tratti non solo personali, ma che hanno avuto anche un significato in quegli
00:18:05anni particolarmente difficili anche nella vita che abbiamo attraversato. Le sue esperienze
00:18:12politiche sono state sia lo scoperto che è stato anche nella delegazione del Consiglio
00:18:18d'Europa, intorno agli anni 80, 83 e così, e poi le esperienze più forti nel Parlamento
00:18:22europeo. Molti la vivono un po' di passaggio, quell'esperienza in passato, si viveva così.
00:18:27Con Gerardo Bianco e gli amici di quel tempo che con lui sono stati colleghi l'hanno vissuta
00:18:31molto dall'interno. È un'esperienza che permea molto il nostro modo di essere, anche se arrivi
00:18:36già con la visione europea come ce l'aveva lui, ti diventa proprio un modo di vivere,
00:18:40di interpretare ogni evento e di fare politica, e lui l'ha fatto veramente in modo intenso.
00:18:46Io ho pensato anche lì, l'ha fatto in un momento molto particolare. Stavano nel Partito Popolare
00:18:52questi amici, qualcuno ne potrebbe raccontare dall'interno, e però hanno dovuto vivere il
00:18:58dilemma dell'arrivo nel Partito Popolare della formazione politica Forza Italia con Berlusconi,
00:19:03che è stato un momento deflagrante. Hanno vissuto all'interno affermando la loro diversità,
00:19:08perché erano lì per il PPI nel 1994, e l'hanno fatto con grandissima dignità e lasciando un
00:19:14segno. Potevano, essendo minoritari ed estranei al clima prevalente, alla decisione politica
00:19:19prevalente del PPI che aveva consentito l'ingresso di Forza Italia, vivere un po' in sordina,
00:19:25in una specie di comfort zone della loro specificità. Invece hanno fatto con il gruppo Schumann
00:19:30un'esperienza politica che è stata notata e ne è rimasta traccia lì. Io ho incontrato
00:19:34Juncker in un momento difficile tra la Presidenza della Commissione e la Presidenza del Consiglio
00:19:39dei Ministri, il Presidente di allora, c'era un momento di contrasto ed era molto pericoloso
00:19:43e ho cercato, come chi poteva farlo, di appianare questo. Ho incontrato Juncker, la mia carta
00:19:47di presentazione è stata io vengo da quel partito ed ero nello stesso partito, di, e
00:19:51ho fatto i loro nomi, a partire da Gerardo Bianco. Di quel piccolo gruppo Schumann che,
00:19:56assieme ad alcuni del PPI belga, piuttosto dei democristiani del Belgio, della Francia,
00:20:02Bairù, già allora, e altri, avevano dato il segno di poter essere in quella formazione
00:20:07con quei valori, con una specificità diversa su alcuni punti determinanti per l'Europa
00:20:12e per il concetto anche di democrazia. E quindi, e lui subito mi ha detto, presentandomi
00:20:17così, mi ha parlato di questo gruppo e quindi vuol dire che si era lasciato un segno, un
00:20:22momento così difficile, era stata una testimonianza non priva di significato. Poi sapete che si
00:20:26è usciti da quel gruppo, si è entrati in altro gruppo, ma lo stesso PPI era cambiato
00:20:30e la storia è andata in altre, diciamo, per altre strade. Ma mantenendo una coerenza che
00:20:35io voglio sottolineare, che non è passata inutilmente, diciamo, in quel contesto così
00:20:40difficile per capire certe specificità, se tu sei un parlamentare abbastanza assente.
00:20:45Allora, questa esperienza e queste annotazioni, faccio solo pochi titoli perché il tempo
00:20:50so che è molto stretto per le presenze che devono essere qui garantite. La prima cosa
00:20:54è questa, lui parla di Europa sempre, ed era un tratto di quella classe politica. Io
00:21:00non ricordo, appartenendo alla mia appartenenza all'ADC, conveni, congressi, eccetera,
00:21:04che non partissero da una visione generale, cioè si capiva e si sapeva, perché si era
00:21:09formati così, che l'esperienza del proprio partito è dentro un quadro europeo e un quadro
00:21:13mondiale. Però sottolinea, in questa, diciamo, visione, parla già del nazionalismo come
00:21:19minaccia. Non erano anni dove il tema era così rilevante. Cito solo proprie poche frasi,
00:21:27quindi guarda il mondo, alla politica estera, lo guarda in modo molto, molto acuto e per
00:21:33esempio sottolinea il fatto che, se trovo il punto giusto, dice che in questa visione
00:21:37parla delle relazioni dell'Alleanza Atlantica, che ovviamente riconferma, ma rivendicando
00:21:42un'originalità, un'autonomia, oggi diremmo, una nostra particolare, diciamo, italiana
00:21:47ed europea visione, anche rispetto all'Alleanza Atlantica. E dice, in questa visione, nominata
00:21:53dai due grandi, ma non gli sfugge anche la Cina e gli altri possibili grandi di cui parla
00:21:58in altri passaggi, lui dice, attenzione, che tutto questo potrebbe essere questa, non dobbiamo
00:22:05cadere nell'illusoria e solo apparentemente realistica convinzione che il dialogo diretto
00:22:11dei due grandi possa dare rassicurazioni di stabilità. Anzi, dice lui, proprio in quello
00:22:17occorre scongiurare l'irrilevanza, l'insignificanza, diremmo oggi, dell'Unione Europea, della
00:22:23parte dell'Europa, proprio questo dialogo diretto richiede un'Europa più forte, più
00:22:27unite parla. Ecco, attualità, più di questa, nei giorni nostri, la lascio a voi trovare.
00:22:32Parla molto anche del terzo mondo, del valore dell'Europa, della sua importanza e del
00:22:38fatto che ogni azione europea, ogni strategia, eccetera, deve avere questa attenzione al
00:22:42terzo mondo. Oggi diremmo tutto il resto del mondo, parleremo dei BRICS, parleremo di altro,
00:22:46ma insomma, questa visione mondiale, questa assunzione di responsabilità dell'Europa
00:22:50al suo interno, ai vicini, nell'epoca del disgelo, lui parla molto dell'allargamento,
00:22:56molto attento a tutto quello che accade in Cicoslovacchia, che accade in altre realtà
00:23:00e anche qui vede questa Europa che deve guardare a est, deve svolgere un compito in questa
00:23:06direzione, ma non deve dimenticare tutto il resto del mondo, proprio per questa proiezione
00:23:10internazionale dell'Unione Europea. E altri punti che lui affronta e che possono dare
00:23:17conto di questa testimonianza così attenta, sono quelli che ci portano a dire anche qui
00:23:26che, insomma, una specificità dell'Europa e un compito in termini di affermazione di
00:23:32principi di pace e di democrazia nel mondo erano e sono un compito che ancora oggi, in
00:23:38tempi diversissimi, l'Europa deve coniugare anche nel momento maggiore di attenzione alla
00:23:44sua sicurezza. E lui stesso parla di difesa di questi valori, di pace e introduce il tema
00:23:50della sicurezza con grande realismo e grande capacità anche propositiva. Quindi qui non
00:23:55sembra di leggere qualcuno che ne parlava 20-30 anni fa, ma sembra di leggere qualcosa
00:23:59che possa essere detto e approfondito e discusso in una riunione oggi, nei tempi difficili
00:24:04che abbiamo. Mi avvio la conclusione per dire poche cose. Penso, l'abbiamo visto tutti
00:24:11anche nelle discussioni, De Gasperi, chi l'ha influenzato, con chi ha lavorato, come nasce
00:24:16la sua azione europea, dove trova fondamento anche ideale. Penso che noi abbiamo un compito
00:24:24proprio per affrontare i problemi dell'Europa di oggi, così particolari, così dirompenti,
00:24:29di approfondire e rivalutare e far conoscere molto di più figure che, io ho parlato di
00:24:33De Gasperi, parlo di Gerardo Bianco e di altri, ma certamente non erano solo in quell'ambito
00:24:38politico e il discorso va ovviamente molto allargato, dobbiamo davvero ritrovare lì
00:24:43alcuni punti fermi per dare risposte non improvisate, non solo suggestive o, peggio ancora, alimentate
00:24:50dalla ricerca del consenso ai problemi di oggi. Perché abbiamo un grande dovere, non
00:24:54solo di riconoscenza, ma una grande opportunità di trovare alimento molto forte in convinzioni
00:25:00che abbiamo un po' dimenticato o dato per scontato. Tre ultimi titoli della sua attualità
00:25:07sui temi europei e della sua lascita, anche proprio per quanto riguarda i problemi di
00:25:13oggi dell'Unione Europea, la scelta di che cosa vuole essere, questo ruolo non schiacciato
00:25:17dalla forza delle grandi potenze, dell'imperialismo economico, di cui parla, oggi parleremo di
00:25:22tecno, ma lui già dice l'imperialismo economico delle grandi potenze. E i tre punti sono questi,
00:25:28i tre titoli. Europa federale, l'hai detto tu, lo dice, mi pare, se ricordo bene, parlando
00:25:34a Strasburgo quando si discuteva del semestre italiano, nel 1996, le elezioni erano alla
00:25:44vigilia, era una presidenza molto incerta perché si prospettavano le elezioni, ma lui
00:25:48fa un discorso molto forte in Parlamento e dice che la F per noi non è un tabù ed
00:25:53è il federalismo. Due volte siamo timidi oggi nel dire, pensate quando si parla di
00:25:58sicurezza europea, nel fare visioni prospettiche di comunità più forte politica, loro qui
00:26:05parlano tranquillamente di federalismo che sta nelle corde e non è un tabù, anzi un
00:26:09obiettivo da perseguire. E poi dice una frase molto bella che voglio qui ricordare, l'Europa
00:26:17che nasce è la speranza di questo secolo che si chiude ed è la speranza del secolo
00:26:22prossimo. E anche questo penso che sia un lascito assieme all'ultimissima parola che
00:26:27dice l'Italia ha costruito l'Europa, ora deve costruirla a suo interno. Questo penso
00:26:34che sia un altro insegnamento quanto mai attuale e quanto mai utile per noi. Grazie.
00:26:42Un grazie per questa carrillata e questi dettagli a Patrizia Toia ed ora ho il piacere di introdurre
00:26:50Ortenzio Zecchino, un fine intellettuale, storico, già senatore della Repubblica,
00:26:56europarlamentare, ministro dell'Università della ricerca scientifica a cavallo delle sfide
00:27:03del secondo millennio. Ecco lui ci parlerà dell'intensa vita culturale di Bianco in un
00:27:10curriculum politico di alto livello. Insomma parlare di Gerardo, saluto il Presidente della
00:27:19Camera, il Vicepresidente, i cui interventi credo che mi offrano più di qualche spunto per tornare
00:27:26su un punto centrale del pensiero di Gerardo. Credo che molti dei presenti hanno conosciuto
00:27:35Gerardo, l'onorevole Gargani e io credo che possiamo forse soli vantare molti decenni di
00:27:44conoscenza e sanno qual è la ragione del successo che sempre aveva dal punto di vista umano.
00:27:53Questa bella foto sulla copertina di questo volume credo che in qualche modo incarni esattamente la
00:28:00personalità di Gerardo. Tutti sapevano quale robustezza culturale ci fosse alle spalle,
00:28:09ma tutti capivano e sapevano e vedevano e toccavano la sua abonomia, la sua ironia,
00:28:17anche la sua autoironia. Gerardo era per questo diventato un personaggio non solo noto,
00:28:25ma amato. Amato anche dal pubblico non strettamente legato ai palazzi. Sapete che i
00:28:34politici non godevano e non godono di grande simpatia. Tra l'altro ormai ho scoperto che
00:28:45c'è una presunzione di illegalità in testa ai politici dal punto di vista proprio giuridico.
00:28:52Non so se sapete che un politico o chi ha fatto politica per aprire un conto in banca non può
00:28:59aprirlo come un qualunque cittadino perché c'è una grava condizione di presunzione di illegalità.
00:29:06Quando è morto Gerardo c'è stato un coro straordinario di consenso, di compianto e di
00:29:16ammirazione. In questo coro mi colpì un'affermazione ma più di un giornalista che per fare un
00:29:28complimento a Gerardo per questa considerazione non alta che ha la politica scrisse che Gerardo
00:29:36era un uomo di cultura prestato alla politica. Io ho detto più volte che Gerardo si sarebbe
00:29:42doluto fortemente di questa affermazione perché lui riteneva che la politica fosse un modo per
00:29:49rendere concreta la cultura che altrimenti rischia di essere pura erudizione. In questo io ho sempre
00:29:58ricordato le frequentazioni con Gerardo erano antiche ma si erano molto rafforzate nell'ultimo
00:30:04tempo. Gerardo metteva sempre avanti De Santis e tutti sapevamo quale intenso rapporto vorrei
00:30:13dire di discepolato ideale c'era tra De Santis e Gerardo. Sapete che ha scritto tanto su De Santis
00:30:23ma un'opera della più importante scritta nel 2009 Francesco De Santis cultura classica e
00:30:32critica letteraria è un testo importante perché innova anche nella critica De Santiana affermando
00:30:39l'impegno e l'interesse che De Santis stesso aveva per la cultura la cultura classica. Ma perché io
00:30:48dico che Gerardo attingeva proprio aveva come dire era permeato della presenza di De Santis
00:30:59molte volte quando si aprono i libri non sempre ci si sofferma sulle dediche eppure tante volte
00:31:07le dediche dicono esattamente la profonda ragione per la quale un libro è scritto la profonda
00:31:14ragione dell'impegno. Quel libro c'ha due dediche a mia madre morrese sottolineatura morrese De Santis
00:31:25come sapete era di morra che mi raccontava di De Santis mi raccontava non parla mi racconta al
00:31:34piccolo bianco al piccolo Gerardo la madre raccontava favole e De Santis e quindi capite
00:31:41De Santis si è come dire incorporato e poi c'è un'altra dedica nello stesso a mia nonna con la
00:31:52quale vissi a morra la mia infanzia fantasiosa in questo fantasiosa io l'ho ricordato già mi
00:32:01spiace di ripetere qualche volta ma insomma certi pensieri restano fermi in questo aggettivo
00:32:07fantasioso c'è qualcosa della poetica di De Santis la intuizione e quindi vedete come De Santis
00:32:15ma perché De Santis ha a che fare con il discorso al quale mi invita la nostra moderatrice sulla
00:32:23cultura perché De Santis è stato uno dei più grandi interpreti della necessità che la politica
00:32:30non possa e non potesse fare a meno della cultura diceva tra l'altro De Santis che fare
00:32:38politica è un dovere per tutti e che non significa che tutti debbono candidarsi ma c'è una politica
00:32:43di raccroce che è un altro De Santiano di raccroce che c'è la politica dei non politici e scriverà
00:32:52quella quella famosa diciamo allocuzione nell'inaugurazione di una piccola biblioteca
00:33:00nella tua basilicata muro lucano un discorso intitolato del dovere della borghessia delle
00:33:07province napoletane qual è il dovere il dovere di che ognuno ha di rendere qualcosa la comunità
00:33:14nella quale è vissuto e quindi queste sono le ragioni per le quali Gerardo interpretava la
00:33:21politica come un dovere come un dovere come un modo di rendere concreta nella vita nella realtà
00:33:31vera la politica e io nei pochi minuti siamo già verso la fine quindi posso tre esempi di questa
00:33:42interpretazione del rapporto della cultura voi presidente lei ha sottolineato anche la vice
00:33:50presidente l'importanza del parlamento e gerardo è stato molto sensibile a questo tema tanto
00:33:56sensibile che in un momento in cui la partitocrazia invadeva le istituzioni e invadeva il parlamento
00:34:05gerardo ha avuto io posso ricordare tre episodi di sua grande manifestazione di libertà e di
00:34:13sottolineatura dell'autonomia del parlamento de gasperi è stato tra i primi a segnare una
00:34:22demarcazione tra partiti e istituzioni ben insomma nelle segreterie di partiti ha rinvalso la
00:34:30consuetudine di imporre le presidenze dei gruppi parlamentari come un momento puramente come dire
00:34:38secondario nel 79 la segreteria della democrazia cristiana candidò un personaggio di grande peso
00:34:45che era giovanni galloni gerardo bianco che non aveva truppe che non aveva correnti si oppose e
00:34:52vinse una cosa straordinaria fu una come dire una rottura di uno schema che si era consolidato e
00:34:59questa vicenda si è ripetuta nel 92 quando lo stesso la segreteria del partito imponeva
00:35:05giovanni goria altro personaggio di peso e ancora una volta gerardo la vinse e c'è una terza un
00:35:13terzo episodio che forse dice ancora di più sapete che il 29 aprile del 1993 una data molto insomma
00:35:23traumatica nella vita del parlamento si votava l'autorizzazione a procedere contro craxi gerardo
00:35:30lo ricorda io parlo per cose di cose che ho avuto da gerardo diretta confidenza ma poi ne posso
00:35:36parlare perché l'ha scritto nel libro il giorno prima la sera prima si recarono il suo studio di
00:35:42presidente del gruppo della democrazia cristiana l'onorevole occhietto segretario del pds e
00:35:49l'onorevole d'alema presidente del gruppo per chiedergli di imporre come disciplina di partito
00:35:55il voto a favore dell'autorizzazione a procedere gerardo naturalmente si scandalizzò perché nella
00:36:01tradizione e nella come dire sfunzione stessa l'autorizzazione a procedere è un come dire un
00:36:07passaggio para giurisdizionale e non poteva che essere affidato alla libertà di coscienza e
00:36:13gerardo oppose questa condizione i due andarono via molto scontenti il giorno dopo gerardo fece
00:36:20un gran discorso alla camera molto equilibrato riconoscendo colpe e meriti del personaggio che
00:36:26veniva inquisito in una in una condizione io la ricordo ero senatore ma ero in tribuna in una
00:36:33violentissima opposizione da destra e da sinistra e gerardo con potete concludere il suo intervento
00:36:41ma il giorno dopo fu messo sotto processo nella segreteria del partito me lo confidò e anche
00:36:47questo non lo direi se gabriele de rosa nel suo diario non avesse ricordato questo episodio e mi
00:36:56dispiace di dover dire che gabriele de rosa riteneva che le convenienze del tempo non
00:37:02potevano consentire una condizione di libertà ma gerardo ligio a questo suo impegno di rigore
00:37:11sempre riuscì a fare quello che ritende opportuno questo insomma in qualche modo gerardo noi lo
00:37:17ricordiamo come esempio presidente che dovrebbe essere come dire tenuto a conto da ogni parlamentare
00:37:25e da ogni cittadino perché i ricordi servono per suscitare come dire capacità potremmo ricordare
00:37:35e concludere con il verso foscoliano che aggregge cose accendono l'urne dei forti e gerardo è stato
00:37:42uno dei forti anche dal punto di vista dell'impegno e della difesa del parlamento
00:37:54quel discorso cui accennava lo trovate nel volume ed era appunto quel discorso molto forte in cui
00:38:02lui poi assume le posizioni dette mi è piaciuto anche l'accenno alla mamma e alla nonna perché
00:38:08il suo rapporto il suo rispetto nei confronti dell'intelligenza e dei ruoli femminili erano
00:38:15importanti e questo da parte di un uomo che proveniva dal sud adesso la signoratina i figli
00:38:21le figlie la nuova no come si dice in rapporti parentali non sono brava e comunque ecco questo
00:38:30rispetto dell'intelligenza e dei ruoli delle donne come componente indispensabile di una
00:38:37società equilibrata quindi questo ringrazio ortensio per averlo sottolineato e io sottolineo
00:38:44un'altra cosa ovviamente gerardo bianco era un latinista in questa sua cultura mai esibita di
00:38:51cui avrebbe potuto ampiamente darsene vanto io vorrei leggere due righe a proposito del latino
00:38:58sono veramente scritte da lui ovviamente dove lui dice immergersi nella storia della latinità è un
00:39:05viaggio affascinante è la suggestiva storia di una lingua universale che abbraccia oltre venti
00:39:12secoli e che nell'europa delle divisioni dinastiche politiche accomunava e tutelava le culture dei
00:39:19popoli europei ancora una volta l'europa ancora una volta una lingua latina laddove poi c'era un
00:39:26piccolo passaggio diceva l'inglese saranno centinaio d'anni qui stiamo parlando evidentemente di venti
00:39:32secoli e allora a questo punto abbiamo il piacere di avere un latinista di fama il professor luigi
00:39:38miraglia a lei grazie domina tina me domina tina me rogavi tutta quella verba facere un latine
00:39:53ergo tanto modo non nulla verba con abbo proferre hack lingua immortali que tam moltum fuit cordi
00:40:01nostro gerardo ergo domine prezes domina ascani saluto vos credo ego vos mirari ut haith cicero
00:40:14quid sitquad cum tot homines nobilissimi sedeant in cui bus etsem nominantur principes rei publice
00:40:22litterarum ut professor marius mazza e tali ego potissimum a gredia raddicendum qui neque etate
00:40:30neque ingenio neque autoritate sincumis qui sedeant comparandus sed iam pridem novi dominum
00:40:41gerardum bianco et et ravvera maximo cum animi affectu et ardore velim eius memoriam refricare
00:40:50una bubis cum adesso passiamo all'italiano al latino di oggi io ringrazio la signora tina che
00:40:59mi ha dato questa possibilità ringrazio coloro che mi hanno mi hanno voluto qui a questo tavolo
00:41:06naturalmente voi capirete la mia inadeguatezza perché mentre altri hanno avuto esperienze
00:41:12politiche hanno seguito gerardo bianco in tutto il suo percorso io sono un piccolo molto piccolo
00:41:20insegnante di latino uno studente direi di latino però proprio per questo mi occupo di un tratto
00:41:27che è simile e molto affine a quello della signorilità che è stata più volte ripetutamente
00:41:33prima sottolineato che era caratteristica principale di gerardo bianco quella signorilità
00:41:40che gli antichi potevano forse chiamare umanitas oppure virtus viriboni una umanitas che è
00:41:47contemporaneamente cultura letteraria cultura filosofica cultura storica ma è anche filantropia
00:41:54e anche caritas generis umani e gerardo bianco in questo volume nei suoi interventi continuamente
00:42:01ci presenta l'uno e l'altro aspetto uniti insieme e indissolubili come quando per esempio affronta
00:42:09il problema della globalizzazione dell'arrivo di tante culture diverse e sente che questi scambi
00:42:15di tra popoli ci ricordano l'unità del genere umano un'unità del genere umano che noi non
00:42:22possiamo dimenticare non possiamo dimenticare come non possiamo dimenticare che il passato
00:42:27il presente il futuro sono strettamente collegati è una una figura che compare continuamente nei
00:42:34suoi discorsi quella dell'albero e delle radici ma non nella maniera banale con cui si dice
00:42:40normalmente perché lui sa con zilinski che le radici affondate nella terra non servono all'albero
00:42:47per crescere all'indietro all'interno della profondità del suolo ma servono proprio per
00:42:54poter svettare con i rami quanto più alto verso il cielo ed abbeverarsi del sole e della luce ed è
00:43:00questo albero queste radici che danno stabilità al futuro ancorandosi ad un passato che non è
00:43:07norma ma è germe per quello che dovremmo costruire nel futuro non è cenere avrebbe detto Mahler ma è
00:43:14fuoco non è adorazione delle ceneri ma è fuoco non sono sono gli eroi plutarchei dice in un in
00:43:22uno dei suoi interventi che hanno mosso anche hanno acceso gli animi dei forti con le loro urne
00:43:30con il loro ricordo di recupero della tradizione latina in generale ma la tradizione culturale
00:43:37dell'occidente che si intreccia con le altre tradizioni culturali è un impegno per il futuro
00:43:43nel senso che è una rivoluzione in senso etimologico la rivoluzione è il girarsi completamente per
00:43:50ritornare al punto di partenza e poter riprendere quei principi che sono stati obliterati e
00:43:55cancellati e che devono essere rinfocolati perché il futuro possa avere veramente una
00:44:02speranza ed è così che lui insiste anche quando si si riferisce a turbamenti che avvengono nella
00:44:10società ma anche quando si riferisce alla scuola alle tendenze irrazionalistiche della nostra
00:44:18società tendenze da cui nessuno è alieno, nessuno è immune e contro le quali l'unico
00:44:25antidoto è proprio la ragione, quell'uomo che è animal razionale ma contemporaneamente animal
00:44:31sociale perché la ragione lui lo sa è logos in un punto citando Latouche dice logos e
00:44:37phronesis contemporaneamente ma è quel logos che non è soltanto il logos interno, il logos
00:44:43endiato, è anche il logos proforeticos, il logos che si comunica agli altri e che quindi rende
00:44:50l'animal razionale anche animal sociale e permette attraverso la serietà dell'impostazione della
00:44:57formazione dei giovani di creare una società migliore non benché sia ben conscio della
00:45:03necessità di preparare i giovani alla vita e alle professioni e al lavoro ma lui non schiavizza la
00:45:10scuola al lavoro, la scuola per lui è scolè cioè formazione dell'uomo e del cittadino come dice la
00:45:17costituzione e come dicono tutte le indicazioni dei nostri ministeri fino a quando il mondo non
00:45:23è impazzito completamente e vuol trasformare la scolè in ascolia cioè appunto l'ozium di
00:45:30preparazione dell'animo per la vita e per diventare consapevole cittadino in una bottega dove preparare
00:45:39gli schiavi del futuro. Bene ecco lui è molto cosciente che invece questa formazione dell'uomo
00:45:46e del cittadino questa formazione alla razionalità e alla socialità è l'unico baluardo contro la
00:45:53criminalità, il meridione d'Italia così a cuore a lui tanto da averlo seguito per tutta la vita
00:46:00come è stato detto fino agli ultimi giorni nell'animi in questo grandiosa e straordinaria
00:46:05associazione dell'animi la lotta alla criminalità, la lotta al malcostume, la lotta alla degenerazione
00:46:10morale si fa soltanto attraverso la formazione e non deve consentire nei giovani abbandonati a se
00:46:18stessi un distacco della vita che fluisce come un fiume in piena dall'intelletto. Mi fermo qui ci
00:46:25sarebbe molto altro da dire ma vorrei solo raccontare un episodio personale per non stancarvi
00:46:32troppo con una specie di predica ma un episodio personale c'è un punto in questo libro in cui
00:46:38al pagina 364 quando prende congedo dal Parlamento Gerardo Bianco dice si dovrebbe sempre rispettare
00:46:48la parola. Bene io ho due episodi da raccontarvi uno è che nel 2007 è organizzato un grandissimo
00:46:54convegno internazionale Gerardo Bianco si era adoperato presso alcune fondazioni perché
00:47:00arrivassero dei fondi a questo convegno io avevo un po' contato su questi fondi ma purtroppo lo
00:47:06tradirono coloro che avevano dato la promessa perché non rispettarono la parola. Io apri allora
00:47:11un giorno il conto della nostra istituzione e trovai un versamento assolutamente identico a
00:47:18quello che avremmo dovuto ricevere dalle fondazioni dal conto personale di Gerardo Bianco. Un'ultima
00:47:25cosa organizziamo proprio negli ultimi ultimissimi tempi in cui Gerardo Bianco è stato con noi
00:47:33organizziamo un altro convegno perché era stato donato alla nostra associazione alla nostra
00:47:38fondazione la biblioteca di Elemir Zolla e lui aveva promesso che sarebbe venuto ma morì
00:47:47Ciriaco de Mita e quindi lui mi telefonò disse io purtroppo non posso venire lei capirà io devo
00:47:51andare per forza al funerale di Ciriaco de Mita non posso non posso venire e mi disse ma non si
00:47:56preoccupi lo capiamo benissimo. Il convegno durava tre giorni il secondo giorno lo vedi arrivare sul
00:48:02viale della nostra villa e gli disse professore ma come mai lei ieri sera stava ad Avellino disse
00:48:07sì ma io ho dato la mia promessa dovevo stare qua questa cosa mi commuove in un momento in cui
00:48:14non c'è chi mantiene la promessa a questo momento. Grazie, grazie a voi.
00:48:19Caro professore grazie per questo intervento appassionato occultissimo e anche fatto di
00:48:35riferimenti personali. Io presidente Amato affido lei naturalmente la chiusura di questo
00:48:41giro di interventi siamo più o meno nei tempi mancano dieci minuti all'orario che c'era stato
00:48:48dato qualche minuto in più al presidente Amato naturalmente sarà concesso. Allora grazie.
00:48:55Non ho bisogno di minuti in più sono state dette tante cose importanti non è stato detto che la
00:49:09simpatia che destava portava a chiamarlo correntemente Jerry White che è una cosa che
00:49:19conta in realtà perché è espressione proprio anche da parte del mondo suo del mondo giornalistico
00:49:27dove nacque. Era il politico che veniva chiamato Jerry White in realtà ed era diventato ricorrente
00:49:41chiamarlo così. Io ho vissuto con lui un'esperienza che dal punto di vista del rapporto che avemmo non
00:49:51è molto nota ed è quando lui era capogruppo tra il 92 e il 93 e avevamo insieme il problema di
00:50:02avere il Parlamento su misure non facili da digerire. Noi venivamo entrambi da partiti
00:50:12che ci avevano abituato a fare in modo che quando arrivava il momento del consenso in Parlamento i
00:50:24partiti avevano preparato questo consenso nel Paese. Partiti come usava una volta che
00:50:33disponevano di una rete territoriale e di rapporti diretti ciascuno con segmenti propri
00:50:43della popolazione che veniva fatta come dice la Costituzione della Repubblica partecipare
00:50:52alla determinazione delle politiche nazionali discutendone prima ancora che le misure venissero
00:51:00adottate mettendo i parlamentari in condizioni non di esprimere un'opinione quale che fosse ma di
00:51:10riflettere anche l'opinione preparata dei loro elettori. Non avevamo più questo e ci domandavamo
00:51:19com'era possibile al di là dell'uso degli strumenti disciplinari in aula ad avere il consenso ma l'uso
00:51:29degli strumenti disciplinari io mi ricordo ancora quando ebbe un voto inatteso da parte di un gruppo
00:51:40parlamentare mi lamentai con alcuni appartenenti a quel gruppo che mi chiesero ma tu con chi avevi
00:51:49parlato col capogruppo un'alzata di spalle non era evidentemente adeguato parlare col
00:51:59capogruppo per in qualche modo orientare il comportamento dei gruppi. Gerardo condivise
00:52:08la scelta che feci io e che fu quella di una costante consultazione delle parti sociali e
00:52:18quindi dei sindacati, dei lavoratori e quindi di confindustria e quindi di confartigianato.
00:52:26Loro i terminali nella società continuavano ad averli non necessariamente accettavano tutto ma
00:52:34erano in condizioni di orientare quelle parti di opinione che facevano capo a loro in determinate
00:52:44direzioni e io ogni volta portavo a Gerardo che era il mio principale interlocutore in
00:52:54Parlamento il risultato di queste consultazioni che lo aiutava a dare un senso ai voti e la
00:53:03collaborazione che ebbe da lui e quindi da quella maggioranza fu veramente straordinaria in mesi
00:53:13particolarmente difficili. I risultati erano risultati che riflettevano scelte che venivano
00:53:21a volte dal sindacato. Per dirne una io avevo oltre che problemi di assetto problemi di vita
00:53:29quotidiana, la cassa che se esagera in determinate giornate a portarti fuori soldi ti mette in
00:53:37difficoltà e quindi come regolare i flussi di cassa. Le pensioni avevano tra le tante follie
00:53:46del tempo anche quella che ciascuno andava in pensione il giorno in cui decideva di farlo.
00:53:52Quel governo introdusse le finestre che poi sono sempre rimaste, ci sono delle finestre nel corso
00:54:02dell'anno che si aprono e allora si esce altrimenti non si può. Era un'idea di Sergio D'Antoni,
00:54:11non era nata all'interno del governo, in realtà era un uomo di grande intelligenza come è sempre
00:54:19stato Sergio che in questo rapporto, ma questo è soltanto per indicarne una. Gerardo contemporaneamente
00:54:35scriveva cose che qui sono testimoniate volte a tentare l'impossibile consapevole dello sfacelo
00:54:47dei partiti tradizionali un tentativo di ricostruire tutti insieme e c'è stato molto in quella fase da
00:55:00parte sua ma non fu possibile e qui davvero la responsabilità fu grande in coloro che vissero
00:55:12quella vicenda giudiziaria come un'occasione per sbarazzarsi di altri e quindi anziché riaffermare
00:55:25di affermare una dignità che la politica aveva nonostante tutto questo e che doveva saper ritrovare
00:55:33che era quello che Gerardo si sforzava di far emergere, cavalcare la vicenda giudiziaria per
00:55:43vederne uccisi degli interlocutori politici fu una scelta che prevalse in effetti e quindi
00:55:52e quindi qui ho riletto tante cose che lui diceva così che riflettevano un'utopia che non si
00:56:03realizzò e che riflettevano la sua convinzione proprio ideale e la sua propensione mai abbandonata
00:56:16a trovare negli altri degli interlocutori. Guardate questa è una cosa di un'importanza
00:56:23assolutamente cruciale se leggete la parte politica più direttamente politica lui accetta
00:56:33la scelta di Mino Martinazzoli di abbandonare la democrazia cristiana e di dar vita al Partito
00:56:41Popolare italiano va bene lo vorrebbe sempre con una sua identità non affogata in altre nei
00:56:53confronti della Margherita nei confronti poi del PD lui è sempre uno che vorrebbe che quella
00:57:03identità ma non è mai integralista non è mai rivolto a dire perché così noi imporremo comunque
00:57:16la nostra posizione lui qui permettete a me di dirlo è un cattolico vero che riconosce come
00:57:30prevalente non l'hybris di se stesso ma l'altro perché fa parte del suo credo essenziale il
00:57:41riconoscimento dell'altro e tante volte io nel rapporto con lui ho vissuto il senso corretto
00:57:50di questo riconoscimento che sta in una famosa formula che l'importante è capirlo l'altro non
00:58:00necessariamente condividerlo ma capirlo perché se mi preoccupo e mi sforzo di capirlo è anche
00:58:09possibile che alla fine si arrivi a soluzioni condivise ho smesso da tempo di occuparmi di
00:58:19politica ma mi sembra di capire che nel Partito Democratico questo punto di Gerardo è ancora lì
00:58:30in attesa di una risposta che è soddisfacente che non è riuscito ad avere e quindi evidentemente
00:58:38il riconoscimento dell'altro non è così diffuso e circolare come sarebbe bene che fosse ecco mi
00:58:50fermo qua perché credo che queste siano doti che non dovrebbero appartenere alla storia dovrebbero
00:58:59esistere ancora oggi devo dire la verità in quel libretto che abbiamo scritto con Vincenzo Paglia
00:59:05sul sogno di Cusano il sogno di Cusano in realtà era proprio questo e il nostro appello a chi
00:59:14appartiene a una religione vive una religione di portarne i valori in una politica oggi così povera
00:59:24di valori e di implicazioni che ne derivano conta molto su questo e conta sulla speciale
00:59:33responsabilità che in relazione a ciò hanno i cattolici in un paese come l'Italia cattolici
00:59:41come lui certo difficili da trovare con la cultura che aveva insomma io così erede della tradizione
00:59:51Treccani ricordo che in anni pieni di difficoltà politiche lui si occupava dell'enciclopedia
01:00:00oraziana della Treccani in effetti che uscì proprio negli anni 90 ed era qualità rara un
01:00:11vero galantuomo un vero galantuomo che sentiva tanti doveri morali come quello di essere a quel
01:00:21convegno il secondo giorno pur essendo stato ad Averdino il giorno prima ed era simpatico a tutti
01:00:29Jerry White una grande figura. Ringrazio davvero tutti i relatori credo che lo possiamo fare
01:00:43insieme e mi piace dire una frase che non era di Gerardo Bianco perché non l'avrebbe mai detta
01:00:47ma per lui l'istruzione era il passaporto della libertà ed ha costruito la sua esistenza
01:00:53difendendo il diritto che vediamo come di questi tempi oltreoceano viene invece calpestato allora
01:01:00io direi chiudendo e grazie veramente perché è stato un autentico piacere che dite vogliamo
01:01:07fare un applauso a Gerardo Bianco?

Consigliato