• l’altro ieri
Trascrizione
00:00Oggi torniamo a parlare di spazio e di space economy e lo faremo raccontando come anche
00:13lassù il genio italiano c'è e ci sarà il made in Italy, non solo perché abbiamo grandi
00:19player come Thales, Alenia Space o Telespazio e perché le nostre università stanno letteralmente
00:25addestrando i pionieri del futuro ma anche per la presenza di start up che stanno costruendo
00:31innovazione e tecnologia e di altre aziende che da start up sono diventate realtà riconosciute
00:37in tutto il mondo. Il 16 dicembre si è celebrata la giornata nazionale dello spazio, noi oggi
00:43qui la festeggeremo con una puntata speciale raccontando una delle più belle case history
00:48italiane degli ultimi anni, l'ascesa da Fino Mornasco alle stelle di The Orbit, lo faremo
00:54parlando proprio con chi ha contribuito a scrivere questa storia, ma prima entriamo
01:00in dettaglio. Benvenuti a Border, innovazione, tecnologia, futuro, un viaggio di pochi minuti
01:06che ci porterà lontano, molto lontano. Da Fino Mornasco nella provincia di Como allo
01:13spazio, solo per pensarci serve un pizzico di quella follia che ha fatto la fortuna dei
01:18geni della Silicon Valley ma che da noi è spesso vista come un difetto. Steve Jobs invitava
01:24a essere foolish e nel 2011 Luca Rossettini e Renato Panesi hanno fondato The Orbit,
01:30scommettendo proprio su una visione, quella della New Space Economy, puntando sulla miniaturizzazione
01:35delle tecnologie e sull'impennata del numero di lanci annuali, favorita poi dalla riutilizzabilità
01:41dei veicoli spaziali imposta al mondo dalla SpaceX di Elon Musk. Fra le tante intuizioni
01:47The Orbit è stata anche una delle prime aziende a dedicarsi alla logistica spaziale, dalla
01:51pulizia dei detriti e dall'in-orbit servicing fino alla movimentazione e al posizionamento
01:57dei satelliti nei relativi slot orbitali. Scommessa vinta, oggi The Orbit è una bella
02:02storia di innovazione italiana, con ricavi in continua ascesa e una immagine nel mondo
02:07sempre più forte.
02:21Bentornati, puntata speciale di Border, oggi parleremo di spazio e lo faremo con un ospite
02:30solo, contrariamente alle nostre abitudini. Perché? Perché stiamo raccontando davvero
02:36una delle più belle case history italiane dello spazio. Lo facciamo con il direttore
02:40commerciale co-fondatore di The Orbit, Renato Panesi. Renato, benvenuto a Border.
02:46Grazie, grazie Emilio, piacere.
02:48Rimaniamo sulla fondazione. Quando avete fondato The Orbit è stata un po' una scintilla
02:55di follia in un paese come l'Italia, laddove l'iniziativa, l'imprenditoria nuova può
03:01essere anche un'avventura difficoltosa?
03:03Sicuramente c'è stata tanta audacia, un po' di spregiudicatezza e direi sì, perché
03:13no, anche un po' di follia, perché comunque se vuoi cambiare il mondo un pochino di follia
03:18ci vuole. La follia non è stata tanto il creare l'azienda in Italia, la follia è stata,
03:27parliamo del 2011, voler creare una start up Aerospace in un settore che all'epoca
03:35era dominato dalle grandi multinazionali, Boeing, Lockheed Martin, Airbus, Thales, Salenia
03:43e anche nell'immaginario collettivo lo spazio era, ed è ancora oggi purtroppo, qualcosa
03:51che avesse a che fare con i governi, con le agenzie spaziali, con le organizzazioni internazionali,
03:57quindi che ci fa una start up in questo ambiente, in questo ecosistema? La parte più dura è
04:04stata proprio riuscire a far capire che si poteva fare, che ci si poteva arrivare.
04:12In quanto alla scelta dell'Italia invece devo dire che fu una scelta azzeccata, lo
04:18sapevamo, ci abbiamo scommesso e dovessimo ripartire oggi da zero rifaremmo la stessa
04:24scelta, perché comunque l'Italia è un paese d'eccellenza quando si parla di spazio,
04:32c'è tanta tradizione accademica, c'è tutta la filiera industriale, in Europa ci sono
04:39soltanto due paesi Italia e Francia che hanno a disposizione tutta la filiera per poter
04:43costruire, lanciare, operare satelliti in completa autonomia e quindi c'erano e ci
04:51sono tutti gli ingredienti per far partire una start up nel settore aerospace. Poi si
04:59parla di start up, di innovazione, il paese sta recuperando terreno, ma all'epoca era
05:04un po' più indietro, anni luce dietro alla Silicon Valley, ma anche un po' indietro
05:08dagli altri paesi europei, piano piano il terreno lo stiamo recuperando, quindi devo
05:13dire che a oggi sono contento. Giustamente sei contento perché quando si parla di Diorbit
05:19si parla di investimenti anche molto importanti, si parla di una storia di lanci con ritmi
05:25davvero altissimi, io però so che se non altro all'inizio c'era un po' di scetticismo
05:31attorno alla vostra storia, raccontacela un po' tu. Come dicevo prima, nell'immaginario
05:39collettivo, questo presso anche gli investitori, lo spazio era qualcosa su cui non si potesse
05:46costruire una start up, non si parlava di space economy, se ne parla oggi la nostra
05:51intuizione fu proprio quella di capire che qualcosa stava cambiando e si andava verso
05:58una democratizzazione dell'accesso allo spazio, l'abbattimento dei costi di lancio,
06:05una forte riduzione anche nei costi di costruzione dei satelliti, anche grazie alla miniaturizzazione
06:11dei componenti, avrebbe portato e di fatto lo ha fatto, a rendere lo spazio accessibile
06:19anche a realtà esistenti in paesi che fino a quel momento non avevano avuto nessuna velleità
06:24di andare nello spazio. I nostri clienti oggi ce lo confermano, ovviamente i grandi mercati
06:30sono Europa e Stati Uniti per noi, ma abbiamo clienti in Cile, in Tailandia, nelle Filippine,
06:37in piccoli paesi, adesso lo spazio è veramente accessibile a tutti. Questa fu la nostra intuizione,
06:44farla passare all'epoca era molto difficile, per questo c'è stato scetticismo, è un
06:50settore che comunque, ho parlato di riduzione dei costi, ma è comunque capital intensive,
06:56c'erano tempi di ritorno sull'investimento molto lunghi e quindi all'epoca il trend
07:02del venture capital erano l'IT, le cleantech, il biotech, nessuno guardava l'aerospace,
07:11oggi è tutto cambiato, esistono fondi di investimento anche in Italia, dedicati proprio
07:16al segmento spazio, quindi questa è stata una prima difficoltà con gli investitori,
07:22con i potenziali clienti lo scetticismo era dovuto al fatto che questi signori si sentivano
07:27proporre da due, 35 anni senza una lira, delle proposte avveniristiche per mettere
07:34mano e migliorare le prestazioni dei loro satelliti da 200 milioni, quindi uno scetticismo
07:40all'inizio direi anche giustificato, quello che fondamentalmente ci chiedevano era dimostrateci
07:48e dimostrateci nel settore spazio vuole dire lanciate qualcosa in orbita e fateci vedere
07:52che funziona, dimostratevi che siete in grado, se siamo qui vuole dire che ce l'abbiamo fatta.
07:59Ce l'avete fatta decisamente e tra le tante cose di cui siete stati pionieri c'è la logistica
08:06spaziale, siete stati davvero tra i primi a parlarne, la domanda è questa, anzi le domande
08:12sono due, perché è così importante e perché oggi ne parlano tutti? Logistica per noi significa
08:19prendersi cura dell'asset del cliente in orbita, quindi il satellite durante tutto
08:25il suo ciclo vita, dal lancio, noi lanciamo satelliti per conto dei nostri clienti, il
08:34posizionamento corretto nell'orbita di rilevanza commerciale, quindi l'ultimo miglio da percorrere
08:41da quando si viene rilasciati dal lanciatore, dal razzo all'orbita target. Poi c'è la
08:47fase due, la vita operativa, i satelliti hanno bisogno del tagliando e quindi noi facciamo
08:54servizi di manutenzione in orbita, alla fine quando non c'è più niente da fare li rimuoviamo
09:01e li riportiamo a terra in modo sicuro e controllato, questa per noi è la logistica. Perché serve?
09:08Perché tutte le infrastrutture per poter funzionare devono essere mantenute e l'infrastruttura
09:16spaziale, cioè l'insieme delle tante costellazioni che orbitano la terra, di geolocalizzazione,
09:26di osservazione della terra, di servizi di telecomunicazione, di connettività e quant'altro,
09:32stanno aumentando in numero dei costellazioni e in numero di satelliti per costellazione,
09:39in modo praticamente esponenziale, quindi più grande è l'infrastruttura, più servono
09:45servizi di logistica efficienti ed efficaci. Siamo stati pionieri in questo, oggi ovviamente
09:53abbiamo dei competitor, abbiamo della concorrenza, ma ho l'orgoglio di dire che siamo ancora
10:01davanti a tutti. Ecco, tra le cose che hai appena raccontato
10:05è possibile in qualche modo percepire anche le ragioni per cui oggi sempre di più si
10:11parla di Space Economy e New Space Economy, la domanda è questa, che tipo di industria
10:17stiamo creando e quale sarà il suo impatto sugli altri settori industriari o gli altri
10:23ambiti anche di attività umana per esempio? In pochissime parole Space Economy propriamente
10:30detta è divisa in due settori, il cosiddetto downstream, cioè l'erogazione di dati provenienti
10:36da satelliti a terra, ripeto, dati di osservazione della terra, servizi di connettività, controllo
10:43traffico aereo marittimo e quant'altro, questo è il segmento downstream, per poter
10:48fornire questi dati gli operatori satellitari hanno bisogno invece di un comparto abilitante
10:54che è il settore upstream che è quello che si occupa di costruire questi satelliti, lanciarli
10:59in orbita, farli comunicare con terra, il settore upstream è quello in cui lavoriamo
11:03noi, questa è la Space Economy che di per sé è attesa a crescere esponenzialmente,
11:11perché crescerà esponenzialmente il numero di satelliti da lanciare, perché aumenta
11:15il numero di servizi che questi satelliti possono erogare e quant'altro, ma siamo soltanto
11:20all'inizio della nuova corsa allo spazio che è un po' l'obiettivo della New Space
11:27Economy, lo spazio stesso diventerà un nuovo marketplace, perché al di là dei servizi
11:33che si possono erogare verso terra, si potranno erogare servizi nello spazio, faccio un esempio
11:41la Luna, la Luna è un importante sorgente di materie prime, queste materie prime andranno
11:48estratte, mentre parliamo ci sono aziende che fanno questo, si stanno occupando di
11:53asteroid mining e moon mining, se io voglio andare ad estrarre minerali sulla Luna, devo
12:00fornire l'ecosistema Luna di un'infrastruttura appropriata, quindi una costellazione GPS
12:06lunare, una costellazione di connettività lunare per l'Internet of Things e quant'altro,
12:12dopo domani Marte, poi c'è tutto il comparto del turismo spaziale, collaterale, separato,
12:19ma è anch'esso un pezzo di Space Economy. La quantità di servizi che oggi si erogano
12:26via terra, saranno erogabili domani dallo spazio a costi più contenuti e con più alta
12:33affidabilità, si sta arrivando, faccio un esempio, verso un punto in cui fornire connettività
12:42Internet via satellite sarà meno costoso, quindi meno costoso anche per l'utente finale,
12:48che stendere chilometri di fibra sotto gli oceani. Non è un caso che l'Europa abbia
12:55approvato il progetto Airy Square che è esattamente quel tipo di costellazione per la fornitura
13:00di Internet. Renato, poco fa hai menzionato la Luna e certamente Marte, la suggestione
13:08marziale di una Mars Economy è molto cara a Elon Musk, uno dei grandi protagonisti di
13:13questa nuova epoca spaziale. A voi chiedo che cosa ne pensate, è una suggestione però
13:20un tendere verso un obiettivo così difficile, porta sicuramente delle innovazioni e degli
13:25impatti immediati o a breve termine e quando secondo voi ci arriveremo e secondo voi esisterà
13:32un'economia marziana, stiamo ipotizzando come potrebbe essere un'economia marziana?
13:39Io sono convinto che da un punto di vista tecnologico noi potremo andare su Marte domattina, avremmo
13:47potuto farlo già anni fa, la corsa allo spazio si è rallentata con la fine della guerra
13:54fredda, ma se no ci saremmo già arrivati prima. Ovviamente c'è l'innata volontà umana
14:00di esplorare, di conoscere, di capire. Le tecnologie che vengono sviluppate per andare
14:07su Marte hanno ricadute in tanti altri settori, magari ancora non lo sappiamo, avranno ricadute
14:13nel nostro quotidiano, nel famoso trasferimento di tecnologia. Ci sarà sicuramente un'economia
14:21marziana, non la vedo vicinissima perché c'è da tenere conto anche di aspetti di
14:27tipo umano e sociale. Un viaggio su Marte dura sei mesi, quindi sono sei mesi per andare,
14:33sei mesi per tornare e una volta che fai una missione del genere presumo almeno sei
14:38mesi in loco, quindi stiamo parlando di un anno e mezzo in cui un equipaggio sarà chiuso
14:42in una scatoletta di metallo, sempre solo fra di loro, i messaggi verso terra impiegano
14:5040 minuti ad arrivare e altri 40 minuti per avere la risposta, così per un anno e mezzo.
14:54Anche da un punto di vista psicologico non è facilissimo, sicuramente degli equipaggi
15:00addestrati potranno farlo, per arrivare a un utilizzo di massa ci vorrà un po' di
15:05tempo, ma senza andare a disturbare Marte ci saranno tantissime cose avveniristiche che
15:09avverranno invece nei prossimi cinque anni. Si pensi all'in-orbit manufacturing, noi
15:14adesso facciamo servicing, cioè con i nostri moduli andiamo ad agganciare satelliti di
15:18terzi per estendergli la vita o fare quant'altro. Questo ovviamente è il primo passo verso
15:24il riciclare il materiale che è già in orbita e il costruire satelliti in orbita.
15:31Sembra fantascienza, ma la rapidità con cui sta evolvendo la tecnologia lo renderà realtà
15:37nel giro di pochissimi anni. Io ringrazio il direttore commerciale e cofondatore
15:42di Diorbit, Renato Panesi, grazie Renato di essere stato qui a bordo e lo ringrazio anche,
15:49se non soprattutto, perché l'avete sentito, sebbene noi possiamo pensare che lo spazio
15:54sia una dimensione avulsa, parliamo di Marte, della Luna, arrivare a vincere quelle sfide,
16:00a raggiungere quelle tappe, porta benefici a breve termine, se non domani, qui sulla
16:05Terra. Parliamo di presente sempre e solo, costruendo il nostro futuro, che è quando
16:11noi ci rivedremo. Fino ad allora e oggi è particolarmente opportuno per Aspera. Ad astra.