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I ricordi e le testimonianze della guerra nel Lazio del sud. Scopriremo luoghi, sacrari, testimoni, documenti della seconda guerra mondiale nei territori pontini e ciociari che sono stati protagonisti degli avvenimenti bellici.

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Trascrizione
00:00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:00:30Ci troviamo nel cuore dell'Agro Pontino, in quella che un tempo si chiamava Littoria.
00:00:38Iniziamo il nostro viaggio partendo proprio da un museo che si trova a metà tra Pontina
00:00:44e Latina.
00:00:45E' stata l'unica provincia italiana che ha visto la presenza contemporanea di due fronti.
00:00:51Questa città è orfana del proprio passato.
00:00:54E non ti dici che cosa ho potuto vedere, che cosa ho potuto vedere.
00:00:58Questo è stato uno dei sbarchi più crorenti della seconda cura mondiale, ma siete parlato
00:01:03poco.
00:01:04La cosa più brutta è stata quando siamo ritornati, mezza a tutta sta roba qua.
00:01:08E' una guerra terribile che viene dal cielo, spesso anonima, di eroico non c'è nulla.
00:01:143095 sono invece commemorati sul muro dei dispersi.
00:01:17Deve ordinare ai vigi di fuoco di imbragare le armi e difendere le donne dai soldati morti.
00:01:28Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:01:58Benvenuti, benvenuti su Polis, il racconto dei territori.
00:02:11Oggi tornano i documentari della serie I custodi del tempo, i documentari di Flavio Cammerano
00:02:21che raccontano tante storie, spesso storie poco conosciute, che riguardano l'area Pontina
00:02:28e il sud del Lazio.
00:02:30Oggi andiamo nei terribili anni della guerra, la guerra all'ittorio, infatti il titolo del
00:02:37documentario odierno, ma non soltanto dell'ex littoria attuale latina, parleremo ma anche
00:02:44di ansia, della ciociaria in cui ci sono state le terribili marocchinate, di cui ha
00:02:53raccontato la storia anche Vittorio Lessica, parleremo di tantissime cose e lo faremo insieme
00:03:01all'autore del documentario, Flavio Cammerano, a cui do il benvenuto, ciao Flavio.
00:03:08Buonasera a tutti, grazie, grazie.
00:03:12Dicevo che è un racconto che porta alla luce, attraverso le tue immagini, le tante storie
00:03:22spesso drammatiche che hanno riguardato la pianura Pontina e il sud del Lazio durante
00:03:29l'ultima guerra mondiale, in cui come abbiamo sentito nel trailer introduttivo, praticamente
00:03:36gli abitanti si sono trovati stretti fra due fronti, quello della famosa linea Gustav,
00:03:42ma anche poi Anzio dopo lo sbarco degli alleati.
00:03:45Sì esatto, l'obiettivo che mi sono prefissato in tutti i capitoli dei documentari già realizzati
00:03:54è quello di raccontare il territorio attraverso la storia e storie anche e spesso farlo vedere
00:04:01da prospettive diverse. Molte volte storie che difficilmente si trovano sui libri di
00:04:09storia, quindi far vedere dei piccoli anche particolari o oggetti custoditi da questi
00:04:17custodi della memoria storica, quelli che chiamo io i personaggi intervistati, che a
00:04:23volte custodiscono dei ricordi, dei particolari o degli oggetti che comunque sono andati a
00:04:31ripersi con il tempo. In questo particolare documentario vedremo raccontate alcune storie
00:04:41in linea generale, sicuramente verranno raccontati fatti storici realmente accaduti nel senso
00:04:48storico, vero e proprio. E poi alcuni passaggi un po' più particolari, dei dettagli che
00:04:56magari tanti abitanti stessi del luogo addirittura non conoscono.
00:05:01E infatti Flavio questa è una delle particolarità dei tuoi documentari, che spesso racconti
00:05:06storie che chi abita in quei luoghi spesso non conosce, ma andremo subito a vedere la
00:05:13prima parte del documentario La guerra all'istoria.
00:05:26La guerra all'istoria
00:05:31Eccoci arrivati alla Dina. Sì, ma oggi faremo un salto indietro nel tempo, insieme ai nostri
00:05:38custodi della memoria. Quando la provincia dell'Ittoria, nata da qualsiasi anni, si ritrovò
00:05:46al centro di due fronti principali durante la seconda guerra mondiale. Ci vediamo qui
00:05:56tra un'ora. Ok.
00:06:15La guerra all'istoria
00:06:45La guerra all'istoria
00:07:15La guerra all'istoria
00:07:45Cara mamma, come vedi dall'indirizzo, siamo finalmente giunti nell'agroredento. Il viaggio
00:08:05è stato un po' lungo. Siamo passati da Firenze, Siena, Orvieto, Diterbo, Tenerife,
00:08:15Roma e ora sono in linea in un posto chiamato Borgo Isonzo, vicino all'Ittoria. Gli americani
00:08:24hanno ogni ben di Dio, ma il morale è alto. Per ora invio a tutti a casa un bacio e a
00:08:32te un abbraccio, tuo figlio Alberto.
00:08:45Ci troviamo nel cuore dell'agropontino, in quella che un tempo si chiamava Littoria,
00:09:01una città che seppur vissuta per soli 12 anni, ha segnato le tradizioni degli abitanti.
00:09:06Infatti sotto il territorio troviamo musei sulla bonifica e sulla seconda guerra mondiale.
00:09:11Iniziamo il nostro viaggio partendo proprio da un museo che si trova a metà tra Pontina
00:09:16e Latina, il Museo di Piana delle Urmi. Si tratta di un parco dedicato alla sua italiana
00:09:21del Novecento, composto da 15 padiglioni scenografici e installazioni ambientali, che raccontano
00:09:26un viaggio di circa 50 anni. Questo complesso museale di oltre 50 mila metri quadrati è
00:09:31suddiviso per tematiche, come le tradizioni e la cultura dell'Italia.
00:09:36Impostazione scenografica del museo, l'imponenza delle collezioni, rendono la visita a Piana
00:09:40delle Urmi un'esperienza molto suggestiva.
00:10:06Parlando della guerra all'Ittoria, ci interessano particolarmente lo sbarco di Anzio, nome in
00:10:11codice Operazione Shingol, durante il quale gli alleati sbarcarono per aggirare le difese
00:10:16tedesche.
00:10:26Un altro fronte di particolare importanza è quello della Battaglia di Cassino, una
00:10:30dei più importanti in tutta Italia e dell'intera guerra. Questi furono i due fronti principali
00:10:34che misurò al centro la città di Vittoria circa 80 anni fa.
00:11:00Stefano, meglio prestare un chirurgo e anche un appassionato di storia, gli ha scritto
00:11:20anche un libro, 1944, la decima massa all'Ittoria.
00:11:25Ci sono molti aspetti che molti non conoscono, partirei da un dato fondamentale, cioè la
00:11:31provincia di Vittoria è stata l'unica provincia italiana, di tutta Italia, che ha visto la
00:11:38presenza contemporanea di due fronti, infatti all'iniziale fronte della linea Gustav, che
00:11:45era nella parte meridionale della provincia di Vittoria, con lo sbarco del 22 gennaio
00:11:511944 a Nettunia, perché questo era il nome della città al momento dello sbarco, si trovava
00:12:00a avere un secondo fronte. Nella provincia di Vittoria si affrontarono eserciti di un
00:12:07sacco di nazionalità e ci furono scontri pugliosi e la guerra rimase per mesi e mesi
00:12:17su fronte di Vittoria. Tra i reparti meno conosciuti ci sono quelli italiani, perché
00:12:24per molti anni vennero sottaciuti, il più famoso di tutti è il battaglione di infanteria
00:12:33di marina Barbarigo. Il battaglione di infanteria di marina Barbarigo era formato da 1200 ragazzi,
00:12:43ragazzi nel senso vero della parola, perché erano tutti dai 16 ai 18 anni, gli ufficiali
00:12:49un po' più grandi sui 20 anni ed erano tutti, sottolineo, tutti volontari.
00:12:55E torneremo a parlare delle storie della guerra nella provincia di Latina fra pochissimo,
00:13:02pochi istanti pubblicità e poi torniamo qui su Polis.
00:13:14Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, oggi stiamo parlando dei racconti di guerra
00:13:23in provincia di Latina, nella pianura Pontina, lo stiamo facendo grazie al terzo dei documentari
00:13:30della serie i custodi del tempo di Flavio Cammerano che è ospite qui con noi. Flavio
00:13:37come dicevi giustamente nel tuo documentario oltre a raccontare la grande storia si cerca
00:13:44di raccontare anche dei piccoli episodi che riguardano gli eventi narrati, in questo caso
00:13:51per esempio il battaglione italiano presente durante lo sbarco di Anzio e gli sconti al
00:14:00cassino, di cui veramente non c'è una grande memoria e invece abbiamo sentito uno dei
00:14:07testimoni che tu hai intervistato, Flavio.
00:14:13Sì Stefano, un caro amico che praticamente si è prestato anche come al solito la scorsa
00:14:19volta, collezionista, ci ha dato la possibilità di girare quelle piccole scene che vedremo
00:14:26forse ancora più avanti, il soldato con una divisa addosso che è originale, è una
00:14:33divisa tra l'altro che ha combattuto qui a Littoria, quella divisa di un soldato italiano
00:14:39sostanzialmente.
00:14:40Adesso allora ci ha fatto venire la curiosità e quindi andrei a vedere subito la seconda
00:14:46parte del documentario La guerra a Littoria.
00:14:51Il battaglione di infanteria di marina Barbarigo era formato da 1200 ragazzi, ragazzi nel senso
00:14:57vero della parola perché erano tutti dai 16 ai 18 anni, gli ufficiali un po' più grandi
00:15:03sui 20 anni ed erano tutti, sottolineo, tutti volontari.
00:15:07Davanti si trovarono il reparto alleato più addestrato dell'intero esercito americano e
00:15:15non solo, che era la First Special Service Force, un reparto misto, all'inizio doveva
00:15:22comprendere soldati di varie nazionalità, poi alla fine comprese soltanto gli americani
00:15:28e i canadesi, erano tutti soldati super addestrati con brevetti di paracadutista, di incursore
00:15:36etc., e quindi diciamo che c'era questa disparità gigantesca tra questi 1200 ragazzi che molti
00:15:45erano addirittura studenti e questi canadesi americani che formavano la First Special Service
00:15:53Force. La First Special Service Force come ho detto
00:15:59era un reparto molto speciale e aveva la base a Borgo Sabotino, è un reparto a cui si sono
00:16:06ispirati moltissimi film, l'ultimo quello di Quentin Tarantino dove si vede anche lo
00:16:12stemma di questo reparto che era una punta di freccia indiana, di fronte avevano i nostri
00:16:19ragazzi, molti dei quali non avevano mai sparato un colpo, non erano stati addestrati e quindi
00:16:26un confronto assolutamente improponibile. Un altro reparto che pochi conoscevano, è
00:16:35un reparto dei mezzi d'assalto, quindi un reparto navale che stava a Terracina, più
00:16:41precisamente a Porto Badino, che era stato mandato lì dopo che gli americani erano arrivati
00:16:46a Napoli per fare delle azioni navali contro le navi americane alleate nel Golfo di Napoli.
00:16:53Il comandante di questo reparto era il tenente di vascello Elio Scardamaglia che è stato
00:17:00un mio caro amico, anche paziente e questo il giorno 22 gennaio, quindi con gli americani
00:17:07e gli alleati appena sbarcati, partirono con due o tre mezzi d'assalto dei mass contro
00:17:14425 navi americane. Durante la guerra ci furono un paio di copertine della famosa Domenica
00:17:26del Corriere, dissero che anche i contadini o una parte dei contadini di Littoria spararono
00:17:32sugli americani, quindi si misero a fianco ai tedeschi. Per molti anni questo fatto fu
00:17:39interpretato come un'invenzione, non è vero, fino a quando il famosissimo scrittore
00:17:46Antonio Pennacchi nei suoi libri disse che sua madre aveva collaborato con i tedeschi
00:17:52alla servente di un pezzo antiaereo da 88. La memoria di Littoria in guerra è riportata
00:18:01nelle memorie del senatore Finestra, il quale era ufficiale all'epoca e venne mandato
00:18:07in missione a Littoria a vedere in che condizioni era, sapendo che lui era di Littoria e ci
00:18:13lascia questo affresco di una città spaventosa, di una solitudine, di uno squallore dove lui
00:18:22si aggira quasi come in un paesaggio futurista, però anche lui dice che c'erano ancora,
00:18:32gli abitanti non erano andati via tutti. Tutto questo fronte della provincia di Littoria
00:18:42resse fino a giugno 1944, quindi per parecchio tempo e venne abbandonato solo perché era
00:18:49crollato il fronte di Cassino, altrimenti probabilmente sarebbero rimasti ancora lì.
00:18:54Qui c'era stato il fronte per mesi e mesi, battaglie, cruenti, bombardamenti, lasciò
00:18:59un sacco di bombe, di residuali, quindi ci furono moltissimi morti dopo la guerra a causa
00:19:07degli esplosivi, delle bombe lasciate dalla guerra. Littoria allora aveva 15 mila abitanti,
00:19:13adesso ce ne ha quasi 10 volte di più, si è espansa in maniera incontrollata, però
00:19:18qualche cosa è rimasto, in particolare un casale a via nascosa che fungeva da infermeria
00:19:27e dove ancora non l'hanno restaurato sono rimasti tutti i buchi delle pallottole, buchi
00:19:33delle pallottole che sono rimasti anche a Littoria, all'attuale Latina, in vari punti,
00:19:39più che buchi di pallottole erano schegge, schegge di bombardamenti navali su Littoria
00:19:47e quindi sono rimasti ancora adesso, ogni tanto qualcuno lo chiudono, ma molti ne sono
00:19:51rimasti in giro per Latina e poi la scritta fatta evidentemente con un pugnale a Pontinia
00:19:58dove i Marò del Barbarigo scrissero viva il Barbarigo, viva la decima, che ancora stranamente
00:20:04è rimasta, nessuno l'ha cancellata né distrutta.
00:20:18Continuando il nostro viaggio verso Latina troviamo un edificio dalla forma insolita
00:20:23che ricorda una lettera dell'alfabeto, ovvero Palazzo M. Si tratta di uno degli edifici
00:20:28più rappresentativi del periodo fascista Latina e il progetto porta la firma dell'architetto
00:20:33Oriolo Frucciotti. L'edificio faceva parte di un progetto molto più ampio che comprendeva
00:20:38anche il Foro Mussolini, una palazza e il Palazzo M.
00:20:42L'edificio faceva parte di un progetto molto più ampio che comprendeva anche il Foro Mussolini,
00:20:46una palazza e una caserma, tuttavia però le altre strutture non videro mai la luce
00:20:50a seguito degli eventi legati alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1939 apre il primo cantiere
00:20:56ma subito vi furono problemi per la mancanza di materiali a causa della guerra, soprattutto
00:21:00del ferro che serviva per la fabbricazione delle armi, tanto che per la torre centrale
00:21:05Frucciotti fu costretto a rivedere il progetto facendolo costruire in assenza di cemento armato.
00:21:10Nel 1943 venne terminata anche la torre e venne montata sopra di essa una gigantesca
00:21:15aquila di marmo alta quasi 4 metri, opera dello scultore Francesco Saverio Palozzi,
00:21:20su disegno di Frucciotti. Il Palazzo M a questo punto è quasi terminato ma gli americani
00:21:24sono dietro l'angolo.
00:21:31Durante la guerra purtroppo fu compromessa in modo irreparabile la torre centrale.
00:21:37L'alla sinistra del Palazzo M dopo la guerra venne utilizzata per accogliere gli sfogliati,
00:21:43quasi tutti arrivanti dal sud fontino. La tina non ha molte case e le caserme sono l'unico
00:21:48rifugio per queste persone. Il Palazzo M rimarrà così per parecchi anni, con una lentissima
00:21:53ricostruzione e conversione.
00:21:56Nei suoi sotterrani ci sono ancora gli spazi utilizzati dalle famiglie di sfollati e vi
00:22:00sono anche i cunicoli che in origine collegavano il palazzo con la caserma Gill, quello dove
00:22:05ora c'è il teatro.
00:22:09Da rifugio poi diventerà scuola e finalmente inizierà a vivere mettendosi alle spalle
00:22:12la tragedia della guerra. Attualmente presso il Palazzo M si trova la sede del comando provinciale
00:22:17di Latina della Guardia di Finanza.
00:22:35Architetto, ci può illustrare l'ittoria durante la guerra e Latina nell'immediato
00:22:41dopoguerra da un punto di vista architettonico?
00:22:45Per quanto riguarda la guerra, l'ittoria subisce veramente una serie di manifestazioni
00:22:52che riducono l'edificato in una maniera quasi disastrosa. Gli edifici più importanti,
00:22:59più qualificanti del regime vengono in qualche maniera distrutti. Faccio riferimento al Palazzo
00:23:05M, facciamo riferimento all'edificio della milizia, facciamo riferimento a quella che
00:23:09è l'Opera Nazionale dopo lavoro.
00:23:14Questa città che vive dal 1932 al 1942-1944, è giovanissima, ha praticamente non soltanto
00:23:2112 anni, si trova a espiare delle colpe che probabilmente non gli appartengono. A quel
00:23:27punto che cosa succede? Succede che questa città immediatamente dopo la guerra diventa
00:23:34un cantiere che in qualche maniera deve non soltanto rimettere a posto la parte edilizia,
00:23:41ma sicuramente far rimarginare quelle ferite anche alla popolazione. Era diventata una
00:23:46città in cui era difficile vivere perché praticamente era stata sfollata e man mano
00:23:52quando nell'immediato dopo guerra verranno poi ripristinati i servizi, si trova non solamente
00:23:58con gli abitanti che erano andati via, ma con una serie di persone che vengono da tutta
00:24:03Italia che vanno ad occupare i ruderi degli edifici che erano stati abbandonati in quanto
00:24:10demoliti dalle bombe degli alleati. Poi possiamo fare un'analisi ancora più approfondita di
00:24:16quello che succede. La storia è molto semplice, perché Latina era diventata un'immagine
00:24:22spendibile, la copertina in molti riviste d'epoca si trova orfana non soltanto degli
00:24:28edifici, ma anche dei simboli, perché tutti i simboli del fascismo vengono scalpellati,
00:24:33ma vengono anche cancellate le strade, le piazze vengono rinominate e le stesse immagini che
00:24:40erano state veicolate per tanti anni, sia nelle pagine dei giornali, ma anche nelle
00:24:45cartoline per esempio, le stesse cartoline vengono ristampate, gli stessi negativi con
00:24:50la scritta Latina e quindi la stessa immagine riportata nell'attualità della Latina.
00:24:56Questa città è orfana del proprio passato, a questo punto cosa dobbiamo pensare? Che
00:25:03c'è una volontà pian piano che si deve rimettere in moto, non solamente politica
00:25:09con il primo sindaco che poi lo vedremo nel 1946, ma anche per quanto riguarda poi il
00:25:15tessuto sociale che deve essere ricostruito. Una città appena nata, bombardata e compromessa
00:25:25dalla guerra, ma che poi rinasce, tutto questo continueremo a parlare fra pochissimo, pochi
00:25:31secondi e poi torniamo qui su Polis.
00:25:42Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, oggi stiamo vedendo
00:25:48il terzo dei documentari Flavio Cammerano della serie I custodi del tempo, un documentario
00:25:55dedicato alla guerra nella pianura Pontina, intitolato la guerra a Littoria.
00:26:03Il primo governo cittadino che viene eletto si trova di fronte a una situazione che per
00:26:08dirla disastrata è quanto meno semplice, noi sappiamo che gli sfollati sono rientrati
00:26:14dalla guerra e a Latina, nella realtà cittadina non trovano alloggi, ma trovano soltanto delle
00:26:21macerie, per cui circa 135 famiglie verranno alloggiate negli scantinati di Palazzo M,
00:26:28dove addirittura vivono in una condizione precaria e un'altra frazione di questi sfollati
00:26:33saranno nell'ex Gil, anche ancora altri saranno invece localizzati negli edifici dell'ex
00:26:4082. Quindi la prima amministrazione non solamente deve cercare di dare un alloggio, ma deve
00:26:46risistemare le scuole, le fognature, deve dare questa parvenza di un nuovo cambiamento
00:26:53che non è facile nei primi anni, anche se qualche cosa comincia poi pian piano a mettersi
00:26:59in moto. Quindi Latina continua ad essere, diciamo
00:27:05così, vissuta con difficoltà, perché ci sono tanti edifici che ancora non riescono
00:27:13ad essere ricostruiti, pensiamo alle scuole, all'infrastruttura, alla viabilità e quindi
00:27:21praticamente il nuovo Sindaco Bassoli nel 1951 in qualche maniera cerca di ottemperare
00:27:28quelle che sono le sofferenze di una cittadina che sta cercando di rimettersi in moto.
00:27:34La Commissione d'inizia approva i progetti perché il Comune ha fatto un meccanismo in
00:27:39cui veniva dato a prezzo favorevole il terreno per l'edilizia privata affinché praticamente
00:27:47la costruzione fosse iniziata e terminata entro i due anni. Ci vorrà del tempo affinché
00:27:54poi questo strumento edilizio che doveva in qualche maniera dettare le regole, diventerà
00:28:03talmente complesso e complicato, ma anche lungo nei tempi. Quando ogni volta che i
00:28:08progettisti metteranno la matita sul tavolo la situazione cambia continuamente e quindi
00:28:13ci vorranno circa 20 anni per arrivare a uno strumento urbanistico edilizio che possa avere
00:28:18un certo riscontro.
00:28:39Poco distante dal centro di Latina, in una strada di Borgo Fodgora, vi è un monumento
00:28:45costituito da un umile colonna spezzata che rega la scritta Aldo Bormida, 19enne studente
00:28:51del Politecnico di Torino, caduto per la patria il 30 gennaio 1944. Uno dei primi italiani
00:28:57della Repubblica Sociale Italiana, il 30 gennaio 1944.
00:29:02Il monumento è stato costituito da un colonna spezzata che rega la scritta Aldo Bormida,
00:29:07il 30 gennaio 1944. Uno dei primi italiani della Repubblica Sociale Italiana, il 30 gennaio
00:29:131944. Uno dei primi italiani della Repubblica Sociale Italiana a morire sul fronte di Nettuno
00:29:17per la difesa di Roma e dell'Italia.
00:29:32Cavaliere, lei ha trascorso la sua adolescenza durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio
00:29:37nelle zone in cui si sviluppava il fronte della linea Gustav tra Formia e Cassino.
00:29:42Siamo stati sfollati per ragione di tranquillità, causa i bombardamenti in Milendi che erano
00:29:51previsti per Formia, ritenuta un centro molto importante da parte dei tedeschi uguali, dopo
00:29:58l'8 settembre, esattamente alla mattina del 9, hanno preso tossato la città di Formia.
00:30:04Però noi eravamo, come ho detto prima, già fuori dalla città, in Milendi, erano rimbomberati.
00:30:10Quella mattina papà e mamma mi dicevano, noi dobbiamo andare in città perché abbiamo
00:30:18da cosa fare. Vengo pure io, vengo pure io, vengo pure io. Alla fine mi hanno portato
00:30:23insieme a loro. Alla fine papà mi fa tutto preoccupato, mi dice, sai che c'è? In provincia
00:30:29non andare avanti. Non sapevo dire in provincia, ci siamo venuti insieme, adesso io devo andare
00:30:34avanti da solo per tornare a casa. Mi dice, sì, in provincia andare avanti perché noi
00:30:37dobbiamo fare un po' di spese e poi vi raggiungiamo. Mi sono arrabbiato, ho fatto il signore no
00:30:42a mille e mille e duecento metri, a piedi, piano piano, quando un vuoto di aerei, un
00:30:48vuoto di aerei, mi ruppo quasi i timbri delle orecchie. Mi sono fermato, ho girato e non
00:30:53ti dico che cosa ho potuto vedere, che cosa ho potuto vedere. Nel giro di pochi attimi,
00:31:00il tempo che mi sono girato, il suono delle bombe mi è arrivato alle orecchie, addirittura
00:31:07mi è arrivato il fumo. Non ti dico quante bombe sono state sganciate nel giro della
00:31:13bellezza di 12-13 minuti. Pensavo ai miei genitori che avevo lasciato in città, dico
00:31:20io. Fortunatamente le aeree si erano allontanate e io mi ero messo al centro della strada allo
00:31:28scopo di poter vedere se avvistavo da lontano i miei genitori e in effetti stavano a sette
00:31:34o ottocento metri da me. Dico beh fortuna, si sono salvati. Il 19 di maggio, a prima
00:31:45mattina, abbiamo preso le quattro straccette che ci erano rimaste e piano piano la sera
00:31:50siamo arrivati alla vecchia casetta che avevamo abbandonato cinque mesi prima, quando ci hanno
00:31:56gli tedeschi che ci hanno detto che dovevamo slombrare di là. E per noi pensavamo, pensavamo
00:32:02che la guerra fosse finita, cacchierando fra quelli che si... non era affatto vero,
00:32:08non era affatto vero perché era finita per noi la guerra delle bombe, delle fucilate
00:32:13e delle cannonate, ma non era finita la guerra della fame, perché tutto intorno, la città
00:32:21di Fornia era distrutta, non c'era niente, tutto intorno non c'era niente, c'era solo
00:32:26la campagna, solo la campagna.
00:32:32La campagna
00:32:48Proseguendo sulla strada pontina in direzione Roma, arriviamo a Campo Verde, dove posto
00:32:52un cippo bianco di traverfino con i segni essenziali dell'opera umana nel separarlo dal
00:32:56masso. È qui da alcuni decenni su uno spazio privato, letto disponibile dalla generosità
00:33:01dei disinteresse, in un'Italia che tendeva a schiacciare il proprio passato recente.
00:33:04È stato posto per ricordare i combattenti italiani caduti per difendere il proprio territorio
00:33:08dopo lo sbarco anglo-americano in Nettunia. Il cippo guarda come le tombe romane poste
00:33:13ai margini della strada la domus culta, che nella seconda metà del primo millennio era
00:33:17un posto umano negli acquitrini paludosi e malarici, nel tentativo di riportare alla
00:33:21cultura e all'allevamento le terre di campo morto, che nel secondo dopoguerra divenne
00:33:25Campo Verde come inno alla vita.
00:33:31A dodici anni dalla sua fondazione, Littoria stava per essere semidistrutta da cannoni
00:33:54americani che sparavano tanzio. Era appena iniziato lo sbarco, la tragedia della guerra
00:34:00arrivata anche nella città prediletta dal Duce e diventata ormai il simbolo del periodo
00:34:04del fascismo. Tutto questo accade solo 80 anni fa e morirono molti soldati e civili
00:34:10giovanissimi.
00:34:11Siamo al museo dello sbarco di Anzio, inaugurato in occasione del 50° anniversario dello sbarco
00:34:31di Anzio, il 22 gennaio 1994. Si trova in una delle sale della semientesca Villa Ghele
00:34:38ed è suddiviso in quattro sezioni, americana, inglese, tedesca e italiana, realizzato dall'Associazione
00:34:45Centro di ricerca e documentazione sullo sbarco e la battaglia di Anzio. Espone uniformi,
00:34:51armi, decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di veterani e oggetti d'uso quotidiano.
00:34:58Molti reperti provengono dai fondali del mare di Anzio, in cui affondarono aerei, navi da
00:35:05guerra, da carico e mezzi da sbarco. Si tratta di un'autentica ed emozionante rivisitazione
00:35:11storica, soprattutto come esaltazione della pace e condanna della guerra.
00:35:15Signor Patrizio, lei è responsabile del museo, ci può raccontare come nasce l'idea di realizzare
00:35:30tutto questo?
00:35:31Questo piccolo museo è ricchissimo di materiale perché oggi abbiamo oltre 110 uniformi.
00:35:43Nasce diciamo nel 1993 perché nel 1994 ricadeva il cinquantesimo anniversario dello sbarco di Anzio.
00:35:53Qui la battaglia è durata quattro mesi e mezzo. A Roma si libera il 4 giugno. La popolazione
00:36:06ha sofferto tantissimo perché inizialmente dai tedeschi il 24 settembre 1943, prima che
00:36:15avvenisse lo sbarco, fu spostata cinque chilometri al centro. Guai se venivi al centro senza
00:36:22permesso e senza direzioni venivano usciti. Quindi le famiglie nostre, mia madre già
00:36:28aveva cinque figli, è stata lì alla campana. Questa battaglia è durata quattro mesi. Ma
00:36:35i sbarchi poi, se ne parla sempre di uno, il 22 gennaio 1944 alle due di mattino, ma sbarcaro
00:36:43soltanto due divisioni, una inglese e una americana. A nord di Anzio tutta la parte
00:36:49inglese, fino a Cinginato, Lavigno, Torcaldara, Lito dei Bini e anche un pezzo di San Lorenzo.
00:36:57Gli americani dal porto, spiaggia di Levante, dal Casinò al rito sul mare e poi un pezzo
00:37:03di Restore e Foci Verde. La popolazione ha vissuto questo periodo perché inizialmente
00:37:09stava a cinque chilometri al centro. Queste zone, quello che è rimasto impresso dai nostri
00:37:15concittadini dell'epoca, erano questi aerei, questi palloni frenati, erano tipo dirigibili
00:37:22però grigi, di colore argentato, che erano grandi quattordici, quindici metri. Però
00:37:29l'hai visti per venticinque chilometri dal Tor San Lorenzo fino a Foci Verde queste sole
00:37:34navi. Questo è stato uno dei sbarchi più cruenti della seconda guerra mondiale, ma
00:37:41si era parlato poco, perché questi ragazzi ne sono morti tanti.
00:38:12Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori. Oggi stiamo vedendo insieme un altro dei documentari
00:38:24della serie I custodi del tempo, un documentario che si intitola La guerra ha l'istoria e
00:38:30che è firmato da Flavio Cammerano. Flavio, stiamo scoprendo che lungo il territorio che
00:38:37va da Anzio fino a Latina sono numerosi anche i musei che raccontano questa storia.
00:38:46Sì esatto, infatti il documentario si inizia da Latina con un percorso ipotizzato così,
00:38:55un percorso ipotetico che partendo dal primo museo che troviamo nella terra Pontina, che
00:39:03è un museo tematico, Piana delle Orme sostanzialmente, che da lì sono riprodotti i vari scenari
00:39:11che sono Anzio, Cassino, le varie battaglie che hanno caratterizzato proprio il territorio.
00:39:18Da lì si parte con alcuni luoghi in cui vengono ricordati o battaglie o addirittura un soldato
00:39:26morto, perché comunque c'è quello della colonna spezzata, il cippo a Campoverde, fino
00:39:34ad arrivare poi ai vari cimiteri dove sono sepolti i vari soldati che hanno combattuto
00:39:39per difendere i loro ideali. I vari cimiteri che vedremo adesso nella
00:39:46quarta parte di questo bellissimo documentario intitolato La guerra ha l'istoria.
00:39:56Qui non c'era questa sensibilità di fare qualcosa, però io ho letto dei giornali Corriere
00:40:07della Sera, Repubblica, che in Normandia, che è sei mesi dopo lo sbarcato di Anzio,
00:40:14facevano delle manifestazioni grandissime e qua non si parlava di niente.
00:40:20E poi andiamo a vedere, in Normandia è stata una cosa grande, però qui Anzio in proporzione
00:40:27alla quantità che hanno sbarcato, circa 150 mila soldati anglo-americani, sono morti più
00:40:35qua che là, in proporzione alla quantità che sono sbarcati, che sono partecipati.
00:40:43Creai un'associazione e siamo partiti subito.
00:40:50E' una storia mondiale della città importante e dei ricordi di questi ragazzi che sono morti qua.
00:41:01Quindi questo ricordo l'ho fatto con piacere perché quando andavo ai cimiteri la cosa mi
00:41:07è rimasta presso da 19 anni, 20 anni. Se io ho giocato a pallone, se sono andato a ballare
00:41:13mi sono divertito a vedere i ragazzi. Io non so se vincerò i tedeschi questa volta.
00:41:20Anzio
00:41:43Da Campoverde, procedendo verso Nettuno, arriviamo al Campo della Memoria.
00:41:47E' uno dei pochi cimiteri di guerra della Repubblica Sociale Italiana presente in Italia.
00:41:51Di proprietà del Ministero della Difesa, venne inaugurato nel 1993 come realizzazione
00:41:56di un progetto a lungo sognato da alcuni reddici del battaglione barbarico della Decima Mass,
00:42:01che proprio in queste zone, nella lontana primavera del 1944, si opposero agli anglo-americani.
00:42:07Il Campo della Memoria rappresenta un odio di patriottismo in un territorio che vide decine
00:42:11di migliaia di giovani scontarsi in quella che fu una delle battaglie più cruenti della
00:42:15Seconda Guerra Mondiale. La sua presenza ricorda il sacrificio dei combattenti italiani,
00:42:20un sacrificio di tanti giovani soldati che avevano un sacro ideale e volevano mantenere
00:42:24fede al giuramento prestato.
00:42:27Signor Pio, lei durante la guerra era molto giovane, ci può raccontare qualcosa in particolare?
00:42:46Ecco, intanto che avevo mio padre sotto le armi a fare la guerra, gli americani passavano,
00:42:52buttavano i biettini dicendo che avremmo fatto i bombardamenti, da stare attenti.
00:43:03Quando sonnava l'allarme, prima di finire l'esecuzione andavamo sotto a ricoveri.
00:43:06Poi finiva l'allarme e li andavamo su.
00:43:12Senza radio, niente, possiamo sentire niente. Questo era inizialmente l'inizio della guerra.
00:43:19Poi si profilava che avevamo fatto i bombardamenti, noi siamo allontanati, abbiamo abbandonato casa.
00:43:26La cosa più brutta è stata quando siamo ritornati, in mezzo a tutta questa roba qua.
00:43:31Tutta la colossia di andare a vendere, di fare i soldi.
00:43:34Chi andava a smontare mine, chi andava a smontare...
00:43:37Tanti amici mi sono morti, tantissimi.
00:43:41Al porto di Anzio c'erano i cassetti pieni di proiettili.
00:43:46Io avevo 11-12 anni, piccoletto, mi mandavano sotto a 3-4 metri a piale.
00:43:53Però con i tastoni, dove andavano sotto, avevano le mani.
00:43:57Andavano su, poi andavano su e li legavano sullo sfilo americano, quelli della luce.
00:44:02E li tiravano su.
00:44:04Infatti io ho tutti gli sgraffi, perché sono affinati ai fiori spinati quelli che girano.
00:44:11Però dentro l'acqua non sentivo niente.
00:44:13La cosa più brutta è stata quando hanno bombardato Anzio.
00:44:18Gli americani ci hanno imbarcato sulle navi.
00:44:22Sono passato e ho visto la casa tutta rotta.
00:44:25Allà c'erano le cose più brutte che c'erano.
00:44:27Mi madre e mio padre piangevano.
00:44:29E noi ragazzini, io e mia sorella, che eravamo più grandini, ci siamo messi a piangere anche noi.
00:44:35Abbiamo visto la casa scingerà più.
00:44:38La cosa più bella è quando è finita la guerra.
00:44:41E' il giorno che è ritornato mio padre.
00:44:43Ecco quando è ritornato mio padre.
00:44:49È il giorno più bello.
00:44:52NETTUNO
00:45:07Proseguendo verso Nettuno, arriviamo al cimitero sacrale americano per i caduti della Sicilia e Roma.
00:45:13Nacque due giorni dopo lo sbarco alleato ad Anzio e Nettuno e dal 1956 è divenuto permanente.
00:45:20Della sua manutenzione e amministrazione se ne occupa la Commissione Americana per i Monumenti di Guerra,
00:45:25con sede a Washington DC, negli Stati Uniti.
00:45:28Questo cimitero ha un elevato interesse storico perché permette all'uomo di riflettere sull'orrore della guerra e sulla sua ingiustizia.
00:45:35Da una citazione del generale Eisenhower,
00:45:37noi che d'ora in poi vivremo in pace,
00:45:40terremo a mente di avere un alto debito con questi uomini,
00:45:43che ripagheremo, ricordando con gratitudine, il loro sacrificio
00:45:46e con l'alto obiettivo di mantenere viva la causa per la quale morirono.
00:45:55Buongiorno.
00:45:56Buongiorno.
00:45:57Signor Luca, lei è la guida del Sicily-Roma American Cemetery.
00:46:00Esatto.
00:46:01Potete scrivere un po' questo posto?
00:46:03Sì, è il sito di sepoltura e commemorazione di circa 11 mila soldati statunitensi caduti in battaglia
00:46:10tra il primo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943
00:46:14e la liberazione di Roma del 4 giugno 1944.
00:46:24Abbiamo 7.860 lapidi, 3.095 sono invece commemorati sul Muro dei Dispersi.
00:46:35È una struttura di 31 ettari ed è gestita da American Battle Monuments Commission,
00:46:40che è la più piccola agenzia del governo degli Stati Uniti
00:46:43che gestisce questa e altri 25 cimiteri americani nel mondo.
00:47:03Pietro Cappellari, direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea Coppola,
00:47:08autore di libri e pubblicazioni sulla Seconda Guerra Mondiale,
00:47:12ci può illustrare la provincia di Vittoria durante la guerra?
00:47:16La guerra sul territorio della provincia di Vittoria giunge quasi inaspettata.
00:47:21Si capisce che l'avanzata del rullo compressore anglo-americano dopo Napoli
00:47:28dovrà coinvolgere anche le successive province di Frosinone, di Vittoria
00:47:33e chissà fino a dove arrivare.
00:47:36La provincia di Vittoria è una provincia in cui il rapporto col fascismo
00:47:41è consolidato da un decennio di propaganda, di attivismo
00:47:46e di conseguenza c'è un rapporto fortissimo che non viene spezzato dagli eventi.
00:47:51Tutti gli italiani dopo l'8 settembre si trovano con un animo sbandato,
00:47:56nessuno sa effettivamente quello che sta avvenendo,
00:47:59quello che avverrà, cosa accadrà nei prossimi mesi.
00:48:02Quello che si registra comunque sia è l'intervento delle truppe germaniche
00:48:07che essendo crollato lo Stato italiano come entità
00:48:11si trovano costrette anche a gestire il territorio
00:48:14e quindi si parte ad una vera e propria fase di occupazione.
00:48:18I fascisti proprio dopo l'8 settembre invece si rifanno vivi
00:48:21e si rifanno vivi riaprendo ad esempio la federazione dei fasci di Vittoria
00:48:26ripresentandosi alla caserma della milizia di Vittoria
00:48:31e chiedendo l'arruolamento immediato.
00:48:34L'idea dei fascisti è quella di ritornare in armi,
00:48:37la prima sentimento dei fascisti è quello di tornare in campo a combattere gli angolo americani
00:48:45per dimostrare che il popolo italiano non ha tradito
00:48:48ed è una scelta più che politica, è una scelta tipicamente militare.
00:48:54Il loro slogan principale è quello di tornare a combattere per l'onore d'Italia
00:49:00e questo arruolamento coinvolge non tanto i vecchi fascisti,
00:49:06i vecchi fascisti sono quelli che hanno ancora la famiglia,
00:49:09hanno ancora il potere e quindi hanno delle responsabilità precise.
00:49:13Si tratta di ragazzi giovanissimi di 15, 16, 17 anni
00:49:18che sono vissuti nel clima del regime, sono stati educati
00:49:23a determinati valori, principalmente patriottici,
00:49:26che comprendono che quello che è avvenuto l'8 settembre
00:49:30è qualcosa di grave dal punto di vista spirituale per una nazione
00:49:34e quindi la loro scelta istintiva, quasi uno spontaneismo armato,
00:49:39è quella di presentarmi alla caserma della milizia
00:49:41sognando un immediato impiego al fronte.
00:49:44Questo spontaneismo viene accompagnato dalla ricomparsa di un vero e proprio governo fascista.
00:49:52La guerra ha tantissime sottostorie, spesso toccanti, spesso drammatiche.
00:49:59Stiamo vedendo che nella provincia di Latina, nell'area Pontina,
00:50:04ci sono alcune complicazioni in più, spesso dovute proprio alla grande legame
00:50:11che una città che nasce con il nome di Littoria aveva con il regime fascista.
00:50:18Tutto questo parleremo ancora meglio fra pochissimo
00:50:21vedendo la quinta parte del documentario
00:50:25La guerra a Littoria di Flavio Cammerano.
00:50:28Solo pochi secondi e poi ritorneremo qui su Polis.
00:50:40Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:50:44Oggi stiamo vedendo insieme un documentario della serie I custodi del tempo
00:50:50di Flavio Cammerano, un documentario che si intitola La guerra a Littoria.
00:50:56Il 12 settembre Mussolini è liberato dalla prigionia di Campo Imperatore.
00:51:01Viene convinto da Hitler a riprendere le mani un governo italiano
00:51:06per risparmiare all'Italia un regime di ferrea occupazione.
00:51:11Mussolini sa benissimo che si va a cacciare in un vicolo cieco
00:51:17in un disastro militare già annunciato, in una guerra persa
00:51:22accetta per moderare l'azione repressiva tedesca sul territorio
00:51:27l'incarico di formare un nuovo governo.
00:51:30Quello che poi dal 1 dicembre 1943 prenderà il nome ufficiale di Repubblica Sociale Italiana.
00:51:36Quindi questi ragazzi hanno anticipato la costituzione di un vero e proprio governo italiano.
00:51:42La comparsa di un governo della Repubblica Sociale Italiana
00:51:45determina de facto la fine dell'occupazione germanica.
00:51:49I tedeschi che stanziano sul territorio e ovviamente fanno valere il loro peso militare
00:51:54devono comunque sia in qualche modo scendere a patti con i nuovi rappresentanti
00:51:59del governo della Repubblica Sociale che proprio nell'ottobre 1943
00:52:03novina i primi capi di provincia, anche Alettoria e Frosinone
00:52:07che sono le nuove figure statali che prendono in mano i territori
00:52:11e cercano di navigare nelle enormi difficoltà del momento
00:52:16cercare quindi di assicurare alla popolazione ancora residente sul territorio, nei borghi
00:52:23il minimo di una sopravvivenza.
00:52:26È una guerra terribile che viene dal cielo, spesso anonima, di eroico non c'è nulla
00:52:31e il ragazzo di 15-16 anni che si arruola inconsciamente, si può dire,
00:52:36nelle unità della milizia in quei giorni, sogna ancora un po' la visione risorgimentale
00:52:41della guerra con l'assalto alla baionetta, ecco, qui non c'è nulla di questo.
00:52:45C'è la fame, ci sono le difficoltà, c'è quello che vengono chiamate le scomodità
00:52:51della guerra per un militare che diventano per un civile vere e proprie sofferenze.
00:52:57La provincia di Vittoria è stata una provincia della Repubblica Sociale Italiana
00:53:01difesa proprio dai reparti della Repubblica Sociale Italiana
00:53:04perché il fronte sud, per l'appunto quello che si snoda sul canale Mussolini
00:53:10che ha come simbolo il borgo di Santa Maria, venne per l'appunto difeso dal
00:53:15battaglione barbarico della X Mass e dalla legione SS italiane che si costituì
00:53:22proprio a seguito dell'affusso di numerosi volontari sul fronte di Nettunia
00:53:26che assicurarono comunque sia non soltanto la presenza militare e quindi il fronte
00:53:33che davanti ad esempio alla X Mass c'era uno dei migliori reparti degli angoloamericani
00:53:38che c'era la Field Special Service Force che è sicuramente un reparto fornitissimo
00:53:44di ogni materiale, ultra addestrato, i battaglioni della Repubblica Sociale
00:53:48praticamente non avevano nessun tipo di addestramento, venivano mandati al fronte
00:53:53sulla scea di un entusiasmo e di un dovere, quello di difesa della patria
00:53:58e quello della Repubblica Sociale di dover dimostrare di essere uno Stato
00:54:02e uno Stato è tale se ha un esercito e se c'è una guerra sul proprio territorio
00:54:06se quell'esercito sta combattendo perché ovviamente chi non vuole portare le proprie armi
00:54:11come si dice, finisce a portare le armi degli altri.
00:54:14Quindi l'importanza di Littoria e della provincia di Littoria durante la Seconda Guerra Mondiale
00:54:20e in particolar modo durante la Repubblica Sociale è proprio questa presenza per la prima volta
00:54:25sul fronte dei reparti della RSI.
00:54:28Credo che una riflessione su questo contributo degli italiani in un contesto di guerra generalizzata
00:54:35dove ogni nazione aveva il suo ruolo e ogni nazione aveva il suo posto.
00:54:40Con il 25 maggio, quindi con lo sfondamento del fronte di Nettunia
00:54:45con l'avanzata dell'esercito anglo-americano dal fronte di Cassino
00:54:51ovviamente l'esperienza repubblicana dell'RSI in provincia di Littoria si esaurisce.
00:54:57Finisce così un momento storico gravissimo per la provincia
00:55:01che vede la distruzione di gran parte del territorio e della sua devastazione
00:55:06perché il rullo compressore della guerra oggettivamente distrugge tutto quello che tocca
00:55:11e la provincia di Littoria è ovviamente toccata da questa cosa.
00:55:16Per fortuna non subì l'ondata di violenze e di stupri di guerra come la provincia di Prosinone
00:55:24perché le truppe del corpo di esposizione francese poi si macchiarono di crimini di guerra mostruosi
00:55:30anche su territorio di Littoria, anche se in maniera minore rispetto a quello registrato altrove.
00:55:37Di queste violenze che solo oggi grazie all'Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate
00:55:42si comincia a parlare nel 2024 credo che possiamo concludere
00:55:50ricordando tutte le vittime della guerra senza nazionità disolta ovviamente
00:55:55ricordando tutti i caduti ma soprattutto rendendo onore a tutti i caduti
00:56:01che hanno semplicemente fatto il loro dovere combattendo ognuno per quello che era la propria nazione.
00:56:20Continuiamo il nostro cammino con l'Anzio War Cemetery, uno dei due cimiteri inglesi ad Anzio
00:56:25che è adiacente al cimitero comunale della città.
00:56:28Qui sono sepolti 1056 militari caduti subito dopo lo sbarco.
00:56:32In corrispondenza degli ingressi di ogni cimitero si trova l'area di commemorazione
00:56:36e dalla parte opposta la Croce del Sacrificio, due elementi standard dei cimiteri di guerra inglesi.
00:56:41Tutte le tombe sono contrassegnate da una lapide in pietra e recano i nomi e particolari dei caduti.
00:56:51Da una frase del generale John J. Pershing, il tempo non cancellerà la gloria delle loro azioni.
00:56:58E' un'azione che non ha mai vinto.
00:57:21Emiliano Ciotti, storico del Comando dei Vigili del Fuoco di Latina e presidente dell'Associazione
00:57:25del Comando dei Vigili del Fuoco di Latina.
00:57:28L'unità speciale creata perché si pensava che i vari comandi d'Italia non funzionarono.
00:57:34Sbarcarono insieme alla Sesta Armata Americana, si congiunsero poi con la Quinta Armata Americana
00:57:40proprio a Latina.
00:57:42La prima tappa fu il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vittoria
00:57:46che era situato all'interno dell'attuale inquistura di Latina.
00:57:50Arrivarono a Latina, a Vittoria e trovarono solamente pochi Vigili del Fuoco perché a gennaio 1944
00:57:57quando ci furono i bombardamenti, il Comando Generale dei Deteschi ordinarono l'evacuazione
00:58:02della città, tra cui Vigili del Fuoco.
00:58:04I Vigili del Fuoco si trasferirono per circa sei mesi all'interno del castello di Sermoneta.
00:58:10Dormivano all'interno delle carceri dove peraltro morì un Vigili del Fuoco per la cattiva situazione
00:58:17Poi questa colonna mobile speciale Vigili del Fuoco proseguì la Guida Armata fino in Toscana.
00:58:22Un Vigili del Fuoco mentre si regava a Sermoneta fu preso dai deteschi dove avevano il Comando Generale
00:58:28all'Abbazia di Valvisciolo e fu mandato a Cassino per tre settimane per fare le trincee.
00:58:33Poi venne liberato e ritornò in servizio a Vittoria.
00:58:37I Vigili del Fuoco durante la Seconda Guerra Mondiale operarono su tutto il territorio della provincia di Latina,
00:58:43salvaguardarono beni, attrezzature e materiali, ma salvarono anche tante vite umane.
00:58:49Ultimamente, la settimana scorsa, per esempio al Comune di Idri,
00:58:52c'è stata la cittadinanza onoraria dei Vigili del Fuoco per i bombardamenti nel 1943,
00:58:56ma questo si è verificato un po' su tutta la provincia.
00:58:59Come i Vigili del Fuoco hanno portato cibo e alimenti su tantissimi comuni dei Monti Lepini.
00:59:07Per quanto riguarda le marocchinate, parliamo dello stupor di massa più documentato della storia.
00:59:12Il termine marocchinata non è un termine che ci siamo inventati noi, ma è già in utilizzo nel 1946
00:59:19e indicava proprio lo stupor di massa effettuato dai soldati coloniali francesi.
00:59:24Cosa successe nella provincia di Latina e a Vittoria?
00:59:27Dopo lo sfondamento della linea Gustave verificata il 18 maggio,
00:59:31i soldati francesi sfondarono la linea sulla zona di Castelforte
00:59:37e dopo lo sfondamento iniziarono la maggior parte degli stupri sulla popolazione civile italiana.
00:59:43Parliamo di comuni come Castelforte, San Cosma Damiano, Fondi, Itri, L'Enola, Campo di Mele,
00:59:51percorrendo tutta la Monti Lepini, passando per Roccagorga, Sezze, Prossedi, eccetera.
00:59:56Cosa fecero? Prendevano le donne, maggiormente le donne, e le violentavano in gruppo.
01:00:02Un gruppo composto dai 3 ai 100 soldati.
01:00:05Tante volte le violentavano alla presenza dei genitori,
01:00:08se una donna o una ragazza si ribellava la giustiziavano sul posto.
01:00:12Noi con l'associazione stiamo cercando di far conoscere questo brutto periodo storico,
01:00:17poco conosciuto, si parla sempre di violenze sulle donne,
01:00:20scopro di guerra, violenza sulla donna e di storia soprattutto,
01:00:24che ha principalmente colpito la provincia di Latina e di Frosinone.
01:00:29Noi abbiamo intervistato tante donne, sia a Sabaudia che alcuni rifugiati anche a Littoria,
01:00:36dove ci hanno raccontato la loro esperienza durante la Seconda Guerra Mondiale.
01:00:41Con le lacrime negli occhi si percepiva una sensazione di paura, terrore,
01:00:49perché comunque chi ha sofferto durante la Seconda Guerra Mondiale è stata proprio la popolazione civile.
01:00:55Voi immaginate, già terrorizzata dai bombardamenti americani, dalle razzie tedesche,
01:01:00tante persone scappano e si vanno a rifugiare in montagna,
01:01:04e poi proprio la montagna sono state quelle zone dove sono state battute dai soldati francesi
01:01:11e purtroppo tante donne sono state uccise.
01:01:15Tra Priverno e Procedi abbiamo anche proprio delle vendette dei soldati marocchini contro la popolazione civile,
01:01:22perché quando la persona subiva un furto o uno stupro andava di solito a denunciarlo presso le stazioni dei carabinieri.
01:01:31I comandi dei carabinieri tante volte erano molto distanti o si erano dati alla macchia,
01:01:36quindi si regavano presso i comandi alleati.
01:01:39Nei comandi alleati purtroppo c'erano anche soldati marocchini,
01:01:42quindi quegli soldati marocchini che poi la sera andavano a vendicarsi,
01:01:46a mettere a ferro e fuoco tutte le capanne che trovavano sul loro percorso,
01:01:50rubando, depredando e uccidendo tantissime persone.
01:01:53Voi pensate che nel comune di Priverno il sindaco demise un'ordinanza di vietare il vino ai soldati marocchini,
01:01:59perché diciamo che era un incentivo alla violenza sulle donne.
01:02:03La regione Lazio ha approvato una legge che ricorda il mese del ricordo,
01:02:08dove i comuni e le amministrazioni dovrebbero proprio ricordare questo episodio,
01:02:14portarlo nelle scuole e sono state depositate anche due proposte di legge
01:02:19affinché si istituisse una giornata che è il 18 maggio,
01:02:24che ricorda proprio di queste donne violentate.
01:02:29Una storia terribile che è stata raccontata anche in alcuni libri,
01:02:34nel famoso film La Ciociara, quella delle marocchinate,
01:02:39una storia terribile fra le tante storie terribili della Seconda Guerra Mondiale,
01:02:45raccontata in questo documentario di Flavio Cammerano, di cui fra poco vedremo l'ultima part,
01:02:51solo pochi secondi e poi ritorneremo qui su Polis.
01:03:03Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori,
01:03:06in questa puntata dedicata alla guerra, alle memorie di guerra nel sud del Lazio,
01:03:13grazie a un documentario che stiamo vedendo insieme che si intitola La guerra all'ittoria
01:03:19e che fa parte di una serie I custodi del tempo di Flavio Cammerano.
01:03:25Flavio, abbiamo sentito delle storie veramente molto toccanti,
01:03:30abbiamo sentito la storia delle marocchinate, abbiamo visto anche le immagini dei musei
01:03:36e dei cimiteri di guerra che ci sono nel territorio che va da Anzio fino a Latina,
01:03:43il cimitero americano, il cimitero italiano, il cimitero inglese,
01:03:48dove tra l'altro c'è, se non ricordo male, anche il padre di Roger Waters,
01:03:54l'anima dei Pink Floyd che spesso ha raccontato questa storia del padre morto durante lo sbarco.
01:04:03Sono tante storie, anche contraddittorie, che si intrecciano e che tu racconti molto bene in questo documentario.
01:04:11Le raccontano i custodi della memoria che vado ad intervistare,
01:04:17però quello che volevo tirar fuori da tutte queste interviste, da queste storie che ci raccontano,
01:04:23era il lato umano alla fine, perché i racconti, la storia e gli avvenimenti storici,
01:04:31quelli bellici che sono avvenuti sul territorio a livello nazionale, le conosciamo attraverso i libri di storia.
01:04:40Io volevo tirare fuori la storia al lato umano di questo evento atroce che è la guerra,
01:04:49che non porta, come scrivo all'inizio, né vinti né vincitori, porta solo distruzione.
01:04:56Infatti anche in questo sta la contraddizione, cioè tu hai raccontato anche dei diversi fronti,
01:05:05degli italiani che sono stati a combattere sia sul fronte alleato ai tedeschi sia dall'altra parte.
01:05:13Insomma c'è stato un po' di tutto, soprattutto in una terra come quella di Latina, l'ex Littoria,
01:05:20il nome è molto chiaro, ha una forte impronta, ha avuto una forte impronta da parte del regime fascista
01:05:28che chiaramente attraverso la propaganda ha potuto, come tu ci hai raccontato,
01:05:33avere poi molti volontari che hanno combattuto in maniera un po' disperata,
01:05:38quasi un po' senza nemmeno tanta preparazione, ragazzi giovanissimi,
01:05:44contro gli alleati che erano sbarcati ad Anzio.
01:05:49E effettivamente la cosa importante è ricordare che, soprattutto a distanza di 80 anni,
01:05:57la guerra è comunque negativa e i morti sono comunque da onorare da qualsiasi parte.
01:06:04Non a caso questo documentario è uscito, l'ho presentato proprio a gennaio,
01:06:09quindi per il 22 di gennaio che ricorrevano gli 80 anni dallo sbarco di Anzio.
01:06:17Era per ricordare questo evento nel 2024, a distanza di 80 anni esatti dall'evento dello sbarco di Anzio
01:06:32che ha portato un segno indelebile poi perché tutti quei cimiteri pieni di soldati
01:06:38che hanno perso la vita, sia italiani, sia inglesi che americani.
01:06:43Avete visto quante croci che ci sono.
01:06:46Esatto, quello fa veramente impressione.
01:06:49Paradossalmente sono anche cimiteri molto belli da un punto di vista paesaggistico,
01:06:54immersi nel verde con dei monumenti molto ben strutturati da un punto di vista architettonico,
01:07:05ma fa veramente impressione vedere il numero di croci e quindi pensare al numero di ragazzi
01:07:11spesso che non arrivavano a 20 anni, di tutte quante le nazionalità che sono morti in quella occasione.
01:07:20Una storia veramente… eccole qui le croci di cui parlavamo, questo è il cimitero americano,
01:07:29ma ha altrettanta impressione, fanno anche gli altri cimiteri che ci sono nella zona.
01:07:36Parlavi degli 80 anni dello sbarco di Anzio, li abbiamo ricordati anche noi qui su Polis a gennaio di quest'anno.
01:07:46Tra l'altro anche lì, anziché pacificarsi, ci sono state addirittura delle polemiche
01:07:52poi per i rievocatori che potevano oppure non potevano indossare anche divise tedesche,
01:07:59visto che per rievocare la battaglia alcuni rievocatori ovviamente indossavano le divise degli angloamericani,
01:08:09altri invece le divise tedesche o dei reparti della Repubblica Sociale.
01:08:16E lì ci fu una polemica che secondo me è assolutamente da evitare, speriamo che nei prossimi anni non si ripeta tutto questo.
01:08:25A questo punto andrei a vedere l'ultima parte del documentario di Flavio Cammerano, prima di ritrovarci qui per i saluti finali.
01:08:36Abbiamo due episodi che uniscono sia i Vigifoco che i soldati marocchini.
01:08:41Uno è il successo in provincia di Roma, Conleferro.
01:08:44C'è stata un'importante battaglia sulla Carpinetana, quindi dietro il comune di Menza e Carpineto Romano.
01:08:51Conleferro evacua, scappano tutti, scappano tutti i vertici istituzionali e restano solo i Vigifoco.
01:08:57Il comandante Vigifoco diventa anche il sindaco protempore e che fa questo comando di Vigifoco?
01:09:03Aiuta la popolazione sotto le bombe sia tedesche che americane.
01:09:06Finalmente arrivano gli americani, festeggiano, è finita la guerra.
01:09:10Su un rapporto aggiunto a noi ci parla del comandante che deve ordinare ai Vigifoco di imbragare le armi e difendere le donne dai soldati marocchini.
01:09:21La stessa cosa si verificò anche nella provincia di Latina.
01:09:24Con il trasferimento del comando di Vigifoco dalla questura a Sermoneta, Sermoneta è stato uno dei pochi paesi dove ci sono state pochissime violenze
01:09:33perché c'era comunque una presenza militare sul territorio di Sermoneta.
01:09:36Poi rinforzata da quella americana, una particolarità importante da sottolineare è che gli americani sapevano degli stupri che i soldati marocchini facevano
01:09:46e provavano in qualsiasi modo di entrare primi nelle città rispetto ai soldati marocchini, proprio per difendere la popolazione.
01:09:53E dove non sono entrati i primi hanno messo a fere fuoco le città intere, violentando bambini, donne.
01:09:59La donna più piccola aveva tre anni e mezzo violentata.
01:10:29Cara sorella, tutte le mattine nello spontare del sole il mio primo mestiere è quello di prendere la matita e inviarvi i miei più sinceri saluti e baci a tutti di famiglia intanto che vivo.
01:10:54Farò sempre il mio dovere da soldato. Io sto bene e così desidero pure da voi.
01:11:00Qui ci sono certi stupiti che invocano la pallottola intelligente.
01:11:05Con questa pallottola intelligente intendono di ricevere una pallottola che non offenda le parti principali,
01:11:12ma solo che dia loro l'occasione di allontanarsi dalle linee dei fronti 30 o 40 giorni.
01:11:19Ma i più di costoro che invocano queste pallottole intelligenti ricevono solo pallottole ignoranti come loro oppure granate come quelle che ho visto io stesso.
01:11:29Non c'è giorno che passa senza che io veda altri soldati della mia stessa età perire in battaglia mentre fanno il proprio dovere da soldato.
01:11:49Tutto ok?
01:11:51Sì, anche questa volta abbiamo incontrato tanti custodi del tempo.
01:11:56Sì, adesso è il momento di ritornare.
01:11:59Ok, allora andiamo.
01:12:18Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:12:48Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:13:18Torino, prima.
01:13:21In corrispondenza dell'ingresso di ogni cimitero troviamo l'area commemorativa e dalla parte opposta la Croce del Sacrificio,
01:13:27due degli alimenti standard dei cimiteri di guerra inglesi.
01:13:33No vabbè, oggi non so cosa.
01:13:38Il monumento è un'umile colonna spazzata che rega la scritta Aldo Bormida,
01:13:4319enne studente sul tecnico di Torino, caduto per la patria il 30 gennaio 1944.
01:13:49Uno dei primi italiani della Repubblica.
01:13:52Non ti preoccupare, un ballo ha sempre bisogno di risparmio.
01:13:55Sì, hai ragione.
01:14:03E ha scritto anche un libro, 1944, la decima massa latina.
01:14:08L'Italia, no.
01:14:43Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:15:13Documentario di Flavio Cammerano, che però troveremo ancora con noi la settimana prossima, vero Flavio?
01:15:20Per raccontarci un'altra storia abbastanza particolare,
01:15:24quella dell'industrializzazione della provincia Pontina
01:15:29e poi delle tante fabbriche abbandonate e dei progetti per riqualificarle.
01:15:35Di tutto questo parleremo fra sette giorni.
01:15:38Io ringrazio intanto chi ci ha seguito finora.
01:15:41Ringrazio ovviamente Flavio Cammerano
01:15:44e appuntamento fra una settimana con un altro episodio, un altro documentario
01:15:51della serie I custodi del tempo.
01:15:55Arrivederci, alla prossima.

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