Completate le demolizioni delle baracche di Via Catanoso. Una delle favelas più pericolose che sorgevano sul territorio. Ad ogni pioggia tra gli abitanti visto che le casupole sorgevano sul greto di un torrente c'era grande paura.
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NovitàTrascrizione
00:00Un colpo d'occhio le immagini dal drone che ha puntato la propria telecamera
00:04sull'area liberata di via Catanoso. A settembre c'era stata la consegna dei
00:08lavori da parte dell'ufficio commissariale per il risanamento retto da
00:11Marcello Scuria. Le case alle 28 famiglie che abitavano in quell'embo di città
00:15dove regnava solo il degrado erano state assegnate nei mesi scorsi, le ultime nel
00:19settembre dello scorso anno. A fine settembre invece di quest'anno il via
00:23libera alle ruspe, ad ogni pioggia ci raccontavano gli abitanti di quelle 28
00:27baracche di via Catanoso, siamo ad un passo dal policlinico, si tremava sì
00:31perché quelle baracche erano quasi palafitte che sorgevano ad un passo da
00:34un corso d'acqua che si ingrossava pericolosamente minacciando di portare
00:38via ogni cosa. 300 mila euro il costo dei lavori a cui probabilmente potranno
00:42aggiungersi i costi dello smaltimento dei veleni trovati in quell'area. Occorre
00:46infatti trasportare i rifiuti pericolosi in discariche specializzate che si
00:50trovano nel nord Italia o addirittura all'estero. Tirati fuori 250 metri quadri
00:56da Mianto, l'area si estende per circa 900 metri quadri e c'è anche una
01:00particolarità riscontrata che fa capire quanto a rischio fossero le vite di chi
01:04abitava quelle baracche. In via Catanoso, una via parallela al via Legazzi,
01:08abitavano 24 famiglie, 73 persone tra di loro, e questo è un dato sconcertante, 17
01:14minori, il comune si occuperà della rigenerazione dell'area. A scanso
01:18d'equivoci non sorgerà alcun edificio come invece previsto a fondo fucile
01:22a Bisconti all'Annunziata, dove le polemiche ed elevate discudi non mancano,
01:26dovrebbero sorgere invece viali alberati e parcheggi.