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Trascrizione
00:00Buongiorno e bentrovati ad un nuovo appuntamento di Non Solo Roma, tutta l'attualità, la cronaca,
00:14gli eventi che riguardano la nostra capitale Roma ma anche la nostra Regione Lazio, i nostri
00:19consueti approfondimenti giornalistici. Bene, quante volte abbiamo parlato di violenza di
00:26genere in questo spazio e quante altre volte abbiamo messo l'accento su quanto sia importante
00:32puntare sulle nuove generazioni per estirpare davvero il problema, per fare in modo che nei
00:38prossimi decenni, nei prossimi anni non si parli più di violenza di genere. Bene,
00:43nella giornata di ieri si è tenuta un'iniziativa davvero importante in Campidoglio che ha coinvolto
00:50350 studenti tra i 10 e i 19 anni di età di alcune scuole delle periferie di Roma. Il progetto in
00:58questione prende il nome di Dai tu un nome alla violenza ed è opera dell'associazione Insieme a
01:04Marianna Onlus. Prevederà un percorso molto lungo e articolato che si snoderà in laboratori,
01:11per corsi, ma anche corsi incentrati su tematiche davvero importanti, delicate,
01:16ma soprattutto purtroppo tristemente attuali come ad esempio il cyberbullismo, il revenge porn o
01:22ovviamente la violenza di genere. Come sempre approfondiremo questo tema con il nostro ospite
01:28come di consueto tutti i giorni qui a non solo Roma. Do il mio benvenuto in collegamento video
01:33all'avvocata Licia D'Amico, cofondatrice e coordinatrice dell'area legale dell'associazione
01:39Insieme a Marianna Onlus. Buongiorno avvocata, ben trovata. Buongiorno a voi, grazie dell'invito
01:47e grazie dell'iniziativa volta ad approfondire ulteriormente ancora oggi questi temi. Beh
01:54assolutamente, fondamentale avvocata soprattutto perché in questa circostanza si mette l'accento
02:01proprio su una questione a noi molto cara, cioè puntare sulle nuove generazioni. Mi
02:04sembra di aver capito che con questo progetto si sta facendo proprio questo, cioè puntare sulle
02:10nuove generazioni, sui giovani, per far capire quanto sia importante estirpare una volta per
02:15tutte la violenza di genere. Sì, il progetto ha proprio questo obiettivo. Siamo al quarto anno
02:21della sua applicazione. Il progetto si chiama Dai tu un nome alla violenza, perché la violenza ha
02:25tanti nomi e tanti aspetti e va riconosciuta in ogni sua manifestazione. Noi svolgiamo corsi
02:33curricolari nelle scuole, non sono quindi soltanto seminari o incontri scolatici. Cominciamo i
02:39nostri incontri con gli studenti ad ottobre, in questo caso abbiamo aperto ieri, inaugurato ieri,
02:44nella sala della protomoteca in Campidoglio, il corso per l'anno scolastico 2023-2024 e
02:51accompagniamo studentesse e studenti per l'intero anno scolastico fino a maggio,
02:56con una sessione di approfondimento al mese nell'orario curricolare, quindi come materia
03:03di approfondimento e di insegnamento. Devo dire che l'interesse espresso dalle ragazze e dai
03:08ragazzi in questi anni è stato intensissimo, direi per certi versi sorprendente. Abbiamo
03:14chiamato il nostro incontro ieri la meglio gioventù, perché talvolta noi siamo i primi
03:18prigionieri di certi stereotipi, secondo cui le nuove generazioni sono passive, interessate
03:24soltanto ai social eccetera. Bene, non è vero, non è vero, i ragazzi e le ragazze sono pieni di
03:30risorse e pieni di interesse, bisogna probabilmente aiutarli in questa direzione. Assolutamente,
03:36come è andata ieri? Qual è stato il riscontro? Guardi, è stata una giornata entusiasmante,
03:42non saprei definirla in altro modo. Intanto la protomoteca, che come sapete è una sala molto
03:47grande, era stra piena, c'erano soltanto posti in piedi e c'erano ragazzine e ragazzini a partire
03:54dai 9-10 anni ed erano i ragazzini più piccoli, quelli che arrivavano dal plesso di Ponte Galleria
04:01del municipio undicesimo della scuola Fratelli Cervi, per passare da una scuola media di nuovo
04:06salario, che è la Piacenza Iorana, fino ai più grandi, ai ragazzi che frequentano il liceo di
04:12questo istituto Pirelli ad Arco di Travertino. È stato bellissimo perché ogni gruppo di ragazze e
04:18ragazzi ha portato la propria idea e vedere questo confronto tra i ragazzini più piccoli e quelli
04:26più grandi su un tema che li coinvolge tutti, senza esclusione, è stato veramente interessante. I
04:33ragazzini più piccoli ci hanno parlato di un tema di estrema sensibilità, cioè l'educazione alla
04:38gentilezza, che poi è la premessa per qualsiasi tipo di relazione di tipo civile, di tipo sociale.
04:44Con i ragazzi invece un pochino più grandi e le ragazze un pochino più grandi abbiamo cominciato
04:50ad introdurre il tema degli stereotipi, di cui purtroppo anche noi che ci proclamiamo avvertiti
04:57e attenti finiamo per essere vittime e prigionieri e con i più grandi abbiamo riproposto il tema
05:07del confronto anche in sede processuale perché le vittime poi devono affrontare un'esperienza
05:13durissima che è quella del confronto processuale con il loro predatore e con l'autore dei reati
05:18in loro danno e per i ragazzi e le ragazze questo è un tema come dire di verifica concreta di quello
05:26che significa essere vittima di un reato di questo tipo. Ecco tra le altre cose avvocata lei ha
05:31toccato un punto secondo me importantissimo e delicatissimo di cui non si parla mai abbastanza,
05:36ciò che devono affrontare le vittime in sede processuale immagino che non siano bei momenti,
05:41nessuno ne parla mai immagino anche dal punto di vista psicologico quanto possa essere duro
05:46rivivere di nuovo determinati momenti per la vittima. Guardi ha ragione non se ne parla
05:53abbastanza io e le altre tutors del progetto siamo avvocate e quindi non siamo soltanto
06:01giudiste teoriche ma processualmente ogni giorno accompagniamo le vittime purtroppo talvolta ai
06:07loro familiari in sede processuale davanti al giudice sovente davanti all'autore del crimine
06:15per il quale il processo si sta svolgendo. Sono momenti difficili ma non sono momenti
06:20istantanei sono periodi lunghi della vita di queste vittime e l'accompagnamento processuale
06:27è importante fa sentire loro che non solo non sono sole ma sono accompagnate ed aiutate in
06:34un momento che è essenziale per arrivare poi all'accertamento dei fatti alla condanna dei
06:39responsabili. Secondo lei avvocata visto che lei tratta queste tematiche un po' per lavoro un po'
06:46anche per facendo parte di questa preziosissima associazione dunque le nuove generazioni hanno
06:52un ruolo fondamentale nell'estirpare questo problema lei è d'accordo quando si parla di
06:57un problema di educazione a un monte io mi riferisco ad esempio purtroppo ai tragici
07:00eventi di quest'estate ad esempio Caivano? Ma guardi ieri con noi era collegata anche
07:09la cronista di Repubblica che durante il mese di agosto ha fatto tutti i reportage da Caivano
07:15e proprio a lei abbiamo chiesto qui ci sono 300 ragazzi delle scuole e lei ha avuto questo
07:21invece impatto e confronto con le scuole di Caivano bene lei ha centrato un punto e cioè
07:28la scuola è il primo e più importante contesto sociale in cui tutti noi c'è la scuola dell'obbligo
07:34in questo paese grazie al cielo forse non per un periodo adeguatamente lungo è il primo e più
07:39importante contesto sociale in cui si imparano le regole ci si confronta con gli altri ci si
07:45abitua alla gentilezza di cui ci hanno parlato i ragazzini ieri ci si confronta con il testo
07:52fondamentale della nostra convivenza che è la nostra carta costituzionale si impara ad
07:56accettare l'altro nella sua complessità nella sua diversità nella sua ricchezza e la scuola
08:03deve funzionare la scuola è un laboratorio essenziale lo abbiamo visto anche noi come
08:09associazione in questi quattro anni 250 ragazzi l'anno significa che abbiamo accompagnato in
08:14questa riflessione ormai mille ragazzi e riteniamo di aver fatto un lavoro importante
08:21perché questi ragazzi porteranno con se la cultura del rispetto dell'altro la cultura
08:27del rispetto delle differenze che è poi il dato fondamentale per vivere insieme in una società
08:34democratica è assolutamente civile soprattutto secondo lei invece il contesto familiare quanto
08:40incide in questo senso io credo che incida molto perché ovviamente la scuola fa la sua parte ma
08:52può fare perché poi la dimensione familiare è quella in cui le ragazze i ragazzi ritornano le
08:58bambine i bambini ritornano dopo aver completato la giornata scolastica e quindi l'interazione
09:03fra scuole famigliae è importante anche le famiglie dovrebbero essere accompagnate in un
09:09processo prima di tutto di informazione sovente le donne che chiedono aiuto non sono adeguatamente
09:17informate su intanto sui loro diritti e poi sugli strumenti che l'ordinamento mette loro a
09:23disposizione su cosa possono chiedere su che tipo di ausilio hanno diritto ad ottenere e quando dico
09:30ausilio intendo la protezione l'assistenza il gratuito patrocinio e una serie di altri strumenti
09:36che nel nostro ordinamento esistono e di cui spesso non c'è cognizione e informazione piena
09:41certo ma soprattutto tantissime donne lo ricordiamo avvocato a lei sicuramente ne avrà avuto modo di
09:48toccare con mano quello che sto dicendo hanno paura hanno paura a denunciare oltre ad essere
09:53disinformate purtroppo comunque ieri c'è stato appunto questa iniziativa bellissima che si è
09:59tenuta il campidoglio prossime iniziative prossimi eventi come si snoterà questo percorso rivolto ai
10:04ragazzi allora noi abbiamo ieri abbiamo aperto questo nostro corso curriculare proponendo lo
10:12svolgimento della prima sessione che si chiama dillo con parole tue alle assessore che erano
10:18presenti e cioè la prima come dire la prima sessione è stata svolta da loro e si chiamerà
10:24dillo con parole tue perché la violenza a tante manifestazioni bisogna chiamarla con la parola
10:30giusta ed è diversa di volta in volta e anche la risposta alla violenza va chiamata con le parole
10:35proprie e quindi le assessore che erano presenti che erano l'assessore alla scuola fratelli l'assessore
10:41ai lavori pubblici segnalini l'assessore all'ambiente alfonsi e poi c'erano gli assessori del municipio
10:4711 che hanno accompagnato i loro piccoli studenti e che erano gialluca lanzi giulia fainella e
10:53clodia bruschi hanno aperto questa nostra sessione facendo come dire per la prima volta loro in
11:00nostri primi non voglio dire allievi ma accompagnatori in questa esperienza e ci hanno
11:06dato le loro parole e faremo questa prima sessione nelle scuole fra la fine di ottobre e l'inizio di
11:13novembre e ciascuna ragazza e ciascuno ragazzo proverà a chiamare la violenza con parole proprie
11:20ci siamo accorti che è un esercizio estremamente utile perché mette di fronte per un verso ad un
11:26dato di realtà e per un altro verso come dire costringe a razionalizzare sensazioni emozioni e
11:32paure che spesso restano nel foro interno e non vengono neppure verbalizzate e infatti che sono
11:38fondamentali soprattutto in un contesto di questo tipo bene io ho terminato il tempo a disposizione
11:44ma voglio ringraziarla avvocata è stata veramente gentilissima a partecipare ci ha spiegato tutto in
11:49maniera molto chiara e dettagliata un progetto davvero bellissimo che ci auguriamo darà davvero
11:53dei risultati ma ne siamo sicuri grazie davvero io io ringrazio voi e spero che vogliate seguire
11:59ancora questo progetto che come ripeto si snoda nei prossimi mesi fino a maggio sarete sempre
12:04i benvenuti nelle nostre scuole ogni volta che ne vorrete parlare assolutamente grazie davvero a
12:09presto bene ci fermiamo nuovamente per un breve minuto di pausa restate ancora qui nostra compagnia
12:17in diretta sul canale 14 del digitale terrestre tra pochissimi istanti vi parliamo di un'altra
12:22bellissima iniziativa che ha al centro la vulnerabilità alla fragilità umana come un
12:27potenziale restate qui non solo roma le notizie dalla regione con elisa mariani

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