00:00 Intro
03:03 La caccia all’orso dopo il runner ucciso: ha senso? In collegamento Marco Olivi, Direttore Master Amministrazione e Gestione Fauna Selvatica Università Ca’ Foscari Venezia
23:41 Roma prova a censire i suoi clochard. In collegamento Barbara Funari, Assessore Politiche Sociali Comune di Roma
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NovitàTrascrizione
00:00Bentornati, bentornati ad Extra. C'è un confine tra il mondo che popoliamo noi esseri
00:15umani e il mondo invece che appartiene alla natura, nel senso più ampio del termine.
00:21Quello popolato per esempio dagli animali, dalla fauna selvatica, è un tema che vogliamo
00:26provare ad approfondire in questa puntata di Extra, prendendo spunto da una vicenda
00:31di attualità che ha tenuto banco negli ultimi giorni sui mezzi di comunicazione italiani.
00:37Quindi tra un attimo vi presento l'ospite di questa puntata, poi avremo modo di dibattere
00:42con lui. Subito la copertina cura di Silvia Corsi ci introduce nel vivo dell'attualità.
00:47Da giorni è la notizia più ricorrente su giornali e telegiornali e addirittura nei
00:52dibattiti The Talk Show ha scalzato i rincari dell'inflazione e la guerra in Ucraina. La
00:57drammatica morte di Andrea Papi, il runner 26enne trovato senza vita nei boschi sopra
01:01Caldesse e rimasto vittima dell'aggressione di un orso, sta dividendo l'Italia tra quanti
01:06oggi ritengono giusto uccidere l'animale e quanti invece ne vorrebbero preservare l'esistenza.
01:12Un dibattito che coinvolge spesso politici, opinionisti e gli immancabili giornalisti
01:16e tutologi e che spesso lascia sullo sfondo un'analisi più approfondita di quanto successo
01:22e dei motivi che avrebbero potuto provocare la tragedia. Mentre ancora non è chiaro e
01:26probabilmente mai lo sarà come sia maturato l'incidente e se fossero adeguatamente rispettate
01:32tutte le procedure di sicurezza normalmente in vigore in analoghe situazioni di pericolo,
01:36ecco che già si parla di misure radicali anche per contenere la diffusione della specie
01:41che in Trentino sarebbe fuori controllo. L'altro giorno, incontrando il Presidente
01:46della provincia autonoma di Trento, il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto ha ipotizzato
01:51il trasferimento di massa degli orsi. Misure straordinarie che stridono con i numeri,
01:56era almeno da 150 anni che in Italia non si verificava l'attacco mortale di un orso,
02:01mentre le statistiche dicono che tra il 2000 e il 2015 le morti casate da plantigradi sono
02:06state 19 con il primato negativo in Romania. Più nello specifico della situazione italiana,
02:11negli ultimi 20 anni le aggressioni con conseguenze non letali in Trentino sarebbero state una
02:16manciata. Quale che sarà l'esito dell'orso JJ4, il presunto colpevole secondo le ricostruzioni
02:22di chi ha condotto le indagini, il rischio è che, come sempre, spento il clamore del momento,
02:28si finisca per perdere l'occasione di capire come gestire in modo sicuro e sereno la convivenza tra
02:33esseri umani e fauna selvatica. Dai cinghiali di Roma ai lupi degli Appennini, mai come negli
02:38ultimi anni sarebbero aumentati i casi di incontri ravvicinati in città con specie animali che un
02:43tempo sarebbero rimasti nei loro habitat. E allora, tema che periodicamente fa capolino,
02:50adesso c'è la drammatica vicenda dell'orso in Trentino, ma per esempio per noi che viviamo
02:55la realtà di Roma quante volte abbiamo raccontato di queste presenze un po' fuori dall'ordinario,
03:01fatte di cinghiali piuttosto che di lupi. Il professor Marco Livi, che è collegato con noi,
03:06è il direttore del Master in Gestione Fauna Selvatica dell'Università Ca' Foscari di
03:12Venezia. Professore, intanto grazie per essere con noi, buonasera. Buonasera, grazie a voi,
03:18buongiorno, buonasera a tutti. Allora, questa è una vicenda di cui molto si è parlato,
03:23lo dico da operatore dell'informazione e secondo me a volte noi contribuiamo anche a fare più
03:27confusione che chiarezza, ma le chiedo intanto, ha senso la caccia all'orso che idealmente si è
03:35aperta anche a livello politico dopo quello che è accaduto? No, la caccia all'orso non ha senso in
03:44maniera assoluta, questo lo possiamo escludere. Dobbiamo ragionare in termini di possibilità di
03:54convivenza tra uomo e orso, tra uomo e animali selvatici e come poi diceva correttamente il
04:07nostro servizio, in questa convivenza tenere conto che esistono gli animali selvatici ma anche che
04:16esista l'uomo. Occorre tutelare gli animali selvatici e occorre tutelare l'uomo, occorre
04:22una misura appunto di convivenza. Lei è il direttore di un master che ha proprio nella
04:29parola, nella definizione del corso di studi la parola gestione e questo mi fa capire che
04:35siano fenomeni quelli che attengono alla convivenza tra queste due dimensioni, quella umana diciamo
04:42così e quella dell'animale che possono coesistere, devono probabilmente coesistere. Le chiedo se
04:48vuole anche in senso ampio, non so se lei abbia avuto modo di verificare la questione Trentina,
04:53in Italia ci sono esempi di corretta gestione dell'habitat per esempio di un orso o di altre
05:03specie che possono essere pericolose per l'uomo e dei regolamenti, delle regole che anche l'individuo
05:09umano deve rispettare? Sì, la domanda sembra una ma in realtà sono diverse, nel senso che quella
05:22della gestione della fauna selvatica e della convivenza uomo-animali selvatici è una questione
05:27molto molto complessa. Lei ha correttamente citato il mio master e nel mio master si formano operatori
05:35capaci di gestire la fauna selvatica a seguito di un percorso che vede studi interdisciplinari
05:48dal diritto all'economia, dalla biologia, la zoonologia, l'etologia, l'etica. Per affrontare
05:57questi fenomeni bisogna avere un quadro generale di tutte queste scienze. Io personalmente mi
06:05occupo di diritto, io sono un giurista e quindi la mia visione è filtrata dalle leggi,
06:14dai regolamenti e dalle sentenze. Quella del Trentino magari non conosco nel dettaglio
06:23molte cose ma senz'altro io credo che sia un esempio di corretta gestione perché è implementata
06:35ad altri settori da una serie di regole e protocolli specifici che sono potremmo dire
06:44più avanzati rispetto ad altre zone. Questo non esclude però l'incidente, non esclude la tragedia.
06:53Nel momento in cui si cerca la convivenza con gli animali selvatici bisogna considerare che
07:02gli animali selvatici hanno le loro esigenze, hanno i loro spazi e poi bisogna considerare
07:10anche un'altra cosa perché a volte si sente dire l'orso è un animale schivo. Sì, è vero,
07:18la specie è una specie che si può considerare schiva in generale, non pensa ad attaccare l'uomo,
07:26anzi pensa ad evitarlo. La stessa cosa accade per il lupo. Però teniamo conto che ci possono
07:33essere delle circostanze che fanno scattare l'aggressività anche all'animale più schivo,
07:41diciamo per esempio al caso di una femmina con i cuccioli oppure pensiamo a un animale che si
07:49sta cibando, quindi l'avvicinarsi al luogo in cui l'animale mangia può essere considerato
07:56un'aggressione e l'animale reagisce aggredendo. E poi, anche questo non è da trascurare,
08:02esistono le specie ma esistono gli individui all'interno della specie. Allora anche in una
08:07specie non pericolosa ci possono essere individui pericolosi. Ecco, questo è da considerare. Ma
08:18aggiungo solo che queste mie riflessioni che sembrano provenire da un etologo, da un biologo
08:25rispetto ai quali io non ho nessuna competenza scientifica, le troviamo scritte nel PACOBACE,
08:33così si chiama quel piano di azione. Adesso è un acronimo anche un po' calcofonico,
08:41ma comunque sarebbe il piano di azione per l'orso bruno nelle Alpi Centro-Orientali,
08:46ecco questo significa PACOBACE. Quindi abbiamo questo piano che da qui lettura io lo consiglio
08:53ai non operatori anche se è un piano diretto proprio a chi opera, perché dà un'immagine
09:00generale in termini scientifici ma allo stesso tempo chiavi e semplici di cos'è l'orso,
09:14che tipo di animale è e quali problemi ci possono essere e quali possono essere gli
09:20strumenti per affrontarlo. Allora tra pochi istanti adesso dobbiamo
09:25dare la pubblicità, professore le chiedo di pazientare con noi, poi al rientro avremo
09:29un po' di minuti per provare concretamente a tradurre poi in azioni concrete la parola
09:36gestione, anche perché non le nascondo che io assistendo ai vari talk show televisivi
09:42in queste ultime sere mi sono quasi imbattuto in una sorta di scontro di civiltà, cioè
09:48io ho visto un sacco di opinionisti andare in televisione e dire ebbe ma è l'orso che
09:54deve adattarsi al fatto che per esempio in un sentiero possano esserci dei turisti o
10:02come nel caso dello sfortunato protagonista di questa vicenda persone che fanno attività
10:06atletica che mi sembra, io non sono adatto ai lavori, quanto di più bizzarro possibile
10:11pensare che un animale possa in qualche modo scendere a patti con l'uomo, però vorrei
10:17che lei ci aiutasse a capire come si determinano i confini tra queste due entità, tra la natura
10:23e l'uomo, posto che naturalmente, da qualche tempo a questa parte lo diceva anche la nostra
10:28copertina, gli animali un po' esotici, diciamo così, sempre più spesso hanno iniziato ad
10:35avvicinarsi alle nostre città, ma ne parliamo tra un attimo.
10:38Bentornati a destra, stiamo cercando di capire dopo la tragedia di cui si parla da giorni
10:45a livello mediatico avvenuta in Trentino come provare ad avere una corretta convivenza
10:52tra la natura cosiddetta selvatica e noi comuni mortali, siamo collegati con il professor
10:59Marco Livi dell'Università Ca' Foscari di Venezia, lui è il direttore del master in
11:04gestione fauna selvatica e con lui abbiamo capito intanto la complessità di questo argomento.
11:10Professore, secondo lei c'è intanto un problema anche di eccessivo popolamento di alcune specie,
11:17lo si è detto per esempio riferendosi all'orso che nell'arco di pochi decenni ha visto aumentare
11:24esponenzialmente il numero dei capi nel territorio trentino, secondo lei anche questo è un problema
11:31da mettere nel novero delle cause che possono portare a tragedie come quella che stiamo
11:36raccontando?
11:38E' un tema senz'altro da considerare ed è quello dell'eccessivo numero ed è da considerare
11:51non solo in relazione alla possibilità che si verifichino tragedie, è da considerare
12:00in sé e da valutare indipendentemente dal fatto che accadano tragedie, d'altra parte
12:12il tema di evitare le tragedie deve essere perseguito indipendentemente dal numero che
12:21sia alto oppure no di individui, nel senso che se abbiamo un individuo problematico anche
12:32se abbiamo una popolazione ristretta è da considerare di prendere provvedimenti.
12:44Diciamo che i temi sono vicini ma non sovrapponibili, in particolare in Trentino vi è stata una reintroduzione
13:00dell'orso che stava per esigenza di conservazione della specie, che stava scomparendo, ha trovato
13:06un habitat adeguato e quindi si è moltiplicato. Teniamo conto che tendenzialmente le popolazioni
13:19si espandono, quindi anche se sono collocate in un ambito ristretto poi conquistano nuovi spazi,
13:29purché questo sia possibile. Molto spesso il territorio antropizzato crea delle vere e proprie
13:38barriere che diventano insuperabili per gli animali selvatici, per questo avrà sentito
13:43senz'altro parlare dei cosiddetti corridoi ecologici proprio per consentire l'espansione
13:51degli animali. Ma riguardo a quello che mi diceva prima, a proposito della...
14:00No, ribadisco il concetto, magari qualche ascoltatore non era collegato prima della
14:07pubblicità, analizzando un po' il tono del dibattito che anche a livello politico si è
14:12sviluppato dopo la tragedia a Trentina, si ha quasi l'impressione che si sia di fronte a uno
14:18scontro di civiltà tra noi e gli animali. La domanda sottesa è, ma è l'uomo che deve adattarsi
14:27alla natura o dobbiamo pretendere che sia la natura ad adattarsi alle regole dell'uomo?
14:33Cioè come si costruisce una convivenza da questo punto di vista? Ci illumini.
14:38Beh, da un certo punto di vista l'uomo deve adattarsi alla natura e accettare la natura
14:49per quello che è, però è indubbio che l'uomo tende a conformare la natura e l'ambiente in
14:56generale secondo le proprie esigenze. Quindi è assurdo pensare di eliminare tutto ciò che è
15:07natura, ma è anche assurdo pensare di espungere l'uomo dall'ambiente naturale. L'uomo deve
15:15vivere nell'ambiente naturale e deve viverlo senza pericoli. Poi che vi siano comportamenti
15:26dell'uomo da evitare anche per non correre pericoli, anche questo è senz'altro da considerare. Come è
15:37da considerare che ci possono effettivamente essere animali problematici? Cioè che si avvicinano alle
15:43case, che attaccano l'uomo, che ci possono essere. E questo nel paco Bace che citavo prima e cioè il
15:55piano di azione per l'orso Bruno nelle Alpi centro orientali, specifica quale debba essere
16:06l'atteggiamento delle autorità, poi alla fin fine, di chi deve prendere queste decisioni. Perché lei
16:15mi citava prima i Toshio, ma nessuno di quelli che parlano di Toshio di solito prende decisioni.
16:22Invece qui è importante prendere decisioni che siano fondate dal punto di vista scientifico,
16:31cioè fondate sulla scienza essenzialmente della zoologia, della biologia, dell'otologia,
16:36ma anche scelte che abbiano una visione politica. Quindi scelte che tengano presente l'obiettivo
16:46della conservazione per esempio della specie, scelte che tengano conto dei problemi etici che
16:56certi comportamenti possono sollevare. Io come dicevo prima inviterei a dare una lettura al
17:06paco Bace. Nel paco Bace si trova una sorta di scaletta di possibili interventi per rendere
17:15possibile la convivenza. Tra questi interventi vi è anche la possibilità, tra quelle che vengono
17:22chiamate azioni di controllo energiche, nel paco Bace appunto, c'è la possibilità di cattura ai
17:31fini di mettere il radiocollare, la possibilità di cattura per la cattivazione permanente e anche
17:40la possibilità di abbattimento. Anche queste sono soluzioni che non possono essere escluse a priori,
17:46anche se prima di arrivare a queste soluzioni bisogna verificare che non vi siano altre
17:54soluzioni possibili. Guardi, per dare un quadro generale noi possiamo fare riferimento alla
18:02direttiva Habitat. La direttiva Habitat che quindi vincola come ogni direttiva le norme
18:09dell'ordinamento interno pone una regola generale. Per quanto riguarda l'orso, come anche il lupo e
18:17altri animali che sono specie particolarmente protette, vi è un assoluto divieto di detenzione,
18:26di cattura, di abbattimento, di commercializzazione. Quindi la regola generale è il divieto. Però
18:35esistono le eccezioni. Le eccezioni nel senso che sono previste deroghe ma condizionate innanzitutto
18:43da precisi obiettivi. L'obiettivo per esempio è quello della salvaguardia dell'incolumità,
18:50quello di ragioni di tutela della salute, anche della salvaguardia di interessi economici perché
18:56se ci sono danni economici bisogna considerare che anche questi sono interessi che hanno una
19:02valenza pubblica. Non solo sono necessari questi obiettivi, queste finalità per giustificare
19:13appunto le deroghe al divieto generale ma occorrono anche due condizioni legittimanti e cioè la
19:23condizione di conservazione soddisfacente della specie, cioè la specie non deve essere a rischio
19:32di estinzione in buona sostanza e il fatto che non vi siano altre soluzioni idonee. Cioè bisogna
19:46dimostrare che non ci sono soluzioni idonee e che lo stato di conservazione sia soddisfacente. Allora
19:50si possono perseguire quegli obiettivi appunto che dicevo prima. Ecco questo è il quadro generale
19:57e questa è la misura, potremmo dire, di contemperamento del rapporto tra uomo e animali
20:05selvatici che è consacrata in una diarte europea, è fatta propria dalla normativa nazionale ed è
20:14sviluppata dal punto di vista proprio dei termini in cui può essere attuata dal paco Barce. Come
20:23avrà notato professore, lo dico anche ai nostri ascoltatori, noi siamo stati molto alla larga
20:27dalla vicenda in sé, anche perché crediamo che sia opportuno parlare quando saranno chiari tutti
20:34gli elementi di quello che è accaduto nel caso Trentino, quindi noi non sappiamo se tutte le
20:39norme di sicurezza fossero state rispettate eccetera. Al netto di tutto questo però le
20:45chiedo che ruolo può avere, abbiamo soltanto un minuto, poi dobbiamo dare la linea a un altro
20:50ospite che è già collegato, che ruolo può avere il senso di consapevolezza e di conoscenza del
20:58cittadino? Non saremmo forse anche noi che al di là dei cartelli che ci possono dire di stare
21:04attenti dovremmo avere un po' di granusalis, dicevano gli antichi romani, e magari evitare
21:10di metterci più a rischio del dovuto in certe circostanze? Sì, quello che lei dice è fondamentale
21:17e non è sufficiente il granusalis, è necessaria anche una forma di informazione generalizzata sul
21:30tema, tra l'altro lo stesso Paco Bace prevede queste cose, cioè prevede che sia data una
21:36informazione generalizzata al cittadino sui comportamenti da tenere, sui rischi che può
21:42correre, su ciò che può fare, ciò che deve evitare, perché teniamo conto che 200 anni fa
21:49c'erano gli orsi, qual è il problema? Che la nostra cultura si è dimenticata dell'esistenza
21:55dell'orso, quindi ha perduto quella capacità di evitare i pericoli, di evitare i rischi,
22:05di considerare che gli orsi possono anche essere pericolosi, al netto di questo ci può essere la
22:15situazione in cui pur rispettando tutte le regole si corrono dei pericoli, ma allora in questo caso
22:23il problema è normalmente legato non alla specie orso ma al singolo individuo e allora bisogna
22:30agire sul singolo individuo, bisogna ben conoscere tutti gli elementi, tutti i dati, ma non si può
22:39escludere l'intervento sul singolo individuo. Io ringrazio per essere stato nostro ospite questa
22:46sera il professor Marco Olivi, direttore del master in gestione fauna selvatica attivo presso
22:53l'università Ca' Foscani di Venezia, professore grazie davvero, le auguro un buon lavoro. Grazie,
22:59buon lavoro anche a voi. E adesso ci accingiamo a voltare pagina, prima del prossimo ospite però
23:05come sempre una breve pausa pubblicitaria, state con noi. Bentornati a destra, abbiamo tante volte
23:11raccontato anche in questa trasmissione il disagio delle persone che vivono ai margini della società,
23:18i cosiddetti clochard, le persone senza una fissa dimora. L'amministrazione comunale di Roma ha
23:24iniziato un percorso che cerca per la prima volta forse di provare a mappare, a dare un
23:31censimento di quante sono le persone che vivono in queste condizioni. C'è stato anche un primo
23:38esordio con un progetto chiamato la notte della solidarietà. Permettetemi di salutare l'assessore
23:43alle politiche sociali e alla salute di Roma Capitale, Barbara Funari. Buonasera e benvenuta
23:48estra. Buonasera a voi, grazie per l'invito. Allora è un progetto molto complicato per certi
23:56versi ma anche molto importante, provare ad avere una fotografia completa di questo che è un
24:01fenomeno che purtroppo rappresenta una delle principali testimonianze del disagio che in una
24:07grande città come Roma si può vivere. In che cosa consiste questa iniziativa? Allora abbiamo
24:15condiviso con l'Istat, quindi diciamo ci stiamo facendo aiutare da chi tradizionalmente si occupa
24:22di censimenti per lavorare insieme a un nuovo censimento su Roma per avere una fotografia
24:27finalmente precisa e puntuale sia del numero delle persone che abbiamo per l'Astrana che
24:32accompagnando a questo dato numerico anche una rilevazione che possa essere anche qualitativa
24:38su alcuni tratti che utilizzano le persone che purtroppo finiscono a vivere per l'Astrana.
24:44Abbiamo attivato una prima fase di questo protocollo attraverso un'indagine pilota che
24:50ha riguardato un quadrante del primo municipio, la zona di Esquilino Termini che sappiamo essere
24:56anche la zona in cui è più numerosa la popolazione di Senza di Mora e si è svolta come diceva la
25:03prima notte della solidarietà qualche settimana fa. Voi avete coinvolto so 200 volontari, questo
25:10dà anche un po' l'idea dell'imponenza di un progetto come questo e che hanno scelto perché
25:17la notte come momento operativo, mi perdoni? Sì, è evidente che noi andremo a fare poi questo
25:27lavoro su tutta Roma e in realtà il numero dei 200 poi sarà veramente piccolo rispetto al numero
25:32dei volontari che dovremmo coinvolgere in una seconda fase rispetto alla città intera. In
25:38questa prima fase si sceglie di uscire per la strada con i volontari, i 200 hanno aderito anche
25:45solo tramite un passaparola diciamo in questa prima fase abbiamo coinvolto molti volontari
25:49già delle associazioni e anche studenti universitari di Tor Vergata, di scienze
25:54infermieristiche e medicina interessati diciamo anche a conoscere il fenomeno e le persone che
26:01vivono per la strada. Siamo usciti di sera perché è il momento in cui noi dobbiamo andare a vedere
26:07le persone dove dormono. La scelta di questo scensimento sarà quella di scensire i senza
26:13dimora che non hanno un tetto seppur precario come può essere magari in altre situazioni di
26:18precarietà abitativa. Quindi noi andremo a scensire, rilevare e contare proprio le persone
26:23che troviamo lungo i marciapieti, troviamo magari a dormire in una macchina o sotto un ponte e per
26:29avere finalmente un numero non dico che sarà definitivo ma evidentemente il punto di partenza
26:35al 2023 con l'istat anche per aiutare a programmare Roma Capitale, Perino, per tutti
26:41quelli che sono già gli interventi che mettiamo in campo per i senza dimora. Ecco poi ne parliamo
26:47perché ovviamente il scensimento è solo il primo passo inevitabile, doveroso per poi strutturare
26:53immagino delle strategie, ci racconterà quello che intendete fare. Siete partiti, lei diceva,
26:59dalla zona di Termini che ahimè anche per motivi urbanistici forse è il luogo che più risente di
27:06questa presenza di persone, poi voi intendete estendere progressivamente il progetto anche ad
27:12altri quadranti della città. Sì, diciamo questa prima notte in cui siamo usciti in questa parte
27:21di Roma, già questa parte di Roma oltre la stazione Termini, diciamo il quartiere Squirini
27:25o dintorni, è stato diviso in 24 zone urbanistiche, quindi 24 squadre di volontari che sono usciti in
27:33una parte limitata, che non dovevano ne diciamo dare da protocollo istat, scensire solo quella
27:39parte per riportare le schede poi relativamente a quello che sarà la presenza puntuale, metro per
27:45metro, intorno a quel quadrante di città, sia sui numeri ma sia anche come dicevo prima su alcuni
27:53tratti della propria storia personale laddove poi si potevano avere un questionario totalmente
27:58anonimo ma che in qualche modo ci porterà anche a avere dei dati rispetto alla provenienza,
28:03all'origine o ad alcune difficoltà che si possono avere dal punto di vista della salute e da questa
28:10prima indagine pilota che è stata anche per istat insieme a noi, diciamo il primo step per testare
28:17il questionario e il meccanismo diciamo di rilevazione con i volontari, dovremmo programmare
28:22quella che poi sarà un censimento che riguarderà tutta la città in un'unica notte, anche lì in un'unica
28:27uscita in contemporanea insieme, che chiaramente immaginandola invece su 15 municipi romani metterà
28:32in campo una macchina organizzativa molto più grande anche diciamo che ha bisogno adesso dei
28:38suoi tempi diciamo per essere messa in campo numericamente, ma vogliamo raggiungere questo
28:43risultato come dicevo prima perché ci permetterà oltre ad associare diciamo ai numeri anche dei
28:50tratti per rendere i nostri servizi più rispondenti ai bisogni veri e di questo momento diciamo della
28:57nostra città. Tra l'altro questa è un'iniziativa che noi stiamo raccontando è partita e sta crescendo
29:03a Roma, voi so che avete seguito l'esempio anche di altre capitali europee quindi c'è proprio un
29:09approccio scientifico a questo tipo di progetto. Sì sono stata anche a Parigi nell'ambito del
29:17gemellaggio che già Roma capitale ha, per vedere diciamo il loro scensimento, la loro notte della
29:22solidarietà Parigi è già la settima edizione e quindi anche noi abbiamo fatto gli incontri sia
29:27con la parte amministrativa, la parte statistica e poi abbiamo partecipato alla loro rilevazione
29:33diciamo insieme ai volontari la sera stessa approfittando anche di un'esperienza che
29:38evidentemente la Francia porta avanti da tempo, è vero pure che però i numeri diciamo
29:44della grandezza e dell'estensione di Roma non sono quelli di Parigi, la nostra città è molto più
29:49estesa, molto più grande e quindi dobbiamo anche, stiamo studiando con Istetto un modello che deve
29:54essere studiato e calato scientificamente su le esigenze urbanistiche e quindi non solo diciamo
30:01al punto di vista sociale anche romano. Ecco Assessore, una volta raccolta questa massa di
30:09informazioni così importanti per fotografare il fenomeno, Roma Capitale il suo Assessorato
30:15ovviamente vuole dare corso a questo progetto, quali sono gli step, i passi successivi?
30:22Sicuramente noi stiamo lavorando ormai da più di un anno dal nostro mandato ad aumentare i posti
30:30per l'accoglienza e questo è un dato numerico diciamo rispetto alla risposta che il Comune
30:36vuole dare è proprio l'accoglienza prima di tutto, ma poi l'accoglienza la immaginiamo diversificata
30:42per essere più efficace quindi è evidente che per esempio registriamo un numero maggiore di donne che
30:47vivono per la strada in questi ultimi anni e che cosa significa proporre un servizio di accoglienza
30:53ma di supporto e di sostegno alle donne è una domanda in più da farsi per costruire un modello
30:58di servizio che possa rispondere a questa esigenza. Un altro tema molto diffuso che registriamo è che
31:06poi vedremo se dal censimento si confermano queste prime ipotesi è una difficoltà legata alla salute
31:13psichiatrica e mentale di tante persone che vivono per la strada e quindi spesso non basta
31:18l'intervento sociale o la proposta del posto letto diciamo così ma c'è bisogno di una presa in carico
31:23anche già per la strada diciamo immediatamente nel primo incontro integrata anche con i medici
31:29questo diciamo per poi immaginare anche su questo di attivare dei servizi che siano le unità di
31:35strada che già ci sono ma che possono essere affiancate anche da personale sanitario per fare
31:41due tempi. Certo io immagino che lei abbia avuto modo anche di avere poi dei feedback, dei riscontri
31:47da parte dei volontari e degli altri curatori di questo progetto. Che tipo di risposta avete
31:54avuto da queste persone nel momento in cui sono state avvicinate dai volontari? Non so se
32:01sono informazioni che lei abbia però penso che sia importante provare anche a capire. Io ho girato con loro e come è stata la reazione?
32:12Allora diciamo che numericamente eravamo anche tanti diciamo e quindi chi vive per la strada si è un po' stupito di vedere
32:18questi gruppetti anche diciamo più numerosi del solito che magari comunque sono abituati ad avere
32:23l'associazione che avvicina, il portale coperto, il panino o i nostri servizi sociali però non
32:29abbiamo trovato particolare resistenza invece a parlare perché il questionario richiede anche
32:35appunto se si trova disponibilità per chi si incontra a strada di fare delle domande sul
32:40proprio percorso e devo dire io stessa nella zona di Piazza Vittorio abbiamo incontrato un ragazzo
32:47giovane indiano che da tanti anni vive a Roma ma che ha faticato a trovare lavoro quindi poi dopo aver
32:53perso il lavoro è finito per la strada e tra l'altro la sera stessa abbiamo comunque tenuto
32:58a disposizione dei posti letto e per esempio in questa situazione è stato anche accolto perché
33:04abbiamo chiaramente unito questo strumento, questo lavoro che poi è statistico sociale anche a quello
33:10che nel titolo della notte della solidarietà deve essere un momento di incontro che comunque andasse anche a
33:15proporre supporto oltre diciamo la rilevazione quindi devo dire che il clima era molto interessato
33:22infuriosito sereno è anche dato dal fatto che comunque con tutti i volontari avevamo immaginato
33:28anche un momento che fosse di prossimità e vicinanza oltre lo strumento che poi servirà diciamo ad avere i dati
33:35Io Assessore la ringrazio per essere stata con noi questa sera abbiamo avuto modo di raccontare
33:41un progetto che piano piano sta cercando di risolvere un problema di tipo sociale che è
33:49intanto un'emergenza per chi la vive quotidianamente ma noi sappiamo quante volte purtroppo anche sul
33:54fronte dell'ordine pubblico e anche dell'impatto visivo alla presenza di queste persone che cercano
34:00rifugio sotto i ponti nei pressi della stazione o dove capita può avere quindi il fatto che
34:05l'amministrazione comunale stia cercando di avere intanto una idea di quante sono queste persone
34:11quindi di censirle per poi capire in che modo prestare loro un'assistenza un soccorso anche dal
34:17punto di vista se vogliamo statamente sanitario è un'iniziativa che ci piace sottolineare e speriamo
34:23di aver contribuito anche in questi pochi minuti a raccontarla ai nostri ascoltatori affinché ne
34:28abbiano contezza. Io la ringrazio davvero per essere stato con noi e le auguro ovviamente un
34:33buon lavoro, grazie. Grazie mille a voi, arrivederci. Grazie, grazie all'Assessore Barbara Fusari che
34:41alla Delegale Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale. Noi siamo al termine di questa
34:48puntata di Extra, grazie naturalmente per averci seguito fin qui. Adesso ci sono gli altri programmi
34:54della nostra emittente e noi come sempre torniamo domani alla solita ora. Arrivederci. Extra tutti
35:02i colori dell'attualità con Claudio Michalizio