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MusicaTrascrizione
00:00:00Amici di Canal Europa, benvenuti ad una nuova puntata di Rock Session, alla seconda puntata
00:00:13di Rock Session. Io sono Cristian Zaffaroni e da questa sera vi presento la mia nuova
00:00:19co-conduttrice che in collegamento da casa dò il benvenuto a Faola Colombo. Buonasera
00:00:26a tutti, buonasera amici di Rock Session, buonasera Cristian Zaffaroni che in realtà
00:00:32noi diciamo che il nostro rapporto lavorativo in questo ambito non è così, avremo una
00:00:39decina d'anni di esperienza in queste cose. Sì, sì, sì, assolutamente. Arriviamo quasi
00:00:45all'anniversario del 15 aprile, quindi insomma ce la possiamo fare. Sì, sì. Abbiamo fatto
00:00:53una serie di collaborazioni, più che altro in alcune radio, sempre con un'unica passione
00:01:01che era quella della musica, la musica rock. Insieme a degli amici che ci venivano a trovare,
00:01:08uno di questi è venuto a provarci questa sera, ma aspetto a presentarlo perché è
00:01:13giusto che lui abbia una presentazione come si deve. Noi avevamo questo programma radio
00:01:18dove parlavamo di musica e spesso con contesti si suonava anche dal vivo e anche gli ospiti che
00:01:27venivano a trovarci suonavano e insomma era una cosa comunque molto molto divertente. Una
00:01:33collaborazione musicarella. Musicarella come si diceva ai tempi. Non è musicarella di Gianni
00:01:41Morandi o altro, ma una cosa simile. Magari. Magari, sì, assolutamente. Allora spieghiamo
00:01:49intanto tutte le persone che magari per la prima volta guardano Rock Session. Rock Session sarà
00:01:54un contenitore dove noi parleremo di musica rock, avremo tutte le puntate degli ospiti che verranno
00:02:01qui, ci racconteranno la loro storia. Chi venne qui tra l'altro spesso e volentieri si accompagna
00:02:07con lo strumento quindi suonerà dal vivo oppure ci racconterà la sua carriera. Quindi avremo
00:02:13musicisti, avremo cantanti, avremo critici musicali. Insomma sarà un percorso che per tutte le persone
00:02:20che amano la musica rock o comunque la musica in generale io vi consiglio di non perdere. Io vado
00:02:25a parlare e soprattutto a presentare l'ospite. L'ospite per me è assolutamente importante quindi sono
00:02:31anche con un filo di evoluzione lo vado a presentare. Quando si parla di gruppi rock italiani
00:02:41che negli ultimi 30 anni, negli ultimi 30-35 anni hanno fatto una storia della musica italiana
00:02:46inevitabilmente pensi agli After Hours. E se pensi agli After Hours pensi ai loro membri ma pensi
00:02:54anche all'autore dei batteristi più bravi che abbiamo avuto in Italia e che continuiamo ad avere
00:02:59chiaramente. Lui ha questa cosa che è riconoscibile, il suo modo di suonare è riconoscibile. Tu sai
00:03:08che lui solo tratta come suona e questa è una cosa che per un batterista è assolutamente importante.
00:03:16Do il benvenuto a un amico, a un grandissimo musicista ovvero Giorgio Pret. Ciao Cristian, grazie. Grazie
00:03:25per la presentazione, mi hai fatto un complimento più grosso che si possa fare a un musicista.
00:03:31Non so se lo sai, questa mattina stavo notando che c'è una pagina su Facebook dedicata solo a te.
00:03:40Cioè qualcosa tipo, quelli che amano Giorgio Pret o qualcosa del genere, che è una cosa che per un
00:03:46batterista non è così facile, probabilmente c'è solo per ricco. Quindi questo vuol dire che la
00:03:52gente ti vuole bene, insomma i fan degli After Hours e non solo, riconoscono l'importanza che
00:03:59hai avuto e che continuano ad avere per la musica rock in Italia. Ma guarda ti devo dire che in questi
00:04:04giorni ricorro precisamente dieci anni da quando ho lasciato la band, ricorro i dieci anni
00:04:11dalla mia ultima esibizione come membro ufficiale della band e devo dire che in questi dieci
00:04:20anni se c'è una cosa che proprio non è cambiata nella mia percezione è l'affetto da parte del
00:04:26pubblico, che è rimasta proprio indelebile, immutata, e questa è una cosa che mi fa star
00:04:36bene rispetto al mio passato e insomma è molto molto gratificante. E questa è una cosa molto
00:04:43bene. Tra l'altro tu hai iniziato la collaborazione con gli After Hours nel 92, no? Nel 90. Quando
00:04:52gli After Hours ancora cantavano in inglese e stavano registrando Neil Peake e Cocaine Head,
00:04:57giusto? No, stavano mixando il primo album che è The Recklessness Leap, ok? Nel senso che la formazione
00:05:03iniziale originale si è sciolta in quella fase lì e io sono entrato perché Malu in quel momento
00:05:14ha non maturato la decisione di voler andare avanti e quindi ha cercato di rimettere su una
00:05:25formazione e in quel momento è nata una formazione che era nata per essere provvisoria, quindi con
00:05:35Paolo Mauri e Cesare Malfatti dei Weimar Gesang. Provisoria perché? Perché entrambi erano già
00:05:43cominciato un percorso, Paolo come fonico e produttore, Cesare era più in un contesto di
00:05:55programmazione, stiamo parlando degli albori del protocollo Midi, della preistoria. Comunque erano
00:06:06indirizzati su quel percorso per cui hanno dato la loro disponibilità a Manuel, però come ponte
00:06:14per dargli il tempo di ritrovare una formazione stabile e l'unico nuovo membro, non la scadenza,
00:06:24sono stato io. Quello è stato un momento. Senti, prima di arrivare a uno degli argomenti più
00:06:34dell'intervista, c'è una cosa che tu hai raccontato e mi hai raccontato anche in un'altra intervista
00:06:41che ti ho fatto, che mi piacerebbe che tu raccontassi anche alle persone che stanno
00:06:48ascoltando questa puntata, che guarderanno questa puntata, che andrà in onda sia sul canale di
00:06:53Canale d'Europa che anche su YouTube, quando è stato il tuo primo concerto, ovvero a nove anni
00:07:00davanti a un pubblico che non ha mai voluto impunitare. Mi fa ridere perché mi fa ridere
00:07:09già solo il fatto che mi hai fatto questa domanda in un'altra intervista, perché non mi ricordo
00:07:15quando e in che situazione ho raccontato questo aneddoto, per cui c'è solo il fatto che ti sei
00:07:22rimasto impresso. Perché è una cosa molto tenera. Sì è molto tenera, anche se all'epoca non aveva
00:07:29assolutamente nessun collegamento plausibile. Avevo avuto otto anni, otto-nove anni e quest'anno
00:07:40mio compleanno, qualcosa del genere, i miei genitori mi hanno regalato una batteria giocattolo proprio,
00:07:44non è una batteria vera in miniatura, ma proprio un giocattolo con le che fanno solo un rumore
00:07:51fastidiosissimo. E io praticamente mi sono messo in testa di organizzare questo concerto in casa
00:08:02dei miei genitori e ho attaccato questi, erano dei fogli a portocollo, qualcosa del genere, stasera
00:08:09grande del concerto, l'ho attaccato sulle porte della casa e mi sono messo mezzo a mezzo al
00:08:17soggiorno a fare un baccano fastidiosissimo. I miei genitori, a pensarci adesso mi sembra
00:08:26assolutamente irreale, non so neanche cosa gli sia passato per la testa, sono presentati seduti
00:08:33sul divano e vestiti con gli abiti del loro matrimonio. Era la prima volta che li
00:08:42rindossavano da quando si erano sposati, considero che sono sposati nel 57, stiamo
00:08:46parlando del 72-73 e la cosa grottesca è che non avrebbero potuto mai immaginare che
00:08:57dandomi corda in maniera assolutamente innocente... avrebbero acceso in tempo la cosa?
00:09:06Sì, in realtà non è così, però diciamo che è romantico pensare in questo senso.
00:09:14Senti tu hai iniziato a fare musica, tra anni e tante, inizialmente, comunque hai iniziato a fare
00:09:21seriamente musica in un periodo in cui a Milano c'era una scena molto molto imponente che si
00:09:28stava che si stava facendo conoscere, non solo a Milano ma anche in tutta Italia, anzi come a
00:09:36breve ci arriveremo anche siamo arrivati anche oltre l'Italia fino ad arrivare negli Stati
00:09:41Uniti. Io volevo sapere, perché visto che è una scena che mi affascina molto, io sono nato,
00:09:48musica c'è, io ho iniziato ad amare la musica negli anni 90, sono stato qua in un ipocalicio
00:09:55per un decennio che mi ha cresciuto, ha cresciuto la mia passione per la musica. Da te che l'hai
00:10:00vissuto, se c'è una cosa, un ricordo particolare della differenza tra fare musica negli anni 90
00:10:08o iniziare a fare musica all'inizio anni 90 e fare musica adesso? Allora, intanto come punto
00:10:15di partenza rimarrei sugli anni 80, nel senso che io, la mia passione per la musica in realtà è
00:10:24iniziata da bambino, in modo per certi versi un po' casuale, per certi versi meno, nel senso che
00:10:33io avevo una sorella più grande di me di cinque anni, che era adolescente nei primi anni 70 ed
00:10:45è sempre stato il mio punto di riferimento globale. In quel contesto era la mia
00:10:51sorella maggiore che andava a scuola a Milano, che insomma poi erano degli anni particolari, però
00:10:58io mi ricordo che lei non c'era mai, però quando lei non c'era io andavo in camera sua, avevo otto o
00:11:07nove anni e Eletto in quel periodo portava a casa dei dischi pazzeschi, veramente pazzeschi, e io
00:11:15passavo il tempo, passavo i pomeriggi in camera sua a mettere su questi dischi, parliamo dai
00:11:21di Purple, ai Traffic, a Crossbest of the Nation Young, ma c'era una ricchezza tale in quel periodo lì che...
00:11:29poi ci sono stati episodi anche rispetto ai miei genitori un po' più casuali diciamo, perché mio
00:11:36padre nei primi anni 70, parliamo di un'epoca in cui non esistevano i marchi giapponesi,
00:11:44non erano ancora importati e non dico per sbarcare il lunario, però non aveva ancora preso la sua
00:11:53vera e propria attività, produceva le autoradio dell'epoca, le autoradio dell'epoca erano o solo
00:12:00radio o radio e cassette stereo 8, e quando io facevo la prima o la seconda elementare, mi ricordo
00:12:08che mio padre mi portava a scuola, mi facevano ascoltare i Beatles, perché è strano, è strano
00:12:13perché poi in realtà mio padre nella vita è sempre stato un super amante e anche con una
00:12:20certa cultura di musica classica, però musica pop rock zero, infatti io pensando a quel periodo lì,
00:12:28a quel contesto è stato proprio una parentesi particolare, mia madre viceversa insegnava
00:12:33all'Istituto Feltrinelli a Milano, insegnava inglese e una sera è tornata a casa e al suo
00:12:41alluno le aveva regalato le Zeppelin II che io ho ancora in vinile, l'edizione originale dell'epoca
00:12:48importata italiana, distribuita da Ricordi, però era ancora proprio del 69, quindi sono arrivati
00:12:55tutti questi stimoli per cui sono sempre stato forse potrei definire musicista prima di mettermi
00:13:04a suonare, ho iniziato sulla spinta di mia sorella, ho iniziato a suonicchiare la chitarra quando avevo
00:13:1013-14 anni, però è una cosa che un po' non ho avuto un seguito più che altro perché non ho trovato,
00:13:18non avevo un gruppo di amici col quale suonare per cui dopo un po' nella camionetta mi sono
00:13:26iniziato ad annoiarmi, infatti per questo che la batteria è arrivata, il vero strumento, il vero
00:13:34incipito è arrivato tardi rispetto al solito, perché ho iniziato a mettermi sulla batteria che avevo
00:13:4320 anni, ma l'ho fatto in un contesto molto molto stimolante che ha accelerato il percorso, perché
00:13:53parliamo dell'85 il mio giro di amici è venuto a contatto con tutta una serie di personaggi che
00:14:02facevano parte di quello che poi è diventato il fulcro della scena sotterranea, molto sotterranea
00:14:11milanese, quindi parlo dei gruppi che provavano l'epoca Villa Mantea, che erano il Ritmo Tribale,
00:14:17DHG, Tiratura Limitata, i Shocking TV, da quali poi sono nati Casino Royale, mi sono trovato in
00:14:24questo contesto e lì era anche un periodo della mia vita in cui ho avuto bisogno di trovare qualcosa
00:14:33di stimolante, che mi dà soddisfazione, che mi permettesse anche di scaricare un po' nel senso
00:14:40di inadeguatezza, e mi sono trovato in questo contesto e la cosa nasce cosa, quindi mi sono
00:14:47trovato come al solito, so che è banale dirlo, però mi sono trovato al pofodus a un momento giusto.
00:14:53No beh, però effettivamente in quegli anni forse essere adolescente, perché alla fine vent'anni
00:14:59più o meno essere adolescenti, più o meno, meno che più, è chiaro che iniziare a fare musica,
00:15:08quello che appunto volevo arrivare a dire, prima dell'argomento, quello principale,
00:15:12è che probabilmente fare musica in quegli anni per chi era passato in musica rock forse era più
00:15:19semplice che adesso. Sì, infatti volevo tornare al succo della tua domanda, non è che fosse più
00:15:26semplice, era più, come si dice, era più istintivo, più istintuale, nel senso che quella scena lì,
00:15:37la nostra generazione si è messa a fare musica non con un obiettivo professionale, non con un
00:15:44obiettivo di successo, lo faceva per urgenza, per una necessità, non poteva farne a meno e non c'era
00:15:53una situazione sotto nessun punto di vista che ti potesse innudere di avere delle prospettive di
00:16:02farlo professionalmente, di farlo, non dico di poterci campare, però, e questo come spesso
00:16:13accade, va a fare una selezione naturale e automatica, nel senso che se non hai delle
00:16:23illusioni, io definirei più false illusioni o degli obiettivi che ti distraggono dalla sostanza,
00:16:34dall'essenza, inevitabilmente o non lo fai o se lo fai sviluppi, come si dice, l'essenza,
00:16:48la visceralità, tra virgolette la purezza dell'approccio e quindi tutta la nostra generazione
00:16:58ha fatto, ha iniziato e ha continuato a fare musica con quell'approccio, la dimostrazione è che tutti
00:17:06quelli che poi non hanno avuto l'opportunità, non hanno avuto l'occasione, non hanno avuto la
00:17:12fortuna, insomma, quel mix di fattori che si devono incastrare necessariamente per riuscire
00:17:18ad andare avanti, tutti quelli che io conosco, indipendentemente dalla carriera o non carriera
00:17:24che hanno fatto, hanno continuato a suonare con lo stesso tipo di attitudini, assolutamente con lo
00:17:29stesso tipo di attitudini. E questa è una cosa molto molto importante. Senti, andiamo a quando
00:17:35che io considero valuto il fulcro dell'intervista, anche se poi chiaramente arriveremo anche a
00:17:40parlare d'altro. A un certo punto gli After Hours fanno un tour in America e quando in altri posti,
00:17:52appunto, mi avevi raccontato questa cosa, mi avevi detto che, insomma, chiaramente sono successe una
00:17:57serie di cose, una serie di racconti che ci tenevi anche a fare e io ti ho detto, beh, sarebbe carino
00:18:05magari se non facessi le telecamere di Canale Europa. Io volevo, insomma, che partissi a raccontare
00:18:12magari di qualche esperienza che avete fatto, tra me, fuori da quegli anni, anche in America.
00:18:18Allora, intanto per trovare un punto di aggancio tra il discorso che abbiamo fatto fino adesso e
00:18:24questo, è importante sottolineare che noi abbiamo fatto la prima esperienza negli Stati Uniti nel
00:18:321990 e nel mio caso particolare è il terzo concerto che facevo con gli After Hours, perché c'era questa...
00:18:39Il primo concerto è stato al Palazzetto del Ghiaccio di Cantù, il secondo all'Accademia di Brera
00:18:49qua a Milano, occupata, il terzo a New York, quindi non sono montato la testa. No, lo dico
00:18:57perché comunque in quel momento è stata un'esperienza fondamentale su quello che è successo
00:19:04dopo e da lì fino a quando poi abbiamo fatto il primo tour, vero e proprio negli Stati Uniti, perché
00:19:10ci ha permesso di confrontarci con la realtà, con la padre del rock and roll e ci ha
00:19:19permesso di vedere, di vivere in prima persona una situazione del genere che era una specie di...
00:19:28Era una convention mondiale delle etichette indipendenti e quindi praticamente in quei dieci
00:19:35giorni a New York c'era tutta l'etichetta con il loro stand e poi c'era tutto un circuito di
00:19:44locali, dai clubbini minuscoli fino a locali più grandi, dove ogni sera c'erano, erano state
00:19:52una decina di locali, per cui si passavano le serate ad andare da un locale all'altro delle concerti
00:19:58e quindi siamo stati anche al CBGB's a vedere una serata al CBGB's e c'erano cinque band che
00:20:06suonavano in una sera, ogni band montava tutto il suo back line, il sound che non esiste e suonavano
00:20:15davanti a 50 persone sedute ai tavolini, per cui già subito questa esperienza ci ha permesso di
00:20:21renderci conto che c'era da pedalare e quindi è stato un po' il battismo, un battismo importante
00:20:34per aumentare ancora un certo tipo di attitudine, quello che ti porta a suonare in concerto,
00:20:46ci sono 10 persone e ti porta a fare un concerto pazzesco come se ce ne fossero 10.000 e questa è
00:20:56una cosa fondamentale, fondamentale perché io poi ho avuto la possibilità anche di verificare e di
00:21:04rincontrare delle persone che hanno visto un nostro concerto del genere e che rendi conto che è così
00:21:12che si fa, altrimenti stai a casa. Correggimi se sbaglio, forse è più facile suonare davanti a 10.000
00:21:29persone che davanti a 10 persone perché tirare in mezzo 10 persone che magari la maggior parte di
00:21:34questi non gliene frega niente o comunque di chi sta suonando è più difficile probabilmente. Bene,
00:21:41di sicuro è più sì sì forse sì nel senso che non lo so, non so la risposta precisa nel senso che
00:21:51è chiaro che se sali su un palco davanti a 10 persone secondo me se sei dentro quello che
00:22:00devi avere dentro queste persone se no te ne torni a casa e pensi di fare qualcos'altro,
00:22:09è una palestra, è la famosa gavetta, poi ogni sera ogni data ci sono anche concerti, i primi
00:22:19concerti davanti a tanta gente sono altrettanto difficili perché te la fai addosso perché devi
00:22:26farti le ossa su quello. Tra l'altro voi siete andati, la prima volta che siete andati agli
00:22:31Stati Uniti erano gli anni 90 quindi era anche un periodo particolare perché era la nascita del
00:22:36grange perché Livia Foco sarebbe uscito l'Evermind. Sì non era ancora scoppiato ma stava bene. E qui
00:22:44probabilmente anche l'America o comunque New York in particolare che comunque sempre stata
00:22:51una melting pot di vari genere musicali cioè se uno ama la musica New York soprattutto in
00:22:57quegli anni probabilmente tra gli anni 70 e gli anni 90 di sicuro. New York è già stimolato,
00:23:06è solo a guardare la gente che cammina sul marciapiele, per cui figurati in un contesto
00:23:12musicale. Tornando al discorso del primo tour americano facciamo un salto di 16 anni.
00:23:22Anche questo ha avuto la sua particolarità perché appunto essendo passati 16 anni,
00:23:33sono 16-17 anni, questa cosa è successa e l'abbiamo fatta nel momento in cui aveva senso
00:23:40farla. Da un lato aveva senso e da un lato non avevamo la necessità, nel senso che parliamo
00:23:48del 2006, io avevo 41 anni, Manuel 40, sono ancora compiuti adesso, poco importante. Noi
00:23:58avevamo già una realtà con una fan base importante, facevamo tour immensi, insomma
00:24:08avevamo già un pubblico consolidato, andavamo davanti a tanta gente, andavamo in giro con la
00:24:13produzione, avevamo tutto uno staff intorno, avevo raggiunto quella dimensione in cui dopo
00:24:21tanti anni a farti il mazzo, guidare, caricare, scaricare, montare, smontare, fare tutto da
00:24:27soli. Iniziavamo e avevamo già tutte quelle, tra virgolette, comodità, che poi sono più che
00:24:35comodità, sono un supporto necessario in un certo punto. Però in quel momento, stavo parlando del
00:24:422005-2006, stavamo correndo il rischio di subire un declino dentro noi stessi, nel senso che il
00:24:58grosso nemico ha raggiunto un certo livello, è quello di cadere nella routine, cadere nella
00:25:06routine nel senso di finire per abituarsi a un certo tipo di status e finire per concentrarsi
00:25:14sui dettagli invece che sulla sostanza, quindi a quello che tutto quello che ti circonda,
00:25:20cosa funziona, cosa non funziona, a diventare un pochino insofferente, c'è quella cosa che non è
00:25:27per noi. Abbiamo avuto la lucidità di renderci conto di questa cosa, che di per sé non è
00:25:37sufficiente perché perciò deve essere il progetto nel momento giusto. In quel momento sono incontrati
00:25:45tutti i fattori determinanti, che diciamo hanno iniziato a generarsi due anni prima, quando siamo
00:25:52venuti a contatto con Greg, con Greg Toole, leader dell'Afghan Weeks, che in quel periodo
00:26:00aveva questa sua band, The Twilight Singers, attraverso amicizie comuni siamo entrati in
00:26:08contatto con lui e il primo approccio è stato, se non sbaglio, nel 2004, che Manuel è andato a fare
00:26:19un tour negli Stati Uniti come tastierista dei Twilight Singers, da lì abbiamo ricambiato il
00:26:25favore e abbiamo fatto un mini tour con i Twilight Singers qui in Italia, abbiamo fatto due date a
00:26:31Catania allo zoo e poi abbiamo fatto l'Alcatraz e altre date che in questo momento non mi ricordo,
00:26:40e da lì è nato un feeling, è nata un'intesa che poi ha portato nel 2004 Greg ha co-prodotto
00:26:54Bella te per piccoleiene ed è stato l'unico disco in cui c'è stata una figura esterna
00:27:03da acciancare Manuel nella produzione artistica e insomma poi Greg è stato ospite nostro nel tour
00:27:12dei Bella te per piccoleiene in Italia e attraverso questa partnership abbiamo avuto il contatto per
00:27:19riuscire a pubblicare... Bella te per piccoleiene è stato inciso sia in italiano che in inglese e
00:27:29sul fatto, sulla premessa che c'era il deal per pubblicare il disco in euro e mi va e negli
00:27:39Stati Uniti, quindi questo ci ha permesso di poter pensare di poter fare un tour con un
00:27:48presupposto serio, cioè non di fare con gli italiani che vanno all'estero a farsi il tour
00:27:53per divertimento che per carità non c'è niente di male, però per noi era importante che ci fosse
00:27:58un presupposto di questo tipo e da qui è nato il famoso primo tour negli Stati Uniti nel 2006
00:28:06in cui abbiamo fatto da spalla i Travellers Singers che avevano pubblicato un disco nuovo
00:28:12e quindi è stato un tour di 25 date in un anno e mezzo e tra l'altro in dei venue e location
00:28:20molto molto molto molto molto bene ed è stata un'esperienza fondamentale che ti posso dire
00:28:29senza timore di smentita a nessuno degli altri membri della band, quel tour ha prolungato la
00:28:37vita degli afterhours nel senso che ci ha in quella fase della nostra carriera con l'età che
00:28:43avevamo tutto quello che avevamo raggiunto in quel momento ci ha dato una linfa che ci ha
00:28:50dato nuova, ripeto, nuova linfa, stimoli al punto che io non potrò mai dimenticare la prima data
00:28:59che abbiamo fatto tornando dagli Stati Uniti che è stato un concetto a Roma a Viaggio Globale a
00:29:02Rock in Roma davanti a 7.000 persone e mi ricordo le facce del membro del nostro staffa quando
00:29:11stavamo uscendo dal palco che ci guardavano come se fossero degli extra arresti, ma cosa
00:29:16vi è successo in questo mese e mezzo? Perché quell'esperienza ci ha dato un calcio nei miei
00:29:24brividi ancora adesso, ci ha dato una consapevolezza, ci ha tolto ogni residuo di non so come definirla
00:29:35perché non è che fossimo insicuri o provinciali però insomma confrontarsi a quel punto della
00:29:42nostra carriera con un'esperienza del genere dove tu lì non sei non solo nessuno ma sei pure
00:29:48un gruppo rock italiano, adesso fa ridere pensarci perché ci sono stati Maleskin che hanno fatto il
00:29:53botto però prima dei Maleskin un gruppo rock italiano negli Stati Uniti non facevano una
00:30:00battuta è come la nazionale jamaicana di Bob, le olimpiadi invernali, ci guardavano come gli italiani
00:30:09che fanno rock e lì Maleskin probabilmente non so se in America prima dei Maleskin ha messo questa
00:30:15grande considerazione di noi dal punto di vista musicale, ma non è che non ci pensiamo, e soprattutto
00:30:27negli Stati Uniti se fai quello nel momento in cui sei sul palco o spacchi o niente, però può
00:30:36essere sì e quindi è stata stata un'esperienza determinante. C'è stata una data in particolare
00:30:43che ti ricordi? Guardi potrei dire quasi tutte però ineditabilmente per pensare a New York di
00:30:56sicuro non è tanto legato alle città in particolare ma alle Venio perché comunque loro hanno
00:31:05questi posti che alcuni erano ex bordelli però sono dei posti che danno delle location per i
00:31:14concerti che sono fantastici perché suonano bene quindi non è che trovi necessariamente
00:31:21l'impianto audio pazzesco super perché se tu sei in una stanza che suona bene e lo puoi fare
00:31:31anche con lo stereo, se il tuo salotto suona bene puoi avere anche uno stereo scrauso che la senti
00:31:37bene la musica. Certo. Se eri in bomba fa schifo l'ambiente puoi avere lo stereo più bello del
00:31:43mondo. Fa cagare. Esatto. Detto questo l'Irving Plaza New York, sicuramente il Theater of Performing
00:31:53Arts a Filadelfia, no abbiamo suonato in tante belle venue, l'ultima data a Los Angeles al
00:32:00Lavalon, tutto l'insieme, l'atmosfera, abbiamo fatto proprio un vero concerto on the road perché
00:32:13comunque in un mese e mezzo abbiamo attraversato 35 stati, ho guidato per 10.000 miglia io. Ah perché
00:32:21guidavi tu? Sì, ho sempre guidato io. E' che non mi fido degli altri. Ma se in Giro d'Italia o anche qui in
00:32:28Italia guidi tu perché? Ho sempre, quasi sempre guidato io, sì perché mi piaceva guidare, perché
00:32:34gli altri erano tranquilli quando guidavo io, poi quando finalmente abbiamo potuto permetterci un
00:32:42driver, beh insomma mi sono riposato molto volentieri. E come reagiva la gente? La gente
00:32:50reagiva, ha sempre reagito in maniera entusiastica, si dice entusiastica, entusiasta, è stato un
00:33:00successo. Stai facendo del rock and roll? No è stato veramente un successo perché come quando
00:33:06abbiamo iniziato a fare i concerti appena è uscito Germi che ci presentavamo sul palco vestiti da
00:33:13bambine, è stato un po' la stessa cosa, nel senso che è stata una forma di esorcismo delle tue
00:33:18sicurezze. Perché faccio questo esempio? Perché prima di Germi, dal punto di vista della
00:33:27nostra estetica, della nostra immagine, non eravamo molto ben definiti e questa cosa sembra un
00:33:35dettaglio ma non lo è assolutamente, perché avere un'identità soprattutto che esce dai canoni,
00:33:45dal conformismo, quindi dalla pelle, il vestito di nero e tutto quanto, quelli che sono un po'
00:33:52i cliché. All'epoca di Germi abbiamo avuto questa, la cosa è nata per caso, nel senso che
00:34:00quei vestiti li abbiamo usati per fare il servizio fotografico, da lì poi è venuta l'idea di usarlo
00:34:05per fare il video di Germi, a quel punto abbiamo detto perché non andiamo sul palco così? Anche
00:34:12perché se tu ti vesti da bambina, insomma non eravamo dei fotovodelli, non sono mai stati,
00:34:16quindi non eravamo proprio uno che sentissimo proprio dei fighi, se hai il coraggio di salire
00:34:24sul palco, una volta che sali sul palco vestito da bambina non puoi spaccare, perché comunque il
00:34:34concetto è sempre stato che secondo noi, e parlo di tutta la nostra generazione della scena,
00:34:41il concetto di andare sul palco a fare un concerto non significa andare a riprodurre le tue
00:34:49canzoni, a fare un bel compitino, fare le giuste mosse con gli strumenti fini, essendo impeccabili
00:34:58tecnicamente, se tu vuoi spingere la gente a uscire di casa a pagare un biglietto per
00:35:04divertirsi a vedere, devi dare no a un spettacolo, ci deve essere qualcosa, altrimenti uno si mette
00:35:11il disco in casa e se lo ascolta, questo è un po' il problema che hanno avuto le generazioni
00:35:16successive, perché sono state mal consigliate da pseudo professionisti della musica, pseudo
00:35:22manager, pseudo discografici, pseudo consiglieri, cattivi consiglieri, che li hanno indirizzati a
00:35:29prestare attenzione, come dicevamo, a prendere i dettagli invece che la sostanza, perché la sostanza
00:35:35sono sempre le canzoni. Sì è vero, poi effettivamente è toccato un tasto a me molto molto chiaro, che è
00:35:42appunto il live in Italia, che era appunto volevo arrivare lì e quindi ci stai portando, secondo me
00:35:51stiamo stiamo vivendo un periodo anche questo diciamo non proprio propizio, soprattutto io
00:35:58vivendo a Milano e mi sento appassionato di musica rock, andando a vedere un sacco di concerti anche
00:36:05di gruppi o cantautori sconosciuti, sembra banale dirlo, io ho visto un prima ed un dopo il covid,
00:36:14è come se il covid avesse veramente intanto portato via una serie di locali a Milano
00:36:20che già non ce ne erano tantissimi e adesso ce ne sono sempre di meno e questa cosa del portare
00:36:27la gente fuori a sentirti suonare e sta diventando sempre di più complicato, cioè è come se la gente
00:36:34è scesa solo per andare a sentire il gruppo famoso, il cantante famoso, invece chi magari ha bisogno di
00:36:40farsi conoscere non ha il disco di casa e questo fa male. Sì, devo dire che secondo me i primi sintomi
00:36:48di questa situazione non li abbiamo già percepiti più di 20 anni fa, perché mi ricordo che quando è
00:36:54nato il progetto di Tora Tora, ideato da Manuel come festa dell'itinerante, il concetto era
00:37:00quello di usare i gruppi della scena come noi, Marlene, Subsonica, Africa Unite, insomma non
00:37:11vorrei dimenticare qualcuno, lo dimentico sicuramente, o Verdena, insomma, per attirare il pubblico e
00:37:19fargli conoscere quelli che erano meno conosciuti e già lì abbiamo visto che, per carità, è stato
00:37:28un progetto meraviglioso, però dal punto di vista della fluenza del pubblico, già lì ci siamo resi
00:37:36conto che la gente veniva a vedere esclusivamente gli headliners, che fossimo noi, che fossero gli
00:37:42Africa Unite, che fossero i Blowbeaters, che fossero il Marlene, insomma, secondo me c'è anche
00:37:51un discorso culturale proprio rispetto a quello che è il concetto del festival, che non è quello di,
00:37:56se vai a vedere un festival, vai a viverti il festival in sé, tutto quello che è il contorno,
00:38:02indipendentemente da chi suona, perché magari è l'occasione di conoscere qualche band che
00:38:09non avresti mai conosciuto, è un po' questo che è andato morendo, la curiosità, e da questo punto
00:38:15di vista è inevitabile che la televisione abbia dato il colpo di grazia, perché la televisione
00:38:21non è tanto solo sulla musica, però ha un effetto un po', come si dice, anestetizzante
00:38:35su tutte le forme, un po' compreso lo sport, però insomma, teatro in televisione ha senso
00:38:44parlare o no, un concerto, neanche i concerti. Ricordi che durante il Covid era una città con una sorta di
00:38:51canale dove si prefiggeva di far vedere o live o anche spettacoli teatrali, penso che sia morto
00:39:00ancora. Sì, poi io sul discorso del Covid non ti so dire molto, perché comunque io ero già uscito
00:39:09dal contesto, perché può darsi, mi domando io, però può darsi che poi la questione
00:39:22dell'isolamento, tutto chiuso, possa aver creato poi una forma di reazione dopo nella gente, la voglia
00:39:31di nuovo di uscire, non so, sul contesto musicale non te lo so dire, perché non ho negli anni
00:39:40passati, dal Covid in poi, per tutta la serie di questi vicestituti miei personali e di altri
00:39:48impegni, non ho frequentato molto il contesto. Quello che ho percepito io è che era già disastrosa
00:39:56la situazione prima del Covid. Beh sì, diciamo che il Covid probabilmente ha dato il colpo di denazio,
00:40:01se la situazione era Florida, diciamo che il Covid probabilmente avrebbe rovinato, ma poi sarebbe
00:40:08sistemato. Adesso diciamo che in Covid, tu quando parli di concerti, anche posti dove andare a
00:40:15suonare? Già prima, però adesso secondo me anche via, no? Sì sì sì, adesso un po' lo so che voleva
00:40:25fare una domanda a proposito anche di questo. Io vorrei tornare al discorso dei concerti, ma
00:40:32soprattutto dei concerti che avete fatto all'inizio, quando eravate ragazzini insomma, negli
00:40:40Stati Uniti, quelli di cui hai parlato prima e dei quali noi eravamo già molto informati perché c'è
00:40:47un vecchio libro, ormai una cosa che a dieci anni è considerata vecchia, e questo dovresti
00:40:53conoscerlo. Che è un po' la Bibbia, per chi ama la musica. È la Bibbia, è la Bibbia per chi è appassionato
00:41:02della scena del rock milanese e magari c'è cresciuto dentro come me, come Quincy Younger, nel
00:41:09quale, comunque, io già a suo tempo avevo ritrovato quello che tu hai raccontato prima. Siccome nella
00:41:15vita, oltre che di musica, mi occupo anche di comunicazione e di raccontare la cultura italiana
00:41:24e la lingua italiana nel mondo, e spesso mi trovo a parlare con le persone con le quali comunico
00:41:33del loro, diciamo, impatto, del loro shock culturale quando vengono in Italia. Io, visto da un'altra
00:41:39prospettiva, ti chiedo, anche da un punto di vista esterno a quello musicale, com'era la vita? Che
00:41:47cosa hanno scoperto dei ragazzi di quanti anni avevate venuti, non lo so, a New York all'inizio
00:41:57degli anni 90? Quali sono state le vostre difficoltà in quei 12 giorni, nella vita di
00:42:04ogni giorno? Cose che avete scoperto, magari, per la prima volta della cultura americana? Questo mi
00:42:09incuriosisce, sia dal punto di vista, magari, dell'organizzazione delle cose che facevate,
00:42:14che della vita di tutti i giorni. Guarda, allora, intanto hai mostrato quel libro, quindi è inevitabile
00:42:25sottolineare il fatto che io, quando parlavamo prima proprio degli inizi, sono nato batteristicamente
00:42:33come il vice batterista del ritmo tribale, perché loro hanno avuto un ruolo determinante
00:42:40nel convincermi, nel sostenermi, nel coraggiarmi a iniziare a percuotere dei tamburi, perché
00:42:48all'epoca Alex Marcheschi, batterista del ritmo tribale, era batterista anche dei DHG, prima,
00:42:55i ritmi tribali sono nati da una costola dei DHG, che avevano Alex Marcheschi alla batteria e alla
00:43:02voce, e quindi all'epoca, quando il ritmo lo provavo il sabato pomeriggio e Alex era impegnato
00:43:09con un concerto con i DHG, vai tu, io non sapevo fare veramente nulla, mi dicevano tu picchia,
00:43:17picchia, picchia, io passavo quattro ore, suonavo proprio tutto di muscoli, una roba, finivo, ero rosso
00:43:25paonazzo, però è stata una palestra incredibile, e quella volta a New York, al New Music Seminar,
00:43:32eravamo noi e quel ritmo tribale, eravamo tutti insieme, perché erano entrambi pubblicati
00:43:41dalla Vox Pop come etichetta, ma guarda, per tornare alla tua domanda, allo specifico della
00:43:49tua domanda, eravamo tutte persone che sin da ragazzini, ragazzini, zini, sono nati e cresciuti
00:44:01ascoltando la musica anglo-americana, ma soprattutto americana, quindi è come se
00:44:11fossimo, in quelle situazioni siamo trovati in un posto che abbiamo immaginato
00:44:17di essere per anni, quindi è come uno che, insomma, che entra nello schermo di un cinema,
00:44:25hai capito, entra dentro un film, abbiamo passato, abbiamo fatto il nostro concerto che è stato una
00:44:32sera, in un clubbino molto piccolo, davanti a pochissime persone, ma quello è stato, è stato
00:44:41tutto il contorno, abbiamo passato dieci giorni, qui di giorno andavamo in giro per la città a fare
00:44:47i turisti e la sera andavamo da un locale all'altro a vedere concerti, ma dieci locali a sera,
00:44:56tu eri già stato negli Stati Uniti prima? No, no, no, è stata la prima volta per me, credo sia stata la
00:45:02prima volta per tutti, non è stata nulla. Non c'è stato un shock, è stato, ci sentivamo molto, molto
00:45:14nel posto giusto, lo shock è stato tornare a casa. Molte persone invece raccontano,
00:45:21narrano cose diverse, cioè l'aspettativa e la realtà che poi si scontrano e magari ti fanno
00:45:29anche stare male al momento, invece sono contenta che a voi non sia successo. Ma sai, hai detto una
00:45:37parola giusta, aspettativa, è proprio quello il fulcro del discorso a cui ci riferivamo prima,
00:45:44rispetto a questa prima esperienza, che poi è stato un po' quello che ha contraddistinto tutto
00:45:51il nostro percorso, proprio quello di non avere delle aspettative, le aspettative erano concentrate
00:45:58su noi stessi, non sul pubblico, o su quello che potevamo ottenere, l'aspettativa è sempre stata,
00:46:08noi abbiamo sempre avuto una grossa aspettativa nei nostri confronti, è sempre perteso, quello che
00:46:17ha contraddistinto questa generazione e questa scena è stato proprio quella che anche se suonavi
00:46:22davanti, come dicevamo prima, davanti a dieci persone, non abbiamo mai avuto l'attitudine
00:46:27obistica, del dopolavoro, del dopostudio, e anche in sala prove, io mi ricordo la prima
00:46:34volta che sono andato in sala prove con gli After, con Manuel, e non conoscevo nessuno degli altri
00:46:42membri, sono rimasto colpito dall'attitudine, l'attitudine era professionale, indipendentemente
00:46:51dal fatto che tu non ci dovevi mettere i soldi per riuscire a registrare un disco, a pagare lo studio,
00:46:59noi abbiamo passato dal 1990, io la prima volta che mi sono messo in tasca 50.000 lire avanzate
00:47:08da un concerto è stato nel primi del 95, perché prima, tutti quegli anni, tutto quello che avanzava
00:47:16dalle spese veniva usato per pagare la registrazione, per pagare i dischi, e quindi è inevitabile
00:47:26che se il contesto è quello, se le premesse sono quelle, se l'attitudine è quella, se vieni fuori,
00:47:33vieni fuori per quello che sei, altrimenti non ce la fai, perché è dura, non puoi farcela se
00:47:43non hai il fuoco dentro. Questa era la seconda domanda, ma a questo punto forse hai già stata,
00:47:48hai già ricevuto una risposta, ti sei mai chiesto in quei giorni, nel primo viaggio e quindi nel
00:47:56primo tour, quando eravate giovani, quasi sconosciuti, e anche nel secondo, ti sei mai
00:48:02chiesto dove sono finito, ma a questo punto forse no. No, me lo sono chiesto molto più tardi,
00:48:10paradossalmente me lo sono chiesto più tardi dove sono finito, no, no, ti riberisco,
00:48:22avevo sempre avuto, non voglio adesso dare un'immagine troppo seria, troppo di quelli che
00:48:30proprio non passionali, cercavo di dire esattamente l'opposta, era tutto passione,
00:48:37per quello che quella prima esperienza a New York è stata, riberisco, è stata determinante per il
00:48:46nostro percorso successivo in Italia, perché ci ha permesso di vedere, di venire a contatto con
00:48:53la realtà, no, perché un conto è pensare a quello che dicevi prima, arrivare là e trovarsi di fronte,
00:49:01no, ci siamo trovati di fronte alla realtà, e quindi questo trovarsi, noi non eravamo pronti,
00:49:08non eravamo pronti nel Novalda a confrontarci con un contesto del genere, dobbiamo ammetterlo,
00:49:16però questa esperienza ci ha permesso di sviluppare e incrementare ancora di più la
00:49:23giusta attitudine da tenere qua nel paese, che significa non storcere il naso se non c'è nessuno
00:49:31che ti viene a vedere, parliamo di aspettative, l'impianto, il palco, il problema qua in Italia,
00:49:41già poi negli anni 90, era l'opposto, cioè troppi musicisti soverchiati dall'attenzione
00:49:54ai dettagli, a fare dei soundcheck di due ore, no, ma là il soundcheck non si fa,
00:50:01sali sul palco e pedali, se tu senti o non senti, no, non importa, cioè non ci sono alibi,
00:50:09parlo non solo dei musicisti, parlo anche degli addetti ai lavori, fonici, io se potessi,
00:50:17non vorrei mai avere un ruolo istituzionale, ma a poter fare una legge, renderei obbligatorio
00:50:26un'esperienza negli Stati Uniti, per vedere la persona che cos'è rock and roll, che cosa
00:50:34significa buttarsi, significa estinzionità, non è una cosa cerebrale, è viscerale, vai e fai.
00:50:43Però mi credo infatti in entrambe le esperienze che avete avuto a distanza di quanti anni,
00:50:49hai detto 15? Dal 90 al 2006. Ecco, 15-16 anni, hai menzionato la scena italiana,
00:50:58temo sia inevitabile che vi sia venuto da fare un confronto tra quello che succedeva qui e quello
00:51:04che succedeva là, era impietoso o no? No, secondo me non era impietoso per niente,
00:51:12nel senso che anzi io posso parlare in maniera legittima della scena milanese,
00:51:26la scena milanese che è esplosa all'inizio degli anni 90, ma grazie a un fermento che si è creato
00:51:36per tutti gli anni 80. A Milano nei primi anni 90 c'era una scena importante, c'era una scena
00:51:46importante che si è anche cementata grazie ad alcuni punti di ritrovo, dei punti di riferimento
00:51:54come il Jungle Sound Station, dove io tra l'altro ho lavorato dal 92 al 96, che è stato aperto da
00:52:02Fabrizio Rioda di Ritmo Tribale, e quello è stato un punto di ritrovo, di confronto, di
00:52:09contaminazione, di condivisione incredibile, perché lì dentro c'eravamo noi, c'erano i Casino
00:52:18Royale, poi sono nati lì dentro la Cruz, insomma tutta la scena milanese che non aveva delle
00:52:28grossissime similitudini dal punto di vista stilistico musicalmente, perché erano molti
00:52:39diversi gli uni dagli altri, ma avevamo in comune quello di cui abbiamo parlato fino adesso,
00:52:47quello che si è sempre definito il do it yourself, cioè tutta gente che ha cominciato a far musica
00:52:57facendo tutto da sole, perché poi oltretutto, oltre a questo, accanto ai musicisti c'era comunque
00:53:06un contorno di persone e di figure che avevano lo stesso tipo di attitudine nella fotografia,
00:53:16nella fonica, nell'artwork, nel videomaking, l'attitudine era la stessa da parte di tutti,
00:53:25quindi c'era molta creatività, molta spontaneità, non c'era un quattrino e quando non ci sono i
00:53:34quattrini, non ci sono i mezzi, o c'è la creatività oppure non c'è nulla. Soprattutto o ci credi,
00:53:41perché questa forse è la cosa più importante. Se vedi che non arriva il denaro, però continui
00:53:47ugualmente a fare quello a cui credi, vuol dire che veramente... Sì, crederci, c'era l'urgenza,
00:53:57è un termine secondo me molto... che identifica molto il feeling, perché è proprio la cosa che
00:54:06ti... rispetto alla quale non potevi fare... della quale non potevi fare meno. Tant'altro sentire
00:54:15raccontare questo, sembra facendo una sorta di ponte, visto che si parla anche nella scena
00:54:20americana, è come se si sentisse a parlare di quello che nasceva negli Ghibi, nei gruppi tipo
00:54:26i Ramones, i primi Tolkienettes, la stessa Patti Smith, o anche come è nato il punk, se ci pensi.
00:54:33È lì che è nato. Sia il punk in Inghilterra che il punk in America, poi ognuno può pensare
00:54:38se sia meglio quello... No, più che altro è nato prima l'America. Sì esatto, uno sicuramente,
00:54:43però... Meglio o peggio è tutta una questione di gusto. No, infatti, poi il... tutti entranti che
00:54:50sia a Londra, che sia nel Regno Unito, che sia in America, comunque quello che gli univa era
00:54:56appunto il famoso do it yourself e comunque avere un'urgenza che è quello che probabilmente manca
00:55:02ora. Allora in superficie sicuramente, poi sotto sotto non lo so, non lo so, perché io sono comunque...
00:55:14non so se sono un romantico, però in realtà io credo che la musica sia sempre andata a cicli,
00:55:23perché se ti devo dire quello che era la scena, il contesto nel 1900, la seconda metà degli anni
00:55:3280, ma anche nel 1990-91, rispetto al rock in Italia, ragazzi proprio non veniva presa in
00:55:41considerazione, anche solo in Italia. Da solo noi, after hours, rispetto a... in quel contesto lì,
00:55:51nel nostro contesto, rispetto a quello che era in quel momento i Casino Royale, i Mau Mau,
00:55:57quel momento lì, il rock era morto, poi è uscito Nevermind. Io penso che in realtà sotto
00:56:13sottoterra ci sia adesso qualche cosa, che però non ha nessuna visibilità, come non ce l'avevamo
00:56:19noi all'epoca. Sì, no, effettivamente forse fosse stato un po' troppo pranesciante quello che ho
00:56:25detto, perché comunque ci sono un sacco di gruppi, anche qui e anche qui in Italia, cioè comunque si
00:56:33dice adesso, non per voler fare l'esterofilo, cosa che non voglio assolutamente fare, che ci sia un
00:56:40ritorno un po' spunk, sono nati una serie, sono nate fuori una serie di gruppi tipo Fontes DC,
00:56:44Idols che arrivano da Londra, o comunque dal Regno Unito, soprattutto da Dublino. Ultimamente la
00:56:51scena dublinese sta dando una serie di gruppi interessanti e sembra quasi un ritorno alle
00:56:57origini, il post punk quando nasce, nasce tra la fine degli anni 70 e gli anni 80, e fosse quello che
00:57:04magari qualcuno potrebbe obiettare che non c'è nulla di nuovo, però chi se ne frega il rock and roll non è
00:57:09nuovo, non c'è bisogno assolutamente di fare qualcosa di nuovo. Anzi vorrei sperimentare
00:57:19spesso e volentieri si rischia di fare qualcosa di nuovo. Sì, io penso che chiaramente rispetto
00:57:27alla nostra epoca quello che ha a fare la differenza adesso è il ruolo della televisione,
00:57:33il talent e compagnia bella. Anche le radio. Sì sì sì anche le radio, però penso che anche il ruolo,
00:57:41questo ruolo killer un po' della creatività e della, insomma questo ruolo preponderante della
00:57:51televisione con i talent arriverà, porterà, avrà un suo esaurimento inevitabilmente, perché anche
00:58:00nei primi anni 90, quando è che esplosa la scena italiana e milanese, nel momento in cui la
00:58:08discografia delle major, che era già in grossissima difficoltà, ha iniziato a creare delle
00:58:15sottetichette che hanno iniziato ad arruolare i gruppi che si sono fatti le ossa negli anni 80,
00:58:25quindi sono stati Casino Royale, Tribale, insomma è così che è nato un pochino tutto quanto e quindi
00:58:33non so. Ma tra l'altro, tornando invece a questa difficoltà o comunque quando avete iniziato a
00:58:45suonare, quando eravate comunque giovani, dovevate farvi conoscere, mi ricordo voi,
00:58:53i Karma, gli stessi Casino Royale, avevate in comune il fatto che cantavate in inglese. Io
00:59:01volevo sapere se questa cosa di cantare in inglese era perché non sentivate il fatto che cantare in
00:59:08italiano, fare rock e cantare in italiano non fosse facile o comunque addirittura impossibile,
00:59:16o se perché puntavate più che altro di un mercato non italiano, un mercato oeste. Allora parlando
00:59:22degli After Hours, ti posso dire che per quello che era il contesto dell'epoca, gli After Hours
00:59:31sono nati cantando in inglese, sono andati avanti a cantare in inglese, anche quando sono arrivato
00:59:38io fino a 94 abbondante, il primo disco Germy è del 95, i primi esperimenti sono stati nel 94,
00:59:49perché comunque all'epoca per la musica che facevamo noi in Italia non c'era assolutamente
00:59:57nessuno spiraglio, nessuna possibilità, gli After Hours, devo dire molto schiettamente,
01:00:03puntavano all'estero, infatti i nostri dischi venivano spediti a 360 gradi, ma proprio perché
01:00:14in Italia non c'era, non c'era lo spiraglio, quando è nato questo spiraglio, c'erano i Casello
01:00:24Reale, si hanno iniziato a fare anche delle cover, però comunque qualche pezzo in italiano
01:00:30già lo facevano, il Tomatribale ha sempre cantato in italiano, quando si è creato questo spiraglio,
01:00:35allora lì sì che il cantare in inglese, sono nate delle possibilità, quindi in Italia per cui
01:00:42cantare in inglese è diventato un limite, io mi ricordo le discussioni con Manuel che mi diceva,
01:00:50perché io un po' spingevo su questa cosa, mi diceva io artisticamente proprio non mi interessa
01:00:57cantare in italiano, non sento l'esigenza di qui di là, e poi è nato un pochino come spesso quasi
01:01:03sempre accade, le cose determinanti, un pochino per caso o perché ci sono delle opportunità
01:01:11casuali che ti danno l'opportunità di sperimentare, nel nostro caso è stato questo
01:01:18tributo prodotto da Rezzo Weide, da Rino Gaetano, per il quale abbiamo fatto una versione di
01:01:27Miei Fratelli del Figlio Unico, che è stato il primo approccio e confronto di Manuel con un
01:01:34testo italiano, non scritto da lui, ma che ha annunzato e adattato al suo piacimento, e questo
01:01:42gli ha dato, era il momento giusto, gli ha dato fiducia, gli ha dato interesse, è stata una persona
01:01:52comunque molto molto molto molto viva culturalmente, musicalmente, molto insomma
01:02:04sempre alla ricerca, dal primo giorno in cui l'ho incontrato non l'ho mai visto seduto su
01:02:13nulla, gli è bastata quella scintilla lì per capire che poteva benissimo farlo,
01:02:22dal pensare a farlo, però devo dire che anche il suo modo, ha trovato un suo modo di
01:02:34approcciarsi a questa cosa, che è stato determinante perché ha dato già subito in germe un'impronta
01:02:40stilistica inedita. Senti siamo quasi arrivati in chiusura, se c'è una persona, se c'è una
01:02:51persona che è in ascolto e che vorrebbe iniziare a suonare la batteria, qual è il tuo primo consiglio
01:02:57di studiare con Pacio? Che salutiamo, Pacio è stato il primo ospite di Rock Session, è stato
01:03:07lui che ha tenuto a battisimo la puntata e lo salutiamo, quindi oltre a contattare Pacio,
01:03:14dal punto di vista dell'attitudine. Ma cosa posso dire, che alla fine qualunque forma
01:03:29di espressione è una forma di, appunto dice la parola, di esprimere se stessi, che sia scrivere,
01:03:38che sia dipingere, che sia raccontare quello che succede intorno, che sia cantare, suonare uno
01:03:46strumento, felicità, è un uscire fuori da se stessi, quindi non vorrei sembrare un po' retaborico,
01:03:58però tirare fuori se stesso e applicare, mettere se stesso su quello che stai facendo, accettando
01:04:08e coltivando la tua imperfezione. Questo non smetterò mai di pensarlo, nel senso che alla
01:04:15fine quello che ti rende unico, ti rende differente, ti rende distinguibile, è essere te stesso nella
01:04:29tua imperfezione, perché quello che spicca non è la perfezione. Soprattutto nella musica rock
01:04:34è una perfezione? Ci sono migliaia e migliaia di cantanti bravissimi tecnicamente, che hanno una voce
01:04:46spettacolare, ma se non è distinguibile, di solito fanno i tour, fanno i coristi, io spesso faccio
01:04:55questo esempio, faccio un esempio che non c'entra niente con con la nostra scena, con, so perché, visto che
01:05:05me lo ricordo faccio sempre lo stesso esempio, Ramazzotti è un bravo cantante, ma è distinguibile
01:05:12perché è un timbro anomalo, ma questo vale un po' per tutti, ognuno ha il suo modo e quando tu all'inizio
01:05:23mi hai presentato in questa maniera è molto molto molto piacevole, però lo dico, lo dico perché
01:05:33secondo me il più grosso risultato e traguardo che può raggiungere un musicista è proprio essere
01:05:39distinguibile. Infatti è vero, cioè nel senso questa è una delle cose che si dicono di te, non lo
01:05:48dico solo io e non è che non è tono lo dico, ma se si pensa a te come batterista, una delle tante
01:05:57cose che si può dire è che appunto gli dischi di After Hours con Giorgio Pretti si sentono. Sì, poi io
01:06:04voglio aggiungere, rispetto al consiglio, io se avessi mai pensato di poter fare la
01:06:14carriera che ho fatto probabilmente non l'avrei fatta, sono convinto del fatto che prima di tutto
01:06:24conta il perché fai una cosa, il perché nel senso per te come persona, con l'obiettivo,
01:06:34per carità non c'è niente di male, però se l'obiettivo della carriera ci sono dei percorsi
01:06:39che sono più semplici e più sicuri e più stabili sicuramente, per cui ribadisco, conosco tanti
01:06:54amici che hanno cominciato a suonare prima di me, che hanno suonato in una band prima di me, che non
01:06:58hanno fatto la carriera che ho fatto io, ma non è cambiato niente nel loro approccio rispetto alla
01:07:05musica, continuano a suonare come facevano prima, perché? Perché non le potevano fare a meno prima,
01:07:11non le potevano fare a meno, non hanno mai potuto fare a meno, anche perché poi quando passi dalla
01:07:17passione al lavoro, quello che per me è stato una delle cose più difficili è il fatto che qualcosa
01:07:24che tu consideri puro, sacro, invece devi accettare che viene contaminato da tutta una serie di
01:07:32fattori che sono solo tutti gli aspetti lavorativi che dall'esterno non si vedono, ma che poi alla
01:07:39fine rappresentano il 70 per cento del tuo essere musicista, è uno dei fattori che mi hanno
01:07:46portato anche a lasciare, perché io quando mi sono reso conto che prevaleva la parte che non
01:07:51mi piaceva su quella che mi piaceva, non ce la facevo più, come la mia natura, il mio approccio,
01:08:00le mie attitudini, è quella che mi ha portato a un certo risultato e quella che mi ha portato poi
01:08:07anche a mollare tutto, perché se non stavo bene io non potevo farlo e quindi ho smesso. Ti ricordi
01:08:20qual è stata la data, così, risposta data più bella e la data forse meno bella che avete avuto?
01:08:29Ursula, è la più bella, la più difficile, perché ce ne sono tante belle a modo luogo. Forse l'ha dato quel
01:08:40concerto che vi siete guardati in faccia e vi avete detto sì. Beh questo sicuramente è stato l'overture
01:08:49dei Paura del Buio, è stato uno switch, anche perché, tornando al discorso di prima,
01:08:57ci sono tanti fattori che devono contribuire, abbiamo parlato di attitudini, abbiamo parlato
01:09:06di un sacco di cose, però poi c'è anche la casualità, bisogna uscire, uscire, incontrare
01:09:13le persone, conoscere le persone, perché alla fine conta anche trovarsi al posto giusto,
01:09:22nel momento giusto, poi quello lo scopri dopo, non lo scopri, sul momento non ci pensi. Ci sono
01:09:28tanti fattori, c'è anche un fattore, ci vuole tanto, tanto, tanto lavoro, tanto impegno, ma
01:09:36ci vuole anche, però per chiamare a fortuna, io preferisco chiamarla casualità, perché la
01:09:43fortuna, la sfortuna, la concatenazione di eventi casuali, no? Forse perché la fortuna nella musica
01:09:50è poco. Sì, sì, sì. In posto di casualità, che destino? Sì, sì, possiamo chiamarlo come vogliamo,
01:09:56però ho perso il filo del discorso. Alla data che magari siete guardati in faccia e avete detto sì,
01:10:05ok, allora, forse ce l'abbiamo fatta, comunque forse ce l'abbiamo fatta un esagerato, però avete
01:10:11capito? No, allora, quando abbiamo iniziato in realtà, i primi segnali li abbiamo avuti prima
01:10:18di E' paura del buio. Sono stati i primi concerti di Germi in cui abbiamo visto che la gente aumentava.
01:10:29Sì, rispondeva, aumentava, cioè stava partendo qualche cosa, poi il proprio cambiamento è stato
01:10:39assolutamente con E' paura del buio, ma questo è stato determinato dal fatto che in quel momento
01:10:44io, Manu e Le Chambières, insieme, siamo trovati ognuno per sé in una fase della propria vita in
01:10:53cui doveva fare una scelta, in cui sono successe delle cose, sono cambiate delle cose un po'
01:11:00importanti, chi ha finito una relazione importante, chi ha perso il lavoro, però fino a quel momento
01:11:06siamo riusciti a barcamenarci, riuscendo a fare dei lavori che ci permettevano di
01:11:12mantenere, di dedicarci alla band, lavorando al Jungle Sound, piuttosto che in un negozio di dischi,
01:11:19piuttosto che... E' quella la cosa difficile, riuscire a conciliare le cose finché se
01:11:29capita l'occasione di poter dire e buttarsi, perché poi ti devi buttare. Anche perché un
01:11:35porta una scelta anche in coraggio. Alla fine degli anni 90 buttarsi in una cosa del genere
01:11:40era l'apice del precariato, perché ancora c'era il posto fisso, c'erano certe cose che avevano
01:11:47una certa stabilità. Poi sono passati 4-5 anni e già all'inizio degli anni 2000 ti potevi
01:11:54lavorare in ingegneria, poi ti facevano fare comunque degli stage gratuiti. Adesso il musicista
01:12:01paradossalmente non ha più quella precarietà, cioè quel contrasto rispetto all'altra professione.
01:12:08Invece c'è un concerto che ti ricordo, ma anche perché sono scelto dal pubblico. Ecco,
01:12:13c'è una cosa che io mi ricordo, che quando tu parlavi del disco Malatebbe un piccolo Iene
01:12:18che avevate inciso in inglese, avevate fatto anche un tour dove presentavate il disco in inglese. E
01:12:24mi ricordo, perché ero anche presente lì, il pubblico che non sempre rispondeva bene a questa
01:12:29cosa, perché alcune volte forse anche in modo un po' arrogante vi chiedeva solo di cantare in
01:12:35italiano. Io volevo sapere se c'è stata una data in particolare, magari non collegata a questo,
01:12:39in generale, che ricordi che è andata comunque male. Anche per qualcosa di bizzarro. C'è un
01:12:50famoso al Filmore. Era una data del tour di lì. Perché noi praticamente abbiamo fatto un tour molto
01:13:00corposo nel 2005 per Malatebbe e per Piccolo Iene. Dopo il tour americano abbiamo fatto un tour in
01:13:08Italia per Pallas Folle d'Alainas. Quindi ho cantato tutto il concerto cantato in inglese. Però voglio dire, abbiamo
01:13:16fatto della comunicazione su questa cosa. Nel senso, se non ti piace, vai a vedere un altro
01:13:22concerto. Non spendere soldi per venire e ci rivedere è romperci le palle.
01:13:27Non è che abbiamo fatto uno scherzetto. Abbiamo detto che facevamo un concerto in italiano e facevamo la sorpresina.
01:13:34E anche se fosse, la cosa non sarebbe dispiaciuta. Poi il Filmore è successo così in particolare.
01:13:41Il problema è che spesso abbiamo avuto situazioni di questo genere. Perché poi
01:13:51quando se tu fai un concerto davanti a duemila persone ne bastano dieci. Cinque o dieci ad ordinartelo.
01:13:58E purtroppo sono cose che capitano. Devo dire che i più feroci critici degli After Hours sono
01:14:08sempre stati i fan degli After Hours. Perché anche rispetto ai dischi, dopo il Pauro del Buio,
01:14:12quando è uscito Non è per sempre, ci hanno massacrato. Perché volevano il Pauro del Buio 2.
01:14:18Questo è un problema di...
01:14:19Sì, nel senso che noi invece volevamo, abbiamo sempre voluto fare un disco diverso dall'altro.
01:14:28Poi può essere uscito più o meno dell'altro, però fa parte della nostra attitudine,
01:14:36della nostra filosofia. Ho letto recentemente un'intervista a Marvel. Se leggo un'intervista a
01:14:46Marvel dice delle cose che ci sono sempre detti per anni. Noi veramente non abbiamo mai fatto una
01:14:51musica pensando di accontentare il pubblico. Per me è la più grossa sconfitta che ho potuto dire.
01:14:56Sì.
01:14:57Poi per carità non è mica un reato, non c'è niente di male. Uno può liberamente scegliere di fare
01:15:04così, però era proprio insito nelle premesse del nostro percorso. Cioè facevamo una musica che
01:15:11non aveva un pubblico e il pubblico lo siamo costruito piano piano e abbiamo sempre fatto
01:15:18una musica per noi stessi.
01:15:20A parte che per chi ha un orecchio un po' allenato, per chi è appassionato di musica,
01:15:23secondo me, soprattutto alla musica rock, se c'è qualcuno, qualche gruppo, qualche cantante,
01:15:28sta facendo qualcosa per il pubblico, comunque per la massa, ti raccogli?
01:15:35Sì, anche perché stai diventando, secondo me, come la penso io, stai diventando te stesso,
01:15:41stai facendo qualcosa per qualcun altro, ma che non è un'espressione di te stesso. Ti esprimi
01:15:49cantando con la tua voce, muovendoti, come ti muovi e tutto quello che vuoi, però stiamo
01:15:56entrando nel campo della psicologia.
01:15:57Per carità non è male, è un campo per me difficile.
01:16:02Sì, io ho un'ultima domanda, non so se Paola anche lei ne augura.
01:16:09Arrivando più o meno a parlare della musica attuale, della scena attuale, c'è qualche
01:16:15gruppo o qualche batterista che ti rivede molto? O magari ti rivedi te giovane, o voi giovani?
01:16:24Non lo so, posso rispondere o no?
01:16:28No, non saprei rispondere a questa domanda,
01:16:35anche perché devo dire che ultimamente non suono molto sul pezzo, io suono la musica italiana,
01:16:43come non sono mai neanche stato prima di suonare, prima di cominciare a suonare,
01:16:52ho spessato dalla mia infanzia, dal mio riflesso, dalla mia sorella, tutto quanto,
01:17:01e io se penso a me, prima di essere musicista, che hai un approccio un pochino più neutro,
01:17:12la musica italiana mi ricordo col suono ben nato, tanto ben nato, tanto Battisti,
01:17:21e poco altro, non c'erano. Paola, tu hai un'ultima domanda?
01:17:27Sì, allora, questa sera abbiamo sentito tante volte la frase, io negli ultimi anni non sono
01:17:35molto dentro alla questione musicale, giusto? È una frase che c'è detto spesso,
01:17:42cosa fai? Cosa stai facendo? Cosa fa Giorgio Fretti?
01:17:47Allora, in questo, allora, diciamo che, facciamo una piccola premessa, già prima di lasciare,
01:18:01che fosse ufficializzata la mia, no, prima di lasciare le After Hours, c'era già un discorso
01:18:09in barlo con Shabier di fare delle cose insieme, che poi ha sfociato nel progetto del Todomodo,
01:18:14con cui abbiamo fatto due dischi. Ti intervistammo a suo tempo. Sì, sì, mi ricordo, è stato un
01:18:26progetto interessante, abbastanza particolare, in un momento in cui, come dicevamo prima,
01:18:35già prima del Covid era già molto, c'erano già dei grossi segnali di difficoltà, perché,
01:18:43per riuscire ad andare a suonare in giro, anche veramente per due lire, era veramente difficile.
01:18:49Dopodiché c'è stato un progetto che è nato a fine del 2018 e sul quale abbiamo lavorato per tutto
01:19:00il 2019, che non è mai partorito, nel senso che c'era, ma a un certo punto ci sia andata una
01:19:11scadenza, se mi resi conto che non... ci sia andata una scadenza, arrivati a quella scadenza
01:19:18non siamo riusciti a mettere insieme un team per poter pubblicare questo lavoro e forse è stata
01:19:27anche una fortuna, perché dopo due mesi è arrivato il Covid, che ha ucciso tutto. Io,
01:19:33oltretutto nel gennaio del 2020, era un po' di tempo che diverse persone mi hanno stimolato,
01:19:46mi hanno detto, ma perché non provi a insegnare, perché tu hai comunque, non avresti le cose da
01:19:55insegnare diverse dagli altri, un percorso diverso, un metodo diverso. Io ero molto scettico rispetto
01:20:02a questa cosa e l'ho fatto, in realtà l'ho fatto, nonostante sia un mercato ingolfatissimo, perché
01:20:12effettivamente ho trovato una mia chiave, ho detto, se io metto a proporre un percorso come
01:20:23quello degli altri, quindi basato molto sulla tecnica e cose di questo genere, vado a ingolfarmi
01:20:28in qualcosa che tra l'altro non mi appartiene, perché comunque io sono autodidatta. Io posso
01:20:34proporre un percorso didattico che è più incentrato appunto sull'attitudine, posso fare
01:20:41più un corso di rock'n'roll applicato alla batteria, però usando un po' il metodo con il quale ho
01:20:49iniziato io, cercare un po' di trasmettere le mie esperienze. Chiaro che se uno voleva
01:20:54venire a lezione da me è perché voleva venire a lezione dal batterista degli After Hours e
01:20:59quest'era il mio punto di forza, purtroppo anche lì dopo due mesi è arrivato il covid e mi ha
01:21:05stroncato la cosa sul nascere. Io adesso faccio il consulente legale in ambito musicale, artistico.
01:21:17Quindi è sempre quello, non sei così lontano. No, no, no, no, no, no, no, perché è una bellissima
01:21:30chiusura del cerchio, perché io mi sono lavorato in giurisprudenza 30 anni fa, poi ho fatto il
01:21:34batterista per 30 anni e adesso sto applicando i miei studi combinati con con la materia sulla
01:21:44quale ho lavorato dal lato artistico e quindi questa cosa devo dire che mi diverte moltissimo.
01:21:51Quindi per il momento sto facendo questo, mi piace, lavoro con un amico
01:22:04in un bel ambiente, stiamo bene e quindi sono molto contento. Perfetto, io ti ringrazio perché
01:22:14è stata una bellissima chiacchierata. Grazie. Sarebbe bello ripetere magari addentrandosi ancora
01:22:20di più su quando è stata la scena degli anni 90, magari anche con altri amici, insieme a te.
01:22:25Sì, ho già delle idee. Abbiamo parlato di questa cosa, stavo pensando già a chi
01:22:33tirare in mezzo. Ottimo, perfetto, quindi basta che basta che mi chiami, io vengo. Questa è la Rock
01:22:41Station, io ringrazio Giorgio Prette perché è stata una puntata meravigliosa, è stata una
01:22:47chiacchierata stupenda, io mi sono trovato bene. Grazie, anche io. Ringrazio ovviamente Paola da
01:22:54casa che è stata ma sarà sempre la mia co-conduttrice. Grazie Cristian, grazie Giorgio.
01:23:02Grazie a te. E vi do l'appuntamento alla prossima puntata di Rock Station.