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Roma, 7 mar. (askanews) - Costruire un nuovo rapporto con il fisco attraverso la collaborazione tra imprese, professionisti ed amministrazione finanziaria. Un passo avanti verso l'obiettivo arriva quest'anno con il nuovo adempimento collaborativo, al centro di un incontro promosso da Confindustria e KPMG.Il viceministro all'economia, Maurizio Leo, aprendo i lavori ha sottolineato come si tratti, insieme al concordato preventivo, di una svolta per definire la fiscalità in una logica ex-ante.Un approccio che ha trovato l'interesse delle imprese come spiega il direttore Politiche fiscali di Confindustria, Giulia Abruzzese: "Le imprese fin dagli albori di questa disciplina, e mi riferisco alle proposte dell'Ocse che risalgono ormai a più di dieci anni fa, hanno mostrato grande interesse per per una forma di confronto preventivo con l'amministrazione finanziaria in un contesto, quello fiscale, in cui è sempre difficile arrivare alla certezza del diritto. Sicuramente il quadro che emerge dalla delega fiscale pone un po' al centro un dato valoriale quello della fiducia tra l'amministrazione finanziaria e le imprese e ne emerge un quadro sicuramente migliorato".Le opportunità, ha sottolineato il direttore generale del Dipartimento Finanze del MEF, Giovanni Spalletta: "Sono quelle di riuscire a instaurare un rapporto nuovo con l'amministrazione finanziaria, meno conflittuale con un coordinamento preventivo, una sorta di tutoraggio da parte dell'amministrazione, sfruttando la sperimentazione che già è stata fatta in passato tramite l'istituto per le imprese grandi". Ad oggi sono circa 140 le imprese coinvolte nell'adempimento collaborativo per un imponibile di circa 40 miliardi. E si stima possano arrivare a 200 entro l'anno. Con un impatto positivo nei rapporti col fisco come spiega l'associate partner di KPMG, Eufemia Piancazzi: "Alla luce della riforma e delle modifiche normative è sicuramente un impatto estremamente positivo nell'ottica di quello che è il nuovo rapporto tra imprese e fisco di dialogo e di trasparenza e di anticipo di quelle che sono le dinamiche ad oggi tipicamente invece vissute dalle aziende come ex post in sede di controlli". Dialogo in cui sarà importante il ruolo dei professionisti nel supportare le imprese di fronte alle sfide messe in campo da queste novità."Il ruolo dei professionisti - aggiunge - è prima di tutto, chiamato a ad assistere le imprese con riferimento al alla costruzione dei modelli alla luce delle ulteriori indicazioni provenienti e quindi in linea con quelle che sono le indicazioni che normativamente a livello di prassi sono state recentemente emanate, e ancora di più in sede di certificazione".Per Confindustria restano comunque alcuni profili della disciplina che possono essere migliorati."Attendiamo che si definisca in maniera organica il novero dei soggetti certificatori che dovranno essere soggetti probabilmente ad una specifica attività di formazione. Inoltre sul TCF volontario che è questo sistema di tax control framework che può essere adottato anche dalle imprese di più ridotte dimensioni, forse ci saremmo aspettati degli effetti premiali più convincenti" sottolinea Abruzzese "In ogni caso momenti di confronto come quello odierno che mettono intorno ad un tavolo l'amministrazione finanziaria, le imprese e i professionisti sono sicuramente utili a comprendere meglio i punti di caduta di queste modifiche normative e i possibili miglioramenti".

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00:21insieme al concordato preventivo, di una svolta per definire la fiscalità in una
00:26logica ex-ante. Un approccio che ha trovato l'interesse delle imprese, come
00:30spiega il direttore politica e fiscale di Confindustria Giulia Bruzzese.
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