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SportTrascrizione
00:00Amiche ed amici di Bike Channel, appassionati di ciclismo e di letture sul mondo della bicicletta,
00:21un saluto da Pietro Pisaneschi e bentornati a Ciclostile, le parole del ciclismo, la rubrica
00:26di Bike Channel che si occupa di presentare i libri sul mondo della bicicletta a 360 gradi.
00:34È quasi Natale, quindi oggi avremo una puntata speciale di Ciclostile. Nessun ospite qua nei
00:41nostri studi di Bike Channel, bensì una vera e propria montagna di libri da presentare e da
00:49consigliarvi per un regalo last minute di Natale. Sono libri che abbiamo presentato durante le
00:58puntate precedenti di Ciclostile e ricordo che tutte le puntate di Ciclostile potete trovarle
01:04sul nostro sito bikechannel.it. Altri invece sono libri che ho riletto durante quest'anno,
01:12ho riapprezzato e soprattutto ho riscoperto durante questo 2024. Non perdiamo tempo,
01:20andiamo a presentarli anche perché è quasi Natale e il tempo per fare regali è sempre
01:25meno. Il primo libro di cui voglio parlarvi e soprattutto voglio presentarvi, anche se di
01:32fatto abbiamo dedicato proprio una puntata di Ciclostile, ha l'ultima volta che se ne è andato
01:38Pantani. Autori vari edito da Mulatero Editore. La morte di Pantani avvenuta il 14 febbraio 2004
01:47sorprese tutti appassionati e non anche perché Marco Pantani era veramente un personaggio pubblico
01:54ma anche una figura di corridore ma anche di uomo molto controverso. Questo diario collettivo parte
02:03proprio dalla data del 14 febbraio 2004 per raccontare il proprio Pantani personale. Non si
02:11parla direttamente delle imprese arcinote di Marco Pantani, la vittoria, anzi la doppietta,
02:17giro tour nel 1998, le grandi vittorie, le grandi imprese da scalatore, ma bensì di un Pantani molto
02:25intimo. 40 autori, 80 mani, raccontano cosa ha significato per loro Marco Pantani e soprattutto
02:34dove erano, cosa facevano, con chi erano, quella tragica notte in cui Marco Pantani ha preso
02:41definitivamente il volo e è andato purtroppo in fuga dalla vita. È venuto a raccontarcelo qua negli
02:48studi di Bike Channel uno dei due curatori insieme a Filippo Cautz del libro, o Venocino
02:54Cervi. Andiamo a ascoltare un estratto proprio dalla puntata di Ciclostile dedicata al diario
03:00collettivo in onore di Marco Pantani. È un libro su Pantani, su Pantani sono scritti tantissimi
03:07libri, questo ha l'ambizione di essere qualcosa di diverso. Nasce da un'idea di Filippo Cautz,
03:14in realtà, io mi sono accodato a lui quest'inverno. La collana Pagina al vento intercetta appunto
03:22storie di grandi ciclisti, anche di ciclisti minori, attraverso le biografie e in questa
03:28sottocollana, che ha un formato un pochettino più piccolo, si prende la libertà di raccontare il
03:34ciclismo con un po' più di letterarietà. È caduta all'interno di questa sezione della collana l'idea
03:41di parlare di Marco Pantani a vent'anni della sua scomparsa, chiedendo a 40 contributori,
03:4740 scrittori di varia estrazione e di varie vocazioni, di raccontarci la sera del 14 febbraio
03:542004, quando vennero raggiunti dalla notizia della scomparsa di Pantani e di raccontare quel
04:00preciso istante, quelle emozioni e poi facendo partire un flashback che cosa li legava alla
04:08figura e alla memoria del pirata. Quindi cosa non è questo libro? Non è ovviamente una biografia,
04:18ci siamo tenuti debitamente alla larga da qualsiasi scivolosa interpretazione sul mistero
04:29Pantani, diciamo così, sulla parte più noir della sua vicenda e abbiamo preferito dare voce a una
04:39memoria sentimentale e ci siamo accorti che quello che è stato per Pantani viene replicato raramente
04:46nel mondo dello sport, soprattutto per i personaggi che guarda caso escono dal recinto
04:52agonistico e vanno a costituire una memoria condivisa anche per chi non segue da appassionato,
05:01da swiver, da esperto, da professionista, il mondo dello sport. Da Marco Pantani a un'altra
05:09storia purtroppo tragica del mondo della bicicletta, Dio è morto, ascesa e caduta
05:16di Frank Vandenbrouck, scritto da un grandissimo giornalista anglosassone ovvero Andy McGrath,
05:22anche questo edito da Mulaterra Editore per La Collana, pagine al vento. Cosa comuna Marco
05:29Pantani a Frank Vandenbrouck? Innanzitutto la tragica fine che contraddistingue entrambi e
05:36in questo splendido libro che a tratti ricorda anche un po' un thriller, Andy McGrath ripercorre
05:45la storia, la carriera del corridore belga. Una storia fatta di successi ma anche di incomprensione,
05:54di depressione, di doping fino all'inesorabile caduta e infatti il sottotitolo è abbastanza
06:00indicativo, Ascesa e cadute di Frank Vandenbrouck. Frank Vandenbrouck ne ha avute tante di cadute
06:07durante la carriera ma ha avuto anche momenti di splendore, a cominciare dalla vittoria della
06:14Liegi Bastogliegi del 1999, il suo più grande successo. Perché il titolo? Perché Dio è morto?
06:22Perché Frank Vandenbrouck, idolo dei tifosi belgi, era soprannominato proprio Dio, c'era
06:29tantissima aspettativa su questo corridore, addirittura veniva paragonato come l'erede di
06:35Eddy Merckx, veniva definito come fosse l'erede di Eddy Merckx. La sua autobiografia si intitolava
06:43per l'appunto Non sono Dio, quando chiaramente la carriera cominciò a declinare e adesso siamo
06:49arrivati a Dio è morto. Un libro intenso, un libro scritto, verrebbe da dire all'inglese o meglio nel
06:57modo di raccontare anglosassoni personaggi, una biografia ricca, densa di avvenimenti, di date,
07:05di persone, di fatti raccontate con una precisione, verrebbe da dire chirurgica. Per scoprire la vita,
07:13le vittorie, ma soprattutto le cadute di Frank Vandenbrouck, che è stato definito per l'appunto
07:20il più grande talento belga sprecato della storia del ciclismo, vi consiglio la lettura di Dio è
07:26morto. Complimenti a Eddy Merckx che l'ha scritto. Da un libro che parla anche di doping a uno invece
07:33che ha il doping nel sottotitolo. Sto parlando di Pedali e Catene, romanzo scritto da Alessio
07:43Klinker-Mischianti edito da Ultra. Pedali e Catene, come detto, è un romanzo che racconta di quanto
07:51possa essere brutale coltivare il sogno di diventare un corridore professionista. Alessio
07:58Klinker-Mischianti mixa in questo libro le storie vissute in prima persona ad altre che gli sono
08:05state raccontate. Il tema cardine è quello del ciclismo dilettantistico. Un romanzo a tratti
08:12particolarmente crudo, pulp oserei definirlo, in alcuni punti sembra proprio uscito dalla
08:20mente di Quentin Tarantino, ma che di fatto racconta storie reali. Andiamo proprio a sentire
08:28Alessio Klinker-Mischianti con un estratto dalla puntata di Ciclostile che ci racconta Pedali e
08:34Catene. È un libro forte, un libro che definirei coraggioso sostanzialmente. La storia di doping
08:46è un doping. Ho scritto anche la nota finale che esplica tutto questo, non è un libro come altri,
08:55un libro di inchiesta o di denuncia, ma è un libro che tratta il doping in maniera,
09:00hanno scritto anche un articolo su questo, in maniera culturale, sia come cultura del doping,
09:06in cui il bimbo che cresce da ciclista da sei anni ciclista e si sviluppa così diventa
09:14fondamentalmente, arriva al professionismo e c'è tutta quella cultura lì. Ma è anche un doping
09:20visto non solo come sostanza, ma anche proprio come doping emozionale, come doping genitoriale,
09:28come doping appunto intellettuale, psicologico e anche psichiatrico sostanzialmente. Ecco,
09:36è un libro secondo me abbastanza unico nel suo genere, per questo è stato anche apprezzato,
09:43anzi grazie ai lettori per non solo appunto il discorso ciclistico, ma anche per discorsi
09:50appunto psicologici, interiori. Proseguiamo nella nostra scalata della montagna di libri che voglio
09:58consigliarvi per Natale e visto che adesso abbiamo parlato esclusivamente di ciclismo
10:04su strada, è bene cambiare terreno e andare su pista. E per la pista vi consiglio il libro scritto
10:14da Vittoria Bussi con Simone Siviero Non conosco altro modo di vivere, edito da Atene del Canavese.
10:22Vittoria Bussi è tante cose, è una ciclista indipendente, come ama definirsi sui propri
10:29profili social, è una matematica con dottorato ad Oxford ed è soprattutto o anche la detentrice
10:39del record dell'ora femminile. In questo libro si trova racchiusa proprio tutta la vita di
10:45Vittoria Bussi e ci dimostra come avere un obiettivo ben chiaro, come può essere per l'appunto battere
10:53un record del mondo, possa effettivamente cambiarti la vita. Andiamo dunque a sentire
10:59un estratto della puntata di ciclostile nella quale Vittoria Bussi è venuta a presentarci
11:04qua proprio il suo libro. Io quando ho approcciato il ciclismo a 27 anni mi sono sentita un pochino
11:10l'anatroccolo della situazione, cioè un pochino l'animale allo zoo che in modo curioso viene
11:17osservato. Perché? Non avevo dimestichezza con la bicicletta nella mia famiglia, nessuno
11:22è stato ciclista, anzi faccio proprio l'esempio dei miei genitori che erano un pochino paurosi e
11:31quindi mi hanno tenuto le rotelle, le rotelline dietro fino a età tarda, per cui io devo dirti
11:37che ancora senza mani diciamo non è che vado proprio a mio agio in bicicletta. Quindi figuriamoci
11:43quando sono stata catapultata da un momento all'altro in un fiandre. Che è una corsa tra
11:51le più difficili dove viene soprannominato l'accademia del ciclismo, anche l'accademia
11:56della lima dove proprio bisogna limare. Quindi figuriamoci io come mi sono sentita a disagio e
12:03sentivo che il ciclismo aveva qualcosa da darmi e io avevo qualcosa da dare al ciclismo ma non
12:09era quella la strada giusta e quindi parlo di unicità del percorso, cioè che non c'è un
12:15unico modo per arrivare in vetta ma ce ne sono tanti e spesso la cultura, la società ci inculca
12:21delle idee per cui bisogna fare così perché si è sempre fatto così. Io in qualche modo a fatica,
12:27adesso ne parlo sorridendo, però ecco non è stato un percorso facile. Ho voluto proprio invece fare
12:34della mia unicità, del mio percorso unico, il mio cavallo di battaglia e proprio la mia forza in
12:41qualche modo e creare un percorso tutto mio che poi alla fine culmina un pochino in questo libro
12:48dove appunto l'ho proprio scritto per fare un punto a capo. Sono arrivata qui, ho battuto i 50,
12:55è che è un record che alla fine batteranno ovviamente questo record ma non batteranno il
13:01fatto che sono stata la prima soprannomina di 50. Quindi ho voluto fare un punto a capo e parlare
13:08un po' con me stessa. Abbiamo ormai scollinato, siamo al quinto consiglio di libro per un acquisto
13:15last minute per Natale. Ricordo che questa non è assolutamente una classifica ma semplicemente ve
13:21li consiglio pescandoli casualmente dalla montagna di libri qua a fianco. Libri per tutti abbiamo
13:28detto, sia per esperti sia per chi magari vuole avvicinarsi al mondo del ciclismo e dunque adesso
13:35vado a presentarvi due libri per neofiti o anche per chi vuole magari ripassare la storia del
13:42ciclismo in generale e del Giro d'Italia parlando di campioni, grandi rivalità e grandi imprese.
13:48Comincio col suggerirvi il libro scritto da Claudio Barbieri e Alberto Pontara edito da
13:56Newton Compton Editori, i grandi campioni del ciclismo. Il ciclismo di fatto è composto nella
14:04sua storia ultracentenaria da grandi imprese ma per l'appunto grandi campioni e il compito di
14:12Barbieri e Pontara è proprio di raccontarli in questo libro. 100, quasi 100 anzi, ritratti dei
14:21campioni del ciclismo degli ultimi 120 anni. Si parte dai pionieri ancora prima di Girardengo e
14:28Binda per arrivare ai grandi corridori dei giorni nostri. Per ognuno alcune pillole di vita ma
14:37soprattutto le imprese più grandi per un veloce ripasso oppure per andarli proprio a scoprire.
14:44Per tutti coloro che volessero avvicinarsi al mondo del ciclismo professionistico su strada
14:50e cercassero un libro per avere immediatamente alcuni riferimenti e conoscere i grandi campioni
14:57di questo sport direi che il libro di Barbieri e Pontara è semplicemente perfetto. Siamo ormai
15:03in discesa e vado a prendere proprio l'ultimo libro ma anche quello più voluminoso della mia
15:09montagna di libri. Il Giro d'Italia illustrato, Alberto Marcarini, Gino Cervi e Tube Ross Creative
15:19edito da Quinto Quarto. Il Giro d'Italia illustrato perché effettivamente è ricco di splendidi disegni
15:27di Tube Ross Creative. I testi sono a cura come detto di Alberto Marcarini e Gino Cervi e credo
15:35che si unisca perfettamente al precedente libro sui grandi campioni del ciclismo. È un libro adatto,
15:41è il caso di dirlo, a grandi e bambini perché le illustrazioni sono coloratissime, immediate,
15:48particolarmente moderne ma all'interno ci sono veramente tantissime storie nei oltre 100 anni
15:57della Corsa Rosa. Si parla delle grandi rivalità del Giro d'Italia, delle tappe storiche, aneddoti
16:04curiosi fino a dare anche delle definizioni del ciclismo proprio dal punto di vista regolamentare.
16:12Tutti quindi possono acquistare il Giro d'Italia illustrato e soprattutto rimanere sorpreso per la
16:19sua puntualità. E proprio del Giro d'Italia illustrato è venuto a raccontarci qua agli
16:25studi di Bike Channel uno dei due autori, Gino Cervi. Sì, non è un libro necessariamente ed
16:31esclusivamente per bambini e per ragazzi. È un po' la caratteristica di questo piccolo editore
16:36romagnolo di Brisighella, si chiamano Quinto Quarto. Loro lavorano tantissimo con prodotti
16:41che divulgano e quindi hanno questo aspetto di diffusione dei contenuti di diverso genere,
16:48diverso genere culturale e di diversi ambiti culturali. Hanno chiesto ad Albano e da me,
16:56e abbiamo poi insieme scelto Luca e Andrea Martini, che sono i due fratelli Vicentini
17:03che si nascondono dietro il nome artistico di Two Brothers Creative, di raccontare in un modo,
17:08direi un po' originale, la lunghissima storia del Giro d'Italia per far accedere questi contenuti a
17:17chi non necessariamente è uno specialista o un tifoso o un grande esperto di ciclismo e di Giro
17:25d'Italia in particolare, ma che possa essere catturato dalla bellezza e dalla singolarità
17:29delle immagini, dei disegni, dei colori. Perché Luca e Andrea sono dei giovanissimi e davvero
17:36particolari illustratori, hanno uno stile molto riconoscibile, molto essenziale, molto giovane,
17:44molto fresco. Sono oltretutto dei bravissimi ciclisti, perché hanno un bellissimo sito,
17:49pagina Instagram, che si chiama Gravellate e sono dei grandi esperti di fuoristrada e
17:56raccontano la loro esperienza di viaggio attraverso questo segno fresco, colorato,
18:00essenziale che raggiunge evidentemente un pubblico diverso da quello a cui apparteniamo io e d'Albano.
18:06Quindi abbiamo mischiato le generazioni come se volessimo davvero tirare un trade union tra
18:13passioni che attraversano appunto i tempi, le esperienze, le anagrafiche e possano davvero
18:22raccontare un po' tutti questa fantastica macchina di storie che da 120 anni è il Giro d'Italia.
18:29Abbiamo parlato di Giro d'Italia e in precedenza di grandi campioni e il prossimo libro che vorrei
18:35consigliarvi per un regalo di Natale parla proprio di un grandissimo campione del passato
18:41che ha indissolubilmente legato il proprio nome al Giro d'Italia. È stata la prima maglia rosa,
18:47ovvero le arco guerra non solo, è stato anche il vincitore dell'unico campionato del mondo su
18:54strada, corso però cronometro e ha vinto anche il Giro del 1934. Veniva soprannominato la
19:02locomotiva umana per la sua grandissima capacità di mantenere la velocità costante durante le
19:10prove contro il tempo e il libro Era mio nonno, l'irrepetibile storia della locomotiva umana
19:16è il prossimo titolo che voglio consigliarvi. È scritto proprio dal nipote Learco Guerra Junior
19:23e abbiamo avuto modo con Bike Channel di presentarlo all'ultimo Italian Bike Festival
19:30a Misano Adriatico. Ecco qua un estratto della presentazione condotta dal giornalista di Bike
19:35Channel Matteo Rigamonti. Io ho cercato in questo libro di porre l'accento di più sulla figura
19:42appunto del nonno, sulla famiglia, sui rapporti, pochi purtroppo perché ci ha lasciato che io avevo
19:4911 anni quindi non ho fatto il tempo a avere per esempio in lui un maestro quando ho corso in
19:57bicicletta e ho cercato di dare uno spazio anche a tutti i ciclisti sia nell'epoca Mantovani e non
20:09e anche successivamente quelli che l'hanno seguito negli anni perché mi è sembrato giusto
20:15ricordarlo anche come allenatore, come coach. Ha avuto delle unicità sia come corridore
20:24che come allenatore, come direttore sportivo. E dalla Mantova di Learco Guerra spostiamoci
20:31adesso in Piemonte per presentare il prossimo libro. In questo caso si parla di cicloturismo.
20:38Elogi di Piemonte è il libro edito da Atene del Canavese scritto da Tony Farina e Max Ubicini.
20:49Il sottotitolo è abbastanza esplicativo. 62 itinerari a pedali nella regione del Piemonte
20:56presentati con la penna impeccabile di Tony Farina. Uno per uno con tanto di QR code da
21:04scannerizzare per scaricare direttamente il percorso e caricarlo sui propri ciclo computer
21:11e per ognuno anche tante storie dal punto di vista artistico, architettonico, religioso,
21:18naturalistico per scoprire a 360 gradi una regione meravigliosa come quella del Piemonte.
21:27Sono tantissime le curiosità raccolte in questo libro. Alcune di esse ce le racconta proprio Tony Farina.
21:36Prima ancora di un libro di itinerari è un libro di luoghi. Luoghi o situazioni ambientali poco
21:44conosciute, anzi per lo più sconosciute, e si invita a conoscere questi luoghi facendolo in
21:53un modo, come si usa dire, sostenibile e la bicicletta, io pedalo da sempre, mi sembra il
22:00mezzo idoneo per fare questa operazione di esplorazione. Qui si parla di una bici tenendo
22:06il capo alto, non si guarda la ruota davanti ma ci si guarda intorno e quindi una bicicletta con
22:13il manubrio alto. Ho utilizzato neanche la mountain bike perché in gran parte non si va mai su
22:21sentieri e preferibilmente lo sterrato sì, ma deve essere un buon sterrato che ti permette di
22:27pedalare. Ho anche bici assistita, come dicevo prima, perché per evitare le strade trafficate,
22:37con questa scelta per cui ho fatto più volte gli itinerari, per cercare i passaggi privi o
22:44con pochissimo traffico, spesso si è dovuto andare su pendenze notevoli e ecco che allora
22:52la bicicletta, la testa assistita, sì io l'ho utilizzata anche perché molti itinerari io poi
22:58li ho fatti creando anche itinerari di più giorni perché collegandoli, questo è possibile,
23:05ecco che viaggiare con le sacche e il peso dietro diventa difficile con la muscolare.
23:11Con questi consigli stiamo veramente attraversando tutta l'Italia e d'altro
23:15canto con la bicicletta si può arrivare veramente ovunque.
23:18Chi della bicicletta ha fatto la propria vita è sicuramente Ernesto Colnago.
23:25Il maestro e la bicicletta, conversazione con Marco Pastonesi,
23:36edito da 66 & Second, chiaramente il maestro è Ernesto Colnago, uno dei più grandi artigiani
23:44della bicicletta che nel 2024 ha festeggiato i 70 anni di attività e tutto partendo da un
23:52negozio di appena 5 metri per 5 nella sua Cambiago, dove attualmente è ancora la fabbrica
24:01della Colnago. Tantissimi successi su strada, su pista, il record dell'ora al tempo incredibile
24:09con Eddy Merckx, di tutto questo e di molto altro è venuto a parlarci proprio l'autore
24:15del libro Marco Pastonesi in una puntata precedente di Ciclostile.
24:21Questo libro è un libro nato quasi per caso, perché Colnago aveva già scritto insieme ad altri giornalisti,
24:33penso a Stagi, penso a Sergio Meda, innanzitutto a Rino Negri, firma storica della Gazzetta dello Sport,
24:45aveva scritto dei libri sulla propria esperienza, sulle proprie creature, c'era bisogno di un altro libro?
24:52Non lo so, però era tale la voglia di mettere mano e ho sfruttato questa occasione e Colnago si è prestato,
25:04è stato un libro a puntate, ogni volta andavo a trovare Ernesto gli chiedevo approfondimenti,
25:13lui riversava, rovesciava su di me storie che poi dovevo sistemare, ma neanche tanto, infatti nel libro
25:24ci sono espressioni in milanese, perché? Perché lui parla milanese, tradurre in italiano a volte mi sembrava
25:33tradire Ernesto Colnago, quindi ho mantenuto ogni tanto una sterzata in milanese per renderlo così com'è,
25:45genuino. Mi ricordo che mi ha quasi preso per mano, siamo usciti dalla sua azienda, dal suo ufficio,
25:52dal quale vedeva tutto, osservava tutto, controllava tutto e siamo andati per la strada, si gira a destra,
26:01poi a sinistra, si prende una strada che entra nel centro di Cambiago, Cambiago è rimasto un villaggio,
26:07un borgo, almeno proprio nella parte storica e mi ha mostrato quella porta, la porta della bottega,
26:17la porta del 5x5, 25 metri quadrati, dove lui aveva cominciato a lavorare e a vivere, a percorrere,
26:30la partenza di questa sua seconda vita, io dico che la prima vita forse è stata quella del corridore,
26:35ma la seconda è stata quella del meccanico e mi ha mostrato come davanti, proprio lì davanti c'era un'osteria
26:43e questa sua prima geniale intuizione, io prendo una bottega, dove la metto? La metto nel luogo davanti
26:50a dove passano i miei clienti, passano, soggiornano, guardano, bevono e parcheggiano le loro biciclette
27:00e vedono che davanti c'è uno che lavora, è uno che si fa già un mazzo così e con prezzi modici
27:08e lavoro fatto a regola d'arte, ecco pronta la prima forma di marketing, di promozione, geniale!
27:16Siamo arrivati ormai alla fine di questa puntata speciale di ciclostile, le parole del ciclismo,
27:21dedicata ai consigli natalizi, mi raccomando sotto l'albero oppure nel sacco di babbo natale
27:29infilate tantissimi libri dedicati al mondo della bicicletta e non solo.
27:34E a proposito di libri sul mondo della bicicletta, in chiusura vorrei consigliarvi una chicca,
27:41forse più di più difficile riferimento, però cercando ed esplorando vi consiglio veramente di
27:47accaparlarvela. Sto parlando di questo libro autoprodotto che si intitola Quando la rabbia
27:57si trasforma in vittoria, la storia di Sante Gaiardone. Ecco se c'è un libro ricco di aneddoti
28:05e di storie che sembrano appartenere veramente ad un mondo che non esiste più è questo libro che
28:12racconta le imprese e la vita di Sante Gaiardone. Negli anni 60 due erano i grandissimi pistard che
28:21facevano vibrare le tribune del velodromo Vigorelli di Milano. Uno era Antonio Malpes e l'altro per
28:31l'appunto era Sante Gaiardone. Un talento, una forza della natura, campione del mondo dei
28:38dilettanti nel 1960 all'Ipsia in una Germania dell'est poverissima, basti pensare che il
28:47podio per premiare proprio Sante Gaiardone era semplicemente il tavolino di un bar, ma anche il
28:541960 delle due medaglie d'oro alle Olimpiadi Casalinghe di Roma. In entrambi i casi l'avversario
29:04battuto da Sante Gaiardone fu Leo Sterx che perse in carriera solamente quattro volate,
29:12due di esse contro Sante Gaiardone. Si narra che si sia ritirato proprio per questo motivo perché
29:19non sapeva come batterlo. E' un libro ripeto autoprodotto nel 2010 quindi magari di più
29:26difficile reperimento, però per chi già conosce particolarmente a fondo il ciclismo sia su strada
29:35che su pista e alla ricerca di vere e proprie autentiche chicche, beh direi che quando la
29:42rabbia si trasforma in vittoria è il regalo perfetto. Bene questi erano i consigli di lettura
29:48e di regali soprattutto per Natale di Bike Channel. Ricordo ancora una volta non è assolutamente una
29:57classifica, sono semplicemente libri che abbiamo presentato qua su Bike Channel nelle puntate
30:03precedenti di Ciclostile o che semplicemente ho letto o riletto durante l'anno e quindi
30:10mi sento di consigliarvi. Per questa puntata è tutto, chiaramente l'augurio è quello di
30:17un felice Natale ma soprattutto anche sotto le feste buona lettura a tutti.