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SportTrascrizione
00:00Amiche ed amici di Bike Channel, appassionati di ciclismo e di letture sul mondo della bicicletta,
00:22un saluto da Pietro Pisaneschi e bentornati ad una nuova puntata di Ciclostile, le parole
00:27del ciclismo. Presentiamo oggi il libro edito da Bolis Edizioni, Ho vinto un giro, quasi,
00:35Flavio Giupponi con Paolo Marabini ed entrambi sono venuti oggi qua nei nostri studi di Bike
00:41Channel a trovarci a parlare di questo libro. Benvenuto Paolo, benvenuto Flavio. Grazie
00:46anche per l'invito. Flavio Giupponi, partiamo da te Paolo. Perché un libro su questo corridore
00:54che è stato a cavallo tra gli anni 80 e 90 uno dei migliori italiani, se non il migliore italiano
01:01al giro d'Italia. Un libro innanzitutto perché è stato Flavio a contattarmi in omaggio anche
01:09un po' alla nostra vecchia amicizia che si è poi risvegliata nel corso degli anni, ci siamo rivisti
01:14negli ultimi tempi e lui aveva in animo di fare qualcosa che fosse legato al suo sessantesimo
01:23compleanno e a una ricorrenza che era quella dei 35 anni dal giro dell'89 che è stato il suo
01:31massimo momento, arrivò secondo ma come recita appunto il titolo sfiorò la vittoria in quel
01:39giro d'Italia e per varie circostanze anche sfortunate non riuscì a vincerlo e io accettai
01:44subito questa sua proposta perché non solo in luogo dell'amicizia che ci lega ma anche proprio
01:52per la carriera che ha rappresentato Flavio, mi sembrava un tema interessante, un personaggio
01:58interessante, anche poco conosciuto, sparito un po' dai radar a differenza di molti suoi colleghi
02:04dell'epoca, quindi ho accettato con grande piacere questa cosa. E parleremo dettagliatamente anche di
02:10quel giro 1989 che è stato anche un po' un giro spartiacque nel mondo del ciclismo ma come detto
02:18ne parleremo tra poco. Com'è stato raccontarsi a Paolo, non ti ho presentato Paolo ma Paolo
02:26Marabini giornalista Gazzetta dello Sport, com'è stato raccontarsi per questo libro che oltre ad
02:34essere molto scorrevole, veramente si legge benissimo, ha una lettura piacevole, io lo definirei
02:40un libro molto onesto. Questo mi fa piacere in quanto ho cercato di far emergere ovviamente
02:45il mio essere, devo dire che con Paolo mi sono trovato subito in sintonia in quanto persona
02:54capace, giornalista capace, ma soprattutto molto attento, anzi abbiamo ripercorso non solo il
03:00Giro d'Italia ma tutta la mia carriera in modo meticoloso, se non ci fosse stato lui,
03:04probabilmente qualche errore di ricordo l'avrei anche commesso, invece lui puntualmente controllava
03:12tutto quello che io dicevo e controllava se era vero oppure se c'erano dei piccoli errori e quindi
03:17è stato per me anche un percorso interessante di rivedere ancora la mia carriera e non solo
03:23ciclistica ma anche la mia vita sportiva. Questo libro soprattutto l'ho fatto anche in funzione,
03:30lo dico sempre, per poter così anche ringraziare i miei genitori e i miei direttori sportivi che
03:36sono stati i miei secondi genitori perché devo a loro il fatto di essere quello che sono stato
03:41fino ad oggi e soprattutto anche un po' per i miei figli poter essere un po' un punto di riferimento
03:47affinché loro potessero un po' conoscermi meglio ovviamente per poter magari prendere anche degli
03:52spunti durante la vita. L'ultima cosa che dico sempre è che questo libro vorrebbe essere anche
03:58un po' di trasferire a chi lo legge che non importa doveresse per forza essere un personaggio super
04:05importante per essere diciamo così ben accolto e riconosciuto ma l'importante è che nella vita
04:12oltre a essere avere la grinta, avere la voglia di emergere ma soprattutto anche essere corretti,
04:16onesti, seri e tutto questo poi nella vita ti ritorna con un grande entusiasmo soprattutto
04:24anche con un gratitudine da parte delle persone che ti possono apprezzare e nella serata della
04:28presentazione ho avuto la conferma e la gioia di avere tantissime persone al mio fianco che
04:35hanno dedicato una serata per potermi poi sentire la presentazione di questo libro.
04:39Seri e onesti possiamo dire Paolo Bergamaschi?
04:42Sì anche se non è che tutti Bergamaschi, lo sia, non è un'equazione però è sicuramente
04:50un elemento distintivo del DNA Bergamaschi innanzitutto quello di essere sempre molto
04:58dedito al lavoro molto determinato a volte anche zuccone come dico sempre io ma questa è una virtù
05:07non è certo un limite e Flavio è stato questo nel corso della sua carriera io lo ricordo i miei
05:15primi inizi giornalistici sono legati ai suoi primi non dico inizi ciclistici ma ai suoi primi
05:21importanti successi da dilettante mio padre organizzava tre delle corse più importanti
05:26della categoria e io esordi come giornalista nel ciclismo come aspirante giornalista nel ciclismo
05:32proprio assistendo a una di queste corse che Flavio vinse quindi anche il destino è passato
05:37attraverso anche un po' della mia vita e già allora a me piace scandagliare dentro i personaggi
05:45non mi piace volare a pelo d'acqua avevo capito che in Flavio c'erano delle qualità che andavano
05:52ben oltre le qualità sportive le qualità tecniche qualità umane mi era bastato parlargli dopo la
05:59dopo la tappa per comprendere il tipo che lui era e mi sono trovato con diverse cose in comune
06:08subito che poi si sono ripetute nel corso degli anni perché ho seguito comunque a lungo la sua
06:13carriera praticamente fino alla fine in virtù del fatto che scrivevo per un giornale bergamasco
06:20quindi seguivamo con particolarmente con particolar attenzione tutte le sue corsi
06:24ecco questo mi porta ad una riflessione che poi si vince anche dal libro gran parte del libro è
06:31dedicata Flavio alla tua parte di carriera da dilettante si percepisce che diciamo negli anni
06:4170 80 a Bergamo c'era una grande componente di ciclismo dilettantistico quasi sbocca automatico
06:50al professionismo perché c'erano squadre super organizzate tu hai parlato di direttori sportivi
06:55due in particolare ti hanno formato e tu li nomini molto spesso nel libro direi che ho avuto
07:01sì la fortuna di accedere ancora prima dei dilettanti e allora la categoria juniors con
07:07la rossa santini diciamo e quindi entrare in una prima squadra dove l'organizzazione e la struttura
07:14diciamo di preparazione per gli atleti era molto innovativa quindi ho avuto la fortuna di entrare
07:19in questa squadra che mi ha dato un'impostazione e poi di essere seguito da Olivano Locatelli e da
07:23Domenico Garbelli che diciamo che Garbelli era un po il veterano diciamo il guru diciamo di tutti i
07:30dilettanti migliori che c'erano in italia Locatelli invece era l'inizio di questa diciamo carriera
07:35ovviamente da direttore sportivo e quindi entrare poi in una squadra che era presumibilmente una
07:40delle due tre squadre in italia più importanti con diciamo la sede organizzativa e li ritrovo
07:46poi a Villa Dalme in provincia di Bergamo quindi direi che a Bergamo c'era veramente molto molto
07:52poi dobbiamo dire che nel settore bergamasco nella zona bergamasca sicuramente l'influsso di
07:59Gimondi i suoi risultati ha contribuito molto diciamo a tutti i giovani che aspiravano a poter
08:04diventare come lui poterlo seguire nelle sue diciamo possibili vittorie quindi le sue vittorie
08:10quindi di poter diventare come come lui e avere anche una sua bicicletta perché raccontiamo
08:16questo episodio c'è anche una bellissima foto sì diciamo che sì è stata ovviamente i miei
08:21genitori non avevano la diciamo la possibilità di poter cambiare ogni anno la bicicletta il mio
08:28direttore sportivo Emilio fumagalli che aveva così voleva capire di cambiare la bicicletta perché
08:34non era adatta alle corse quindi trovò nella casa di Gimondi una bicicletta che poteva essere
08:40diciamo per me nel libro se mi permette abbiamo scritto perché non sapevamo appunto avevamo il
08:45dubbio che chi l'aveva acquistata se il direttore sportivo i miei genitori poi invece abbiamo
08:51scoperto successivamente che è stato il presidente di Leo il club in cui correvo allora a comprarmi
08:57la bicicletta e quindi devo dire un grande gesto di un presidente molto molto attento diciamo è
09:05appassionato non solo al ciclismo ma la comunità abbiamo detto di Bergamo Paolo c'è ancora questo
09:12carattere di giovani che sfruttano le categorie prima del professionismo proprio per fare questo
09:22mestiere tu che vivi la città oppure questo si è un po' perso perché insomma anche oggi nel ciclismo
09:27professionistico tanti corridori arrivano dal bergamasco e si allenano e sono molto attaccati
09:34al territorio è ancora forte questa passione del ciclismo come era il tempo di Flavio? Flavio
09:40giustamente ha citato Felice Gimondi che per spirito di emulazione poi è stato preso ad esempio da
09:46tanti ragazzini anche istigati tra virgolette dai loro genitori dal padre in particolare e c'è stato
09:53un periodo negli anni novanta in cui a parte che l'attività principale a livello giovanile era
09:58proprio in provincia di Bergamo ma Bergamo aveva 28 professionisti un numero c'è ci puoi fare due
10:04squadre quasi una di fuortour due di profession oggi no oggi no ma non solo perché manca diciamo
10:13il Gimondi di vent'anni o trent'anni dopo che ha scatenato lo spirito di emulazione ma perché i
10:19pericoli sulle strade sono aumentati a dismisura oltre al fatto come dico sempre io ma questo è
10:26un discorso che vale per tutta l'Italia ci sono talmente tante responsabilità da parte di chi
10:32gestisce una società sportiva e di chi organizza le corse parlo in quanto figlio di un organizzatore
10:39che arrivano come come dire a dissuadere dal organizzare un'attività o dal mandare tuo figlio
10:48su strade così trafficate così piena di ostacoli e questo ha male in cuore perché la passione
10:53ciclistica Bergamo non è mai morta lo dimostrano le tappe del Giro d'Italia o il Giro di Lombardia
10:58che quando arrivano nella nostra provincia registrano dei numeri da record l'ultimo
11:03arrivo del Giro d'Italia a Bergamo è stata una cosa da pelle d'oca ma è anche quello precedente
11:09insomma io c'ero e quindi posso testimonare sì si percepisce ecco la passione c'era rivalità con
11:17Brescia perché anche a livello bresciano nel periodo in cui correvi tu proprio c'erano
11:24parecchi e grandissimi corridori sì c'erano grandissimi corridori da Bontempi a Zaina sono
11:31tanti a Chiesa e Leali erano tanti corridori anche bresciani diciamo che la rivalità diciamo tra
11:38Bergamo e Brescia è più magari spostata verso il calcio nel ciclismo diciamo questa rivalità non
11:43è mai mai esistita anzi c'era molte volte anche l'unione con Gavazia insomma con alcuni nomi invece
11:49magari di trovarsi a metà strada tutti insieme magari anche allenarsi su percorsi magari lunghi
11:54tra Bergamo e Brescia nelle colline o dalle montagne bergamasche prealpi bergamasche o
11:59nelle zone bresciane. Tu Paolo hai detto ho seguito Flavio fin da ragazzino fosti colpito
12:08dalle qualità umane le qualità di corridore poi quando passò professionista fu per te una una
12:15conferma passò professionista in una delle allora migliori squadre se non la migliore d'Italia perché
12:21insomma fu contattato direttamente da Ernesto Colnago a proposito di Ernesto Colnago invito
12:28tutti a recuperare la puntata di ciclostile dedicata proprio al libro che abbiamo presentato
12:34in occasione dei 70 anni dell'azienda di Cambiago della del Tongo a servizio di un certo Beppe
12:42Saronni raccontare il fatto che un figlio della sua terra che avevi visto nascere visto sbocciare
12:51arrivasse così prepotentemente perché da dilettante Flavio era un fenomeno come è stato
12:58dal punto di vista giornalistico in qualche modo dovevi trattenerti oppure davi libero sfogo insomma
13:05alle tue alle tue emozioni? No le emozioni venivano sicuramente trasferite io ho avuto la fortuna
13:13appunto di seguire molto da vicino la sua carriera già dilettantistica da dilettante Flavio era in
13:20assoluto il miglior specialista italiano delle corse e tappe lui praticamente ha vinto la settimana
13:26ciclistica Bergamasca, il giro delle Valle d'Aosta, il giro delle regioni che erano tre delle
13:31quattro più importanti corse e tappe dell'epoca non ha vinto il giro d'Italia semplicemente perché
13:35si influenzò dopo due tappe e non poteva vincere pure quello altrimenti aveva completato un filotto
13:41che nessun italiano era riuscito a fare e ai tempi la settimana Bergamasca per esempio aveva tutti i
13:46corridori dell'est ed era veramente un esame molto difficile. Passato professionista devo dire che mi
13:52stupì sino a un certo punto perché ero convinto delle sue grandi qualità io tra l'altro proprio
13:58per così anche mia vocazione ho sempre seguito con grande interesse la classifica della
14:05maglia bianca dei giovani e quindi quando Flavio Prontivi al primo anno di professionismo indossa
14:12la maglia bianca ho detto non avevo dubbi che questo potesse essere tra l'altro poi nel libro
14:17raccontate un aneddoto nel giorno in cui la perde molto simpatico che lui si ricorda ancora
14:23raccontarlo praticamente la famosa tappa di Foppolo che molti si ricorderanno perché fu quella in cui
14:31Baron Kelly il giorno dopo non ripartì dopo la lite con Gianluigi Stange e Francesco Moser forse
14:40in una galleria si narra. Sì tanto non lo sapremmo mai perché Baron Kelly stesso ha detto ve ne parlerò
14:47quando ormai me ne sono dimenticato. Dicevo in quella tappa lì era la erba Foppolo lui era in
14:54maglia bianca e affrontava la salita di Passo San Marco dalla Valtellina verso il Passo San Marco
14:59a un certo punto lui e Gianni Bugno coetanei vanno in crisi affrontano la salita verso il
15:07Passo San Marco a passo un po' lento si affianca l'ammiraglia dell'Atala che era la squadra di
15:12Bugno in ammiraglia c'era il mitico Franco Cribiori che disse lo dico proprio come lo disse in
15:23milanese va che curi dur de merda. Che come scrivi nel libro non importa la traduzione. Esatto non
15:30importa la traduzione. Flavio ci rimase male perché giustamente poi lo dirà magari anche
15:37erano due giovani sostanzialmente alle prime armi in quello c'era tutto Cribiori che considero
15:43comunque sempre un grandissimo conoscitore ciclismo anche un ottimo tecnico però ecco
15:48questo particolare. Tornando a quello che mi dicevi prima poi non dimentichiamoci lui perse
15:53la maglia bianca in quel giro arrivò anche abbastanza sfinito ma era giusto così perché
15:59un neoprofessionista pronti via deve conoscere le difficoltà di un giro di tali di una corsa
16:05per le tre settimane e lui le ha conosciute ma ha fatto tesoro di questa sua prima esperienza al
16:10punto che poi per tre anni è stato il miglior italiano al giro d'Italia quinto quarto e secondo
16:16e insomma in anni in cui gli avversari non erano proprio gli ultimi arrivati con tutto rispetto per
16:22i protagonisti di oggi insomma essere protagonista di un giro con Ampstein con poi Fignon quando
16:30arrivato a secondo secondo me era tanta roba. Ecco sì Flavio tu ti inserisci in un periodo del
16:36ciclismo italiano molto particolare perché stava finendo il periodo dei due sceriffi ovvero Moser
16:44e Saronni che in qualche modo aveva un po' oscurato tutti gli altri ottimi corridori che
16:50c'erano ma di fatto se consideriamo il periodo giro dell'84 di Moser, giro di Bugno del 90
17:00considerando le due principali corse italiane ovvero la Milano Sanremo e il giro d'Italia le
17:07vittorie italiane sono tre, due sono a firma Moser e il giro di Bisentini e non è che al Tour
17:13de France fossimo proprio dei fenomeni c'era a bon tempi che vinceva l'etappe in volata contro
17:20signori velocisti tu ti inserisci proprio in quel momento hai sentito un po' di pressione anche se
17:27tu nel libro dici che a te la notorietà non ti interessava tanto anzi la lasciavi ad altro?
17:33Diciamo di no la pressione penso di non averla subita sicuramente la squadra in cui correvo era
17:40una squadra importante che chiedevano comunque risultati ma comunque avere un Saronni diciamo
17:47come capitano mi poteva anche un po' proteggere diciamo dalle responsabilità del risultato anche
17:53se da un altro lato ovviamente soprattutto il primo anno essendo lui in maglia rosa quindi era
17:58normale doversi anche sacrificare per lui anche se ero l'ultimo uomo diciamo dover essere sacrificato
18:04quindi c'era un po' i due aspetti ero consapevole di poter anzi volevo a tutti i costi essere un
18:10protagonista nelle grandi corse a tappe perché l'ho sempre dimostrato nei dilettanti certamente
18:15in un ambiente completamente diverso perché tra i dilettanti e il professionismo cambia cambia
18:21tutto la mia fortuna comunque aver avuto a mio fianco comunque un direttore sportivo che è Pietro
18:26Algeri anche lui bergamasco. E proprio in quel primo giro d'Italia di cui parlavamo poco anzi fu
18:34particolarmente dispendioso tu parli di una perdita di peso notevole l'impatto col professionismo fu
18:40sensibile? Sì diciamo che ho avuto anche la sfortuna la fortuna soprattutto di avere come
18:46diciamo medico della squadra il professor Giovanni Treci che tutti noi lo conosciamo
18:51il quale mi disse allora no tu non puoi fare nulla non puoi prendere vitamine non puoi
18:59prendere niente perché devi imparare a soffrire effettivamente un po' di anni che soffro comunque
19:10va bene uguale infatti sono partito in peso forma e ho perso poi quattro chili fondamentali che poi
19:17essendo già in peso forma non era grasso ma comunque muscoli e quindi sono arrivato alla
19:21tappa appunto di Foppolo alla salita diciamo come appunto appena accennato io e Bugno lui
19:26in maglia verde e maglia bianca eravamo realmente sfiniti entrambi che ci siamo staccati subito ma
19:33la cosa peggiore arrivare a perdere la maglia bianca in casa con il pubblico che ti aspettava
19:39è stato veramente per me una cosa difficile e pesante perché non è facile arrivare in casa
19:46tua posto di essere festeggiato ti tolgono pure anche la maglia però questa è la vita e poi
19:52dopo parliamo del destino perché è una delle parole che ricorre più volte nel libro tu quando
19:58ti capita qualcosa dici si vede che era destino oppure doveva essere destino però adesso stiamo
20:05facendo melina concedetemi il termine oppure è una tappa di trasferimento per rimanere in termini
20:11ciclistici giro 89 a tal proposito consiglio un trittico oltre al libro chiaramente di
20:19Flavio Giupponi per esplorare il giro del 1989 che fu un giro molto particolare e lo dicevo
20:26in precedenza uno spartiacque consiglio anche di recuperare l'Italia di mattina di Franco Cordelli
20:33romanzo dedicato proprio al giro del 1989 romanzo perché Cordelli si inventa questo
20:41personaggio scifione di romanziere scrittore ispirandosi alle vecchie cronache del del
20:46ciclismo degli anni 40 Pratolini Buzzati e compagnia e poi il libro la biografia del
20:54grande rivale di quel giro di Giupponi ovvero Laurent Fignon eravamo giovani inconscienti
21:00edito da Mullaterra editore bellissimo alcuni lo ritengono addirittura l'open del ciclismo
21:08di Agassi ci siamo vicini portato in Italia dicevo da Mullaterra editore traduzione di
21:14Gino Cervi che è venuto spesso a presentare i libri qua da noi a ciclostile giro 89 fu un
21:22giro spartiacque prima vittoria al giro di Mario Cipollini a Mira prima vittoria di Gianni Bugno
21:31che l'anno dopo avrebbe vinto Sanremo e Giro d'Italia portando la maglia rosa dall'inizio
21:37alla fine quindi aprendo la finestra no cambiando l'area del ciclismo italiano però prima vittoria
21:46il signor il signor Giupponi vinse il Giro d'Italia quasi Paolo perché? Purtroppo quel
21:56giro ebbe alcuni episodi a proposito del destino che hanno probabilmente cambiato anche la vita
22:04di Flavio non va dimenticato prima fra tutti l'annullamento della tappa del Gavia l'indomani
22:11della tappa di Corvara che lui vinse lui aveva una forma eccezionale una gamba che rispondeva a
22:19tutte le sollecitazioni Fignon era in evidente difficoltà a causa anche di un problema a un
22:25ginocchio tra l'altro quando lui vinse la tappa di Corvara Fignon prese la maglia la maglia rosa
22:32proprio quel giorno strappando la breaking che andò in difficoltà nel finale Flavio non vedeva
22:38l'ora di ripartire poi per la tappa con il Gavia ma cosa successe l'anno prima c'era stata la famosa
22:45tappa del Gavia dove Flavio era presente soffrendo e comunque arrivando tra i protagonisti e Toriani
22:56che l'anno prima appunto era stato subissato di critiche per non averla annullata per non aver
23:01fatto nulla non se la sentì di riproporla quando le previsioni del tempo annunciarono che la
23:09situazione avrebbe potuto cambiare magari non come l'anno prima ma avrebbe potuto mettere in
23:15difficoltà non fu possibile prevedere un piano B per via di uno smottamento sulla tappa che era
23:22già stata prevista come piano alternativo quindi quella tappa non venne corsa l'indomani c'era una
23:28tappa con arrivo in volata a Meda per cui Fignon ebbe la possibilità innanzitutto di risparmiarsi
23:33le fatiche del Gavia e di non essere messo alla frusta da un giupponi che era in grande spolvero
23:38ebbe la possibilità di riposare quel giorno sostanzialmente di riposare il giorno dopo perché
23:43la tappa era in discesa e quindi salvò la gamba si rimise in forma per affrontare l'ultima settimana
23:50che non prevedeva grosse difficoltà a differenza magari di quanto succede nei giri di oggi e
23:55nonostante ci fosse qualche possibilità in un paio di tappe per per attaccarlo a quel punto
24:03Fignon a parte che trovò anche un qualche alleato in gruppo salvò... strano perché solitamente Fignon era un
24:10individualista però sai quel giro che poi molti dicono la tappa del Gavia nullata seppe quasi di
24:19risarcimento per quello che era successo nel giro dell'84 con l'elicottero di Moser che penalizzò
24:24lui nella crono di Verona qui è dietrologia poi bisogna sempre capire però sicuramente quell'episodio
24:30ha cambiato è stato uno spartiacqua nella carriera di Flavio a mio avviso peraltro la sua vera
24:36sfortuna perché di sfortuna si tratta è più relativa al giro dell'anno dopo perché lui era
24:42passato la carriera nel frattempo proprio per puntare il Giro d'Italia e poche settimane prima
24:47in allenamento si ruba la clavicola a frattura scomposta arrivò al Giro d'Italia praticamente
24:52con una preparazione approssimativa e lì era veramente secondo me invece il giro in cui avrebbe
24:57potuto non dico tenere testa a bugno però era il miglior giuppone di sempre. Sì infatti al giro
25:03dell'84 quello vinto da Moser in quel caso fu tolto lo Stelvio anche quindi in questo caso il
25:11Gavia destino anche qua o consuetudine per quell'89 Flavio? Non lo so diciamo sicuramente
25:21per me sarebbe stato il cruccio diciamo di questa tappa dove potevo dare sicuramente un risvolto
25:28ovviamente le situazioni poi sono queste piangere su latte versato oppure inutile
25:36non è mai stato il tuo sport. Di conseguenza accetti e cerchi di andare avanti certamente
25:42avevo una bella responsabilità nel 90 come appunto Paolo appena raccontato questa è stata
25:48la sfortuna di infortunarmi in un incidente poi anche banale e stupido con una frattura poi
25:54scomposta oltretutto quindi però è così bisogna accettare voltare pagina e andare avanti. Mi
26:03racconti quel giorno a Corvara? Quel giorno a Corvara diciamo ero molto concentrato perché avevo
26:12voglia o di emergere o di saltare cioè non avevo più voglia di fare gli piazzamenti abituato negli
26:20anni precedenti ho avuto la fortuna in partenza di avere un Maurizio Piovani che mi ha dato
26:27veramente un supporto incredibile siamo arrivati all'inizio diciamo del passo della marmolada
26:34diciamo in tre quindi io Piovani e Contini Silvano il quale appunto sono partite le prime
26:41schermate quindi scatti e con Pietro Algieri avevamo un po' organizzato di non rispondere
26:49gli attacchi per evitare poi di affaticarsi e di saltarsi successivamente ma di cercare di
26:53tenere un'andatura regolare io ho avuto la fortuna di entrambi prima Contini poi Piovani
26:58che hanno fatto per i primi due o tre chilometri una buona andatura mantenendo un certo distacco
27:03da Fignon quindi controllato e questo mi ha permesso poi di rientrare in discesa quindi
27:10nevicava pioveva quindi ho fatto il record della velocità perché erano 120 km all'ora in discesa
27:15nel classico rettilineo che porta verso verso il Pordoi e lì sono riuscito a rientrare nel
27:23modo giusto con i con i primi ovviamente con nel gruppetto di Fignon ebbi la sfortuna di avere
27:29la rottura del casco dovetti fermarmi ancora per poterlo cambiare aspettare la miraglia di Pietro
27:35Algieri per poterla cambiare rientrai poi all'inizio del Pordoi e cominciai ancora ad attaccare direi
27:41che però Fignon non mi lasciò spazio a questo punto sull'ultima salita del campo lungo ovviamente
27:48visto che lui ci teneva per la maglia rosa ho lasciato diciamo spazio lui di poter lavorare e
27:54aspettare il momento giusto per l'ultimo scatto per poi vincere la tappa di Colforsco con l'arrivo
28:00a Colforsco. 120 km in discesa eravamo giovani e inconscienti il plurale è d'obbligo tra l'altro
28:08ecco sì si percepisce anche questa passami il termine sfiga che un po' contraddistinto la
28:13sua carriera anche un po' Imerio Massignan, grandi scalatori ma quando è il giorno in cui
28:21non proprio non è destino che vincano tutto si mette contro e tra l'altro due vittorie da
28:28professionista proprio come Imerio. Paolo la parte finale di questo libro racconta anche ciò che è
28:38stato Flavio dopo la carriera professionistica un uomo che si è completamente rinventato e che ha
28:47raggiunto con fatica una certa serenità anche. Come è stato invece scrivere questa parte lo
28:53chiedo prima a te poi ovviamente vengo da Flavio. Allora per me è stata la parte in assoluto più
28:58bella più emozionante perché l'altro la conoscevo sostanzialmente quasi non nei dettagli più più
29:06intimi ma la conoscevo questa la conoscevo proprio poco se non per sentito dire e mi è stato un
29:15viaggio introspettivo in Flavio che mi ha fatto avvalorare ancora di più la mia convinzione di
29:22essere di fronte a una bellissima persona una bellissima persona perché è una persona di una
29:27grande rettitudine di un'onestà intellettuale e non solo con un senso etico profondo tutte doti
29:34nelle quali scusami l'immodestia ma mi riconosco pure io e questa è veramente stata una parte di
29:41cui sono grato a Flavio suo malgrado perché ha dovuto passare attraverso le forche caudine degli
29:50inferi perché comunque ha toccato il fondo non per colpe sue oppure non per colpe sostanzialmente sue
29:57ma ha dimostrato di essere una persona tutta di un pezzo ed è per questo che tutt'oggi è una persona
30:06molto stimata nell'ambiente dalle persone che lo hanno realmente conosciuto e dalle persone che
30:13hanno più o meno la sua stessa cifra e quindi questa è stata una parte anche che mi ha emozionato
30:18non solo ascoltarla ma soprattutto poi scriverla difficile da anche da trasmettere nella sua
30:26drammaticità senza però toccare punte come dire iperboliche di dramma perché i drammi poi sono
30:35anche altri però lui veramente si è caduto a terra e si è sempre rialzato con una grande forza d'animo
30:47che gli invidio. Flavio oltre a questa parentesi della sua vita oggi il ciclismo per te che cos'è
30:56continui a seguirlo o ti sei completamente distaccato? No distrattato è possibile perché
31:03comunque il ciclismo fa parte della mia vita e fa parte diciamo di un percorso che mi ha
31:10formato e mi ha dato molto nel bene o nel male perché dico anche nelle sfortune o nelle
31:14disavventure c'è sempre da imparare e comunque è da ripartire e migliorarsi quindi per me il
31:20ciclismo è sempre nel mio cuore ovviamente e ovviamente essendo molto impegnato nel mondo
31:27lavorativo magari lo seguo più in televisione e meno magari sui percorsi di gara però lo seguo
31:34mi piace ovviamente non potrei essere fatto una vita nel ciclismo direi che quindi questo è un
31:41qualcosa che mi rimane e lo consiglio sempre diciamo perché il ciclismo secondo me è uno
31:47sport dove è uno sport individuale e quindi devi essere alla perfezione ma per poter essere
31:53protagonista hai bisogno di una squadra e quindi nella vita io dico sempre che da solo non puoi
31:58fare nulla ma devi essere un primo attore ma per ottenere successo di avere comunque attorno a te
32:03un gruppo di persone che ti possono aiutare a raggiungere gli obiettivi quindi ecco perché il
32:08ciclismo secondo me è uno sport dove può aiutare indipendentemente dei risultati a una formazione
32:13di una persona. Io credo che Flavio Giupponi sia un campione e di questo si tratta da riscoprire
32:20e per questo consiglio a tutti il libro ho vinto quasi un giro forse l'ha vinto davvero magari la
32:27verità è qui dentro. Ha vinto il giro della vita secondo me. Questa è una gran chiusura. E' la cosa più
32:32importante. In ogni caso ho vinto un giro quasi con Flavio Giupponi con Paolo Marabini edito da
32:38Voli Sedizioni. Grazie Paolo, grazie Flavio. Grazie a te. E a tutti voi buona lettura.