Comitati e Associazioni per la tutela del torrente Vanoi
I pericoli della diga del Vanoi
Crescere Informandosi, incontra Luigi Casanova, presidente di "Mountain Wilderness", Daniele Gubert, Responsabile Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi lato Trentino, Michele Facen, Responsabile Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi lato Veneto, per parlare dei rischi legati alla costruzione della diga Vanoi, che coinvolge la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento.
Il disastro del Vajont avvenuto il 9 ottobre 1963 all’Italia non ha insegnato nulla. Nonostante siano passati più di 60 anni quel disastro rischia di ripetere i suoi devastanti effetti seppur in misura ridotta.
Lunga la storia dei tentativi di costruire una diga a ridosso del torrente Vanoi, tentativi che iniziano addirittura del 1920 e finora tutti quanti respinti.
Stiamo parlando della diga del Vanoi la cui realizzazione non è ancora iniziata grazie, anche, alla forte resistenza di una parte dei Comuni interessati, dei Comitati e delle Associazioni direttamente interessate a questa opera i cui rischi geologici e idrogeologici oltrechè ambientali sono stati più volte segnalati alle istituzioni competenti.
In quale zona, di preciso, si vorrebbe costruire questa diga? Quali i rischi geologici, idrogeologici e le criticità ambientali che avete rilevato, anche, alla luce dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo? Vi sono alternative alla costruzione di questa diga? Rispetto a quanto accaduto con il disastro della diga del Vajont come possiamo collocare questa nuova diga? Che segnale è questa vostra battaglia, in sostanza come movimento d’opinione, a fronte di una politica avvolta da una fortissima crisi identitaria e travolta da un astensionismo sempre più dilagante?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati nel corso di questa intervista.
I pericoli della diga del Vanoi
Crescere Informandosi, incontra Luigi Casanova, presidente di "Mountain Wilderness", Daniele Gubert, Responsabile Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi lato Trentino, Michele Facen, Responsabile Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi lato Veneto, per parlare dei rischi legati alla costruzione della diga Vanoi, che coinvolge la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento.
Il disastro del Vajont avvenuto il 9 ottobre 1963 all’Italia non ha insegnato nulla. Nonostante siano passati più di 60 anni quel disastro rischia di ripetere i suoi devastanti effetti seppur in misura ridotta.
Lunga la storia dei tentativi di costruire una diga a ridosso del torrente Vanoi, tentativi che iniziano addirittura del 1920 e finora tutti quanti respinti.
Stiamo parlando della diga del Vanoi la cui realizzazione non è ancora iniziata grazie, anche, alla forte resistenza di una parte dei Comuni interessati, dei Comitati e delle Associazioni direttamente interessate a questa opera i cui rischi geologici e idrogeologici oltrechè ambientali sono stati più volte segnalati alle istituzioni competenti.
In quale zona, di preciso, si vorrebbe costruire questa diga? Quali i rischi geologici, idrogeologici e le criticità ambientali che avete rilevato, anche, alla luce dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo? Vi sono alternative alla costruzione di questa diga? Rispetto a quanto accaduto con il disastro della diga del Vajont come possiamo collocare questa nuova diga? Che segnale è questa vostra battaglia, in sostanza come movimento d’opinione, a fronte di una politica avvolta da una fortissima crisi identitaria e travolta da un astensionismo sempre più dilagante?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati nel corso di questa intervista.
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