Roma, 18 nov. (askanews) - Lo studio "Decarbonizzare i trasporti pesanti. Prospettive per i segmenti stradale e marittimo al 2030 e al 2050", curato dal "Gruppo Strategico Carburanti ed energie alternative per la mobilità" di UNEM in collaborazione con il RIE di Bologna, è stato presentato insieme ad Anita e Confitarma al Centro Studi Americani di Roma. Abbiamo parlato con Rosario Pistorio, Ad SRI e Vicepresidente UNEM: "Non esiste un unico modello da qui al 2030, 2040, 2050 per decarbonizzare i trasporti ma degli scenari alternativi che devono essere percorsi soprattutto in quello che presenteremo oggi nei settori marittimo e trasporto pesante. È possibile, tuttavia esistono degli appuntamenti importanti nei prossimi anni dove dobbiamo assolutamente intervenire per permettere la realizzazione di questi scenari alternativi che, come dimostrato già negli studi precedenti, potranno realmente decarbonizzare il settore e non elettrificare il settore".Sono state analizzate le prospettive di decarbonizzazione del trasporto pesante stradale e marittimo in Italia, alla luce del mutato contesto geopolitico che ha reso evidente come sia stato un errore immaginare di escludere a priori tecnologie consolidate nell'area della mobilità. È poi intervenuto Nicola Procaccini, Parlamento UE, ECR:"Il legislatore europeo ha fatto un sacco di errori, di danni direi anche, negli ultimi anni. Credo che se invece vi fosse stato un maggiore ascolto, soprattutto sul lato della decarbonizzazione si sarebbe, ripeto, compiuto qualche errore in meno. Io credo che ci sarà un cambio di stagione politica e quindi ci sarà anche un cambio di politiche. Credo che si possa valorizzare di più il concetto di neutralità tecnologica che particolarmente in questo convegno è stato più volte richiamato".In chiusura le parole di Gianni Murano, Presidente UNEM: "Questo evento ha aiutato a fornire anche qualche elemento oggettivo, quindi non solo opinioni, ma qualche numero per cercare di portare, quindi di convincere, che si può arrivare alla decarbonizzazione utilizzando più vettori, in particolare tra questi sicuramente i biocarburanti, ma non solo, parlare anche della digitalizzazione, delle efficienze energetiche, di come tutti questi elementi opportunamente guidati, coordinati, ci aiuteranno ad avere al 2050 il net zero, così come negli obiettivi della Comunità Europea".Uno studio importante e che ha messo in luce diversi aspetti e che secondo Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma è veramente un passo importante nella transizione green. Bisogna aiutare la flotta a rinnovarsi avventurandosi in un viaggio che deve essere accompagnato, in quanto l'industria da sola non può farcela. Così come anche spiegato da Margherita Palladino, Responsabile Relazioni Istituzionali di ANITA che ha sottolineato come si sia fatta luce sulla complessità che insiste sullo scenario di decarbonizzazione del trasporto pesante. Mettendo in risalto le peculiarità del settore che ancora non sono state ben comprese. Rimarcando quanto sostenibilità economica e sociale alle imprese siano un punto fondamentale per le politiche da mettere in atto.
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00:00lo studio decarbonizzare i trasporti pesanti prospettive per i segmenti
00:05stradale e marittimo al 2030 e al 2050 curato dal gruppo strategico carburanti
00:11ed energie alternative per la mobilità di UNEM in collaborazione con il RIE di
00:15Bologna è stato presentato insieme ad Anite con FITARM al centro studi
00:19americani di Roma. Non esiste un unico modello da qui al 2030, 2040, 2050 per
00:25decarbonizzare i trasporti ma degli scenari alternativi che devono essere
00:29percorsi soprattutto in quello che presenteremo oggi nei settori marittimo
00:33e trasporto pesante. È possibile, tuttavia, esistono degli appuntamenti
00:37importanti nei prossimi anni dove dobbiamo assolutamente intervenire per
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00:46già negli studi precedenti, potranno realmente decarbonizzare il settore e non
00:50elettrificare il settore. Sono state analizzate le prospettive di
00:54decarbonizzazione del trasporto pesante stradale e marittimo in Italia alla luce
00:58del mutato contesto geopolitico che ha reso evidente come sia stato un errore
01:02immaginare di escludere a priori tecnologie consolidate nell'area della
01:06mobilità. Il legislatore europeo ha fatto un sacco di errori, di danni direi anche
01:12negli ultimi anni. Credo che se invece vi fosse stato un maggiore ascolto
01:18soprattutto sul lato della decarbonizzazione si sarebbe, ripeto,
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01:25politica e quindi ci sarà anche un cambio di politiche.
01:30Credo che si possa valorizzare di più il concetto di
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01:44elemento oggettivo, quindi non solo opinioni ma qualche numero per cercare
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02:15diversi aspetti e che secondo Luca Sisto, direttore generale di Confitarma, è
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