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L'archeologia industriale dell'Agro Pontino: decine di fabbriche abbandonate, ricordo di una fiorente industria sorta nell'area di Latina e oggi scomparsa. Scopriremo luoghi che sono stati protagonisti della vita di migliaia di persone che lì hanno lavorato.

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Trascrizione
00:00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:00:30Camminando per le vie della città, ci rendiamo conto che esistono dei luoghi che fanno parte
00:00:40ormai di una città fantasma.
00:00:41Nel giro di una generazione, diciamo fino agli anni 30, fino al 2000, ha vissuto tutte
00:00:53le fasi che l'umanità ha vissuta attraverso millenni.
00:00:56Se adesso noi vediamo tanti stabilimenti così allo stato di ruggine è perché evidentemente
00:01:03c'è stato qualcosa che non ha funzionato.
00:01:05Mi sorprendo ancora quando sono all'interno di questo spazio, è come se fossi uno fra
00:01:10i tanti che lo sta guardando per la prima volta, invece c'è stato un vissuto piuttosto
00:01:15intenso.
00:01:16I nostri genitori, i nostri nonni magari hanno lavorato e noi abbiamo studiato grazie a
00:01:22quegli edifici, siamo cresciuti.
00:01:26Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:01:56Benvenuti su Polis, il racconto dei territori.
00:02:21Oggi il quarto e ultimo documentario della serie Custodi del Tempo, documentari realizzati
00:02:29da Flavio Cammerano che è ancora ospite qui con noi oggi.
00:02:34Flavio, questo quarto documentario racconta una storia più recente di quella che abbiamo
00:02:42visto la scorsa settimana quando abbiamo parlato della Seconda Guerra Mondiale, qui parliamo
00:02:47invece di ciò che è avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale, cioè l'industrializzazione
00:02:53delle province pontine e poi il progressivo abbandono delle industrie che sono surte in
00:03:02quelle aree.
00:03:03Flavio, parleremo insieme di tutto questo, fra poco io partirei subito col vedere la
00:03:09prima parte del documentario, Fantasmi di cemento e ruggine.
00:03:43La città di Latina venne inaugurata nel 1932 con il nome di Littoria, nata come provvedimento
00:04:13della provincia.
00:04:14Una grande borgo rurale diventa provincia nel 1934, un territorio da sempre legato all'agricoltura
00:04:20ma nel 1945 si rimette in gioco cercando di lasciarsi alle spalle le brutture della guerra.
00:04:28Cambia il nome in Latina e cerca di tagliare i ponti con il passato.
00:04:34Grazie alla Cassa del Mezzogiorno tutto il territorio pontino può beneficiare di agevolazioni
00:04:41e risorse.
00:04:42Infrastrutture e progresso entrarono dalla porta principale, con una rapidità inaspettata
00:04:51stabilimenti industriali cominciarono a sorgere sul territorio, molte multinazionali decisero
00:04:58di investire su questa terra nuova.
00:05:03Potrebbe definitivamente cessare le proprie attività e dare avvio alle procedure di licenziamento
00:05:09collettivo.
00:05:11Una notizia a sciocca che ha travolto 150 lavoratori insieme con le loro famiglie ha
00:05:15annunciato la chiusura entro fine giugno, a rischio come detto circa 150 lavoratori
00:05:2181 dei quali interni.
00:05:23240 lavoratori a rischio di licenziamento sono con il fiato sospeso e attendono fiduciosi
00:05:29l'incontro di lunedì.
00:05:32Dopo un anno e mezzo di lotta ha deciso di chiudere lo stabilimento di operai, più
00:05:37di 30 per i quali è previsto un anno di cassa integrazione, ieri hanno manifestato
00:05:42disappunto dinanzi all'azienda e non hanno intenzione di mollare.
00:05:46Chiude ufficialmente, vanno a cassa i 40 dipendenti.
00:05:52Procedura di mobilità annunciata per i 124 lavoratori fu confermandone la chiusura.
00:05:58Quasi quotidianamente ormai assistiamo a queste notizie sui notiziari e dg, aziende
00:06:08in crisi, prossime alla chiusura.
00:06:11Oltre a lasciare molti lavoratori senza occupazione, lasciano anche un vuoto nelle città dove
00:06:18sono collocate.
00:06:19E alla fine ciò che resta sono questi fantasmi di cemento e ruggine.
00:06:28Le immagini di queste fabbriche ci restituiscono la città dei nostri nonni in un percorso
00:06:49che attraversa la città, una città ormai divisa in due, una parte fatta di luoghi e
00:06:55l'altra fatta di non-luoghi.
00:06:57Molte di queste aziende si trovano lungo il percorso cittadino che noi tutti quotidianamente
00:07:04percorriamo.
00:07:05Hanno avuto una notevole importanza per lo sviluppo economico della città nel dopoguerra
00:07:12ma ora sono lì, abbandonate, decadenti e fatiscenti, senza più un'identità.
00:07:25Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:07:55Grazie a tutti per aver guardato fino alla fine
00:08:26Camminando per le vie della città ci rendiamo conto che esistono dei luoghi che fanno parte
00:08:32ormai di una città fantasma.
00:08:41Ci passiamo quotidianamente davanti senza più nemmeno farci caso, mentre in realtà
00:08:47sono ricchi di storia e storie, trasmettono emozioni a chi li attraversa senza fretta
00:08:54o, meglio ancora, si ferma ad osservarli.
00:08:57Un mix di conoscenza ed esperienza di quello che ci sta attorno, a sua volta specchio e
00:09:04riflesso della nostra identità di cittadino, senza il quale difficilmente ci verranno idee
00:09:10luminose per riutilizzare in futuro questi spazi abbandonati.
00:09:24Quando guardo questi edifici maestosi e decadenti immagino uomini e donne che entrano ed escono
00:09:36dai portoni di quelle grandi fabbriche.
00:09:38Mi sembra di sentire ancora le loro voci, i suoni, il rumore, la sirena che suonava tra
00:09:49un turno e l'altro.
00:09:55L'odore dei materiali, la forza delle idee, spazi ora disabitati che per ancora chissà
00:10:03quanto tempo resteranno tali, una realtà desolata, triste.
00:10:24Abbiamo visto questi luoghi.
00:10:34Flavio, non luoghi li hai definiti in questo documentario, eppure sono luoghi che a loro
00:10:42modo hanno un grande fascino, oltre a permettere potenzialmente dei progetti di ristrutturazione
00:10:49anche interessanti.
00:10:51Di alcuni poi ne parleremo nel corso di questo documentario, vero Flavio?
00:10:57Sì esatto, in questo capitolo non si fa polemiche o qualcosa a livello di politica, sono riflessioni
00:11:07sostanzialmente che nascono un po' da un'idea che ho avuto riguardo al fatto che io passeggiando
00:11:16quotidianamente nel mio peregrinario quotidiano, io e come penso anche tanti altri cittadini
00:11:23passano giornalmente davanti a diversi edifici di questo tipo, o edifici abbandonati o vecchie
00:11:31fabbriche del dopoguerra che hanno contribuito a dare un grandissimo sviluppo alle città
00:11:41dopo la guerra, ma che ad oggi purtroppo ahimè sono state così abbandonate.
00:11:47Esatto Flavio, anche perché tra l'altro poi non è un problema soltanto di Latina e della
00:11:52provincia di Latina, ma è un problema nazionale, anzi credo internazionale per le trasformazioni
00:12:00che ha avuto proprio il sistema produttivo mondiale, dalle grandi fabbriche con centinaia
00:12:06e migliaia di operai a invece realtà diversa e molto più piccola e questo sta creando
00:12:13questi scheletri industriali un po' ovunque sparsi nel territorio della nostra regione,
00:12:21nel territorio di tutta Europa, non soltanto d'Italia, ma di tutto questo parleremo fra
00:12:29poco guardando anche la prossima parte del documentario, Fantasmi di cemento e ruggine,
00:12:37solo pochi secondi e poi torniamo qui su Polis.
00:12:48Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori per questo quarto documentario della serie
00:12:54custodi del tempo, una serie realizzata da Flavio Cammerano, oggi stiamo parlando di
00:13:01archeologia industriale, lo stiamo facendo vedendo le tante fabbriche abbandonate nella
00:13:07provincia di Latina, ma questo come si diceva prima del break pubblicitario, è un tema
00:13:14che interessa un po' tutta quanta la nostra regione o addirittura tutta quanta la nostra
00:13:20nazione per le trasformazioni industriali che ci sono state negli ultimi decenni e che
00:13:26hanno portato all'abbandono di strutture anche molto belle dal punto di vista architettonico,
00:13:32questi Fantasmi di cemento e ruggine di cui parla il documentario che ora andrei a vedere
00:13:38nella sua seconda parte.
00:13:51Dottor Fiumara, economista e già direttore della camera di commercio di Latina, ha pubblicato
00:13:56una ricerca, l'area Pontina negli anni 2000, in cui viene tracciato il percorso del territorio
00:14:01Pontino dalla Bonifica fino agli anni 90, descrivendola una provincia dai rapidissimi
00:14:06mutamenti.
00:14:07Questa è la caratteristica principale della provincia di Latina, che nel giro di una generazione
00:14:14fin agli anni 30 fino al 2000 ha vissuto tutte le fasi che l'umanità ha vissuta attraverso
00:14:20millenni.
00:14:21È partita da una zona praticamente quasi preistorica, la poluta di Pontina, in cui si praticava
00:14:27l'agricoltura marginale, caccia e pesca e basta, ed è arrivata fino all'industrializzazione
00:14:33più avanzata.
00:14:34Poi il fenomeno si è fermato negli anni 90 e si è trasformato in un'area molto più
00:14:41indeclina.
00:14:42Però dalla lezione del passato abbiamo imparato poco, perché avremmo avuto tutte le opportunità
00:14:47per proseguire nello sviluppo, cosa che invece non è stata realizzata.
00:14:51La mia idea è che la cassa di non soggiorno ha soltanto accelerato un processo e sarebbe
00:14:56comunque avvenuto, perché Latina dopo guerra si trovava a un passo da Roma, una pianura
00:15:04fertile e poco abitata, con acqua, risorse naturali, quindi avrebbe comunque conosciuto
00:15:10uno sviluppo.
00:15:11La cassa di non soggiorno con i suoi incentivi ha contribuito ad accelerare il processo facendo
00:15:17concentrare qui una serie di industrie nazionali e internazionali, quindi lo sviluppo è stato
00:15:23rapido, forse troppo rapido, quindi la società locale probabilmente non ha fatto in tempo
00:15:29ad assimilare tutte le novità che i nuovi processi produttivi portavano e quindi è
00:15:34rimasta un po' indietro rispetto al metro di sviluppo che c'era.
00:15:38Basta pensare che nei primi anni 50 il reddito per abitanti a Latina era la metà di quello
00:15:45nazionale e c'era un analfabetismo pari al 17% della popolazione, cose proprio da terzo
00:15:51mondo.
00:15:52A metà degli anni 80 il reddito pro capita di Latina superava del 15% quello medio nazionale
00:15:59e l'analfabetismo era quasi scomparso, quindi questo dimostra, parliamo di 30 anni o poco
00:16:06più, la rapidità del processo, ma la rapidità se da un lato è positiva perché porta presto
00:16:13benessere e occupazione, per altri aspetti può essere negativa perché non è così
00:16:20adeguata a quello che i tempi chiedono.
00:16:22Oggi viviamo la città con qualcosa che è rimasto lì nel tempo, che inizialmente ha
00:16:28dato prosperità al territorio, adesso sono lì, dimenticati e abbandonati. Ci passiamo
00:16:34ogni giorno davanti magari e non riusciamo nemmeno più a sentire l'importanza che hanno
00:16:39avuto quei luoghi.
00:16:40Sì, da area pilota, diciamo, non ci siamo mai sentiti.
00:16:47Sì, da area pilota, diciamo, siamo all'archeologia industriale, ma il processo del resto è naturale
00:16:54perché in tutte le economie c'è una fase iniziale, soprattutto agricola, poi c'è
00:16:59una fase di sviluppo industriale, si sviluppano i settori che hanno più occupazione di manodopera,
00:17:05perché a Latina c'erano molti giovani e quindi manodopera in abbondanza e quindi venivano
00:17:10industrie che occupavano, pensiamo alla massa di Fergo, sono oltre mille dipendenti,
00:17:15da posti, inginori, 400 dipendenti, quindi tutte grosse industrie, però è un processo
00:17:22che è destinato prima o poi ad usurirsi, perché poi le industrie quando cresce il
00:17:28benessere, la manodopera costa di più, le risorse costano di più, le industrie a bassa
00:17:33produttività tendono a trasferirsi in area di paesi meno sviluppati in cui questi fattori
00:17:39costano meno, però in altre economie più avanzate vengono sostituite da industrie
00:17:46da più alta tecnologia, più alta intelligenza artificiale eccetera e quindi lo sviluppo
00:17:51continua. Questa Latina è successa solo in parte, quindi i vecchi stabilimenti, soprattutto
00:17:56quelli più grossi, sono rimasti lì abbandonati, le proprietà non le hanno neanche vendute,
00:18:02le hanno lasciate al loro destino e non c'è stata una politica di riutilizzo dei siti
00:18:08messi che invece era la cosa migliore da fare, solo pochissimi di loro sono stati occupati
00:18:14per trasformarli in grande distribuzione, ma la maggior parte sono rimasti o abbandonati
00:18:19o sono stati distrutti e le aree ancora non occupate e quindi questo peggiora tutto, peggiora
00:18:26l'ambiente, peggiora il panorama, peggiora la comunità stessa che si sente in qualche
00:18:32modo depressa di fronte a questi scheletri del passato e quindi è un processo che è
00:18:39quasi degenerativo. Ormai Latina vive quasi come una periferia romana diciamo, qui si
00:18:46parlavano i dialetti, ora si parla soltanto il romanaccio e basta, vado per fare un esempio.
00:19:02Una delle cose che c'è, magari l'ignora, ma è il fatto di vivere in un ambiente in cui
00:19:08non va mai a sotto zero, l'estate fa caldo ma in sottosommate è tollerabile, c'è acqua,
00:19:14non ci sono eventi catastrofici e è già una condizione che pochi posti al mondo ce
00:19:20l'hanno, quindi per le industrie moderne che non hanno problemi di collocazione, perché
00:19:26in industria informatica si può pensare dove vuole, il lavoro del computer, l'elettricità,
00:19:31collocarsi in un ambiente favorevole e apprezzato dalla classe dirigente è importantissimo.
00:19:40Noi abbiamo tantissimi dirigenti di ex industrie che sono rimasti a Latina solo per il clima,
00:19:46una volta chiuso l'industria potevano tornarsi nel loro paese, sono rimasti qui perché
00:19:50qui si vive bene e noi non ce ne rendiamo conto. Un altro sito di smesso di cui avete
00:19:56parlato è la centrale nucleare, noi abbiamo lì un sito già preparato, qui ci sono le
00:20:00strutture, ci sono tutti i tralicci elettrici che lo collegano con tutto il mondo, anche
00:20:06fanno un centro di ricerca per le energie innovative e naturali, qualunque cosa, c'è
00:20:12già tutto, basta solo mettere le apparecchiature e c'è già il sito, le strutture, i tralicci
00:20:20di collegamento sarebbe estremamente meno costoso che in qualunque altra parte d'Italia
00:20:24e poi collegato bene, i tecnici per gestirlo non mancano perché ci sono ancora diversi
00:20:31professionisti qui a Latina che magari devono andare a lavorare all'estero, quindi sarebbe
00:20:35quello l'esempio proprio tipico di un sito di smesso che potrebbe essere un enorme risorso
00:20:40per il territorio.
00:20:42In alcune città si parla appunto di archeologia industriale, qui a Latina non si è mai pensato
00:20:47a qualcosa del genere?
00:20:49No, c'è stato un tentativo della Federlazio che ha fatto un sentimento anni fa dei siti
00:20:54di smesso, facendo anche qualche proposta, io più volte ho scritto perché questo di
00:21:00cui ha parlato lei è solo l'ultimo in una serie, chiude una collana di scritte che
00:21:05partono dal 61 fino ad oggi e che ha sempre cercato di formulare oltre che un'analisi
00:21:11dei problemi, anche delle proposte per il loro sviluppo.
00:21:14C'è stato in passato delle proposte per trasformazioni, a parte quei siti che sono
00:21:20stati riqualificati, che vediamo la Catis, la Rossi Sud e altri siti che sono stati ricollocati
00:21:27o riqualificati in qualche modo.
00:21:29Io direi di no, perché i siti qualificati sono quelli che ricadevano nelle aree urbane
00:21:35e lì ci ha pensato l'edilizia, che è stato proprio l'unico fattore locale che è stato
00:21:41curato e sviluppato e quindi al posto delle fabbriche che sorgevano in periferia sono
00:21:47sorti quartieri, residenze, supermercati eccetera, ma tutte le industrie collocate al di fuori
00:21:54del perimetro urbano, lungo le grandi strade, quando sono state abbandonate sono state
00:21:59più ridurizzate.
00:22:00Si pensa ad esempio alla Miralanza a Pontinia, un enorme stabilimento che è fermo da oltre
00:22:0770 anni, è lì completamente abbandonato, è un'area bellissima fra l'altro in zona
00:22:13agricola stupenda, lungo una strada nazionale, è lì, fermo.
00:22:20Si, abbiamo diversi siti come la MIT che sta tra Cisterna e Latina sulla Pontina, oppure
00:22:25stesso la Pozzigginori che è un po' l'ingresso di Latina, forse magari diventa oneroso e
00:22:32complicato fare una bonifica del sito, all'interno ci sono comunque delle sostanze che magari
00:22:37vanno smaltite.
00:22:38Sì, c'è l'Amianto che era uno dei materiali più usati nell'epoca anni 50-60 e che adesso
00:22:45è cancerogeno.
00:22:46Latina ha tante potenzialità, i siti di smesa secondo me sono una di queste potenzialità,
00:22:51ha l'agricoltura che è d'eccellenza, ha ancora tanti giovani perché a Latina per fortuna
00:22:57ancora si nasce un po' più che nel resto d'Italia, quindi questa è anche una risorsa
00:23:02che purtroppo invece non è utilizzata perché i nostri giovani sono bravi, si preparano
00:23:07e poi vanno a lavorare fuori.
00:23:09Ha questo territorio, ha le esperienze tecniche accumulate nel tempo che adesso non sono utilizzate
00:23:15perché appunto all'industria sono rimaste poche, ha la fibra ottica dappertutto che
00:23:20consente di collegarsi col mondo intero.
00:23:23Quindi secondo me ci sono tutte le possibilità perché si possa riprendere e quindi con la
00:23:29ripresa anche riutilizzare quello che c'era e creare cose nuove, ci vuole solo un progetto.
00:23:35Se si resta nell'inerzia e si continua a parlare della bonifica, dei tempi passati
00:23:41con nostalgia, viviamo dei nostri ricordi.
00:23:54Devo dire che è anche molto bello sentire una persona di una certa età, come quella
00:24:01che abbiamo visto intervistata da Flavio Cammerano, parlare di futuro e non di nostalgia del passato.
00:24:09Siete d'accordo Flavio?
00:24:11Sì, assolutamente.
00:24:13Lui è l'ex direttore della Camera di Comercio di Latina, quindi ho pensato chi meglio di
00:24:19lui.
00:24:20Poi tra l'altro aveva fatto diverse pubblicazioni a riguardo, quindi ci ha potuto raccontare
00:24:26diverse cose particolari come abbiamo notato nell'intervista.
00:24:30Ecco e mi sembra una persona anche molto propositiva con la speranza che poi tutto questo possa
00:24:39diventare realtà, come anche altre persone che adesso sentiremo nel corso del proseguito
00:24:46di questo documentario di Flavio Cammerano, Fantasmi di cemento e ruggine, che parla dell'archeologia
00:24:53industriale nell'Agro Pontino, ma di tutto questo parleremo fra qualche secondo, pochi
00:25:00istanti d'attesa e poi ritorneremo qui su Polis, il racconto dei territori.
00:25:06Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:25:14Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, in questa puntata dedicata al quarto dei documentari
00:25:21della serie I custodi del tempo di Flavio Cammerano, un documentario che sta parlando
00:25:26dell'archeologia industriale nell'Agro Pontino e che si intitola Fantasmi di cemento e ruggine.
00:25:36Architetto, alla sua attività affianca quella artistica e quella di insegnante di storia
00:25:41dell'arte. Insieme abbiamo già analizzato il territorio pontino in diversi contesti,
00:25:46sempre da un punto di vista architettonico e storico. Oggi parliamo di questi Fantasmi
00:25:51di cemento e ruggine, queste industrie nate grazie alla Cassa del Mezzogiorno nel dopoguerra
00:25:56e che ora sono in totale stato di abbandono. Che cosa ci può dire?
00:26:01Non tanto come studioso, ma come abitante di questo territorio di ormai diversi lustri,
00:26:06in qualche maniera mi sono trovato ad assecondare quello che era inizialmente lo sviluppo industriale
00:26:14di Latina e anche della provincia e man mano poi purtroppo ho anche assistito in qualche
00:26:22maniera al declino che c'è stato in questi anni. Quindi questo territorio che dal 1950
00:26:29beneficiava dei sussidi della Cassa del Mezzogiorno che era stata istituita, a un certo momento
00:26:34questa legge viene ulteriormente sviluppata per poterla adeguare meglio non soltanto allo
00:26:41sviluppo agricolo e infrastrutturale, ma anche a quello che diventerà poi uno specifico
00:26:46interesse da parte dello Stato di favorire degli agglomerati industriali e quindi chiaramente
00:26:53in tutta la provincia di Latina, in particolar modo in funzione di alcune leggi, per esempio
00:26:58specialmente quella del 1957 che stabilisce proprio che queste localizzazioni che dovevano
00:27:03avvenire non soltanto nelle regioni quelle meridionali, quindi fino alla Campania, salendo
00:27:09in alto, quindi c'era anche la provincia di Latina e la provincia di Frosinone.
00:27:14Facendo riferimento all'esperienza che ho assistito negli anni, specialmente studente
00:27:19d'architettura e noi vedevamo sempre queste forme, la carta geografica, che cercavano
00:27:24di inglobare parte del territorio e creavano delle situazioni a macchia d'olio in cui
00:27:30la zona di Cisterna, la zona di Latina Scala, la zona di Mazzocchio e anche la zona ancora
00:27:35più giù verso Pontinia, diventavano delle aree che venivano sottratte all'agricoltura.
00:27:41Nel 64 addirittura viene così ufficializzato il Piano Asi di sviluppo industriale Roma
00:27:47Latina, per cui praticamente si crea un coordinamento di queste industrie che in qualche modo vogliono
00:27:55aderire alla cassa del mezzogiorno, quindi potendo prendere dei finanziamenti molto spesso
00:28:01anche a tasso agevolato, addirittura con facilitazioni bancarie notevoli e quindi assistiamo alla
00:28:09discesa della nostra zona in grandi anche complessi industriali.
00:28:15Cosa avviene dopo? È tutto da costruire, perché se adesso noi vediamo tanti stabilimenti
00:28:21così allo stato di ruggine è perché evidentemente c'è stato qualcosa che non ha funzionato.
00:28:27Negli anni 70 si interrompe questo beneficio della cassa, ma anche perché i mercati di
00:28:33sviluppo sono completamente diversi, c'è un'alternanza, una crisi latente che poi
00:28:39man mano diventerà sempre più impellente, per cui quelle che erano delle agevolazioni
00:28:46concesse sul territorio non riescono a controbilanciare invece una crescita che non c'era stata e
00:28:55non riescono più le industrie a guadagnare quei mercati che invece precedentemente avevano
00:29:00così soddisfatto. A questo punto che cosa succede? Che si interrompe quella catena,
00:29:05vengono a mancare anche i finanziamenti dell'industria e molte industrie, anche perché
00:29:12non c'è un'evoluzione praticamente, una seconda generazione, a quel punto trovano
00:29:19faticoso rimanere sul territorio, anche in funzione dell'infrastruttura e dei servizi
00:29:25che nel frattempo non erano stati fatti. Il fatto che venivano a realizzare delle industrie
00:29:31non sempre si creava quel tessuto intorno all'industria che era capace di generare
00:29:36ulteriori benefici all'industria stessa ma anche alla popolazione intorno e quindi
00:29:42praticamente le industrie che c'erano a Periglia ma anche a Latina in qualche maniera
00:29:48vengono dismesse. Ci sono state delle zone a Latina in cui questi manufatti hanno cercato
00:29:57di integrarsi e recuperare un'altra funzione e nello specifico c'è stato un tentativo
00:30:05che secondo me è andato a buon fine e è quello del quartiere Boario dell'R7, perché
00:30:11una serie di localizzazioni industriali o anche artigianali che erano localizzate in
00:30:16quella zona, faccio riferimento alla Iandicola dei mobili metallici, faccio riferimento
00:30:23alla Cadis, faccio riferimento anche al calzificio quello meridionale o anche agli asfalti Bologna,
00:30:31allo stabilimento Coletta o c'era un altro stabilimento che era la Rosina che era diventato
00:30:36poi un centro ecologico negli anni Ottanta e praticamente questi con un adeguato piano
00:30:44particolareggiato hanno cercato di recuperare queste zone. Quindi si sono trovati quei meccanismi
00:30:48per cui una cubatura maggiore ma anche una diversa funzione più adeguata a una città,
00:30:57a un centro che praticamente era quasi centro storico è stato in qualche modo riconvertito
00:31:02e quindi tutta la parte di via San Carlo da Sezze o la zona per esempio dietro la chiesa
00:31:06di Santa Maria Coretti in qualche modo ha cambiato da carattere praticamente artigianale
00:31:11e industriale a un carattere abitativo e di servizi.
00:31:15Un altro aspetto che secondo me era interessante è che si lega anche al discorso dell'approvazione
00:31:21del piano particolargiato o meglio del piano regolatore generale che avviene nel 1972.
00:31:26Adesso nel 1972 praticamente è avvicinato e finalmente si riesce a varare questo piano
00:31:33con una serie di localizzazioni che erano previste dalla cartografia del momento e succede
00:31:42che praticamente proprio in virtù dello sviluppo industriale che c'era stato e quindi questo
00:31:47sviluppo economico, la città di Latina viene insomma data di strumenti urbanistici, di
00:31:52servizi e di aree anche edificabili in virtù dei 200 mila abitanti e stiamo parlando del
00:31:5972. Nel 72 questo trend di sviluppo industriale in certo senso viene a mancare, per cui che
00:32:05cosa succede? Che noi abbiamo ancora oggi una città che tendenzialmente sviluppa un
00:32:12volume di abitazioni, di servizi legati ai 200 mila abitanti, cosa che invece già negli
00:32:19anni 80 questo trend si era bloccato proprio perché la cassa del mezzogiorno nel 1984
00:32:26poi smette di funzionare, quindi non ci sono più questi finanziamenti.
00:32:31Noi adesso abbiamo una serie di strutture anche commerciali, abitative in surplus rispetto
00:32:39agli abitanti che erano stati prefissati nello 72, perché in quel momento il trend ci dava
00:32:47molti più abitanti legati non soltanto alla città di Latina, ma anche a tutti i servizi
00:32:52che in qualche maniera dovevano avvenire nella provincia di Latina, tanto è vero che poi
00:32:56successivamente al piano regolatore generale del 72 si sviluppa il piano particolareggiato
00:33:02del centro direzionale. Il centro direzionale che adesso è stato quasi snaturato, ma inizialmente
00:33:09doveva essere solo e soltanto un luogo dove c'erano occupature per uffici, banche e servizi
00:33:15ma non solo della città, ma legate a tutto il territorio che invece poi negli anni 80
00:33:20quando c'è stato il piano particolareggiato si era già bloccato come abbiamo già detto.
00:33:25Noi viviamo adesso in una condizione in cui abbiamo più occupature, più edifici anche
00:33:31realizzati nuovi e quindi a quel punto non riusciamo a riciclare o meglio a riconvertire
00:33:37gli edifici invece vecchi che soffrono ancora della cassa del mezzogiorno ormai dismessi.
00:33:46Uno dei primi stabilimenti che è stato costruito, ma in funzione della città che era una città
00:33:54agricola, era lo zuccherificio perché là lo zuccherificio è stato fatto in funzione
00:33:59dell'agricoltura che era la fonte primaria di questo territorio e quindi doveva produrre
00:34:06in qualche modo le famose barbapietole che venivano poi prodotte e questo stabilimento
00:34:10con una serie anche di vicissitudini è andato avanti fino agli anni 70-80 in cui ancora abbiamo
00:34:20memoria di persone che in tutto sommato si ricordano i lavori svolti in questi enormi
00:34:25recipienti in cui si ricavava praticamente poi lo zucchero.
00:34:29Un altro stabilimento molto interessante che però ha vissuto poco tempo era questo
00:34:34della Beta Carotene, uno stabilimento che è stato realizzato intorno agli anni 54-55
00:34:40e che attraverso un brevetto americano che aveva acquisito, che era praticamente legato
00:34:46all'industria dei colmedici, un prodotto molto innovativo all'epoca, però anche questa
00:34:51industria in qualche maniera non ha avuto una vita molto facile, tant'è vero che non
00:34:55è durato molto e quindi praticamente poi è diventato uno stabilimento che ha chiuso
00:35:01i suoi portoni e la Svarra in qualche modo, che era un'industria che faceva cartelli
00:35:07pubblicitari, ne ha preso il posto.
00:35:10Un altro stabilimento invece interessante sicuramente per lo sviluppo della popolazione
00:35:15tant'è vero che anche a Borgo Sabotino poi verranno create delle abitazioni proprio
00:35:20per questa industria che era la prima del Lazio e sicuramente la centrale nucleare.
00:35:26Era stata scelta questa zona perché era una zona dove appunto per la sua costruzione
00:35:33e mano d'opera ce n'era tanta, c'era il mare e quindi l'acqua che poteva servire
00:35:38per il raffreddamento delle centrali, insomma quello era funzionale a tutto, ma c'era
00:35:44anche un altro aspetto che praticamente veniva ad insediarsi in un territorio che in quel
00:35:50momento aveva questo trend di crescita che era molto importante.
00:35:56Sicuramente una delle situazioni più interessanti potrebbe essere la riconversione, perché
00:36:01parliamo di riconversione ad altri scopi, che non deve essere necessariamente quella
00:36:06a scopi solo e soltanto edilizzi abitativi, perché ormai come abbiamo visto la realtà
00:36:12di Latina ne ha più che a sufficienza, ma questo che invece forse manca sono i servizi,
00:36:18per cui praticamente recuperare alcune strutture e dotarle di servizi specifici che possono
00:36:26servire sia la collettività, ma anche per incrementare quelle che sono le potenzialità
00:36:31del territorio, quindi la parte artistica, culturale è importante e effettivamente oggi
00:36:38come oggi manchiamo di superfici in cui praticamente si possano in qualche maniera intrattenere
00:36:44in maniera così significativa esperienze o legate in qualche maniera al passato o
00:36:50immaginarci un futuro legato anche alla specificità del territorio.
00:36:55Quello che ci deve accumulare è un patrimonio ormai, questo passato, che ci deve far guardare
00:37:02con ottimismo anche al futuro.
00:37:08Fantasmi di cemento e ruggine nella provincia di Latina, torneremo a parlarne e a vedere
00:37:23insieme il documentario di Flavio Cammerano, solo fra pochi istanti, pochi secondi d'attesa
00:37:30e poi torneremo qui su Polis, il racconto dei territori.
00:37:39Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:37:42Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, in questa puntata dedicata ai ruderi dell'archeologia
00:37:50industriale presenti a Latina e nel territorio pontino, ruderi che hanno anche il loro fascino
00:37:58architettonico e per i quali si stanno ipotizzando, come abbiamo sentito prima nel break pubblicitario,
00:38:04delle varie ipotesi per riqualificarli, per trasformarne l'uso dopo che sono stati abbandonati
00:38:13dalle aziende che per alcuni anni avevano dato lavoro nella provincia pontina e tutto questo
00:38:22è raccontato dal documentario di Flavio Cammerano, Fantasmi di cemento e ruggine.
00:38:29Luigi, siamo al MUG, qui hanno preso spunto e forma diversi capitoli dei custodi del tempo,
00:38:34ma questo è anche un importante luogo storico, l'ex stabilimento tipografico Ferrazza,
00:38:39un altro dei tanti immobili industriali abbandonato da oltre vent'anni, ma che grazie a te ritorna a vivere
00:38:45rimanendo a livello architettonico nella forma originaria e mantenendo una funzione divulgativa
00:38:50che in origine era attraverso la stampa, ora invece è attraverso uno spazio espositivo.
00:38:55Un vero e proprio contenitore di ricordi, memorie ed eventi, un classico esempio di riconversione
00:39:01e riqualificazione di un edificio industriale storico.
00:39:05Ci troviamo all'interno di un edificio artigianale industriale e lo è nella misura in cui è percepita
00:39:14proprio la fisionomia architettonica tipica degli edifici industriali.
00:39:20Abbiamo gli shend, io quando vengono alle scuole dico questa copertura è a dente di sega
00:39:27ed è tipica quando uno disegna una fabbrica la forma che viene data all'edificio.
00:39:34Immaginare di trovare un edificio come questo alle spalle di Piazza del Popolo con questa dimensione
00:39:41e con questa fisionomia è a dir poco singolare, per cui questo lo rende un unicum all'interno
00:39:49della nostra città, mentre invece per quanto riguarda gli edifici industriali posti nella periferia
00:39:55è abbastanza usuale trovare una struttura come questa o capannoni industriali.
00:40:01Il fatto che ci sia questo edificio uno dice cosa va a connotarlo, cosa va a contraddistinguerlo
00:40:09in relazione proprio alla funzione che ha assolto nel tempo.
00:40:14C'era un edificio preesistente, una casa colonica semidistrutta che lui poi andò ad utilizzare
00:40:22e all'interno del quale c'è stata non la prima tipografia ma diciamo la seconda tipografia
00:40:27però lui è stato il primo tipografo nella nostra città, ma anche a tutt'ora nell'immaginario collettivo
00:40:33la figura di Filippo Ferrazza a me piace ricordarla così come tipografo e come galantuomo.
00:40:39Quell'edificio fu quando c'è stato lo sbarco degli Aleati bombardato e quindi la tipografia
00:40:45era inutilizzabile per quello che era l'attività che doveva essere svolta per poi vedere edificato
00:40:51nel 1954 quello che è l'immobile che noi attualmente abbiamo.
00:41:00Lavoravano più di 50 persone all'interno di questo spazio quindi questo dà anche la dimensione
00:41:05non solo lavorativa di quello che avveniva all'interno di questo immobile nel centro della nostra città
00:41:12ma anche a quella che era la valenza imprenditoriale del fondatore.
00:41:19Nel 1960 Filippo Ferrazza viene a mancare.
00:41:23All'ilà di quello che ha cercato di fare la famiglia per mantenere in vita quella che era la struttura
00:41:29fu venduta la tipografia.
00:41:31E' rimasta per un po' per poi essere diciamo spostata definitivamente alla fine degli anni 80
00:41:39e quindi da quel momento in poi l'immobile ha cessato di poter rappresentare quello che aveva sempre rappresentato.
00:41:45Si è creato un vuoto all'interno della nostra città per quanto riguarda un edificio che è stato abbandonato
00:41:52in attesa di nuove sorti.
00:41:54Io l'ho sempre guardato diciamo non in quegli anni ma successivamente con curiosità.
00:41:59Io non conoscevo questo spazio come era all'interno.
00:42:02Solo parlando con qualcuno mi si diceva che c'era una vivacità che non era poi solo legata alla produzione
00:42:08che avveniva all'interno dello spazio ma era anche un luogo di incontro
00:42:11dove scambiare magari anche pareri, considerazioni.
00:42:15Essendo una tipografia importante ha rappresentato qualcosa non solo per la nostra città
00:42:19ma per l'intera provincia e travalicando anche gli orizzonti che andavano anche oltre.
00:42:26Cosa è successo? Io ho acquisito quest'immobile nel 2013
00:42:32e l'ho acquisito proprio con il preciso intento di farlo divenire un luogo
00:42:38che da spazio vuoto e dimenticato dal punto di vista di quello che poteva essere la struttura
00:42:44potesse essere un qualcosa che potesse avere una valenza culturale.
00:42:54Di fatto abbiamo compiuto un'operazione di riqualificazione, di rigenerazionamento
00:43:00restituendo alla città un immobile che comunque ha continuato ad avere
00:43:05non più valenza per quanto riguarda comunicativa, per quanto riguarda la stampa
00:43:09ma una valenza comunicativa per quanto riguarda quello che avviene.
00:43:13La vitalità dell'immobile è data dagli eventi.
00:43:16Noi abbiamo spesato con grande piacere per esempio le iniziative dei Gusti
00:43:20che sono state realizzate con l'aiuto di un gruppo che si chiama
00:43:26Noi abbiamo spesato con grande piacere per esempio le iniziative dei Gusti del Tempo
00:43:31per quanto riguarda la proiezione di documentari ma non solo, ci sono state rassegne d'arte
00:43:36ci sono stati convegni, avvengono presentazioni di libri.
00:43:41Il più grande riconoscimento che noi abbiamo ce l'abbiamo dalle persone, dai nostri concittadini
00:43:46perché intanto trovano all'interno di questo spazio oggetti che rievocano
00:43:54un passato anche se a volte non molto lontano però che si accarezza con piacere.
00:44:01E' uno scrigno questo di ricordi che rimanda a periodi che tutto sommato
00:44:07sono legati anche alla nostra storia recente con il progresso e con l'obsolescenza
00:44:15di tutti gli oggetti che quindi invecchiano molto presto
00:44:19qui vengono conservati e sono in grado anche così di essere ricordati.
00:44:27Mi sorprendo ancora quando sono all'interno di questo spazio
00:44:30è come se fossi uno fra i tanti che lo sta guardando per la prima volta
00:44:34invece c'è stato un vissuto piuttosto intenso.
00:44:38L'intervento che ho voluto è stato un intervento conservativo
00:44:42io non ho assolutamente immaginato che questa struttura potesse essere
00:44:46in qualche modo modificata rispetto a quella che era la sua fisionomia originaria.
00:44:51Certo, naturalmente abbiamo liberato solo gli spazi all'interno
00:44:55da quelli che erano spazi allora funzionali per una tipografia
00:44:59e che non lo sarebbero certamente stati più per quanto riguarda
00:45:03una struttura espositivo museale e uno spazio eventi.
00:45:08La cosa che fa piacere è anche aver fatto in modo tale
00:45:13che attraverso lo spazio eventi, attraverso il contatto umano che c'è
00:45:18anche abbastanza frequente, si sia potuto dare alla nostra città
00:45:22o meglio anche restituire alla nostra città un edificio dismesso
00:45:27così come purtroppo abbiamo molti siti industriali dismessi
00:45:31che potrebbero in qualche modo essere riconvertiti e riutilizzati.
00:45:36La nostra soddisfazione è di avere in qualche modo riconvertito
00:45:42un immobile per quello che può rappresentare in termini di positività
00:45:47per quanto avviene anche con una serie di iniziative
00:45:52che tutto sommato sono anche un richiamo per la città
00:45:56e per ulteriormente far conoscere non solo quello che avviene
00:46:00o quello che c'è all'interno dello spazio
00:46:03ma soprattutto anche quel dinamismo che la struttura assume
00:46:07per quanto riguarda gli eventi che vengono fatti
00:46:10e che vengono in qualche modo ospitati
00:46:13e che trovano sempre e comunque il plauso di coloro che ne sono partecipi.
00:46:23Io tuttora guardo con interesse anche ad alcuni edifici industriali
00:46:29penso alla Milananza nella Mesa di Pontinia
00:46:32penso anche all'ex zuccherificio a Latina Scalo
00:46:36che non ha trovato purtroppo una sua nuova vita
00:46:39per quello che poteva essere rappresentare
00:46:42anche in considerazione della particolare ubicazione all'interno della quale si trova.
00:46:48Spero sempre che magari qualcuno possa avere quella visione lungimirante
00:46:56per poter dare una nuova vita a questi siti dismessi.
00:47:00Anzi a volte penso che alcuni di loro
00:47:04proprio anche in funzione dell'architettura che hanno
00:47:07andrebbero in qualche modo conservati così come sono
00:47:11per rappresentare quella particolare testimonianza
00:47:14in una realtà come la nostra all'interno della quale
00:47:18secondo me è importante mantenere anche i simboli di quello che è stato fatto
00:47:23che può in qualche modo con ulteriori interventi architettonici
00:47:30coniugare la modernità con il passato.
00:47:34Beh diciamo questo è un gran bel esempio positivo
00:47:50di come si possa riqualificare le strutture abbandonate
00:47:55Flavio Cammerano è l'unico esempio o ce ne sono altri
00:48:01a Latina in provincia, a me vengono in mente altri esempi romani
00:48:06ma lì a Latina qual è la situazione?
00:48:10Sono stati riqualificati alcuni siti però
00:48:14moltissimi la riqualificazione come hanno già detto
00:48:18in altre interviste del documentario
00:48:22a livello di edilizia quindi ricollocati a livello edile
00:48:27costruite palazzine, quartieri o centri commerciali
00:48:32questo in particolare è stato forse l'unico riconvertito
00:48:37mantenendo la sua architettura originale
00:48:42e all'interno ricollocato come spazio culturale
00:48:47perché all'interno come vedete dalle immagini
00:48:50è stato messo uno spazio museale, un piccolo spazio d'eventi
00:48:54tra l'altro si trova proprio a due passi da Piazza del Popolo
00:48:59quindi molto particolare.
00:49:01Come stavo dicendo sono esempi molto belli
00:49:05anche non soltanto questo di Latina ma tutti gli esempi
00:49:09di riqualificazione di struttura industriale
00:49:11mi viene in mente il Museo Macro a Roma
00:49:14costruito negli spazi che un tempo erano l'ex fabbrica Peroni
00:49:19oppure il mattatoio di Roma, la centrale Montemartini
00:49:24a Roma ci sono diversi esempi e devo dire che sono tutti
00:49:28decisamente ben riusciti anche perché le strutture industriali
00:49:33hanno poi un particolare fascino, riescono a dare un ulteriore
00:49:39valore aggiunto al museo o al centro culturale
00:49:46che poi va a insediarsi in quella zona.
00:49:50Fra poco continueremo a vedere altre immagini del documentario
00:49:55Fantasmi di cemento e ruggine, solo pochi istanti d'attesa
00:50:00e poi ritorneremo qui su Polis, il racconto dei territori.
00:50:05Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:50:11Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori
00:50:15oggi quarto documentario della serie I custodi del tempo
00:50:18una serie ideata e realizzata da Flavio Cammerano
00:50:23oggi si sta parlando dell'archeologia industriale
00:50:27nella provincia di Latina, stiamo facendo un viaggio
00:50:31virtuale all'interno di strutture abbandonate di quelle che furono
00:50:36delle fabbriche molto attive fino ad alcuni decenni fa
00:50:41in cui lavoravano centinaia, migliaia di persone e che poi
00:50:45via via, progressivamente per le trasformazioni avvenute
00:50:49anche nella produzione industriale non soltanto di Latina
00:50:55ma di tutta quanta Italia, hanno preso una via un pochino diversa
00:51:03sono diventate così come dice il titolo del documentario di Flavio Cammerano
00:51:08dei fantasmi di cemento e ruggine.
00:51:26Dottoressa Pecorilli, oltre alla tesi di laurea ha fatto anche
00:51:30il dottorato di ricerca, ingegneria dell'architettura e dell'urbanistica
00:51:34sui siti industriali in abbandono dell'Agrocontino
00:51:37come mai una giovane studentessa come lei ha deciso di affrontare un tema così particolare?
00:51:42è iniziato tutto durante il corso di composizione architettonica
00:51:45durante le lezioni ci venivano mostrati dei progetti di riuso, di recupero
00:51:50su edifici industriali abbandonati nel resto d'Europa
00:51:53ed ero rimasta affascinata dal fatto che architetti, amministrazioni, cittadini
00:51:58si appassionavano a quegli edifici
00:52:01cioè rimanevano talmente tanto legati a quegli edifici
00:52:04che poi proponevano dei progetti di recupero e di riuso
00:52:07e quindi proposi il recupero di una fabbrica proprio in centro Latina
00:52:11su via Ezio, l'ex Ceme
00:52:13e non solo il recupero della fabbrica ma il recupero di una porzione di città
00:52:18dopo essermi laureata ho proposto una ricerca
00:52:21proprio sui siti abbandonati in provincia di Latina
00:52:24nel concorso di dottorato
00:52:26ho vinto il concorso e quindi tre anni di ricerca sul tema
00:52:30in cui ho indagato
00:52:32diciamo tutta l'industrializzazione della provincia Latina
00:52:36poi ho iniziato a studiare la bonifica
00:52:38perché mentre a Gaeta e Venturno c'erano già le fabbriche
00:52:41si vedono immagini storiche delle ciminiere
00:52:44dall'altra parte in questa zona l'acqua più totale, gli acquitrini
00:52:49e soltanto negli anni 30 poi si arriva alla prima industrializzazione
00:52:54che è un'industria invece molto legata al territorio
00:52:57cioè alla trasformazione dei prodotti agricoli
00:53:00perché comunque il territorio nasce a vocazione agricola
00:53:04quindi ho studiato le prime fabbriche che si sono impiantate
00:53:07rimasta affascinata da alcune come lo zuccherificio di Latina
00:53:12e poi l'arrivo della Cassa del Mezzogiorno
00:53:14che invece stacca completamente il settore industriale dal territorio
00:53:20perché mentre prima le fabbriche erano comunque connesse all'agricoltura
00:53:24la Cassa del Mezzogiorno porta una ricchezza estrema
00:53:27perché grandi multinazionali che cominciano a aprire, il lavoro
00:53:31e quindi l'aumento demografico delle città, la crescita edilizia
00:53:36nello stesso tempo però sono fabbriche avulse al territorio
00:53:40quindi appena la Cassa del Mezzogiorno chiude, i finanziamenti finiscono
00:53:45si rimane diciamo in una situazione di stallo
00:53:48perché non c'è integrazione fra le fabbriche e il territorio stesso
00:53:52nonostante ci siano gli aspetti positivi della Cassa del Mezzogiorno
00:53:56tutta l'economia che è venuta fuori
00:53:59ho imparato ad apprezzare questo territorio
00:54:02che forse prima conoscevo perché la bonifica la conoscevo, l'ho studiata
00:54:07però poi è un territorio che va studiato fino a fondo per capirlo
00:54:11ed è un territorio bello questo
00:54:13mi piaceva il fatto che su un territorio che è nato meno di cento anni fa
00:54:18c'è stata una storia che in realtà noi abbiamo quasi un po' dimenticato
00:54:23quindi penso che adesso sia compito della mia generazione
00:54:28rimettere a posto alcune cose
00:54:31che cosa facciamo adesso, che cosa ne facciamo
00:54:34questi siti industriali dismessi
00:54:37il loro tempo industriale e produttivo è finito
00:54:40perché in alcuni casi è impensabile anche ripensare una funzione industriale
00:54:45dall'altra parte però non dico che sono dei problemi
00:54:49perché magari sono delle opportunità per il territorio
00:54:52però comunque ci deve essere una visione verso il futuro
00:54:56e inevitabilmente è necessario studiare il passato
00:55:00l'edificio può avere varie vite
00:55:03non è che finisce la funzione per il quale è stato concepito l'edificio
00:55:07ed è finito l'edificio
00:55:09no, perché la vita di una struttura è molto più lunga
00:55:13magari della funzione che ospita l'architettura romana
00:55:17ancora oggi noi diciamo che la viviamo in altre forme
00:55:21quindi gli edifici possono avere varie funzioni e varie vite
00:55:25tra l'altro noi siamo oggi qui dentro
00:55:28questo edificio prima era una caserma
00:55:31quindi legata alla milizia
00:55:33oggi ci sono progettisti, giovani, imprenditori
00:55:36varie professionità che pensano al futuro
00:55:39e pensano al futuro della città
00:55:41ecco, mi piace il fatto che un edificio
00:55:44che sia stato concepito per una funzione
00:55:46poi può essere riscoperto e può assolvere
00:55:49un'altra funzione completamente diversa
00:55:52la mia generazione viene ed è cresciuta
00:55:55forse in parte anche grazie a quegli edifici
00:55:58cioè i nostri genitori, i nostri nonni
00:56:01magari hanno lavorato e noi abbiamo studiato
00:56:04grazie a quegli edifici, siamo cresciute
00:56:07quindi adesso che farne
00:56:09credo che sia anche un po' una responsabilità nostra
00:56:12qualsiasi sia il ruolo
00:56:14che possa essere un progettista, un amministratore
00:56:17un imprenditore, un struttore
00:56:19però credo che sia doveroso
00:56:21anche da parte della mia generazione
00:56:23rimettere le mani su questi temi
00:56:54beh, molto bella questa intervista
00:56:58questo amore che si sente
00:57:01dalle parole della ragazza intervistata
00:57:06ed è bello sentire che c'è questo amore
00:57:10per il proprio territorio
00:57:11da parte di una persona giovane
00:57:14Flavio Cammerano, una cosa che mi veniva in mente
00:57:17mentre sentivo le varie interviste
00:57:20effettivamente, come abbiamo detto all'inizio
00:57:24il problema dell'archeologia industriale
00:57:27è un problema nazionale
00:57:29se non internazionale
00:57:31cioè le trasformazioni della produzione industriale
00:57:35è un po' in quasi tutti quanti
00:57:37i territori creano degli scheletri
00:57:40dei fantasmi di cemento e ruggine
00:57:43come l'hai chiamati tu
00:57:45però c'è una particolarità
00:57:47della provincia di Latina
00:57:49che è uscita fuori in maniera prepotente
00:57:52tutte quante le interviste che abbiamo sentito
00:57:54cioè in soli 100 anni
00:57:57anzi 90 anni
00:57:59questa è la vita che ha avuto Latina
00:58:03non solo Latina ha cambiato più volte nome
00:58:06si è trasformata
00:58:08ma ha vissuto cose che magari in altri territori
00:58:11si sono sviluppate nel corso del tempo
00:58:15si sono sviluppate nel corso di un paio di secoli
00:58:19cioè in un periodo di tempo molto più lungo
00:58:22cioè prima la trasformazione
00:58:25da palude, acquitrino
00:58:27a zona agricola
00:58:30a forte sviluppo agricolo
00:58:33poi una sorta di istruzione e di abbandono
00:58:36poi il ritorno della popolazione
00:58:38che in pochissimo tempo ha decubblicato
00:58:42si parlava dai 10.000 ai 100.000 abitanti
00:58:46nell'arco di pochissimi anni
00:58:49lo sviluppo industriale e poi l'abbandono industriale
00:58:52insomma, nemmeno il tempo di rifiutare
00:58:54voi a Latina trovate che
00:58:56è cambiato tutto intorno a voi
00:58:59è così?
00:59:01sì sì esatto
00:59:03infatti la memoria di tutto ciò
00:59:05ce l'hanno ancora i nostri nonni
00:59:07o i bisnonni che ne ha ancora
00:59:10il dottor Fiumara all'inizio
00:59:13ci ha dato una testimonianza un po' più concreta
00:59:15io ho qualche memoria
00:59:17avendo qualche capello grigio anche io
00:59:19dei miei 53 anni
00:59:22ricordo alcuni di questi siti industriali
00:59:26ancora aperti, non tutti
00:59:28però alcuni mi li ricordo ancora
00:59:30la cosa bella ed interessante
00:59:32della dottoressa Pecorilli
00:59:34l'ultima intervista, che è così giovane
00:59:36infatti la domanda è stata proprio
00:59:38come mai una ragazza che non ha vissuto
00:59:41sostanzialmente nessuno di questi luoghi
00:59:43ancora aperti, quindi l'ha sempre visti
00:59:45da fantasmi sostanzialmente
00:59:48come mai ha voluto
00:59:50interessarsi a questo argomento
00:59:52che è molto particolare poi
00:59:54io mi ricordo ancora
00:59:56infatti è quello che metto nel documentario
00:59:59ci sono le voci
01:00:01degli operai che stanno all'interno
01:00:03della fabbrica, i rumori
01:00:05che ci sono all'interno
01:00:07la cena che c'era tra un turno e l'altro
01:00:09me la ricordo, era vicino casa
01:00:11una tra l'altro, quindi
01:00:13ricordo benissimo tanti rumori, tanti odori
01:00:15addirittura che si sentivano
01:00:17quindi insomma è stato questo
01:00:19che ho voluto tirare fuori
01:00:21quindi delle riflessioni legate
01:00:23ad un passato recentissimo
01:00:25questo, quello
01:00:27tra l'altro tu dicevi
01:00:29come mai la dottoressa Pecorilli
01:00:31è stata bella anche
01:00:33la risposta che ha dato
01:00:35il dovere morale di una generazione
01:00:37che se adesso è una generazione
01:00:39lei per esempio ha potuto
01:00:41studiare, diventare
01:00:43quello che è oggi
01:00:45anche grazie agli operai
01:00:47che
01:00:49nei decenni passati, grazie
01:00:51alla Casa del Mezzogiorno
01:00:53lavoravano in quelle fabbriche
01:00:55che oggi sono diventate dei fantasmi
01:00:57mi sembra
01:00:59una risposta molto
01:01:01appropriata e molto ben centrata
01:01:03Sì, assolutamente
01:01:05infatti era quello che
01:01:07avrei voluto proprio
01:01:09nemmeno farla apposta
01:01:11ha proprio centrato la risposta
01:01:13quindi l'ho presa subito
01:01:15buona la prima e l'ho portata
01:01:17subito via, insomma
01:01:19è stata perfetta
01:01:21mi è piaciuta proprio tantissimo questa cosa
01:01:23che il fatto proprio che
01:01:25non avrei saputo dire di meglio io
01:01:27nemmeno scrivendola
01:01:29quindi grazie a queste
01:01:31aziende che ormai
01:01:33ad oggi non ci sono più
01:01:35tanti ragazzi che hanno tra i 20
01:01:37e i 30, 35 anni come lei
01:01:39anche magari hanno potuto
01:01:41studiare, hanno potuto avere quel
01:01:43futuro che hanno oggi poi
01:01:45oggi non ci sono più ma
01:01:47è stato grazie a queste che molti
01:01:49hanno avuto la possibilità di fare quello che hanno
01:01:51fatto oggi
01:01:53e abbiamo visto anche
01:01:55che la dottoressa
01:01:57Begorilli sta preparando
01:01:59anche dei progetti di
01:02:01riqualificazione, lì
01:02:03poi vedremo se qualcuno
01:02:05andrà in porta
01:02:07seguiremo queste
01:02:09vicende sperando anche in
01:02:11un apporto delle amministrazioni
01:02:13pubbliche che in questi
01:02:15casi sono assolutamente
01:02:17indispensabili
01:02:19fra pochissimo andremo a vedere anche
01:02:21l'ultima parte di questo
01:02:23bel documentario che racconta l'archeologia
01:02:25industriale della provincia
01:02:27di Latinoa
01:02:29i fantasmi cemento e ruggine
01:02:31solo pochi secondi
01:02:33poi ritorneremo qui su Polis
01:02:35il racconto dei
01:02:37territori
01:02:39Polis
01:02:41il racconto dei territori
01:02:43con Massimiliano Cacciotti
01:02:45Ben ritrovati su
01:02:47Polis il racconto dei territori
01:02:49in questa puntata
01:02:51che ci sta
01:02:53mostrando le immagini
01:02:55dell'archeologia industriale
01:02:57presente nella provincia di
01:02:59Latinoa lo sta facendo
01:03:01grazie al quarto documentario della serie
01:03:03i custodi del tempo realizzati
01:03:05questi documentari
01:03:07dal nostro ospite Flavio
01:03:09Cammerano
01:03:11abbiamo visto tantissimi
01:03:13aspetti abbiamo avuto anche
01:03:15un
01:03:17momento di ottimismo
01:03:19dopo aver parlato di queste
01:03:21fabbriche abbandonate come
01:03:23dei ruderi
01:03:25industriali abbiamo visto sia
01:03:27un esempio concreto già realizzato
01:03:29cioè di
01:03:31ex fabbrica che è diventato
01:03:33invece un museo, un centro
01:03:35culturale anche molto
01:03:37attivo, molto bello come abbiamo visto
01:03:39dalle immagini
01:03:41in più abbiamo scoperto
01:03:43che le nuove generazioni
01:03:45hanno una
01:03:47forte, un forte legame
01:03:49per il proprio territorio
01:03:51e
01:03:53ipotizzano anche
01:03:55dei progetti di trasformazione
01:03:57per queste strutture che altrimenti
01:03:59diventano soltanto degli
01:04:01scheletri magari
01:04:03popolati da ipotetici
01:04:05fantasmi
01:04:07però prima di
01:04:09parlare
01:04:11di nuovo con te in
01:04:13conclusione di questa puntata io andrei a vedere
01:04:15l'ultima parte del documentario
01:04:17fantasmi di cemento
01:04:19e ruggine
01:04:49l'ultima parte del documentario
01:04:51fantasmi di cemento
01:04:53e ruggine
01:05:19edifici ormai abbandonati
01:05:21ma che possono raccontare
01:05:23storie di uomini e donne
01:05:25storie di lavoro del nostro
01:05:27territorio come era
01:05:33un'eredità
01:05:35del passato
01:05:37divenuti ormai famiglie
01:05:39di una famiglia
01:05:41di una famiglia
01:05:43di una famiglia
01:05:45di una famiglia
01:05:47il passato divenuti ormai familiari
01:05:49per ognuno di noi nel proprio
01:05:51peregrinare quotidiano
01:06:01non occorre
01:06:03oltrepassare quelle porte
01:06:05perché in fondo non è necessario andare
01:06:07oltre per riaccendere il passato
01:06:17immagini a colori
01:06:19di un passato rasbiatito
01:06:21per mostrare la realtà
01:06:23come la vediamo
01:06:25e non come la immaginiamo
01:06:27o la idealizziamo
01:06:47il passato
01:06:49di una famiglia
01:06:51di una famiglia
01:06:53di una famiglia
01:06:55di una famiglia
01:06:57di una famiglia
01:06:59di una famiglia
01:07:01di una famiglia
01:07:03di una famiglia
01:07:05di una famiglia
01:07:07di una famiglia
01:07:09di una famiglia
01:07:11di una famiglia
01:07:13di una famiglia
01:07:15di una famiglia
01:07:17di una famiglia
01:07:19di una famiglia
01:07:21di una famiglia
01:07:23di una famiglia
01:07:25di una famiglia
01:07:27di una famiglia
01:07:29di una famiglia
01:07:31di una famiglia
01:07:33di una famiglia
01:07:35di una famiglia
01:07:37di una famiglia
01:07:39di una famiglia
01:07:41di una famiglia
01:07:43di una famiglia
01:07:45di una famiglia
01:07:47di una famiglia
01:07:49di una famiglia
01:07:51di una famiglia
01:07:53di una famiglia
01:07:55di una famiglia
01:07:57di una famiglia
01:07:59di una famiglia
01:08:01di una famiglia
01:08:03di una famiglia
01:08:05di una famiglia
01:08:07di una famiglia
01:08:09di una famiglia
01:08:11di una famiglia
01:08:13di una famiglia
01:08:15di una famiglia
01:08:17di una famiglia
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01:08:21di una famiglia
01:08:23di una famiglia
01:08:25di una famiglia
01:08:27di una famiglia
01:08:29di una famiglia
01:08:31di una famiglia
01:08:33di una famiglia
01:08:35di una famiglia
01:08:37di una famiglia
01:08:39di una famiglia
01:08:41di una famiglia
01:08:43di una famiglia
01:08:45di una famiglia
01:08:47di una famiglia
01:08:49di una famiglia
01:08:51di una famiglia
01:08:53di una famiglia
01:08:55di una famiglia
01:08:57di una famiglia
01:08:59di una famiglia
01:09:01di una famiglia
01:09:03di una famiglia
01:09:05di una famiglia
01:09:07di una famiglia
01:09:09di una famiglia
01:09:11di una famiglia
01:09:13di una famiglia
01:09:15di una famiglia
01:09:17di una famiglia
01:09:19di una famiglia
01:09:21di una famiglia
01:09:23di una famiglia
01:09:25di una famiglia
01:09:27di una famiglia
01:09:29di una famiglia
01:09:31di una famiglia
01:09:33di una famiglia
01:09:35di una famiglia
01:09:37di una famiglia
01:09:39di una famiglia
01:09:41di una famiglia
01:09:43di una famiglia
01:09:45di una famiglia
01:09:47di una famiglia
01:09:49di una famiglia
01:09:51di una famiglia
01:09:53di una famiglia
01:09:55di una famiglia
01:09:57di una famiglia
01:09:59di una famiglia
01:10:01di una famiglia
01:10:03di una famiglia
01:10:05di una famiglia
01:10:07di una famiglia
01:10:09di una famiglia
01:10:11di una famiglia
01:10:13di una famiglia
01:10:15di una famiglia
01:10:17di una famiglia
01:10:19di una famiglia
01:10:21di una famiglia
01:10:23di una famiglia
01:10:25di una famiglia
01:10:27di una famiglia
01:10:29di una famiglia
01:10:31di una famiglia
01:10:33di una famiglia
01:10:35di una famiglia
01:10:37di una famiglia
01:10:39di una famiglia
01:10:41di una famiglia
01:10:43di una famiglia
01:10:45di una famiglia
01:10:47di una famiglia
01:10:49di una famiglia
01:10:51di una famiglia
01:10:53di una famiglia
01:10:55di una famiglia
01:10:57di una famiglia
01:10:59di una famiglia
01:11:01di una famiglia
01:11:03di una famiglia
01:11:23E si conclude così questo
01:11:25documentario fantasmico
01:11:27Ruggini che ci ha raccontato l'archeologia industriale e tante
01:11:32fabbriche abbandonate nella provincia di Latina. Un documentario di Flavio
01:11:36Cammerano, il nostro ospite in collegamento con noi. Flavio, ma c'è un
01:11:42luogo del cuore fra tutti questi che abbiamo visto? C'è un luogo che in
01:11:46particolare ti suscita delle emozioni più forti rispetto agli altri?
01:11:54Sì, quello appunto dove passeggio nel documentario. Sono quelle
01:12:02strade che praticamente alcuni di quei siti proprio industriali che stanno
01:12:07all'interno proprio della città perché altri sono molto più periferici, diciamo,
01:12:12o stanno all'ingresso o subito leggermente fuori. Quelli che abbiamo
01:12:17visto mentre io cammino, passeggio proprio fondamentalmente, sono quelli che
01:12:22ci passo spessissimo a piedi proprio davanti, non dico ogni giorno ma quasi.
01:12:29Sia in entrambi ricordo benissimo ancora appunto quando erano aperti e
01:12:35quindi ho voluto rifar rivivere insomma un po' tramite i rumori e quello che
01:12:43poteva essere insomma quando c'erano l'attività industriale ancora, quindi
01:12:49quelli che mi portano nel cuore sì, quello è sostanzialmente. E immagino che quando passi
01:12:55lì davanti poi tu abbia voglia magari di prendere, non lo so, la cazzuola, il
01:12:59cappello da muratore e andare lì a risistemarli per farli rinascere a nuova
01:13:07vita. A proposito di nuova vita, questo era l'ultimo dei documentari della serie
01:13:14Custodi del Tempo che abbiamo visto insieme, insieme a te, insieme ai tanti
01:13:18ospiti intervistati durante i vari filmati,
01:13:24quali sono i progetti, ci sono i progetti futuri? Ne vedremo a breve un
01:13:29quinto forse? Sì, già da tempo mi stavo muovendo per il quinto capitolo
01:13:35sostanzialmente in cui si viaggerà un pochettino più indietro perché
01:13:40i quattro capitoli hanno raccontato un po' il territorio pontino dalla
01:13:46palude del novantesimo, poi c'era il campo di aviazione di Sezze Romano che
01:13:52era una parte della provincia di Latina che ha avuto una grandissima storia a
01:13:56livello internazionale, poi c'è stata appunto la guerra
01:13:59vittoria che ha caratterizzato tutta la parte della guerra proprio con il
01:14:03periodo strettissimo della guerra e poi questo che è subito dopo guerra, quindi
01:14:08sono agganciati, diciamo un po' correlati tutti e quattro tra di loro, nel
01:14:13quinto in teoria ritorneremo un po' più indietro nel tempo di centinaia di anni
01:14:18quindi andremo nel medioevo sostanzialmente, quindi questo
01:14:23lo posso dire. A questo punto ci hai incuriosito e sai benissimo dove
01:14:28verrà presentato ormai un obbligo per te in anteprima questo quinto documentario
01:14:34della provincia di Latina durante il medioevo, io intanto Flavio ti ringrazio
01:14:41grazie per essere stato con noi in queste settimane, spero di rivederti a breve per
01:14:47poter proiettare e vedere insieme questo nuovo documentario e ringrazio anche
01:14:52tutti coloro che ci hanno seguito, grazie per essere stati con noi, l'appuntamento
01:14:58come sempre è fra una settimana, sette giorni di attesa e poi ritorneremo qui
01:15:04su Polis, il racconto dei territori, appuntamento quindi fra sette giorni,
01:15:08grazie ancora e arrivederci!

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