Violenza di genere e rapporti sentimentali, i dati del rapporto "Save the Children" sugli adolescenti: risultati preoccupanti
Ospite in collegamento dott. Michele D'Acunto, psicologo e psicoterapeuta
Dopo gli sconcertanti numeri registrati nel 2023 sui femminicidi in Italia (120 le donne uccise per mano di un familiare o ex partner), arrivano nuovi dati preoccupanti su questo fronte. Dati che preoccupano ancora di più se consideriamo che hanno come soggetti principali proprio quelle nuove generazioni su cui facciamo affidamento per il cambiamento della nostra società.
Potrebbe interessarti: "Femminicidio e stalking: le leggi sono adeguate?"
Parliamo nel dettaglio del nuovo rapporto condotto da Save the Children in collaborazione con Ipsos, rapporto rivolto ad una fascia d'età ben precisa: gli adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Save The Children ha chiesto a 800 ragazze e ragazzi come vivono le loro relazioni sentimentali e come interpretano il consenso al rapporto sessuale. E, soprattutto, quanto sono considerati normali e accettati comportamenti violenti e di controllo e quanto pesano gli stereotipi di genere, anche negli ambienti digitali.
Ebbene, i risultati non sono affatto confortanti: emerge chiaramente come le relazioni giovanili dei nostri tempi siano fortemente nutrite di stalking, geolocalizzazione, controllo, intrusione e invasione degli spazi personali, violenza psicologica ed emotiva e persino violenza fisica.
I numeri: il 65% degli intervistati ha dichiarato di aver subìto il controllo dal partner almeno una volta; si va dalla richiesta di non accettare contatti sui social (42%) a quella di non uscire più con altre persone (40%); dal controllo dei profili social (39%) alla pretesa di non vestirsi in un determinato modo (32%). E si arriva addirittura a sentirsi dire, in un momento di difficoltà, che il partner avrebbe commesso un gesto estremo facendosi del male (25%) - che è poi quello che è emerso drammaticamente nel caso di Giulia Cecchettin.
Ma non finisce qui, il 52% degli adolescenti dichiara di aver subìto, almeno una volta, anche comportamenti violenti: il 34% dichiara di essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove si trovava; il 29% è destinatario di grida e insulti; il 23% dichiara di essere sotto ricatto. Al 26% degli adolescenti che hanno o hanno avuto una relazione è capitato che il (o la) partner creasse un profilo social falso come strumento di controllo. Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia è un segno di amore e per il 21% condividere la password dei social e dei dispositivi con il partner è una prova d’amore.
E si registra anche l'ombra sconcertante del revenge porn: si attestano sul 20% gli adolescenti che hanno raccontato di ricevere con insistenza la richiesta di foto intime o di aver condiviso foto intime senza il consenso (15%).
"Dati certamente allarmanti e che ci impongono una riflessione profonda. - ha sottolineato Michele D'Acunto - Emerge chiaramente come anche nelle nuove generazioni permanga un retaggio culturale che fatichiamo a lasciar andare del tutto. Ma c'è anche molto di più: questi ragazzi hanno tutto a portata di mano e molto velocemente, pensate banalmente allo scaricare una canzone, e questo si riflette anche su come gestiscono i rapporti: non sanno attendere e non sanno nemmeno accettare un rifiuto".
Importante allora, ancora una volta, il dialogo: "Bisogna parlare con gli adolescenti, prenderli in considerazione - ha continuato D'Acunto - solo così si sentiranno parte di qualcosa e magari capiranno che possono avere dei punti di riferimento. Perché a mancare oggi sono proprio i punti di riferimento e soprattutto i valori".
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Dopo gli sconcertanti numeri registrati nel 2023 sui femminicidi in Italia (120 le donne uccise per mano di un familiare o ex partner), arrivano nuovi dati preoccupanti su questo fronte. Dati che preoccupano ancora di più se consideriamo che hanno come soggetti principali proprio quelle nuove generazioni su cui facciamo affidamento per il cambiamento della nostra società.
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Parliamo nel dettaglio del nuovo rapporto condotto da Save the Children in collaborazione con Ipsos, rapporto rivolto ad una fascia d'età ben precisa: gli adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Save The Children ha chiesto a 800 ragazze e ragazzi come vivono le loro relazioni sentimentali e come interpretano il consenso al rapporto sessuale. E, soprattutto, quanto sono considerati normali e accettati comportamenti violenti e di controllo e quanto pesano gli stereotipi di genere, anche negli ambienti digitali.
Ebbene, i risultati non sono affatto confortanti: emerge chiaramente come le relazioni giovanili dei nostri tempi siano fortemente nutrite di stalking, geolocalizzazione, controllo, intrusione e invasione degli spazi personali, violenza psicologica ed emotiva e persino violenza fisica.
I numeri: il 65% degli intervistati ha dichiarato di aver subìto il controllo dal partner almeno una volta; si va dalla richiesta di non accettare contatti sui social (42%) a quella di non uscire più con altre persone (40%); dal controllo dei profili social (39%) alla pretesa di non vestirsi in un determinato modo (32%). E si arriva addirittura a sentirsi dire, in un momento di difficoltà, che il partner avrebbe commesso un gesto estremo facendosi del male (25%) - che è poi quello che è emerso drammaticamente nel caso di Giulia Cecchettin.
Ma non finisce qui, il 52% degli adolescenti dichiara di aver subìto, almeno una volta, anche comportamenti violenti: il 34% dichiara di essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove si trovava; il 29% è destinatario di grida e insulti; il 23% dichiara di essere sotto ricatto. Al 26% degli adolescenti che hanno o hanno avuto una relazione è capitato che il (o la) partner creasse un profilo social falso come strumento di controllo. Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia è un segno di amore e per il 21% condividere la password dei social e dei dispositivi con il partner è una prova d’amore.
E si registra anche l'ombra sconcertante del revenge porn: si attestano sul 20% gli adolescenti che hanno raccontato di ricevere con insistenza la richiesta di foto intime o di aver condiviso foto intime senza il consenso (15%).
"Dati certamente allarmanti e che ci impongono una riflessione profonda. - ha sottolineato Michele D'Acunto - Emerge chiaramente come anche nelle nuove generazioni permanga un retaggio culturale che fatichiamo a lasciar andare del tutto. Ma c'è anche molto di più: questi ragazzi hanno tutto a portata di mano e molto velocemente, pensate banalmente allo scaricare una canzone, e questo si riflette anche su come gestiscono i rapporti: non sanno attendere e non sanno nemmeno accettare un rifiuto".
Importante allora, ancora una volta, il dialogo: "Bisogna parlare con gli adolescenti, prenderli in considerazione - ha continuato D'Acunto - solo così si sentiranno parte di qualcosa e magari capiranno che possono avere dei punti di riferimento. Perché a mancare oggi sono proprio i punti di riferimento e soprattutto i valori".
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno a tutti voi, buon inizio di settimana qui insieme a noi in diretta fino alle 14 di oggi sul canale 14 del Digitale Terrestre con un nuovo appuntamento di Non Solo Roma.
00:20Siamo pronti ovviamente con i nostri approfondimenti giornalistici e le nostre notizie su Roma e provincia.
00:26In realtà il tema che andiamo ad affrontare oggi riguarda un po' in tutta Italia.
00:31Dopo gli sconcertanti numeri registrati nel 2023 sui femminicidi, lo ricordiamo brevemente, 120 le donne uccise per mano di un ex partner o di una familiare,
00:42arrivano nuovi dati preoccupanti, dati che diventano ancora più preoccupanti se consideriamo che gli attori principali sono le nuove generazioni,
00:51proprio quelle nuove generazioni su cui cerchiamo di fare affidamento o di investire per il futuro.
00:57Nello specifico parliamo di un nuovo rapporto condotto da Save the Children in collaborazione con Ipsos,
01:04che per la prima volta si è rivolto ad una fascia d'età compresa tra i 14 e i 18 anni di età.
01:12I ragazzi e le ragazze intervistati su come vivono oggi le relazioni, relazioni che in base ai dati che emergono,
01:20sono fortemente nutrite di stalking, controllo, possesso e addirittura violenza.
01:26Soltanto per citare qualche numero, il 65% dei giovani dichiara di essere stato controllato dal partner almeno una volta,
01:34al 42% è stato chiesto di non accettare determinate richieste di amicizia sui social e il 52% ha addirittura subito violenza.
01:47Dati che vogliamo approfondire nel dettaglio ponendoci sicuramente una domanda in primissima battuta.
01:54Da dove dobbiamo partire? Cosa è sbagliato? Cosa va cambiato?
01:58Ne parliamo nel dettaglio con il dottor Michele D'Acunto, psicologo e psicoterapeuta.
02:03Buongiorno dottore.
02:04Buongiorno a tutti.
02:06Bene, la ringrazio per essere di nuovo nostro ospite qui a Non Solo Roma.
02:10Abbiamo affrontato già tematiche di questo tipo ma adesso abbiamo dei dati un po' più precisi a nostra disposizione.
02:16Questo rapporto di Save the Children non ci conforta neanche un po'?
02:21No, direi proprio di no. Sono molto elevati questi numeri rispetto al passato soprattutto
02:30e volevo sottolineare anche un'altra cosa che non so se sapete ma nei primi due mesi del 2024,
02:39che tra l'altro non sono nemmeno ancora finiti in quanto siamo solo a metà febbraio, verso fine febbraio,
02:47ma sono aumentati tantissimo rispetto al 2023 e sono già in positivo le discussioni,
02:54i litigi fra gli adolescenti rispetto al 2023 all'interno delle scuole con gli insegnanti, con i compagni eccetera.
03:01Quindi c'è una spirale un po' più alta di violenza in generale rispetto al 2023
03:07e già siamo oltre la soglia del 2023 che era stata registrata e siamo solo ai primi due mesi del 2024.
03:15Quindi insomma i dati non ci aiutano sicuramente.
03:18Ecco questo nuovo rapporto, diciamo che questo è un tema che va ampliato,
03:23veramente non basterebbe una sola puntata dottore, però vorrei partire ovviamente da qualche dato.
03:29Allora noi abbiamo qui di fronte questo schema, il 30% ritiene che la gelosia sia un segno d'amore,
03:38il 26% ha dichiarato che può capitare di chiedere di denunciare a certe amicizie
03:44o determinati contesti che possono infastidire il partner,
03:48il 21% addirittura condivide la password dei dispositivi e social in segno d'amore anche questo,
03:56il 20% ha dichiarato che può capitare di chiedere, che gli venga chiesto di essere geolocalizzato.
04:03Ecco questi sono tutti piccoli segnali, non sono dei numeri ovviamente troppo alti
04:07perché parliamo del 20% e del 21%, ma sono comunque una spia di come le nuove generazioni interpretano le relazioni oggi.
04:16Sì sì assolutamente, questo è anche dato dal fatto della modalità tecnologica che noi tutti usiamo,
04:23nel senso che comunque anche alcuni ragazzi vengono abituati anche da alcuni genitori a avere questa modalità,
04:29nel senso che spesso io vedo alcuni genitori che mi dicono
04:33io geolocalizzo mio figlio per sapere dove si trova, dove va con gli amici, perché sa sono un po' preoccupato,
04:40che capisco la modalità, però forse andrebbe spiegato ai ragazzi e ai genitori che queste modalità relazionali
04:49poi loro ne esportano anche poi nella loro modalità relazionale con l'altro,
04:55quindi la geolocalizzazione diventa una cosa per esempio che viene normalizzata in questo modo qua.
05:02In realtà il controllo di una persona, dei suoi spostamenti non è una cosa normale.
05:08Visto che abbiamo iniziato dicendo cosa va cambiato, i genitori in primis forse devono fare un tentativo di cambiamento no?
05:18Sì, dovrebbero cercare di aiutare meglio i propri figli, dandogli maggiore fiducia
05:24e cercando di capire come fare in modo di contrastare la frequentazione di cattive compagnie,
05:30senza utilizzare questi metodi qua che sono un po' dell'eteri, non tanto per la modalità,
05:36ma per il modo in cui vengono interpretati poi dai figli se non spiegati bene no?
05:40Quindi la geolocalizzazione per esempio è un qualcosa che utilizzano molto i genitori per geolocalizzare i figli
05:47e quindi non si può pretendere che quei figli non lo utilizzino in altri rapporti no?
05:51Diventa un qualcosa di normale in questo senso, viene normalizzato,
05:55quando invece è una cosa che assolutamente non dovrebbe essere utilizzata in una relazione diciamo così sentimentale o trapari.
06:03Anche questa cosa della gelosia che sia una forma d'amore è un po' un retaggio un po' culturale no?
06:09Nel senso che quando uno è geloso è perché tiene all'altra persona.
06:12Sì, esatto.
06:13Però tra gelosia e possessione c'è una bella differenza, nel senso che…
06:18Qual è la differenza Lucrezia? Spieghiamola.
06:20Quello che noi stiamo vivendo in questo momento è più una visione di possessione, nel senso che nel momento in cui
06:28io impongo a un'altra persona di frequentare persone solamente che stanno bene a me,
06:33ho paura che conosca nuove persone, che vada a lavorare, che incontri dei colleghi maschio o femmine
06:38perché altrimenti la mia relazione può essere in pericolo, quella cosa lì non è più una gelosia ma è una possessione,
06:44cioè è una limitazione alla normale vita che una persona può condurre.
06:49La gelosia è un qualcosa in cui tu puoi pensare di dire, ah, questa mia compagna dice che quell'uomo è attraente,
06:59mi ingelogisce un po' questa cosa, mi preoccupa, ma finisce lì.
07:03E quindi questo è un concetto di gelosia sana no? Perché bisognerebbe un attimino distinguere…
07:09Esiste una gelosia sana dottore? Iniziamo con questa domanda.
07:12Sì, assolutamente, esiste una gelosia sana perché la gelosia fa parte di un rapporto,
07:17di una relazione naturale, normale.
07:19Diventa insana nel momento in cui, come dicevo prima, diventa un qualcosa di possessivo,
07:25qualcosa che limita l'attività libera dell'altro.
07:28Perché la gelosia è qualcosa che è presente in una relazione,
07:32a me può dar fastidio fare una battuta a quel tuo amico però ogni tanto, non so,
07:38sembra che ci provi, eccetera, però non vado a chiedere di interrompere i rapporti.
07:43È un qualcosa di cui si può parlare, di cui ci si può rassicurare a vicenda,
07:47ma poi la limitazione è un'altra cosa, non è più gelosia.
07:51E a proposito di retaggi culturali, sempre avendo davanti lo schema che è stato condotto,
07:56il rapporto che è stato condotto da Save the Children in collaborazione con Ipsos,
08:01il 32% ha dichiarato di non vestirsi in un certo modo per non infastidire il partner.
08:09Anche qui siamo indietro un po', no?
08:12Eh sì, certo. Guardi, sì, su questa cosa siamo indietro parecchio,
08:17nel senso che io sento ancora, purtroppo dire, in situazioni anche di tutela penale, minorile, eccetera,
08:26ma soprattutto penale ormai, dato che prima abbiamo parlato di violenza, di femminicidi,
08:31io sento ancora parlare persone, di donne che forse hanno subito una violenza,
08:38perché forse si sono presentate anche in un certo modo, vestite in un certo modo,
08:42con un atteggiamento di un certo tipo.
08:44Io ritengo che questa cosa nel 2024 sia assurda, perché comunque sia,
08:50per quanto una ragazza possa essere provocatoria o provocante nei confronti di un uomo,
08:55nulla libera alla possibilità che sia stuprata.
08:58Quindi non vedo il legame tra queste due cose, cioè nel senso,
09:03però purtroppo culturalmente tante volte vengono ancora abbinate.
09:07Classiche frase, se l'è andata a cercare, nessuno si va a cercare una violenza,
09:12nel senso non è un abito succinto che permette di dar sfogo a una violenza
09:17o permette di pensare che una donna sia di facili costumi perché è un abito più succinto del solito.
09:23Ognuno può vestirsi come vuole e comportarsi poi in una maniera onsona,
09:28non è legato a questo sicuramente.
09:30Possiamo dire che in base ai risultati di questa ricerca, dottore,
09:35manca proprio il concetto di consenso, cioè le nuove generazioni forse non hanno ben chiaro questo termine.
09:43Sì, sicuramente sì, nel senso che oggi, che viviamo in questo tipo di società,
09:50i ragazzi di oggi sono abituati, in tante situazioni, sia a scuola che a casa,
09:57con i genitori eccetera, ma anche dalla società in generale,
10:02non voglio fare un processo genitori e insegnanti per carità,
10:06ma dalla società in generale sono un po' abituati ad avere tutto a disposizione facilmente.
10:12Oggi è tutto molto fruibile.
10:15Io ricordo, faccio un esempio molto stupido,
10:17io ricordo in passato, essendo un po' attempato,
10:20che quando tu volevi avere una canzone che ti piaceva molto,
10:24dovevi stare ore e ore alla radio aspettando che arrivasse per registrarla,
10:31e ci passavi del tempo lì.
10:33Era un investimento e quando l'avevi eri contento.
10:36Adesso, per fuire della musica, si trova in dieci secondi.
10:39Qualsiasi tipo di canzone, di musica, questo è un esempio stupido,
10:42però è per far capire che oggi i ragazzi di oggi
10:45sono abituati ad avere la possibilità di fruire di qualsiasi cosa nell'immediato,
10:50un qualsiasi oggetto.
10:52E quindi sta diventando questa cosa,
10:54si sta anche un po' ampliando nei rapporti sociali e personali.
10:58Io non posso ottenere un no da una persona.
11:01Se io voglio quella persona, la devo avere.
11:04Non è contemplato che mi possa dire di no.
11:09E se me lo dice, io ho una frustrazione talmente elevata
11:12che poi adotto dei comportamenti che fanno in modo
11:15che quella persona debba stare male per avermi detto un no.
11:19Quindi diciamo che oggi il concetto di frustrazione
11:23è poco presente nella nostra società,
11:25cosa che invece dovrebbe essere molto più fruibile,
11:29perché poi si hanno anche quelle situazioni tragiche
11:32in cui, adesso esagero, però è successo,
11:35in cui un ragazzino prende un brutto brutto a scuola
11:37e si butta dal terrazzo.
11:39Esatto, una notizia di cronaca proprio di ieri,
11:42se non vado errata.
11:44Ecco, infatti volevo approfondire con lei anche questo argomento
11:47e ricollegarci purtroppo al tragico caso di Giulia Cecchettin.
11:51L'ex fidanzato, prima di arrivare a quel gesto estremo,
11:55aveva minacciato tantissime volte Giulia,
11:58dicendo che se lei non fosse tornata,
12:00lui avrebbe compiuto un gesto estremo su se stesso.
12:04Anche questo è un gioco psicologico molto pericoloso.
12:08Ne parliamo tra qualche istante.
12:10Dottore, le chiedo di restare in nostra compagnia,
12:12andiamo un attimo in pubblicità.
12:20Bentornati in diretta sul canale 14 del Digitale Terrestre
12:24e continuiamo con il nostro approfondimento giornalistico
12:27partito da una recente ricerca condotta da Save the Children
12:31in collaborazione con Ipsos.
12:33Questa ricerca si è concentrata su una fascia d'età in particolare.
12:38Sono stati intervistati 800 ragazzi e ragazze di età comprese,
12:42tra i 14 e i 18 anni di età.
12:45Il tema principale è come vivevano le loro relazioni.
12:48I dati emersi non sono affatto confortanti.
12:51Non sono confortanti perché si punta molto sulle nuove generazioni.
12:55Si parla molto di educazione all'affettività, soprattutto nelle scuole.
12:59Si pensa che siano proprio le nuove generazioni a dover cambiare il futuro.
13:03Ma i dati che sono emersi non ci lasciano sperare bene.
13:07Pensate che soltanto il 52% di questi ragazzi ha dichiarato
13:11di aver subito almeno una volta violenza
13:14e circa il 30% ritiene che la gelosia sia una prova d'amore,
13:18ma non la gelosia sana che noi intendiamo,
13:21quella gelosia legata al possesso,
13:23dunque quella che potremmo definire gelosia malata.
13:26Stiamo parlando con il dottor Michele D'Acunto, psicologo e psicoterapeuta
13:30che tra le altre cose si occupa nello specifico anche di ragazzi molto giovani
13:34perché fa degli interventi nelle scuole, corretto dottore?
13:38Esatto, sei corretto.
13:40Quindi lei ha a che fare con ragazzi e ragazze adolescenti praticamente ogni giorno.
13:46Poco prima di lanciare la pubblicità avevamo toccato un tema molto particolare
13:52che si ricollega tra le altre cose anche a questa ricerca condotta da Steve DeChildren.
13:56Anche in questo caso abbiamo un dato molto specifico,
13:59il 29% di questi ragazzi e ragazze ha fatto leva sulle proprie emozioni
14:04per far fare al partner qualcosa che non volevano.
14:08Questo è un gioco psicologico molto pericoloso
14:11e purtroppo ci colleghiamo al tragico fatto di Giulia Cecchettin, vero dottore?
14:16Eh sì, purtroppo sì.
14:18Sì, nel senso che in queste situazioni qua la fragilità è molto presente oggi
14:23nella gestione delle relazioni, un po' per quello che dicevo prima della questione
14:27della frustrazione, del famoso impossibilità a dire no,
14:31ma poi c'è anche l'altro versante ad accettare il no, scusi,
14:35e poi c'è anche l'altro versante che è quello dell'impossibilità a dire di no
14:40per paura che la relazione finisca, che si perda l'oggetto del desiderio,
14:44l'oggetto d'amore e che poi non ci sia alta possibilità di avere un'altra nuova
14:49più funzionale, proprio perché su se stessi i ragazzi di oggi
14:53hanno una bassissima autostima, una bassissima considerazione di sé
14:57e quindi nel momento in cui vengono un po' amati da qualcuno,
15:01diciamo così, tendono ad accettare, non dico qualsiasi cosa,
15:06ma siamo lì per poter stare in quel tipo di relazione
15:09e poi c'è tutto un atteggiamento manipolatorio
15:12da parte di alcune persone purtroppo che fanno sfogo sul loro benessere,
15:17sul loro malessere per poter mantenere un rapporto, una relazione con una persona
15:22come nel caso della povera Giulia Cecchettine
15:25che pur avendo lasciato questo ragazzo ha mantenuto dei legami con lui
15:29pensando che lui potesse fare dei gesti diciamo così un po' avventati,
15:35ma in realtà poi sappiamo tutti purtroppo com'è andata.
15:38Quindi vito sempre in determinate situazioni manipolatorie
15:42di interrompere subito i contatti, le relazioni
15:45e se fosse anche di avvisare le forze dell'ordine a un certo punto
15:49perché quelle minacce poi non si realizzano quasi mai,
15:52sono solo una manipolazione per mantenere le relazioni.
15:55Ecco, però per esempio per collegarci a una caso di strettissima attualità,
15:59il duplice omicidio di Cisterna di Latina dottore,
16:02l'assassino Sodano aveva in realtà avvisato in un certo senso
16:08la sua ex fidanzata, in alcuni messaggi aveva scritto testualmente
16:11farò una strage, quindi alcuni arrivano anche al punto di poi mettere in atto
16:16quelle minacce no?
16:18Sì sì assolutamente, io intendo le minacce che riguardano proprio se stessi
16:22in realtà, l'atteggiamento manipolatorio di queste persone
16:26mi uccido, mi indubito, poi non avvengono mai.
16:29Non lo fanno mai.
16:30In realtà le altre sì, nel senso che può succedere che bisogna dare peso
16:36a certi tipi di parole in un rapporto, quando noi vediamo in una relazione
16:41che i nostri partner sono molto aggressivi, anche se non fanno nulla
16:45ma cominciano già ad alzare la voce, cominciano già ad impedire
16:49di fare determinate azioni, può succedere che capiti un piccolo
16:54conflitto fisico, anche leggero, già quelli sono campanelli d'allarme
16:58perché assolutamente in una relazione normale non dovrebbero succedere no?
17:02Assolutamente.
17:03Anche se noi siamo abituati purtroppo come retaggio culturale, specialmente
17:07dal cinema degli anni settanta, italiano, a vedere delle aggressioni fisiche
17:12molto presenti nei litigi, nei rapporti di coppia, quindi insomma
17:16questa cosa un po' a volte ci blocca nel senso di dire ma quella cosa
17:21allora è possibile, non è possibile e quindi insomma, però io invito sempre
17:26a pensare che i primi segnali di questo tipo sono sempre dei campanelli d'allarme
17:31e di fronte a quell'affermazione, fra una strage, uno pensa sempre di conoscere
17:36il partner e dire ma no, ma io lo conosco bene, non farebbe mai una cosa del genere
17:40però in realtà a volte scattano dei meccanismi interni che non sono neanche
17:44molto spiegabili, che portano poi invece a eseguire delle cose che pensavamo
17:48non potessero essere.
17:50Infatti assolutamente.
17:52Giulia Giardina ha seguito l'ex compagno, l'ex fidanzato a cena tranquillamente
17:57senza alcuna preoccupazione riguardo al fatto che potesse succedere qualcosa
18:02di così brutto.
18:04Anche perché, dottore, mi metto nei panni di Giulia soltanto per un attimo
18:08ovviamente se so che il mio ex fidanzato minaccia di uccidersi non penso che
18:13possa farmi del male, penso piuttosto che faccia del male a se stesso
18:16e quindi lo ritengo innocuo in un certo senso.
18:19Assolutamente sì.
18:21Sì, sì, questo è vero, però poi bisogna vedere la realtà dei fatti
18:25perché già i fatti di far fuori se stesso è comunque un campanello
18:30d'allarme sul fatto che qualcosa non sia, come dire, equilibrato.
18:37Normale, esatto.
18:39Sempre per tornare alla ricerca, perché ci sono davvero tantissimi dati
18:43da approfondire, però noi chiaramente ne stiamo citando soltanto alcuni,
18:47dottore, proprio perché lei ha detto che ormai le nuove generazioni
18:51hanno come, in un certo senso, punto di riferimento i social,
18:54cioè fanno parte della loro vita, non H24, ma poco ci manca, no, dottore?
19:00Il 64% dichiara di aver usato i social media per conoscere o avvicinarsi
19:05ad una persona che piace e fino a lì il problema, insomma, c'è e non c'è, no?
19:09Perché ormai è anche questo un po' il modo di raccontarsi...
19:12Certo, una modalità non moderna di socializzazione.
19:14Il problema è che il 28% ha dichiarato di aver scambiato video e foto intime
19:19all'interno di una relazione o con persone verso cui c'è interesse.
19:23Anche questo potrebbe non essere un dato preoccupante se non fosse che
19:28un'altra piccola percentuale, non proprio piccola, cioè l'11%,
19:33ha subito una condivisione senza consenso.
19:36Ora, 11% non è un dato anche in questo caso eclatante,
19:39ma comunque fa riflettere, no? Perché c'è la questione del revenge porn.
19:44Esatto, sì, esattamente, nel senso che ormai ci si scambia, diciamo così,
19:49queste immagini, però è una cosa molto in realtà pericolosa, perché innanzitutto
19:53quando si conosce una persona sui social, per quanto possa avere un profilo adeguato,
19:59all'apparenza non sappiamo mai veramente chi è.
20:03E quindi scambiare delle foto intime può portare a una condivisione senza consenso,
20:10ma già il fatto di condividerla con un amico o un'amica diventa una condivisione
20:15senza consenso, solo che oggi sembra che questi confini, come dicevo prima,
20:20rispetto all'alto, siano un po' mancati, ci siano un po' meno, no?
20:24Cioè diventa tutto molto meccanico e naturale e quindi poco empatico,
20:29nel senso che ritengo che le nuove tecnologie stiano un po' allontanando,
20:34seppur molto utili, questo senso un po' di empatia e di rispetto nei confronti dell'altro,
20:40di quello che potrebbe provare in una situazione.
20:43O meglio, le persone se ne rendono conto dopo e questo qua è un po' pericoloso,
20:51nel senso che invece dovrebbe arrivare prima questa consapevolezza del fatto
20:55che una persona sta scambiando con me una foto intima che è sua,
21:00che comunque è qualcosa che regala e dà a me e non è che può essere, come dire,
21:06mercificato. È ovvio che poi, nelle situazioni in cui le relazioni si rompono,
21:13c'è questa tendenza vendicativa a pubblicare video e foto della persona con cui si è stata
21:20proprio lo scopo di rivendicare un certo diritto comunque di danneggiare l'altra persona,
21:27rispetto alla sua possibilità di creare un'altra relazione e quindi queste cose
21:32avvengono purtroppo spesso anche con esici pesanti, tragici a volte.
21:37È vero, è verissimo. Tra le altre cose, dottore, prima di lasciarci,
21:42a me primeva farle una domanda in particolare.
21:44Lei ovviamente, l'abbiamo detto all'inizio di questo intervento,
21:48si occupa tantissimo di nuove generazioni di adolescenti perché fa degli interventi nelle scuole.
21:53Qual è il sentimento che emerge nei suoi incontri con questi ragazzi?
21:58Cosa ha avuto modo di capire, di percepire?
22:01Io ho avuto modo di percepire che in realtà i ragazzi oggi hanno in realtà,
22:07almeno in quegli incontri emerge, si è ascoltati e presi in considerazione,
22:14hanno molte risorse e riescono anche a portare degli aspetti anche un po' empatici.
22:20Il problema è che oggi è tutto un po' basato sulla freddezza, dalla tecnologia ai rapporti familiari,
22:25quindi spesso i genitori dicono, ma io non ho tempo di stare dietro a mio figlio,
22:30dobbiamo fare l'insegnante, insomma ci sono delle modalità in cui io percepisco
22:34che forse c'è un grosso scollamento tra le nuove generazioni e le vecchie,
22:39nel senso che noi forse oggi riteniamo un po' troppo che i ragazzi siano presi dai social
22:45e dalla nuova tecnologia e non abbiano bisogno di confidare delle cose più emotive
22:51nei confronti di noi più grandi, più adulti o non ne siano capaci.
22:55In realtà lo sono molto e che noi non siamo forse meno disposti ad ascoltarli in questo momento
23:01e questa cosa poi produce tutti degli atti dati dal fatto che non ci sono delle regole
23:10o comunque delle sottolineature da parte delle generazioni più grandi.
23:16Possiamo dire che mancano un po' dei punti di riferimento dottore o esageriamo un po'?
23:21Esatto, mancano proprio dei punti di riferimento,
23:24una società che è diventata molto più liquida rispetto al passato,
23:29è vero che nel passato c'erano delle normative forse troppo rigide,
23:32però forse adesso stiamo andando nell'estremo opposto in cui non c'è più un ideale sociale chiaro
23:39di riferimento da seguire, è tutto quindi molto mischiato e questa cosa rende difficile
23:45avere un riferimento normativo da seguire per determinati comportamenti.
23:49Io vedo proprio che a volte i ragazzi si perdono anche in piccole cose,
23:53sembrano proprio lo svando a volte in alcune scelte,
23:56quindi è necessario ripristinare forse dei valori un po' più solidi.
24:02Ecco, ma magari dare anche loro la possibilità di avere delle alternative,
24:07io immagino lo sport, la socialità, una passione ad esempio il teatro,
24:14qualsiasi cosa che magari li possa distogliere anche un po' da questa ansia per il futuro,
24:18perché io penso che questi ragazzi abbiano davvero tantissima ansia per il futuro
24:22con tutto ciò che si sente, usiamo una frase un po' da anziani.
24:27Sì, hanno l'ansia per il futuro, sicuramente anche per quello che noi stiamo,
24:33noi generazioni di adesso, gli stiamo lasciando, gli stiamo dando tutte queste guerre,
24:37l'ambiente che sta generando, insomma è normale avere ansia per il futuro,
24:42ma credo appunto che sia necessario creare delle situazioni come in passato
24:46più sociali e più empatiche, perché l'empatia nasce anche dal socializzazione con l'altro,
24:51e la socializzazione che hanno questi ragazzi fin da bambini è social o comunque online,
24:56anche i giochi, i videogiochi si gioca online insieme, ma non si gioca più vis-à-vis
25:01in un rapporto collezionale.
25:04È una realtà ovviamente mascherata in un certo senso, dietro a un computer.
25:09Bene, io ho terminato il tempo a disposizione e la ringrazio di cuore,
25:13Grazie a voi.
25:18Grazie, buona giornata, arrivederci.
25:20Grazie.
25:21Bene, ci fermiamo nuovamente per un breve minuto di pausa, restate in nostra compagnia,
25:26torniamo tra pochissimi istanti con il nostro approfondimento sul territorio.