Il salotto del Cinema dei corti e dei lungometraggi, con ospiti del settore. Conduce Ovidio Martucci.
Ospite il regista Daniele Falleri.
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NovitàTrascrizione
00:00Obiettivo Cinema, le star del cinema con Ovidio Martucci.
00:05Benvenuti a Obiettivo Cinema questa sera, puntata stellare, con un ospite d'eccezione,
00:10un grande regista, Daniele Falleri, mia sinistra, vostra testa divisiva, che ringrazio per essere qui,
00:16e il nostro critico cinematografico Carmela De Rose, che l'ho spostata di posizione alla mia destra.
00:24Iniziamo subito a parlare con Daniele Falleri perché ha tanta produzione in essere, in futuro,
00:33ma soprattutto perché vogliamo riavvolgere il nastro di un film importante, Gocce e il mare,
00:39che ha vinto Festival Conti su Mare 2019, un ricordo, Daniele, meraviglioso,
00:45perché intanto che vediamo le immagini che sono legate a questo film,
00:51ma soprattutto il tuo ricordo importante di quello che poi è lo scopo di Festival Conti su Mare,
00:56film che hanno tematiche sociali, che ricordo?
00:59I ricordi sono tutti belli, devo dire, a partire da quella che è la cornice nella quale si è svolto il festival,
01:05perché è meravigliosa, e su questo voglio dire complimenti perché valorizzare le nostre bellezze italiane
01:12mi sembra che sia una priorità importante da fare.
01:16Per il resto grande cinema, abbiamo passato dei giorni parlando di cinema, parlando di immagini, di storie,
01:22quindi è stato molto bello, aver vinto è stato proprio la ciliegina sulla torta.
01:27Che ricordo hai tu di questo film, il lavoro che c'è dietro, perché è stato un film che ha lasciato il segno,
01:34perché ha lasciato un po' tutti stupefatti su questa pseudo ironia, invece poi l'argomento sociale ne è uscito.
01:42Sì, infatti, diciamo che il tema è trattato un po' con quella che è la mia chiave di lettura,
01:47perché io parto sempre da situazioni anche drammatiche, a volte, che però le racconto anche con una certa ironia,
01:54quindi c'è sempre un risvolto anche ironico all'interno di quello che è lo sviluppo della storia,
02:00perché penso che la vita poi sia questa, tutti noi abbiamo sperimentato, che ne so,
02:05una volta a un funerale che ti viene da ridere e non ce la fai più a smettere di ridere,
02:11ma non per la mancanza di affetto nei confronti del defunto, ma semplicemente perché a volte la tensione
02:17ti fa fare delle cose anche molto particolari e la vita è fatta così, è agrodolce,
02:24continuamente c'è il sorriso e la lacrima che si mescolano e questo cerco di riportarlo anche nelle mie storie,
02:30nei miei film, come è successo nella goccia del mare, che poi appunto viene affrontato un argomento sociale,
02:35però si ride molto dall'inizio alla fine.
02:38Carmela, tu che hai visto questo film, la sensazione, perché sai benissimo, insomma,
02:43ha avuto un successo incredibile questo film, come hai vista questa storia?
02:50Allora, io posso dire, diciamo, da critica così cinematografica, che è una storia veramente ben costruita
03:00a livello narratologico, soprattutto proprio nel mettere in scena e nel modo di costruire la storia, no?
03:08Perché per un corto, come sappiamo, è differente rispetto a un film, quindi Daniele ha utilizzato
03:17veramente in modo, diciamo, mancistrale, così si può dire, proprio la divisione di quelli che sono i due plot point,
03:26inserendo quasi alla fine del corto un grande climax, una grande suspense, e questo corto alla fine
03:37arriva alla risoluzione del conflitto del personaggio, quindi si può dire, se vogliamo citare anche Deleuze,
03:45che ha una narratologia chiusa, e volevo fare una domanda a Daniele, come hai pensato questa struttura
03:57del conflitto del personaggio, che da protagonista stesso diventa il suo essere antagonista di se stesso
04:07per arrivare alla risoluzione del suo conflitto, come l'hai pensata questa visione del personaggio?
04:20Guarda, intanto allora bisogna dire una cosa, come hai appena detto tu, la struttura narrativa proprio drammaturgica
04:27di un cortometraggio rispetto al lungometraggio hanno dei requisiti, delle esigenze diverse.
04:33Il cortometraggio è una breve storia, significa che deve essere tutto molto chiaro, molto preciso,
04:39e io spesso la paragono a quello che può essere tirare una freccia con l'arco, mettersi lì piano piano a cercare
04:50l'obiettivo, cercare di tendere il più possibile la corda, al momento che lasci e scocca la freccia
04:58la freccia deve arrivare dritto al bersaglio e concludersi, e questa è un po' la struttura che abbiamo
05:04all'interno della Goccia del Mare, per cui c'è un personaggio che è un personaggio protagonista
05:10che è un personaggio negativo, che però ha dei suoi risvolti anche grotteschi o comici,
05:18in modo che il pubblico possa, grazie alla risata, affezionarsi a qualcosa e poi essere spiazzato
05:26nel momento in cui il personaggio viene giustamente, dal mio punto di vista, punito per quello che fa,
05:32perché qui stiamo parlando di qualcuno che sta mettendo su una truffa ai danni di quello che può essere lo Stato
05:39e di conseguenza ai danni di tutti noi, per cui alla fine penso che il pubblico voglia arrivare
05:46a quella che è la conclusione finale, voglia essere soddisfatto della punizione giusta
05:52che viene data al personaggio che cerca di fare il furbetto. È come quelli che si lamentano
05:57che le strade sono sporche, poi prendono l'immondizia e la lanciano dal finestrino della macchina
06:04e la buttano al canto, al cassonetto e non dentro, però poi si lamentano che le strade sono sporche.
06:09Allora, a questo punto io ho preso in mano quello che poteva essere proprio questo, come dire,
06:15sentire diffuso all'interno delle nostre città e l'ho rimesso tutto all'interno di questa storia,
06:22di questo personaggio che si trova a fare un piccolo viaggio con altri componenti,
06:28con altri viaggiatori con lui e poi si ribalta completamente quella che è la sua posizione
06:33e dà una certa soddisfazione a vederlo. Anche, non so se ti ricordi, ma questo è stato vincitore
06:40anche al Festival dei Tulipani di Setanera, per esempio, per cui c'è stato... Tra l'altro ho fatto la giurata.
06:46Tu hai fatto la giurata? Ah, ok, ma proprio in quell'edizione? No, quest'anno, non nell'edizione dove,
06:53quando tu hai portato il corto, però sempre collegandomi a quello che stai dicendo tu,
06:59perché c'è un grande filosofo che si chiama Adam Smith, dove appunto dice che lo spettatore
07:06è sempre portato nell'avviare quella che è una certa empatia o simpatia. Secondo te,
07:15tu, da spettatore stesso del tuo corto, nei confronti di questo protagonista, cosa senti di più?
07:24Simpatia o empatia? Beh, io sento una simpatia... Al contrario. Una simpatia, diciamo, che è mista
07:35ad altri sentimenti, cioè nel senso, non posso sentire un'empatia nel senso che non mi posso
07:40identificare con quel personaggio, però lo posso seguire perché io da spettatore, a un certo punto,
07:45appena comincio a inquadrarlo, e questo succede da subito, proprio dalla seconda battuta,
07:50comincio a capire che questo personaggio è un personaggio che ha un risvolto dietro,
07:55ha qualcosa che sta nascondendo e qualcosa che sta cercando di organizzare. Allora lo seguo e tifo.
08:03Tifo per cosa? Io i personaggi li posso dividere in due parti. Posso tifare perché voglio che quel personaggio
08:10raggiunga il suo obiettivo, io da spettatore, oppure voglio tifare perché quel personaggio vada a sbattere
08:17alla fine e venga punito per quello che sta facendo di truffaldino. E quindi io mi metto sempre dal punto
08:24di vista dello spettatore nel momento che scrivo, perché lo spettatore ha la necessità di essere
08:31privilegiato, ascoltato, coccolato e bisogna fornirli qualcosa per cui lo spettatore, anche se stiamo
08:38parlando di una storia con delle caratteristiche che non lo riguardano apparentemente personalmente,
08:44possa identificarsi in quello che può essere, come dicevo, un tifo, la voglia di raggiungere un obiettivo anche lui.
08:52E alla fine la conclusione, come dicevi prima, c'è un finale chiuso proprio perché penso che sia giusto dare al pubblico
09:00alla fine la soluzione che vorrebbe, forse in una maniera diversa da come se l'aspettava, forse con un colpo di scena,
09:08forse con qualcosa sicuramente d'imprevedibile, però voglio che esca soddisfatto di quello che ha visto e della conclusione,
09:17non con l'amaro in bocca.
09:18Infatti a Sant'Agnello a Sorrento, con l'edizione 2019 Fessica Colti su mare, questo film ha lasciato veramente in ironia e poi soddisfazione
09:31anche professionale perché il finale veramente ha dato la risposta di questo festival vincendo un trofeo incredibile e poi,
09:43detto fra noi, proprio questo festival è un incontro tra tanti colleghi e uno spezzato del cinema importante nostro italiano
09:55e poi, come sappiamo benissimo Daniele e come sa anche Carmela, è nato perché ci sia come spettatore bene tutto la location del mare,
10:04quindi l'unico festival con tematiche sociali finalisti in cui almeno quando vedi proiettato il tuo film ti affacci e trovi un panorama meraviglioso
10:15come è stato, come è stato anche due edizioni a Ponza e poi Terracina quest'anno che è ripresente, quindi diciamo la sensazione è proprio questa,
10:25che Le Cocce al Mare è stato il primo successo, adesso c'è Dietro la Notte, questo bellissimo lungometraggio che ha preso, l'hai fatto per Sky Cinema
10:36ed è anche su Amazon Prime, parlaci di questo film, bellissimo, ha lavorato oltre un anno, bella soddisfazione.
10:44Sì, grande soddisfazione devo dire, allora questo qui appunto come dicevamo abbiamo parlato di un cortometraggio, questo è un lungometraggio,
10:51Dietro la Notte è un thriller psicologico contaminato, dove anche lì ci sono dei momenti nel quali si ride, uno dice ma come si ride in un thriller psicologico?
11:03Sì, proprio per il discorso che avevo fatto prima, perché è un po' un marchio di fabbrica mio, nel senso che voglio sempre metterci qualcosa
11:10che come nella vita abbia la possibilità di narrare anche l'opposto di quello che sta succedendo. Dietro la Notte è nato con l'idea di vedere dove si può arrivare,
11:25cosa possono fare delle persone che normalmente si muovono in un percorso di onestà e di legalità, dove possono arrivare se vengono stimolati o forzati a voler raggiungere una giustizia
11:44che non le viene data in altri modi, per cui fino a che punto si può spingere una persona, qualunque diciamo, per ottenere quello che lui pensa o lei pensano sia la propria giustizia, qualcosa che rispetta di diritto.
12:00Allora a questo punto c'è la storia appunto di queste due sorelle che lotteranno e faranno e succederanno delle cose, essendo un thriller ci sono continui colpi di scena che non posso purtroppo spoilerare,
12:13quello che posso dire sicuramente è che ho avuto un cast fantastico, grazie anche alla Fenix che è la produzione che l'ha prodotto, con Riccardo Di Pasquale, ho avuto la possibilità di lavorare con Stefania Rocca,
12:28fortunato Cerlino che è il cattivo di Gomorra, Savastano per gli spettatori televisivi e con Roberta Giarrusso, con Elisa Visari che è una giovane attrice fantastica e che sta avendo un grande successo,
12:44e con loro anche instaurare quello che può essere, la cosa che cerco sempre, una complicità fra attore e regista, perché io penso che alla fine dia un risultato anche lo spirito che c'è nel dietro le quinte,
13:01se il regista riesce a creare una complicità, un'armonia non solo fra se stesso e l'attore o l'attrice ma anche fra gli attori stessi e tutto il resto della troupe, perché il regista alla fine è come se fosse il punto di riferimento, un parafulmine voglio dire di tutto quello che succede,
13:19allora a quel punto questo tipo di armonia fa sì che si ritrovi anche nelle immagini girate e da questo punto di vista sono veramente molto soddisfatto perché con Stefania Rocca, con fortunato Cerlino è stato bellissimo lavorare insieme, sono dei personaggi particolari diversi fra loro, ma è come in un'orchestra,
13:42l'importante è che se ci sono degli strumenti che sono tutti diversi e che hanno dei suoni diversi però riescano a lavorare in armonia, a quel punto fanno una sinfonia e sinceramente tornassi indietro gli farei tutto, diciamo che questo film mi ha molto soddisfatto.
14:12Allora a livello narratologico diciamo che il medesimo lungometraggio si chiude sempre con una narratologia chiusa,
14:41però volevo fare un'altra domanda invece a Daniele perché ricollegandoci sempre al corto anche per la struttura dei personaggi che tu hai pensato e possiamo ricollegarci a livello cinematografico alla struttura dell'eroe di Vogler oppure anche alla struttura dell'eroe del grande Aristotele, della poetica,
15:08perché in quel corto c'è molta struttura dell'eroe, cioè alla fine quel personaggio ottiene una sanzione, in questo corto, in questo lungo invece, qual è la differenza alla fine dei personaggi se riescono ad ottenere quello che loro vogliono oppure no?
15:31I personaggi si trasformano all'interno della storia durante la narrazione, diciamo che sono dei personaggi tutti, non solo i protagonisti, hanno un obiettivo chiaro che viene immediatamente percepito dal pubblico, dallo spettatore, per cui lo spettatore sa dove quel personaggio vuole andare a parare, cosa vuole ottenere, la cosa può essere che mi trova d'accordo o mi trova in antitesi, non lo so, però è sempre qualcosa che è abbastanza chiaro.
15:59Per la struttura di questo thriller, gli obiettivi che lo spettatore percepisce dei personaggi, mano a mano che va avanti, cambiano, perché come nei trailer di presentazione c'è stato scritto un sottotitolo, niente è come sembra, infatti è così, perché alla fine tutti i personaggi hanno qualcosa che nascondevano e il loro spirito, al momento che viene rivelato, li trasforma.
16:25Allora a quel punto continuamente c'è una porta avanti quella che può essere appunto la narrazione drammaturgica, però allo stesso tempo io avevo la necessità di far sì che trasformandosi i personaggi non deludessero lo spettatore oppure non andassero contro quello che può essere un'empatia, come dicevi tu prima, dello spettatore nei confronti del personaggio.
16:50Allora a poco a poco che si sono cambiati i personaggi all'interno della storia hanno acquistato sempre maggiore, come dire, maggiore importanza per i loro obiettivi.
17:04Per certi versi io li seguo all'inizio perché pensano che ci abbiano un certo tipo di traguardo da raggiungere, poi quel traguardo cambia in qualcosa per me ancora più accattivante di quello di prima, tanto che poi si smotta tutto alla fine e si ricostruisce in un modo in cui la narrazione è chiusa dal punto di vista proprio di un cerchio, si chiude il cerchio per ognuno dei personaggi e questo cerchio ha paradossalmente una dimensione,
17:34una forma diversa da quello che io come spettatore pensavo dovesse avere all'inizio ma molto più tondo.
18:04Poi la curiosità l'abbiamo vista più volte nei film di Daniele, però c'è una cosa che vogliamo svelare adesso al nostro pubblico perché Obiettivo Cinema svela tutto lo sforzo di fuoriscena, quindi tutta la postproduzione, assistente regia, programmista regista, gli operatori in camera,
18:27ma c'è un argomento invece importante perché stai varando un cortometraggio con un casse stellare se non sbaglio?
18:36Sì esatto, sto lavorando adesso o meglio abbiamo già finito le riprese per cui sono in postproduzione di un nuovo cortometraggio che è un cortometraggio forse anche riduttivo, è un cortometraggio potenziato diciamo così perché al di là del fatto che è una storia dal punto di vista cinematografico che sta in piedi da sola per cui è molto emotiva dal punto di vista proprio di empatia e simpatia come dicevamo poco fa,
19:01ma allo stesso tempo c'è un messaggio sociale importante perché affrontiamo un argomento che spesso viene dimenticato che è l'argomento del trapianto di rene e della dialisi.
19:12Allora partendo da queste necessità sono andato a scrivere una storia, tutto questo perché è stato stimolato dalla presidentessa Alessandra Cantilena che è la presidentessa di una ONLUS che si occupa proprio di incentivare la ricerca per il rene biologico, il rene artificiale e a quel punto ho approfondito l'argomento in una maniera dal mio punto di vista entusiasmante
19:39che mi ha preso commosso e mosso dentro molto più di quanto potessi pensare all'inizio e ho sentito, ho parlato con pazienti, ho parlato con i medici, ho parlato con una serie di personaggi che all'interno di questa problematica purtroppo ci si muovono quotidianamente
19:59e è venuta fuori questa storia alla quale hanno aderito in una maniera molto entusiasta dei personaggi importanti, io ho come protagonista Maria Grazia Cucinotta, Gabriele Garco, Andrea Roncato, Riccardo Polizzi Carbonelli di Un Posto al Sole che è anche il protagonista della Gocce al Mare, Daniela Poggi, Maria Letizia Gorga, Daniela Fazzolari, ho veramente un cast stellare
20:28cioè ogni piccolo personaggio anche se dice tre battute e ha una scena, Pino Amendola, scusa se non dimenticavo qualcuno poi alla fine, mi dispiacerebbe molto, tutti sono interpretati, ogni piccolo personaggio, dicevo anche quelli più piccoli, rappresentati da attori con una grande popolarità proprio perché stiamo parlando di qualcosa che tocca un po' tutti anche quando non lo sappiamo come argomento
20:57mi sono abbinato anche alla Action Academy con Nando Moscariello che ci ha dato un grande supporto dal punto di vista logistico e post produttivo per cui stiamo confezionando veramente un piccolo gioiello che sta già, come dire, avendo una risonanza intorno e ancora non è nato per cui sono molto contento
21:18Toccare un argomento così duro come tutti i film finalisti in ogni edizione di Fezzi da Coltrumare toccano argomenti durissimi, sappiamo benissimo, maltrattamento di anziani, cyberbullismo, violenza sui minori e il resto, uscirà a dicembre questo corto di Daniele e poi soprattutto adesso per chiudere io direi Carmela che è veramente puntatona, obiettivo cinema oggi perché sono stati trattati argomenti in cui molti film
21:48nascono con lo scopo di ironia e poi purtroppo il tema sociale ne esce
21:51Innanzitutto ti ringrazio sempre perché mi inviti qua e soprattutto mi dai la possibilità di interfacciarmi e di confrontarmi con persone veramente super professioniste in questo mondo
22:05E la cosa che mi ha colpito adesso di questo ultimo corto che tu stai facendo è che da regista ti sei trasformato in un regista umano che va a mettere in scena la realtà che in realtà poi questi attori non interpretano
22:32dei personaggi fantastici o di una storia che una persona può pensare, ma hai messo in scena e hai dato a questi personaggi la realtà nelle mani e come ti sei poi interfacciato, cioè a creare nel senso è difficile avere a che fare nel mettere in scena un qualcosa che hai pensato fantastico rispetto poi a mettere le mani in pasta nella realtà della vita
22:59Per questo si è toccato un punto cruciale di questo cortometraggio perché non posso spaziare nella fantasia nella scrittura con tutto quello che voglio al 360 gradi semplicemente perché io sono obbligato e sono contento di esserlo ad attenermi a qualcosa che alla fine deve dare anche delle informazioni
23:21Devono essere delle informazioni reali, concrete e delle informazioni che abbiano una sua validità, per questo mi sono anche appoggiato a quelle che possono essere delle consulenze mediche importanti perché tutto quello che viene detto e tutto quello che viene fatto all'interno del cortometraggio nonostante, ripeto questo perché ci tengo tantissimo, ha una struttura cinematografica per cui è una storia che anche chi non si interessa di quell'argomento specifico
23:51può prendere dal punto di vista emotivo e può seguirla perché è un film vero e proprio, allo stesso tempo nel mezzo dentro io ho avuto come spettatore di riferimento non solo il semplice spettatore di sempre ma anche lo spettatore che quelle cose lì le sta vivendo in prima persona
24:13allora mi sono posto veramente il problema di avere tutto professionalmente e anche dal punto di vista medico perfetto perché io so che quel cortometraggio lo vedranno anche le persone e che quelle cose le stanno vivendo davvero
24:29allora quelle sfumature, quelle emozioni, quel modo di essere visitati, quel modo di rapportarsi con quello che può essere la realtà che loro stanno vivendo nell'attesa di un nuovo rene, mentre stanno facendo dialisi, mentre ogni giorno devono andare a sottoporsi, un giorno sì, un giorno no, devono sottoporsi a quello che può essere il lavaggio del sangue
24:54cosa comporta, come viene fatto, come si comporta, come ci vanno vestiti, cosa bevono, cosa mangiano, come si comportano, ho fatto una ricerca molto minuziosa, ho parlato con i pazienti veri e propri per esempio ti faccio un esempio molto breve e poi chiudo
25:11una cosa per esempio che mi hanno detto in molti è che dato che nel momento in cui tu entri in dialisi stai aspettando che si presenti l'occasione diciamo per un rene appunto un organo di qualcun altro che purtroppo ha perso la vita e poter fare il trapianto e quindi ritornare alla vita normale fra virgolette
25:33e questo può succedere anche dopo anni, molti anni, può anche non succedere mai in certi casi, in quel periodo di dialisi loro hanno tutti la sensazione, in un modo o nell'altro mi hanno detto, di rallentare nella propria vita, cioè è come se tutti gli altri continuassero e loro devono fare stop and go perché un giorno sì, un giorno no, ti devi fermare, ti devi fermare, devi stare quattro ore attaccata a una macchina, devi recuperare nel resto della giornata
26:01devi andare e tornare dall'ospedale o dal centro nel quale stai facendo dialisi, quindi vuol dire poi il giorno dopo ti senti bene, hai un giorno a disposizione per riprenderti e fare tutto e poi ti devi rifermare, allora questa cosa qui per esempio io l'ho voluta rendere anche dal punto di vista emotivo e cinematografico, quindi attraverso le immagini, nel momento che alla protagonista viene detto devi entrare in dialisi io ho questo personaggio che si muove da quel momento in poi a rallenti
26:30mentre tutti intorno si muovono velocemente, allora io semplicemente con una visione, con un'immagine ho reso quella che è la sensazione di queste persone che mi hanno detto, mi hanno trasferito nei loro racconti.
26:45Io ti faccio veramente i miei complimenti perché hai ripreso quello che diceva Renoir, un grande, un altro filosofo importantissimo, cioè ricreare non la mimesi diciamo aristotelica ma la vera proprio liberazione dello spirito,
27:06sperando che queste persone che soffrono vedendo questo corto possono anche sentirsi diciamo non soli, grazie veramente.
27:18Ho voluto veramente dare una mano a quello che può essere incentivare perché c'è una presa di posizione nei confronti di quello che può essere una lentezza nella ricerca e invece la voglia di incentivare e di arrivare prima, infatti a un certo punto vanno in giro con dei cartelli con scritto anticipiamo il futuro,
27:36cioè tiriamo avanti quello che succederà fra tanti anni, non andiamo lentamente, cerchiamo di dare la possibilità a queste persone qui di togliere, anche se è un giorno, prima di eliminare quel giorno di difficoltà e allo stesso tempo in chiusura c'è comunque una luce di speranza.
27:58E noi chiudiamo con la luce di speranza Obiettivo Cinema questa puntata stellare perché dietro le quinte di argomenti trattati dai film finalisti sono poi gli argomenti che sono stati toccati oggi, quindi non a caso serviamo anche a questo a comunicare, sensibilizzare il cinema, questo è lo strumento di riportare sul maxischermo, sul grande schermo, argomenti sociali che più volte dai media sono dimenticati.
28:25Ciao da Ovidio Martucci.