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Trascrizione
00:00Bentornati, bentornati a destra, tra poco avremo un esperto che ci aiuterà a capire
00:14il significato più profondo, ma da qualche anno a questa parte ci sarà capitato di
00:20sentire nei dibattiti televisivi, anche sui libri, citare la parola resilienza, che è
00:27una forma di attitudine, una caratteristica che sembra proprio nata in questo periodo,
00:34in realtà è di lungo corso, e che è strategica per resistere alle avversità di questi tempi
00:41moderni, che per chi vive in una zona di provincia, beh, può essere ancora più preziosa, guardate.
00:50Nell'Italia degli 8.000 borghi, alcuni piccolissimi, sono i servizi a fare la differenza, per attrarre
00:55nuovi residenti, ma spesso più banalmente per evitare lo spopolamento, i sindaci del
01:00bel paese devono lottare con le unghie e con i denti per tenere aperte le attività
01:04commerciali, le aziende, ma anche per esempio farmacie, scuole, ospedali, caserme dei carabinieri,
01:10insomma tutti quei servizi che servono per rendere meno complicata la vita a chi vive
01:15lontano dalle grandi città.
01:16L'ultima emergenza riguarda la cosiddetta desertificazione bancaria, negli ultimi tempi
01:22gli istituti di credito hanno accelerato la chiusura di filiali e sportelli sul territorio,
01:27con il risultato che oggi molte località ne sono prive.
01:30Nel Lazio addirittura un comune su due è senza una banca a portata di mano, con evidenti
01:35problemi soprattutto per le persone più anziane, ma anche per gli imprenditori.
01:39Non è solo una questione di comodità, tanto è vero che del fenomeno si sta occupando
01:44anche il CNEL.
01:45Il Consiglio Nazionale per l'Economia e il Lavoro ha aperto un tavolo di discussione
01:50con società bancarie e sindacati per trovare soluzioni ad un trend iniziato già alcuni
01:55anni orsono e a cui la digitalizzazione non sempre può dare una risposta.
02:00Secondo una ricerca, solo un cliente su quattro utilizzerebbe i servizi online e anche tra
02:05gli imprenditori il rapporto umano allo sportello è fondamentale per chi deve fare investimenti.
02:11Insomma, con sempre meno servizi diventa sempre più difficile vivere in quei territori periferici,
02:19è anche per questo che l'Università della Tuscia ha lanciato un master che insegna la
02:24resilienza.
02:25Vi presento il nostro ospite, il professor Alessandro Nigri, che è socio fondatore di
02:32Live ed è il coordinatore di questo master universitario.
02:36Professore, intanto buonasera e benvenuto.
02:38Buonasera, buonasera a tutti quanti voi.
02:41Senta, io ho cercato di rabberciare una spiegazione, ma lei adesso ci aiuti a capire bene che cos'è
02:46la resilienza.
02:48Allora, è un'evoluzione del concetto di resistenza coniugata a un concetto di adattamento.
02:58Sicuramente nel corso del nostro percorso storico, sociale, economico abbiamo imparato
03:09a capire quali sono i rischi che ci circondano, sia da un punto di vista dell'attività
03:17delle imprese, ma anche da un punto di vista della vita delle famiglie e gli avvenimenti
03:24degli ultimi anni ci hanno allenato anche a considerare altri aspetti che dobbiamo prendere
03:30in considerazione.
03:31Non ci sono solo i rischi, ci sono anche incertezze, ci sono anche ambiguità, ci sono anche meccanismi
03:38che la società moderna, questa società profondamente digitale, che ci mette davanti
03:45al più ecosistemi dell'informazione, dobbiamo imparare a osservare con più attenzione,
03:54fare più nostri e interpretare per quelli che sono le possibili evoluzioni da governare
04:01e da indirizzare.
04:02Noi siamo partiti da questo tipo di riflessione e abbiamo cercato di coniugarla con concetti
04:13di equità, di sostenibilità, concetti che devono essere più favorevoli per la vita
04:19del cittadino e per la capacità delle imprese di poter dare a tutti il giusto equilibrio
04:27economico e sociale e il giusto valore aggiunto per la vita di quanti noi.
04:31Questo è stato il nostro punto di partenza.
04:33Che è un punto di partenza che nasce, come lei diceva, anche dall'analisi del contesto
04:39internazionale, nazionale, ma anche locale.
04:42Ovvio che sono tanti i fattori che tutti i giorni, noi magari neanche ce ne accorgiamo,
04:47ma richiederebbero la possibilità degli individui, dei popoli, delle comunità di poter resistere.
04:54Ecco, ma perché arrivare proprio a un master?
04:57Forse perché la resilienza è un qualcosa che dovrebbe essere insegnato anche ai cittadini,
05:05questo però presume che chi ha responsabilità di governo o comunque di tipo dirigenziale
05:13sia in grado di trasmetterli.
05:15È vero, è vero e non a caso il suo esempio, cioè il riferimento anche a chi ha dei ruoli
05:26di indirizzo delle comunità, casca fagiolo perché lo studio della resilienza si è molto
05:35sviluppato soprattutto in chi ha delle responsabilità a livello di enti pubblici, a livello di istituzioni
05:47sul territorio e ha unito lo studio della complessità delle situazioni che ci circondano
05:55con quelli che sono i fattori che aiutano a creare opportunità di crescita, a intervenire
06:01nella gestione e nell'interazione tra i sistemi complessi di natura umana, di natura
06:06territoriale, di natura urbana, gli elementi di natura finanziaria, gli aspetti di natura
06:13ambientale, gli ambiti e le valutazioni di natura sanitaria piuttosto che culturale.
06:20Quindi noi abbiamo sviluppato e abbiamo ragionato su quali sono gli elementi che possono determinare
06:30la valutazione di rischio, gli aspetti che possono mitigare gli esiti di questa valutazione,
06:38aiutare persone a calcolare l'impatto dei rischi, a verificare quali sono le procedure
06:44in essere e quelle che sono da adottare per migliorare la situazione, intervenire in un'ottica
06:51resiliente come dicevamo anche prima e quindi programmare, progettare, gestire strategie
06:57e soluzioni che vanno nella direzione di cui stiamo parlando.
07:00Ecco, è la prima volta che un'università decide di dedicare un master, quindi c'è
07:08anche un approccio di tipo scientifico e formativo di alta qualità a questo tipo di processo,
07:16che è un processo tra l'altro in continua evoluzione, perché immagino che la resilienza
07:20preveda anche una flessibilità di fondo, la capacità di risintonizzarsi sempre con
07:27il contesto in cui si vive e di capirne le mutazioni, magari anche provare a prevederle.
07:32Allora qui il merito va proprio all'università, alla professoressa Luisa Carbone, che è stata
07:41la prima a mettere in piedi questo tipo di iniziativa e sicuramente gli aspetti significativi
07:54della costruzione di un percorso di questo tipo sono legate alla combinazione di diversi
08:02fattori che vanno dagli aspetti di natura organizzativa come modello concettuale e come
08:09modello metrico di misurazione degli aspetti legati alla resilienza, ci sono diverse normative
08:15che già parlano di questo e tutto il tema della sostenibilità in realtà ha dei presupposti
08:21normativi molto significativi, ci sono gli aspetti che hanno a che fare con la combinazione
08:28tra la digitalizzazione che per certi versi ci aiuta e ci facilita, ma in realtà anche
08:35ci mette di fronte a nuovi rischi e nuovi aspetti da governare.
08:41E allora come governare la transizione digitale, come governare anche la transizione ambientale,
08:49quali sono i processi da mettere in atto per far partecipare tutte le persone che sono
08:54coinvolte, quelle all'interno degli enti locali, quelle all'interno delle aziende,
09:01quali sono anche i meccanismi per cui si può legare territorio e imprese per migliorare
09:09e superare le vulnerabilità del settore in cui stiamo operando e quindi aumentare la
09:16resilienza di tutto il sistema? E poi a noi piace anche pensare di avere introdotto un
09:25elemento di natura etica all'interno del percorso perché insegnare la resilienza
09:32non solo come processo ma anche come valore riteniamo che sia un elemento di grande interesse
09:39e di grande aiuto e supporto per la creazione di figure professionali che siano esperte
09:44in questo ambito.
09:45Come avranno capito i nostri ascoltatori la resilienza è una sorta di scudo, di ombrello,
09:53mi perdoni se uso magari una metafora inappropriata che ognuno nella sua dimensione singola e
10:00di comunità dovrebbe adottare per fronteggiare i cambiamenti internazionali, le città dei
10:06cambiamenti climatici, le questioni economiche, le varie tensioni e poi la vita magari in
10:11certi contesti meno comodi di altri. Noi abbiamo fatto un riferimento ai territori di provincia
10:17dove ti tolgono la banca, ti tolgono l'ufficio postale, ti tolgono magari il medico, sono
10:24tutti fattori che inavvertitamente e inevitabilmente cambiano la condizione della vita e spingono
10:31l'individuo ad adattarsi altrimenti fa le valigie e quei territori si spopolano. Secondo
10:37lei quali sono però le insidie o l'insidia alla quale noi dovremmo prepararci più di
10:43tutte nell'affrontarlo nel giusto modo?
10:47Io spesso uso il termine transizione in senso molto lato per sintetizzare l'insidia a
10:56cui lei fa riferimento, perché le transizioni poi assume colori, sfumature e dinamiche diverse
11:06rispetto al contesto in cui viviamo e rispetto alla situazione che ci caratterizza. Sicuramente
11:14oggi con riferimento a quello che diceva poco fa, la transizione digitale è un processo
11:22che sta creando nuove abitudini, nuove abitudini di uso dei servizi, nuove abitudini di utilizzo
11:31di elementi che fino a pochi anni fa eravamo abituati a fruire in maniera più fisica
11:38e più personale, il riferimento per esempio al mondo finanziario è sicuramente corretto
11:47e quindi l'aspetto che è veramente da governare è l'equilibrio tra la presenza fisica di
11:57alcuni tipi di servizi rivolte a determinate tipologie, soprattutto di popolazione e comunque
12:04anche la capacità di utilizzare l'innovazione tecnologica e digitale per migliorare gli
12:10stessi servizi, quindi quello è un aspetto che io pongo in grande attenzione in una delle
12:18dinamiche della transizione. L'altro elemento importante ha a che fare con la transizione
12:24ambientale, nel senso che proprio quello che possiamo osservare anche in questi giorni,
12:35cioè la cura del territorio, la capacità di capire quali sono gli impatti di determinate
12:40scelte che avvengono ovviamente su dimensioni più ampie e più distanti, devono essere
12:48riprese e rianalizzate per capire come conservare e valorizzare quello che si ha a disposizione.
12:55Noi abbiamo un patrimonio non solo artistico, ma soprattutto culturale che va di nuovo valorizzato,
13:06analizzato e sostenuto per quelli che sono aspetti significativi della nostra storia
13:13e della nostra società. Noi li usiamo anche all'interno del percorso formativo, ci sono
13:21esempi virtuosi di realtà rurale, provinciale, dove gli enti locali sono intervenuti e hanno
13:30mantenuto e sostenuto determinate attività economiche, proprio per non solo frenare lo
13:39sviluppo, addirittura migliorare e aumentare il desiderio di rimanere in determinate zone
13:48perché in quelle zone si è riscoperto il valore e la funzione e l'importanza di determinate
13:58produzioni locali, abbiamo degli esempi nel mondo caseario per esempio molto significativi
14:05e quindi riportare in quelle zone famiglie e imprese a vivere e ad animare quella zona perché
14:19si è scoperto che quel prodotto, quella comunità, quegli insiemi di valori sono di nuovo sensibilmente
14:29apprezzati da tutti quanti e quindi danno l'opportunità di favorire e di portare avanti
14:37la vita in quella zona. LM. E professore, noi di Radio Roma che raccontiamo la vita
14:42della capitale, ce l'abbiamo questo destino nel marchio, nel nome, ma anche dei territori sappiamo
14:48quanto sia importante davvero tenere accese le piccole comunità con tutto quel bagaglio di
14:56ricchezze nel senso più ampio del termine che custodiscono tradizioni, prodotti tipici,
15:03abitudini anche che fanno poi alla fine quel mosaico meraviglioso che rappresenta l'identità
15:10di un paese. Io la ringrazio davvero per essere stato con noi Alessandro Nigri,
15:13fondatore di Live e papà di questo master che all'Università della Tuscia insegna l'arte
15:22della resilienza. Professore, le auguro una buona serata. NG. Grazie, grazie a voi,
15:26buona serata. LM. Ci fermiamo qui, grazie anche a voi per averci seguito. Torniamo domani alla
15:31solita ora. Arrivederci.