Polis - Puntata di Giovedì 17 Ottobre 2024

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I Musei e le aree archeologiche gestite dal DRML, ovvero la Direzione Regionale Musei Lazio, l’ente che gestisce trenta meravigliosi luoghi della cultura, di cui quindici 15 musei e aree archeologiche e quindici monumenti nazionali.

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Trascrizione
00:00:00Polis
00:00:03il racconto dei territori con massimiliano cacciotti
00:00:07sai cos'è la DRML
00:00:14la direzione regionale musei lazio è impegnata dal 2014 nell'attività di
00:00:19valorizzazione del patrimonio storico archeologico laziale disseminato tra
00:00:24mare, montagna, campagna e centri urbani
00:00:29un incomparabile complesso di siti testimoniano la storia della civiltà
00:00:33occidentale
00:00:34dall'epoca preromana alla roma imperiale
00:00:37dal medioevo fino al rinascimento e all'età moderna rendendola DRML
00:00:43custode di un patrimonio artistico incommensurabilmente ricco e affascinante
00:00:48monumenti, aree archeologiche e musei compongono i 30 luoghi della cultura che
00:00:54la direzione coordina e promuove garantendone l'accesso e la fruizione a
00:00:58tutti
00:01:03benvenuti benvenuti su polis il racconto dei territori
00:01:08una seconda puntata
00:01:11una seconda trasmissione dedicata
00:01:14alla direzione regionale musei lazio
00:01:1830 luoghi della cultura
00:01:20gestiti dalla DRML
00:01:23e di nuovo qui con noi
00:01:26elisabetta
00:01:27scongiola direttrice della direzione regionale musei lazio
00:01:31benvenuta
00:01:33salve ben trovati
00:01:36e allora la settimana scorsa abbiamo parlato di abbazie, monasteri
00:01:42abbiamo visto dei luoghi spettacolari questa settimana
00:01:48vediamo altri luoghi spettacolari che però sono aree archeologiche
00:01:54e musei
00:01:57diciamo che
00:01:58non vi manca la varietà di luoghi della cultura da
00:02:04gestire e da seguire
00:02:07assolutamente no abbiamo anche in questo caso una trasversalità
00:02:12in tutta la regione lazio di musei e aree archeologiche in particolar modo
00:02:17abbiamo un nucleo di ben 4 musei dedicati in particolar modo alla
00:02:22cultura etrusca nel lazio settentrionale
00:02:25dei musei dedicati maggiormente all'età imperiale nel lazio centrale
00:02:31e poi le aree archeologiche quella di sperlonga, minturno
00:02:36e cassino che si concentrano nel lazio meridionale oltre all'usa di formia
00:02:41ecco e quindi una varietà di
00:02:44luoghi una varietà anche di zone in cui
00:02:49sono presenti questi musei queste aree
00:02:52archeologiche la settimana scorsa ci parlava del fatto
00:02:57che a volte venite percepiti come
00:03:01i rompiscatoli chiamiamoli così cioè quelli che fermano
00:03:05i lavori quando si sta realizzando una strada una metropolitana
00:03:10e beh però a volte quando si realizzano le strade e si fanno anche
00:03:15delle scoperte interessanti a volte anche casuali è il caso di
00:03:22sperlonga e della sua area archeologica
00:03:34la scoperta di questo incredibile luogo avvenne nel 1957 in occasione
00:03:39della costruzione della nuova via flacca quando a seguito di una serie di
00:03:43sondaggi vennero alla luce quelle che oggi conosciamo come le famose
00:03:47piscine della villa di Tiberio che fu imperatore tra il 14 e il 37 dopo
00:03:53Cristo la scenografia prevista da Tiberio per questa grotta doveva essere
00:03:58veramente d'impatto in quanto oltre all'antro di origine naturale
00:04:04lui aveva fatto allestito appunto questa grotta con una serie di ornamenti
00:04:08quali mosaici dai colori molto accentuati ma soprattutto la piscina e
00:04:13la grotta era decorata da tutta una serie di gruppi scultorei a tema ulisse
00:04:20questi gruppi scultori sono sicuramente insieme alla grotta l'elemento più
00:04:24famoso di questo luogo in quanto a parte il soggetto omerico ha sempre a tratto
00:04:31suscitato grande interesse ma costruiscono proprio anche per gli
00:04:35studiosi quasi degli unicum. I due gruppi più famosi entrambi probabilmente
00:04:41realizzati dai famosi scultori rodi che realizzarono anche il laocoonte
00:04:46conservato ai musei vaticani rappresentano due momenti del racconto
00:04:51omerico uno quello di Scilla ovvero quando Ulisse con i suoi compagni e la
00:04:56sonave attraversa lo stretto di Messina e viene attaccato da questo mostro
00:05:00marino e l'altro è il momento in cui Ulisse e i suoi compagni accecano il
00:05:07polifemo che è proprio quello alle mie spalle
00:05:10questo in particolare costituisce quasi un unicum nel soggetto e nella storia
00:05:15narrata tratta dall'odissea ed è anche proprio il gruppo che insieme alla
00:05:21grotta ha fatto ha reso famoso questo luogo proprio per la sua onicità
00:05:24tant'è che la testa di Ulisse che appartiene a questo gruppo scultoreo è
00:05:29una se vogliamo delle più famose al mondo e più utilizzata proprio quando si
00:05:34intende rappresentare e dare un'immagine di Ulisse dal momento della dell'apertura
00:05:39al pubblico di questo luogo nel 1963 il museo e la villa hanno da sempre
00:05:45attratto numerosi visitatori e questo perché probabilmente ha dei caratteri
00:05:49di unicità non riscontrabili e non ritrovabili in altri luoghi
00:05:54questo museo che sorge proprio nelle vicinanze della grotta non solo offre la
00:05:59possibilità di poter apprezzare quello che era l'allestimento di un'area
00:06:04archeologica e di questa villa ma anche a un momento d'incontro e di curiosità
00:06:10per la scoperta e la riscoperta di questo personaggio mitologico quale era Ulisse.
00:06:16Beh dottoressa Ascungio a volte vale veramente la pena fermare i lavori ad
00:06:34esempio della nuova via Flacca come in questo caso.
00:06:37Sì immagino che anche gli scavatori e gli amministratori degli anni 50 una
00:06:45volta vista la bellezza di quello che hanno trovato si siano fatti facilmente
00:06:48una ragione del rallentamento dei lavori. Sperlonga io credo che sia uno dei
00:06:54luoghi più affascinanti in tutta Italia lo avete visto dalle immagini un sito
00:07:00archeologico che si trova direttamente sul mare e che ci racconta della vita
00:07:05dell'imperatore ci racconta dei costumi del primo secolo dopo Cristo una villa
00:07:11che doveva essere straordinaria sia per gli aspetti produttivi per le piscine
00:07:16che ancora sono conservate per tutti i terreni che dovevano circondare la parte
00:07:22residenziale sia per gli aspetti decorativi. Le sculture che oggi si
00:07:26trovano nel museo ci offrono una lontana eco della straordinarietà del complesso
00:07:31decorativo che qui ci doveva essere. Una situazione assolutamente positiva
00:07:36questa di Sperlonga per quanto riguarda la conservazione del patrimonio
00:07:40culturale in cui le opere fortunatamente non sono per ovviamente ovvie ragioni di
00:07:47conservazione ancora nel loro luogo originale cioè all'interno delle
00:07:51strutture archeologiche ma comunque nei pressi di queste. Tutti quanti conosciamo
00:07:56al mondo situazioni ad esempio tipo il Partenone con le sculture che si
00:08:01conservano a Londra al British Museum chiaramente per diverse ragioni e
00:08:05quindi quello scollamento che si viene a creare tra la struttura architettonica
00:08:10archeologica e l'elemento decorativo. Qui fortunatamente no c'è la possibilità di
00:08:15vedere il contesto storico archeologico e di ammirare in un museo seppur moderno
00:08:20comunque costruito proprio nei pressi dell'area archeologica così da poter
00:08:25ricostruire l'esperienza in toto. Ecco è una cosa veramente molto importante
00:08:32Dottoressa Scunzo tutti quanti i 30 luoghi della cultura che voi gestite sono ovviamente
00:08:40fruibili per il pubblico. Sì sì sì sì assolutamente sì con orari e modalità diverse
00:08:49ovviamente stiamo lavorando sempre più all'accremente per migliorare
00:08:53l'accessibilità. Quando parliamo di accessibilità non parliamo soltanto di
00:08:58barriere fisiche di barriere architettoniche del superamento di queste ma anche della
00:09:03rimozione di tutte quelle barriere cognitive culturali sensoriali a volte anche economiche
00:09:09digitali se vogliamo che i visitatori possono trovare presenti nei luoghi della cultura. I
00:09:16nostri luoghi della cultura sono praticamente tutti aperti al pubblico con orari anche piuttosto
00:09:22estesi soltanto in alcuni casi in piccole realtà è necessario diciamo così chiamare o prenotare
00:09:31comunque ci sono delle aperture nel fine settimana però fondamentalmente è molto
00:09:36facile accedere ai nostri siti. Beh questa mi sembra un'ottima notizia un'ottima notizia
00:09:41anche per chi ci sta guardando in questo momento che se si trova da queste da quelle parti o se
00:09:48vuole fare una piccola gira fuori porta beh sta scoprendo tantissimi luoghi in cui poter
00:09:56andare tantissimi luoghi meravigliosi talmente meravigliosi che una cosa che io ho notato in
00:10:01tutti quanti i video che abbiamo mandato in onda sia oggi sia la settimana precedente direttrici
00:10:11e direttori dei musei delle aree archeologiche hanno quasi la luce negli occhi quando parlano
00:10:18e descrivono i luoghi da loro diretti. Beh noi abbiamo una grande fortuna siamo storici
00:10:26dell'arte archeologi architetti che riescono a vivere della propria passione noi abbiamo
00:10:34fatto una scelta io sono una storica dell'arte nello specifico quando avevamo 20 anni
00:10:39fondamentalmente di studiare all'università materie per le quali forse qualcuno si sarà
00:10:46sentito dire non troverai lavoro ma che lo fai a fare fortunatamente non ci siamo fatti
00:10:52trascinare dalla retorica e nonostante le difficoltà che sono quelle proprie di lavorare
00:10:57una pubblica amministrazione con tutti i vincoli che l'attività amministrativa impone e con tutte
00:11:03le carenze legate alle risorse umane e finanziarie che tutti noi ben conosciamo però è la passione
00:11:10quello che ci porta avanti quindi ci sentiamo comunque dei privilegiati nel lavorare in luoghi
00:11:15assolutamente splendidi carichi di valenze culturali simboliche e religiose. Ecco luoghi
00:11:22splendidi carichi di storia e a volte con storie anche particolari penso al prossimo museo che
00:11:33andremo a visitare con le immagini da voi fornite, il museo delle navi di Nemi dove
00:11:43c'è una storia un po' strana e burrascosa soprattutto legata a alcuni fatti avvenuti
00:11:52in questo secolo, un video che però andremo a vedere fra pochissimo, soltanto qualche
00:11:59momento di attesa prima di ritornare a parlare dei 30 luoghi della cultura della direzione
00:12:07regionale Musei Lazio insieme alla direttrice Elisabetta Scungio e insieme ai video, ai
00:12:17servizi, ai documentari che raccontano in immagine questi luoghi a fra pochissimo.
00:12:23Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:12:30Ve ritrovate su Polis il racconto dei territori, in questa puntata dedicata ai musei e alle
00:12:37aree archeologiche guidate e gestite dalla direzione regionale Musei Lazio, prima del
00:12:44break pubblicitario abbiamo parlato del museo delle navi di Nemi e andiamo a conoscerlo
00:12:51meglio in queste immagini.
00:12:53Ci troviamo al museo delle navi romane di Nemi, uno degli istituti della direzione regionale
00:13:05Musei Lazio, questo museo rappresenta un monumento all'ingegno umano, perché? Perché al suo
00:13:12interno sono conservati i resti delle famose navi di Caligola. Questo museo ha una storia
00:13:20molto particolare, nasce infatti a seguito di una grandiosa impresa condotta negli anni
00:13:2720-30 del secolo scorso per il recupero di queste due monumentali navi dell'imperatore
00:13:33Caligola. Per recuperare le navi che erano conservate sotto il livello del lago fu fatta
00:13:41un'impresa grandiosa, infatti un gruppo di industriali si organizzò di concerto con
00:13:48il ministero per lo svuotamento del lago, l'abbassamento del livello del lago per poter
00:13:54portare in luce le navi che erano conservate sul fondo del lago e poterle recuperare. Questo
00:14:02ha richiesto diversi anni di lavoro. Alla fine le navi sono state recuperate e per poterle
00:14:09conservare ed esporre al pubblico fu progettato il museo che attualmente si può visitare.
00:14:16Il museo nasce su progetto dell'architetto Morpurgo che lo ideò pensando espressamente
00:14:23al contenuto che doveva esservi esposto. È concepito infatti come un hangar navale e fu
00:14:29addirittura completato al termine delle operazioni di recupero delle navi. Il museo però ha avuto una
00:14:36storia molto tormentata perché inaugurato nel 1940, già nel 1944 fu distrutto da un
00:14:43disastroso incendio che comportò la perdita pressoché totale delle navi. Solo pochissimi
00:14:50oggetti si salvarono perché erano stati nel frattempo durante il periodo bellico conservati
00:14:56nel museo nazionale romano. Ma il museo è risorto dalle sue scenerie come una fenice,
00:15:02è stato quindi non abbandonato dal ministero, è stato riaperto e attualmente ospita quello che
00:15:09si è salvato delle navi oltre a dei modelli che permettono di vedere come erano costruite
00:15:16queste immense navi dell'imperatore. Ospita anche dei materiali dal territorio perché vicino al
00:15:22museo si trova il santuario di Diana a cui era collegata probabilmente la presenza delle due
00:15:27navi e quindi è stato incluso all'interno del del museo anche una sezione dedicata al territorio
00:15:33dei castelli. Dottoressa Scunzo, anche storie molto particolari come questa delle navi di
00:15:49Caligola distrutte da un incendio risorte come la fenice, come diceva la direttrice del del museo.
00:15:59Beh, la storia di Nemi è una storia veramente molto particolare, ci sono immagini, fotografie
00:16:09di questo trasporto straordinario che è stato fatto dal fondo del lago per riesumare letteralmente
00:16:17gli scafi delle navi e nonostante questa grandissima fatica e l'impresa di farvi
00:16:24emergere due scavi del primo secolo dopo Cristo che erano pressoché intatti, purtroppo la storia
00:16:31ha fatto sì che questi potessero essere fruiti all'interno di questo edificio eccezionale soltanto
00:16:37qualche anno. Diciamo che le peculiarità del museo di Nemi sono varie, innanzitutto quella
00:16:44di essere un museo intitolato a qualcosa che purtroppo non c'è più, museo delle navi di Nemi.
00:16:50I visitatori qualche volta rimangono un po' delusi perché si aspettano di trovarle queste
00:16:56navi, però è un nome storico, ci sono delle riproduzioni. Altra peculiarità è la bellezza
00:17:02del paesaggio circostante, il museo è prospicente il lago di Nemi. Infine c'è una caratteristica che
00:17:08in Italia non è molto comune, il fatto che il museo sia stato realizzato per contenere qualcosa
00:17:15nello specifico, il rapporto tra il contenitore e il contenuto. La stragrande maggioranza dei musei
00:17:21italiani infatti sono collocate all'interno di edifici storici, data la ricchezza di ville,
00:17:26di palazzi che ci troviamo ancora da avere in Italia, i musei si trovano all'interno di strutture
00:17:32storicamente realizzate. In questo caso invece il museo era stato fatto proprio da questo architetto
00:17:39ingegnere di straordinario ingegno Morpurgo per ospitare due rilitti straordinari dell'età
00:17:45imperiale romana. Una storia veramente interessantissima al di là del fatto che dei resti delle navi sia
00:17:57rimasto, almeno dei resti originali, molto poco per le cause che abbiamo sentito. Un altro luogo
00:18:05particolare che adesso andrei a vedere insieme è anche il museo archeologico di Formia.
00:18:20Questo museo è l'espressione dell'antica città di Formia che in epoca romana era una città
00:18:27decisamente importante anche dal punto di vista strategico. Qui infatti passava sia la famosa
00:18:34via Appia, ma un importante punto era proprio il suo porto che sorgeva in questa piccola baia
00:18:40che si chiamava Sinus Formianus. Ancora più importante questo museo perché la caratteristica
00:18:47diciamo di Formia è che la città moderna è sorta su quella antica, quindi noi di quella
00:18:53antica conosciamo delle parti purtroppo molto puntiformi in quanto appunto le costruzioni
00:19:00moderne ci si sono impostate sopra. Il museo nella sua sede attuale è stato inaugurato nel
00:19:061997 ed è costituito soprattutto da reperti scultorei sostanzialmente di due tipologie.
00:19:13Da una parte abbiamo la statuaria sia onoraria che funebre, quindi un po' l'espressione dell'ideologia
00:19:21anche politica del tempo dei Romani, con alcuni reperti di grande valore artistico e con grandi
00:19:31peculiarità nel panorama della statuaria romana, in quanto qui si conservano alcuni reperti in
00:19:38particolare la statua di Untocato che conserva ancora le antiche pitture che caratterizzavano
00:19:44queste statue giunte fino a noi invece prive di questa pittura e come noi oggi le conosciamo
00:19:51appunto bianche solamente dal colore del marmo. Un'altra sezione invece è legata a una statuaria
00:20:00un po' più ornamentale che quindi ornava le dimore signorili di Formia oltre che gli spazi pubblici
00:20:08e qui invece vengono soprattutto rappresentati alcuni soggetti a sfondo mitologico, famoso dal
00:20:15museo di Formia c'è l'Erma Bifronte o una statua di marmo ma soprattutto una delle rare
00:20:22rappresentazioni della Leda Concigno. Nel complesso questo è un museo molto piccolo e però
00:20:29costituisce una sorta di perla preziosa per questa città, uno scrigno tutto da scoprire
00:20:36con le sue meraviglie che in qualche modo non ti aspetti.
00:20:39Musei molto grandi, musei molto piccoli, luoghi strani con delle storie particolari come il
00:20:53museo delle navi dinami. Dottoressa Ascunzo vi faccio una domanda che è un po' come chiedere
00:20:59a una madre, a chi vuole più bene fra i propri figli, ma fra i 15 musei e i 30 luoghi della
00:21:09cultura a voi gestiti ce n'è uno in particolare a cui lei è particolarmente affezionata? Guardi
00:21:17lei ha usato la metafora cioè quella della madre con i figli che io uso normalmente per parlare
00:21:24dei nostri musei, io ho sempre l'abitudine di dire ho 30 figli, certo è che non sono figli tutti
00:21:31con le stesse capacità e con le stesse possibilità, con alcune delle direttrici che abbiamo visto qui
00:21:38insieme spesso scherziamo e diciamo abbiamo alcuni figli che sono quelli che vanno ad Harvard che
00:21:44sono molto bravi, altri invece sono quelli che hanno bisogno di essere più supportati. L'amore
00:21:50però è lo stesso sicuramente per tutti. Ecco tra l'altro ha detto giustamente direttrici, vedo
00:21:57un'assoluta preponderanza da parte delle donne, è così? Assolutamente sì, noi siamo tutte donne
00:22:05fondamentalmente, come vedete una direzione totalmente al femminile a partire da me che
00:22:12sono la dirigente alle direttrici dei singoli siti, cosa che mi fa molto piacere che chiaramente
00:22:19in questa sede mi piace anche sottolineare lo spirito di grande collaborazione, la sensazione
00:22:26di far sempre parte di un team che si può respirare nella nostra direzione. Un team veramente
00:22:33straordinario, come straordinari sono i luoghi da voi diretti, da voi gestiti, non ci ha voluto
00:22:42dire qual è il suo figlio prediletto, magari il primo genito, non so se esiste un primo genito in
00:22:49questo caso. Confesso guardi non ce l'ho, non ce l'ho, le posso dire che sicuramente per su di
00:22:58fatti essendo io una storica dell'arte medievale mi trovo più a mio agio nei contesti medievali.
00:23:05La scorsa settimana abbiamo parlato dei complessi monastici, dei complessi abbaziali, quelli
00:23:11sicuramente sono quelli che conosco meglio perché sono stati l'oggetto dei miei studi sin dall'Università.
00:23:17Benissimo e sfonda una porta aperta per quanto mi riguarda, anche io amo moltissimo il Medioevo
00:23:24che per troppo tempo è stato considerato un'epoca a buia, mentre invece un'epoca ricchissima dal
00:23:30punto di vista culturale e artistico con delle meraviglie assolute come abbiamo visto anche
00:23:37dalle immagini sia la scorsa settimana sia oggi. Bene, noi andremo adesso a scoprire altri musei
00:23:45gestiti dalla DRML, intanto però la saluto perché so che lei ora ci deve lasciare, è stata preziosissima
00:23:58per averci guidato all'interno di alcuni di questi musei, di queste aree
00:24:06archeologiche, di questi luoghi, della cultura che la Direzione Regionale Musei Lazio gestisce
00:24:14in questo modo, devo dire, veramente molto efficace e importante. Grazie, grazie a voi per
00:24:22l'opportunità di farci conoscere che ci avete dato, buon proseguimento. Ebbene, è un'opportunità che
00:24:31forse è doverosa vista la bellezza di alcuni luoghi e altri ne scopriremo fra pochissimo
00:24:38attraverso le immagini che ci arrivano proprio dalla Direzione Regionale Musei Lazio, immagini
00:24:45che ci porteranno dal nord al sud della nostra regione, ma lo faranno fra poco, pochi istanti
00:24:52di pubblicità e poi torneremo qui, su Polis.
00:25:03Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori. Oggi stiamo facendo un viaggio fra i musei e le aree archeologiche gestite dalla Direzione Regionale Musei Lazio,
00:25:17fra questi c'è il Museo Algro Falisco di Civita Castellana.
00:25:31Siamo all'interno di uno dei monumenti militari più importanti del Rinascimento italiano, il Forte Sangallo di Civita Castellana. Il forte fu costruito per valore di Papa Alessandro VI,
00:25:41Papa della famiglia Borgia, a partire dal 1495. Come roccaforte difensiva del territorio, era uno sonodo importante alle porte di Roma che collegava Viterbo con l'Umbria fino ad Amelia.
00:25:54L'esigenza di una difesa nel territorio era fortemente sentita e siamo nel periodo immediatamente successivo alla discesa di Carlo VIII, re di Francia.
00:26:03Il re di Francia, che vantava una discendenza dei Dangiori, vendicava infatti il trono del Regno di Napoli. Discese rapidamente nel territorio italiano, sfruttando anche l'antagonismo tra Ducati e Regni d'Italia.
00:26:13Ma quello che impressionò fu la facilità con cui riuscì a penetrare, anche grazie alle armate molto potenti e ai nuovi armamenti, che comprendevano anche cannoni a palla metallica, che riuscirono a sbriciolare rapidamente le fortezze italiane.
00:26:26Proprio per questo il Papa decise, all'indomani del rientro della discesa di Carlo VIII, di rafforzare tutti i suoi possedimenti, tutte le fortezze e di costruirne nuove, come questa di Civita Castellana.
00:26:41Il progetto fu affidato a Antonio da Sangallo, detto il Vecchio, che progettò una fortezza innovativa adatta a resistere alle nuove armi.
00:26:51La fortezza presenta una pianta pentagonale, massiccia, con cinque bastioni e mure a scarpa molto grandi e forti, con terrapiedi interni, in grado quindi di resistere alle palle metalliche del cannone.
00:27:04Allo stesso tempo i bastioni presentano delle rientranze laterali con delle finestrelle, delle fritoie, da cui si potevano lanciare tiri e colpi radenti, in modo da evitare che gli assalitori salissero sulle mura.
00:27:18All'interno della struttura troviamo poi numerosi punti di tiro e di lancio adatti anche per i cannoni, in modo da difendere tutta la struttura.
00:27:26Inoltre, intorno alla fortezza era presente un fossato che la delimitava su tutti i lati, per poter così vedere i nemici e assaltarli.
00:27:34Il fossato delimita quattro dei cinque lati del pentagono della struttura, il quinto invece è ridosso della forra naturale, ovvero della gola incisa nel tufo su cui scorre un torrente che lambisce uno dei lati e quindi è naturalmente difesa.
00:27:48Allo stesso tempo anche l'ingresso della struttura è particolarmente articolato.
00:27:51Troviamo un ingresso ad angoli retti facilmente difensibili con un ponte-elevatoio sul fossato che quindi poteva essere chiuso e impedire ai nemici di entrare e una volta comunque entrati si accedeva all'interno di un cortile, di un cortile lungo rettangolare, il cortile minore.
00:28:07Il cortile presenta una serie di finestrelle che potevano permettere di accerchiare i nemici e di attaccarli.
00:28:14Infatti all'interno delle possenti mura della fortezza è presente un camminamento di circa 37 metri, il percorso delle fucilerie, che permetteva all'esercito di entrare e quindi di attaccare senza essere visto chiunque volesse assalire la fortezza.
00:28:28Siamo quindi all'interno di una fortezza inespugnabile disegnata e pensata in ogni suo punto in modo da non avere debolezze.
00:28:36Allo stesso tempo è una struttura rinascimentale che doveva ospitare il papa e la sua famiglia e quindi è anche un palazzo di tutto rispetto.
00:28:45Dal cortile minore è infatti possibile accedere al grande cortile rettangolare con pozzo al centro che invece era il punto centrale della vita di questo palazzo, a tutti gli effetti palazzo e fortezza.
00:28:59Qui avvenivano le cerimonie, gli incontri e dormivano, vivevano i papi.
00:29:05Il cortile presenta due arcade sovrapposte molto scenografiche e pitture al di sotto dei suoi portici con scene che rimandano al mondo classico e con frasi che inneggiano la famiglia Borgia.
00:29:19Il piano nobile al primo piano è quello in cui erano presenti gli appartamenti del papa che si affacciavano proprio sulla forra, sulla parte più esterna e questo sembra anche corrispondere al volere del figlio del papa, Cesare Borgia, che molto visse e girò in questi territori.
00:29:34La struttura rimase di mora papale fino al 1800 e infatti molti sono gli stemmi che troviamo all'interno della struttura.
00:29:41Le lavorazioni in realtà furono terminate dal successore, Giulio II della Rovere, il papa che seguì Alessandro VI Borgia, che terminò i lavori e fece costruire anche il mastio imponente che domina su tutto il forte.
00:29:54Alla fine del 1800 il forte fu trasformato in carcere, da prima carcere politico e poi carcere militare.
00:30:02Dopo l'unione del Regno d'Italia la fortezza rimase comunque una casa di reclusione fino alla Seconda Guerra Mondiale.
00:30:11Durante la Seconda Guerra Mondiale il forte ospitò le famiglie degli sfollati di Civita Castellana, rimanendo sempre la struttura di riferimento e il punto fermo della città.
00:30:21Qui ci sono moltissime foto e immagini che rappresentano i panni stesi tra un'arcata e l'altra o i fuochi accesi per riscaldarsi.
00:30:28Proprio i rimaneggiamenti per la fase in cui la struttura fu carcere portarono a alcuni cambiamenti nella struttura, soprattutto visibili nel piano terra del cortire,
00:30:37in cui furono aperte numerose celle, oggi depositi di materiali archeologici.
00:30:42A partire dal 1977 infatti il forte ospita il Museo archeologico dell'Agrofalisco, che contiene tutti i materiali provenienti dal territorio.
00:30:51Il museo è allestito all'interno degli appartamenti papali, più grandi e luminosi, che mantengono ancora tracce in alcuni punti delle pitture originali.
00:30:59L'esposizione presenta i materiali della fase prevalentemente preromana dei due principali centri dell'Agrofalisco, Faleri e Narce.
00:31:08L'antico abitato di Faleri si trova proprio al di sotto dell'odierna città di Civita Castellana e occupava in parte anche una collina che si trova al di sotto e che oggi è invece usata per scopi agricoli, la collina di Vignale.
00:31:20L'abitato era circondato da una serie di necropoli che ci permettono di ripercorrere tutta la vita dell'abitato antico di Faleri, a partire dal IX secolo a.C.
00:31:30Le necropoli di Montarano, di Valzia Rosa, di Celle e delle Penne circondano tutto il pianore in cui si trovava l'antica Faleri
00:31:37e ci raccontano l'emergere di un cedo aristocratico a partire dall'VIII secolo a.C. e il periodo di massima fioritura che invece si ha nel VI,
00:31:46con il diffondersi di tombe a camera, collocoli parietali.
00:31:50L'abitato di Faleri risente molto del rapporto con Veio e non a caso il periodo di massimo splendore e fioritura è proprio nel IV secolo,
00:31:57quando Veio sarà conquistata dai Romani, nel 396 a.C.
00:32:01In questa fase assistiamo all'emergere di una produzione locale di ceramiche a figure rosse che caratterizza il territorio,
00:32:09con miti rappresentati sulle pareti del vasellame di altissima raffinatezza.
00:32:15La stessa raffinatezza della produzione ceramica la ritroviamo anche all'interno dei santuari,
00:32:19nelle decorazioni architettoniche composte sia da lastre, elementi come cruteri e antefisse, sia proprio dall'acroplastica,
00:32:28ovvero da quella architettura, da quella produzione a tutto tondo che decorava i frontoni dei templi.
00:32:35Sono di splendido livello sia quelle di V secolo ma soprattutto quelle di IV e III secolo che risentono meno di Veio e mostrano una forte originalità.
00:32:44Il ritrovamento di questi materiali negli scavi della fine dell'Ottocento fu talmente importante
00:32:50da portare all'inaugurazione di un museo delle civiltà preromane a Roma, il Museo di Villa Giulia, oggi Museo Etrusco.
00:32:57Il museo fu infatti inaugurato nel 1889 con i materiali provenienti proprio da Faleri e da Cività Castellana.
00:33:04Il museo contiene anche i materiali provenienti dai centri di Narce, di Corchiano e del territorio.
00:33:10Si conclude poi con la conquista del 241 di Roma del territorio e la fondazione della nuova città a Faleri Novi,
00:33:18nel territorio dell'odiana fabbrica di Roma.
00:33:21La visita al Forte Sangallo vi permetterà quindi di conoscere un importante monumento di rinascimento
00:33:26ma anche di ripercorrere la storia dell'antico popolo dei Falisci qui conservato ed esposto.
00:33:33Un altro dei bellissimi e interessantissimi musei gestiti dalla Direzione Regionale Musei Lazio
00:33:40è il Museo Archeologico di Tuscania di cui andrei ora a vedere un breve filmato.
00:33:54Il Museo Archeologico Nazionale di Tuscania è ospitato all'interno del Museo di Villa Giulia
00:33:59Il Museo Archeologico Nazionale di Tuscania è ospitato all'interno della suggestiva cornice del convento di Santa Maria del Riposo
00:34:07adiacente all'omonima chiesa appena all'esterno delle mura che racchiudono il centro storico di Tuscania.
00:34:14Il perno di questa struttura, di questo convento rinascimentale è il chiostro
00:34:19che accoglie i visitatori nel momento in cui accedono all'interno della struttura
00:34:24e che dà poi l'accesso a tutte le sale del museo.
00:34:27Il Museo di Tuscania ripercorre la storia più antica di questo antico centro a partire dalla fase etrusca.
00:34:33Tuscania si trovava in una posizione strategica al centro degli assi viari principali
00:34:38che permettevano di collegare la linea costiera dove erano i principali siti etruschi
00:34:43quindi Cerveteri, Tarquini e Vulci alla zona del lago di Bolsena dove era l'antico abitato di Volsini
00:34:49fino a Orvieto chiusi alla zona toscana e al sud fino all'Agrofalisco e a Roma.
00:34:55Questa posizione strategica gli permise di essere in contatto con le principali città
00:35:00e con i traffici del mondo del Mediterraneo antico e quindi di acquisire ricchezza e potenza.
00:35:06Questi elementi li vediamo all'interno delle numerose necropoli che sono custodite in questo museo
00:35:12dove è possibile vedere i contesti funerari di appartenenza
00:35:16e tutti i materiali che sono stati rinvenuti all'orinterno.
00:35:19Già dalla fase più antica e dall'orientalizzante notiamo dei corredi particolarmente ricchi di famiglie aristocratiche.
00:35:26A partire dalla fase arcaica questo panorama si arricchisce di strutture monumentali impressionanti, funerarie
00:35:33quindi di grandi tombe, tombe a tumulo, tombe a dado, tombe a casa
00:35:37che quindi imitano in tutto e per tutto la forma di un'antica abitazione
00:35:41con il tetto a doppio spiovente, con la decorazione, con le modanature, con gli acroteri
00:35:46e tutto questo è visibile in questo museo.
00:35:48Tra le tombe più prestigiose c'è sicuramente la tomba a casa con portico
00:35:52quindi aveva un colonnato di fronte all'ingresso e un porticato
00:35:56che imita le abitazioni aristocratiche rinvenute negli abitati
00:36:00e che quindi ci mostra quanto poi le realtà sepolcrari siano fatte imitazioni di quelle abitative
00:36:05e con corredi veramente prestigiosi che indicano come le famiglie aristocratiche locali
00:36:11erano in grado di farsi pervenire i beni più importanti che circolavano nel Mediterraneo.
00:36:16Nella fase finale ellenistica è possibile poi rinvenire e riconoscere le grandi tombe a camera familiare
00:36:23in cui le genze principali, le grandi famiglie aristocratiche, seppellivano i loro defunti nel tempo
00:36:29quindi sono tombe che durano per oltre un secolo in cui troviamo numerosi sarcofagi
00:36:33che vanno ad affastellarsi uno accanto all'altro.
00:36:36Tra questi anche la tipica produzione di Tuscania, i sarcofagi in terracotta fittili
00:36:42che venivano prodotti localmente a matrice, a stampo, di cui è possibile riconoscere le botteghe, la produzione
00:36:48e poi li producevano sul coperchio il defunto o la defunta riccamente decorati e abbelliti anche da pitture
00:36:55che raramente sono aggiunti fino a noi.
00:36:57Nel fascino di queste tombe ricche di sarcofagi ci riportiamo in una storia più antica.
00:37:03È impossibile parlare di archeologia a Tuscania senza parlare dei grandi scavi dell'Ottocento
00:37:09e della famiglia Campanari che tra il 1825 e il 1845 realizzò numerosi scavi sul territorio.
00:37:16La famiglia Campanari, composta da Vincenzo, il padre, e dai figli Carlo, Secondiano e Domenico
00:37:23erano originali di Toscania, anzi di come allora si chiamava, di Toscanella.
00:37:28Allora si devono gli scavi sul territorio a Toscania, a Vulci, a Bomarzo, fino a Faleria, l'odierna Cività Castellana
00:37:37e si devono anche delle importanti pubblicazioni relative a questi scavi.
00:37:42Ma soprattutto a loro si deve la prima grande mostra organizzata e allestita a Londra sugli Etruschi
00:37:50che portò al fascino degli Etruschi anche all'estero.
00:37:53Nel 1837 a Polmol viene allestita questa suggestiva mostra
00:37:59con la ricostruzione degli ambienti sepolcrali delle tombe
00:38:03in cui si accedeva in un ambiente buio con delle torce che permettevano al visitatore di ritrovare
00:38:10quello che era il fascino della scoperta di una tomba antica, come se si trovassero nel momento dell'apertura della sepoltura.
00:38:18Questa mostra ebbe talmente tanto successo che tutti i materiali furono acquistati dal British Museum
00:38:23e andarono a confluire nella sua prima collezione.
00:38:25L'altro elemento infatti da sottolineare è la grande dispersione di questi materiali che vennero in gran parte venduti.
00:38:31Da un successivo ritrovamento di una tomba di Toscania, la tomba di Vipinana,
00:38:37fu allestito poi nel giardino della famiglia Campanari qui a Toscania
00:38:42un primo museo, una prima esposizione archeologica nel loro giardino
00:38:47che diventò meta di appassionati, di studiosi che dall'Europa con i tour che scendevano nel nostro paese
00:38:56arrivarono e facevano tappa qui nel nostro territorio.
00:38:59Non stupisce quindi che proprio qui a Toscania ci sia sempre stata una grande sensibilità
00:39:04sia dagli enti locali, dalle associazioni, dal comune per far nascere un museo,
00:39:09un grande museo in cui i materiali rinvenuti nel territorio trovassero spazio.
00:39:13Ed è qui che i visitatori oggi possono venire per ammirare i grandi contesti tombali rinvenuti nel territorio
00:39:19e vedere allo stesso tempo i resti di quelle sepolture che si trovano intorno alla campagna che circonda il Borgo Antico.
00:39:30Ci sposteremo fra pochissimo a Villa Alante, a Bagnaia, ma solo pochi istanti d'attesa
00:39:38e poi torneremo qui, su Polis.
00:39:42Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:39:48Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:39:52Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:39:56È una delle meraviglie del Lazio, stiamo parlando di Villa Alante a Bagnaia.
00:40:11Ci troviamo nella sala della loggia della Palazzina Gambera, la prima delle due palazzine di Villa Alante
00:40:17e alle mie spalle è presente un affresco molto importante.
00:40:21È un affresco della metà del Cinquecento circa, che ci descrive il progetto della villa nel momento della sua creazione,
00:40:29quindi è un progetto coevo e vediamo la villa con le due palazzine,
00:40:35con il giardino formale che è già suddiviso nei tre livelli,
00:40:41con le fontane che poi naturalmente in parte saranno anche cambiate rispetto al progetto originario
00:40:50e vediamo tutto il panorama intorno, bellissimo, che spazia dai Monti Cimini nella retroterra,
00:40:57quindi una sorta di paesaggio idilliaco di grande bellezza, fino a Santa Maria della Quercia
00:41:05e sotto il borgo di Bagnaia, di Viterbo, dove Villa Alante si trova.
00:41:11Il progetto della villa viene attribuito in assenza di una raccomentazione a Jacopo all'architetto,
00:41:17a un più celebre architetto dell'epoca che è Jacopo Barozzi, detto il Vignola, che operò nell'area.
00:41:22Sembra però più probabile che vada attribuito a un virtuoso dell'ingegneria idraulica, Tommaso Guinucci,
00:41:30il quale appunto diede la propria impronta nel progetto di questo articolato giardino formale
00:41:37che è proprio caratterizzato dall'acqua, dall'acqua che scende, che parte dalla fontana del diluvio,
00:41:44arriva fino al parterre, diciamo fino al terrazzo inferiore, dove c'è la fontana dei Mori,
00:41:50scandendo il paesaggio, appunto scandendolo e arricchendolo di giochi d'acqua, di fontane, di scherzi, di spettacolari fontane.
00:42:04Ai lati di questa palazzina, in una sorta di gara al bello, troviamo le ville Coeve, c'è Palazzo Farnese a Caprarola,
00:42:15c'è Villa d'Este a Tivoli, c'è Palazzo delle Logge, la sede vescovile di Bagnaia di Viterbo,
00:42:24in una sorta di gara al bello per quello che era il periodo, il manierismo tardo-cinquecentesco
00:42:31in cui appunto questa dimensione di villa diventa una preminenza architettonica.
00:42:41Villa Lante, la genesi di Villa Lante va cercata agli inizi del Cinquecento,
00:42:47quando nasce per volontà dei cardinali Riario e poi anche del nipote successivo, erano i nipoti del Papa Sisto IV,
00:42:58i quali, avendo la sede al Palazzo delle Logge, presso il borgo di Bagnaia, decidono di creare un barco, un giardino,
00:43:08un'area riservata all'arte venatoria che era molto amata all'epoca, in cui poi viene inserito un casino di caccia,
00:43:17ma tutta l'area rimaneva caratterizzata sostanzialmente dai sensi erbore e viali, quindi non vi erano costruzioni.
00:43:27È solo a partire dal 1566, quando diviene vescovo il cardinale Francesco da Gambara, che si ha questa progettazione architettonica,
00:43:40si decide di inserire le due palazzine, il cardinale da Gambara farà in tempo a costruirne solo una fino al 1587,
00:43:49la seconda gemella sarà portata a compimento dal successore, che è il cardinale Alessandro Peretti, Montalto Peretti,
00:43:57si decide quindi di creare una quinta scenografica architettonica al giardino formale e di creare appunto questo splendido giardino formale
00:44:08che è dislocato su tre livelli e che è caratterizzato da queste fontane che irregimentano in qualche modo l'acqua e costruiscono un ritmo di eleganza davvero unico.
00:44:25Nel 2011 Villalante è stato proclamato il giardino più bello d'Italia.
00:44:31Troviamo nel secondo terrazzo, il livello mediano, dello splendido giardino formale di Villalante.
00:44:39Alla creazione, all'ideazione e all'edificazione di questo giardino, il cardinale Francesco da Gambara dedicò tutta la vita,
00:44:48dal suo insediamento al 1566 fino al 1587, che è l'anno scolpito nei rilievi della palazzina, in cui la villa con la prima palazzina e il giardino venne inaugurata.
00:45:06Dei simboli del cardinale è piena e ridondante la villa del Gambero, ad esempio, che era il simbolo del suo casato e della sua famiglia.
00:45:16Questi splendidi giardini si dispongono su tre terrazzamenti, caratterizzati da un dislivello di 16 metri e rappresentano il massimo esempio del razionalismo dell'epoca.
00:45:31Sono caratterizzati, l'elemento dominante, come si sente anche dal rumore di sottofondo, è naturalmente l'acqua.
00:45:39L'acqua è percepita in tutte le sue forme e è il dominio dell'uomo, quindi dell'umanesimo, quindi della razionalità, sull'elemento naturale.
00:45:50Si parte dalla fontana superiore, dove c'è la fontana del diluvio, una fontana che di fatto rappresenta una cavità naturale, limita una grotta naturale.
00:46:02Da lì, con una visione strettamente assiale e simmetrica, parte l'acqua che attraversa poi la bellissima catena che culmina nella fontana dei giganti.
00:46:16Si prosegue presso la mensa del cardinale, un'opera straordinaria, per poi, superato l'ultimo dislivello, confluire nell'ambiente razionale, caratterizzato dalla centralità della fontana dei quattro mori.
00:46:33Proprio l'elemento di dominio del razionale sull'irrazionale è il motivo che, insieme a tutte le allegorie, ai simboli che sono tipici del periodo, caratterizza questi splendidi giochi d'acqua.
00:46:47In una caratterizzazione simbolica, diciamo che è perfettamente simmetrica, di fatto le palazzine costituiscono quasi una quinta teatrale di quello che è la vera essenza di questo ambiente, che è l'acqua.
00:47:05E le siepi, i riquadri caratterizzati da siepi sempreverdi, di bosso, mirto, che anche quelli vengono addomesticati, si tratta di tagli regolari delle diverse siepi, dei diversi riquadri che caratterizzano i vari livelli.
00:47:24Il culmine è naturalmente quello che è alle mie spalle, è il parterre, il livello inferiore, che è caratterizzato da sedici riquadri scanditi dall'essenza arbore, al centro di ognuno in origine c'era uno zampillo di acqua.
00:47:42Nell'ultimo riquadro, nell'ultimo parterre, campeggia la splendida fontana De Mori, che naturalmente non rappresenta De Mori, rappresenta dei giovani atleti, nell'atto di sorreggere il simbolo dei Montalto Peretti, che erano i successori del Gambara, i quali si occuparono di edificare la seconda parte della villa, di completare le fontane e di costruire la palazzina Montalto, la palazzina gemella.
00:48:11I Mori vengono definiti in questo modo per il fatto che il passare degli anni e lo scorrere dell'acqua ha annerito il loro peperino e sembrano come suggestione dei Mori.
00:48:25Le due palazzine che costituiscono i due edifici architettonici di Villalante sono due palazzine identiche, gemelle, basate sul modulo quadrato, sono a quattro piani, di cui il piano terra, il loggiato caratterizzato dalle arcate, e il piano nobile, che è quello in cui ci troviamo, affrescati.
00:48:47Il mezzanino e un'altana superiore, invece, attualmente non visitabili e adibiti ad altra destinazione. Queste vennero edificate in due, pur essendo identiche, vennero edificate in due momenti completamente diversi, la prima, la palazzina Gambara, a cura del cardinale Francesco Gambara, terminata nel 1587, e la seconda, sulla quale ci troviamo ora, edificata a partire dal 1611 dal cardinale Peretti Montalto.
00:49:17Questo è visibile in tutte le espressioni, nel pavimento, che è un pavimento originale, in cotto bicolore, nel cui centro c'è un mosaico che raffigura i simboli araldici della famiglia Peretti Montalto, i due leoni rampanti con il monticello a trecime, che sono caratteristici, diciamo, simboli araldici della famiglia,
00:49:41che si ripetono in tutta la decorazione della stanza, le stelle matematiche, i leoni, i monticelli, il ramo delle pere, perché Peretti sono dei nomi di assonanza.
00:49:56La decorazione di questa splendida sala, che è la sala della conversazione del piano nobile della palazzina Montalto, viene attribuita al cavalier D'Arpino per quanto riguarda il soffitto e ad Agostino Tassi per quanto riguarda il fregio che corre al di sotto.
00:50:18Si tratta di una splendida commissione di affresco e stucco in bianco e d'oro tipica, diciamo, di questa fase barocca e che è caratterizzata per quanto riguarda il soffitto da delle cariatidi alate aggettanti che sorreggono i riquadri nei quali vengono affrescati le virtù.
00:50:45Per quanto riguarda il fregio al di sotto, invece troviamo tutti i simboli eraldici della famiglia Peretti Montalto con dei putti che giocano sopra il leone, che tengono i rami di pere, quindi in una enfatizzazione del committente della villa.
00:51:05Molto particolari le stelle, le stelle ai quattro lati, che proprio la convessità della parete fa sì che sembrino tridimensionali, in questo effetto meraviglia che anche questo è tipico dell'epoca.
00:51:22Per quanto riguarda gli arredi di questa sala, sono naturalmente tutti successivi, anche perché la villa, a partire dal 1656, passò delle mani dei Lante della Rovere e l'arredo originario alle mie spalle, questa console con le tre aquile, è proprio tipica del periodo dei Lante della Rovere, così come l'iscrizione al di sopra del caminetto.
00:51:49La famiglia Lante della Rovere venne in possesso di Villa Lante, il cui nome deriva proprio da Lante della Rovere, detenne il possesso fino al 1956. Successivamente, a partire dal 1970, la villa venne acquistata dallo Stato e quindi restituita alla pubblica fruzione, come è ora, da parte del Ministero della Cultura e della direzione regionale Musei Lazio.
00:52:16Ci aspettiamo a Villa Lante per trascorrere insieme una giornata in questo magnifico contesto naturalistico, architettonico, storico, in questa meraviglia di decorazioni.
00:52:33E torneremo a parlare, a vedere le immagini di musei e aree archeologiche della nostra regione fra pochissimo, solo pochi secondi, e poi torneremo qui su Polis.
00:52:47Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:52:52Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori. Oggi una puntata dedicata ai musei e alle aree archeologiche della nostra regione. Civitavecchia è sicuramente un luogo conosciuto per il proprio porto, ma è interessantissimo da andare a visitare, per chi fosse da quelle parti, anche il suo museo archeologico.
00:53:23Ci troviamo nella Sala dei Marmi del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia, un istituto della direzione regionale Musei Lazio, che ha riaperto stabilmente a pubblico a partire da maggio 2021.
00:53:38Qui, nella prima sala dei Marmi, conserviamo i capolavori di quello che rimane della città romana, della città che si è sviluppata a seguito della fondazione del porto, ricordiamo, fortemente voluto dall'imperatore Traiano, realizzato intorno al 110 d.C. con l'ausilio del grande architetto Apollodoro di Damasco.
00:54:03In questa sala ci sono dei reperti statuari di grande importanza, sono delle copie di età adrianea, perché è il massimo sviluppo della città di Civitavecchia di cento uncelle, sia appunto a partire dall'epoca adrianea, e che decoravano gli edifici della città, una città che purtroppo ha restituito poche vestigia a seguito dell'urbanizzazione complessa che si è succeduta.
00:54:28Ma i reperti scultori di straordinaria grandezza in parte ci documentano la grande monumentalità, era una città di marmo naturalmente, in particolare abbiamo due importanti statue in questa sala, le quali invece vengono da una villa marittima che si trovava a Santa Marinella, circa 6-7 km da Civitavecchia,
00:54:58e tutto il litorale a nord di Roma che si dispone tra Pirgi e Centuncelle, in epoca imperiale doveva essere occupato da queste grandi ville lussuose, erano ville di residenza della aristocrazia senatoria, che erano decorate da sculture, da reperti architettonici notevoli, tra cui il bellissimo Apollo Helios e l'Athena Parthenos alle mie spalle.
00:55:28Questa villa era localizzata sul promontorio dove adesso è l'attuale castello Odescalchi, il porcicciolo di Santa Marinella, si tratta di due capolavori della statuaria classica, ecco una è la copia della fidiaca Athena che decorava il Parthenone, una delle copie meglio conservate e l'altra è un Apollo Helios, un Apollo Helios che riecheggia il Colosso di Rodi,
00:55:58una delle meraviglie del mondo antico, che venne eretto intorno al 290 a.C., ma che ebbe una vita breve perché venne distrutto da un terremoto. Del Colosso di Rodi le fonti ci parlano in merito a tante cose, all'importanza, allo stupore di meraviglia che aveva destato negli scrittori antichi,
00:56:23però non ci è giunta una copia vera e propria, un modello di come doveva essere, ecco l'Apollo di Civitavecchia è stato giudicato il modello più vicino, che riproduce più da vicino questo Apollo tardoellenistico, naturalmente anche in questo caso si tratta di una copia dranea e quindi è un'opera d'arte importantissima.
00:56:47Sempre al piano terra del Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, oltre alla Sala dei Marmi, possiamo ammirare l'Illapidario, dove sono conservate epigrafi relative alla città di Centuncelle, in particolare ci sono degli epigrafi funebri che provengono da un sepolcreto di Prato del Turco, presso la darsena romana, che era la darsena del Porto Antico,
00:57:11che ci parlano un po' delle aspetti un po' legati più alla quotidianità, perché qui venivano sepolti classiari, cioè coloro che lavoravano al Porto, che avevano uno statuto militare, perché il Porto di Civitavecchia, anche rispetto agli altri porti, a Portus ad esempio, sembra avere avuto una caratteristica più militare, tant'è che erano imbarcati classiari della flotta di Miseno e di Ravenna,
00:57:33e qui ci dicono quello che gli epigrafi romani ci trasmettono, l'età della morte, ci dicono che erano reclutati dalle province più remote dell'impero, quindi sono delle testimonianze anche toccanti da un punto di vista.
00:57:50Ci sono inoltre, c'è un'altra cosa molto importante, la polena, una polena bronzea. La polena è un elemento di decorazione delle imbarcazioni, con una funzione quasi apotropaica, spesso caratterizza il nome stesso delle imbarcazioni. Questa polena bronzea venne trovata alla fine dell'Ottocento, presso la darsena romana, di epoca imperiale ed è esposta qui a Civitavecchia.
00:58:14Diciamo che questo museo nasce su un edificio di fine Settecento, un edificio in cui era ospitato il corpo di guardia del Papa, era una dogana pontificia, naturalmente il porto di Civitavecchia era controllato dall'autorità papale.
00:58:31Nasce proprio sull'eredità di un antico museo civico non più esistente, un museo civico che era sorto a partire dagli inizi del Novecento ad opera di uno studioso locale che si chiama Bastianelli, Salvatore Bastianelli, e che era ospitato nel chiostro della chiesa di Santa Maria.
00:58:49L'edificio, come molti degli edifici di Civitavecchia, venne bombardato nel 1944 e tradizione vuole che molti pezzi vennero ospitati in questa palazzina che era di proprietà di Emaniale, quindi era sentita come la quale subì dei danni ma era rimasta in piedi.
00:59:08A partire dal 1970 esorto il Museo archeologico nazionale, in cui sono ospitati i reperti del museo civico, come molte di queste statue, di queste bellissime sculture, delle quali di molte si è perso anche il contesto di provenienza, poi arricchito via via con opere che naturalmente nel frattempo sono state rinvenute negli scavi,
00:59:34che sono stati fatti da associazioni, dall'Associazione Centoncelle ad esempio, dalla soprintendenza dell'Ettore della Meridionale, e che sono ospitati attualmente al secondo piano nel Ballatorio.
00:59:45Mi preme ricordare che il museo è in corso di riallestimento, per ora sono visitabili due piani, ma c'è un complesso progetto a cura della direzione regionale Musei del Lazio che prevede un allestimento di altri due piani, che raddoppierà il proprio spazio e avrà lo statuto di un grande museo, anche perché i nostri ricchissimi depositi meritano di essere in qualche modo fruiti.
01:00:15Nella sala del Ballatoio, che si affaccia scenograficamente sulla Sala dei Marmi, sono ospitati i reperti che provengono da contesti territoriali che insistono sul territorio di Civitavecchia, che magari attualmente appartengono anche ad altri comuni, Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella, ma che costituiscono l'entità territoriale di questa zona.
01:00:38Si tratta di contesti più antichi, che spaziano dall'epoca protovillanoviana fino alla fase etrusca, e che dovevano essere siti che dovevano disporsi tra la costa e l'entroterra in connessione alla zona della Tolfa, la ricchissima zona mineraria della Tolfa, sin dalle epoche più antiche naturalmente è stata sfruttata e i collegamenti fluviali e quindi costieri hanno fatto sì che sorgessero una serie,
01:01:07di siti che poi si sono sviluppati in età etrusca e i cui reperti sono esposti nelle nostre vetrine. In particolare ci sono reperti della Castellina del Marangone, che è un importante insediamento di questa fase e delle sue necropoli, della zona in località Pisciarelli, che si trova presso le sorgenti termali della Ficoncella, che sono attualmente ancora molto sfruttate.
01:01:37Ci sono i reperti di questa necropoli che testimoniano influssi sia tarquiniesi sia di cerveteri, quindi si troviamo in una zona di confine tra questi due grandi poli dell'epoca etrusca.
01:01:49C'è poi il reperti del santuario di Punta della Vipera, un santuario costiero legato ad un emporio in cui appunto avvenivano delle transazioni esattamente come a Gravisca e a Pirgi e era un santuario dedicato ad una divinità minerva probabilmente, una divinità legata alla fecondità come ci testimoniano i numerosi ex voto.
01:02:13In questo santuario si conservano le decorazioni architettoniche relative ad almeno tre fasi e un'importantissima iscrizione, un'importante iscrizione che proviene da una lamina sottilissima in piombo su cui è riportata un'iscrizione etrusca che si sviluppa in una faccia in sette righe e nell'altra in quattro.
01:02:37L'epoca del rinverimento alla fine degli anni Sessanta era considerata una delle più lunghe iscrizioni etrusche, adesso altre se ne sono aggiunti però sicuramente resta un testo epigrafico importante ancorché poco, come dire, poco comprensibile in quanto è legato proprio a un discorso oracolare, proprio funzionale agli adepti o ai sacerdoti che operavano nel santuario.
01:03:05Nelle vetrine invece a destra troviamo reperti che provengono da collezioni, collezioni che sono state donate in parte già al museo civico, erano state già donate al museo civico e che ora sono ospitate nel nostro museo.
01:03:28Si tratta di collezioni che ospitano anche reperti non soltanto di cività vecchia ma anche evolcenti come la bellissima collezione di ceramiche attiche a figure nere.
01:03:39Infine troviamo un altro contesto che è quello delle termetaurine. Le termetaurine importantissime sorgono in prossimità anche queste della Ficoncella circa un chilometro e è un impianto termale che sfrutta queste naturali sorgenti con grandissime proprietà benefiche, si narra che persino Garibaldi faceva il bagno con l'acqua della Ficoncella perché aveva sviluppate proprietà dermatologiche.
01:04:09Queste grandiose terme il loro impianto è di epoca repubblicana ma vennero notevolmente ampliate in connessione alla grande espansione della città tra Ianea e Adrianea soprattutto sotto l'imperatore Adriano e sono un complesso monumentale tuttora conservato e tuttora notevole.
01:04:29Nelle nostre vetrine sono esposti parte degli stucchi che le decoravano, dei bellissimi intarsi di marmi che decoravano nella fattispecie il calidarium, di affreschi e anche di oggetti d'uso.
01:04:42Noi vi accogliamo qui al Museo Archeologico Nazionale di Cività Vecchia con tantissime iniziative, abbiamo l'ambizione di diventare un grande museo e lo saremo dopo questo riallestimento che parte di un grande progetto.
01:04:59Nel frattempo proponiamo numerose iniziative nella convinzione che il museo debba essere un centro, un'antenna culturale, un polo culturale a 360 gradi quindi dalla presentazione di libri a eventi musicali.
01:05:16Diciamo che il nostro cartellone è piuttosto ricco quindi vi aspettiamo qui al Museo Archeologico Nazionale di Cività Vecchia.
01:05:30E fra poco ci sposteremo ad Arpino sulle tracce di Cicerone, lo faremo però fra pochi secondi, pochi secondi d'attesa e poi torniamo qui su Polis.
01:05:43Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
01:05:48Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori in questa puntata dedicata ai musei e alle aree archeologiche della nostra regione.
01:05:57Ci stiamo per spostare ad Arpino, Arpino la città di Cicerone, una città ricca di meraviglie e lo facciamo insieme all'ex direttore della Direzione Regionale Musei Lazio, Stefano Petrocchi.
01:06:19Siamo ad Arpino, comune della provincia di Frosinone, a circa un'ora di macchina da Roma.
01:06:26Arpino è uno dei borghi più importanti storico ma soprattutto di bellezze artistiche della intera provincia di Frosinone.
01:06:35È un antico municipio romano ma è stato anche qualcosa di molto più importante prima di Roma.
01:06:41Conserva molto delle sue vestigie antiche e soprattutto conserva qui nella piazza dove ci troviamo il luogo più importante e storico che ricorda Arpino nella sua storia che è la presenza di Cicerone.
01:06:57Il grande retore, avvocato, scrittore romano è infatti nato ad Arpino ed era detto infatti in antichità l'Arpinate proprio.
01:07:06In questa piazza, che è la piazza del comune, c'è una sua statua in ricordo, c'è l'unico tratto del Decumano che è l'antico corso principale del municipio romano e c'è anche e soprattutto il Liceo Classico Tulliano che è il più antico e importante liceo classico d'Italia.
01:07:26Fu fondato all'inizio dell'Ottocento e per due secoli è stato il liceo classico di riferimento per non soltanto la provincia di Frosinone ma addirittura perfino di tutta l'Italia centrale.
01:07:44Arpino è nota non soltanto per la figura di Cicerone, qui è nato anche un altro importante console romano Gaio Mario e poi ancora ad Arpino è nato il Cavaliere d'Arpino, il maestro di Caravaggio.
01:07:59Il Cavaliere d'Arpino è stato il più importante pittore a Roma tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento e ancora in questa piazza c'è la chiesa di San Michele Arcangelo dove c'è il capolavoro del Cavaliere d'Arpino, cioè il San Michele Arcangelo dipinto all'inizio del Seicento dal grande maestro,
01:08:23il quale abitò a lungo ad Arpino e soprattutto il più importante pittore a cui infatti il giovane Caravaggio appena giunto a Roma fece immediatamente riferimento e dove fece bottega soprattutto.
01:08:39Con Monica Di Gregorio che è la direttrice della Torre di Cicerone con lei faremo immagino un giro alla torre che è uno dei monumenti più importanti della città di Arpino.
01:08:50Certo, allora adesso ci sposteremo, buongiorno e ci richiamo alla Torre di Cicerone.
01:09:21Ci troviamo nel borgo di Civitavecchia, il punto più alto della città di Arpino con un'altitudine di circa 630 metri e anche nel punto più antico dove in realtà la storia si fonde un po' con la leggenda.
01:09:40Il borgo e tutta l'antica città di Arpino sono racchiusi all'interno di questa suggestiva cinta muraria che gli studiosi all'inizio dell'Ottocento avevano definito un'opera pelasgica perché immaginavano che fosse stata costruita dal popolo dei Pelasgi,
01:09:59un popolo greco arrivato in Italia circa 2000 anni avanti Cristo e immaginavano anche che queste mura cosiddette ciclopiche proprio per la presenza di questi grandi blocchi di pietra calcarea fossero stati assemblati qui dai ciclopi.
01:10:21I primi studiosi ad arrivare a Civitavecchia sono i cosiddetti viaggiatori di scoperta e queste mura furono disegnate per la prima volta proprio da una donna, Marianna Candidi Dionigi, che disegnò non soltanto la cinta muraria ma anche il bellissimo arco ad ogiva che troviamo inserito all'interno della cinta
01:10:47e che ricordò a tutti le antiche città di Tirinto e di Micene e di Argo ma soprattutto la porta ascea citata da Omero nell'Iliade dove avvenne l'ultimo incontro fra Ettore e Andromaca.
01:11:05La porta ascea era detta ascea, cioè sinistra, perché obbligava il nemico ad entrare lateralmente dalla cinta muraria e dal momento che lo scudo era portato sul braccio sinistro il nemico entrando si trovava in una condizione di vulnerabilità.
01:11:25La cinta che vediamo oggi è il risultato di una serie di stratificazioni e di interventi e il suo aspetto attuale è piuttosto un aspetto medievale perché nel corso dei secoli proprio per una funzionalità difensiva che questa cinta assunse vennero introdotte delle torri circolari.
01:11:51Alle nostre spalle troviamo sicuramente il monumento più significativo del borgo di Civitavecchia ed è la torre di Cicerone che fu costruita probabilmente in epoca Tardo-Normanna o Sveva con delle modifiche in periodo angioino.
01:12:09Viene detta torre di Cicerone ma in realtà l'illustre oratore non ebbe mai modo di vederla perché appunto fu edificata tredici secoli dopo la sua morte e assume questa denominazione perché si pensava che nel borgo di Civitavecchia ci fosse una proprietà della famiglia del celebre scrittore.
01:12:31La torre ha un aspetto compatto, molto massiccio con delle finestrelle quadrangolari e quadrangolare è anche la sua pianta con questa ampia scarpata che probabilmente è da ricondurre al periodo angioino.
01:12:49Proprio in quest'età, nell'età degli angioini, la torre presumibilmente non aveva più una funzione difensiva perché non troviamo degli elementi che ce lo fanno supporre.
01:13:01L'aspetto del borgo di Civitavecchia così suggestivo appunto come appare ai viaggiatori moderni è anche il risultato di una attenta azione di tutela che nel corso degli ultimi decenni ha consentito di farcela fruire in una condizione molto buona.
01:13:23E a proposito di tutela torniamo agli illustri natali che sono legati alla città di Arpino e citiamo proprio Pasquale Rotondi che è stato direttore un personaggio fondamentale soprattutto nel periodo della seconda guerra mondiale.
01:13:41Monica andiamo a vedere la torre e parliamo di Pasquale Rotondi.
01:13:53La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:03La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:13La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:23La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:33La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:43La torre di Civitavecchia è la più grande torre del mondo.
01:14:53Pasquale Rotondi come molti altri sovrintendenti ma lui in modo particolare escogitò qualsiasi sistema per salvare proprio il patrimonio che era sotto le sue strette responsabilità.
01:15:07Pasquale Rotondi come molti altri sovrintendenti ma lui in modo particolare escogitò qualsiasi sistema per salvare proprio il patrimonio che era sotto le sue strette responsabilità.
01:15:17E lui appunto fece del tutto per organizzare la evacuazione dalle grandi gallerie, dai musei, delle opere d'arte e ricoverarle in luoghi sicuri.
01:15:29Per esempio la rocca di Sasso Corvaro che è un luogo nel quale vennero nascoste le opere per salvarle dai nazisti ovviamente ma anche dal pericolo dei bombardamenti.
01:15:41Poi anche sotto il palazzo ducale di Urbino le trasferirono quindi questi funzionari si trasformarono davvero in eroi civili e una volta finita la guerra tornarono come se nulla fosse successo a fare il loro lavoro.
01:15:56Quello che oggi diremmo i veri servitori dello Stato proprio esattamente questi come i giudici o i morti per mafia insomma anche loro fece una cosa addirittura analoga salvarono con le pochissime scarse risorse spesso personali tutto quello che dipendeva da loro nella loro responsabilità di direttori e sovrintendenti
01:16:18e poi tutto questo fu ridimensionato dopo la guerra perché tutto tornò nella normalità che dobbiamo a loro.
01:16:27Ed ebbe un riconoscimento soltanto nel 2005 da Carlo Azzeglio Ciampi che allora era Presidente della Repubblica ed Arpino lo ricorda ancora.
01:16:37Arpino che da qua possiamo proprio vedere in tutta la sua bellezza e questa torre davvero domina il paesaggio aprendosi sui monti che la circondano in fondo oltre le montagne c'è il mare poi abbiamo le montagne dell'Abruzzo e a sud Monte Cassino.
01:16:57Quindi questo è un luogo straordinariamente panoramico perché davvero da questo punto del Lazio da questa sommità del borgo di Civitavecchia ed Arpino si può venire a vedere tutto quello che è il Lazio meridionale in tutte le sue tropagge in tutte le sue bellezze di territorio.
01:17:17Quindi vi aspettiamo ad Arpino vi aspettiamo alla torre di Cicerone alla scoperta di questo territorio che non mancherà di sorprendere.
01:17:27Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:17:57Abbiamo visto abbazie abbiamo visitato delle splendide certose come quella di Trisulti abbiamo visto anche aree archeologiche e musei 30 meraviglie sparse nella regione Lazio una più interessante più bella dell'altra che vi invito sicuramente a visitare.
01:18:20Ma noi di Polis torneremo qui la settimana prossima per parlare di altre bellezze della nostra regione solo sette giorni di attesa appuntamento quindi fra una settimana grazie per averci seguito e arrivederci.