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Trascrizione
00:00:00urbis
00:00:03storie e volti della città eterna
00:00:06con massimiliano cacciotti
00:00:18se c'è stata della sincerità in quello che ho detto
00:00:23è stata una sincerità per così dire indiretta
00:00:27ma in realtà non ho detto le cose che avrei voluto e avrei dovuto dire e nessuno di noi
00:00:31riesce mai a dirle in realtà, le cose vere e sincere si riescono a dire raramente
00:00:36forse per caso
00:00:38nei momenti di ispirazione poetica forse
00:00:51se c'è stata della sincerità in quello che ho detto
00:00:55è stata una sincerità per così dire indiretta
00:00:59ma in realtà non ho detto le cose che avrei voluto e avrei dovuto dire e nessuno di noi
00:01:03riesce mai a dirle in realtà, le cose vere e sincere si riescono a dire raramente
00:01:08forse per caso, nei momenti di ispirazione poetica forse
00:01:26in questo senso di decursione
00:01:36ho usato l'espressione della poesia provenziale
00:01:40joy, nel provenziale di quel tempo, aveva un significato particolare
00:01:44di raptus poetico di esaltazione, di ebrezza poetica
00:01:47ho scritto praticamente Up Joy, al di fuori di tutte le mie determinazioni
00:01:52le mie spiegazioni e le mie definizioni culturalistiche
00:01:55Il segno che ha dominato tutta la mia produzione è questa specie di nostalgia della vita,
00:01:59questo senso di esclusione che però non toglie amore per la vita, ma lo accresce.
00:02:05Benvenuti, benvenuti su Urbis, storie e volti della città eterna, la storia e il volto
00:02:18di oggi è quello di Pier Paolo Pasolini, 49 anni fa, il 2 di novembre del 1975 Pasolini
00:02:27moriva tragicamente all'idroscalo di Ostia, il rapporto stretto, furtissimo, fra Pier
00:02:35Paolo Pasolini e Roma, un rapporto ricambiato, soprattutto in questi ultimi anni in cui Roma
00:02:41sta dedicando alla poeta di nascita, friulana, ma romano d'adozione, una serie di libri,
00:02:50di iniziative e di murales che sono in giro per la città, un rapporto strettissimo fra
00:02:59Roma e Pasolini, un rapporto che nasce con alcune poesie, alcuni testi scritti dall'autore
00:03:09pensiamo per esempio a Ragazzi di vita e che poi si esprime anche nel cinema con il primo
00:03:16film di Pier Paolo Pasolini che è girato proprio a Roma e nel quartiere Pigneto, quel
00:03:22film si chiama Accattone.
00:03:38Scusate invece di andare a giocacarti, mi pare di tutti usciti dall'obbitorio, ecco
00:03:43chi lo sa, ascolti, vieni un po' qua, dì un po' te a sti buffoni il fatto del poro
00:03:48Barberone, eri presente l'altro ieri quando il Barberone ha voluto fare qua la scommessa
00:03:52con il tedesco Peppe Folle, si, ha detto che lui si sarebbe mangiato un chilo di patate
00:03:58e una sporta di caghi e che dopo un quarto d'ora si faceva il bagno e non gli faceva
00:04:02niente, si beh, però Peppe Folle gli ha detto che lui si doveva attraversare tutto il fiume,
00:04:08andare e tornare e non solo entrare dentro e uscire fuori, si, ah, non è morto per indigestione
00:04:15quello, è morto per la stanchezza, ma quando l'ha attraversato mai il fiume quello?
00:04:20Ma falla finita ignorante, non lo sai che quando uno ha mangiato il bagno non si può
00:04:25fare, muore, non lo sai che la reazione dal caldo al freddo ferma tutto l'apparato digerente,
00:04:31ferma la reazione del sangue e buona notte ai suonatori.
00:04:34Stannotte ho perso tutti i sordi, però c'ho sempre l'anello da scommette, scommetti,
00:04:39si, c'hai il coraggio, c'hai tutta la lingua, c'hai.
00:04:41Ah, ma allora sei proprio vignolo, si, scommetto, ti voglio far morire pure a te, va, va,
00:04:48e tanto che c'è stafà su sto monno, ti, ah, una cosa fatto risate, va.
00:04:52Va, va, tanto al Camposanto c'è posto per tutti.
00:04:55Ah, Sabino, vedi che coraggio che c'ha tuo fratello, se eravamo tutti così in Italia
00:04:59avremmo vinto la guerra.
00:05:01E ricordati, oltre alla scommessa d'anello, dopo se gliela faccio non si può correre
00:05:05mai.
00:05:06Ma risparmia questo piatto che ti servirà.
00:05:07No, voglio pure te.
00:05:08Hai visto mai tuo fratello se face il serato universale?
00:05:11Ma io devo andare a lavorare.
00:05:13A lavorare?
00:05:14Avvestemiato!
00:05:17Il nostro viaggio nella Roma di Pasolini arriverà fino all'Idroscalo, arriverà anche
00:05:24con delle rivelazioni piuttosto sorprendenti sulla morte tragica di Pierpaolo Pasolini,
00:05:32ma comincia dal Pigneto.
00:05:35Davia Fanfulla Dalodi, che forse qualcuno ha riconosciuto nelle immagini del film a
00:05:41cattone, era la scenografia di alcune scene importanti, come quella che abbiamo appena
00:05:49visto di quel film, una scenografia dove i protagonisti si radunavano in un bar e quel
00:05:58bar è il famoso Bar Necci, anche se in realtà è ora ce lo dirà proprio colui che gestisce
00:06:05il Bar Necci e che è anche autore di un importante libro, Pasolini e Pigneto, ovvero Massimo
00:06:12Innocenti, il primo ospite di oggi a cui do il benvenuto.
00:06:17Ma Massimo, quel Bar Necci che abbiamo visto appena adesso nel film in Via Fanfulla Dalodi
00:06:23non è in realtà il vero Bar Necci, quello che ancora oggi è in attività?
00:06:31No, in realtà no, Pasolini era un frequentatore del Bar Necci, lui e i suoi amici, decide di
00:06:46ambientare a cattone in Via Fanfulla Dalodi, ci sono più momenti, e decide di creare anche
00:06:53un bar di finzione proprio in Via Fanfulla Dalodi, a circa 50 metri dal Bar Necci, quindi
00:07:00quel bar dove si vedono i ragazzi di vita che salutano e prendono in giro chi passa,
00:07:06non è Necci, ma appunto era una serranda davanti alla quale Pasolini mise gli arredi
00:07:15che vedete del Bar Necci, quindi lui si le fece prestare, quelle sedie, quei tavolini
00:07:20e quei cartelli con scritto Spuma eccetera, erano del Bar Necci. Io ho provato a scrivere
00:07:32un articolo, a ricostruire i motivi per cui Pasolini scelse di creare un bar invece di
00:07:41usare uno che già c'era. Quali sono questi motivi, almeno quelli presunti che dalle
00:07:48tue ricerche sono i più probabili? Il Bar Necci all'epoca era già col suo giardino,
00:08:03dalle foto che vediamo, già possiamo desumere che aveva un'estetica che ambiva a, possiamo
00:08:15chiamarlo, forse lui l'avrebbe definito un sogno piccolo, il giardinetto, era un piccolo
00:08:27gioiello rispetto a una periferia che era, quella sì, si vede in queste immagini, lo
00:08:38sfondo del sottoproletariato romano, mentre il Bar Necci già aveva delle ambizioni estetiche,
00:08:51comunque piccolo borghese. Esteticamente troppo elegante per l'immagine che si voleva
00:08:58dare di accattone del suo ambiente? Il giardino privato e quindi anche la ripresa, come fa
00:09:07lui, della passeggiata sulla strada non sarebbe stata possibile, anche il fatto che la terrazza
00:09:13del Necci è sopraelevata rispetto al piano stradale, ma mi sono fatto l'idea che fosse
00:09:19proprio una scelta, possiamo dire, politica, e quindi come tutti i registi del neorealismo,
00:09:32anche lui a modo suo, se Pasolini non prende parte del neorealismo, però viene dopo, a
00:09:39modo suo anche difende, come tutti i registi. Pasolini poi ha stretto un rapporto con il
00:09:48Pigneto, con Via Fanfulla da Lodi, con quelle zone anche al di là di quello che è Accattone,
00:09:55un rapporto che come dicevo all'inizio è poi reciproco, perché adesso è Via Fanfulla
00:10:02da Lodi che ha stretto un rapporto con Pasolini, ci sono ben due murales molto belli tra l'altro,
00:10:08uno in Mauval, un altro che rappresenta una delle protagoniste di un suo film che impreziosiscono
00:10:16la via e che sono dedicate entrambi a Pasolini, come mai questo rapporto proprio con quel
00:10:22quartiere, con quella strada?
00:10:25Allora sì, effettivamente nel film Accattone non è l'unico scorcio, ce ne sono altri di
00:10:34Via Fanfulla da Lodi, per esempio c'è una scena nel finale in un'osteria che effettivamente
00:10:42era veramente un'osteria all'epoca che si chiamava L'Incannucciata, dove appunto il
00:10:46protagonista decide di andare a fare un colpo in centro, dove poi dopo troverà la morte
00:10:55appunto a Ponte Testaccio, quindi oltre ad avere questi punti, diciamo che successivamente
00:11:06fin dagli anni 90 c'è stata proprio una riscoperta del Pigneto come set del realismo in generale,
00:11:15ma in particolare di Pasolini e del film Accattone, quindi già dagli anni 90 hanno la Rai, così
00:11:28come gli artisti successivamente, il cinema, hanno scelto Via Fanfulla da Lodi, se non
00:11:37addirittura il Barnecci o i dintorni del Barnecci, per lasciare delle tracce, dei contributi
00:11:45legati alla figura di Pasolini, oltre ai due murales che è citato, ne sono nati nel frattempo
00:11:52appunto c'è il murales di Marco Rea, che è un omaggio a Maria Callas, in quanto amica
00:12:01di Pasolini e protagonista di un film importantissimo che fu Medea, e ogni tanto ne affiorano altri,
00:12:12sono innumerevoli questi omaggi a Pasolini, quindi è una storia in divenire questo legame
00:12:24tra il quartiere. E tra l'altro qualcuno di questi artisti lo incontreremo fra poco,
00:12:31continueremo a parlare ovviamente di Roma e Pasolini, il legame strettissimo fra l'autore,
00:12:41la diretta, il regista e la Città Eterna, ma lo faremo fra qualche istante, fra poco
00:12:47ritorneremo qui su Urbis.
00:12:58Mentre prima mi interessavo del sottoproletariato di Roma, immergendomi completamente in esso
00:13:03come un problema assolutamente particolare italiano, come una specie di sacraria del
00:13:07sottoproletariato, adesso so che se dovessi occuparmene ancora non potrei altro che occuparmene
00:13:11tenendo conto che il Terzo Mondo comincia alla periferia di Roma, cioè che il sottoproletariato
00:13:17cittadino e agricolo italiano appartiene al Terzo Mondo.
00:13:22Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della Città Eterna, oggi in occasione del 49°
00:13:29anniversario della morte del poeta e regista d'origine friulana Pierpaolo Pasolini, stiamo
00:13:36parlando del rapporto forte fra Roma e Pasolini, un rapporto d'amore che ha legato il poeta
00:13:45alla nostra città e che in questi ultimi anni soprattutto viene anche ricambiato dalla nostra
00:13:51città che sta dedicando sempre più opere di vario genere, libri, incontri, rivisitazioni
00:14:00dei suoi film e molti murales dedicati a Pasolini, Pasolini che ha detto che il Terzo Mondo comincia
00:14:09alla periferia di Roma, stiamo parlando infatti dei quartieri che Pasolini ha attraversato
00:14:16e che a lui sono maggiormente legati, abbiamo cominciato dal Pigneto, un Pigneto che Pasolini
00:14:24ha raccontato nel film a Cattone, di cui andrei a vedere altre immagini sempre girate
00:14:31in quel quartiere.
00:14:54Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:15:25Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:15:32Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:15:53Abbiamo visto delle immagini quasi irriconoscibili per come si è trasformato in questi ultimi
00:15:58anni, in questi ultimi decenni il quartiere del Pigneto e le zone circostanti del quartiere
00:16:04del Pigneto, il rapporto con Pasolini, stiamo parlando con Massimo Innocenti, nostro ospite
00:16:11di oggi, nonché autore come abbiamo detto del libro Pasolini-Pigneto.
00:16:17Massimo tu ci stavi dicendo che in questi ultimi anni, dagli anni 90 diciamo, è nato
00:16:25o meglio è rinato un forte legame d'amore fra il quartiere del Pigneto e i quartieri
00:16:32Limitrofi e Pierpaolo Pasolini e ci stavi raccontando di come si hanno nati moltissimi
00:16:38murales, oltre a quelli che abbiamo citato e intervisto in alcune immagini.
00:16:44Uno di quei murales è opera di un autore che posso definire un amico di Urbis, lo abbiamo
00:16:53avuto ospite qualche settimana fa, è ritornato qui con noi David Vecchiato, in arte Diabu,
00:17:00ciao, benvenuto.
00:17:02Tu hai dedicato un murale tra l'altro non soltanto a Pasolini, ma anche ai fratelli
00:17:09Citti.
00:17:11Sì, 2014, ex Cinema Impero, quindi siamo già a Torpignattara, quindi parliamo del
00:17:20quartiere Limitrofo, al Pigneto, dove Pasolini ha girato un sacco di scene, insomma anche
00:17:26di accattone, c'è via Formia che sbuca quasi davanti all'ex Cinema Impero e quello
00:17:33che ho fatto io è stato un po' utilizzare l'icona di Pasolini, forse già dieci anni
00:17:38fa, perché ha dieci anni quel murale e devo dire sta ridotto benissimo, perché è anche
00:17:43un po' coperto dalle pensiline, perché quelle erano le aree dove nell'ex Cinema
00:17:50Impero si mettevano le locandine dei film, il Cinema Impero era un luogo chiuso da fine
00:17:55anni 70, è un cinema gigantesco, quindi nel 2014 si è fatta questa operazione con i
00:18:02cittadini del quartiere Pasolini, insieme ai fratelli Citti, insieme a Anna Magnani,
00:18:06insieme a Mario Monicelli, io da artista ho deciso di utilizzarlo come icona, in qualche
00:18:13modo come piede di porco, come grimaldello, come trovare il modo per riaprire questo luogo
00:18:21che la popolazione, soprattutto il comitato di quartiere e tanti altri volevano aperto,
00:18:29perché è un luogo grande all'interno di un quartiere chiuso da più di 30 anni, quindi
00:18:34potete immaginare che era un disagio, quindi è stato un modo per fare in qualche maniera
00:18:40anche artivismo, comunicazione e l'immagine dei Pasolini mi sembrava perfetta, perché
00:18:46lì quegli artisti hanno girato i loro film, lì sono stati proiettati, perché poi quello
00:18:51è Tor Pignantara, set naturale di molti film di Pier Paolo Pasolini, ma poi dei fratelli
00:18:58Citti come attori, ma non solo, e anche c'è Monicelli che lì ha girato l'ultima scena
00:19:03di un borghese piccolo piccolo, e Anna Magnani che insomma anche su Mamma Roma e in altri
00:19:08film è stato suo set naturale, quei luoghi lì sono stati i suoi set naturali.
00:19:14Tu hai scelto, ti interrompo un attimo, poi raccontaci bene tutti quanti i dettagli, ma
00:19:23la cosa che a me ha colpito in particolar modo è il fatto che tu abbia scelto un particolare
00:19:29Pasolini, cioè l'immagine di Pasolini pittore, preso ovviamente da un suo film in cui lui
00:19:36interpreta la parte di Giotto, ma pochi sanno che Pasolini è stato un pittore sul serio,
00:19:42non soltanto poeta, regista, scrittore, è una sorta di Leonardo da Vinci, non c'è campo
00:19:51dello scimbio umano che non abbia attraversato.
00:19:55Ora sto vedendo i fotogrammi di Accattone mentre li mandate, ma dimmi se non sono quadri,
00:20:01insomma nel senso che gli studi di Pasolini sono studi, l'ho studiato con Longhi, quindi
00:20:09l'ho studiato con un critico che è uno scopritore, un riscopritore di Caravaggio, quindi è importantissimo.
00:20:16C'è la famosa scena finale di Mamma Roma che è presa da un quadro di Mantegna, cioè
00:20:22il pontormo nella scena della ricotta, insomma lui fa proprio delle citazioni esplicite.
00:20:29Sì, ma poi un intellettuale, cioè un artista dovrebbe essere un intellettuale, quindi è
00:20:34normale per me che Pasolini, come in un altro mondo se vuoi, in un'altra ottica e con altri
00:20:41riferimenti alla base, Warhol faceva tutto allo stesso tempo, non si preoccupava con
00:20:46tutte le altre ideali in testa, però un intellettuale poi l'artista lo è, quindi
00:20:52lui era pittore per me quanto regista o poeta.
00:20:56Ecco, e quanto è importante, adesso lo chiedo a l'uno e all'altro, che entrambi avete
00:21:03omaggiato Pasolini, quanto è importante sia per voi stessi l'insegnamento di Pasolini
00:21:09quanto per il vostro rapporto con la città, se in qualche modo non è stata anche una
00:21:14sorta di guida ideale di Cicerone, lo chiedo prima a Dievù e poi a Massimo Innocenti.
00:21:21Allora, posso dirti che le letture di Pasolini, cioè leggere Pasolini, guardare i suoi film
00:21:29e poi anche utilizzarlo se vuoi, come ti ho detto, proprio come icona, cioè quasi in
00:21:35maniera ironica, perché è un po' ridicolo che Pasolini sia un'icona estetica, però
00:21:40è così come si diventa normalmente nel mondo della comunicazione. Per me l'insegnamento
00:21:44è il pensiero radicale, cioè cercare di pensare qualcosa che non sia né da un lato
00:21:50né dall'altro del modo attuale di prendere qualsiasi argomento e trasformarlo in qualcosa
00:21:57da stadio, ma scavare sotto, cercare di comprendere oltre il tifo, di qualsiasi argomento si è
00:22:07o totalmente d'accordo o totalmente a favore. Invece un pensiero radicale, per me Pasolini
00:22:13lo insegna quando lo si legge, c'è sempre un'altra visione delle cose e lui è uno degli
00:22:20intellettuali che ha fornito questo, che ha dato questo.
00:22:23Assolutamente d'accordo Dievù, tant'è che se lo si ascolta oggi è ancora attualissimo,
00:22:28cosa che magari altri autori, altri artisti del suo tempo sono un pochino meno. Massimo
00:22:35Innocenti, per te invece quanto è stato importante?
00:22:40Allora, per Pasolini ho moltissima ammirazione come intellettuale a tutto tondo, la sua capacità
00:22:51di spaziare ed eccellere in moltissime discipline, è un personaggio molto contraddittorio, talmente
00:23:00grande che secondo me si deve andare anche oltre quelli che sono magari anche i limiti.
00:23:10Adesso non vorrei eccederne la santificazione, però diciamo che Pasolini era anche un uomo
00:23:21che spesso il sogno di Pasolini era di rimanere alle origini preindustriali, anche un utopista
00:23:30assoluto, lui diceva che io sono uno spazzato e proponeva un mondo ovviamente improponibile
00:23:41e irraggiungibile, ma nonostante questo, nonostante un po' l'assurdità del Pasolini
00:23:50politico e teorico, ritengo che la visione del Pasolini regista, Pasolini pittore, Pasolini
00:24:05creatore di immagini di una bellezza straordinaria, già lo sposio in disordio a Cattone, fino
00:24:15ad arrivare ai suoi film più pittorici, parliamo appunto del Pontormo, dove veramente lui esce
00:24:26allo scoperto, tentativo di arrivare a un cinema pittorico, ritengo che da questo punto
00:24:36di vista sia veramente uno dei grandi del Novecento.
00:24:41Assolutamente d'accordo, sia da un punto di vista visivo, sia da un punto di vista
00:24:47proprio della costruzione dei suoi film in cui nobilita la Roma delle periferie, la Roma
00:24:54delle borgate, la nobilità anche grazie alla musica, con un forte utilizzo della musica
00:25:02classica. Massimo Innocenti io intanto ti saluto e ti ringrazio, ricordo ancora il tuo
00:25:09libro Pasolini Vigneto, un libro anche molto ricco dal punto di vista iconografico, pieno
00:25:15di bellissime fotografie, ora solo pochi istanti d'attesa, poi torneremo qui su Urbis
00:25:23a parlare della Roma di Pasolini.
00:25:53Parasci, dammi il cappello, via qui.
00:26:20E abbiamo visto alcune immagini al film Mamma Roma, bentornati su Urbis, storie e volti
00:26:38della città eterna, oggi stiamo parlando del rapporto fra Roma e Pierpaolo Pasolini,
00:26:45lo stiamo facendo in occasione dei 49 anni dalla tragica morte all'Ito Scalo del poeta
00:26:54e regista d'origine friulano, lo stiamo facendo insieme a vari ospiti, è ancora collegato
00:27:01qui con noi Diavou, autore di alcuni dei murales dedicati a Pasolini, non solo a Pasolini come
00:27:09dicevamo prima, ma anche ai fratelli Citti, anche ad Anna Magnani che tra l'altro è la
00:27:14protagonista proprio di Mamma Roma, di cui abbiamo visto alcune immagini.
00:27:19Diavou, una cosa che non ti ho chiesto prima, com'è stata la risposta degli abitanti di
00:27:25Torpignattara e delle altre zone dei dintorni nei confronti delle tue opere?
00:27:33C'è stata un'emozione, un'identificarsi?
00:27:37Sì, e se ha funzionato quell'art attack che tu hai fatto nel realizzare i tuoi murales?
00:27:49Allora Massimiliano, guarda, nel 2014 quando io ho dipinto Pasolini, come ti dicevo prima,
00:27:56più da icona per scardinare e riaprire questo cinema impero, che comunque poi è riaperto
00:28:01perché è diventato una scuola di danza e spazio impero, era un po' più una sorpresa.
00:28:07Ti parlo di dieci anni fa, vedere Pasolini e La Magnani sul muro, insomma era un po'
00:28:14più… io avevo iniziato poi il progetto muro al quadraro dei murales di altri artisti
00:28:18pochi anni prima, nel 2010, quindi erano i primi anni in cui si realizzavano, quindi
00:28:23l'effetto iniziale era più a sorpresa, ma direi ma che state facendo?
00:28:27Pasolini!
00:28:28Qualcuno addirittura lo scambiava per Bruce Lee, proprio perché, come hai detto tu, era
00:28:32molto giovane nella scena di Camerone dove…
00:28:34La somiglianza mi sfugge, però…
00:28:37Ma se tu ti rivedi quel ritratto…
00:28:41La fascia in testa, aveva la fascia in testa.
00:28:44Diciamo una questione generazionale, chissà.
00:28:47Il fatto sta che… esatto, forse è la fascia in testa.
00:28:50Il fatto sta che io poi ho curato anche l'opera di un altro artista, sempre per il progetto
00:28:54Muro, su cui è stato girato anche un documentario di Sky Art, ed è Nicola Verlato.
00:28:59Lui è un artista che non fa street art, quindi è un artista da museo, da galleria.
00:29:05Lì, l'anno successivo, immediatamente sono stati collegati tra i cittadini queste due
00:29:12opere.
00:29:13Un'opera dedicata a Pasolini, anche la sua, anzi la sua si chiama Ostia, prende sempre
00:29:19una facciata, addirittura di un palazzo di Torpignattara, ed è proprio il momento della
00:29:24morte di Pasolini, interpretato da quest'artista che stava lavorando su alcuni miti, quindi
00:29:30ha messo Pasolini tra questi miti.
00:29:33Puoi immaginare che a quel punto lì, veramente abbiamo avuto una sorta di… un anno dopo
00:29:38il mio Murale, abbiamo visto una sorta di processione di via Crucis, di personaggi.
00:29:43E' venuto Miraglia, se non sbaglio si chiamava, e non so se ancora vivo, tra l'altro,
00:29:48Mammoletta, che è uno degli attori di Accattone, che è venuto a raccontare.
00:29:53E' venuto Dino Pedriali, noi lo abbiamo chiamato noi, il fotografo che ha fatto anche
00:29:58tra l'altro l'ultimo servizio fotografico a Pasolini, che purtroppo non è rientrato
00:30:03nel documentario, perché poi non ha voluto firmare la Liberatoria, perché era un carattere
00:30:06particolare Dino.
00:30:08Però è venuto Erpecetto, Silvio Parrello, che ci ha letto una poesia di Pasolini, e
00:30:15lui è uno dei personaggi… cioè lui è ispirato a uno dei personaggi di Ragazzi
00:30:19di Vita.
00:30:20Quindi sono venute proprio le persone, tra l'altro tanta gente dei Tor Pignattara veniva
00:30:25e ci raccontava il suo Pasolini.
00:30:27Cioè veniva e diceva, eh ma a me non mi era tanto simpatico perché veniva per i ragazzetti,
00:30:32quell'altro che ti diceva, ah un grande personaggio, perché…
00:30:35Quindi la visione anche del luogo che lui ha raccontato, tanti anni dopo, di queste
00:30:41persone che sono diventate anche anziani, alcuni più ironici, ognuno aveva comunque
00:30:46un suo Pasolini da raccontarci.
00:30:48Noi eravamo lì a realizzare quest'opera, soprattutto quella di Nicola che ha richiesto
00:30:52più di un mese, quindi parliamo di una trentina di giorni di realizzazione, puoi immaginare
00:30:58quante persone vedevano in trenta giorni raccontarti il loro Pasolini.
00:31:02È stata un'esperienza molto… noi abbiamo cercato di raccontarla in quel documentario,
00:31:08però averla vissuta è molto diverso.
00:31:11Ecco, e tra l'altro queste diverse versioni dei Pasolini che ciascuno ricorda, potrebbero
00:31:20tutt'assommato nemmeno essere in contraddizione fra loro, perché poi uno degli aspetti proprio
00:31:25particolari dei Pasolini è questo essere al tempo stesso sacro e profano.
00:31:31Certo.
00:31:32Il diavolo è acqua santa, un grande intellettuale, ma poi che spesso si interfacciava con una
00:31:41Roma meno intellettuale.
00:31:44E di questa Roma meno intellettuale, ma anche della Roma intellettuale, spesso si è occupata
00:31:55nei suoi convegni, nelle sue visite guidate, anche l'altro ospite che ci è venuto ora
00:31:59a trovare, un'altra amica di Urbis a cui do il benvenuto, Gabriella Massa di Roma Slow
00:32:08Tour.
00:32:09Allora, Gabriella, io so che tu hai un amore sviscerato per Pasolini e il suo rapporto
00:32:15con Roma.
00:32:16Buonasera a tutti.
00:32:18Sì, c'è un amore di lunga durata che poi ho trasposto attraverso tutta una serie
00:32:25di itinerari per le periferie romane, dove cerco di raccontare Roma tramite gli occhi
00:32:32di Pasolini e Pasolini tramite, ovviamente, gli occhi di Roma.
00:32:37Pasoliniano è una Roma molto iconica fondamentalmente, molto riconoscibile, perché poi è la Roma
00:32:47delle Borgate, appunto.
00:32:50Borgate che però in questi ultimi anni, come dicevamo prima, si sono molto trasformate.
00:32:56Abbiamo visto prima le immagini di via Fanfula da Lodi, girate da Pasolini, se uno va a
00:33:03via Fanfula da Lodi adesso vede invece una via quasi perfettina, tutta bella leccatina,
00:33:09una via della Movida romana, quasi piccolo borghese forse avrebbe chiamato quella via,
00:33:16vista oggi Pasolini.
00:33:18Le città cambiano e oltretutto un cambiamento lo aveva avvertito anche lui proprio negli
00:33:24ultimi anni, quando andò per la prima volta a Cattone in televisione, lui rilasciò un'intervista
00:33:32dicendo che se avesse dovuto girare a Cattone in quel momento, siamo all'inizio degli anni
00:33:3770, non avrebbe più potuto farlo perché c'era stato proprio un cambiamento sociale
00:33:42anche di chi Roma stava vivendo, ovvero il sottoproletariato urbano.
00:33:48Comunque Pasolini è legato a questo mondo perché è stato il primo a cantare quel mondo
00:33:57inizialmente da un punto di vista letterario, con i suoi romanzi, con le sue poesie e poi
00:34:03con la trasposizione cinematografica.
00:34:06Le borgate, quel mondo fissato tra gli anni 50 e gli anni 60 è legato soprattutto a lui.
00:34:15Gabriella, secondo te quel mondo esisteva davvero in quell'epoca, poi è sparito subito
00:34:24perché come ci stai dicendo già nei primi anni 70 lo stesso Pasolini diceva che non
00:34:30c'era più, oppure era già una visione un po' immaginifica, un po' poetica di Pasolini
00:34:38stesso?
00:34:39Sicuramente quel mondo come ce lo restituisce esisteva e lui l'aveva conosciuto, soprattutto
00:34:45quando lui l'aveva incontrato, quando abitava a Re Bibbia, andava a lavorare, a fare l'insegnante
00:34:51della scuola paritaria a Ciampino, era proprio quella fascia di periferie romane che lui
00:34:59attraversava e ce l'ha restituita tramite le parole e tramite lo schermo, però sicuramente
00:35:05ha avuto una trasfigurazione espressionistica in Pasolini nel senso che nel suo racconto
00:35:13di questo mondo, questo mondo diventa un po' una metafora di qualcos'altro, diventa una
00:35:19condizione poetica, fondamentalmente lui in questo mondo vedeva quello stato primordiale,
00:35:24primigenio, ancora non intaccato dai disvalori del modello capitalistico, perché se in questi
00:35:32ragazzi, ragazzi di vita nel sottoproletariato urbano, vedeva ancora un mondo non ancora
00:35:38corrotto da quel capitalismo che poi arriverà, per questo motivo poi lui a un certo punto
00:35:46coglie che anche quel mondo sta cambiando e si sta facendo corrompere appunto.
00:35:53Certo Gabriele, ricordo una delle ultimissime interviste, forse l'ultima intervista televisiva
00:35:59o apparizione televisiva per Paolo Pasolini sulla spiaggia di Sabaudia in cui dice quasi
00:36:09preoccupatissimo per le sorti del mondo e della società, che quella società lì non
00:36:18esiste più, che ormai il sottoproletariato si è imborghesito ed è una trasformazione
00:36:24che è avvenuta in quegli ultimissimi anni. Un'ultima battuta prima di salutare Diavou,
00:36:32allora stiamo vedendo questa Roma Pasoliniana, non so se c'è ancora in collegamento Diavou
00:36:41con te, hai sentito Gabriella Massa che raccontava di una…
00:36:50No, non l'ho sentita, perdonami, a me non arrivava il suo audio.
00:36:54Peccato, allora comunque ti faccio un piccolo riassunto perché stava raccontando del fatto
00:36:59che in realtà la Roma Pasoliniana, quella Roma descritta da Pasolini è realmente esistita,
00:37:10ma in parte è stata anche chiaramente trasfigurata e arricchita dalla fantasia dell'autore
00:37:18stesso. È vero anche il contrario, cioè tu che hai dedicato una tua opera a Pasolini,
00:37:25il tuo Pasolini è il vero Pasolini o è una trasfigurazione immaginifica dell'artista che sei?
00:37:32No, assolutamente, gli artisti dipingono sempre se stessi in fondo.
00:37:39E quindi Pasolini sei tu quel Pasolini?
00:37:42No, è che ogni opera d'arte è un po' comunque un pezzetto della memoria di un artista,
00:37:49come un taccuino, una parte di un taccuino. Quindi sì, sicuramente il mio Pasolini,
00:37:55come quello che stiamo vedendo adesso è quello di Nicola Verlato, che ho curato io come opera,
00:38:01insomma come intervento artistico. Quindi sono, diciamo, vediamo Maupal,
00:38:05penso che ognuno abbia messo il suo pezzo di Pasolini.
00:38:09Poi la relazione con Roma, sicuramente l'amore per Roma è lo stesso,
00:38:14in qualche modo siamo tutti innamorati di Roma, come lo era Pasolini,
00:38:17lo siamo anche noi artisti che ci piacciono.
00:38:20Penso che anche chi ci segue sia innamorato di Roma, non a caso sta seguendo una trasmissione come Urbis,
00:38:28incombe ora la pubblicità, torneremo però fra pochissimo.
00:38:44Cosa c'è là giù a casa nostra, la vedi?
00:38:47Qua la finestra là sud, dove ci batte il sole.
00:38:50Dove ci stanno quei mutanti estesi? Lassù, all'ultimo piano.
00:38:54Oh, ma guarda che qua ci stiamo solo un altro po' di giorni, eh?
00:38:57Poi vedrai in che casa ti porta tua madre, vedrai quanto è bella.
00:39:02Proprio una casa di gente perbene, di signori, tutto un quartiere di un altro rango.
00:39:14Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna.
00:39:18Oggi stiamo parlando della Roma di Pierpaolo Pasolini,
00:39:21in occasione dei 49 anni dalla morte del poeta e regista.
00:39:27Abbiamo visto alcune immagini tratte dal film Mamma Roma, con Anna Magnani.
00:39:33Gabriella Massa, dove eravamo in questa scena?
00:39:38Siamo a Casal Bertone, il palazzo che mostra Mamma Roma al figlio
00:39:44e il palazzo quello dei ferrovieri.
00:39:47Ed è molto interessante vedere proprio come Pasolini utilizza alcuni brani
00:39:53della città di Roma per raccontarci poi qualcosa.
00:39:56Che cosa dice Anna Magnani al figlio?
00:40:00Dice tanto qui ci rimaniamo per poco, poi andiamo in una casa, una casa dei signori.
00:40:05In realtà la casa dove poi andranno è la casa dell'Ina Casa, sul Tuscolano, al Quadraro.
00:40:12Gabriella, io la farei adesso vedere perché abbiamo anche quelle immagini,
00:40:17così facciamo subito il raffronto.
00:40:21Questa è la casa elegante da signori che descriveva prima Anna Magnani nel film Mamma Roma.
00:40:36E' bella la nostra casa nuova, eh?
00:40:40Che ti diceva tua madre?
00:40:53Salutale.
00:40:55Ciao.
00:40:56Ciao.
00:40:58Ciao Meschino.
00:41:00Ciao.
00:41:06Ettore vieni anche dopo con noi.
00:41:08Sì, viene subito.
00:41:10Mi raccomando.
00:41:13Abbiamo visto il raffronto, forse per una sensibilità attuale,
00:41:18sono più belle le case brutte delle case belle, che sembra un po' senza anima.
00:41:24Invece in quegli anni qual era la visione di luoghi come questi,
00:41:32le case Ina Casa, veramente senza anima,
00:41:38che erano un po' il sogno piccolo borghese,
00:41:43dicendo un'altra volta questo termine molto usato da Pasolini.
00:41:47Pasolini infatti raccontava il sogno, l'illusione, in questo caso,
00:41:53di una prostituta che smette di fare il mestiere,
00:41:56prende il banchetto di ortofrutta Lucio Sestio,
00:41:59perché? Per dare un futuro diverso al figlio.
00:42:02Ina Cattone invece è appunto un ragazzo di strada
00:42:06che per l'amore verso Stella cerca un lavoro.
00:42:10Però il meccanismo qual è?
00:42:12È di questi personaggi rappresentativi del sottoproletariato urbano
00:42:17che cercano di fare un salto,
00:42:19cercano di uscire dalla propria condizione socioeconomica
00:42:24e in questo caso il cambio di casa rappresenta questo sogno,
00:42:29ma io ho detto un'illusione, perché poi fondamentalmente Pasolini
00:42:33ci racconta che per loro questa possibilità,
00:42:38questo riscatto non è mai possibile.
00:42:40In realtà Pasolini commenta le caratteristiche
00:42:47dei palazzi di Casalbertone e dell'Ina Casa del Tuscolano
00:42:52e lui dice che alla fine non è che c'è grande differenza,
00:42:56si tratta sempre di palazzoni anonimi, alienanti,
00:43:00a raccontare come poi il modello borghese va uniformando tutto.
00:43:06Infatti sempre nel film Mamma Roma,
00:43:09poi l'abbiamo visto nella scena che avete messo precedentemente,
00:43:14ha da contraltare a questa città che cresce, si sviluppa nelle periferie
00:43:20poi ci sono i resti archeologici degli acquedotti,
00:43:23questo stacco tra campagna e città che però Pasolini utilizza,
00:43:28sempre in senso espressionistico, per raccontare la condizione primordiale,
00:43:33quella ideale, quella ancora pura,
00:43:36sebbene poi attraversata da aggressività, violenza, sesso,
00:43:43però comunque pura rispetto invece alla città
00:43:47che è frutto del modello borghese.
00:43:50Ecco, ora chiedo a Diavu visto che abbiamo visto diverse immagini di Anna Magnani,
00:43:57ci hai raccontato che tu sei il Pasolini raffigurato nel tuo murale,
00:44:03sei anche Anna Magnani?
00:44:07Guarda che è così, funziona così, gli occhi dell'artista,
00:44:11nello stile poi nel ritratto ci metti te stesso,
00:44:16chiaramente non se ne accorge nessuno, ma a volte sì.
00:44:20Diciamo che l'Anna Magnani che io ho dipinto,
00:44:24l'ho dipinta sempre lì nella zona di Torpignatta,
00:44:27era proprio perché era una sorta di punto d'incontro tra alcuni film,
00:44:33alcune scene di alcuni film, anche per la Roma città aperta stessa,
00:44:39ma anche tanti film di Pasolini.
00:44:42Siamo a metà tra il Pigneto e il Quadraro,
00:44:47quindi l'ho scelta lì perché, come dicevo,
00:44:52lì hanno girato questi film e lì è stato set naturale per lei.
00:44:56Poi alcuni difficilmente hanno la percezione,
00:45:00mi rendo conto di quanto sia reale tutto questo,
00:45:03nel senso che io quando vado al supermercato,
00:45:05siccome sto al Tuscolano, io incontro Nenetto Davoli,
00:45:09perché lui vive lì, vive vicino a Porta Furba,
00:45:12quindi tutto ciò è molto reale, è molto concreto.
00:45:16Si è sviluppato con quest'idea capitalistica del modello,
00:45:22un po' già Pasolini, quello di cui parlava Gabriella,
00:45:25questi modelli a cui si vuole arrivare a somigliare,
00:45:30ma a cui forse siamo stati sempre inadeguati, chissà, a Roma,
00:45:34perché noi siamo più storici, noi siamo più antichi,
00:45:37quindi questo volere essere piccolo borghesi
00:45:42forse poi sta esplodendo alla fine,
00:45:45o forse implodendo in quest'ultimo periodo.
00:45:47Io adesso sto realizzando una scalinata, anzi...
00:45:50Vedo una Monica Vitti, se non sbaglio.
00:45:53C'è una giovanissima Monica Vitti,
00:45:55questa è una cosa che sto realizzando in questi giorni
00:45:58e sto dipingendo a Viale Parioli,
00:46:00perché poi io ritengo che Roma sia una sola,
00:46:03quindi l'arte urbana, l'arte pubblica deve stare in centro,
00:46:06come deve stare in periferia,
00:46:08come deve stare in quartieri ritenuti un po' ricchi,
00:46:14come Viale Parioli.
00:46:15Invece ci sta benissimo quest'opera
00:46:17e la sto realizzando proprio perché il cinema
00:46:20ha omaggiato tantissimo la Roma del Novecento
00:46:23e perché Monica Vitti ha girato là molte scene di questo film,
00:46:26che però è di Ettore Scola e è un dramma della gelosia.
00:46:30Monica Vitti è un'altra delle mie attrici molto amate,
00:46:34forse dedicheremo una nuova puntata,
00:46:38una delle prossime puntate,
00:46:39anzi uno spunto che lancio anche a voi
00:46:42per parlare della Roma di Monica Vitti,
00:46:45perché poi dai tempi di Antonioni fino a Ettore Scola,
00:46:51ai film fatti con Alberto Sordi,
00:46:53Monica Vitti è un altro di quei personaggi
00:46:56che hanno raccontato la città
00:46:58e che è stato in un certo senso l'anima.
00:47:01Diabu, io ti ringrazio moltissimo,
00:47:04noi però stiamo continuando a parlare della Roma dei Pasolini,
00:47:12quando sarà pronta questa scalinata?
00:47:16Quali sono le previsioni?
00:47:18Di fine lavori,
00:47:20che magari però sono come quelle della Metropolitana,
00:47:23che poi slittano di decenni.
00:47:26Guarda, io spero che tu mi senti ancora bene.
00:47:30Ti sento benissimo.
00:47:32Ok, sarà pronta tra esattamente quattro giorni.
00:47:37Benissimo, allora andremo a vederla,
00:47:41anzi invito tutti quanti coloro che ci stanno seguendo
00:47:46ad andare a vederla a Viale Parioli,
00:47:49anche la tua Monica Vitti.
00:47:51Grazie ancora Diabu.
00:47:53Gabriella, ti volevo invece chiedere,
00:47:58rispetto a queste peregrinazioni di Pasolini,
00:48:03Pasolini è un po' il grande raccordo anulare di oggi,
00:48:09ha un po' girato tutte quante le periferie romane,
00:48:12perché hai parlato di Casabertone,
00:48:16abbiamo parlato del Pigneto, del Pignattara,
00:48:21del Tuscolano, ma poi è stato anche altrullo,
00:48:25ovviamente è legato il suo nome a Ostia.
00:48:29C'è qualche zona che lui non ha battuto
00:48:34fra le zone delle borgate e delle periferie romane,
00:48:39che forse ha tralasciato un po' distratto,
00:48:43chissà perché, da altro?
00:48:45Devo dire la verità, io ovviamente in questi anni
00:48:48in cui ho studiato molto Pasolini,
00:48:50anche per clareggi generali,
00:48:52ho proprio creato una mia mappa della Roma Pasoliniana
00:48:55ed effettivamente c'è un grande buco,
00:48:57c'è il buco di Roma Nord,
00:48:59si ferma fondamentalmente alla Niene,
00:49:03diciamo la Roma Pasoliniana,
00:49:05al Ponte Nomentano,
00:49:08e poi anche Roma Nord-Ovest,
00:49:11quindi dall'altro lato si ferma a Monteverde,
00:49:14a Monteverde Vecchio,
00:49:16quindi c'è tutta una parte che non copre,
00:49:18però questo viene spiegato anche
00:49:20dalle note biografiche di Pasolini,
00:49:22perché Pasolini quando arriva a Roma,
00:49:24a parte alcuni mesi quando alloggia
00:49:27in una camera un po' bigliata al ghetto,
00:49:29poi lui va a vivere a Repibbia,
00:49:31a via Giovanni Tagliere,
00:49:33proprio fuori quello che poi sarebbe stato
00:49:36il carcere di Repibbia,
00:49:38e va a lavorare a Ciampino,
00:49:40ogni giorno prende tre mezzi pubblici,
00:49:43tre autobus per raggiungere il posto di lavoro,
00:49:47ed è stato quello il momento fondamentale
00:49:49in cui Pasolini conosce il mondo delle borgate,
00:49:52per questo quando noi andiamo a vedere
00:49:54la Roma da lui raccontata sia nei romanzi,
00:49:57sia nei film,
00:49:59fondamentalmente è proprio la fascia Est
00:50:02e Sud-Est della città,
00:50:04e quindi perciò troviamo il Pigneto,
00:50:06Tor Pignattara, Centocelle, il Quadraro,
00:50:08e poi molto dell'altro.
00:50:10Racconta il percorso del tram
00:50:12o dell'autobus che prendeva.
00:50:14Le borgate che lui ogni pomeriggio,
00:50:16uscendo da scuola,
00:50:18andava per lustrare per un interesse umano,
00:50:21ma anche intellettuale.
00:50:23Se avesse trovato il posto,
00:50:27anziché a Ciampino, a Monte Rotondo,
00:50:30invece avrebbe raccontato il Tufello,
00:50:32piuttosto che la borgata Fidene,
00:50:35o zone di quel genere.
00:50:37Gabriella, intanto ti ringrazio,
00:50:39ma continuiamo a parlare di questi argomenti
00:50:42fra pochissimo,
00:50:44c'è ancora un break pubblicitario,
00:50:46e poi ritorneremo a parlare
00:50:48su Urbis della Roma, di Pasolini.
00:51:13Non so perché, ma non ero mai stato nel posto
00:51:16dove è stato ammazzato Pasolini.
00:51:42Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:52:12Il 2 novembre del 1975
00:52:36moriva tragicamente Pier Paolo Pasolini,
00:52:39il rapporto di Roma con Pasolini,
00:52:43di Pasolini con Roma,
00:52:45è il tema di questa puntata di Urbis
00:52:47a lui dedicata.
00:52:49Gabriella Massa, abbiamo visto appena adesso
00:52:52delle immagini tratte da caro diario
00:52:55di Nanni Moretti,
00:52:57un omaggio al luogo in cui è avvenuta
00:53:00la morte del poeta e regista Friulano.
00:53:05C'è una cosa che mi ha sempre colpito,
00:53:09tra l'altro nell'ultima parte di questa trasmissione
00:53:12parleremo anche di un'ipotesi
00:53:14abbastanza sconvolgente
00:53:16che è stata fatta sulla morte di Pier Paolo Pasolini,
00:53:20un'ipotesi che è stata fatta
00:53:22da un suo amico
00:53:24alla fine degli anni 90
00:53:26e su cui forse si è parlato
00:53:29troppo poco.
00:53:31Ti stavo dicendo, una cosa che mi ha sempre colpito
00:53:33è che il tema della morte
00:53:36è molto ricorrente nell'opera di Pasolini,
00:53:39soprattutto nei suoi film.
00:53:40Quasi tutti si concludono
00:53:42con la morte del protagonista,
00:53:44una morte, tra l'altro,
00:53:46spesso liberatoria addirittura,
00:53:49non vista in negativo.
00:53:53Non so se abbiamo, per esempio,
00:53:55l'immagine finale del film
00:53:57a cattone, il suo primo film
00:54:00che anche lì si chiude
00:54:02con la morte di Accattone,
00:54:04una morte che però viene
00:54:06salutata
00:54:08in maniera liberatoria,
00:54:10come mostro bene la famosa frase
00:54:12che Accattone dice.
00:54:14Non so se dalla regia ci possono far vedere
00:54:16le immagini,
00:54:18mi dicono di no.
00:54:20Comunque, Gabriella,
00:54:22come mai avviene questo?
00:54:26In parte faccio una breve parentesi su Accattone
00:54:28che è un film dove
00:54:30alleggia la morte fin dalla prima scena.
00:54:32Se si vanno a sentire
00:54:34i discorsi, le campane a morte,
00:54:36il sogno che lui fa nel cimitero,
00:54:38c'è sempre questa presenza
00:54:40ed è che poi appunto
00:54:42si rivela un po' come liberatoria,
00:54:44come mostro bene.
00:54:46Però la morte che colpisce
00:54:48tutti i personaggi di Pasolini
00:54:50racconta quello
00:54:52a cui avevo fatto accetto prima.
00:54:54Queste persone appartenenti
00:54:56al sottoproletariato urbano
00:54:58cercano un riscatto. Un riscatto che può venire
00:55:00dall'amore, da un lavoro onesto,
00:55:02dall'abbandonare
00:55:04la prostituzione
00:55:06e aprirsi il banchetto
00:55:08di ortofrutta. Però poi
00:55:10questi tentativi si fanno sempre a scontrare
00:55:12contro
00:55:14l'impossibilità di uscire da quel mondo,
00:55:16che è un mondo chiuso.
00:55:18Il prete che ha mamma Roma
00:55:20a un certo punto dice che dal niente
00:55:22non si costruisce niente.
00:55:24E per questo motivo tutti i personaggi
00:55:26Pasoliniani poi vanno incontro alla morte.
00:55:28Perché l'unica
00:55:30uscita dal loro
00:55:32mondo è appunto
00:55:34solo morire.
00:55:36Quindi è legato alla
00:55:38loro condizione, cioè è una
00:55:40sorta di riscatto, unica
00:55:42possibilità di riscatto dalla condizione
00:55:44di sottoproletariato. Con questo
00:55:46ci stai dicendo. O forse
00:55:48c'è anche un altro aspetto
00:55:50che in Pasolini è sicuramente
00:55:52evidente, perché lui
00:55:54lo possiamo definire un
00:55:56ateo atipico,
00:55:58un ateo col forte senso
00:56:00del sacro, forse questo rapporto
00:56:02col sacro che si esprime
00:56:04anche attraverso la morte,
00:56:06oltre che
00:56:08con una sorta di legame di sangue,
00:56:10chiamiamolo così.
00:56:12Sì, questo è interessante.
00:56:14Sicuramente Pasolini
00:56:16ha avuto tutta la sua dimensione
00:56:18sacrale, molto lontana
00:56:20da quella
00:56:22religiosa che però
00:56:24investe anche la dimensione
00:56:26della morte, che
00:56:28poi si accompagna
00:56:30anche tutte le sue opere,
00:56:32tutte le sue riflessioni.
00:56:34È impressionante anche andare a leggere
00:56:36quello che lui scriveva anche nei mesi
00:56:38precedenti al suo assassino.
00:56:40Come se
00:56:42lui se la sentisse
00:56:44anche addosso a questa morte,
00:56:46sarebbe potuto arrivare.
00:56:48A proposito di questo,
00:56:50quando dicevo di un'ipotesi
00:56:52sconvolgente,
00:56:54è quella del suo
00:56:56amico Giuseppe Zigania,
00:56:58che nell'ottobre
00:57:00del 99 raccontò
00:57:02un'ipotesi
00:57:04che poi vedremo meglio
00:57:06nel dettaglio, nell'ultima parte
00:57:08della nostra trasmissione, cioè
00:57:10di una sorta di
00:57:12possiamo chiamarlo
00:57:14un omicidio suicidio,
00:57:16un omicidio su richiesta
00:57:18dello stesso Pasolini.
00:57:20Questa è un'ipotesi
00:57:22che poi non ha avuto
00:57:24nessun seguito investigativo,
00:57:26ma che da questo punto di vista
00:57:28è
00:57:30quello che stiamo dicendo, cioè
00:57:32della presenza molto forte
00:57:34della morte nei film,
00:57:36nei racconti, nei romanzi di Pasolini
00:57:38e anche nelle sue dichiarazioni
00:57:40negli ultimi
00:57:42mesi di vita.
00:57:44Beh,
00:57:46da un punto di vista
00:57:48letterario funzionerebbe
00:57:50molto bene. Tra l'altro
00:57:52a proposito di Sacro
00:57:54c'è l'immagine famosissima
00:57:56della
00:57:58morte del protagonista
00:58:00del film
00:58:02Mamma Roma, il figlio
00:58:04di Anna Magnani, in quel
00:58:06film che è proprio un'immagine
00:58:08sacra, è l'immagine del
00:58:10Cristo morto del Mantegna
00:58:12messo in
00:58:14immagini cinematografiche.
00:58:16Non so se di questo riusciamo ora
00:58:18a vedere una brevissima
00:58:20clip.
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00:59:06Beh, è
00:59:08sicuramente
00:59:10un'immagine molto molto forte
00:59:12quella che abbiamo
00:59:14visto in questo film
00:59:16ma, ripeto, un po' in tutti quanti
00:59:18i film c'è
00:59:20questo finale
00:59:22tragico del protagonista
00:59:24soprattutto del protagonista maschile
00:59:26perché poi stranamente
00:59:28le donne non muoiono
00:59:30come invece succede agli uomini
00:59:32nei film di Pasolini.
00:59:34C'è anche il protagonista
00:59:36della ricotta, che poi la ricotta chiude
00:59:38è un po' quella che viene chiamata la trilogia
00:59:40delle borgate, la ricotta
00:59:42che in realtà è un episodio
00:59:44del film Episodi Rocopac
00:59:46a cui partecipa anche Pasolini
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01:02:54Diciamo alcune notizie per qualcuno molto particolari su quella che è la morte di Pasolini,
01:03:07una ipotesi che è stata avanzata da un suo amico già 25 anni fa e che ora andremo a
01:03:14scoprire meglio nel dettaglio, ma fra pochissimo, solo pochi istanti e poi torneremo qui su
01:03:20Urbis.
01:03:21Urbis, storie e volti della città eterna, con Massimiliano Cacciotti.
01:03:30Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna, oggi stiamo parlando di Pierpaolo
01:03:38Pasolini nell'anniversario della sua morte, avvenuta il 2 novembre del 1975 e nel 1999
01:03:51sul giornale appariva un'intervista a un amico di Pasolini, Giuseppe Zigaina, un artista
01:03:58anch'esso che faceva delle rivelazioni shock che raccontavano una versione molto diversa
01:04:10da quella ufficiale sulla morte di Pasolini, addirittura avanzava un'ipotesi che per lui
01:04:17era addirittura una certezza e cioè quella che Pasolini stesso avesse commissionato la
01:04:26propria uccisione, una sorta di rito sacro, non a caso avvenuto il 2 novembre, non a caso
01:04:33avvenuto a Ostia un nome che in latino ha un significato particolare e ciò che Giuseppe
01:04:40Zigaina raccontò il 20 ottobre 1999 sulle pagine del giornale, lo andiamo ora ad ascoltare.
01:05:11Era quasi l'alba del giorno dei morti, ma per Paolo Pasolini parve un buon giorno, anzi
01:05:18l'unico possibile, era un giorno particolare, quel 2 novembre del 1975, una domenica, soltanto
01:05:27ogni 6 anni la domenica coincide con il giorno dei morti, Pasolini doveva morire quel giorno,
01:05:34perché di domenica era morto nel 1945 suo fratello Guido e di domenica o in un giorno
01:05:41di festa muorono quasi tutti i protagonisti delle sue opere, ma Pasolini non si rassegnava
01:05:47a morire come un uomo qualunque, voleva sopravvivere a se stesso come Dante, come Shakespeare,
01:05:52l'oblio lo atterriva, non appena uno è morto si attua nella sua vita, appena conclusa una
01:05:59sintesi disse, cadono nel nulla miliardi di atti, espressioni, suoni, voci, parole
01:06:04e ne sopravvivono alcune, un numero enorme di frasi cadono in un baratro infinito e silenzio
01:06:10e allora si è fatto uccidere per Paolo Pasolini, per non dar la vinta alla morte che diventa
01:06:15congiura del silenzio, di più ha passato gli ultimi 15 anni della sua esistenza a programmare
01:06:20con miticolosità il come, il dove, il quando, l'ha perfino lasciato scritto, ucciso a colpi
01:06:26di bastone, bastava sapere leggere, con Ubi Pasolini nell'autunno del 1945, io esponevo
01:06:33con altri, Attricesimo e Pierpaolo, critico d'arte del mattino del popolo di Venezia,
01:06:38vede per recensire la mostra, entramo subito in simpatia, mi chiede, ma tu di dove sei,
01:06:43di vita Vicentina, vicino a Cervignano, rispose, pensa io invece di Casarzo della Delizia,
01:06:48e pronunciò Delizia che è il nome del fiume Locale, strascicando con dolcezza le vocali,
01:06:54alzando gli occhi al cielo, ecco, qui c'è già tutto Pasolini, perché con quel gesto
01:06:59mi dà un messaggio, Casarzo è derivato da Casarzo, nelle fatti speciali dai turchi,
01:07:04che quasi ogni anno passavano di qui, com'è possibile che una casa bruciata le richiami
01:07:09un'idea della Delizia, tipicamente Pasoliniano, è un simbolo, due termini contraddittori
01:07:14racchiusi in una stessa espressione, e nello sguardo rapido verso il cielo, mentre simula
01:07:19la parola Delizia, si manifesta subito la sua diversità, non soltanto sessuale, diversità totale,
01:07:26della sua omosessualità, non parlavamo mai, restava un argomento sottinteso, si andava
01:07:32in giro per il mondo, Parigi, Berlino, Londra, a mezzanotte lui mi riaccompagnava in albergo
01:07:36e poi spariva, per dare la caccia ai ragazzi di vita, ma anche su altri treni, insomma
01:07:40i discorsi non erano mai diretti, per esempio Medea, sai, voglio fare un film sugli albori
01:07:46dell'agricoltura, mi dice, veramente lo portavo a vedere il mondo primitivo, nella
01:07:49laguna di Grado, per le librise, io non capivo che si trattava di un messaggio di morte.
01:07:54Occuparsi di paleoagricoltori, significa per forza occuparsi dei loro sacrifici umani
01:08:00per proteziare abbondanti raccolti, e infatti Pasolini, col proprio sacrificio, spera di
01:08:05procurarsi i raccolti culturali come poeta, scende di farsi ammazzare Ostia, dal latino
01:08:11Ostia, che vuol dire vittima sacrificata. La particola che il sacerdote consacra durante
01:08:16la missa, si sovrappone veramente del lettore, a nome della località nazionale. Pasolini
01:08:22si definiva un cristiano neolittico, si è sempre occupato di antropologia religiosa,
01:08:27nel Vangelo mi spiegava che era il più grande testo poetico che avesse mai letto, ed è
01:08:31con la poesia che gli comunica al mondo il suo progetto di morte. Ne compone più di
01:08:36una, innanzitutto comunicati all'Ansa, che sono nove poesie in cui descrive le ragioni
01:08:42e le fasi della sua terribile fine. Un comunicato all'Ansa, sono addirittura le assunte le
01:08:47sequenze del proprio suicidio per Delega, e poi una disperata vitalità a nove capitoletti,
01:08:53nell'ottavo dei quali Pasolini rivela tutto, quindi che unporrò sulle rive del mare in
01:08:58cui gli comincia la vita, Ostia è sul mare.
01:09:02Poi guardate questa pagina, la 467 del volume Le poesie che Berzanti pubblicò nel 1975,
01:09:10appena morto Pierpaolo. Una disperata vitalità, è composta ad epigrafe, così i tipografi
01:09:18chiamano la composizione a righe centrate, a epigrafe l'unica poesia composta in questo
01:09:23modo, tutte le altre contenute nel libro sono a righe sbandilate da sinistra verso destra,
01:09:29epigrafe non è forse sinonimo di annuncio mortuario nel linguaggio comune, infatti all'inizio
01:09:34dice conclusione funerea, sottinteso della sua carriera di poeta, cioè la morte. Un altro
01:09:42esempio, Patmos, il poemetta scritto il giorno dopo la strage di Piazza Fontana, Pasolini
01:09:48rievoca le 14 persone straziate dalla bomba alternando i suoi versi con quelli dell'Apocalisse,
01:09:54scelta tutti i morti per nome in ordine alfabetico, ma all'improvviso introduce una strana eccezione,
01:09:59nell'elenco mette Pietro del Nena, prima di Paolo Gelli, in questo modo i nomi di battesimo
01:10:05delle due vittime vanno a formare il nome di battesimo suo, Pietro Paolo, Pierpaolo,
01:10:11fa venire la pelle d'oca, e non è tutto, Pasolini esclama l'eldi di morti, tutti presenti,
01:10:18espressione in dialetto milanese che il poeta Delio Tessa usa in una sua lire, dopo ciascun
01:10:23nome delle vittime di Piazza Fontana il poeta scrive presente, che significa morte, ma quando
01:10:28arriva Pietro del Nena e Paolo Gelli usa la parentesi, presente tra parentesi, spiegazioni,
01:10:34nel giorno dei morti tutti e due Pietro e Paolo saranno presenti, cioè morti, Pierpaolo
01:10:39sarà morto, la parentesi è una sospensione del senso della parola, infatti siamo nel
01:10:441969, lui è ancora vivo, però sa già che a 6 anni morirà, da dove scatolisce questa
01:10:51funzione, ancora una volta è lui a svelarcelo, o esprimersi e morire, o restare inespressi
01:10:58e immortali, e ancora rivolgendosi a se stesso, uccelletto friulano, te ne andrai in un verso,
01:11:05cioè morirai facendo poesia, Pasolini vede la morte come un faro che illuminerà retroattivamente
01:11:10la sua opera e la sua vita, ma non intende andarsene da sconfitto passivamente, per cui
01:11:15è lui la vittima a scegliere il suo carnefice, Pino Pelosi detto la rara, un ragazzo di vita
01:11:21con precedenti penali, si conoscevano, lo rimordi a Piazza dei Cinquecento e lo porta
01:11:26a mangiare, è mezzanotte e tre quarti quando escono al ristorante Pomodoro, quindi siamo
01:11:30già al 2 novembre, si appartano in un campetto di calcio a Ostia, anche qui c'è una simbologia
01:11:35religiosa, il recinto sacro, Pelosi non sa che poi non è consenziente, forse sì o
01:11:42comunque non ha importanza, ormai siamo regrediti a livello mitico, arcaico, che senso ha un
01:11:47Abramo pronto a sgozzare il figlio primogenito Isacco per offrirlo in sacrificio al Signore,
01:11:52il rito culturale è cominciato, la morale corrente è Ostia, non ha più alcun valore,
01:11:57come fa poi Pasolini a scatenare una furia omicida, aggredendo per primo, Pasolini tenta
01:12:02di violentarlo con un palo di miligno, un affronto intollerabile nel codice della prostituzione
01:12:07maschile, perché i ragazzi di vita sono sempre attivi, mai passivi. Ne nasce una feroce
01:12:14colluttazione che consentirà poi a Pelosi di difendersi davanti ai giudici nel migliore
01:12:18dei modi e garantirsi così una condanna mite, mi ha salito, ho perso la testa, gli ho dato
01:12:23una bastonata, sono salito in un'auto e scappando l'ho investito senza volerlo, ma i giudici
01:12:28hanno lasciato margine di dubbio su altri due sicari, che potrebbero essere stati pagati
01:12:33da Pasolini per completare l'opera di Pelosi, non me la sono lasciato a casa. Le perizie
01:12:38anatomopatologiche attestano che Pasolini è morto per schiacciamento del torace, provocato
01:12:43dalle ruote della Giulietta, nata sotto una cattiva stenda, come aveva scritto, l'auto
01:12:48gli passò due volte sul corpo. Sapete come avveniva il rito sacrificale
01:12:52presso le antiche civiltà contadine, dalla Palestina al Perù per profiziare messi rigogliose
01:12:58e piega l'antropologo inglese James Fraser? Alla vittima, ricoperta di spighe di grano,
01:13:04si schiacciava il torace, a imitazione di ciò che avrebbero fatto poi le pietre del
01:13:08mulino o il mortaio africano con i chicchi. Avete mai visto come sono fatti i crucifissi
01:13:13in Baviera? Circondati dagli strumenti del martirio, tipo chiodi e tenaglie, ma soprattutto
01:13:20il Cristo è avvolto da spighe di grano. Del resto, scomparso i diritti pagani, non
01:13:25subentrano forse le erogazioni ufficiate dai sacerdoti a invocare dal cielo il buon
01:13:30esito dei raccolti. L'asperazione con l'acqua santa non è altro
01:13:34che l'antico ricordo del sangue, un fiume di sangue con cui sono state spruzzate per
01:13:38millenni le campagne. In Medea, vi è una chiara anticipazione, la vittima viene squartata
01:13:44e i fedeli bagnano col suo sangue il piano. In una poesia, Il giorno della mia morte,
01:13:48Pier Paolo mette in epigrafe i versetti del Vangelo di Giovanni, se il chicco di grano
01:13:53caduto in terra non morirà, rimarrà solo, ma se morirà darà molto frutto.
01:13:59Maturino in fondo non ha finito per identificarsi quasi con Nazareno, di sicuro abbiamo compreso
01:14:04con un grande ritardo il fatto che Pier Paolo ci mandò in uno dei suoi film più belli,
01:14:08il Vangelo secondo Matteo, quando mise sua madre Susanna a piangere nelle vesti della
01:14:13Madonna ai piedi della cruce. Fra il 1958 e il 1960 subentra una grande
01:14:21crisi esistenziale e poetica per Pier Paolo, è in quel periodo che comincia in Pasolini
01:14:26l'ossessione del martirio per autodecisione. Pier Paolo ha la visione di ciò che dovrà
01:14:31essere la seconda metà della sua vita, nella prima metà dice di aver piantato la pianta
01:14:36della passione, nella seconda pianterà la pianta del gioco e si giocherà in tutto per
01:14:41tutto la vita nella memoria degli uomini per i secoli dei secoli. È passato da angosce
01:14:46e indicibile, non può permettersi di morire per un cancro investito da un autobus, divertente
01:14:52perché il 2 novembre coincida con una domenica e c'è un ritardo rispetto alla morte del
01:14:56Cristo avvenuta a 33 anni, ne saranno passati in tutto 20 quando metteranno a questo concetto,
01:15:02muore infatti a 53 anni. Per i biografi ufficiali la morte di Pier
01:15:08Paolo è stata pura fatalità, invece la morte per Pasolini era soprattutto libertà, lo
01:15:14scrive in empilismo eretico, libertà, dopo averci ben pensato ho capito che questa parola
01:15:20misteriosa non significa altro infine nel fondo di ogni fondo che libertà di scegliere
01:15:26la morte.
01:15:27Un'ipotesi al tempo stesso affascinante e inquietante è quella raccontata da Giuseppe
01:15:44Zicaina nel 99, si conclude così questa puntata dedicata al rapporto fra Roma e Pier Paolo
01:15:54Pasolini, io ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito, l'appuntamento è fra 7 giorni
01:15:59per parlare ancora della nostra città eterna qui su Urbis, grazie a tutti e arrivederci!

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