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CortometraggiTrascrizione
00:00Vengo investita, cado, e come si usa a dire, potevo morire, ma evidentemente non sono
00:14morta.
00:15Ho detto, ah, ma sai che forse con i soldi dell'assicurazione, ho detto a Giorgio Magliu,
00:20lo possiamo fare il nostro primo film.
00:22E così è successo, cioè è successo che i soldi dell'assicurazione li abbiamo avuti,
00:29e ora abbiamo fatto il terzo film.
00:30Un grande applauso per questi giovani che si stanno battendo per i loro film, una casa
00:35in virgo.
00:36La signora De Lillo, che mi piace molto perché è napoletano, vero, senza nessuna retorica
00:41partenopea di moda.
00:43Daniela Ciancio per il film, il resto di niente.
00:46Ringrazio la regista Antonietta De Lillo che mi ha dato questa possibilità, e tutti quelli
00:51che hanno lavorato con me in questo film travagliatissimo.
00:54E' un ennesimo tentativo, direi, di dialogo con l'industria cinematografica e con chi
01:01non tutti in questi anni sono stati distratti o addirittura mi hanno ostacolato la possibilità
01:09di fare un altro film.
01:11Lo è?
01:12Io spero di sì, in qualche modo, ma al di là di questo è la necessità di raccontare
01:18una storia che non poteva e non doveva rimanere una storia privata perché è una storia che
01:25riguarda tanti altri autori, tante altre persone e persone anche non solo del cinema, persone
01:33del mondo in generale, medici, ingegneri, operai, insomma, di tante altre persone che
01:42hanno subito un potere che stabilisce quello che è giusto e quello che non è giusto,
01:49quanto puoi parlare e quanto non puoi parlare, e se puoi alzare il dito e non essere d'accordo,
01:56come ho fatto io, ho alzato il dito e ho detto non sono d'accordo con il mio film, è distribuito
02:02con così poche copie, e questo è stato il mio peccato originale.
02:07E' bello, l'Istituto Luce lo distribuisce con solo 20 copie, lei si lamenta di questo,
02:13regista, il suo figlio, ci ha buttato il sangue, l'ha visto partorire.
02:17Il mio figlio è il figlio di 107 attori, di una troupe, è figlio nostro, è un film.
02:25Veramente ero molto dispiaciuta che tanta creatività, tanto impegno, un film che non si sapeva se
02:34nasceva o non nasceva e che cosa succede, lo facciamo, il film è uscito bene, le sale
02:40le vogliono e noi non glielo diamo.
02:42Per me lo stato è come mio padre, mi deve proteggere, mi deve proteggere la cultura.
02:47E da lì mi è venuta fuori una storia che ha dell'incredibile, che passa dall'Istituto
02:53Luce e da una diffamazione di 250 mila euro, solo a me per aver infamato l'Istituto Luce,
03:04che ovviamente perdono sia in primo e anche in secondo grado, fino a, si sposta questo
03:11contenzioso al Ministero, perché nonostante una carriera di tutto rispetto e un punteggio
03:20altissimo, di fatto non mi riconoscono l'interesse culturale e la possibilità di avere un finanziamento
03:33che invece evidentemente mi era dovuto, lo dico oggi, a distanza di 14 anni, dopo aver
03:40avuto tre sentenze favorevoli e dopo che ancora una volta, ad oggi, a mio avviso, il Ministero
03:49non ha applicato la sentenza in maniera positiva, l'ultima in maniera positiva, le altre, quelle
04:00che sono state accostrette ad occorre, le sentenze hanno detto che non le hanno applicate
04:06nella mia ragione. Insomma, è triste quando la cultura finisce nel Tribunale, ma è ancora
04:16più triste vedere che il sistema intero per vent'anni ha fatto finta di rivolgerti,
04:23eccetera, e invece io sono soltanto una storia individuale come tante altre storie e tra
04:32le altre cose in un momento molto delicato, perché in un momento dove ci sono dei decreti
04:39che in qualche modo modificano, e io pensavo che correggessero un po' la legge Franceschini
04:45che avvantaggiava solo i grandi, invece questi decreti avvantaggiano moltissimo i
04:52grandi e le produzioni straniere, creando quel taglio, quel isolamento, quella impossibilità
05:01di realizzare film che per ora, in questi anni, ha ricordato me e molti altri singoli,
05:08ora riguarderà un'intera collettività di piccoli produttori, nonché anche di autori.
05:15Ho capito una cosa che è anche simile tra di noi, è che una donna è sempre più punita,
05:24e se è punita, ma veramente è punita molti anni. La tecnica oggi da parte culturale che
05:32si manifesta in qualche modo non è tanto quella di dialogare e trovare una soluzione
05:38ai contrasti, ma di cancellarla. Io mi sento un'evaporata, non so come dire, e questa è
05:45veramente una tecnica crudele, assecondata da non tutta la collettività, ma da una parte
05:52della collettività che dovremmo non praticare più, perché è veramente un fessimo modo,
05:58un modo violento per escludere le persone. Poi sì, io e Maria, due donne, come dice
06:06Maria, due donne che si sono occupate della rivoluzione, lei portoghese e io napoletana,
06:11due donne che in paesi diversi abbiamo subito le stesse disattenzioni. Lei mandano il suo
06:20film nei cataloghi e non viene neanche citata come regista. Io addirittura, quando il film
06:27è andato in onda dalla RAI, che sbaglio così si è scusata la RAI, è stato realizzato
06:35da un altro regista, un maschio morto, una persona amabile, bravissima, ma che non ero
06:42io, era Florezzano Valcino. Quindi sì, la mia storia centra l'aggravante, affinché
06:51non si è trovato ad oggi un modo di dialogare, è anche il fatto di essere donna. In qualche
06:57modo il potere è espressione maschile ed è un'espressione, mi permetto di dire, infantile,
07:05che alle donne non gliela vogliono dar vita, ma io francamente non la voglio. Io voglio
07:11dialogare, perché vincere non fa bene a nessuno, fa bene un dialogo onesto e leale, senza
07:20rinnegare i fatti. Il fatto che Antonietta De Lillo non faccia più dei film di finzione
07:28dal 2004 è una grave perdita per la nostra cinematografia. Io misuro il mio benessere
07:34sul fatto se dormo la notte o non dormo la notte. Faccio le corna perché sono sempre
07:38napoletana, quindi quello che succede oggi non è detto che succede anche domani. Io
07:43dormo piuttosto bene e anche stanotte ho dormito bene, nonostante l'emozione della
07:52nascita dell'occhio della gallina, quando a volte mi succede, come dico io, di fare
07:58la cotoletta e perché ho fatto qualcosa di brutto durante la giornata, me lo dico e dico
08:04il giorno dopo devo chiedere sconsolito. Allora cerchi assolutamente come resistere
08:10e io un po' grazie all'occhio della gallina ci sono riuscita, ci sono riuscita perché
08:15ho fatto il ragionamento opposto. Tutte le storie, quelle brutte e quelle belle hanno
08:20sempre un lato A e un lato B e quindi direi che anche questa brutta storia del mio blocco
08:28e della mia impossibilità per un altro film ha un lato A, cioè questo essere continuamente
08:36di fronte agli ostacoli ha fatto sì che io mi mantenessi in forma, quindi mi sento, come
08:42dire, seppur ho una bella età perché ho 64 anni, mi sento una persona piena di energia,
08:51quindi non lo vorrei dire, ma come ha detto Lucio Pucci, ho tanto da dire ancora e da
08:58fare, poi è morto, ma questo è un altro discorso.
09:01Io ho capito che se non riuscivo a parlare bene, non riuscivo ad andare a scuola bene,
09:06io andavo malissimo, ero un'asila, invece con le immagini un po' ci sapevo fare, cioè
09:12mi sentivo a mio agio, ecco mi sentivo utile.
09:15Morta di sangue, capiamo, una volta che abbiamo dialogato abbiamo capito che non basta dare
09:23500 mila euro per un film dopo che intorno a te c'è il birreno bruciato, dopo che
09:30c'è quella legge, darlo con una legge che non è più in uncio dal 2016, non considerando
09:38che forse gli attori sono cambiati, insomma, morta di soffro, qualsiasi altro film su
09:44cui attenzione va fatto dopo che si ritorna a un dialogo costruttivo e non alla voglia
09:50di dire, ecco qua, hai sbagliato e devi pagare.
09:54Io devo continuare a lavorare, io devo continuare ad esistere, ho remato per 15 anni e forse
10:03anche di più controcorrente.