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TVTrascrizione
00:00:00Bene, ritrovati a Ipso Fatto, l'Italia si racconta.
00:00:04Ospiti di questa puntata la psicologa forense e criminologa investigativa Roberta Bruzzone
00:00:10per analizzare insieme il caso Chico Forti.
00:00:13Parleremo poi di Blindly Dancing in moda inclusiva con la ballerina, professionista,
00:00:19modella e life coach Elena Travaini.
00:00:22Giulia De Tomati, CEO di InventoLab, ci spiegherà il suo impegno per aiutare aziende e istituzioni
00:00:29ad avanzare verso un modello sostenibile per il nostro pianeta.
00:00:33Con l'attrice Giusy Freccia racconteremo il suo one woman show che sta portando in scena
00:00:39tra leggerezza e riflessioni sociali.
00:00:42Con Fabio Alessandro Cifariello e Mauro Foglio guarderemo la guerra in Ucraina oltre la lente.
00:00:49Tutto questo insieme alle nostre rubriche, subito dopo la sigla.
00:00:59Bene, ritrovate una nuova puntata di Pso Fatto, l'Italia si racconta, parliamo di attualità e di cronaca.
00:01:26Chico Forti, dopo 26 anni di carcere negli USA, è stato rimpatriato notoriamente in Italia.
00:01:32Roberta Bruzzone, che abbiamo in collegamento e che ha studiato e analizzato attentamente
00:01:38gli atti processuali, è da sempre convinta della sua innocenza, tanto da scrivere un libro,
00:01:44peraltro l'unico nel suo genere, uscito il 26 giugno per Morsia Editore, dal titolo
00:01:50State of Florida contro Chico Forti.
00:01:53Innanzitutto Roberta, buongiorno, ben trovata.
00:01:56Buongiorno a voi, grazie.
00:01:58Grazie per il suo intervento.
00:02:00Ritorniamo indietro di qualche mese, il 18 maggio 2024, Chico Forti, Enrico Forti,
00:02:08che peraltro non si è mai dichiarato colpevole, ha appunto rimesso piede in Italia.
00:02:14Ecco, perché dedicare Roberta un libro a questa vicenda?
00:02:19E appunto, l'ho detto prima nella premessa iniziale, è l'unico che tratta il suo caso.
00:02:24Lei ne aveva già parlato, tra l'altro, precedentemente.
00:02:27Non è l'unico libro che tratta il caso, perché non sarebbe corretta come informazione,
00:02:32è l'unico libro che tratta il caso avendo avuto accesso a tutti gli atti.
00:02:35Credo che questo sia già di per sé un elemento determinante.
00:02:38Ci sono altri libri che trattano il caso, a vario titolo, ma nessuno di questi testi
00:02:45non si è mai affacciato realmente a quello che è il monumentale impianto documentale
00:02:53che fa parte di questa vicenda.
00:02:55Quindi è l'unico libro che effettivamente ha attinto ampiamente agli atti,
00:02:58che peraltro contiene gli atti, perché acquistando il libro c'è la possibilitÃ
00:03:03di scaricare tutti gli allegati, chiaramente, che sono citati,
00:03:07gli allegati giudiziari del fascicolo giudiziario,
00:03:10che sono allegati nel testo e citati ampiamente nel testo.
00:03:13Quindi il libro nasce dal mio report investigativo e tecnico-processuale
00:03:20che feci nel 2012 insieme, per la parte giuridica chiaramente, all'avvocato Imposimato,
00:03:26insomma l'ex giudice Ferdinando Imposimato, che poi è venuto a mancare chiaramente
00:03:29durante il periodo successivo, ed era un report commissionato chiaramente
00:03:34da Chicoforte e dalla sua famiglia per dimostrare che effettivamente la condanna
00:03:38a cui era stato sottoposto era una condanna che si basava su elementi
00:03:43che definire friabili e scivolosi forse essere anche piuttosto generosi.
00:03:47Quindi feci questo report, venne consegnato al governo italiano nel 2012,
00:03:51poi pubblicai una prima volta questo report ampliato,
00:03:54chiaramente sotto profilo narrativo, nel 2013 con un altro editore,
00:03:58poi visse considerato che il caso oggi è tornato di grandi interessi
00:04:02e ci sono insomma anche posizioni abbastanza contrastanti
00:04:06per quanto riguarda la vicenda Forti.
00:04:09Ho ritenuto che potesse essere interessante per il lettore,
00:04:12perché è interessato davvero a conoscere il caso atti alla mano
00:04:15e non semplicemente sulla base di chiacchiere o fantasie o simpatie
00:04:19che vedo spesso magari affacciarsi su certe valutazioni,
00:04:23perché se non conosci i fatti di questo tipo di processi
00:04:27difficilmente puoi fare una valutazione serena, obiettiva e soprattutto sensata.
00:04:31E quindi ho deciso di ripubblicarlo, aggiornato, con Morsia,
00:04:35e il 26 appunto di giugno il libro è divenuto disponibile
00:04:39in tutte le principali librerie e in tutti i principali store.
00:04:42Dottoressa grazie intanto, innanzitutto grazie anche per la doverosa precisazione
00:04:46in termini di informazione che ha fatto all'inizio,
00:04:48perché non volevo assolutamente essere fraintesa e non l'ho fatta precisissima.
00:04:52Non è l'unico libro che è in circolazione sul caso Forti.
00:04:55Ma con l'analisi che lei ha fatto.
00:04:58Su questo non ci sono dubbi.
00:05:00Dottoressa Bruzzone, volevo anche chiederle,
00:05:03ci sono dei casi che diventano davvero non solo casi di gronache e giudiziari
00:05:07in aula di tribunale, ma che diventano dei veri casi mediatici,
00:05:11addirittura li rivediamo nelle trasposizioni filmiche e cinematografiche,
00:05:15e questi spaccano particolarmente l'opinione pubblica,
00:05:19però lo diceva lei prima, nella premessa iniziale
00:05:21è necessario quindi fornire degli elementi in più.
00:05:24Lei non a caso, io credo, ma mi corregga se sbaglio,
00:05:27ha fatto tutta una serie di ripetizioni di fatti e situazioni in queste pagine,
00:05:34e questo è il motivo, per rendere più chiaro l'excursus giudiziario.
00:05:39Ripetizioni fino a un certo punto, nel senso che ogni passaggio di questa storia
00:05:43va letto attraverso prospettive diverse.
00:05:46Quindi la singola circostanza non può essere riferita solo in quanto tale,
00:05:51ma deve essere calata all'interno di una composizione più complessa,
00:05:57ecco perché apparentemente sembrano ripetizioni,
00:06:00in realtà sono tutti elementi, anelli di questa catena logico-deduttiva
00:06:06indispensabile per comprendere tutte le sfaccettature di questa storia,
00:06:10perché è una storia a più livelli, anche a più livelli di inganno,
00:06:13perché ci sono stati dei soggetti che in questa vicenda
00:06:16hanno agito alle spalle di Forti in maniera davvero subdola e terribile,
00:06:22e che sono poi diventati parte integrante della strategia
00:06:25che l'ha portato alla condanna all'Ergastolo.
00:06:28E io su questi personaggi e su quello che hanno fatto in diversi momenti
00:06:32ho avuto modo chiaramente di dare tutti i dettagli.
00:06:35Ecco perché in alcuni passaggi sembrano esserci delle ripetizioni,
00:06:38in realtà è per far sì che il lettore non si perda dei pezzi
00:06:41di questo ingarbugliato puzzle investigativo e giudiziario.
00:06:44È stato definito un po' un lavoro chirurgico quello che lei ha fatto,
00:06:48mi ha fatto venire in mente la metafora dell'autopsia se vogliamo,
00:06:51seppure in altri termini.
00:06:53Ecco, ha studiato questo fascicolo così nel dettaglio.
00:06:57Quali sono stati per curiosità i tempi di stesura, dottoressa?
00:07:00Allora, diciamo che ho fatto veramente un'autopsia a questo fascicolo,
00:07:04a questo tipo di paragone ci sta tutto.
00:07:07Sono stati molto ampi, all'epoca ci sono avuti circa tre anni
00:07:10per esaminare tutta la documentazione.
00:07:12Consideri che io ho preso in carico il caso nel 2009
00:07:15e ho depositato il report nel giugno del 2012,
00:07:19quindi ci è voluto parecchio tempo.
00:07:22Grazie anche al lavoro enorme che è stato fatto da Gianni Forti,
00:07:25lo zio di Chico, personaggio straordinario,
00:07:28dalla sua compagna Vilma e anche da Roberto Fodde
00:07:31che è stato determinante per fornire tutta una serie di documenti
00:07:36che lui aveva modo chiaramente di acquisire
00:07:38perché poi era diventato un po' il depositario
00:07:40degli atti del procedimento,
00:07:43trasformando di fatto la sua vita, la sua abitazione
00:07:46in una sorta di deposito documentale di tutta la vicenda.
00:07:49Insomma, quindi non sono stata da sola in quest'opera.
00:07:52Certo, poi l'analisi e la ricostruzione sono stati complicati da portare avanti,
00:07:56su quelle ci ho messo circa tre anni.
00:07:58Dottoressa, ogni caso meriterebbe chiaramente uno studio approfondito
00:08:02anche perché il fatto di schierarsi soggettivamente
00:08:05da una parte o dall'altra non si basa ovviamente su delle prove fondate
00:08:10Facendo questo lavoro da 25 anni io non mi sognerai mai
00:08:14di schierarmi da una parte o dall'altra di una barricata
00:08:17senza avere avuto accesso agli atti, onestamente.
00:08:20Perché le vicende giudiziarie, insomma,
00:08:22dopo tanti anni di attività concreta sul campo,
00:08:24riservano sempre un sacco di sorprese,
00:08:26nei fascicoli ci sono sempre un sacco di informazioni interessanti.
00:08:29Sto adesso ultimando insieme alla mia squadra
00:08:32un altro testo dedicato alla vicenda di Mirella Gregoria
00:08:35e abbiamo avuto modo di accedere integralmente,
00:08:37forse siamo gli unici, al fascicolo dell'indagine
00:08:41sia su Mirella Gregoria che sul caso della Orlandi
00:08:46e abbiamo avuto modo, e anche qui, di fare una vera e propria autopsia
00:08:50a questa inchiesta e devo dire che ogni volta
00:08:53rispetto a quella che è la narrazione mediatica
00:08:55saltano fuori tutta una serie di elementi
00:08:57che nessuno ha mai minimamente conosciuto
00:08:59quindi evidentemente lanciarsi in valutazioni
00:09:01sia in un senso che in un altro, per amor del cielo,
00:09:03sia a favore che contro,
00:09:05senza avere avuto modo di capire bene di cosa si tratta
00:09:07io penso che sia un esercizio abbastanza inutile
00:09:10oltre che incordiante.
00:09:11Se puoi farlo e gente che magari sostiene
00:09:15di far parte di questo settore è ancora più preoccupante.
00:09:18Esattamente, tra gli addetti e lavori
00:09:20è una cosa inammissibile, ingiustificabile
00:09:22quindi ci vuole...
00:09:23E di lavori oppresuntitali.
00:09:27Oppresuntitali, diciamo millantatori.
00:09:29Poi sul campo nessuno l'ha mai vista.
00:09:34Bisogna assolutamente scovare
00:09:35quello che è il fondamento scientifico.
00:09:37Questo è il messaggio finale.
00:09:39Si sente di paragonare questa storia di Gigoforti
00:09:42ad altri eventi mediatici,
00:09:44ad altri casi avvenuti e eclatanti
00:09:46che hanno scosso e diviso l'opinione pubblica
00:09:48e che magari lei ha curato in prima persona negli anni?
00:09:51Sicuramente con le debite e differenze
00:09:54perché sono due vicende molto diverse
00:09:56ma un po' quello che è successo con la strage di Erna.
00:10:00Le due vicende per l'aspetto di gestione dell'indagine
00:10:04possono essere accostate,
00:10:07un paragone sensato.
00:10:09Dottoressa, prima di salutarla e ringraziarla
00:10:11per questa intervista
00:10:12una curiosità a titolo del tutto personale.
00:10:15Lei è anche docente universitaria di criminologia,
00:10:18psicologia investigativa e scienze forensi.
00:10:21C'è stato durante le ore in aula
00:10:24un confronto, un dibattito aperto
00:10:26in questo senso con i suoi alunni
00:10:28e se sì che cosa scaturisce ogni volta?
00:10:31Noi formiamo proprio al pensiero critico
00:10:34in questo tipo di ambito.
00:10:35Tutti gli studenti, in particolare della mia accademia,
00:10:38della CSI Academy,
00:10:40vengono formati proprio a ragionare
00:10:42in maniera molto puntuale e concreta
00:10:44nella valutazione della prova scientifica
00:10:47per far sì che effettivamente i criteri
00:10:49che la rendono tale,
00:10:50cioè che la rendono affidabile davanti a un giudice
00:10:52siano rispettati.
00:10:53Quindi è uno dei punti centrali della formazione
00:10:56che io faccio da moltissimi anni
00:10:58ed è il cuore dell'attività dei master
00:11:00che porto avanti con la CSI Academy
00:11:02ormai da oltre dieci anni.
00:11:05Dottoressa, io la ringrazio tantissimo
00:11:07per questa intervista,
00:11:08per averci fatto conoscere meglio i dettagli
00:11:10e la stesura anche di questo libro
00:11:12e di questo caso di cronaca giudiziaria.
00:11:14È stato un piacere avere la nostra ospite.
00:11:16Grazie a voi.
00:11:17E ora vi raccontiamo una bella storia,
00:11:19una storia di resilienza,
00:11:21ballerina professionista,
00:11:22insegnante di danze garaibiche,
00:11:24modella e coach formatrice.
00:11:26Il suo desiderio del dono
00:11:28nasce in seguito all'esperienza diretta
00:11:30della sua malattia.
00:11:32Lei è Elena Travaini,
00:11:33io ve l'ho presentata ma sarà lei
00:11:35a raccontarsi più dettagliatamente.
00:11:38Elena, ben trovata intanto
00:11:40su Canale Europa TV.
00:11:42È un piacere averti nostra ospite
00:11:44e mi piacerebbe che tu ti raccontassi,
00:11:46almeno nelle tappe principali,
00:11:48dalla malattia alla famiglia
00:11:50di cui vai, so, orgogliosissima
00:11:52fino a tutte le onorificenze
00:11:54che ti sei meritata sul campo.
00:11:58Allora sì, buongiorno a tutti.
00:12:00Innanzitutto è un piacerissimo essere qui
00:12:02con voi, anzi vi ringrazio
00:12:04per l'opportunità .
00:12:06Io, come dicevi bene tu,
00:12:08sono una ballerina professionista
00:12:10ma la passione per la danza
00:12:12è stata quella cosa
00:12:14che in realtà mi ha permesso di
00:12:16poi diventare anche la donna
00:12:18che sono, la mamma che sono
00:12:20e l'imprenditrice, ecco.
00:12:22Sono nata con una rarissima forma
00:12:24di tumore alla retina che mi è
00:12:26stata diagnosticata 20 giorni di vita.
00:12:28La mia mamma si è accorta che tendeva
00:12:30a guardare sempre la luce molto forte
00:12:32del sole, eccetera, ha detto ma c'è qualcosa
00:12:34che non va e si sa che come mamme
00:12:36siamo le migliori pediatre
00:12:38si dice per i nostri figli
00:12:40e quindi ha voluto chiedere subito
00:12:42delle visite specialistiche
00:12:44e purtroppo poi insomma
00:12:46quello che è stato detto è che c'era questo tumore
00:12:48molto aggressivo, tra l'altro
00:12:50molto raro, infatti
00:12:52ti dico tuttora sono ancora in cura
00:12:54purtroppo per delle
00:12:56problematiche che sono venute fuori
00:12:58a causa della chemioterapia, della radio
00:13:00e della laser terapia
00:13:02e mi definiscono la raritÃ
00:13:04nel raro perché
00:13:06un viso come il mio con una conformazione
00:13:08degli occhi come la mia
00:13:10in realtà non
00:13:12esiste, ok? Quindi
00:13:14accettarla è stato
00:13:16molto difficile e lo è
00:13:18tutt'oggi, tutt'ora, mettersi
00:13:20in mostra, mettersi anche
00:13:22davanti a una telecamera, fare un'intervista
00:13:24non è cosa semplice
00:13:26però la danza mi ha aiutato
00:13:28a trovare un mio talento, quindi la mia dimensione
00:13:30e da lì
00:13:32trovando la mia dimensione e il mio talento ho iniziato
00:13:34a lavorare su me stessa
00:13:36ho imparato a essere comunque
00:13:38una donna elegante, una donna
00:13:40anche sensuale, una donna
00:13:42sicura di se stessa, tanto poi da
00:13:44utilizzare diciamo la mia
00:13:46immagine così particolare
00:13:48per essere di
00:13:50ispirazione per tante altre persone
00:13:52uomini e donne ma anche
00:13:54adolescenti come ad esempio
00:13:56gli amici di mia figlia che
00:13:58si chiama Aurora e ha 17 anni, io sono super
00:14:00orgogliosa di lei, l'amore
00:14:02di mamma
00:14:04ad accettarsi così come sono
00:14:06perché ognuno di noi in realtà ha
00:14:08le sue differenze che possono
00:14:10essere fisiche, che possono essere
00:14:12psicologiche, magari si sente
00:14:14fragile e ho imparato
00:14:16che un viso, un aspetto come il mio
00:14:18legato comunque a delle
00:14:20conoscenze, delle competenze che ho acquisito
00:14:22durante il periodo della mia
00:14:24vita, poteva essere poi
00:14:26di aiuto per chi sta vivendo una situazione
00:14:28non troppo semplice
00:14:30assolutamente sì
00:14:32infatti l'ho detto nel presentarti era
00:14:34doveroso proprio questo
00:14:36questo desiderio di poter
00:14:38essere utile agli altri
00:14:40attraverso la tua esperienza diretta
00:14:42sperimentazione danza al
00:14:44buio, pensate che
00:14:46la Blindly Dancing
00:14:48così si chiama, almeno
00:14:50usiamo la lingua inglese
00:14:52coinvolge ben 300.000
00:14:54persone al mondo
00:14:56ce la fai conoscere più da vicino
00:14:58ci racconti come nasce, come si
00:15:00svolge, cosa si prova anche
00:15:02mentre si danza, vediamo magari senza
00:15:04audio così nel frattempo tu ci racconti
00:15:06di più, anche un breve
00:15:08video che tu
00:15:10ci hai mandato, prego Elena
00:15:12allora
00:15:14la danza al buio nasce come esperienza
00:15:16ma in particolar modo è nata
00:15:18come la mia prima esperienza
00:15:20personale nel senso che essendo io
00:15:22gravemente povedente ed avendo
00:15:24intrapreso il percorso della competizione
00:15:26sportiva durante gli allenamenti
00:15:28c'erano momenti in cui avevo
00:15:30delle difficoltà oggettive a svolgere
00:15:32determinate tecniche
00:15:34soprattutto giri, mantenere le
00:15:36direzioni eccetera, quindi con il mio
00:15:38vecchio ballerino abbiamo cercato di capire
00:15:40come comportarci, che cosa
00:15:42poter fare per
00:15:46avvantaggiare
00:15:48la nostra performance
00:15:50e quindi la persona con cui ballavo ha deciso
00:15:52di calarsi nel buio
00:15:54più che altro per capire cosa si
00:15:56prova, come ci si sente, se è possibile
00:15:58poi andare avanti a svolgere
00:16:00un'attività di questo tipo come la danza
00:16:02oppure se ci saremmo dovuti fermare lì
00:16:04in realtà abbiamo scoperto che
00:16:06era fattibilissimo
00:16:08e andando avanti nel tempo
00:16:10io in particolar modo studiando
00:16:12comunicazione, formazione, ho affinato
00:16:14questo metodo di insegnamento
00:16:16dove le persone apprendono la danza
00:16:18totalmente
00:16:20vendate, quindi nel buio
00:16:22ma la spiegazione dei passi
00:16:24viene fatta dal principio con le persone
00:16:26vendate, quindi gli si spiega
00:16:28in maniera molto specifica
00:16:30come spostare i piedi, la direzione
00:16:32di quanti gradi apirirli
00:16:34ovviamente poi affinando
00:16:36sperimentando la situazione
00:16:38delle persone si impara anche
00:16:40ad utilizzare delle metafore
00:16:42come ad esempio se devi toccare il pavimento
00:16:44in un certo modo con la punta del piede
00:16:46ci si può collegare al
00:16:48che ne so, schiacciare qualcosa per terra
00:16:50utilizzare un gergo, un lessico
00:16:52magari più comune per cercare
00:16:54di far comprendere dei concetti
00:16:56perché le persone non sono assolutamente abituate
00:16:58a non vedere, a stare
00:17:00nel buio, ma sono abituate a guardare
00:17:02e ricopiare e diventa molto complicato
00:17:04io poi sono andata avanti a portare
00:17:06il progetto
00:17:08anche senza il mio vecchio ballerino
00:17:10ho trovato un'altra persona con cui
00:17:12fare delle esibizioni
00:17:14ma che non mi segue in realtà nel progetto
00:17:16di danza al buio, perché abitiamo
00:17:18distanti, che appunto si vede adesso
00:17:20nel video che state facendo vedere
00:17:22che tra l'altro è un'esibizione fatta a Los Angeles
00:17:24e
00:17:26quindi niente, abbiamo
00:17:28anche lui si è ricalato nel buio
00:17:30per provare questo tipo di esperienza
00:17:32e con lui facciamo esibizioni
00:17:34si chiama Graziano
00:17:38per quanto riguarda invece tutta la parte di
00:17:40sperimentazione la porto avanti io
00:17:42il progetto appunto Blendy Dancing
00:17:44vuol dire letteralmente da un fare nel buio
00:17:46si è abbinato tra l'altro
00:17:48ad un progetto sempre
00:17:50legato allo sport, che è quello di giù dal buio
00:17:52che funziona nello stesso
00:17:54modo che porto avanti
00:17:56con Roberto Lachim
00:17:58che è un'atleta della Nazionale Paralimpica di Judo
00:18:00quindi facciamo proprio sperimentare
00:18:02quello che è il buio e la cecitÃ
00:18:04per insegnare alle persone
00:18:06che si possono
00:18:08superare i limiti, che le cose possono
00:18:10essere fatte anche
00:18:12in maniera differente, con un pochino
00:18:14più di attenzione, ma soprattutto
00:18:16si può stare insieme, perché per noi
00:18:18questo è l'importante, non ghettizzare
00:18:20io ho fatto ballare più di 300.000
00:18:22persone nel mondo
00:18:24di tutte le nazionalità , di tutte le etÃ
00:18:26uomini, donne, anziani, bambini
00:18:28con disabilità intellettiva
00:18:30sindrome di Down, autismo, cecitÃ
00:18:32addirittura disabilità motori
00:18:34la stessa cosa la stiamo sperimentando
00:18:36anche nel Judo
00:18:38perché quello che vorremmo è
00:18:40creare un ambiente inclusivo
00:18:42quell'ambiente che quando eravamo ragazzini noi
00:18:44purtroppo non c'era, lo sport era
00:18:46molto esclusivo
00:18:48tra l'altro inclusione sociale
00:18:50tu te ne occupi a 360°
00:18:52anche attraverso un altro veicolo
00:18:54che non è la danza in questo caso ma è
00:18:56la moda, combatti in questo
00:18:58modo il bullismo
00:19:00il cyberbullismo
00:19:02fenomeni di cui tu
00:19:04per prima sei stata anche
00:19:06vittima
00:19:08e vorrei che tu ci raccontassi
00:19:10anche di questa esperienza, di quello che
00:19:12può donare agli altri
00:19:14allora
00:19:16mi sto rendendo conto
00:19:18che con l'avvenire dei social
00:19:20in particolare social come Instagram
00:19:22e TikTok l'immagine è diventata
00:19:24qualcosa di assolutamente
00:19:26irreale, surreale
00:19:28perché ci sono filtri, perché ci sono
00:19:30cioè a momenti le persone non si
00:19:32riconoscono neanche più
00:19:34e c'è questo stereotipo
00:19:36di bellezza che assolutamente è irraggiungibile
00:19:38se solo pensiamo che
00:19:40ci sono modelle create con l'intelligenza
00:19:42artificiale sui social che guadagnano
00:19:44centinaia di migliaia di euro
00:19:46rendiamoci conto di quale direzione
00:19:48stiamo prendendo su uno stereotipo
00:19:50di qualcosa che in realtà però
00:19:52non esiste, perché
00:19:54modelle così ce n'è forse una su un milione
00:19:56tutte le altre sono persone
00:19:58tra virgolette normali
00:20:00ho sofferto tanto, tantissimo
00:20:02per il mio aspetto fisico
00:20:04mi hanno giudicata, me ne hanno dette
00:20:06veramente di ogni, mi hanno detto di
00:20:08ammazzarmi, mi hanno detto di
00:20:10vergognarmi eccetera
00:20:12e ho iniziato a fare fotografie
00:20:14in realtà con un'amica
00:20:16per divertimento
00:20:18per me è stato un grossissimo passo perché io
00:20:20tendevo sempre ad essere quella che si nascondeva
00:20:22non mi piaceva essere fotografata
00:20:24quando c'erano le foto di gruppo era sempre
00:20:26quella dietro, quella in fondo, camminavo a testa
00:20:28basta, non mi mettevo mai
00:20:30in mostra, poi a un certo punto
00:20:32è successa questa cosa in cui
00:20:34mi sono stancata di dovermi
00:20:36nascondere perché è una condizione
00:20:38che non ho voluto io, quella di essere malata
00:20:40di tumore, quella di essere diversa
00:20:42quella di non vederci
00:20:44quindi era inutile continuare a
00:20:46colpevolizzarmi per una cosa che
00:20:48non dipendeva da me
00:20:50e quindi ho deciso di fare questa
00:20:52foto, metterla sui social e abbinarci
00:20:54la mia storia, una volta che l'ho
00:20:56pubblicata ho detto adesso mi massacrano
00:20:58scriveranno tanti di quei commenti
00:21:00negativi che la metà basta
00:21:02e invece ho ricevuto esattamente
00:21:04il comportamento
00:21:06opposto, cioè tantissime
00:21:08persone hanno iniziato a scrivermi dicendomi
00:21:10continua così
00:21:12hai una storia potentissima
00:21:14anche io mi sento in questo modo oppure
00:21:16che ne so le mamme di bambini con qualche
00:21:18disabilità che mi chiedevano
00:21:20come fare per affrontare determinati
00:21:22argomenti o se anche
00:21:24i loro figli avrebbero prima o poi accettato
00:21:26questa situazione, ragazze
00:21:28adolescenti magari con i disturbi del comportamento
00:21:30alimentare che trovavano
00:21:32uno stimolo e da lì ho detto ok
00:21:34ho trovato, sto trovando
00:21:36piano piano la mia dimensione
00:21:38ho iniziato a fare foto
00:21:40per gioco, poi piano piano con fotografi
00:21:42professionisti, da lì ho detto che va bene
00:21:44fotografi li abbiamo, ci sarà qualche
00:21:46designer che vuole magari che
00:21:48i suoi abiti rappresentino
00:21:50la donna di tutti i giorni ma magari con una
00:21:52storia un po' strong
00:21:54un po' particolare e ho iniziato a contattare
00:21:56i diversi fashion designer
00:21:58per vedere se
00:22:00qualcuno di loro poteva essere interessato
00:22:02e così è iniziato il mio percorso
00:22:04tutto da sola
00:22:06fino a quando non ho iniziato a collaborare
00:22:08poi con dei miei carissimi amici
00:22:10abbiamo creato una vera e propria associazione
00:22:12e organizziamo eventi di moda
00:22:14inclusiva quindi con modelle
00:22:16professioniste e non, disabili
00:22:18di colore, ragazzi
00:22:20omosessuali, cioè chiunque
00:22:22abbia una storia da raccontare, chiunque
00:22:24abbia piacere di mettersi in gioco
00:22:26chiunque voglia indossare
00:22:28un abito di un brand
00:22:30importante, chiunque anche come donna
00:22:32voglia sentirsi coccolata e viziata
00:22:34per un giorno con trucco, parrucco
00:22:36tutto quello che ne consiglio
00:22:38ovviamente abbinati
00:22:40un'ultima domanda
00:22:42perché il tempo purtroppo in televisione
00:22:44è sempre tiranno e la tua storia
00:22:46meriterebbe ore di trasmissione
00:22:48solo una domanda
00:22:50in chiusura perché ci tenevo tanto che tu lo
00:22:52dicessi, ti impegni tantissimo anche
00:22:54nei confronti delle strutture oncologiche
00:22:56pediatriche, ecco per me è
00:22:58fondamentale che tu riesca a dire due parole
00:23:00anche su questo e quindi anche quali sono i progetti
00:23:02futuri che hai
00:23:04in cantiere
00:23:06Allora, noi raccogliamo sempre
00:23:08con l'associazione Antagged
00:23:10materiale ludico, artistico ed educativo
00:23:12per i bambini ricoverati in tutte le
00:23:14oncologie pediatriche d'Italia
00:23:16ad oggi abbiamo donato per
00:23:18centinaia di migliaia di euro di materiale
00:23:20a oltre 15 strutture
00:23:22tra cui il Bambin Gesù di Roma, Gasolini
00:23:24di Genova, Istituto dei Tumori di Milano
00:23:26l'IEO e così via
00:23:28l'ofumia di Pisa
00:23:30possono seguirci tranquillamente
00:23:32le persone sui social
00:23:34mi trovano come Elena Travaini
00:23:36su Facebook e Elena Trattino Bazzo
00:23:38Travaini su Instagram, il progetto
00:23:40si chiama Dona un colore a un
00:23:42bambino e ovviamente è nato
00:23:44da quella che è la mia situazione personale
00:23:46io sono paziente oncologica
00:23:48pediatrica, attualmente ancora
00:23:50in cura in pediatria quindi ogni
00:23:52volta che mi ritrovavo ad andare a
00:23:54fare magari delle visite ero in
00:23:56ambulatorio pediatrico e vedevo questa
00:23:58necessità , questo bisogno di
00:24:00avere materiale per i bambini che
00:24:02passano di anche 6, 8,
00:24:0410 mesi e l'unico
00:24:06momento diciamo di serenità all'interno
00:24:08di un contesto ospedaliero dove comunque
00:24:10si fa chemioterapia e le terapie sono
00:24:12pesanti era quello del disegno
00:24:14della creatività ed è anche
00:24:16l'unico in cui possono stare
00:24:18con le famiglie e quindi ho
00:24:20spinto tantissimo su questa cosa che sta
00:24:22funzionando molto bene e che mi auguro
00:24:24continuerà a funzionare tantissimo
00:24:26e hai tutto il
00:24:28mio come dire
00:24:30tutta la mia
00:24:32non dico approvazione perché non hai bisogno
00:24:34della mia approvazione hai tutta la mia
00:24:36ammirazione ecco per quello che fai Elena
00:24:38davvero continua così
00:24:40perché stai dando tantissimo
00:24:42tanto tanto tanto ed è
00:24:44stato per me un grande piacere averti
00:24:46nostra ospite in questa puntata per
00:24:48raccontarci la tua storia
00:24:50davvero grazie Elena Travaini
00:24:52un abbraccio
00:24:54ciao grazie
00:24:56grazie Elena e ora invece
00:24:58è arrivato il momento della nostra
00:25:00rubrica cura di Rosalia
00:25:02Messina una tisana un libro
00:25:04sentiamo di che cosa ci parla
00:25:06quest'oggi
00:25:18Bentornati a una tisana un libro
00:25:20in questa
00:25:22puntata vi parlo
00:25:24di un memoir
00:25:26il tempo di
00:25:28vivere con te edito da
00:25:30Mondadori nel 2021
00:25:32autore Giuseppe
00:25:34Quiglia
00:25:36l'altra notte ti ho sognato
00:25:38sono passati più di 40
00:25:40anni eppure tu ne avevi sempre
00:25:4220 ed eri
00:25:44bello come un giridio fra i rovi
00:25:46e ridevi e io bambino
00:25:48tornavo a ridere con te
00:25:50eravamo nella
00:25:52vecchia casa di grosso
00:25:54canavese io mi arrampicavo
00:25:56sulla scala a chiocciola
00:25:58tu mi facevi il solletico
00:26:00e sapevo di potermi staccare
00:26:02e cadere perché
00:26:04c'eri tu pronto a prendermi
00:26:06tra le tue braccia
00:26:10a chi si rivolge
00:26:12Beppe
00:26:16un bambino
00:26:18di
00:26:2010 anni
00:26:22nell'epoca felice di queste
00:26:24vacanze passate a casa
00:26:26dei nonni si rivolge al cugino
00:26:28Walter Alassia
00:26:30Walter Alassia esponente di lotta
00:26:32continua da quando
00:26:34era un 17enne
00:26:36nel 1973
00:26:38e
00:26:40da ventenne
00:26:42ormai passato alle brigate
00:26:44rosse
00:26:46muore
00:26:48nel 1976
00:26:52nella sua
00:26:54abitazione di
00:26:56Sesto San Giovanni dove vive
00:26:58con
00:27:00i genitori e il fratello
00:27:02durante una
00:27:04massiccia operazione di
00:27:06ripolizia
00:27:08finalizzata proprio alla sua
00:27:10cattura
00:27:12muore e dà la morte
00:27:14a due esponenti delle forze
00:27:16dell'ordine
00:27:18ma il Walter
00:27:20di cui ci parla
00:27:22l'autore
00:27:24è un
00:27:26Walter
00:27:28giovane
00:27:32giovane come quando
00:27:34muore ma giovane in un
00:27:36modo spensierato
00:27:38allegro, è un ragazzo
00:27:40che scherza, che gioca con il cugino
00:27:42di parecchi anni
00:27:44è un ragazzo
00:27:46giovane, Beppe ha
00:27:5011 anni
00:27:52al momento in cui
00:27:56Walter conclude la sua
00:27:58esistenza
00:28:02ed è questa
00:28:04dimensione privata
00:28:06che
00:28:08interessa
00:28:10all'autore restituirci
00:28:12è una
00:28:14dimensione
00:28:16dell'affetto
00:28:18del ricordo
00:28:20degli anni bellissimi
00:28:22bellissimi perché c'era
00:28:24un legame straordinario
00:28:26particolare
00:28:28fraterno e più che
00:28:30fraterno fra i cugini
00:28:32figli
00:28:34di due sorelle
00:28:36il tempo di vivere con te
00:28:38richiama il verso
00:28:40di una notissima canzone di
00:28:42Lucio Battisti, di
00:28:44Mogol e Battisti
00:28:46ecco
00:28:48non è ancora il momento di raccontare
00:28:50quel 15 dicembre
00:28:521976
00:28:54e quel che ne seguirà , no
00:28:56è questo, il tempo
00:28:58di vivere con te, ancora un poco
00:29:00almeno nello
00:29:02spazio di queste pagine
00:29:04perdonami Walter se ci ho messo
00:29:06così tanto, 30 libri
00:29:08e più di 40 anni
00:29:10è per raccontare la tua storia
00:29:12che ho cominciato a scrivere il giorno
00:29:14dopo la tua morte
00:29:16è per questo che ho continuato
00:29:18a farlo in tutto questo tempo
00:29:20eccolo qua
00:29:22il primo libro che avrei voluto scrivere
00:29:24ma avevo appena 11 anni
00:29:26facevo la prima media
00:29:28e anche se dalle elementari
00:29:30i miei temi venivano letti in classe
00:29:32da maestri e professori di lettere
00:29:34non ne ero capace
00:29:36ne sarò capace ora
00:29:38non è che Culicchia
00:29:40eviti di
00:29:44fare un
00:29:46excursus
00:29:50sugli anni di Piombo
00:29:52lo fa in modo molto oggettivo
00:29:54asettico
00:29:56come una cronaca
00:29:58in cui a un certo punto
00:30:00fa la sua comparsa
00:30:02Walter Alassia
00:30:04ma
00:30:06lo scopo del suo libro
00:30:08è esprimere
00:30:10raccontare, attraversare
00:30:12questo dolore
00:30:14il dolore della perdita
00:30:16che non è nemmeno perdita perché
00:30:18si tratta
00:30:20di una
00:30:22persona
00:30:24che ha dato la morte
00:30:26di un sovversivo
00:30:28di un criminale
00:30:32il dolore
00:30:34è dolore, come dice De Andrè
00:30:36un ladro non muore di meno
00:30:44in questo
00:30:46narrare
00:30:48ritardato di 40 anni
00:30:52c'è tutto
00:30:58tutto il bisogno
00:31:00di chi sopravvive
00:31:02di conservare
00:31:04un ricordo che
00:31:06appunto non è solo
00:31:08un ricordo di morte, di perdita
00:31:10è anche il ricordo
00:31:12di ciò che si è vissuto insieme
00:31:14il tempo appunto
00:31:16di vivere con te
00:31:20Giuseppe Culicchia
00:31:22Mondadori
00:31:242021
00:31:26A una prossima disana
00:31:28Ciao
00:31:40Grazie come sempre
00:31:42alla nostra Rosalia Messina
00:31:44e ora invece parliamo di un altro
00:31:46argomento, ovvero aiutare aziende
00:31:48e istituzioni a transitare verso
00:31:50un modello sostenibile
00:31:52che abbia un impatto positivo
00:31:54sul nostro pianeta
00:31:56ci spiega di più la sua mission
00:31:58la sua vision, i progetti che ha in mente
00:32:00la nostra prossima
00:32:02ospite Giulia De Tomati
00:32:04CEO di Invento Lab
00:32:06Giulia ben trovata anche a te, buongiorno
00:32:08Ben trovata Francesca
00:32:10buongiorno, grazie per
00:32:12l'invito
00:32:14grazie a te per essere qui con noi
00:32:16tu nel 2014
00:32:18quindi quest'anno anche un anno importante
00:32:20si festeggia il primo decennale
00:32:22il primo decennio fondi
00:32:24appunto Invento
00:32:26Innovation Lab
00:32:28ecco in questi dieci anni
00:32:30dall'inizio
00:32:32dal seme gettato ad oggi
00:32:34che strada è stata percorsa?
00:32:36Una strada
00:32:38molto lunga e in dieci anni
00:32:40tante tante cose
00:32:42che abbiamo fatto, prima di tutto è cambiata
00:32:44completamente la percezione
00:32:46perché appena abbiamo iniziato dieci anni
00:32:48fa appunto sono la founder di Invento Lab
00:32:50lo scenario era ben diverso
00:32:52quindi anche parlare di sostenibilitÃ
00:32:54era un po'
00:32:56come essere degli allieni
00:32:58ci chiedevano ma che lavoro fate?
00:33:00e ci voleva quasi mezz'ora per spiegarlo
00:33:02farlo capire tutto
00:33:04quindi in dieci anni è cambiato sia
00:33:06tanto appunto quello che facciamo come impresa
00:33:08adesso vi racconto meglio
00:33:10sia anche proprio la percezione delle altre persone
00:33:12delle aziende
00:33:14degli stakeholder con cui parliamo
00:33:16proprio della sostenibilitÃ
00:33:18quindi adesso
00:33:20c'è tantissima attenzione rispetto
00:33:22a questi temi
00:33:24diciamo che la strada non è propriamente
00:33:26in discesa però quantomeno
00:33:28l'interlocutore
00:33:30finale
00:33:32è più sensibile su alcuni
00:33:34su alcuni fronti
00:33:36tu tra l'altro sei ingegnere ambientale
00:33:38e hai arricchito la tua formazione
00:33:40negli Stati Uniti
00:33:42io ti volevo chiedere
00:33:44il mindset italiano rispetto a quello americano
00:33:46messi a confronto
00:33:48che cosa ci diresti?
00:33:50Allora è stato molto arricchente
00:33:52studiare appunto negli Stati Uniti
00:33:54anche in Italia, io appunto ho un percorso
00:33:56proprio un background sull'ingegneria ambientale
00:33:58quindi poi mi sono proprio
00:34:00occupata di queste tematiche
00:34:02è un scenario un pochino diverso
00:34:04nel senso che la formazione
00:34:06in America è molto più
00:34:08esperienziale, mi ha dato sicuramente
00:34:10tanti spunti che poi utilizziamo
00:34:12con le aziende proprio per aiutarle
00:34:14a transitare verso
00:34:16questi modelli di business più sostenibile
00:34:18quindi sicuramente
00:34:20ho avuto poi la possibilità di partecipare
00:34:22a corsi in università prestigiosa
00:34:24ad esempio come quella di Stanford eccetera
00:34:26un livello molto alto
00:34:28ma anche in Italia direi che non siamo
00:34:30da meno nelle ottime universitÃ
00:34:32o business school che abbiamo
00:34:34e tanti tanti consigli pratici
00:34:36che poi ci servono
00:34:38nell'accompagnare ogni giorno le aziende
00:34:40appunto che aiutiamo
00:34:42verso la transizione a modelli
00:34:44più rigenerativi quindi tutta la nostra
00:34:46attività di consulenza sicuramente
00:34:48gli input che ci sono arrivati da
00:34:50oltreoceano quindi dall'America
00:34:52ma come anche da altri paesi
00:34:54sono stati molto molto
00:34:56importanti per poi l'attività di
00:34:58accompagnamento che facciamo tutti i giorni
00:35:00è la contaminazione che
00:35:02ci piace no? è quella
00:35:04costruttiva e tra l'altro
00:35:06si è di recente conclusa
00:35:08la settima Changemaker
00:35:10Competition. Ecco di che
00:35:12cosa si tratta e anche chi ha visto
00:35:14coinvolti Giulia?
00:35:16Allora appunto come
00:35:18Inventolab quello che facciamo vi ho detto
00:35:20prima appunto è proprio
00:35:22accompagnare le aziende per
00:35:24una transizione verso modelli di business
00:35:26più sostenibile e ci teniamo
00:35:28molto, lavoriamo con aziende molto grandi
00:35:30e importanti come anche con PMI
00:35:32e con aziende proprio anche
00:35:34in start up e dall'altro
00:35:36lato quello che vogliamo fare è
00:35:38aiutare i giovani ad
00:35:40apprendere fin da subito competenze
00:35:42di autoimprenditorialità quindi
00:35:44potersi mettere in gioco e
00:35:46diventare chi lo sa appunto
00:35:48founder anche di imprese che
00:35:50integrano la sostenibilità al loro interno
00:35:52abbiamo iniziato quindi questo percorso
00:35:54ormai da quasi più di
00:35:5610 anni appunto
00:35:58quasi anche prima della fondazione
00:36:00c'era già in nuce questo progetto
00:36:02di portare
00:36:04i temi dell'imprenditorialità e delle
00:36:06start up green nelle scuole
00:36:08in partnership con il ministero dell'istruzione
00:36:10adesso
00:36:12quest'anno appunto si è conclusa
00:36:14la settima edizione di questo specifico
00:36:16progetto che si chiama B Corp School
00:36:18che porta proprio i modelli che sono
00:36:20quelli dell'economia B, l'economia che
00:36:22vuole produrre impatto positivo
00:36:24i modelli delle società Benefit
00:36:26i modelli delle società B Corp
00:36:28e porta questi modelli quindi di
00:36:30impresa che oltre al profitto
00:36:32ha anche finalità ambientali
00:36:34delle scuole. Abbiamo quindi
00:36:36coinvolto tante aziende
00:36:38e hanno lanciato ai ragazzi delle scuole
00:36:40superiori un po' in tutta Italia come
00:36:42vi dicevo appunto in partnership con il ministero
00:36:44dell'istruzione hanno lanciato
00:36:46delle sfide sui temi ambientali
00:36:48appunto come ripristinare la biodiversitÃ
00:36:50come lottare
00:36:52e contribuire alla lotta per il cambiamento
00:36:54contro il cambiamento climatico
00:36:56come migliorare la qualità dell'aria
00:36:58come ripulire i mari dalla plastica
00:37:00quindi tante tematiche diverse
00:37:02e i ragazzi soprattutto
00:37:04terza e quarta quindi 16, 17
00:37:06o anche 18 anni
00:37:08e le ragazze ovviamente
00:37:10hanno risposto a queste sfide creando
00:37:12delle vere e proprie start up
00:37:14è stato un percorso
00:37:16molto interessante che ha visto coinvolte
00:37:18un centinaio di aziende in tutta Italia
00:37:20e alla fine del percorso a giugno
00:37:22le migliori start up si sono
00:37:24sfidate un po' a colpi di pitch
00:37:26davanti a una giuria che vedeva
00:37:28professori universitari
00:37:30incubatori come ad esempio
00:37:32abbiamo costruito una partnership con Biforai
00:37:34di Bocconi, l'incubatore appunto di innovazione
00:37:36dell'Università Bocconi di Milano
00:37:38CEO di aziende
00:37:40per cui è stato molto bello
00:37:42è una giornata arricchente
00:37:44sia appunto per i ragazzi
00:37:46e le ragazze sia per noi stessi
00:37:48e noi stessi di Inventolab
00:37:50e per le aziende proprio per creare dei
00:37:52ponti tra realtà che solitamente
00:37:54non si parlano moltissimo
00:37:56come appunto quella delle imprese
00:37:58e poi quella delle scuole
00:38:00e tra l'altro mi sembra di capire
00:38:02che le nuove generazioni rispondano
00:38:04in maniera molto più
00:38:06semplice perché già forse
00:38:08hanno una sensibilizzazione differente
00:38:10rispetto a chi li ha preceduti
00:38:12ma chiedo a te conferma
00:38:14ma poi ti dico anche, ti chiedo Giulia
00:38:16ok, dobbiamo
00:38:18cercare come interlocutori
00:38:20i multi
00:38:22stakeholders sicuramente
00:38:24per accelerare il cambiamento
00:38:26ma poi bisogna parlare anche proprio
00:38:28alla comunità , alla collettivitÃ
00:38:30cioè a questi
00:38:32interlocutori il target finale
00:38:34affinché la comunicazione sia costruttiva
00:38:36dico bene?
00:38:38Certo, condivido appieno
00:38:40infatti la cosa secondo me è un po' più
00:38:42potente del progetto
00:38:44è proprio il racconto delle storie
00:38:46perché non sono solo delle idee
00:38:48solo poi, anche avere delle idee
00:38:50è una gran cosa
00:38:52ma sono dei progetti che vengono messi a terra
00:38:54questi progetti
00:38:56ovviamente nascono e poi incontrano
00:38:58delle difficoltà o devono incontrare
00:39:00per poter maturare
00:39:02un ascolto da parte della comunitÃ
00:39:04penso appunto al progetto
00:39:06che ha vinto, e il progetto che ha vinto
00:39:08è stato creato da
00:39:10una scuola di Merate
00:39:12che ha annunciato il tema delle mascherine
00:39:14che erano
00:39:16oramai non più utilizzabili
00:39:18quindi mascherine scadute
00:39:20fondamentalmente, che giacevano negli scatoloni
00:39:22all'interno
00:39:24delle alcune stanze nella scuola
00:39:26i ragazzi quindi hanno fatto una riflessione
00:39:28su come riutilizzare queste mascherine
00:39:30e hanno creato poi
00:39:32dei piumini, smanica
00:39:34completamente animal free
00:39:36che all'interno contenevano
00:39:38parte del tessuto ricavato dalle mascherine
00:39:40estratto con appositi macchinari
00:39:42e una parte di plastica
00:39:44riciclata derivante dalle bottiglie
00:39:46quindi fondamentalmente
00:39:48questa storia
00:39:50che racconta
00:39:52racconta come l'osservazione di un problema
00:39:54poi possa trasformarsi
00:39:56in una soluzione
00:39:58come voler avere un'idea
00:40:00poi possa voler dire anche
00:40:02portarla avanti fino alla fine
00:40:04parlando con la fabbrica che ha
00:40:06le macchine per sfilacciare le mascherine
00:40:08con il comune per far
00:40:10conoscere il prodotto
00:40:12con il territorio, con i cittadini
00:40:14e con le aziende stesse
00:40:16perché le aziende appunto hanno partecipato
00:40:18hanno ispirato anche
00:40:20alcuni marchi in particolare con i loro
00:40:22prodotti animal free anche
00:40:24la gire dei ragazzi e delle ragazze
00:40:26e quindi sicuramente una narrativa che si basa
00:40:28poi su storie può essere una
00:40:30narrativa molto potente per ispirare
00:40:32altre realtÃ
00:40:34noi come Eventolab quello che ci proponiamo
00:40:36è proprio quello di
00:40:38creare un cambiamento in qualche modo
00:40:40sistemico e quindi non solo
00:40:42lavorare con le classi che seguiamo direttamente
00:40:44con tutta la nostra rete di formatori
00:40:46con la piattaforma digitale
00:40:48con i mentor delle aziende che coinvolgiamo
00:40:50ma fare in modo che questo processo
00:40:52poi ispiri altre 20, 30
00:40:5440 scuole e che diventi
00:40:56in qualche modo sistemico
00:40:58e possa creare
00:41:00un impatto molto più ampio di quello che
00:41:02poi è la nostra dimensione reale
00:41:04Un'ultima domanda Giulia
00:41:06è stata chiarissima quindi come
00:41:08dall'osservazione di un problema
00:41:10si arrivi ad una soluzione
00:41:12ti chiedo tra limiti
00:41:14risorse che intravedi
00:41:16ad oggi
00:41:18secondo te i prossimi step
00:41:20nel breve, medio e lungo termine
00:41:22da dover percorrere?
00:41:24Allora sicuramente
00:41:26appunto come dicevo all'inizio
00:41:28proprio per chiudere anche il cerchio
00:41:30lo scenario è molto cambiato
00:41:32quindi io vedo molte più opportunità perché
00:41:34c'è molta più consapevolezza
00:41:36non si mette più in discussione il perché
00:41:38agire ma
00:41:40molte realtà , organizzazioni
00:41:42e società sanno che devono agire
00:41:44quindi da questo punto di vista molte più risorse
00:41:46limiti oggettivamente
00:41:48perché ovviamente diventando un trend
00:41:50c'è tutto il tema del greenwashing
00:41:52del youthwashing e la difficoltÃ
00:41:54anche per le persone
00:41:56comuni a poter discernere ma anche qui
00:41:58la normativa si sta muovendo
00:42:00e si è mossa in tal senso
00:42:02quindi da questo punto di vista secondo me
00:42:04la strada comunque
00:42:06è tracciata ed è verso
00:42:08posizionarsi verso appunto modelli
00:42:10più rigenerativi. Come Inventolab
00:42:12quello che vogliamo fare è
00:42:14far espandere sempre di più i nostri modelli
00:42:16ad esempio sono stata da poco alla
00:42:18cumbre mondiale dell'economia circolare
00:42:20a Cordova, proprio
00:42:22in Sudamerica, in Argentina, proprio per
00:42:24portare quello che facciamo noi
00:42:26anche in Sudamerica e quindi
00:42:28far crescere e ispirare
00:42:30sempre più persone
00:42:32e anche altri paesi rispetto a queste tematiche
00:42:34e continuare con
00:42:36i nostri progetti che siano sempre
00:42:38sistemici, quindi ad esempio abbiamo
00:42:40creato una coalizione proprio di realtÃ
00:42:42che vogliono impegnarsi sui temi
00:42:44dell'education, sulla sostenibilitÃ
00:42:46che si chiama Impact Education Coalition
00:42:48e è adesso nazionale, anche questa vuole
00:42:50muoversi a livello internazionale
00:42:52quindi queste sono un po' le nostre prospettive
00:42:54queste le vostre prospettive
00:42:56complimenti, portatele avanti
00:42:58con tutta la dedizione e la lungimiranza
00:43:00che vi
00:43:02contraddistinguono, grazie
00:43:04per averci parlato
00:43:06non solo di quello che fate ma anche
00:43:08a livello globale
00:43:10molto bello il confronto anche con
00:43:12altri paesi perché è un qualcosa
00:43:14che appunto ci arricchisce
00:43:16Giulia
00:43:18grazie davvero per questo tuo intervento
00:43:20di quest'oggi, grazie ancora
00:43:22Grazie a te Francesca
00:43:24a presto
00:43:26Ora cambiamo argomento, abbiamo
00:43:28come ospite la vincitrice del
00:43:30premio Scarpetta come migliore attrice
00:43:32protagonista e del premio Napoli
00:43:34all'opera, Giusy Freccia
00:43:36l'abbiamo vista tra l'altro anche al
00:43:38cinema, in tv ed è qui
00:43:40per parlarci
00:43:42del suo one woman show
00:43:44a gravidanza secondo me, io spero
00:43:46di averlo detto bene, essendo sposata
00:43:48con un campano ma nessuno meglio di
00:43:50lei lo può pronunciare ad autoctona
00:43:52intanto è un grande piacere
00:43:54averti nostra ospite, mi piace
00:43:56che tu sia qui con noi, che tu ci
00:43:58racconti di questa pièce
00:44:00teatrale che stai portando in scena
00:44:02Ben trovata Giusy
00:44:04Grazie, grazie a voi per
00:44:06l'opportunità , grazie a te Francesca
00:44:08e salve a tutti
00:44:10comunque io lo dico io
00:44:12a gravidanza secondo me
00:44:14C'è una bella differenza
00:44:16te lo posso garantire, ognuno
00:44:18il suo Giusy
00:44:20Allora, una pièce leggera
00:44:22sicuramente porti sul palcoscenico
00:44:24un'atmosfera
00:44:26di leggerezza e ci vuole anche
00:44:28soprattutto di questi tempi, però
00:44:30porti anche delle grandi
00:44:32riflessioni di carattere sociale
00:44:34quindi uno spettacolo
00:44:36a tutto tondo, raccontaci Giusy
00:44:40Allora, io durante la gravidanza
00:44:42mi capitava spesso
00:44:44di interfacciarmi con i social network
00:44:46e a volte leggevo anche
00:44:48informazioni non corrette
00:44:50anche solo magari per avere qualche visualizzazione
00:44:52in più, quindi io ho pensato
00:44:54di scrivere di vita reale
00:44:56vita vissuta, parlare delle mamme
00:44:58dei padri che sono protagonisti
00:45:00assoluti poi
00:45:02durante tutto il periodo di gravidanza
00:45:04ma anche dopo, infatti nel mio spettacolo
00:45:06mio marito, anche se non si
00:45:08vede, è presente, è protagonista
00:45:10assoluto, e quindi la riflessione
00:45:12sociale credo
00:45:14proprio che sia il cambiamento, e non
00:45:16dell'aspetto fisico
00:45:18di una donna, ma proprio delle emozioni
00:45:20che una donna in gravidanza
00:45:22ha, a volte difficili
00:45:24da gestire, e poi
00:45:26anche la difficoltÃ
00:45:28economica poi di mettere al mondo
00:45:30un bambino, però poi
00:45:32è la già più grande delle nostre vite
00:45:34penso di tutti, quindi
00:45:36credo sia quella la riflessione sociale
00:45:38nello spettacolo
00:45:40Sono d'accordissimo, per chi desidera
00:45:42la maternità e la paternitÃ
00:45:44è assolutamente così, come chi
00:45:46non la desidera è nel pieno diritto
00:45:48di non diventare
00:45:50padre o madre
00:45:52non ci sono
00:45:54afflati
00:45:56da teatro psicologico però
00:45:58questo lo capiamo
00:46:00secondo me già dal titolo, quando dici
00:46:02secondo me, quindi è il tuo
00:46:04modo di portare in scena le tue
00:46:06sensazioni, il tuo vivere quotidiano
00:46:08ti fa anche onore, il fatto di aver
00:46:10portato con te in qualche modo
00:46:12la presenza, la figura
00:46:14del papà , che
00:46:16ricordiamo non essere il mammo, ma è
00:46:18il papà , e c'è una bella differenza
00:46:20ecco, tu sei anche napoletana
00:46:22la gomicità , la satira
00:46:24l'ironia vi scorre
00:46:26nelle vene, e ti chiedo
00:46:28quanto di questo c'è
00:46:30sul palco, quanto troviamo
00:46:32di Giussi Freccia in questo senso
00:46:34anche nella sceneggiatura?
00:46:36Trovate tantissimo
00:46:38perché io qualsiasi cosa
00:46:40io non ho mai scritto niente in vita mia
00:46:42la mia prima opera è questa
00:46:44e quindi io non ho saputo
00:46:46scrivere niente al di lÃ
00:46:48della verità , cioè io ho scritto
00:46:50solo ed esclusivamente la veritÃ
00:46:52perché poi quando una donna è in gravidanza
00:46:54è comica, perché ci sono momenti
00:46:56di hilarità che ti portano
00:46:58poi a diventare pazza
00:47:00a piangere, scritti in modo
00:47:02comico, il povero marito mio
00:47:04che stava all'inizio, amore non ti preoccupare
00:47:06ma io mi preoccupavo per ogni cosa
00:47:08perché ogni sentimento
00:47:10è a 370
00:47:12gradi in gravidanza, quindi è quello
00:47:14è il filo sottile che poi
00:47:16è tra palco e realtà , perché poi tu porti in scena
00:47:18la verità alla scena
00:47:20tramite la comicitÃ
00:47:22io ero comica ma non lo sapevo
00:47:24perché stavo sempre
00:47:26come si diceva in Napoli, stavo sempre in amanere
00:47:30Senti Giusy
00:47:32che società ne emerge
00:47:34da questa fiesta teatrale? C'è un'analisi
00:47:36che in qualche modo scaturisce?
00:47:38In realtÃ
00:47:40non so esattamente che tipo
00:47:42di società ne emerge, quello che posso dire
00:47:44è che
00:47:46la gente, le persone
00:47:48oggi purtroppo nella società odierna
00:47:50sono sempre lì a puntare il dito
00:47:52a giudicare, a non
00:47:54tenderti quasi mai la mano
00:47:56a parte qualcuno, non voglio fare un'erba a un fascio
00:47:58però solitamente è così
00:48:00e a me quello dispiace che
00:48:02i nostri figli non abbiano vissuto
00:48:04la nostra semplicità dei nostri tempi
00:48:06perché io mi ricordo mio nonno
00:48:08mi emoziona anche questa cosa
00:48:10aiutava sempre un vicino di casa
00:48:12era sempre lì pronto a sorreggere
00:48:14le altre persone, oggi purtroppo
00:48:16non lo vedo più, non è più così
00:48:18e quando io a volte ne parlo con mio nipote
00:48:20che ha 11 anni, dico all'epoca non era
00:48:22così, lui giustamente è felice così
00:48:24com'è perché non sa come era
00:48:26prima, forse siamo noi a vivere
00:48:28il nostro quartato con un velo di
00:48:30malinconia, ecco
00:48:32in questo caso non mi va neanche di
00:48:34parlare dello spettacolo perché io credo che
00:48:36sia proprio una cosa generale, il fatto che
00:48:38una donna non esce incinta subito e lo spiego
00:48:40nello spettacolo, subito
00:48:42c'è qualcuno che ti punta il dito e dice
00:48:44ma mi devi dire qualcosa, no
00:48:46devi stare felice, cioè è quella
00:48:48è quella cosa che
00:48:50impastidisce poi a volte molte donne
00:48:52che dicono ok non esco incinta
00:48:54non sono buona così e le persone
00:48:56dovrebbero sbittire in certi momenti
00:48:58e non lo fanno purtroppo
00:49:00d'accordissimo con te, io lotto da anni
00:49:02e lo dico sempre, lo dico apertamente
00:49:04anche qui in trasmissione mi prendo
00:49:06scusate questo momento
00:49:08perché è una cosa delicatissima
00:49:10il fatto di potere o non poter
00:49:12avere figli, di desiderarne, di non desiderarne
00:49:14e quindi
00:49:16questi stereotipi
00:49:18queste aspettative
00:49:20altrui sulla propria vita
00:49:22non ci devono essere, è un qualcosa
00:49:24su cui noi dovremmo entrare, anzi non dovremmo
00:49:26proprio, ma se proprio usiamo farlo
00:49:28in punta di piedi, sono d'accordissimo
00:49:30grazie Giusy per averlo detto
00:49:32anche perché non è così scontato
00:49:34che tutti abbiano
00:49:36la salute per poter essere fertili
00:49:38che tutti vogliano, abbiano
00:49:40lo stesso desiderio
00:49:42e sentano la stessa esigenza
00:49:44di diventare genitori
00:49:46non è scritto da nessuna parte, queste persone
00:49:48assolutamente non meritano
00:49:50come dire, lo stigma
00:49:52della società , quindi scusami se mi sono
00:49:54permessa, lo sentite, lo dico in modo accurato
00:49:56ma io provo
00:49:58sempre profondo disagio
00:50:00nel momento in cui assisto a dei
00:50:02siparietti così tristi
00:50:04e poco sensibili
00:50:06sempre, sempre, sempre
00:50:08oltre al fatto che non basta neanche questo
00:50:10perché se ne metti al mondo uno ti chiedono
00:50:12quando farai il secondo, se ne metti
00:50:14al mondo due ti chiedono il terzo
00:50:16se ne metti al mondo tre ti dicono, ma tu sei pazzo
00:50:18ecco, quindi
00:50:20allora
00:50:22sdoganiamo, nel 2024
00:50:24è arrivata l'ora secondo me di sdoganare
00:50:26ognuno deve fare quello per cui
00:50:28si sente portato
00:50:30detto questo, consigli
00:50:32non richiesti che arrivano da ogni
00:50:34parte, lo sappiamo, avremmo bisogno
00:50:36più di braccia più che di consigli
00:50:38spesso, sensi di colpa
00:50:40soprattutto nel genere
00:50:42femminile, se ne crea ancora
00:50:44tantissimi, soprattutto divisi
00:50:46tra lavoro e menage familiare
00:50:48hai detto tu
00:50:50sbalzi
00:50:52umorali e ormonali, questo
00:50:54si sa, e quella voglia
00:50:56diciamolo senza false epigrisie, da una
00:50:58parte di libertÃ
00:51:00perché la vita cambia radicalmente
00:51:02e dall'altra parte
00:51:04quel bisogno continuo
00:51:06anche fisico di contatto
00:51:08con i figli e quindi
00:51:10la difficoltÃ
00:51:12di staccarsi dalla propria creatura
00:51:14quindi sembriamo due persone
00:51:16in una, ecco, io ti volevo
00:51:18chiedere, si parla appunto in questa
00:51:20fiesta teatrale anche di coloro che
00:51:22non hanno potuto, non hanno liberamente
00:51:24voluto, ribadisco, liberamente
00:51:26voluto la maternitÃ
00:51:28c'è un pezzetto dedicato anche a loro?
00:51:30Sì, ce n'è più
00:51:32di uno, assolutamente
00:51:34è doveroso
00:51:36cioè il momento in cui
00:51:38viene fatta ovviamente
00:51:40la domanda
00:51:42che apro lo spettacolo, ma mi devi
00:51:44dire qualcosa, la domanda che poi
00:51:46è la più frequente che ti fanno
00:51:48e lì con questo
00:51:50prete che poi in scena non vediamo
00:51:52ma c'è solo un confessionale
00:51:54io dico, Dorri, ma aiutatemi
00:51:56a capire, voi che siete un uomo di chiesa
00:51:58ma una donna per sentirsi
00:52:00tale deve diventare per forza mamma?
00:52:02C'è chi non vuole, c'è chi non vuole
00:52:04ma sempre
00:52:06donne al top rimaniamo
00:52:08qua l'ho
00:52:10reso un po' più leggero
00:52:12e poi alla fine invece c'è un altro momento
00:52:14in cui parlo con una
00:52:16donna in scena, ma ovviamente la donna
00:52:18non la vediamo e ovviamente
00:52:20te la prego, dico
00:52:22signor, godetevi la vita
00:52:24sempre e comunque, la vita è bella
00:52:26perché la vita
00:52:28mamma o non mamma
00:52:30è pure amare
00:52:32è come amare
00:52:57quindi ti chiedo, c'è qualche set
00:52:59in particolare che porti nel cuore
00:53:01durante la tua carriera artistica
00:53:03e in questo specifico
00:53:05spettacolo teatrale a chi ti senti di dire
00:53:07grazie?
00:53:09Allora, in questo specifico
00:53:11spettacolo ringrazio la mia
00:53:13famiglia in primis, mia mamma, mia sorella
00:53:15e mio padre che purtroppo non ho più
00:53:17però mi hanno sempre supportata
00:53:19nel mio lavoro e in particolare
00:53:21però ringrazio mio marito perché
00:53:23ho iniziato a scrivere lo spettacolo
00:53:25per gioco
00:53:27e quando poi sono tornata a casa con la bambina
00:53:29e l'ho finito perché poi ecco, volevo
00:53:31scrivere di vita reale e ho aspettato
00:53:33che vivessi quelle emozioni per completare
00:53:35poi la scrittura, quindi parto, travaglio
00:53:37me li sono lasciati
00:53:39al rientro a casa con lei
00:53:41e mio marito
00:53:43poi disse, amore, perché non lo mettiamo
00:53:45in scena? Io sinceramente
00:53:47se non avessi avuto la sua spinta, non credo
00:53:49di aver avuto
00:53:51il coraggio di farlo, quindi lo ringrazio
00:53:53pubblicamente, poi lui ha scritto una canzone
00:53:55meravigliosa per la figlia che io canto
00:53:57sul finale, è una sorta di
00:53:59ninna nanna dolcissima, infatti
00:54:01chiunque è venuto a vedere lo spettacolo
00:54:03sono rimasti a bocca aperta perché
00:54:05lui a parte il lavoro che fa
00:54:07è un autore meraviglioso
00:54:09perché è un pezzo bello
00:54:11per me ovviamente, emozionante
00:54:13E allora, io
00:54:15mi aggrego a questi complimenti
00:54:17a tuo marito, ma diciamolo, Francesco Russo
00:54:19grandissimo professionista
00:54:21nell'ambito autoriale e giornalistico
00:54:23progetti futuri
00:54:25continuare a portare nelle varie
00:54:27tappe in giro per l'Italia
00:54:29questa fiesta, Giusio, c'è anche già altro?
00:54:31Allora, sicuramente
00:54:33porterò in scena lo spettacolo
00:54:35la stagione prossima nei vari teatri
00:54:37campani, per adesso abbiamo trovato
00:54:39e sicuramente
00:54:41ritornerò a casa, una sorta
00:54:43del Teatro Totò, faccio parte
00:54:45dell'attabile del Teatro Totò
00:54:47perché poi ovviamente uno cerca
00:54:49sempre di lavorare anche di più
00:54:51rispetto a tutto il resto
00:54:53e poi stiamo in giro con un altro spettacolo
00:54:55con Ettore Massa
00:54:57e Massimo Perrino
00:54:59con Peak Page
00:55:01e si lavora, speriamo bene, mi auguro
00:55:03un frutto importante
00:55:05ma questo è un punto interrogativo
00:55:09La vita degli artisti
00:55:11sappiamo essere così
00:55:13bellissima da una parte e plegaria dall'altra
00:55:15e quindi, lunga vita
00:55:17a tutti gli altri progetti
00:55:19che hai in cantiere, un abbraccio a te
00:55:21e a tutta la tua bella famiglia, grazie a Giusy Freccia
00:55:25Grazie, grazie ancora
00:55:27Un abbraccio a tutti
00:55:29E ora parliamo invece di salute
00:55:31appunto con l'angolo
00:55:33della salute, la dottoressa
00:55:35Briselda Doka
00:55:37ci parla di una tematica in particolare
00:55:39Sentiamo
00:55:47Dottoressa, innanzitutto
00:55:49di che cosa si occupa nello specifico
00:55:51il fisioterapista neurologico?
00:55:53Il fisioterapista neurologico
00:55:55si occupa delle problematiche
00:55:57legate al sistema nervoso centrale
00:55:59ovvero delle lesioni cerebrali
00:56:01e del midollo spinale
00:56:03la presa in carico è sempre multidisciplinare
00:56:05quindi richiede una collaborazione
00:56:07tra diverse figure
00:56:09un confronto continuo e scambio di informazioni
00:56:11tra il medico neurologo
00:56:13il neurochirurgo, il fisiatra
00:56:15il terapista occupazionale
00:56:17il logopedista
00:56:19e il nutrizionista
00:56:21Dottoressa, quali sono le malattie neurologiche?
00:56:23Le malattie neurologiche
00:56:25sono numerose
00:56:27però possiamo dividerle principalmente
00:56:29in due gruppi
00:56:31le malattie dovute ad una lesione acuta
00:56:33cioè un trauma cranico, un ictus
00:56:35o una lesione tumorale
00:56:37o le patologie più degenerative
00:56:39che riguardano la degenerazione
00:56:41di una struttura o più strutture
00:56:43del sistema nervoso centrale
00:56:45quindi il Parkinson sclerosimultica
00:56:47Ecco, in questo caso
00:56:49in che cosa consiste il trattamento fisioterapico?
00:56:51Il trattamento fisioterapico
00:56:53è sempre personalizzato
00:56:55e mira la presa in carico
00:56:57della persona in tutte le sue componenti
00:56:59senza concentrarsi
00:57:01sulla singola patologia
00:57:03ogni trattamento viene
00:57:05impostato dopo una valutazione
00:57:07delle problematiche più importanti
00:57:09del paziente in quel momento
00:57:11ed è principalmente
00:57:13una gestione attiva
00:57:15tramite degli esercizi che mirano
00:57:17il ripristino delle funzioni perse
00:57:19ogni trattamento
00:57:21della singola persona dipende
00:57:23anche da diversi fattori
00:57:25cioè dalla sede di lesione
00:57:27e da altri fattori correlati come
00:57:29l'età , l'insorgenza della malattia
00:57:31il coinvolgimento della famiglia
00:57:33l'inserimento sociale
00:57:35e anche dalla presenza
00:57:37di altre patologie correlate
00:57:39C'è una caratteristica
00:57:41che accomuna le malattie neurologiche?
00:57:43Ogni malattia
00:57:45neurologica è diversa
00:57:47sia per l'insorgenza che per il decorso
00:57:49ci sarebbe però
00:57:51una caratteristica che
00:57:53accomuna tutte le patologie neurologiche
00:57:55che è la fatica
00:57:57ci tengo a precisare che non riguarda
00:57:59la fatica o l'affaticamento dopo uno sforzo fisico
00:58:01ma è la sensazione
00:58:03di spossatezza
00:58:05continua durante la quotidianitÃ
00:58:07questa sensazione aumenta
00:58:09soprattutto d'estate
00:58:11per le temperature più alte
00:58:13C'è un consiglio
00:58:15o più consigli che magari si sente
00:58:17dirare a chi ci sta guardando
00:58:19proprio per cercare di affrontare al meglio
00:58:21la fatica che si riscontra e che caratterizza
00:58:23queste malattie?
00:58:25Sicuramente sarebbe utile curare
00:58:27l'alimentazione, il sono
00:58:29l'idratazione
00:58:31e soprattutto mantenere un ambiente
00:58:33circostante rinfrescato
00:58:35questo soprattutto la notte
00:58:37per favorire il sonno e il riposo
00:58:39consiglio inoltre
00:58:41il mantenimento dei buoni livelli di forza
00:58:43tramite l'esercizio
00:58:45durante tutto l'anno
00:58:47Per tutte le fasce di età sono delle malattie
00:58:49che di solito colpiscono di più
00:58:51con l'avanzare del tempo?
00:58:53Sicuramente sarebbe utile
00:58:55anche nelle prime fasi della malattia
00:58:57che sono quelle fasi in cui
00:58:59le persone sono meno attente
00:59:01a tutte queste componenti
00:59:03ma ovviamente anche
00:59:05nell'avanzare della malattia dobbiamo prestare
00:59:07molto attenzione a tutte queste componenti
00:59:09ma soprattutto all'attività fisica
00:59:11e ovviamente all'esercizio
00:59:13incluso nella terapia
00:59:15L'alimentazione diceva
00:59:17prima che si lavora
00:59:19in tandem, in team
00:59:21multidisciplinare c'è presente anche
00:59:23la figura del nutrizionista quindi l'alimentazione
00:59:25influisce molto
00:59:27anche a livello di approccio
00:59:29terapeutico? Sicuramente
00:59:31soprattutto negli ultimi anni
00:59:33ci sono tante ricerche
00:59:35a livello scientifico che dimostrano
00:59:37l'importanza dell'alimentazione come
00:59:39parte integrante del trattamento terapeutico
00:59:41soprattutto in alcune malattie
00:59:43menziono il Parkinson
00:59:45E poi volevo anche
00:59:47chiederle, praticamente in chiusura
00:59:49dottoressa Doka
00:59:51c'è
00:59:53qualche sintomo particolare
00:59:55a cui prestare attenzione
00:59:57e quanto è importante una
00:59:59diagnosi precoce?
01:00:01Molto importante la diagnosi
01:00:03precoce ma molto spesso
01:00:05è difficile, visto che le patologie
01:00:07sono molto dispersive, diverse
01:00:09e molto spesso
01:00:11la diagnosi richiede più
01:00:13anni e questo ovviamente incide molto
01:00:15come avevo anche spiegato precedentemente
01:00:17sul decorso della terapia
01:00:19e della malattia stessa
01:00:29E ora
01:00:31quasi in chiusura di puntata
01:00:33vi proponiamo un intenso
01:00:35reso conto della guerra in
01:00:37Ucraina, cura di Fabio Alessandro
01:00:39Cifariello e Mauro Foglio
01:00:41a cui do ovviamente il benvenuto
01:00:43due cameraman e montatori
01:00:45video per la televisione che hanno
01:00:47dato vita al libro fotografico
01:00:49Oltre la lente
01:00:51Ragazzi, ben trovati entrambi, buongiorno
01:00:53Buongiorno, ciao buongiorno
01:00:55Grazie, grazie per portare
01:00:57il vostro sguardo, la vostra
01:00:59prospettiva, il vostro know-how professionale
01:01:01qui sul canale
01:01:03Europa TV
01:01:05Ma partiamo da più indietro
01:01:07Ecco, prima di raccontarvi
01:01:09come avete
01:01:11deciso di partire?
01:01:13Come è scaturita? Lo so poi ne parliamo
01:01:15meglio più dettagliatamente nel corso di questa
01:01:17intervista che non è certo
01:01:19il vostro primo viaggio, però
01:01:21quando avete deciso di partire?
01:01:23Allora, io sono partito
01:01:25subito dopo gli eventi
01:01:27quindi dopo due giorni
01:01:29dallo scoppio dell'invasione
01:01:31russa
01:01:33mi sono ritrovato in terra Ucraina
01:01:35e ho deciso di partire immediatamente
01:01:37perché una settimana prima
01:01:39ero già stato in Russia
01:01:41e avendo fatto delle interviste
01:01:43ci era stato detto che non avrebbero mai
01:01:45invaso l'Ucraina
01:01:47quindi una volta che mi è arrivata
01:01:49la richiesta di partire
01:01:51non ci ho pensato due volte
01:01:53e ho deciso di intraprendere
01:01:55questa nuova avventura
01:01:57E tu Mauro?
01:01:59Io invece diciamo che
01:02:01ci siamo trovati un po' per caso
01:02:03nel senso che c'erano giÃ
01:02:05delle tensioni e noi siamo arrivati
01:02:07in Donbass due settimane prima
01:02:09della dichiarazione di guerra
01:02:13quindi in realtÃ
01:02:15diciamo che mi interessava
01:02:17già l'ambito
01:02:19forse col senno di poi
01:02:21avrei avuto qualche pensiero in più a partire per l'Ucraina
01:02:23ma poi in realtà una volta che
01:02:25ci siamo trovati in questa situazione
01:02:27siamo anche tornati
01:02:29diverse volte
01:02:31Io vi riconosco un grande merito
01:02:33lo faccio da giornalista
01:02:35da membro del Constructing Network
01:02:37che si occupa di giornalismo costruttivo
01:02:39per cui lo ammiro particolarmente
01:02:41perché voi durante questo lavoro
01:02:43di reportage sul campo
01:02:45siete riusciti a mio avviso
01:02:47a catturare delle immagini
01:02:49sì di grande impatto però non vi siete
01:02:51fermati a quello che è
01:02:53l'orrore del conflitto
01:02:55siete d'accordo con me?
01:02:57Sì, io sono
01:02:59d'accordissimo anche perché ci siamo
01:03:01ritrovati in situazioni che
01:03:03solo a raccontarle non è stato semplice
01:03:05neanche quando siamo tornati a casa
01:03:07quindi l'unico modo era quello di
01:03:09raccontarle con le nostre macchine fotografiche
01:03:11non avendo mai
01:03:13il tempo
01:03:15di raccogliere tanto materiale
01:03:17quelle poche volte erano dei momenti
01:03:19simbolici per noi, momenti toccanti
01:03:21Sì, io
01:03:23volevo aggiungere anche che
01:03:25come dici tu non è solo l'orrore del conflitto
01:03:27da un punto di vista
01:03:29numerico o di
01:03:31perdite ma anche
01:03:33c'è tutto un ambito di
01:03:37denormalizzazione di ciò
01:03:39che è la tua vita sociale
01:03:41anche tutta la
01:03:43situazione psicologica dietro
01:03:45sono tanti
01:03:47gli argomenti
01:03:49che portano a guerra
01:03:51Io credo soprattutto nella
01:03:53comunicazione quella odierna
01:03:55che parla tantissimo con immagini
01:03:57che le immagini arrivino
01:03:59molto di più e prima delle parole
01:04:01e quindi bisogna farne anche un uso
01:04:03assolutamente etico e
01:04:05costruttivo appunto
01:04:07ma penso che dietro la vostra voglia di
01:04:09raccontare l'esperienza che avete
01:04:11avuto dietro a quella che è la macchina
01:04:13da presa, la fotogamera
01:04:15ci sia la voglia di svelare
01:04:17questo forse è davvero l'input
01:04:19che avete avuto entrambi, cioè la voglia di
01:04:21svelare quello che può
01:04:23essere un punto di vista
01:04:25differente in situazioni
01:04:27condivise, trovate?
01:04:31Sì, io
01:04:33oggettivamente
01:04:35io e Alessandro abbiamo coperto
01:04:37un anno lì
01:04:39alternandoci
01:04:41e devo dire che abbiamo
01:04:43vissuto alcune
01:04:45alcuni
01:04:47avvenimenti insieme
01:04:49altri però abbiamo avuto esperienze
01:04:51diverse
01:04:55devo dire che anche cristallizzare
01:04:57questa cosa in un libro
01:04:59ci ha aiutato anche a riflettere
01:05:01di più sull'esperienza che abbiamo
01:05:03fatto perché
01:05:05diciamo che ha
01:05:07un attimo un po' più di calma, di riflessione
01:05:09un libro rispetto a
01:05:11i tempi televisivi
01:05:15E soprattutto
01:05:17trovare anche
01:05:19come scusa?
01:05:21Dicevo la stesura richiede necessariamente
01:05:23una metabolizzazione
01:05:25di quello che abbiamo raccolto
01:05:27per forza, prego
01:05:29Sì, è stato
01:05:31è stato un sogno anche realizzare
01:05:33questo libro per noi perché non eravamo
01:05:35partiti con questa idea
01:05:37avevamo
01:05:39tanto materiale che volevamo pubblicare
01:05:41perché erano dei momenti
01:05:43importanti
01:05:45come già detto
01:05:47e una volta che abbiamo avuto questa grandissima occasione
01:05:49volevamo dimostrare che oltre
01:05:51a tutto quello che avevamo già mandato in onda
01:05:53grazie alla televisione
01:05:55c'erano anche volti di persone
01:05:57che non avevamo mai riuscito a far vedere
01:05:59in situazioni molto complicate
01:06:01perché comunque la guerra, ricordo
01:06:03è morte, cioè nel senso
01:06:05non è una cosa semplice
01:06:07da affrontare. In quelle situazioni
01:06:09invece abbiamo trovato persone che
01:06:11ci rendevano le giornate
01:06:13completamente diverse, dandoci
01:06:15delle speranze
01:06:17e ogni giorno
01:06:19raccogliere questo materiale
01:06:21è stato importante perché una volta
01:06:23raggruppato
01:06:25ci siamo ricordati
01:06:27tutte queste storie e abbiamo voluto
01:06:29raccontarle in qualche modo
01:06:31Guarda, involontariamente
01:06:33mi hai dato l'assist per quello
01:06:35che vi avrei chiesto adesso
01:06:37cioè voi negli anni avete potuto
01:06:39raccontare tanti fatti
01:06:41di Gronach passando dal terremoto
01:06:43quindi in calamità naturali
01:06:45alla pandemia addirittura nel primissimo
01:06:47periodo quando tutti erano
01:06:49in lockdown
01:06:51diciamo l'opportunitÃ
01:06:53e il rischio dall'altra parte di essere
01:06:55all'interno delle sale
01:06:57di rianimazione, delle gorsie di rianimazione
01:06:59ma non solo, anche
01:07:01momenti di tensione per conflitti geopolitici
01:07:03il conflitto israelo-palestinese
01:07:05anche degli speciali post-guerra
01:07:07ecco ragazzi
01:07:09io vi chiedo, c'è una sensazione
01:07:11un'emozione, una reazione
01:07:13che non solo trova
01:07:15unanime
01:07:17voi due, ma soprattutto
01:07:19che si ritrova
01:07:21in qualsiasi popolo voi abbiate
01:07:23avvicinato, oltre
01:07:25chiaramente alla paura, che questo credo
01:07:27vada da sé, che sia una domanda retorica
01:07:29altrimenti
01:07:31Sì
01:07:33io
01:07:35ho notato
01:07:37tanta felicitÃ
01:07:39nel poter parlare con persone che
01:07:41venivano al di fuori
01:07:43del contesto
01:07:45quindi che cercavano in noi
01:07:47un sorriso
01:07:49una voglia di parlare, di dialogare
01:07:51per potersi estraneare da quello
01:07:53che stavano vivendo in quel momento
01:07:55e questo ci permetteva
01:07:57di avvicinarci molto a queste persone
01:07:59di entrare nei loro cuori
01:08:01per far sì che anche loro
01:08:03entrassero nei nostri
01:08:05ed è stato importante perché
01:08:07in quegli attimi vissuti con loro
01:08:09abbiamo capito che
01:08:11ogni persona
01:08:13può dare un aiuto
01:08:15in quelle situazioni
01:08:17e apprezzi anche
01:08:19veramente anche il ritorno a casa
01:08:21ma allo stesso tempo
01:08:23hai voglia di tornare perché ti mancano
01:08:25poi magari queste persone a cui
01:08:27basta la tua presenza per farle stare meglio
01:08:29Sì
01:08:31aggiungerei anche che spesso
01:08:33vedevo della speranza
01:08:35nei loro occhi perché
01:08:37eravamo lì per
01:08:39diciamo ascoltare le persone
01:08:41e testimoniare quello che
01:08:43stava succedendo e
01:08:45si vedeva che
01:08:47ci tenevano molto ad essere ascoltati
01:08:49a far vedere comunque
01:08:51a noi europei
01:08:53in questo caso italiani
01:08:55quello che stava succedendo
01:08:57in queste parti anche sperdute
01:08:59dell'Ucraina o di
01:09:01altre insomma parti del mondo
01:09:03Israele e Libano
01:09:05Ecco, le vostre famiglie a casa
01:09:07nel momento in cui avete
01:09:09comunicato la partenza
01:09:11o la permanenza
01:09:13come è andata ragazzi?
01:09:15Non è stato semplice
01:09:17nel mio caso avendo due bambini a casa
01:09:19in soltanto una settimana
01:09:21poi sono diventati 34 giorni
01:09:23poi da lì sono diventati viaggi
01:09:25che fino ad aprile di quest'anno
01:09:27sono continuati
01:09:29e ogni volta che parto
01:09:31c'è
01:09:33un po' di timore
01:09:35nel senso c'è sempre
01:09:37un sorriso che accompagna il
01:09:39buon viaggio, il buon lavoro
01:09:41però so benissimo che dietro
01:09:43non accettano
01:09:45una scelta semplice
01:09:47un servizio al di fuori della Lombardia
01:09:51Sì, infatti
01:09:53dal mio lato diciamo che
01:09:55è stato molto difficile alle volte
01:09:57riuscire a ripartire
01:09:59proprio da un punto di vista emotivo
01:10:01perché
01:10:03soprattutto agli inizi
01:10:05era abbastanza pericoloso
01:10:07anche adesso tutt'ora è molto pericoloso
01:10:09però diciamo che dopo un anno
01:10:11sul territorio
01:10:13sai meglio
01:10:15come muoverti eccetera
01:10:17però devo ringraziare
01:10:19veramente
01:10:21tutta la mia famiglia, la mia compagna
01:10:23per
01:10:25avermi sempre
01:10:27supportato in queste
01:10:29trasferte
01:10:31Sì, è sicuramente un impegno
01:10:33lavorativo volto al documentare
01:10:35al condividere
01:10:37prospettive differenti
01:10:39su quella che è la storia
01:10:41che passa poi sui libri di storia
01:10:43questa maioscola come la chiamo spesso io
01:10:45credo però e chiedo
01:10:47conferma a voi che una volta
01:10:49per cui si va anche là per lavoro
01:10:51quando si torna dopo aver visto con i propri occhi
01:10:53scenari di guerra
01:10:55non siamo più le stesse persone
01:10:57vi chiedo anche, è altrettanto
01:10:59vero se sì che comunque
01:11:01nonostante tutto
01:11:03si è pronti per ripartire un'altra volta?
01:11:09Allora, ci sono stati alcuni
01:11:11eventi qui a Milano come
01:11:13anche qua in Italia in cui magari
01:11:15mi riportavano con la mente
01:11:17a rivivere alcuni momenti
01:11:19tipo in Ucraina, soprattutto
01:11:21quando arrivano questi allarmi
01:11:23questi suoni che magari la prima volta
01:11:25che li senti ti possono ricondurre
01:11:27a riviverli
01:11:29allo stesso tempo non nascondo
01:11:31che ci sono alcune sensazioni
01:11:33come l'adrenalina
01:11:35stessa che ti
01:11:37porta a viverla in maniera
01:11:39atteggiamenti in maniera
01:11:41diversa come la paura e tutto
01:11:43e ti spinge
01:11:45comunque sia a volerle riprovare
01:11:47ma perché voglia di documentare, voglia di raccontare
01:11:49perché sai quello che succede sul campo
01:11:51perché ci sono territori che vengono
01:11:53presi, vengono liberati, ci sono persone
01:11:55che conosci e ti mandano video
01:11:57in continuazione di
01:11:59momenti molto forti e quindi
01:12:01la voglia di quando rientri è quella
01:12:03subito di ripartire, questo
01:12:05è senza dubbio
01:12:07qualcosa che ti porti dietro
01:12:09dall'inizio
01:12:11Io devo dire che
01:12:13durante il primo anno
01:12:15che
01:12:17ho passato parecchio tempo lì
01:12:19la sensazione
01:12:21una volta tornati
01:12:23in Italia era un po' anche
01:12:25di allenazione nel senso che
01:12:27non sapevi più veramente
01:12:29non sapevo più distinguere cos'era
01:12:31la normalità perché varia
01:12:33veramente tantissimo in base al contesto
01:12:35potrei fare un parallelismo
01:12:37quasi con
01:12:39il Covid qui in Italia
01:12:41che ha cambiato parecchie
01:12:43abitudini in quel periodo
01:12:45lì per tutti noi
01:12:47Non fatico a
01:12:49credervi, sembra quasi di vivere in una
01:12:51sorta di
01:12:53iper realtà o
01:12:55qualcosa di surreale dove si fa fatica
01:12:57a distinguere appunto
01:12:59la dimensione attuale da quella
01:13:01provata. Io
01:13:03ragazzi vi ringrazio tanto
01:13:05per questo intervento, vi ringrazio
01:13:07per aver raccontato la
01:13:09guerra in Ucraina ma non solo
01:13:11oltre la lente
01:13:13perché davvero rende molto bene
01:13:15il concetto, è stato un piacere avervi
01:13:17nostri ospiti
01:13:19Grazie a te Francesca
01:13:21E con voi chiudiamo la puntata
01:13:23di Ipso Fatto, l'Italia si racconta
01:13:25non mi resta che ringraziarvi
01:13:27ovviamente per l'attenzione sempre
01:13:29crescente e darvi appuntamento alla prossima
01:13:31settimana, grazie ancora a tutti