Margherita Vicario e Anita Rivaroli raccontano Gloria!

  • 3 mesi fa
Trascrizione
00:00Ho tutto scritto ragazze, andremo via di qui.
00:08Il desiderio iniziale era quello di riuscire a scrivere un film che avesse la musica come
00:18protagonista e quindi il mio desiderio era quello di scrivere sia il film che le musiche.
00:22Ma nessuno frega niente delle orfane del Sant'Ignazio.
00:27La regia è una cosa che è arrivata diciamo pezzetta alla volta, è arrivata subito dopo.
00:32Per scrivere però un film scritto con tutti i crismi avevo assolutamente bisogno di una
00:38coscieneggiatrice brava e capace di ascoltare bene perché all'inizio ero stata molto attratta
00:45da questo contesto degli istituti d'accoglienza, quindi un contesto realmente esistito, però
00:52avevo solo raccolto tantissimo materiale, c'era un gran casino come dire, avevo più
00:57o meno preparato gli ingredienti ma era molto lontano il piatto diciamo, anche proprio la
01:04cosa a cucinare.
01:05Avevo però una specie di busta della spesa molto ricca.
01:12Passo però alla regia e è venuto anche grazie al lavoro con i nostri produttori di Tempesta
01:17che mi hanno molto incoraggiato a seguire la regia del film.
01:21Non so perché sia qui sotto questo pianoforte ma è la nostra occasione.
01:27Lavorare con Margherita per me è stata un'esperienza spumeggiante, vulcanica, ci siamo incontrate
01:34perché conoscevamo entrambe il produttore, il produttore sapeva quanto amavo la musica,
01:39avevo realizzato un documentario musicale, mi ha chiesto se conoscessi Margherita Vicario,
01:44la conoscevo come artista ma non personalmente e quando lei è arrivata effettivamente aveva
01:49già fatto un'ottima e molto approfondita ricerca storica, aveva molto materiale ma
01:55se ne aveva appunto il tempo di mettere in fila in ordine un po' di cose, quindi abbiamo
02:01seguito abbastanza i passi canonici, cioè ci siamo sedute a un tavolo e ho iniziato
02:07ad ascoltarla e a capire cosa l'aveva affascinata di quel contesto storico che effettivamente
02:13io conoscevo in una maniera più superficiale, ho approfondito la cosa ed effettivamente
02:19è stato un momento storico incredibile e poi ho cercato di capire quali erano le corde,
02:25i temi, le cose che appassionavano molto Margherita e sostanzialmente abbiamo iniziato a parlare,
02:32a parlare di queste figure femminili che ancora non avevano dei nomi, non avevano un carattere,
02:37cioè si muovevano appunto nell'ombra di questo contesto storico, di quell'ambiente e abbiamo
02:43iniziato ad immaginare come potessero essere queste musiciste celsi e dal di lì lentamente
02:49abbiamo iniziato a costruire questa storia e trovo che il processo creativo sia stato
02:54particolarmente originale perché Margherita essendo una musicista spesso mentre io ero al
03:00tavolo lei suonava la tastiera oppure preparava dei demo e mi mandava su whatsapp dei demo che
03:08iniziava a costruire la storia, quindi la sua scrittura è stata su due binari, con me la
03:13struttura narrativa della storia e poi anche tutta la drammaturgia musicale diciamo, quindi
03:18sicuramente è stato molto divertente e nuovo avere già un accompagnamento musicale mentre
03:24immaginavamo le cose.
03:43C'erano proprio degli appuntamenti musicali a cui io da subito ho detto Anita, questo qualsiasi
03:56cosa succederà, questo deve esserci, che poi erano un po' come nella muraglia cinese, le
04:01torrette, le scene che giravano intorno a un tipo di, no, a un brano, alcune erano prese
04:09dal repertorio esistente, dal repertorio di capolavori perché si vince facile anche se
04:16dici vabbè qui c'è un Vivaldi, nella scena più emozionante del film ci mettiamo il concerto
04:22produttivo di Vivaldi, ti piace vincere facile, non c'è musica più emozionante e meravigliosa,
04:28quindi avevo alcuni punti fermi e altri invece che è una cosa anche che è stata divertente
04:34durante la scrittura è che è molto difficile scrivere in prosa un film pieno di musica,
04:41no? Quindi la cosa su cui soprattutto Anita è stata proprio fondamentale secondo me è stato
04:48quello proprio di creare soprattutto per i finanziatori perché poi la sceneggiatura ok,
04:53la scrivi perché ti serve la sceneggiatura per il film, però è anche il primo mezzo per trovare
04:59dei produttori, dei finanziatori, dei partner. Una volta che avevamo scritto tutto il trattamento,
05:04il soggetto eccetera ed avevamo come dire chiaro tutto quello che succedeva, in poche parole gli
05:11ho detto Anita sì ho capito ora abbiamo tutto chiaro, sto anche già iniziando a scrivere le
05:16musiche perché appunto di alcuni pezzi erano molto chiare, di altri erano solo scritte sulla
05:21carta e Anita invece si ma poi insomma sei sicura che questo sarà così? Non lo so,
05:27intanto noi scriviamo la sceneggiatura e dobbiamo andare avanti, insomma però la cosa effettivamente
05:32ricomandata è che a un certo punto quando poi si trattava di scrivere proprio la sceneggiatura e io
05:38non l'avevo mai fatto, io dico Anita ora io ho tutto chiaro però io non la so scrivere una
05:42sceneggiatura, lei è molto calma che è completamente l'opposto mio che sono una
05:46specie di ape impazzita, mi ha detto facciamo così io scrivo le prime 10-15 pagine e tanto
05:53sappiamo di che si parla però scrivo le prime 10-15 pagine e poi te lo passo, tu scrivi le
05:58altre 10-15 pagine e me lo passi, ok se dici che facciamo così facciamo così, dopo boh una
06:03settimana per poi Anita è velocissima, forse pure meno, mi arrivano queste prime 15 pagine e io ti
06:09giuro era la persona più felice del mondo
06:24una delle cose importanti credo belle che vengono fuori dal film è che effettivamente nonostante ci
06:30siano delle gabbie che stringono sempre di più la creatività, il femminile, l'esuberanza, la voglia
06:37di vivere rimane quindi questo cuore pulsante soprattutto portato dalla storia delle nostre
06:43protagoniste si sente e quindi sconfina e io penso che questa vitalità un pochino forse l'abbiamo
06:52messa nel copione, sicuramente siamo riusciti a portarla sulla carta e poi dal di lì è stato
06:56il nostro viatico per coinvolgere le attrici con cui poi Margherita ha lavorato e credo abbia
07:04trasmesso loro la potenza che c'era in questa storia
07:12nonostante noi siamo così diverse veramente dal punto di vista creativo ci siamo molto
07:18trovate nel senso che ci siamo ascoltate, io ho ascoltato lei e lei ha ascoltato me, io ho avuto
07:22la pazienza di ascoltarla e lei ha avuto la pazienza di starmi a presso come dire ci siamo
07:28ci siamo trovate e secondo me questo c'è molto nell'idea proprio di amicizia
07:36delle ragazze di convivenza come dire ok questa cosa la dobbiamo fare insieme
07:41la sorellanza è uno dei temi fondamentali di questo film e la sorellanza è una parola
07:51che ultimamente sentiamo spesso ma il cui significato è abbastanza stratificato in
07:58questo caso la sorellanza nasce anche da un bisogno di sconfiggere una paura, una paura
08:04enorme che è quella di non sapere nulla del proprio futuro e soprattutto la paura di stare
08:11dentro una gabbia che comincia a essere un po' stretta per cui uno dei sentimenti che io credo
08:16questo film possa trattenere, possa riuscire a veicolare è proprio l'invincibilità del potere
08:25creativo, dell'atto creativo che sfida qualsiasi gabbia per cui nonostante tutto c'è quello che
08:33queste ragazze hanno costruito uno spazio di libertà dove poter creare e sognare e sfidare
08:41anche delle strutture molto molto difficili da scardinare tanto che il finale di Gloria è un
08:47finale imperbole, inlevare dove si immagina, si immagina e succede di tutto ed è proprio quello
08:55il potere della creatività che può arrivare laddove all'inizio pensavi che assolutamente
09:01non saresti potuto arrivare. Ma cosa abbiamo preso stamattina voi quattro? Una cosa a cui
09:09tengo molto è che in realtà nel film ci sono anche dei piccoli dettagli filologici per me
09:14molto importanti per esempio a un certo punto il film c'è un quartetto d'archi ed è uno dei
09:21pochissimi componimenti, una delle pochissime orfane che è arrivata ai giorni nostri che è
09:26riuscita ad arrivare ai giorni nostri e ha pubblicato la sua musica è Maddalena Laura
09:31Sirman un'orfana proprio dell'istituto della pietà però il fatto è che lei c'è arrivata
09:35ai giorni nostri solo perché il suo maestro di cappella che si chiamava il maestro Tartini
09:39ha fatto di tutto per darle sposa a un compositore perché solo le figlie, le sorelle, le mogli di
09:45altri compositori potevano un po' sperare di pubblicare le loro opere. In realtà il film è
09:52vero è tutto sulla fantasia però cerca anche un pochino in parte di restituire un po' il ricordo
09:58di artiste che sono veramente esistite e poi in realtà ne sono esistite tantissime di artiste,
10:04pittrici, scultrici, compositrici, ci sono sempre state in tutte le epoche, il problema è che poi
10:11non sono rimaste negli indici della storia diciamo però ci sono sempre state quindi questo
10:17un po' gloria è sicuramente anche parla anche di questo. L'altro giorno una presentazione in
10:26Francia un signore mi ha detto ma io sono un professore del conservatorio io sto facendo
10:30una ricerca devi assolutamente fare un film su questa qui, sto facendo una ricerca su una musicista
10:35che non conosce nessuno dell'ottocento, pazzesca così. Poi tutto si gira verso il pubblico e fa che
10:43poi è incredibile ma io mi chiedo ma perché non se l'è filata nessuno? La storia è andata così è da
10:48adesso in poi nel nostro piccolo lembo di terra che possiamo pensare di cambiare delle cose perché
10:54poi ti sposti poco poco da qui e è comunque tragica la situazione femminile quindi come dire
11:01bisogna approfittarne in un po' anche veramente in una zona del mondo in cui questa ricerca si
11:10può fare queste cose si possono raccontare con gioia e si può pensare di cambiarle da adesso in poi.
11:16C'è un modo di celebrarla in gioia e in gloria direi il modo per superare il trauma la ferita di questi
11:27secoli di annullamento schiacciamento semplicemente con la gioia che è ciò che fa il femminile in
11:34generale rispetto al maschile in ognuno di noi cioè gioia e vita questo secondo me la potenza
11:42di gloria che vuole portare questo tipo di sentimento verso questi temi. Ascolti più
11:49volentieri un messaggio di fratellanza e sorellanza di unione che una voce arrabbiata che rivendica
11:59una sofferenza cioè non che non ci sia stato però è un altro modo di comunicare di esporre di
12:06presentarsi al futuro. Poi la rabbia c'è comunque però bisogna coinvolgerli tutti da adesso in poi
12:12e quindi non se ne può fare secondo me una questione femminile basta infatti più che altro
12:17il film racconta anche di un non è magari di un femminile che avanza ma è un po' un nuovo che
12:23avanza a prescindere da maschio femmine diciamo è un coraggio è il giovane pieno di speranza che
12:34cerca un po' di ribellarsi al potere precostituito al vecchio sicuro di sé all'anzian regime è il
12:40vecchio che non teme niente perché è talmente forte da non poter essere destabilizzato invece
12:47un po' di terremoto si fa. Io mi riprendo quello che mi ha portato via

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