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Viaggio all'interno del The Hemp Club, il circolo milanese dedicato a Marco Pannella dove sono state sequestrate 34 piante di cannabis, delle quali la metà in fioritura avanzata. "Ogni pianta ha un cartellino con associato il nome di un paziente che si cura con cannabis e - spiega il presidente Raffaello D'Ambrosio - al termine della fioritura noi diamo le infiorescenze al paziente stesso. Si chiama disobbedienza civile". Fondato nel 2020 e sostenuto da oltre 280 soci, The Hemp Club cerca di facilitare l'accesso a cannabis terapeutica mettendo a disposizione di pazienti e consumatori un medico per ottenere una ricetta bianca e, quindi, poterla acquistare in farmacia. "Con il decreto 25 giugno 2018 dell'allora ministra della Salute Giulia Grillo - racconta D'Ambrosio - tutti i medici possono prescrivere cannabis e la platea di coloro che vogliono essere consumatori legali si è allargata moltissimo". Non a caso, le forze dell'ordine non hanno sequestrato la cannabis che THC acquista in anticipo per i pazienti ai quali poi la fornisce. Nella struttura, ricca di libri, manifesti radicali e opuscoli, spiccano il bar e la "stanza della terapia", dove chi (e solo chi) possiede una ricetta medica può consumare cannabis, anche fumandola. "Mi stupisce che dopo due anni di attività - sospetta D'Ambrosio - questo sequestro avvenga proprio ora che ci siamo esposti con gli Stati Generali della cannabis e in altre manifestazioni". Qualche timore sull'indagine in corso e sul futuro del circolo trapela dalle sue parole ma, D'Ambrosio resta ottimista: "Pannella diceva sempre che l'unico crimine è restare con le mani in mano. Noi, con le mani in mano, ci stiamo solo per rollare". Di Andrea Lattanzi

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