• 4 anni fa
https://www.pupia.tv - I carabinieri di Macomer sono stati impegnati a dare esecuzione a diverse perquisizioni locali ed una ordinanza emessa dal Tribunale di Oristano su richiesta di quella Procura della Repubblica rispetto all’applicazione di quattro misure cautelari in carcere ed un obbligo di dimora nel comune di Gavoi, per coltivazione, senza autorizzazione, produzione e spaccio di sostanza stupefacente di marijuana, hashish e cocaina.

Le misure cautelari in carcere sono scattate nei confronti di quattro giovani, due di Bosa, uno di Gavoi e uno di Fonni. Obbligo di dimora, invece, per un 24enne di Gavoi. In particolare, l’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Montresta collaborati anche dai colleghi di Suni, Bosa e Silanus, col supporto del Norm di Macomer – aliquota operativa e con il coinvolgimento dei Carabinieri del Reparto Squadriglie di Nuoro e dei Cacciatori di Sardegna, ha permesso di trovare due piantagioni (in due diversi sequestri) per un totale di oltre 7.000 piante di marijuana e circa 14 chili di infiorescenze di marijuana già pronta per la vendita. Inoltre, in un’altra circostanza, sempre a carico di un odierno indagato sono stati rinvenuti altri 12 chili di marijuana, quasi un chilo di hashish ed oltre 100 grammi di cocaina. Il rendimento complessivo dello stupefacente avrebbe prodotto sul mercato illegale circa 6 milioni di euro.

I militari nel corso di prolungati appostamenti per la ricerca di piantagioni di marijuana operati in zone impervie di difficile penetrazione nell’agro del Comune di Bosa, a pochi chilometri da Montresta, “Monte Filighe”, hanno arrestato un 51enne di Porto Torres e un 24enne di Gavoi per la produzione e coltivazione di 2.200 piante e detenzione di circa 14 chili di infiorescenze di marijuana. Il primo quale custode e coltivatore (dormiva da diversi giorni in un bivacco) ed il secondo quale “esperto coltivatore” in quanto da tempo impegnato anche nella produzione della canapa light, la “marijuana legale”.

Dopo l’esame di tutti gli elementi raccolti durante il primo sequestro, l’azione di contrasto è proseguita con ulteriori e mirati appostamenti sino al rinvenimento in località “Monte Crispu”, di ulteriori 5.200 piante di marijuana. Nel corso dell’ultimo sequestro la perquisizione dei luoghi ha permesso di trovare anche due tende adibite a bivacco, collocate su un rocciaio, con radio e cellulari per il controllo a distanza da parte dei custodi della piantagione. Il duro lavoro svolto dagli investigatori con indagini tradizionali, frutto di attività informativa, sopralluoghi, battute, rastrellamenti, indagini tecniche sui reperti sequestrati, ha consentito di individuare chiari elementi di colpevolezza nei confronti dei soggetti arrestati per delineare il chiaro quadro accusatorio nei confronti degli indagati. (25.08.20)

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