http://www.pupia.tv - Gli agenti del Reparto prevenzione crimine hanno sequestrato, nelle campagne tra Lecce e Torre Chianca, un laboratorio per la coltivazione di marijuana.
Nel primo pomeriggio di martedì, due uomini, zio e nipote, entrambi del capoluogo salentino, sono stati tratti in arresto, dopo essere stati sorpresi uscire da un casolare che sembrava abbandonato, e invece: nascondeva un’estesa piantagione di marijuana.
Oltre duecento le piantine sottoposte a sequestro, insieme a tutta l’attrezzatura utilizzata per irrigare, ventilare, illuminare ed essiccare. Una parte dello stupefacente era già pronta per essere venduta.
Alla domanda dei poliziotti di che cosa ci facessero in quel posto così isolato, i due hanno tentato di giustificarsi dicendo si essere impegnati nella raccolta di lumache. Tutto inutile.
Il nervosismo e la perquisizione personale (addosso avevano pochi grammi di marijuana e hashish) e dell’auto sulla quale sono stati fermati, una Ford Fiesta, hanno insospettito ancor di più gli agenti, che probabilmente non immaginavano quanto effettivamente scoperto: una distesa di “erba”, curata nel minimo dettaglio.
Per i due si sono aperte le porte del carcere con le accuse di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio. Oltre che per furto di energia elettrica e acqua. La casa scelta, che si trova in via Labriola, una traversa di via Adriatica, non appartiene a nessuno dei due. Gli investigatori stanno accertando se il reale proprietario fosse a conoscenza dell’attività illecita. (21.10.15)
Nel primo pomeriggio di martedì, due uomini, zio e nipote, entrambi del capoluogo salentino, sono stati tratti in arresto, dopo essere stati sorpresi uscire da un casolare che sembrava abbandonato, e invece: nascondeva un’estesa piantagione di marijuana.
Oltre duecento le piantine sottoposte a sequestro, insieme a tutta l’attrezzatura utilizzata per irrigare, ventilare, illuminare ed essiccare. Una parte dello stupefacente era già pronta per essere venduta.
Alla domanda dei poliziotti di che cosa ci facessero in quel posto così isolato, i due hanno tentato di giustificarsi dicendo si essere impegnati nella raccolta di lumache. Tutto inutile.
Il nervosismo e la perquisizione personale (addosso avevano pochi grammi di marijuana e hashish) e dell’auto sulla quale sono stati fermati, una Ford Fiesta, hanno insospettito ancor di più gli agenti, che probabilmente non immaginavano quanto effettivamente scoperto: una distesa di “erba”, curata nel minimo dettaglio.
Per i due si sono aperte le porte del carcere con le accuse di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio. Oltre che per furto di energia elettrica e acqua. La casa scelta, che si trova in via Labriola, una traversa di via Adriatica, non appartiene a nessuno dei due. Gli investigatori stanno accertando se il reale proprietario fosse a conoscenza dell’attività illecita. (21.10.15)
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