C’è posta per i parlamentari regionali: riprende la lotta per la cannabis terapeutica. Il comitato Esistono i diritti transpartito ha consegnato 70 lettere ai deputati dell’Assemblea regionale siciliana: a riceverle l’onorevole Valentina Chinnici, anche lei iscritta al comitato.
La «lotta per la libertà di cura», come l’ha definita il presidente del comitato Gaetano D’Amico, ha radici lontane e sembrava essere giunta a compimento l’anno scorso quando insieme all’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza, dopo vari tavoli tecnici, l’associazione aveva scritto un emendamento poi approvato all’unanimità dal parlamento. Qualcosa, però è andato storto: la Corte Costituzionale ha infatti bocciato la proposta, dichiarandola inammissibile.
Recepito l’errore, il comitato è tornato nuovamente alla carica: «Consegnamo queste lettere ai deputati per chiedere di coltivare, produrre e distribuire cannabis qui nella nostra regione - ha detto D’Amico -. A livello nazionale c’è un laboratorio che la produce, a Firenze, ma il fabbisogno è minimo. Nelle lettere proponiamo un intergruppo parlamentare su cannabis terapeutica e successivamente chiederemo degli incontri a chi ne ha il potere, ovvero al presidente della Regione, all’assessore alla Salute e all’assessore all’Agricoltura».
L’onorevole Chinnici ha accolto con piacere l’invito e le lettere da distribuire ai suoi colleghi: «Oggi riprendiamo una battaglia di civiltà - ha sottolineato Chinnici - perché tutti malati che ne hanno bisogno possano avere accesso a queste cure. L’anno scorso è stato bocciato un emendamento approvato all’unanimità dall’Assemblea e quindi bisogna ricominciare l’iter. Ma la cannabis terapeutica è assolutamente comprovata per alleviare le sofferenze dei tanti malati e martedì o consegnerò queste lettere ai miei colleghi, lanciando la proposta di un intergruppo trasversale per poter portare avanti questa lotta».
«Il diritto di cura è un diritto inalienabile - ha sottolineato la dirigente regionale dei diritti umani della Nuova Dc, Eleonora Gazziano -, ma quello che è veramente importante è che la Regione siciliana comincia a coltivare la canapa a scopo terapeutico, per creare l’indotto e far si che la cassa regionale eviti un esborso di denaro per acquistarla da altre regione. Dobbiamo diventare noi una regine che coltiva, fornendo posti di lavoro e anche un ritorno economico per le nostre casse regionali».
Alla consegna delle lettere erano presenti anche l’avvocato Marco Traina, che ha partecipato anche ai tavoli tecnici della passata legislatura, Pino Apprendi, Alberto Mangano, Marco Feo, Massimo Giaconia, Salvatore Imperiale. Nel video Gaetano D’Amico, Valentina Chinnici, l'avvocato Marco Traina ed Eleonora Gazziano.
La «lotta per la libertà di cura», come l’ha definita il presidente del comitato Gaetano D’Amico, ha radici lontane e sembrava essere giunta a compimento l’anno scorso quando insieme all’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza, dopo vari tavoli tecnici, l’associazione aveva scritto un emendamento poi approvato all’unanimità dal parlamento. Qualcosa, però è andato storto: la Corte Costituzionale ha infatti bocciato la proposta, dichiarandola inammissibile.
Recepito l’errore, il comitato è tornato nuovamente alla carica: «Consegnamo queste lettere ai deputati per chiedere di coltivare, produrre e distribuire cannabis qui nella nostra regione - ha detto D’Amico -. A livello nazionale c’è un laboratorio che la produce, a Firenze, ma il fabbisogno è minimo. Nelle lettere proponiamo un intergruppo parlamentare su cannabis terapeutica e successivamente chiederemo degli incontri a chi ne ha il potere, ovvero al presidente della Regione, all’assessore alla Salute e all’assessore all’Agricoltura».
L’onorevole Chinnici ha accolto con piacere l’invito e le lettere da distribuire ai suoi colleghi: «Oggi riprendiamo una battaglia di civiltà - ha sottolineato Chinnici - perché tutti malati che ne hanno bisogno possano avere accesso a queste cure. L’anno scorso è stato bocciato un emendamento approvato all’unanimità dall’Assemblea e quindi bisogna ricominciare l’iter. Ma la cannabis terapeutica è assolutamente comprovata per alleviare le sofferenze dei tanti malati e martedì o consegnerò queste lettere ai miei colleghi, lanciando la proposta di un intergruppo trasversale per poter portare avanti questa lotta».
«Il diritto di cura è un diritto inalienabile - ha sottolineato la dirigente regionale dei diritti umani della Nuova Dc, Eleonora Gazziano -, ma quello che è veramente importante è che la Regione siciliana comincia a coltivare la canapa a scopo terapeutico, per creare l’indotto e far si che la cassa regionale eviti un esborso di denaro per acquistarla da altre regione. Dobbiamo diventare noi una regine che coltiva, fornendo posti di lavoro e anche un ritorno economico per le nostre casse regionali».
Alla consegna delle lettere erano presenti anche l’avvocato Marco Traina, che ha partecipato anche ai tavoli tecnici della passata legislatura, Pino Apprendi, Alberto Mangano, Marco Feo, Massimo Giaconia, Salvatore Imperiale. Nel video Gaetano D’Amico, Valentina Chinnici, l'avvocato Marco Traina ed Eleonora Gazziano.
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