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https://www.pupia.tv - Bologna - DL SICUREZZA. REGIONE EMILIA-R. PRONTA AL RICORSO
Bologna, 17 apr. - La Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, è pronta a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto Sicurezza voluto dal Governo Meloni, una volta che il testo finale sarà convertito in legge. Lo prevede la risoluzione presentata da Avs e approvata ieri sera dall'Assemblea legislativa. "Abbiamo chiesto a livello nazionale che anche le altre Regioni ci seguano su questo cammino", fa sapere il consigliere regionale di Avs Paolo Burani, che oggi ha rilanciato la battaglia al fianco della capogruppo in Regione Simona Larghetti. Tra le conseguenze del provvedimento, oltre ai timori di "repressione" nei confronti di chi manifesta, il fatto che "verrà spazzata via l'intera filiera della canapa industriale, anche quella tessile, visto che la pianta arriva a maturazione solo quando fa il fiore", come fa notare Luca Marola, portavoce dei coltivatori e dei commercianti di cannabis light. Insomma "vedremo quanti produttori di fibra tessile avranno il coraggio di rischiare piantando la canapa". "Bene dunque- aggiunge- che l'Emilia-Romagna sia la prima Regione a presentare ricorso, perché la canapa fa parte della storia del nostro territorio". Per quanto riguarda la cannabis light "dalla sera alla mattina 2.000 aziende agricole e 2.000 e oltre aziende commerciali sono state trasformate in narcotraffico solo perché è scritto in un decreto- afferma ancora Marola- visto che il prodotto non ha alcuna capacità drogante. Il disprezzo nei confronti di 20.000 lavoratori su scala italiana, più altrettanti nell'indotto, è visibile anche dal fatto non è stato nemmeno previsto lo smaltimento del prodotto". Solo in Emilia-Romagna ci sono attualmente dalle 60 alle 80 attività che vendono principalmente cannabis light, mentre molte di più la vendono insieme ad altri prodotti, oltre ad un centinaio di piccole e medie aziende agricole produttrici. Ma sono "tanti gli aspetti di questo provvedimento che ci preoccupano- rileva Larghetti- per fortuna c'è una rete che ha detto no a questo provvedimento, con tanti soggetti, da Amnesty in giù". Per Martina Solidoro della rete contro il decreto Sicurezza è "importante che da qua si muova un passo contro questo provvedimento nella sua interezza e la svolta autoritaria di questo Governo". Con l'approvazione del decreto legge il Governo "ha fatto una scelta inaccettabile", sostiene invece Isabella Pavolucci della Cgil regionale. La repressione, è certa la sindacalista, "verrà utilizzata anche nei confronti delle proteste sindacali, quelle mobilitazioni che in questa regione hanno consentito di risolvere crisi aziendali". (17.04.25)

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Trascrizione
00:00Per il test che si usa il fusto della pianta, questo viene raccolto nel momento in cui la pianta è arrivata a maturazione
00:05e una pianta arriva a maturazione quando fa il fiore, quindi paradossalmente un materiale di scarto come il fiore
00:12per chi usa il fusto per fare la fibra diventa un narcotico prodotto da quella pianta, prodotto da quell'agricoltore.
00:21Vedremo nelle prossime settimane, ossia nel momento in cui si semina per il prossimo anno,
00:25quante aziende agricole che producono principalmente seme, fusto per fare fibra, avranno intenzione di rischiare piantando.
00:36Il paradosso è che con questo decreto, per come è scritto, l'intera filiera della canapa industriale verrà spazzata via, è stata spazzata via.

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