Bologna, 19 feb. (askanews) - "E' paradossale che chi invoca l'autonomia differenziata poi si opponga a una legge nazionale sul fine vita". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, a margine dell'Assemblea legislativa, commentando le polemiche sul primo caso di suicidio assistito in Lombardia.
[idarticle id="2501807" title="Legge sul fine vita, Toscana pioniera: cosa fanno le altre Regioni"]
"L'idea che in venti Regioni italiane si sia costretti a studiare venti sistemi diversi per decidere come si tratta una fase così complessa della vita è inaccettabile - ha sottolineato de Pascale -. "E' un tema complessissimo, che sovrappone questioni molto diverse tra loro, come la dignità, il dolore, le terapie palliative, le condizioni di vita, le scelte individuali, il rispetto verso la vita e la malattia".
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"Tutti i governatori sono nella stessa identica condizione di dover occupare uno spazio con strumenti locali che non è proprio delle Regioni", ha aggiunto il presidente. "L'Emilia-Romagna nel passato mandato aveva adottato una delibera di giunta, contro la quale c'è stato un ricorso al Tar ancora pendente. La Toscana ha fatto una legge. Fontana invoca una legge. Ma è inaccettabile che questo tema non venga affrontato a livello centrale".
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"L'idea che in venti Regioni italiane si sia costretti a studiare venti sistemi diversi per decidere come si tratta una fase così complessa della vita è inaccettabile - ha sottolineato de Pascale -. "E' un tema complessissimo, che sovrappone questioni molto diverse tra loro, come la dignità, il dolore, le terapie palliative, le condizioni di vita, le scelte individuali, il rispetto verso la vita e la malattia".
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"Tutti i governatori sono nella stessa identica condizione di dover occupare uno spazio con strumenti locali che non è proprio delle Regioni", ha aggiunto il presidente. "L'Emilia-Romagna nel passato mandato aveva adottato una delibera di giunta, contro la quale c'è stato un ricorso al Tar ancora pendente. La Toscana ha fatto una legge. Fontana invoca una legge. Ma è inaccettabile che questo tema non venga affrontato a livello centrale".
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NovitàTrascrizione
00:00Che questo tema non venga affrontato con una legge nazionale, che al di là del merito,
00:06io chi ha certezze granitiche su un tema come quello del fine vita,
00:10da un lato lo invidio, dall'altro mi preoccupa, perché è un tema complessissimo,
00:14di grandissimo rispetto, che sovrappone ovviamente temi molto diversi fra loro,
00:19la dignità, il dolore, le terapie palliative, le condizioni di vita delle persone,
00:24le scelte individuali, il rispetto verso la vita e la malattia che si deve nutrire,
00:28quindi è un tema su quale è assolutamente legittimo avere anche opinioni sfondature diverse,
00:32ma l'idea che in 20 regioni italiane si sia costretti a studiare 20 sistemi diversi
00:39per decidere come si tratta una fase così complessa della vita,
00:42è una cosa per me inaccettabile dal punto di vista del merito,
00:48e chi più si è opposto a questa cosa sono quelli dell'autonomia differenziata,
00:53che vorrebbero l'autonomia differenziata e poi dicono no,
00:56perché non si permetta di normare o di regolamentare una cosa così complessa.
01:02Io ritengo che su un tema come questo sia gravissimo che lo Stato non legiferi,
01:08che il Parlamento non legiferi, cioè che non ci sia un quadro normativo univoco in tutta Italia,
01:13la Regione Mineromagna nel passato mandato aveva adottato una delibera di giunta,
01:18c'è stato anche un ricorso autarco contro quella delibera che è ancora pendente,
01:21la Toscana ha fatto una legge, Fontana invoca una legge,
01:24tutti i governatori sono in una condizione, anche potendo avere opinioni di merito diverse,
01:30nella stessa identica condizione di dover occupare uno spazio o strumenti locali
01:35che non è proprio alle Regioni, perché comunque io le rispetto e le comprendo,
01:40con due modalità diverse Emilia Romagna e Toscana non hanno fatto cose diverse nei contenuti,
01:48però è inaccettabile che questo tema non venga affrontato a livello centrale.