L'intervista di Giulia Carla De Carlo a Niccolò Agliardi per il Piacere della Lettura
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti a Il piacere della lettura, il vodcast di quotidiano nazionale dedicato ai libri,
00:07agli scrittori, alle scrittrici e alle storie. Oggi con noi nei nostri studi il compositore,
00:13il cantautore e lo scrittore Nicolò Agliardi. Ciao Nicolò. Buongiorno e grazie per avermi
00:19invitato. Buongiorno. Il libro di cui parleremo oggi è Prima di essere Principi, edito da Salani.
00:25Prima di essere Principi è un libro molto difficile da catalogare in un genere,
00:30perché è un saggio ma non lo è, è un dialogo ma non solo. Tu scrivi 30 anni mi separano da Sam,
00:38che mi chiama papà anche se non l'ho concepito io, e 30 da Roberto, che tante volte ho chiamato
00:44papà senza che lo fosse, e poi in mezzo ci sei tu. Perché è un dialogo tra tre generazioni.
00:51Come mai hai sentito l'esigenza di scrivere questo libro? Tanto grazie perché hai centrato
00:56quella frase che serve, che mi serve da aggancio per spiegare un po' il motivo per cui ho scritto
01:01questo, chiamiamolo racconto. Comunque è qualcosa a forma di libro, quindi possiamo
01:06definirlo libro. È il racconto di un privilegio, di una notte che io ho realmente vissuto a casa
01:12mia nel mese di maggio, a poche ore dal compimento dei miei 50 anni, in cui mi sono concesso come
01:18regalo di compleanno di avere di fronte a me i due uomini della mia vita, non biologici,
01:24perché appunto il racconto della mia paternità, della mia seconda paternità in affido, perché
01:29sono un papà affidatario di Sam, che oggi ha 20 anni, e di quest'uomo che nella vita mi ha
01:33sempre accompagnato in maniera letteraria, attraverso le sue canzoni e le sue parole,
01:38che è il professor Vecchioni, che io in qualche modo ho sempre identificato un po' come un papà,
01:42un papà cui in qualche modo poter assomigliare, almeno nel mio primo lavoro, che era quello che
01:47pensavo che fosse lo scrittore di canzoni. Ci siamo ritrovati a casa mia e io ho consegnato
01:53nelle mani di mio figlio, Sam, una lettera che ho ricevuto 30 anni fa proprio dal professor
01:59Vecchioni, senza che però lui sapesse che io sarei stato il destinatario. Detta così sembra
02:04abbastanza confusa e di fatto lo è la vicenda. Il problema è che è successo veramente così.
02:08Io mi sono ritrovato una lettera indirizzata a me dal professor Vecchioni, pubblicata su un
02:13grosso quotidiano nazionale, in apertura alla prima pagina degli spettacoli, nella quale si
02:19diceva, caro Niccolò, è inutile che cerchi oggi le carte, le attestazioni per essere ciò che vuoi
02:25diventare, in quel momento appunto era un cantante, aspetta di diventare un uomo e a un certo punto
02:31quel bisogno spasmodico, ossessivo e ossessionato di essere qualcosa che ancora non sei sparirà.
02:37E di fatto è andata così. Ci sono passati 30 anni e mezzo di tante cose, di tante felicità,
02:43talvolta anche di dolori abbastanza laceranti, e poter vedere mio figlio sorridere all'uomo che
02:49io per tanti anni ho guardato come se fosse un punto di arrivo è stato molto dolce e molto
02:55completante. Ecco mi sembra di aver chiuso un cerchio. Detta così so che non ho detto ai
03:02tuoi ascoltatori niente di facilmente comprensibile, però non è stata un'esigenza, è stata una
03:07fortuna quella di poter scrivere questo libro. È una fortuna per noi leggere il tuo libro,
03:11veramente, perché ha due linee che si alternano. Appunto questa serata meravigliosa, cioè dai
03:19preparativi alla fine della serata, che si alternano ai tuoi 30 anni, dai 20 ai 50,
03:26e ci spieghi cosa sono i sogni, che cosa sono gli abissi, tu e loro, cioè tu insieme a questo
03:34dialogo. Quindi è l'inizio del tuo libro, addirittura la dedica che hai dedicato il tuo
03:40libro a due donne con lo stesso nome, Daria, tua mamma, e la moglie di Roberto Vecchioni. Una
03:48dedica stupenda che voglio leggere alla mia mamma Daria che vedo ogni giorno in tutte le vite che
03:54sorridono, a mamma Daria che ancora sorride ed è meravigliosa. Sì, sono le due Darie che invece
04:02quelle sono proprio in carne e ossa. Una è carne e ossa e anima, perché la mia mamma ci ha lasciato
04:09qualche mese fa, poco prima che io iniziassi a scrivere questo libro, ma lei sapeva che l'avrei
04:13scritto, ero riuscito a dirglielo. Ed è una donna che se n'è andata, certo molto legata alla vita,
04:20è molto arrabbiata di doversene andare, perché è successo tutto abbastanza all'improvviso. E poi
04:24c'è un'altra donna, che è Daria, l'altra Daria, che è la moglie del professore, che sorride ed è
04:30stupenda quando sorride, anche nonostante quello che la vita le ha inferto. Mi sembravano due donne
04:37molto importanti da ricordare, sebbene questo sia un racconto molto maschile, perché i tre
04:41protagonisti sono uomini, ma nulla saremmo stati se non ci fosse stato l'intervento e l'ingerenza
04:47meravigliosa di queste donne, che sono riuscite tutto sommato ad assemblarci, anche quando i
04:53nostri sogni si sfarinavano e si polverizzavano, purtroppo con cadute spesso anche catastrofiche.
04:59Tu parli tanto di tua mamma, a un certo punto diceva qualunque cosa sia, passa. Quanto ti ha
05:05aiutato questa frase? È stata la frase che mi ha salvato, perché quando vivi il permeato di
05:13ipersensibilità, come per tanti anni mi è accaduto, anche se ho sempre avuto un'evoluzione senza
05:18grossi traumi nella mia vita, cioè sì, ho sofferto come penso ogni individuo soffra quando si trova
05:24di fronte a certe ingiustizie, a un mondo che non sempre è quello che fitta addosso nel modo
05:30migliore, però ho sempre sentito tanto, ho sempre dovuto governare sensazioni abbastanza importanti,
05:37anche quelle che spesso mi portavano a un disagio superiore a quello che forse la cellula stessa
05:44che lo generava meritasse. Siccome ho sofferto di ansia, di paura, di panico eccetera, la mia
05:50mamma, che era una donna molto pratica e molto artista al contempo, aveva questo mantra, che io
05:56tutto sommato consiglio alle persone che amo, di pensare che veramente tutto passa, tutto passa,
06:02è come direbbe De Gregorio, il resto va. Quindi quando sai che tutto passa, anche quello è già
06:07una prima forma di terapia per dire questo dolore non è perenne, non siamo condannati a un dolore
06:13perenne, anche quando il dolore sembra che sia imperituro. Il dolore si stanca, si stanca. Così
06:20come la paura, io penso che si stanchino e noi ci stanchiamo di essi e quindi li facciamo passare.
06:24Scrivi anche di tuo papà, che non è stato presente, però sia papà Paolo sia papà Roberto sono state
06:32due persone veramente importanti nella tua vita, entrambi nella loro diversità. Giustissimo,
06:37giustissimo, sì sì. Ho un papà architetto, ho un papà che si è modificato molto negli anni,
06:42è diventato molto più mite e molto più accogliente e abbracciante, mi ha capito poco secondo me nei
06:48miei anni dell'adolescenza e della post-adolescenza, ma io anche mi facevo capire poco insomma. Oggi
06:55c'è una sorta di pacificazione con le diversità con cui ho dovuto convivere negli anni. Papà Paolo
06:59ha fatto il papà, mi ha protetto quando c'è stato bisogno. Come dico nel libro, ogni tanto si è
07:04dimenticato di raccontarmi da dove arriva la letteratura, ma io l'ho scoperto attraverso
07:09altri padri, tra cui anche il professor Vecchioni. E scrivi, io ho cominciato a morire a poco più di
07:15vent'anni. Non me ne sono accorto subito, stavo troppo bene per rendermene conto. Essere un
07:21soccorritore professionista è un affare controverso. Avere vent'anni significa nella maggior parte dei
07:28casi avere il futuro, l'infinito davanti. Poi c'è un momento in cui la finitezza prende forma,
07:34però a te questa sensazione è arrivata prestissimo? Sì, parlo di soccorritore perché effettivamente
07:41ho fatto il servizio civile sostituendolo al servizio militare nell'area critica di primo
07:47soccorso sulle ambulanze. Benché mi piacesse molto e credo anche lo facevo con una certa
07:51capacità, però mi ha messo di fronte moltissime volte a una linea decisamente sottile, che è la
07:57linea che separa la vita dalla morte. Perché è sottile, ma lo è anche per noi adulti. Purtroppo
08:03è molto sottile. Quando hai 19-20 anni, quel limbo così sottile non dovrebbe essere così percepito
08:11come io lo percepivo allora. Per il semplice motivo che io quella linea la sorpassavo più
08:16volte durante il giorno, perché faceva parte del mestiere che avevo scelto di fare. Vedendo
08:21quella linea rompersi molte volte al giorno, in qualche modo ci morivo anch'io. Infatti,
08:27quando poi fu troppo, decisi di abbandonare quella che comunque mi sembrava una bellissima attività,
08:32sia di volontariato, sia poi anche appunto prestata allo Stato come sostituto del servizio militare.
08:40Però lì imparai una cosa importante, che poi ho applicato nella mia vita in più occasioni,
08:45compreso anche la mia attività di papà affidatario, che per essere dei buoni soccorritori bisogna
08:50prima mettersi in salvo, altrimenti gli altri non si riescono a salvare. Un tema che hai affrontato
08:55che mi ha toccato molto è l'abisso, che hanno raccontato soprattutto Sam e il professor Vecchioni,
09:01e quello che è uscito fuori è che l'amore è l'unico modo per uscire dall'abisso, è così?
09:08L'amore è la cultura, sì. L'amore certamente è la prima ancora di salvezza, lo racconta bene mio
09:14figlio Sam, che ha un passato ingiusto, ha un passato che però insieme abbiamo deciso che non
09:20doveva avere l'ultima parola sul suo futuro e sul suo presente soprattutto. Se non avesse avuto un
09:25passato così complesso ovviamente non sarebbe diventato mio figlio, sarebbe rimasto nel suo
09:31nucleo originario, nella sua famiglia biologica. Lui ha vissuto degli abissi, molto più di quanti
09:35non ne abbia vissuti io. Gli ha proprio visti con i suoi occhi, ha dovuto buttarsi dentro le
09:40fiamme simboliche, ma insomma sono state fiamme complesse, di un inferno complesso. Io credo che
09:45lui si sia salvato col suo amore per la vita e con l'amore che in qualche modo io e le persone
09:50a me vicine che lo hanno amato tanto gli hanno dato, questo sì. Però giustamente il professore
09:56aggiunge che un ancora di salvezza per salire dalle zone d'ombra è la cultura, ma non per
10:02forza cultura come dire accademica, non cultura universitaria, non cultura troppo raffinata, la
10:08cultura della vita, cioè sapere di che cosa si parla, sapere che cosa si ha davanti, sapere dove
10:13è quel libro che magari non si è ancora letto, però sappiamo dove rintracciarli, in quale libreria
10:19rintracciarli, in quale scomparto. Ecco in questo senso è quello che sto cercando dopo questo
10:25incontro che abbiamo avuto proprio quella notte, anche di ricordarlo a mio figlio che per ovvie
10:30ragioni ha vent'anni, ha voglia di tutto tranne che di studiare. Però lui sa che attraverso le parole
10:36che sempre esistono, attraverso il pensiero che sempre esiste, attraverso l'elaborazione di un
10:41fatto, con i nostri strumenti si può aggrapparsi da qualche parte e lentamente salire dove c'è più
10:47luce. Devo dire che mentre leggevo, io ricordo esattamente come ero io all'età di Sam, io l'ho
10:54trovato veramente saggio. Lui è uno metto saggio. Io non l'avrei fatto questi discorsi.
11:01Lui è uno in mezzo a miliardi di discorsi non tutti edificanti e non tutti chiarissimi, però
11:08ogni tanto qualche perla di saggezza devo dire che nei suoi vent'anni la tira fuori. Infatti io le
11:12ho raccolte tutte e le ho inserite qua dentro. Questo libro parla anche di un sogno, di tanti
11:17sogni in realtà, ma tu a un certo punto sognavi di diventare un grande cantante, un grande
11:23cantautore eccetera. A un certo punto hai guardato in faccia il tuo sogno e che cosa è successo?
11:27Mi sono fatto male. Mi sono fatto male perché io volevo veramente fare il cantante. Adesso siccome
11:35ovviamente non è la prima intervista questa che faccio relativa a questo libro, quasi mi imbarazza
11:42dover dire volevo fare il cantante, cosa che invece prima lo dicevo con una certa naturalezza e
11:47disinvoltura. Mi imbarazza perché proprio non sono quella cosa lì e non so perché io mi fossi
11:52fissato con questo sogno come se quello potesse essere l'unico possibile. Ricordo bene a 24 anni
11:58che durante una seduta terapeutica con la mia psicologa di allora, lei mi disse ma se lei non
12:05dovesse riuscire a fare il cantante che vita si immagina? Io mi ero quasi offeso, come dire, ma
12:11come si permette di non credere che io possa diventare quello che in quel momento desideravo
12:15fortemente diventare? Questo secondo quella vecchia abitudine di essere convinti che se
12:22uno persegue incessantemente con caparbietà e con determinazione il proprio sogno deve per
12:27forza arrivare al risultato. Ecco io credo che la vita non faccia questa promessa e se anche la
12:32dovesse fare non la mantiene. Di sogni ce ne possiamo costruire tanti attorno a noi e alcuni
12:37possono anche essere sbagliati. Io ho fatto del mio meglio, ho anche cantato in posti bellissimi
12:42di fronte a un sacco di gente e mi sono anche devo dire divertito ma ho appagato per un istante
12:48una parte di ego, non ho appagato l'identità. Mentre sostituendo quel sogno ad altri che poi
12:55a un certo punto la vita mi offriva in maniera anche abbastanza divertente e mi snocciolava
12:59possibilità sulla mia strada e sul mio cammino, ecco io che di quelle noccioline non avevo fatto
13:04sogni ma ho visto crescere alberi da frutto importanti, cioè io di risultati che non posso
13:10dire di non averne avuti. Magari non su un palco cantando io le mie canzoni, magari facendo cantare
13:16le mie canzoni ad altri artisti, magari lavorando alla radio, sui podcast, nei libri, nella mia vita
13:22da uomo prima di essere principe e poi chissà insomma mi domando se è così importante diventare
13:28principio davvero come diceva il professore allora e oggi lo ribadisce basta diventare dei
13:33buoni uomini. E tra i sogni che uno mette nella lista e mai accade, a te è accaduto, hai vinto un
13:41Golden Globe nel 2021. Ma quello non era neanche un sogno, quello è un incidente di percorso. Vabbè, l'hai vinto per io sì, con
13:49Diane Warren, Laura Pausini e te per il film La vita davanti a sé. Bellissimo film con
13:55Sofia Loren. Con Sofia Loren, che cosa ha significato per te? Poi l'hai vinto nel periodo peggiore perché
14:01non sei potuto nemmeno andare a prenderli. Però mi è arrivato. Però ti è arrivato per post? Per post, sì, con un
14:08corriere. So anche il modo, tu racconti il modo in cui lo hai saputo, molto divertente tra l'altro.
14:15Attraverso un messaggio di Laura notturno in cui, vabbè, io diciamo credendoci talmente poco ero
14:22andato a dormire proprio pacifico sapendo che non sarebbe accaduto e la mattina mi sono svegliato
14:27con una serie di notifiche tra cui quelle di Laura Pausini che mi diceva ma sai che cosa è successo
14:33questa notte in America e quella notte abbiamo vinto Golden Globe però era talmente una cosa
14:38così estemporanea non inseribile in un contesto di una vita normale perché non era inseribile
14:44quella cosa infatti non l'ho inserita ho semplicemente preso Golden Globe e l'ho appoggiato. È un
14:49soprammobile come tanti, vicino al Nobel lo metterai fra poco. Non esageriamo però insomma no è come
14:57lo dico ma divertito è una di quelle cose per le quali non ho certamente lottato e che è arrivato
15:03però essendo quel film un film che parla di una donna, Madonna Rosa, che accoglie nella sua casa
15:10figli di altre madri che non possono tenere i loro figli nelle loro case nel caso del film e
15:15del libro di Roland Garry di prostitute ecco c'erano talmente tante aderenze alla mia vita
15:20in quel momento tra l'altro Sam era entrato in casa mia da poco erano gli anni del Covid appunto
15:25era il primo anno che Sam ancora era piccolino me lo coccolava ancora a letto io l'ho scritta
15:29pensando a lui quella canzone e quindi quando insieme abbiamo vinto il Golden Globe ci è
15:34sembrato una cosa così divertente che poi quel sabato siamo andati a fare un giro in Toscana
15:38insomma l'abbiamo vinto insieme. Anche se lui all'inizio ha detto ah beh complimenti come se
15:44fosse una cosa da fare. Ma sì ma non è ovvio cosa ne poteva sapere lui ne sapevo poco io. Hai detto
15:51che tra la nascita e la morte ci sono i sogni che riempiono la vita e il tuo libro può insegnare
15:59che i sogni falliti sono in realtà i sogni che hai sempre voluto. Posso confermare che i sogni
16:06falliti mi hanno fatto pensare ad altri sogni come spesso racconto in questo libro non appartengo a
16:13quel partito che sostiene che dopo il grande male ci sia il grande bene che dopo la grande
16:19tempesta ci sia il colorato arcobaleno è una semplificazione alla quale insomma non aderisco
16:25però sostengo che nel momento in cui sgretoli un sogno o non ti occupi più di quel sogno o capisci
16:33che quel sogno non faceva per te ti fai da parte ti dai pace ed è abbastanza normale che a un certo
16:39punto qualcosa vi venga... è proprio un'onda come stare sulla battigia di una bella spiaggia
16:45tropicale va via un'onda e ne arriva un'altra qualche onda bisogna lasciarla andare per far
16:50arrivare altre onde. Oggi al piacere della lettura abbiamo parlato di Prima di essere
16:55principi edito da Salani e tu Nicolò quale libro consiglieresti per il piacere della lettura? Ne ho
17:01portati due uno è Cameron in questo anno Business Style è uscito qualche anno fa e mi piace
17:06tantissimo parlando proprio di sogni di felicità c'era questa frase che tra l'altro di quarto di
17:10copertina che dice come sarebbe pericoloso la vita se la felicità più grande la provare
17:16quando sopra giunge il mondo andrebbe in malora per la gioia mi ha divertito tantissimo un libro
17:20che fa molto ridere molto piangere e poi c'è questo libro recentissimo del mio amico Pablo
17:26Trincia come nascono le storie questo è un uomo che le storie le sa raccontare molto bene dal
17:30quale ho imparato moltissimo anche in termini di scrittura e di podcast che è un'altra delle
17:35mie grandi passioni. Grazie mille. A te.