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03:45 Guerra in Ucraina, chi pensa a costruire la pace? In collegamento Angelo Moretti, Movimento Europeo di Azione Non Violenta
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NovitàTrascrizione
00:00l'attualità. Extra. Tutti i
00:06colori dell'attualità. Con
00:09Claudio Michalizio. Bentornati
00:12bentornati a destra. Oggi
00:14vogliamo raccontarvi una
00:16missione di pace per costruire
00:18la pace in Europa che da
00:21qualche anno viene portata
00:23avanti da un organizzazione
00:25internazionale e mai come in
00:27questo momento in cui c'è un
00:29conflitto, forse c'è una domanda
00:31che bisognerebbe farsi, ma chi
00:33sta pensando a costruire la
00:37pace? Partiamo da qui con la
00:39copertina di Silvia Corsi e poi
00:41vi presento l'ospite di questa
00:43puntata di Extra. Chi pensa oggi
00:45alla pace per far cessare il
00:46sangue e il rumore delle armi
00:48nel conflitto tra Russia e
00:49Ucraina? A parte Papa Francesco
00:51e le iniziative diplomatiche
00:53portate avanti in queste
00:54settimane dalla Santa Sede, mai
00:56come in questo conflitto sembra
00:58la pace per la diplomazia e per
00:59il pensiero della non violenza.
01:01Nulla si muove a livello
01:02istituzionale, dove a parte le
01:04timide ed estemporane iniziative
01:06di alcuni stati, manca una
01:08leadership autorevole e
01:09super partes che sia in grado di
01:11chiamare attorno a un tavolo i
01:12due paesi belligeranti. Ma la
01:14via del dialogo è pressoché
01:16scomparsa anche a livello
01:17mediatico e questo è ancor più
01:19curioso, specie in un paese come
01:21l'Italia, dove storicamente il
01:23pacifismo ha sempre incontrato il
01:25favore di una buona fetta della
01:26popolazione e la simpatia dei
01:28giornalisti. E invece,
01:30contrariamente a quanto è accaduto
01:31in passato per la guerra del
01:33Golfo e quella dei Balcani o in
01:34tempi più recenti per il conflitto
01:36in Iraq, in Afghanistan o ancora
01:38le operazioni militari in Libia,
01:40il popolo della pace non fa
01:42notizia neanche come nota di
01:44costume o di colore. Inutile
01:46oggi provare a far congetture per
01:48spiegare questa anomalia, forse un
01:50giorno tra molti decenni saranno
01:52gli storici ad aiutarci a capire
01:54come leggere i fatti di questi mesi,
01:56ma intanto c'è chi, nel silenzio
01:58totale, lavora per la pace o anche
02:00solo per portare un segnale di
02:02vicinanza ai due popoli in guerra,
02:04a cominciare ovviamente dall'Ucraina
02:06invasa nel febbraio di un anno fa e
02:08che di giorno in giorno, di attacco
02:10in attacco, perde progressivamente la
02:12propria identità, le proprie città, i
02:14propri edifici e tante, troppe vite.
02:16È la macchina della solidarietà,
02:18portata avanti spesso da organizzazioni
02:20non governative e di volontariato,
02:22religiose ma anche laiche,
02:24ma c'è anche chi, con coraggio,
02:26prova a rilanciare anche una nuova
02:28cultura della pace, che veda proprio
02:30nell'Europa la via per una nuova stagione
02:32di pace e dialogo.
02:34Eh sì, in questo
02:36periodo davvero sembra quasi che la
02:38pace non faccia notizia, ma ci sono
02:40organizzazioni e associazioni che
02:42nel silenzio lavorano per costruirla
02:44giorno dopo giorno, per attuare
02:46anche dei processi,
02:48degli obiettivi, che dovrebbero essere
02:50parte integrante
02:52anche della missione costitutiva
02:54della nostra Europa. È il caso
02:56del Movimento Europeo di azione
02:58non violenta.
03:00Noi siamo collegati con il presidente
03:02e fondatore Angelo Moretti.
03:04Buonasera e benvenuto.
03:06Buonasera a voi, grazie per l'invito.
03:10Grazie a lei per la disponibilità, anche
03:12perché pochi giorni fa di questi temi
03:14si è parlato a Roma
03:16in una giornata di
03:18riflessione che ha visto la partecipazione
03:20del Movimento Europeo di azione
03:22non violenta e della pontificia
03:24università
03:26Antonianum.
03:28Due giorni in cui
03:30l'obiettivo era promuovere
03:32un progetto che in realtà
03:34dovrebbe essere già abbastanza
03:36conosciuto e consolidato,
03:38quello dei corpi
03:40civili di pace. Partiamo da qui,
03:42di cosa si tratta?
03:44Ecco, i corpi
03:46civili di pace nascono da
03:48l'intuizione di Alex Langer,
03:50che è un pacifista e europarlamentare
03:52dei Verdi
03:54negli anni 90.
03:56Nel 94 si reca in
03:58Jugoslavia e in
04:00particolare a Sarajevo, in Serbia,
04:02anche per fare praticamente
04:04le attività di interposizione
04:06e capisce che
04:08non ce la si può cavare solo con
04:10gli eserciti. Alex Langer è
04:12molto chiaro, l'esercito è
04:14importante per ridurre
04:16la violenza e per intervenire
04:18contro le oppressioni,
04:20contro
04:22i socrusi che avvengono
04:24tra gli stati, tra i popoli, in quel caso
04:26c'era una polizia etnica in corso.
04:28Nel 95 fa un grande appello
04:30all'Europa e dice che è il momento
04:32di istituire un nuovo corpo.
04:34Non è tanto solo
04:36la difesa comune europea,
04:38che è la difesa che ha sempre ipotizzato
04:40anche Altiero Spinelli fin dall'inizio
04:42del manifesto di Ventotene,
04:44a difendere l'Europa, ma soprattutto in una
04:46capacità di un corpo
04:48preparato a prevenire le guerre,
04:50a evitare l'escalation
04:52dei conflitti in corso e quindi un corpo
04:54fatto come un corpo militare
04:56ma che non ha nulla a che vedere
04:58con la forza militare, fatto di persone
05:00competenti, che possono essere
05:02psicologi, giornalisti, magistrati,
05:04persone impegnate nel campo
05:06degli operatori sociali,
05:08ad essere sul posto in cui sta
05:10tenendo una crisi per evitare che possa
05:12diventare una guerra.
05:14Immaginiamo che nel
05:162022
05:18ci sia stata una guerra
05:20che poteva essere
05:22evitata da investimenti
05:24fatti in maniera
05:26tempestiva e
05:28visionaria
05:30nel 2014, quando
05:32c'è la prima aggressione
05:34della Russia all'Ucraina con l'occupazione
05:36della Crimea prima e con le truppe
05:38filorusse che invadono
05:40Lugansk e
05:42Donetsk.
05:44In quel caso,
05:46se invece di fermarci
05:48solo ad un'attività di sanzioni
05:50che poi sappiamo come sono
05:52andate in termini di rapporti tra
05:54leader degli stati membri europei
05:56dell'Occidente e Putin, che di fatto
05:58i rapporti sono cresciuti in questi anni
06:00del 2018 al 2022, i rapporti
06:02istituzionali con il
06:04Presidente dell'Operazione Russia sono sempre
06:06continuati più o meno ad esistere anche dal punto di vista
06:08commerciale, avremmo potuto investire
06:10sulla pace. La pace è qualcosa
06:12che si prepara, si costruisce, non avviene
06:14per caso e non avviene
06:16senza investimenti.
06:18Alex Langer fu molto chiaro in quel caso,
06:20disse che per la Jugoslavia bisognava
06:22investire in un corpo civile
06:24di pace europeo. Oggi ci troviamo
06:26in una condizione nuova perché
06:28l'aggressione alla Russia
06:30ha portato l'Europa a
06:32deliberare per un'abusso
06:34strategico che prevede che nel 2025
06:36ci saranno 5.000 militari
06:38per la prima volta
06:40coordinati da una forza europea militare
06:42e noi diciamo con forza
06:44l'Europa è il momento di istituire
06:46i corpi civili di pace. Se si
06:48pensa a 5.000 militari coordinati
06:50all'Europa, immaginiamo subito anche
06:525.000 civili capaci di andare
06:54nelle zone del mondo in cui bisogna
06:56prevenire i conflitti e non soltanto
06:58gestirli in forma militare.
07:00Quindi l'obiettivo è
07:02da parte vostra quello di
07:04sensibilizzare le opinioni pubbliche
07:06ma anche le istituzioni sulla necessità
07:08di dar corso a questa
07:10intuizione
07:12che preme più
07:14forse sulla gestione
07:16diplomatica delle crisi per disinnescarle
07:18prima che possano
07:20deflagrare in un conflitto
07:22anziché subito far parlare
07:24da questo punto di vista le armi.
07:26Io vi chiamo un po' costruttori di pace
07:28ma perché quel progetto nato
07:30lei ci ricordava a metà
07:32degli anni 90, ricordiamo che la guerra in
07:34Bosnia e Zegovina fu uno di quei
07:36conflitti che davvero fece
07:38capire che il bene
07:40della pace poteva essere
07:42a rischio anche nel contesto
07:44di un territorio nato
07:46per garantire anche la stabilità
07:48dal punto di vista geopolitico, quale è
07:50l'Europa. Perché da allora
07:52secondo lei non si sono
07:54fatti passi
07:56avanti? Essendo
07:58comunque un progetto, mi pare di
08:00capire, sul quale c'era anche una certa
08:02condivisione di valori o sbaglio?
08:04Sì,
08:06perché pensiamo che sia stato
08:08un errore immaginare
08:10che la caduta del muro di Berlino
08:12fosse stata la famosa
08:14fine della storia, come qualcuno ha scritto
08:16proprio negli anni 90, quindi che non ci
08:18potesse essere più guerra in Europa
08:20perché è come se una parte
08:22dei due blocchi fosse crollata.
08:24La Jugoslavia sembrava
08:26un appendice di quel crollo
08:28e quindi molti hanno interpretato come
08:30le guerre
08:32fratricide tra i popoli slavi
08:34fosse soltanto un appendice
08:36chiuso in sé stesso, che non potesse
08:38propagarsi. Quello che
08:40viviamo oggi nel confine
08:42tra Russia e Ucraina invece ci dice
08:44che quel crollo di uno dei due blocchi
08:46richiedeva
08:48un lavoro di cucitura e
08:50di riorganizzazione dell'assetto mondiale.
08:52La Nato,
08:54era nata proprio come uno
08:56dei due blocchi contrapposti rispetto all'URSS.
08:58Nel momento in cui salta
09:00quell'equilibrio degli anni
09:0280, degli anni precedenti agli anni 80,
09:04bisognava ripensare il nostro
09:06modo di stare insieme. Non è stato
09:08fatto, se è ipotizzato che
09:10l'economia liberista liberale
09:12potesse essere l'unica chiave
09:14di volta per poter unire
09:16i popoli, la verità è che non è andata così.
09:18Oggi l'indice di democrazia
09:20del mondo ci dice che è diminuita
09:22la democrazia mondiale. Oggi parliamo
09:24del 6% della popolazione mondiale
09:26che vive in un sistema di democrazia
09:28perfetta
09:30secondo
09:32l'indice di democrazia mondiale
09:34e questo significa che
09:36sta aumentando
09:38la popolazione mondiale che vive
09:40in regimi dispodici o in regimi
09:42privi delle libertà fondamentali.
09:44Questo significa
09:46che c'è da rimpostare un lavoro
09:48diplomatico, che non è soltanto
09:50la diplomazia dei governi, ma
09:52secondo noi è anche la diplomazia dei popoli.
09:54La capacità di
09:56dialogare non si può
09:58delegare soltanto
10:00a ciò che sanno fare le forze
10:02militari dei governi o a ciò che
10:04stanno a impostare i governi con le loro
10:06economie di scambio, quindi con libro commercio.
10:08Ci troviamo
10:10in una condizione in cui Stefano Zamandi
10:12ha definito il trilemma
10:14perché siamo nell'occidente
10:16i BRICS, quindi
10:18Brasile, Russia, India, Cina
10:20e Sudafrica e sud del mondo
10:22che ancora deve emergere
10:24nella sua capacità di esprimere
10:26sia un pensiero globale
10:28sia una
10:30capacità di poter far evolvere
10:32le proprie democrazie interne
10:34e di fronte a questo trilemma
10:36che è una novità, è un fattore inedito
10:38della nostra storia, noi non abbiamo fatto
10:40quasi nessun lavoro preparatorio
10:42a scongiurare crisi
10:44come quella che viviamo
10:46oggi nell'Ucraina
10:48e questo ci dice anche tanto rispetto
10:50al
10:52difetto di fabbrica dell'ONU
10:54e di come non l'abbiamo
10:56imputizzata dopo
10:58la Seconda Guerra Mondiale
11:00la grande novità
11:02della guerra in Ucraina
11:04non è tanto nell'aggredito quanto nell'aggressore
11:06abbiamo un aggressore che siede
11:08nel Consiglio di Sicurezza ONU
11:10come membro permanente
11:12ed è questa la grande fatica
11:14per trovare la pace oggi perché è evidente
11:16che abbiamo avuto altre crisi in
11:18questi anni che ci dividono la Seconda Guerra Mondiale
11:20ma non c'era mai capitato
11:22di dover fermare un membro
11:24permanente nel Consiglio
11:26di Sicurezza, abbiamo
11:28da sempre contestato
11:30agli Stati Uniti d'America e
11:32alla NATO le guerre illegittime
11:34che sono state portate
11:36avanti ad esempio in Afganistan
11:38o in Iraq quando sono accadute
11:40ma in quel caso
11:42noi non siamo intervenuti
11:44come oggi sta succedendo
11:46in una guerra che si sta protraendo
11:48per un anno e mezzo che richiede
11:50che cerca l'annessione territoriale
11:52di un paese confinante
11:54come sta deliberando
11:56la Federazione Russa
11:58che addirittura ha anche celebrato
12:00dei referendum di annessione
12:02durante l'aggressione stessa
12:04quindi viviamo certamente
12:06una storia inedita
12:08e non possiamo ipotizzare che
12:10tutto si risolva solo
12:12con il diritto internazionale
12:14se poi i popoli arretrano
12:16nella capacità di dialogare tra di loro
12:18è evidente che la situazione
12:20è molto complicata lì in Ucraina
12:22anche perché par di capire
12:24nella nostra copertina lo dicevamo
12:26da osservatori e poi naturalmente
12:28non abbiamo la competenza
12:30degli esperti di geopolitica per andare
12:32oltre le apparenze ma l'impressione
12:34che questo sia un tema
12:36che ancora oggi non è maturato
12:38mentre l'unica parola
12:40che si sente dire da una parte all'altra
12:42è quella di garantire un supporto militare
12:44al paese aggredito che in questo caso
12:46è l'Ucraina
12:48però la domanda che io le farò
12:50intorno alla pubblicità Presidente
12:52è se c'è ancora la possibilità
12:54di fare entrare in azione queste costrutture di pace
12:56voi in questo meeting che c'è stato a Roma
12:58pochi giorni fa avete anche lanciato
13:00delle proposte concrete
13:02una specie di strategia e vorremmo capire
13:04in che cosa consiste
13:06però tra un attimo dopo questo breve break
13:08grazie
13:12Bentornati a Est
13:14stiamo parlando di una
13:16missione di pace ambiziosa
13:18quella dei corpi
13:20civili di pace ideati
13:22a metà degli anni novanta dopo il drammatico
13:24conflitto della Bosnia
13:26e Zegovina che dovevano
13:28garantire i presupposti
13:30perché tutte le situazioni
13:32potenzialmente di settore anche
13:34in tensione anche nel contesto europeo
13:36deflagrassero
13:38in crisi aperte
13:40in conflitti aperti
13:42sarebbero serviti, sarebbero stati utili
13:44magari anche per scongiurare
13:46il conflitto in Ucraina che da ormai
13:48quasi un anno e mezzo continua
13:50noi con Angelo Moretti che è il Presidente
13:52e il fondatore del movimento
13:54europeo di azione
13:56non violenta stiamo cercando di capire
13:58come concretamente potrebbero agire
14:00questi costruttori di pace
14:02a fine maggio a Roma
14:04voi avete tenuto due giorni di riflessione
14:06in cui avete anche lanciato delle proposte
14:08concrete agli stati e alla
14:10politica italiana, mi pare di capire
14:12che queste siano un po' gli interlocutori
14:14qual è la soluzione
14:16che voi avete ipotizzato?
14:20Allora prima di tutto
14:22non abbiamo soluzioni
14:24ma percorsi possibili
14:26il MEAN è andato
14:28otto volte in Ucraina, l'ultima volta
14:30venerdì scorso
14:32siamo tornati da Kiev nell'ultima
14:34missione e quello che noi stiamo
14:36dicendo è che è possibile
14:38ipotizzare un percorso
14:40che nella nostra
14:42nei nostri studi
14:44nell'ascolto che abbiamo fatto
14:46significa poter far avanzare la pace
14:48pur non essendo capaci
14:50di fermare la guerra, sembra
14:52una battuta filosofica ma
14:54concretamente la vediamo
14:56in campo
14:58noi diciamo questa
15:00guardiamo in questo modo la storia
15:02gli ucraini hanno dimostrato
15:04in tantissime occasioni
15:06centinaia di occasioni di essere capaci
15:08di compiere azioni non violente
15:10ricordiamoci che la resistenza
15:12popolare degli ucraini
15:14dal mese di febbraio del 2022
15:16è stata una resistenza organizzata in maniera
15:18spontanea del popolo anche
15:20in forma non violenta, c'è stata una tesi labria
15:22che ha raccontato di oltre 350
15:24casi di azioni
15:26non violente organizzate per
15:28dissuadere
15:30i militari russi dall'occupare le città
15:32ucraine
15:34persone che sono andate con le bandiere incontro
15:36ai carri armati, persone che sono frapposte
15:38con i corpi nudi ai carri armati
15:40persone che hanno affrontato
15:42con
15:44dialoghi e con
15:46la capacità di moral situation
15:48i militari che guidavano
15:50i carri armati che poi hanno fatto marci indietro
15:52quando si sono resi conto che stavano sparando
15:54e questo è successo
15:56nel 2022 quindi non
15:58durante il periodo di Gandhi
16:00o soltanto nelle storie
16:02di Martin Luther King, è successo in Ucraina
16:04e se ne parla pochissimo
16:06della capacità degli ucraini di resistere
16:08in tante forme tra cui anche quelle non violente
16:10così come tutte le forme di evacuazione
16:12che hanno organizzato gli ucraini
16:14dall'est verso l'ovest sono state
16:16una forma di non violenza e di resistenza
16:18ricordiamoci che ci sono circa
16:207 milioni di persone che sono rifugiate
16:22dall'est Ucraina all'ovest e poi
16:24alcuni di questi sono fuggiti in Europa
16:26e che nel mese di maggio
16:28del 2022
16:30sono rientrati in Ucraina
16:32quindi la verità è che le armi
16:34in questo momento sono soltanto
16:36un aspetto della vicenda
16:38ma quello che noi verifichiamo
16:40sul posto ogni volta che andiamo a Kiev
16:42a Mykolaiv
16:44a Brovary, a Galliopoli
16:46è che esiste uno spirito
16:48del popolo ucraino che sta
16:50unendosi rispetto ad una
16:52resistenza che è soprattutto una resistenza
16:54popolare. Noi che cosa
16:56pensiamo di poter fare?
16:58Prima di tutto
17:00la parola cessate il fuoco è una parola straordinaria
17:02bellissima ma
17:04è una parola monca
17:06è una frase monca perché
17:08cessate il fuoco in un posto
17:10in cui ci sono stati
17:12eccidi, camere di tortura
17:14e vendette trasversali
17:16non significa nulla
17:18se non si crea subito
17:20in questo caso un corpo civile di pace
17:22nei posti in cui ci sarà la tregua
17:24se domani mattina non ci sono arrivati una tregua
17:26quella tregua sarà una tregua armata
17:28una tregua che sarà
17:30guerra permanente come è successo
17:32in Kashmir, come è successo in Tigrai
17:34come è successo in Palestina
17:36se poi non c'è una procedura
17:38seria, organizzata
17:40della cooperazione internazionale
17:42per gestire quello che accadrà
17:44un attimo dopo la tregua
17:46finiremmo come Minsk
17:48ricordiamoci che c'erano due accordi
17:50importanti tra Ucraina e Federazione Russia
17:52Minsk I e Minsk II
17:54scrivere un trattato di pace
17:56non significa nulla se poi
17:58i popoli che vivono quelle terre
18:00non sono accompagnati
18:02in maniera organizzata
18:04nella gestione
18:06del dopo cessato il fuoco
18:08e qui prima di tutto la nostra strategia è dire
18:10i corpi civili di pace che nascono
18:12per prevenire i conflitti, per prevenire
18:14la conflittuazione, devono essere nuove istituzioni
18:16europee e dobbiamo investirli
18:18quanto prima per
18:20un intervento da fare in Ucraina
18:22che va preparato prima che arrivi
18:24un cessato il fuoco, non possiamo organizzarli
18:26dopo e quindi la prima
18:28nostra proposta è di
18:30urgentemente
18:32dotarsi di questo corpo
18:34ricordiamoci che l'Europa già investe
18:36diversi milioni di euro
18:38in missioni civili
18:40quindi missioni di difesa civile
18:42noi diciamo
18:44e già c'è un percorso in atto
18:46da 22 euro parlamentari
18:48che hanno fatto interpellanza a
18:50Giuseppe Borrelli
18:52che è il commissario agli affari esteri
18:54della Commissione Europea
18:56di utilizzare
18:58questi finanziamenti
19:00non per tanti progetti
19:02di difesa civile ma per creare
19:04un corpo unitario che abbia un unico
19:06concept di intervento
19:08l'altra dinamica è quella di unire
19:10la società civile europea con la società civile
19:12ucraina e magari in Europa
19:14unire anche la società civile russa
19:16e belorussa che sono dissidenti
19:18rispetto alla guerra per creare
19:20un'unica catena umana
19:22della fraternità e della non violenza
19:24non è una battuta
19:26perché nel 1990
19:28gli ucrani organizzavano 700
19:30chilometri di catena umana da
19:32Chievo a Leopoli, anzi da Chievo
19:34a Ivano-Francisco per
19:36dimostrare la loro indipendenza
19:38rispetto alla fraternità russa
19:40il 22 gennaio del 1990
19:42si unirono mano per la mano per 700
19:44chilometri, si parla
19:46di un picco di quasi
19:485 milioni di persone riunite
19:50e fino a un minimo di
19:52400 mila persone
19:54queste persone hanno dimostrato in maniera non violenta
19:56che l'Ucraina è una nazione indipendente
19:58noi diciamo che l'Europa
20:00non può ridursi solo a inviare
20:02le armi per pensare di aver assolto
20:04il proprio compito di giustizia
20:06o di verità
20:08la società civile può fare di più
20:10riteniamo che ora organizzare
20:12una catena di pace insieme
20:14agli ucrani, una catena umana
20:16con le donne ucranie, con gli uomini ucrani
20:18con le persone anziane
20:20con chi non sta al fronte
20:22ma che vuole comunque dimostrare
20:24con la propria vita comune
20:26di poter far avanzare
20:28una verità che forse sarebbe
20:30un passo ulteriore perché ricordiamoci
20:32che verità e giustizia
20:34non vanno insieme per forza
20:36noi potremmo chiudere questa guerra
20:38con una profonda ingiustizia
20:40ma affermare la verità
20:42perché di fatto gli ucrani hanno
20:44una prima forma di giustizia
20:46nel momento in cui almeno si dica
20:48con chiarezza che la verità
20:50è stata di aver subito
20:52un'invasione giustificata
20:54ai propri confini e di aver subito
20:56l'occupazione di territori che sono
20:58ucrani secondo il comità internazionale
21:00questo non significa
21:02come spiega anche Amartya Sen
21:04nel suo scritto sulla giustizia
21:06che riusciremo ad avere giustizia
21:08potremmo dire che gli ucrani avranno
21:10l'affermazione della verità e poi non è detto
21:12che riusciranno a riconquistare i territori
21:14che sono stati usurpati
21:16siccome spesso si fa una confusione
21:18tra questi due termini
21:20mi aiuti a capire una cosa
21:22presidente, mi aiuti a capire una cosa
21:24perché lei ha toccato un tema sul quale
21:26anche la politica poi si divide
21:28molto spesso ma mi pare di capire che
21:30la comunità internazionale
21:32in uno di questi aspetti
21:34su questi aspetti
21:36dell'attribuzione delle responsabilità
21:38l'accertamento delle responsabilità
21:40poi finisce per
21:42bloccarsi
21:44ogni qualvolta si cerca di
21:46arrivare
21:48all'apertura di un dialogo
21:50o comunque di una soluzione di tipo diplomatica
21:52questo
21:54accertamento delle responsabilità
21:56deve avvenire prima per forza
21:58del cessato del fuoco
22:00non potrebbe essere
22:02uno dei primi aspetti
22:04da mettere sul tavolo nel momento in cui
22:06si riuscisse a portare i contendenti
22:08e una figura
22:10che svolgerà il ruolo di mediatore
22:12attorno al tavolo
22:14cioè deve avvenire
22:16prima?
22:18Probabilmente
22:20ci sarà un parallelismo
22:22tra l'accertamento delle responsabilità
22:24e il cessato del fuoco
22:26cioè aspettiamo il cessato del fuoco
22:28ad avvenire quanto prima
22:30il problema è che
22:32i corpi militari
22:34che si contendono
22:36che si frappombano
22:38hanno la paura reciproca
22:40che durante una tregua qualcuno si riarmi
22:42e in particolare
22:44la popolazione ucrana ha ancora più paura
22:46che l'avviazione russa possa armarsi di più
22:48e quindi il tema è la fiducia
22:50che bisogna creare
22:52nei rapporti, nei dialoghi tra queste parti
22:54in questo momento è evidente
22:56che qualsiasi delle due parti
22:58che smette di sparare deve fidarsi
23:00che anche l'altro smetterà di sparare
23:02e oggi questo può avvenire soltanto
23:04se ci sarà qualcuno in grado
23:06di garantire le parti
23:08e già è successo quando il trattato di Minsk
23:10era scritto sulla carta in maniera
23:12ineccepibile ma poi
23:14nella realtà storica non aveva
23:16alcuna attuazione
23:20allora dobbiamo ipotizzare
23:22che le cose avvengono anche in maniera parallela
23:24una commissione di verità
23:26e riconciliazione sul modello di sudafrica
23:28e il tribunale dell'AIA
23:30che comincia a intervenire sulle responsabilità
23:32penali di Putin
23:34e dei suoi esecutori
23:36come il caso dei bambini
23:38che forzatamente vengono adottati in Russia
23:40sono la prima forma di avanzamento
23:42della verità, di avanzamento almeno
23:44della verità storica
23:46cosa poi si riesca concretamente
23:48a realizzare in temi di giustizia
23:50è un'altra
23:52in qualche modo
23:54ideazione, un'altra soluzione
23:56un'altra risposta che non richiede per forza
23:58la stessa tempistica
24:00noi potremmo dire, ed è quello il motivo per cui andiamo
24:02in Ucraina ad affiancarci
24:04alla popolazione civile, che noi siamo
24:06con loro, siamo solidari con loro
24:08il nostro motto è
24:10morans forags, quindi più
24:12braccia per gli abbracci, giocando insieme
24:14agli ucrani che la vera richiesta
24:16non è quella delle armi, la vera richiesta
24:18è quella di avere le braccia
24:20per poter fare pace insieme
24:22è evidente che infatto stesso gli ucranici
24:24accettano con questa bandiera
24:26sventoliamo insieme, perché sono state già
24:28diverse le volte in cui abbiamo sventolato
24:30insieme questa bandiera
24:32possiamo far rivelare
24:34a tutti che il vero bisogno
24:36è quello della pace, non è quello delle armi
24:38questo però significa avere pure un cammino
24:40altrimenti è sempre facile
24:42da qua dire, rinunciate ai vostri territori
24:44però fate la parte
24:46perché ho la pubblicità
24:48un attimo, se ancora qualche
24:50minuto rientro, finiamo
24:52questo ragionamento e proviamo a
24:54capire anche concretamente come dare
24:56poi attuazione a
24:58questo progetto, perché voi avete lanciato
25:00le vostre proposte alla politica, vorrei
25:02capire anche che risposte state
25:04avendo per il momento dalle istituzioni
25:06e poi concretamente come si
25:08può avviare questa roadmap
25:10per arrivare ad una
25:12pacificazione in quel
25:14lembo di Europa
25:16segnato dal conflitto
25:18tra poco ne parliamo
25:23Bentornati a Estra
25:25ultima parte di questa nostra
25:27puntata nella quale stiamo cercando
25:29di prospettare scenari
25:31di pace per la fine del
25:33conflitto scoppiato in Ucraina
25:35nel febbraio, ormai di un anno fa
25:37partendo da un'esperienza
25:39concreta, quella dei
25:41costruttori di pace, i corpi
25:43civili di pace, come vennero
25:45ideati a metà del
25:4790, subito dopo un'altra drammatica
25:49guerra, quella in Bosnia e
25:51Erzegovina, ancora una volta una guerra che
25:53mise a repentaglio
25:55la pace nel continente
25:57europeo e ci fece capire come
25:59davvero questo sogno
26:01europeista e in qualche modo pacifista
26:03potesse essere attentato anche
26:05da conflitti locali. Noi oggi ne stiamo
26:07parlando con Angelo Moretti, lo vedete
26:09inquadrato, lui è il fondatore
26:11di questo movimento
26:13europeo di azione
26:15non violenta che qualche giorno fa a Roma
26:17ha organizzato una due giorni
26:19per rilanciare questo progetto
26:21dei corpi civili di pace che sono
26:23rimasti una bella esperienza
26:25che ha creato molte
26:27iniziative ma che forse ancora
26:29non è diventata patrimonio condiviso
26:31anche dalle istituzioni
26:33in seno alla nostra Europa. Abbiamo provato
26:35a capire se è un modello applicabile
26:37anche alla situazione europea
26:39e adesso però
26:41vorrei da lei capire
26:43se al vostro appello, le vostre
26:45proposte avete avuto risposte
26:47dalla politica.
26:49In particolare vi devo dire che
26:51l'ultima missione a Kiev
26:53della settimana scorsa ha fatto
26:55sì che noi potessimo incontrare i parlamentari
26:57ucrani con cui abbiamo parlato
26:59della conferenza da Farsi a Kiev
27:01a settembre proprio per la promozione
27:03dei corpi civili di pace e abbiamo
27:05avuto grandissima accoglienza
27:07perché si dice sempre lunga rispetto
27:09a ciò che noi possiamo percepire da qui
27:11non c'è una richiesta
27:13solo di armi, non c'è una richiesta
27:15solo di essere accompagnati nella difesa militare
27:17c'è una fortissima richiesta di attenzione
27:19Milan Kundera
27:21il grande
27:23drammaturgo
27:25ciecoslovacco
27:27quando parlava
27:29della sua patria della ciecoslovacchia
27:31parlava esattamente di un'Europa
27:33che aveva dimenticato
27:35i paesi dell'est
27:37diceva noi eravamo
27:39innamorati dell'Europa ma l'Europa
27:41non ci guardava più. Il fatto di poter
27:43vedere le persone, di poter riconoscere
27:45le persone è forse il primo
27:47bisogno che oggi si attendono
27:49gli ucrani. Quando siamo andati a Kiev
27:51nel Parlamento Ucraino
27:53abbiamo avuto grande accoglienza
27:55dalla presidente della commissione
27:57parlamentare per l'integrazione europea
27:59e dal vicepresidente e hanno dato
28:01l'ok per una conferenza
28:03da farsi a Kiev. Ora
28:05stiamo attendendo l'autorizzazione
28:07del governo. Abbiamo parlato a
28:09Strasburgo nei mesi di aprile con
28:11i parlamentari europei
28:13di questa idea
28:15di voler organizzare una conferenza a Kiev
28:17per lanciare
28:19il Corpo Civile di Pace
28:21come una nuova istituzione europea
28:23e non come un progetto
28:25e abbiamo avuto anche qui
28:27un grande consenso
28:29anche un'interpellanza scritta
28:31come dicevo prima a Joseph Borrell
28:33e abbiamo parlato con
28:35le forze politiche italiane
28:37nell'incontro del 30 e 31
28:39maggio di quest'anno
28:41a Roma, all'Antonianum
28:43e anche in questo caso
28:45da tre forze politiche differenti
28:47abbiamo parlato con Maurizio Lupi, con Elena Bonetti
28:49e con Lia Quartapelle
28:51abbiamo avuto grande apertura
28:53e anche interesse a poter
28:55approfondire la vicenda.
28:57Noi chiediamo che si faccia a Kiev
28:59questa conferenza perché Kiev
29:01che si è meritata con la sua resistenza popolare
29:03di poter essere una città
29:05da cui parte questa nuova istituzione
29:07ricordiamoci che a Roma furono fatti
29:09i trattati della CE, ma Roma nel 57
29:11non era la Roma di oggi
29:13era la Roma ferita dalla seconda guerra mondiale
29:15era la Roma in ginocchio
29:17e fu scelta Roma
29:19proprio perché dovesse ripartire
29:21il sogno europeo dalla città più ferita
29:23noi pensiamo che a Kiev
29:25debba partire il sogno di un Corpo Civile di Pace
29:27per l'intera Europa
29:29quindi andiamo a Kiev ma per parlare all'Europa
29:31non per parlare all'Ucraina
29:33e abbiamo avuto dalla Società Civile Ucraina
29:35con cui abbiamo discusso
29:37lungamente
29:39anche l'apertura per
29:41l'organizzazione della catena umana
29:43stanno organizzando oggi
29:45con il governo di Kiev
29:47la possibilità di mettere a disposizione
29:49dei treni speciali
29:51per i pacifisti europei che vorranno andare
29:53il 23 settembre a Kiev
29:55e in altre città dell'Ucraina
29:57per creare questa catena umana insieme
29:59a simboleggiare che siamo
30:01uniti non solo
30:03nelle armi o non
30:05nelle armi ma soprattutto
30:07nel fatto che il nostro popolo
30:09quello europeo e il popolo ucraino
30:11sono lo stesso popolo e di fronte
30:13ad una invasione del genere
30:15noi dimostriamo con la non violenza
30:17da che parte stiamo e in questo senso
30:19anche qui vediamo che la resistenza
30:21popolare ucraina ha apprezzato
30:23tantissimo la nostra proposta non violenta
30:25e sono disponibili
30:27a organizzare con noi questa catena
30:29per il 23 settembre del 2023
30:31quindi siamo in questa fase del nostro
30:33percorso, dopo che abbiamo
30:35portato un Peace Village a marzo
30:37del 2023 a Provare
30:39a 20 km da Kiev
30:41una struttura che ha progettato
30:43l'architetto Mario Cucinella
30:45e che una squadra di Ucraini ha realizzato
30:47durante l'inverno e in mezzo
30:49alle allarmi antiaeree
30:51hanno realizzato tre strutture
30:53che hanno poi battezzato
30:55Village della Pace
30:57in questo Village della Pace ci sono degli spazi
30:59diurni per bambini, per adolescenti
31:01e per anziani
31:03che creano le condizioni
31:05per avere uno spazio in cui poter socializzare
31:07nonostante la guerra
31:09nel 2022 abbiamo chiesto di summer camp
31:11cioè le famiglie sono venute
31:13da nuove per fare un mese di estate
31:15durante l'estate
31:17dell'anno scorso e lo ripetiamo
31:19anche quest'anno in summer camp
31:21perché riteriamo che sia una forma non violenta
31:23quella di garantire delle belle vacanze
31:25delle buone vacanze ai bambini ucrani
31:27che sono sotto lo stress di una guerra costante
31:29abbiamo organizzato i parti
31:31di azione non violenta tra i comuni ucrani
31:33e i comuni italiani
31:35questo aspetto io vorrei aiutare
31:37il pubblico a casa a capire l'importanza
31:39perché credo che ci sia bisogno
31:41di normalità in modo particolare
31:43per i bambini ma evidentemente
31:45questo vale probabilmente anche per gli adulti
31:47che sono in uno scenario di guerra
31:49da 15 passa mesi
31:51è evidente che il tipo di supporto
31:53che voi proponete
31:55non è soltanto quello simbolico
31:57ma fattivo di provare a costruire
31:59la pace ma è anche quello di regalare
32:01dei progetti, delle iniziative
32:03sul campo che permettano alle persone
32:05di avere un sollievo, un sopporto
32:07anche di tipo psicologico
32:09da questo punto di vista la vostra è un'attività
32:11che spazia anche in altri ambiti
32:13per provare a lenire
32:15lo stress, la tensione
32:17la paura e ovviamente la sofferenza
32:19che deriva da tanti anni di guerra
32:21noi abbiamo ancora un paio di minuti
32:23non so se lei ci ha seguito
32:25sin dalla copertina
32:27la nostra Silvia Corsi si chiedeva
32:29come mai però
32:31e lo faccio a chi rappresenta il movimento
32:33non violento, forse mai come
32:35in questa guerra la parola
32:37pace sia quasi fuori moda
32:39non se ne parla tantissimo
32:41lei si ritrova intanto
32:43in questa analisi
32:45e secondo lei se si perché?
32:49Sì sono d'accordo con ciò che diceva
32:51nella sua copertina
32:53la giornalista perché
32:55si ha quasi paura di parlare di pace
32:57perché la parola pace
32:59nasconde una serie di misunderstanding
33:01e quindi si ha
33:03da una parte
33:05un tentativo di forzare la parola
33:07quasi confondendola
33:09con la desistenza degli ucrani
33:11che sono forze pacifiste
33:13che parlano di pace e che però
33:15non ascoltano il desiderio
33:17di libertà degli ucrani e ciò che gli ucrani
33:19stanno cercando di portare avanti con la loro resistenza
33:21e per questa ragione si ha paura
33:23di poter parlare di pace con le forze
33:25ucraine
33:27da un'altra parte però stiamo vedendo
33:29che è anche assurdo che l'Europa
33:31non avanzi una sua proposta di pace
33:33non avanzi una proposta
33:35anche di accompagnamento
33:37dentro i negoziati che vada
33:39oltre alla difesa militare
33:41e quindi in questa
33:43sorta di impasse tra
33:45la paura di confondere la pace come
33:47desistenza e la paura di confondere
33:49la pace come una sorta di
33:51disarmo ecco si sta creando
33:53un grande vuoto nel dibattito
33:55mondiale e nel dibattito occidentale
33:57in particolare. Noi riteniamo che bisogna avere
33:59invece il coraggio di parlare di pace
34:01di azione non violente e di sapere
34:03che la pace non è una parola
34:05la pace non è una magia
34:07la pace è preparazione, costruzione
34:09è fatta di tanti tasselli
34:11e bisogna metterli in campo
34:13e bisogna anche dirlo con coraggio che l'Europa
34:15costruisce la pace. Se diciamo l'Europa
34:17è soltanto quella che dà le armi stiamo facendo
34:19un grandissimo errore storico
34:21e anche una grande confusione
34:23su cosa significa difendere la pace
34:25un conto è ritenere che le armi sono necessarie
34:27alla resistenza armata di un popolo aggredito
34:29e che hanno un tempo limitato
34:31anche diciamo di valutazione, anche di intervento
34:33anche diciamo di monitoraggio
34:35l'altro conto è dire che la pace
34:37richiede un investimento
34:39specifico che si accompagna
34:41alla difesa come si accompagna
34:43diciamo le forze di polizia
34:45si accompagna alla costruzione della sicurezza e della pace
34:47nelle nostre città
34:49nella stessa misura
34:51in questo impasse
34:53di misunderstanding sulla parola pace
34:55sta avvenendo che siamo quasi
34:57si stiamo contrapponendo
34:59tra chi fa avanzare
35:01la guerra e chi fa avanzare la pace
35:03noi dobbiamo salutarci
35:05io però la ringrazio per i minuti
35:07che ci ha dedicato questa sera
35:09Angelo Moretti del movimento europeo
35:11di azione non violenta
35:13e grazie per questo
35:15progetto che miri finalmente
35:17a rendere attivo, efficace
35:19una parte dell'istituzione
35:21europea, questi corpi civili
35:23di pace che possono rappresentare davvero
35:25un modo per
35:27riuscire a evitare che a parlare
35:29nelle situazioni di tensione siano solo le armi
35:31prima che la situazione precipiti
35:33il dialogo, il confronto
35:35la diplomazia ovviamente, bisogna anche
35:37avere le competenze per poterlo fare
35:39insieme ad azioni di natura non violenta
35:41possono permettere di creare
35:43un sistema
35:45virtuoso anche coinvolgendo
35:47la popolazione, le istituzioni
35:49e quant'altro
35:51è davvero una bella sfida quella che state portando
35:53avanti, buon lavoro a voi
35:55e ancora grazie per essere stati con noi
35:57oggi a destra, buona serata
35:59buona serata
36:01e grazie a voi ancora per l'invito
36:03noi ci freniamo qui perché
36:05il tempo a nostra disposizione è terminato
36:07adesso ci sono gli altri programmi della nostra
36:09emittente, se volete ci ritroviamo domani
36:11alla solita ora, arrivederci